Piossasco
gennaio 1932 — gennaio 1933 — gennaio 1934 — gennaio 1935
gennaio 1936 — gennaio 1937 — gennaio 1938 — gennaio 1939
gennaio 1940 — gennaio 1941 — gennaio 1942 — gennaio 1943
gennaio 1944 — gennaio 1945 — gennaio 1946
gennaio 1947 — gennaio 1948 — gennaio 1949
“La buona parola”
Dal 1932 al 1949
Sotto la guida del Rev. Don Giuseppe Fornelli – Vicario Foraneo –
Ingresso parrocchiale il 9 luglio 1931
Cenni biografici
Giuseppe Fornelli, nasce a Cafasse Torinese il 17 giugno
1890, ultimo della famiglia. Da Matteo Fornelli e da Mecca Alejna Maria, erano
oriundi da Monastero di Lanzo.
Il padre fu maestro elementare, per molti anni nel comune di Monastero, ed
egli compì le scuole elementari presso il Papà. Proprio a Monastero
che il ragazzo Giuseppe Fornelli, “il figlio del Maestro”, spuntò
la vocazione sacerdotale. Tutte le mattine in qualunque stagione e per qualsiasi
tempo, egli si recava in chiesa a servire la Messa, mentre il Padre cantava
nel coro. Così si meritò la vocazione, che sbocciò sempre
più viva e forte sotto l’impressione delle prediche di valenti
predicatori, che attorno al 1900, tennero le Missioni al popolo di Monastero.
Il ragazzo raggiunto ormai i 12 anni: era necessario iniziare gli studi del
ginnasio. Bussarono alla porta dei Salesiani a Valdocco, ma la retta mensile,
sebbene non alta, era superiore alle forze della famiglia del Maestro Fornelli.
Bussarono alla porta del Cottolengo, dove nella famiglia dei Tommasini fu
trovato un posto a dieci lire al mese, così ad ottobre del 1902, il
ragazzo Fornelli, entrava per compiere i cinque anni di ginnasio.
La ferrea volontà di riuscire sacerdote, gli fece superare ogni difficoltà
e lo sosteneva nello studio, tanto da ottenere sempre i primi posti in classifica
nella scuola. Nel 1907, in settembre, a Cafasse nella sua parrocchia natia
vestiva l’abito chiericale, ed entrava nel Seminario di Chieri per gli
studi liceali e filosofici, che durarono tre anni.
Terminati ottimamente gli anni di Liceo, il chierico Giuseppe Fornelli, passò
al Seminario Metropolitano di Torino, per i cinque anni di Teologia. Tre anni
li trascorse nel Seminario di Giaveno, e precisamente il 1912-1913-1914, dove
fu mandato quale Assistente a dei Giovani studenti. Fra i quali conobbe e
assistette colui che è poi diventato l’egregio e stimato Medico
condotto e Ufficiale sanitario a Piossasco: ossia il Comm. Alfano dott. Francesco.
I due si ritrovarono a Piossasco, uno Medico e l’altro Vicario di San
Vito, conservando sempre cordialissima amicizia.
Nel 1915 il chierico Fornelli Giuseppe, rientrò nel Seminario di Torino
per prepararsi allo studio della Messa e all’ordinazione sacerdotale.
La quale avvenne nella Cappella dell’Istituto delle suore del cenacolo
di Corso Vittorio Emanuele, il mattino del 29 maggio.
Una insolita trepidazione agitava gli animi di quei novelli Sacerdoti: la
guerra mondiale, che da pochi giorni era scoppiata, e che durò dal
1915 al 1918. Sulle frontiere tuonava il cannone, alcuni novelli Sacerdoti
partirono per la missione di Cappellani militari. Don Giuseppe Fornelli, nell’attesa
di essere richiamato al servizio militare, cominciava a servire Dio quale
suo Ministro, svolgendo per alcuni mesi la sua opera pastorale, come vicecurato
a Fiano Torinese, poco distante da Cafasse, coadiuvando lo zelante e vecchio
Vicario.
Nel novembre del 1915, dovette deporre la talare per vestire la divisa del
soldato. Vestì da prima la famosa “Pinota”, poi il grigio
verde.
Per debolezza di costituzione non fu mandato al fronte, ma fu assegnato al
servizio dei militari malati negli Ospedali territoriali di Torino. Non volle
essere Cappellano, né graduato e rimase soldato semplice dal 1915 al
1919. Quale “Aiutante di Sanità”, fu alle dipendenze di
rinomati Professori Medici, come Gradenigo, Gavello, Bajardi, Bozzolo, Stropeni,
Uffreduzzi…titolari di Cliniche Universitarie nell’Ospedale S.
Giovanni, in Torino.
Congedato nel 1919, mandato dai Superiori, nuovamente al Seminario di Giaveno,
come insegnante nelle classi elementari, perché aveva conseguito la
Patente di Maestro.
Insegnò per due anni, poi sentì predominare l’attrattiva
della vita pastorale. Si fece vicecurato per entrare nella via che porta più
facilmente alla parrocchia.
La sua vicecura più lunga, sette anni, fu quella passata a Torino alla
parrocchia di S. Gaetano. In quegli anni scrisse un dramma della Passione
di Cristo, che fu rappresentato con successo e ripetuto in diversi teatri
delle parrocchie di Torino e fuori.
Ma ormai la sua aspirazione più forte, era quella d’essere Parroco.
Si presentò ad alcuni concorsi parrocchiali: l’ultimo fu quello
dell’aprile 1931, perciò fu promosso Parroco a San Vito di Piossasco.
L’ingresso parrocchiale, per la sua grandiosità, rese indimenticabile
quella giornata del 9 luglio 1931.
Lasciò la parrocchia, perché raggiunti i limiti d’età,
per ritirarsi nella sua Cafasse nel 1968, lasciando spazio ad un altro sacerdote,
per la guida delle anime e per la continuazione della storia della nostra
parrocchia.
Moriva a Cafasse il 4 dicembre 1978, assistito dai nipoti, che non lo hanno
mai lasciato solo.
Premessa
La parrocchia di San Vito, ricca d’antichità,
aveva bisogno d’aggiornamento e di progresso, il nuovo Parroco e Vicario,
la cui aspirazione d’essere parroco, la coltivava da diverso tempo,
si precipitò al molto lavoro che lo attendeva: fonda l’Azione
Cattolica, costruisce un ampio Oratorio per la Gioventù, istituisce
due scuole di canto, tutti gli altari laterali della Chiesa parrocchiale vengono
rifatti in marmo e si rinnovarono alcuni quadri-icona; sorgono nuove cappelle
campestri, insomma per opera del vicario don Giuseppe Fornelli, la parrocchia
si è messa in movimento. L’Asilo infantile, fondato dal suo predecessore,
aveva bisogno di un locale più moderno. Con la collaborazione di volenterosi,
riesce alla costruzione di un nuovo edificio, inaugurato da un Vescovo.
E’ ricordato nella diocesi di Pinerolo, e specialmente in molti paesi
per le sue numerose “Missioni” predicate al popolo. E’ conosciuto,
anche per i suoi due libri di predicazione evangelica: uno “Vangelini
festivi”, l’altro “Vangeli per i Fanciulli”.
Nonostante le occupazioni della parrocchia trovava il tempo per scrivere.
Il suo lavoro più importante, che lo impegnò in anni di studio
e ricerche è la “Storia Civile e Religiosa di Piossasco”,
uscito proprio come dono alla popolazione per i suoi 50 anni d’ordinazione
sacerdotale, e per i 34 anni di parroco a Piossasco.
Altro ricordo che lascia, è il battistero, arricchito di marmi preziosi,
costituendo così l’angolo più prezioso e artistico, che
si aggiunge alla Chiesa parrocchiale.
S’interessò, non solo nel campo spirituale, ma di strade, di
luce, d’acqua, di scuole, per il bene del paese. E’ stato uno
dei fondatori della “Pro-Loco” di Piossasco.
Un riconoscimento di quanto ha compiuto in Parrocchia, in data 8/4/1958, veniva
insignito del titolo di “Canonico Onorario” della Collegiata di
S. Maria della Stella in Rivoli.
Con il 50° di Messa, chiuderà il ciclo delle sue opere? Allo stato
attuale, non lo possiamo dire, perché il suo corpo infermo, per l’età,
i suoi 75 anni, ma il suo spirito è ancora giovanile pronto e forte,
gli permetteranno di continuare? Sappiamo che ha espresso un desiderio, un
sogno e sarebbe quello che, prima di morire, vedere restaurata la cappella
di san Giorgio, lavoro difficile, lungo e costoso, egli spera nella collaborazione
di tutti i Piossaschese, e in modo speciale dal Gruppo ex Alpini…ma
purtroppo questo sogno desiderio non s’avverò…
Vediamo il suo cammino in mezzo a noi, con momenti di vita, che con gli anni ha fatto storia e notizie parrocchiale e cittadine e perché no di emozioni. Perché leggiamo fatti, episodi di persone che conosciamo, o abbiamo conosciuto, che hanno fatto della nostra comunità un popolo di credenti, seri atti a tramandare ai posteri la fede vera. Tutto questo tratto dai bollettini parrocchiali dal 1932…
ATTO di PRESENTAZIONE del BOLLETTINO
Il bollettino è sempre strutturato nel medesimo modo:
c’è una parte dedicata alla “Voce del Pastore”, che
è la parola del parroco, dove parla ai parrocchiani con tutto il cuore,
li stimola e li invita alla vita religiosa per il bene delle loro anime, fa
gli auguri per le feste liturgiche dell’anno, li incoraggia e li presenta
al buon Dio. Poi segue con l’andamento della “Vita Parrocchiale”,
dove si raccontano tutte varie attività svolte nel mese, nella parrocchia
ed il resoconto delle feste fatte, delle Associazione e Compagnie che esistono
nella parrocchia. C’è un resoconto monetario, e non solo, chiamato
“Albo d’Oro”, dove si annotano i diversi introiti, offerte
da parte dei parrocchiani o altri, e di chi fa dono alla parrocchia di beni
materiali. Tutto questo nelle prime tre o quattro pagine. Poi il bollettino
presenta aneddoti, storielle curiosità religiose, senza dimenticare
il vangelo domenicale delle quattro domeniche del mese, secondo il tempo liturgico
o la festa religiosa incastonata nel mese. Il tutto descritto in sedici o
diciotto pagine racchiuse con una semplice copertina di colore grigio azzurro,
dov’è raffigurato in un’icona quadrangolare Gesù
seduto, con attorno una folla di gente che lo ascolta. Questo nei primi, poi
cambia immagine e lo notificheremo di volta in volta. In alto a caratteri
grandi il titolo “La Buona Parola”, non manca il mese, l’anno
con il rispettivo numero progressivo.
Il tutto edito, inizialmente, dalla Tipografia già
Chiantore - Mascarelli di Pinerolo- Via Vescovado, n° 3 - Tel. 57.
Testo di Renzino Martinasso
La voce del Pastore.
Nasce il bollettino parrocchiale “La Buona Parola”, è il
mensile della parrocchia di San Vito. Tutte le città e paesi, hanno
il bollettino, così anche noi, dobbiamo metterci al passo con gli altri,
tanto più che la nostra parrocchia è sede di vicaria. Un gran
promettente fervore di vita cristiana e di Azione Cattolica, si manifesta
in mezzo a noi, specialmente con la recente istituzione delle Associazioni
Giovanili. Il bollettino servirà a collegare il movimento delle diverse
Istituzioni e stimolare nelle loro attività, una lodevole gara di lavoro
per la gloria di Dio ed il bene delle anime.
Sarà la voce di San Vito, che vuole arrivare a farsi sentire da tutti
i residenti sotto il patrocinio del Santo e non solo. A tutti vuole parlare
di fede, di pietà, di apostolato, di carità. Vorremmo che questo
bollettino riuscisse in un prezioso legame, per mezzo del quale ci sentiamo
più fratelli, incoraggiati ad aiutarci vicendevolmente in questi momenti,
tanto critici nelle diverse contingenze materiali e spirituali. Vuole anche
essere, una piccola scuola, senza tante pretese, vorrà tuttavia fare
un po’ da maestro, così alla buona, in forma semplice e piacevole,
dando delle lezioncine di religione e di morale, e di cooperare agli sforzi
dei sacerdoti nell’istruzione cattolica e nell’elevazione morale
e culturale del popolo, combattendo l’analfabetismo religioso. Vi parlerà
di Vangelo, con la sua paginetta domenicale, per quattro domeniche. Sarà
arricchito da pagine di Liturgia cattolica, affinché conosciamo i tesori
che essa racchiude nello svolgimento dei riti e delle cerimonie della chiesa
e altre ancora.
Si rivolge a tutti i capi famiglia, per dodici volte all’anno, esso
verrà a bussare alla porta delle vostre case per domandare ospitalità.
Siete voi, i padri di famiglia, che dovete leggerlo e farlo leggere. Entra
in tutte le famiglie, nessuno lo rifiuti, ricevetelo con religioso rispetto
e con fiducia che vi porterà in casa speciali benedizioni dal cielo.
Quanto costa. Non ha abbonamento, ma vivrà con sole offerte libere,
date liberamente quando e quanto potete. E’ per tutti, e le offerte
si ricevono presso l’ufficio parrocchiale.
E’ la mia strenna, giacché siamo all’inizio dell’anno,
iniziando la sua vita con la sicurezza di portare amore nella nostra parrocchia
e la fiducia di fare tanto del bene alle nostre anime.
Vita Parrocchiale.
Azione Cattolica. Dopo mesi di preparazione, è stata istituita l’Associazione
Giovanile, statuto e programma con le direttive fissate dal Papa per l’Azione
Cattolica. Conta al suo nascere trenta soci, che come obiettivo devono frequentare
con regolarità le adunanze mensili, l’istruzione religiosa, si
accostano alla S. Comunione partecipando in gruppo alla Messa domenicale insieme.
La festa fatta all’otto dicembre (l’Immacolata), si è svolta
con una gara alle bocce fra i soci. Si è formato il consiglio direttivo
con un presidente Mola Angelo, un vice Domenico Bonetto, un cassiere Martinatto
Germano, un segretario Fiora Vittorio e tre consiglieri Brero Mario, Gorrea
Giovanni, Andruetto Michele. (abbiamo voluto mettere anche i nomi, così
riconosciamo qualcuno dei nostri avi)
La scuola di canto. Una delle prime iniziative del nuovo parroco, è
l’istituzione della scuola di canto, per dare gloria Dio, e rendere
solenni le funzioni in chiesa. Ben due sono state sorte una dopo l’altra.
Quella maschile che ha celebrato solennemente la festa di Santa Cecilia. Iniziando
la bella giornata con una edificante Comunione generale, chiudendola con una
festa offerta dal Vicario. Quella femminile si è esibita nel corso
della festa dell’Immacolata, dove ha fatto la prima esecuzione con canti
di mottetti alla Messa della Comunione generale e con il canto della “Missa
de Asngelis”, alla Messa grande. Ora si prepara per la festa di Santa
Agnese. Frequentano parte a questa scuola di canto le iscritte alle figlie
di Maria e dell’Associazione Cattolica femminile.
Febbraio 1932
La voce del Pastore
Il bollettino è entrato con il suo primo numero nelle case e nelle
famiglie, molte sono state le persone che hanno versato un’offerta pro-bollettino
presso l’ufficio parrocchiale. Si ringrazia il Signore che benedice
quest’iniziativa, di cui il titolo non è da meno: “La Buona
Parola”. Ebbene questa parola porterà a tutti un suggerimento
che illuminerà i vostri cuori e v’infiammerà di zelo nel
compiere le buone opere. Anche ai Signori villeggianti è indirizzato
il bollettino, sebbene per pochi mesi dell’anno. Fanno parte della nostra
famiglia parrocchiale, e nei mesi della bella stagione, quando saranno fra
noi, nelle graziose ed eleganti ville, che fanno ornamento a questo soggiorno
di Piossasco alto, lo potranno leggere e gustare meglio.
Entriamo in questo mese in quella parte dell’anno ecclesiastico e liturgico,
chiamato Tempo di Quaresima, è dedicato in modo speciale all’esercizio
della penitenza, delle pratiche di pietà e delle opere buone. Bisogna
ascoltare l’invito della chiesa ad osservare il digiuno e l’astinenza,
fare penitenza per i tanti peccati che si continuano a fare nel mondo. Si
raccomanda il pio esercizio della Via Crucis, che si farà ogni venerdì
sera e alla predica Quaresimale che si farà ogni sabato sera.
S’invitano i genitori che hanno l’obbligo di mandare i loro figli
al catechismo. Quest’istruzione religiosa viene curata in modo particolare
in Quaresima, si farà in chiesa nei giorni festivi dopo la Messa Grande
alle ore 11,15, e nei giorni feriali alle ore 16,30 (ad eccezione dei giorni
che i fanciulli abbiano vacanza dalla scuola), incominciando dalla Prima domenica
di Quaresima. Intanto si chiede alle persone che hanno capacità e tempo
di aiutare i Sacerdoti per fare il catechismo, è certamente una delle
opere più lodevoli di apostolato cattolico.
Intanto s’informano i genitori che intendono far fare la Prima Comunione
ai loro bimbi, di passare nell’ufficio parrocchiale, per fare l’iscrizione
e preparare le carte necessarie per quelli non battezzati in questa parrocchia.
Statistica parrocchiale. Si da’ il resoconto generale dell’andamento
della popolazione del 1931:
Battesimi 20, tra i battezzati ricordiamo: Lovera Eraldo, Ferrero Olga, Bonetto
Angelo (defunto), Bergoglio Roberto, Boero Albina, Torta Franco, Rolando Elide,
Tarable Giuseppe.
– Matrimoni 13 – Morti 23.
Le offerte pro bollettino, con tutti nomi segnati e la cifra, si sono raccolte lire 170, notiamo che hanno dato la loro offerta le Contesse Filippi di Bandissero, si ringrazia il Signore e dal cielo si chiede la meritata ricompensa.
Marzo 1932
La voce del Pastore
Lavori in chiesa. Il primo lavoro (costoso perché supera le tre mila
lire), è l’impianto della luce elettrica, interamente rifatto
e completato con cento lampadine in chiesa! Altro lavoro è il restauro
di due cappelle: cioè la cappella del Santo Rosario e quella dell’Immacolata
Concezione.
Il ricco ed artistico altare, che nella cappella del Rosario era sproporzionato
secondo le esigenze estetiche, è stato trasportato nella cappella degli
Illustrissimi Conti di Piossasco, che ne sono i patroni e che è dedicato
all’Immacolata Concezione di Maria, dove si adatta meravigliosamente
bene. Nella cappella del Santo Rosario si costruisce un nuovo altare di marmo,
che si adatti alla linea rotonda della cappella. Così verrà
rispettata la sacra Liturgia che non permette che nello stesso altare la Madonna
sia venerata sotto doppio e diverso titolo, e una statua sia anteposta all’altra.
In occasione delle festa di Santa Agnese, la nostra chiesa si è impreziosita
di una bellissima statua di Santa Agnese.
La statua di Santa Agnese è stata pagata interamente dalle due Associazioni
che la venerano, ed è la loro Patrona: cioè la Compagnia delle
Figlie di Maria e l’associazione giovanile “S. Agnese”.
Intanto si lanciò un appello per la una nuova statua della Madonna
del Rosario, da inaugurarsi con il nuovo altare, che è in costruzione.
Festa di Sant’ Antonio Abate. Celebrata domenica 17 gennaio scorso,
con gran solennità e zelo. Erano rettori i sigg. Lanza Angelo e Boccardo
Giacinto.
Benedizione degli animali equini in piazza della chiesa alle 10,30 dopo, la
santa messa cantata, nella quale la scuola di canto parrocchiale “Santa
Cecilia”, eseguì musiche di Perosi e Ravanello.
Nel pomeriggio, dopo i vespri e dopo il discorso del rev.Vicario, la stessa
scuola di canto ha eseguito un ottetto di Ravanello ed il “Tantum Ergo”
di Marchetti. Sedeva all’organo il Vicario e dirigeva Giovanni Lanza.
Non mancò il pranzo sociale servito all’albergo del Castello
dal sig. Vaglienti, erano più di trenta commensali.
Si è ricostruita la compagnia di Sant’Antonio che conta sessanta
soci, alla quale sono invitati ad iscriversi almeno tutti capi famiglia e
tutti coloro che possiedono bestie, per invocare la protezione del Santo,
sopra di loro.
Aprile 1932
La grande croce innalzata sull’altare maggiore. Inaugurata
nella settimana Santa, nei giorni commemorativi della passione e crocifissione
di Gesù Cristo, non si poteva scegliere occasione più adatta
per favorire agli animi la devozione a Gesù Crocifisso.
Comunione Pasquale degli Uomini. Come è stato pubblicato precedentemente,
il triduo di predicazione per gli uomini, ha avuto grande partecipazione,
sono accorsi numerosi ad ascoltare le prediche del predicatore Salesiano.
La comunione Pasquale, fu fatta nel giorno di San Giuseppe e vi presero parte
circa 200 uomini. Il Signore per intercessione di San Giuseppe, capo della
famiglia di Nazzaret, avrà certamente benedetto i nostri bravi uomini.
Comunione Pasquale dei fanciulli. I nostri frugolini, in numero di 66 maschi
e 49 femmine, fecero la loro comunione pasquale il mattino del martedì
santo, assistiti dalle loro Maestre di Catechismo, essi adempirono al loro
dovere con molto raccoglimento e devozione. Questi 115 fanciulli, hanno frequentato
e studiato il catechismo, in tempo di Quaresima e tutti hanno superato l’esame.
Alcuni si sono distinti e meritano di essere ricordati perché più
diligenti e studiosi: Gontero Luciano, Bertinetto Vittorina, Lupo Michelina,
Roscio Ada.
Maggio 1932
Prima Comunione per 25 bambini della parrocchia. Domenica
otto, festa della Madonna di Pompei. Madrina della festa: Donna Alessandra
Contessa Palma di Borgofranco, che regalerà generosamente ai bambini
dolci e carezze.
Vita parrocchiale
Processione ad Avigliana: domenica 10 aprile, si è fatta la processione
votiva, che il paese di Piossasco fa ogni anno, al santuario della Madonna
dei Laghi, sotto la direzione della nostra parrocchia un anno e un altro anno,
della parrocchia di San Francesco. Partenza dopo la santa Messa delle ore
6 ad arrivo al Santuario alle ore 10,30 circa. Ci avevano preceduti, già
altri pellegrini di Villarbasse, Coazze, Orbassano. Alle 11 il santuario era
a nostra disposizione per la Messa cantata in musica dalla nostra scuola di
canto, dopo la benedizione del SS. Sacramento. Così dopo la consumazione
del pranzo sulle verdi sponde del lago, si fece adunata alle ore 14,30 per
il ritorno a casa. Il rettore del Santuario, rivolgendoci per il saluto, ci
elogiò per il pio e religioso contegno e per il grande numero delle
Figlie di Maria con la loro divisa.
Al ritorno, breve sosta al santuario di Trana, il Priore Teol. Forgia, che
officiava per le funzioni delle Quarantore, ci rivolse appropriate parole
d’elogio. La processione riuscì grandiosa senza incidenti: con
molta devozione ed ordine, lasciando a tutti ottima impressione.
Gruppo Donne di A.C. Nella adunanza mensile dell’aprile scorso, il sig.
Vicario, Assistente Ecclesiastico, ha distribuito le nuove tessere dell’Unione
femminile italiana di A.C. Risultano iscritte 46 socie, ma il numero continua
a salire. E’ stata nominata vice segretaria Baudino Lina, delegata fanciulli
Frigeris Maddalena. Sono iniziati una serie di incontri mensili, con il Sig.
Vicario, parlando dello spirito di religiosità che devono coltivare
le donne di A.C.
Associazione Giovanile “San Vito”. I soci di questa associazione
durante sei mesi di preparazione con mirabile zelo e spirito di sacrificio,
hanno frequentato la scuola di religione, hanno concluso il corso preparandosi
in quattordici all’esame. Davanti al rev. Cav. Don Gaude, parroco di
Allivellatori di Cumiana, appositamente delegato dalla Federazione, hanno
risposto con sicurezza e precisione alle domande loro rivolte meritandosi
alla fine parole di elogio e di incoraggiamento. I candidati sono: Andruetto
Michele, Brero Mario, Elia Emilio, Elia Michele, Fiora Giovanni, Fiora Vittorio,
Gorrea Giovanni, Lanza Livio, Lanza Virgilio, Lovera Eraldo, Lovera Giuseppe,
Martinatto Germano, Mola Angelo e Francesco Mola.
I Rettori e le Rettrici sono i primi collaboratori del Parroco, essi prestano
la loro opera in determinate circostanze, ed organizzano le feste con solennità,
hanno anche posti di onore. Lasciano sempre qualche ricordo alla chiesa del
proprio rettorato.
Per il momento la nostra parrocchia vanta di tre compagnie religiose con relativi
rettori e vice-rettori come segue:
Compagnia del SS. Sacramento: rettore Spesso Michele, vice Girardi Giacomo;
rettrice Vietto Anna, vice Lupo Rosa.
Compagnia del SS. Rosario: rettore Elia Antonio, vice Bertinetto Giovanni;
rettrice Elia Camilla, vice Teresa Bonetto.
Compagnia del Suffragio: rettore Zoppetto Vito, vice Bonetto Angelo; rettrice
Bertinetto Maria. Vice Luigia Gorrea.
Due parole sui Balli.
Notiamo che Vescovi si sono espressi contro i balli moderni, che provengono
dalla taverna, dalle orge della rivoluzione francese, non conservano più
nulla, né dell’arte, né della costumatezza, sono una volgare
insidia all’onestà. Prescrivendo che i parroci facciano pressione
presso le Autorità, con le opportune pratiche per impedirli. Ammonendo
i genitori, che proibiscono ai propri figlioli di parteciparvi, tanto meno
quelli che sono iscritti alzioni parrocchiali. Anche la nostra parrocchia
si è prodigata per attenersi a queste leggi. La popolazione è
profondamente religiosa e rispettosa all’autorità ecclesiali,
non ha potuto fare salvo che approvare quanto il Parroco ha detto. Nonostante
tutto, la “Voce dell’Operaio”, a proposito del ballo pubblico,
messo in piazza San Vito, in occasione della festa di San Valeriano scrive:
“La popolazione di San Vito è stata molto mal impressionata che
sia stato concesso, che il pubblico ballo s’impiantasse sulla piazza
a pochi passi dalla Chiesa. E’ stata una cosa gravemente offensiva ai
sentimenti religiosi della popolazione e offensiva alle leggi dei Vescovi,
per questo speriamo che non abbia più a ripetersi. Le feste religiose
non devono essere profanate e sfruttate da divertimenti illeciti e profani.”
Giugno 1932
Festa di San Vito. Si celebrerà domenica 12 c.m. E’
il nostro Patrono, colui che dalla Divina Provvidenza è stato posto
a custodia delle nostre famiglie. Spostando la festa la domenica per avere
più gente e rendere più solenne e grandiosa la festa. La novena
incomincia al giorno tre, e per dare più comodità di partecipare
tutti, avendo tanto bisogno del patrocinio del Santo, daremo una benedizione
al mattino dopo la prima Messa ed un’altra alla sera. A costo di qualsiasi
sacrificio, venite, i vostri lavori ed i vostri sacrifici rendono molto di
più se sono innaffiate da benefiche preghiere.
Monito per le Donne. Ricordate che non potete entrare in chiesa e tanto meno
accostarsi ai SS. Sacramenti, se i vostri abiti, non abbiano le maniche almeno
fino al gomito. Vestite dunque secondo la serietà e la modestia cristiana,
che non impedisce, anzi favorisce l’eleganza, ma non tollera la nudità
procace ed esagerata. Non imitate i forestieri e date il buon esempio.
Festa di San Giorgio. Lunedì 9 maggio scorso in una splendida giornata
primaverile, si è svolta la festa sulla vetta del monte San Giorgio.
Si celebrò la Messa alle ore 8,30 dal Sig. Vicario, dove ricordò
che quella vetta fu anticamente dimora di Monaci e suggerì di invocare
San Giorgio patrono di Piossasco. Dopo le funzioni, i numerosi pellegrini
si sparsero a gruppi per consumare la colazione al sacco, tra allegria e momenti
incantevoli. Alle 10,30 si ricompone la processione, e seguendo il quadro
di San Giorgio, portato a spalle da uno dei rettori, si snoda giù dal
monte e si arriva alla chiesa parrocchiale, ove con la benedizione del SS.
Sacramento, si conclude la giornata.
La prima Comunione. Domenica 8 maggio festa della Prima Comunione, per i nostri
fanciulli. I bambini, belli come angioletti, nei banchi addobbati di bianco,
con accanto a loro la Sig.ra Contessa Palma di Borgofranco, patrona della
festa. Spettacolo commovente che non mancò di far fiorire calde lacrime
a quanti assistevano. Nel salone parrocchiale, dopo la funzione, la contessa
Palma, distribuì un grosso uovo di pasqua, ai bambini gongolanti di
gioia. Le dirigenti Gruppo Donne d’A.C. distribuirono un bello e prezioso
ricordo della Prima Comunione, e la direttrice delle Figlie di Maria offriva
dolci e caramelle.
Luglio 1932
La voce del Pastore. La Processione Eucaristica fino ai Castelli,
il Signore Eucaristico portato in processione, ha benedetto da quella altura,
tutto Piossasco, infatti, era presente una folla orante in rappresentanza
due parrocchie.
L’Asilo infantile E’ un’opera che vive unicamente d’elemosina
e stentatamente anno per anno sbarca il suo lunario. Domenica 10 di questo
mese, ci terrà il saggio annuale, invito a venire a vedere il lavoro
che i bimbi hanno fatto con la pazienza delle reverende Suore, e per versare
la vostra offerta, pro Asilo.
Festa del Corpus Domini. Quest’anno la festa del “Corpus Domini”
fu celebrata in modo insolito, mai vista in tutte le due Parrocchie del Comune,
poiché le due parrocchie si sono riunite per una buona riuscita della
festa. Giovedì 26 maggio, il nostro Vicario cantò la messa solenne
nella Parrocchia di S. Francesco, e nel pomeriggio scese con tutte le Compagnie
religiose e le Associazioni cattoliche per prendere parte alla processione,
che si svolse nella parrocchia di San Francesco. Domenica 29 maggio la solennità
del Corpus Domini avvenne nella nostra Parrocchia. Il Rev.mo Prevosto di S.
Francesco, con le Compagnie e le Associazioni parrocchiali, salì a
partecipare alla nostra processione che fu un magnifico trionfo di Gesù
Sacramentato. Particolare curioso fu questo che la processione si snodò
fino al castello, ove la nobile Contessa Piossasco di None, volle avere l’onore
di dare ospitalità al Re Divino, che fu esposto su un altare eretto
sulla spianata del Castello. Altro spettacolo meraviglioso ed indimenticabile,
presentava tutta quella moltitudine di gente sparsa tra il verde e i fiori,
che con devoto raccoglimento elevava canti e preghiere a Gesù Eucaristia.
Bravi sono stati i cantori della nostra scuola maschile di canto che eseguì
il Tantum Ergo, in modo così toccante che sembrava musica piovuta angelicamente
dal cielo. Due bande musicali fecero servizio, quella di Piossasco e quella
salesiana della Scuola Agricola di Cumiana. Qualcuno aveva dubitato della
riuscita di questa festa, ma il fatto ha dimostrato che le nostre popolazioni,
profondamente religiose non badano a sacrifici quando si tratta di dare lode
a Dio. Tutti auspicano che tra le due Parrocchie, vi sia sempre tale affiatamento
ed armonia da coadiuvarsi il più possibile per la riuscita delle feste
religiose e non solo.
Festa di San Vito. Domenica 12 giugno, è stata celebrata, in forma
solenne. Numerose le Comunioni, alla Messa del mattino. La Messa grande fu
celebrata dal Rev.mo Teol. Rogliardo, parroco della Pieve di Cumiana, dopo
il Vangelo tenne il discorso della festa il Rev.mo Prof. Don Ghilieno salesiano.
La nostra “Schola Cantorum”, eseguì ottimamente la Messa
del maestro Ravanello a due voci. Nel pomeriggio dopo i Vespri solenni, si
svolse la processione che da tanti anni non si vedeva così grandiosa,
straordinario il concorso della gente, orinato e devoto lo sfilamento. Intervenne
il corpo musicale di Piossasco, e prese parte l’illustrissimo Commissario
Prefettizio comm. A. Gabba, rappresentante del Comune, e a rendere omaggio
a San Vito, che fu il primo patrono celeste di Piossasco, quando il Municipio,
possedeva la sua casa presso la nostra chiesa. La presenza del Commissario,
fu molto favorevolmente commentata dalla nostra gente, la quale trasse da
questo fatto, lieto auspicio per l’avvenire da parte delle Autorità
locali. La festa si chiuse, con un concerto, che la Banda eseguì nel
cortile parrocchiale, mentre i giovani dell’Azione Cattolica “San
Vito”, si misuravano e si divertivano in svariate gare, preparate e
dirette dallo zelantissimo viceparroco Teol. G. Fassino.
Albo d’oro. Pro bollettino si è raccolte lire 198. Notiamo che
hanno partecipato don Dalferro rettore della casa Salesiana, la Contessa Palma.
Mentre nella nostra parrocchia si è celebrato una messa in suffragio
della defunta Giovanna Ferrari, a cura del figlio Ing. Achille, che ha lasciato
un’offerta per l’Asilo infantile di “San Vito”, di
duemila lire.
Agosto 1932
Compagnia dei SS. Cuori di Gesù e di Maria. La compagnia
del Santissimo ed Immacolato Cuore di Maria, per la conversione dei peccatori
fu canonicamente eretta in questa parrocchia il 17 agosto 1865 ed a lei fu
unita nel 1867 la Compagnia del Sacro Cuore di Gesù. La festa che celebriamo
il 21 c.m. è dunque la festa titolare della compagnia. Questo è
il tempo propizio per fare le nuove iscrizioni alla Compagnia e per pagare
la quota annuale di lire 0,50. Si ricorda, che possono far parte della Compagnia,
sia gli uomini che le donne, gli iscritti partecipano al bene spirituale delle
funzioni che si celebrano in parrocchia, il primo venerdì del mese
e il primo sabato e poste le debite condizioni, possono acquistare molte indulgenze.
Il mattino del 22 c.m. sarà cantata una Messa in suffragio dei confratelli
e delle consorelle defunte.
Riportiamo la statistica parrocchiale, comprendente il primo semestre del
1932.
Battezzati 9 - Sposati 9 - Morti cinque.
Settembre 1932
Ricordiamo nell’Albo d’Oro. Come si è detto precedentemente l’altare della cappella del Santo Rosario e del Sacro Cuore è costato lire 4.500. La prima e generosa offerta è stata la signora Fiora Crescenza, che fece un’oblazione di 2.000 lire. La signora ha cessato di vivere nel mese scorso, fu portata in chiesa per i funerali, proprio la mattina della domenica, in cui si consacrava l’altare, cioè nella festa del Sacro Cuore di Maria.
Ottobre 1932
La voce del Pastore. Siamo nel mese d’ottobre, è
il mese del Santo Rosario, dunque dobbiamo ravvivare la devozione verso la
Madonna con il Santo Rosario, e ne abbiamo il motivo speciale, poiché
la nostra parrocchia, ha una cappella intitolata al Rosario, ove attorno all’immagine
della Madonna, ci stanno i quadretti dei misteri del Rosario. I mezzi per
ravvivare questa devozione sono semplicissimi: procurare di recitare ogni
giorno bene la terza parte del Rosario, e se è possibile recitarlo
in chiesa, venendo alla benedizione del Santissimo Sacramento. Molte famiglie
conservano la bella abitudine di recitare ogni sera il Rosario. E’ una
pia devozione, che la Madre Chiesa, per invogliarci concede moltissime indulgenze
parziali e plenarie e si possono anche applicare alle anime del purgatorio.
La compagnia del Santo Rosario fu eretta qui, fin dal 1714. Come risulta da
un registro dell’archivio e dice testualmente:
“Libro che contiene lì fratelli e sorelle descritti nella compagnia
del SS. Rosario, eretta nella chiesa parochiale di Piozasco. Che è
principiato l’anno 1714”.
E’ necessario ripristinare questa compagnia, che è così
antica. A chi si iscrive viene data una pagellina, nella quale sono notate
le straordinarie indulgenze che si possono acquistare dagli iscritti alla
compagnia. La quota annuale è di lire 0,50. In questo mese, in omaggio
alla Madonna procurate di iscrivere i vostri figli all’Associazione
dei Piccoli Rosarianti, così fin dalla tenera età impareranno
ad amare il rosario e da grandi faranno parte alla compagnia del Santo Rosario.
Serate teatrali. I nostri giovani dell’Associazione “San Vito”,
si sono presentati per la prima volta, sulla scena teatrale, domenica 28 agosto
scorso per interpretare l’esilarante farsa in due atti “L’oca”.
E’ riuscita bene e i neo attori meritano sinceri complimenti e alcuni
rivelano buone qualità artistiche teatrali. Così presi da tanto
ardore e per tenersi in esercizio, hanno fatto una seconda rappresentazione,
domenica 18 settembre scorso. Un pubblico numeroso è accorso a vederli
e a gustato le scenette musicali che sono state ben riuscite dai piccoli attori,
ma ora la stagione del teatro all’aperto è finita. Il progetto
è di fare ogni mese qualche spettacolo in un salone parrocchiale sufficientemente
grande. Il teatro è uno dei mezzi migliori d’educazione e di
divertimento.
Dall’Albo d’Oro segnaliamo, la Rev. Suor Maria Fulgenza, Madre
Superiora delle suore di Sant’Anna, che furono qui in villeggiatura,
questa estate nella villa del Conte Lajolo, ha regalato per l’altare
del Sacro Cuore di Maria una tovaglia di lino con un ricco e prezioso pizzo
di stile “rinascenza” e un finissimo copritovaglia. Le stesse
suore di Sant’Anna, hanno offerto alla chiesa un camice. Una pia persona,
ha offerto lire 100 in onore a San Vito, per invocare la sua potente intercessione.
Un’altra persona, ha regalato alla chiesa un lungo pezzo di tela, che
servirà per fare tovaglie e asciugamani. Altre persone hanno regalato
copritovaglie per diversi altari. Ringraziamo tutti ed invochiamo dal cielo
la giusta ricompensa.
Il sig. Vicario, a ricordo del suo primo anno di parrocchia, dona alla chiesa
il grande crocefisso, che è stato innalzato nell’altare maggiore.
Il crocefisso è opera pregevole ed artistico, sculturato in legno e
proveniente dalla famosa Val Gardena (Trentino), ove lavorano i migliori artisti
in legno, è costato mille lire.
Novembre 1932
La voce del pastore. In questa stagione, in cui le foglie
tornano alla terra e la malinconia dell’autunno e della morte è
nelle cose e nei cuori, è dolce casa il ripensare ai volti cari di
persone che amammo, il rivivere in un memore pensiero di suffragio, i sentimenti
e gli effetti di una vita trascorsa. A questi pensieri ci richiama la Chiesa
cattolica, in tutto il mese di novembre, ma soprattutto con la solenne Commemorazione
dei Defunti. Si narra che in alcune località del mezzogiorno, quando
scoccava l’ora della mezzanotte, un uomo avvolto in un gran mantello
nero, e tenendo in mano una raganella, partiva dalla chiesa parrocchiale e
attraversando le vie, faceva sentire lo strepitio di quello strumento e girandolo
con voce lenta e tono monotono diceva: “Destatevi o cittadini che dormite,
pregate il Signore per i vostri morti”.
La chiesa cattolica ha la missione di dire a tutti i cuori cristiani: “Pensate
ai vostri morti, pregate sempre e sperate”. Ascoltate quindi la voce
della chiesa e date ai vostri cari morti abbondanti suffragi: è riconoscenza,
è dovere. Come in vita così in morte, dimostrate di amare i
vostri cari, non solo con lacrime, fiori, o ceri, ma soprattutto con fervide
preghiere e generose elemosine. In questo mese quanta gente visita il Cimitero!
Ma, quanti con la corona del Santo Rosario in mano? La chiesa cattolica mette
a disposizione per il bene delle anime purganti, il tesoro delle indulgenze,
ma ci insegna che il mezzo più potente e pronto per soccorrere quelle
anime è la Santa Messa. San Girolamo dice che ad ogni Messa celebrata
escono molte anime dal Purgatorio.
Scuola di Catechismo Parrocchiale. In obbedienza agli ordini delle Autorità
Ecclesiali Superiori, quest’anno per lo studio del catechismo adotteremo
i nuovi libri, che sono stati pubblicati e comandati, divisi in cinque classi.
Con la prima domenica del corrente mese inizieremo lo studio del catechismo,
e avrà la forma di una vera scuola, si daranno i voti di studio, di
disciplina, si noteranno le assenze e fra sei sette mesi si daranno gli esami
regolari a tutti i fanciulli, ai quali si consegnerà una pagella, da
portare a casa con il rendimento ottenuto nello studio e ai più studiosi
verranno assegnati dei convenienti premi. A cooperare con il parroco in questa
opera complessa e faticosa, un gruppo di volenterose giovani iscritte all’Ass.
“S. Agnese”, le quali si stanno preparando per riuscire ad insegnare
bene la Dottrina Cristiana, frequentando la scuola di formazione dei catechisti.
Un aiuto deve venire anche dai genitori, l’istruzione religiosa è
obbligatoria per tutti i fanciulli che hanno compiuto i sei anni. Ogni alunno
deve provvedersi il libro di classe, portarlo con se ogni domenica per la
lezione. Le lezioni si tengono ogni festa dopo la Messa delle ore 10,30.
Compagnia del Santo Rosario. L’invito ad iscrivervi alla Compagnia del
Santo Rosario è stato ben accolto: di fatti nel solo giorno della festa
della Madonna del Rosario, sono state oltre 130. Altre si aggiungeranno, non
appena conosceranno i grandi tesori spirituali. Nella pagella d’iscrizione,
che si distribuisce ai soci, si può vedere il numero straordinario
d’indulgenze plenarie e parziali che si possono acquistare dagli aggregati
alla Compagnia.
Dicembre 1932
Funzionamento nelle Cappelle. In data 17 ottobre scorso,
la Curia Arcivescovile di Torino ha inviato a tutti i Parroci, una lettera
circolare, che riguarda il funzionamento delle Chiese e delle Cappelle. La
circolare, dopo aver notato che “avviene talora che elementi laici (priori,
massari, rettori, ecc.) pretendono di regolare il servizio religioso nelle
chiese e delle cappelle e di disporre anche dei fondi delle medesime”,
ricordo ai Parroci che tutto ciò è di loro esclusiva spettanza,
che sono i soli rappresentanti giuridici dinnanzi alla legge della chiesa,
alle quali sono preposte, e delle Cappelle che da loro dipendono aggiunge
la lettera: “Abbiano quindi cura di togliere ogni abuso. Di segnalarli
se del caso. Di tenere presso di sé i libri contabili. Di controllare
volta per volta le esenzioni di quota e le collette fatte dagli incaricati.
I fondi delle chiese e delle cappelle non devono essere presso i tesorieri,
ma se sono in contanti devono essere depositati su libretti postali intestati
alla chiesa o cappella e custoditi dai RR. Parroci”.
Dati quindi questi ordini dei Superiori, si invitano i Rettori delle Cappelle
che ancora tengono presso di sé i fondi, a voler fare quanto sopra
è prescritto; affinché venendo prossimamente Sua Ecc. l’Arcivescovo,
in visita pastorale possa trovarci in regola anche su questo punto.
Dall’Albo d’Oro. Un’illustrissima signora,
prima di lasciare la villeggiatura, ha voluto completare la cifra di una sua
prima offerta, in modo da poter offrire alla nostra chiesa il “Raggio”
grande che usiamo nelle feste maggiori e che abbiamo usato nelle Sante Quarantore.
Regalo prezioso, che la pia persona ha voluto fare per invocare benedizione
sulla sua famiglia e i suoi cari Defunti.
Una devota persona, ha donato tre lunghezze di tela invocando l’aiuto
di preghiera.
Intanto elenchiamo le opere compiute in chiesa dal mese di
luglio 1931 a tutto dicembre 1932, che giustamente sarà conservato
fra le altre memorie storiche dell’archivio, ove fra gli atti parrocchiali
si tengono anche i bollettini.
Opere compiute in chiesa. Impianto nuovo di luce elettrica, con speciali impianti
in onore di Sant’Antonio, di Santa Tersina, di Santa Rita, raggiunto
circa 200 lampade. Erezione del grande Crocifisso sull’altare maggiore.
Trasporto dell’altare di marmo dalla cappella del Rosario alla cappella
dell’Immacolata, la quale fu restaurata con il consenso ed il concorso
dell’Ill.ma Contessa Piossasco di None, che ne ha il patronato. Costruzione
del nuovo altare di marmo nella cappella del Santo Rosario e del Sacro Cuore
di Maria.
Regolarizzazione e marmorizzazione delle due balaustre laterali del presbiterio.
Acquisto delle statue di Santa Agnese e Gesù fanciullo. Due ricchi
lampadari elettrici a piramide a lato dell’altare maggiore. Artistico
Gruppo raffigurante la Pietà. Due Ostensori per la benedizione e una
Pisside grande, il presepio. A tutte queste molteplici cose, si aggiungano
altre di minore importanza, come la nicchia di Sant’Antonio da Padova,
le croci processionali per le diverse Compagnie religiose. Potete vedere come
le offerte fatte finora, sono state totalmente impiegate per la gloria di
Dio e per il decoro della chiesa. Ma accanto a queste opere materiali vanno
ricordate le opere spirituali e morali in tempi relativamente brevi.
Si sono aperti due Oratori, quello maschile presso la casa parrocchiale, quello
femminile presso l’Asilo, si sono fondate le quattro Associazioni d’A.C.
che contano 200 iscritti; si è istituita la Compagnia delle Figlie
di Maria, la compagnia del Santo Rosario, e dei Piccoli Rosarianti. Si sono
aperte due scuole di canto.
L’anno incomincia col mese dei gennaio, che è dedicato al nome
di Gesù, che ha lo scopo principale di riparare l’offesa che
si fa a Dio con il peccato della bestemmia. Siate dunque zelanti anime riparatrici
e fate pure opera d’apostolato perché la bestemmia non si senta
più nei confini della nostra parrocchia.
Gruppo Donne. Domenica 18 dic. u.s., alla presenza della sig.na Bertolini,
delegata del Consiglio Diocesano, il gruppo ha fatto le votazioni per il rinnovo
delle cariche direttive. I voti furono unanime per la lista completa ed approvata
dalle Autorità Diocesane, di modo che il consiglio di Presidenza, resta
così formato: presidente Moda Giovanna, vice-presidente Lanza Luigina,
cassiera Fiora Marianna, segretaria Martinasso Pierina, Frigeris Margherita,
Girardi Rosa, Lovera Margherita, Novelli Tersilla e Spesso Rosa consigliere,
e delegate per le diverse attività.
Vita Parrocchiale. La festa di Santa Cecilia. Domenica 27 novembre u.s. è
stata celebrata la festa con una particolarità: abbiamo ospitato la
cantoria della parrocchia di San Gaetano di Torino. Che ha fraternizzato con
la nostra cantoria. Al mattino, le due cantorie si sono unite sull’orchestra
ed hanno eseguito brillantemente la messa del M°. Perosi. Erano 30 cantori
! Effetto meraviglioso e imponente. All’organo sedeva il sig. Giuseppe
Giustetti di Torino, dirigeva il nostro direttore sig. Giovanni Lanza. Nella
funzione del pomeriggio l’esecuzione fu lasciata alla cantoria di Torino.
Verso sera fu fatta una visita d’omaggio all’Ill.ma Contessa Piossasco
di None, nostra benefattrice, ove si fecero ripetuti brindisi, anche in onore
al nostro tenore solista Gabriele Pipino, che in tal giorno, era stato eletto
presidente dell’Unione Uomini d’A.C. Dopo le due cantorie si sono
trovate nel salone parrocchiale per una cena, offerta dal sig. Vicario. E’
impossibile descrivere l’ardente entusiasmo, che si andò destando,
salendo di grado in grado alle tonalità più alte, specialmente
quando si giunse ai brindisi.
Febbraio 1933
Festa di sant’Antonio Abate. Nella nostra parrocchia
esiste la compagnia di S. Antonio Abate. Le notizie che abbiamo trovato nell’archivio
parrocchiale risalgono al 1850, nel quale anno furono Rettori i sigg. Mola
Giuseppe fu Vito, e Andruetto Bernardo del fu Gian Domenico. Sembra che la
compagnia sia stata fondata dallo zelantissimo Vicario don Bernero.
Per opera di questa compagnia e per l’interessamento dei Rettori sigg.
Baudino Cesare e Antonio Lanza, si è celebrata da noi la festa. Messa
cantata e predicata alle ore 10,30. Alle ore 16 benedizione del SS. Sacramento.
E’ stata lanciata l’idea di provvedere una statua da esporre durante
la novena e la festa; idea che probabilmente sarà realizzata per il
prossimo anno 1934.
Un segnale dalla campana mediana; quando sentite suonare “tre tocchi”
della campana, è segno che la funzione incomincia immediatamente, ossia
il sacerdote va all’altare, perciò se siete ancora per la strada,
affrettate il passo, se siete sulla piazza entrate subito in chiesa.
Il S. Viatico e l’Estrema Unzione. Capita talvolta, che nell’occasione
del Santo Viatico, le persone si preoccupano e non sanno che cosa preparare
e come disporre, pensiamo di pubblicare qui delle brevi avvertenze che servono
a tutti. Ricordiamo, che quando la malattia è grave e pericolosa, c’è
l’obbligo grave di ricevere la Santa Comunione come Viatico. Quando
si porta il Viatico, è una visita che Gesù viene a fare, non
solo al malato, ma alla casa. Quindi bisogna preparare al Signore, una degna
accoglienza, non si deve mai ricevere nella stalla, se non vi siamo cause
specialissime. Il letto del malato, deve essere in ordine, adorno delle coperte
più belle, se si tratta di una donna malata, questa deve avere in capo
un velo. Si prepara un tavolino con una coperta bianca, con due candele, che
si accenderanno quando arriva il Viatico, due bicchieri, in uno mettete l’acqua
benedetta con rametto d’olivo, nell’altro, acqua pura. Si riceve
il sacerdote con il saluto: “Sia lodato Gesù Cristo”. Tutti
si inginocchiano e assistono con rispetto, rispondendo alle preghiere a suo
tempo. Uno dei presenti deve almeno sapere recitare il “Confiteor”.
Al momento della Comunione, se il tavolo è un po’ lontano dal
malato, qualcuno deve prendere una delle candele, ed accompagnare il sacerdote,
facendogli luce per la Comunione al moribondo. Dopo il Viatico, se si deve
dare l’Estrema Unzione, bisogna aggiungere un piatto, nel quale il sacerdote
deporrà il vasetto dell’olio Santo. Si deve avere l’avvertenza
di fare sempre per tempo pulizia, specialmente delle mani e dei piedi, che
dovranno esser unti con l’olio Santo.
I batuffoli di cotone che il sacerdote ha adoperato, nell’asciugare
le unzioni, si devono bruciare, così l’acqua pura nella quale
il sacerdote si è purificato le mani, deve essere bevuta dal malato
o gettata nel fuoco.
Statistica parrocchiale dei nati, sposati e morti durante l’anno 1932.
Battesimi 21, di cui 13 maschi e otto femmine. Matrimoni 14. Morti nove, di
cui quattro uomini e cinque donne. La statistica parrocchiale è migliorata
da quella del 1931, buon segno il fatto che i battesimi superano di 12 il
numero dei morti. Notiamo nei morti dei bambini, e tra gli adulti non si supera
gli 80 anni solo un uomo aveva 83 anni.
Marzo 1933
Catechismo Quaresimale. Ricordiamo che durante la quaresima,
oltre la domenica, si farà il catechismo anche nei giorni feriali,
ad eccezione dei giorni di vacanza della scuola. Inizierà alle ore
16,30, dopo la scuola del pomeriggio. I genitori sentano il loro grave dovere
di mandare i figlioli al catechismo e si interessino se proprio vengono e
con quale profitto.
Sono giorni d’astinenza e digiuno quaresimale tutti i venerdì
e sabati, il mercoledì delle ceneri e delle tempora. Tutti gli altri
giorni, ad eccezione della domenica, sono giorni di digiuno. Sono obbligati
al digiuno, coloro che hanno compiuto i 21 anni e non hanno ancora iniziato
i 60.
Chi digiuna, può mangiare cibi di carne, nei giorni non d’astinenza,
a pranzo, a cena invece possono usare di grasso, solo per condimento. Per
la nostra Diocesi di Torino, c’è il permesso di usare latticini
mattino e sera e uova nella refezione della sera, nei giorni di digiuno.
In tempo di quaresima ogni venerdì sera verso sera, ci sarà
il pio esercizio della via Crucis.
L’altare del Sacro Cuore di Maria. Presentiamo il bilancio a riguardo
alle spese dell’altare, la spesa complessiva era di lire 4.500, noi
abbiamo ricevuto la somma di lire 2.550 da offerte e d’elemosine ricevute.
Restano ancora da pagare circa 2.000 lire, preghiamo la Madonna che susciti
persone devote e generose per poter completare la spesa.
Pro Bollettino il primo elenco dell’anno ha fruttato Lire 285. Annotiamo
alcuni illustri donatori come il dott. Alfano, la famiglia Brunicardi, le
Contesse Filippi di Baldissero Con molti ringraziamenti, e il Signore ricompensi
la vostra generosità.
I Rettori delle Compagnie.
Compagnia del SS. Sacramento: rettore Girardi Giacomo, vice rettore Elia Paolo.
Rettrice Lupo Rosa, vice rettrice Gorrea Giuseppa.
Compagnia del SS. Rosario: rettore Bertinetto Giovanni fu Battista, vice rettore
Burdino Giovanni. Rettrice Bonetto Teresa, vice rettrice Martinatto Margherita.
Compagnia del Suffragio: rettore Bonetto Angelo, vice rettore Andruetto Battista.
Rettrice Gorrea Luigia nata Fiora, vice rettrice Bertinetto Maria nata Ravoria.
Confraternita: rettore Martinatto Antonio fu Domenico, vice rettore Bonetto
Giacomo fu Domenico. Rettrice Andruetto Maria Luigia, vice rettrice Spesso
Rosa.
Aprile 1933
Altare del Sacro Cuore di Gesù. La vostra generosa
offerta di lire 600, per un altare di marmo, da erigersi in onore al Sacro
Cuore di Gesù. Di cui la nostra chiesa ne è priva. Ebbene il
progetto di questo altare c’è già, e secondo il vostro
desiderio lo faremo nell’Anno Santo, che inizia appunto in questo mese.
Sarà degno e perenne monumento, che esprimerà la nostra brama,
perché si diffonda la devozione ed il regno del Sacro Cuore di Gesù.
Una croce sul Brich dei castelli. In questo Anno Santo, nella straordinaria
ricorrenza del 19° centenario della nostra redenzione, noi innalzeremo
un altro imperituro ricordo, che dirà al mondo e ai posteri la nostra
fede religiosa. Il ricordo consiste in una grande Croce di pietra, che con
il consenso della Nobilissima Contessa Piossasco di None, sarà messa
sul brich dei castelli, al posto di quell’attuale che è di legno.
La data, non è ancora stata fissata, ma certamente per la circostanza
saranno celebrate speciali funzioni e processioni, che attireranno il concorso
di molta gente e porteranno in tutti risveglio di fede cristiana.
Maggio 1933
La festa di San Vito. Sarà celebrata un poco in anticipo,
la domenica 11 giugno, perché il 15 giugno e la festa del Corpus Domini.
Speriamo che si possa celebrare con solennità ancor superiore a quella
degli anni passati, la speranza e soprattutto nelle Assoc. d’A.C., che
ora sono al completo ed assai fiorente, ed in tal giorno faranno la Comunione
generale.
Albo d’Oro. Le offerte pro bollettino nel secondo elenco ha raggiunto
la bella cifra di lire 350, ringraziando tutti i benefattori, invochiamo dal
cielo, la ricompensa a tutti coloro che con la loro offerta hanno dimostrato
sensibilmente il loro amore alla “Buona Parola”. Ricordiamo tra
i quali questi nomi illustri come la maestra della frazione Lupi, la Contessa
Gabriella Piossasco di None, la Contessa Palma Alessandra di Borgofranco,
il rev.do Direttore della Casa Salesiana, rev.do don Fiora. Raccomandiamo
di non rifiutare “La Buona Parola”, questo bollettino domanda
solamente di essere letto da tutti i parrocchiani che tutti vuol mantenere
legati alla parrocchia in un vincolo di fede e di carità.
Giugno 1933
Associazione femminile Sant’Agnese. Domenica 7 maggio
le Socie effettive hanno subito l’esame di religione, secondo il testo
proposto dalla Presidenza Nazionale della Gioventù femminile d’Azione
Cattolica. L’esame è stato dato sotto forma di gara alla quale
hanno partecipato 18 socie, tutte hanno sostenuto l’esame con onore,
e tutte si meritano un giusto plauso. Tuttavia abbiamo stabilito alcuni premi,
distribuiti con una graduatoria: 1° premio Elia Luigina e Fiora Bianca;
2° premio Gontero Defina e Zappetto Consolata; 3° premio Buttigliengo
Alda, Mola Maria e Delfina Martinatto. Un ringraziamento va anche alla rev.
Superiora dell’Asilo, che si è prodigata nel fare scuola per
parecchi mesi alle ragazze.
Festa della Prima Comunione. Domenica 14 maggio si è svolta la festa
della prima Comunione per 23 bimbi della nostra parrocchia, che per la prima
volta si sono accostati alla Sacra Mensa. Era acconto a loro la Contessa Palma
di Borgofranco, patronessa della festa, la quale dopo le funzioni ha offerto
ai piccoli un grosso uovo di cioccolato. I bimbi espressero a lei poeticamente
la loro riconoscenza, il gruppo Donne d’Az. Catt. offrì od ogni
fanciullo l’immagine ricordo. Alla signora Contessa, al Gruppo Donne
e alla rev.da Superiora dell’Asilo che pazientemente fece ai bimbi la
necessaria preparazione, va il sincero e cordiale ringraziamento da parte
del Vicario, invocando da Dio la ricompensa.
Luglio 1933
Festa del Corpus Domini. Non si poteva svolgersi in modo
più solenne, così possiamo dire di aver corrisposto ai desideri
dei Superiori Ecclesiastici, che data la circostanza dell’Anno Santo,
volevano che a questa festa si desse la massima grandiosità. Tutti
i parrocchiani erano presenti alla Processione, che sfilò per circa
un’ora e mezzo, facendo un itinerario diverso dall’ultimo Congresso
Eucaristico, cioè scendendo fino alla frazione Marchile. Lo zelo con
cui si sono aggiustate le strade, il fervore con cui si sono preparati gli
addobbi grandiosi, dimostrando quanto fosse vivo il desiderio di ricevere
la visita di Gesù Sacramentato. Data questa buona volontà e
dato il buon esito ottenuto, perché non si potrebbe ogni anno, fare
lo stesso percorso, per la processione del Corpus Domini? Ha aggiunto solennità
alla processione, l’intervento della Banda musicale Salesiana del Bivio
di Cumiana, di cui ringraziamo il rev.do don Bonvicino direttore della Scuola
Agraria del Bivio, ed al rev.do don Dalferro, direttore della Casa Salesiana
di Piossasco, per la buona riuscita della festa.
Festa dei Fanciulli, ha molto superato in grandiosità quella dell’anno
scorso. Oltre cento bambini si sono accostati alla S. Comunione. Bellissima
e riuscita la Processione composta di soli fanciulli, che con fiori in mano
e cantando inni sacri, precedevano la statua di Gesù Infante, portato
dai più grandicelli. Commovente fu lo spettacolo che presentava la
chiesa, piena di bimbi innocenti a cui facevano corona i genitori, quanti
si sono sentiti riempire gli occhi di lacrime, mentre si invocava la benedizione
sui loro cari fanciulli. Questa festa si celebrerà ogni anno nella
nostra parrocchia, e dico a voi genitori, quanto ci sta a cuore, a noi sacerdoti,
il desiderio di aiutarvi a crescere buoni i vostri bimbi sotto la protezione
di Gesù Fanciullo.
Un ringraziamento vivissimo va alla nobile Contessa Palma, patronessa della
festa, che distribuì ai ragazzi pane e cioccolate a colazione e che
con il suo intervento onorò le nostre funzioni.
Pulizia degli altari. I visitatori della nostra chiesa, notano che gli altari
sono puliti, infiorati e ben tenuti, il merito è da attribuirsi alle
ottime persone che con lodevole spirito di devozione se ne sono presa la cura.
Pubblichiamo i nomi, mentre chiediamo dal cielo la meritata ricompensa.
Altare maggiore: le reverende Suore dell’Asilo e le signorine Leonilda
Riboldi e Maria Martinasso.
Altare del S. Cuore di Maria: le signorine Tersilla Frigeris e Alda Buttigliengo.
Altare Immacolata Concezione: le signorine Pierina Martinasso e Maria Michelotti.
Altare dell’Angelo Custode: le signorine Clodilde Mola e Vittorina Mola.
Altare delle Anime Purganti: le signorine Eugenia Martinatto e Michelina Gorrea.
Altare del S. Cuore di Gesù: le signorine Modesta Caro e Angela Ferrero.
Altare del Crocifisso: le signorine Tina Usseglio e Teresa Martinatto.
Altare di S. Antonio: le signorine Bianca Fiora e Maria Mola.
Gruppo della Desolata: la signorina Lucia Gontero.
Agosto 1933
Associazione giovanile “S. Vito”. E’ stato
pubblicato sul “Giovane Piemonte” il risultato dell’esame
di religione dato dalle nostre associazioni giovanili d’A. C. diocesane.
Risulta che la nostra Associazione, la quale fu esaminata dal delegato della
Federazione, il rev. Cav. don Domenico Gaude, parroco degli Allivellatori,
è stata premiata con la medaglia vermeille, che è la più
preziosa medaglia che viene data in premio. E’ segno che i nostri giovani
sono in prima linea nello studio della Religione. Ci congratuliamo con loro
e ci auguriamo di vederli continuare in questa posizione, la qual è
certo ben più onorifica ed importante cui si può dedicare i
giovani. L’associazione si è pure presentata all’esame
di canto gregoriano, secondo il programma stabilito dalla Federazione Diocesana.
Esaminatore il rev.mo Canonico Teol. Vincenzo Rossi di Torino, il quale ebbe
parole d’encomio e d’incoraggiamento ai nostri bravi e volenterosi
giovani.
Festa dei Preti. Martedì 29 c. m. si farà nella nostra parrocchia
la così detta festa dei Preti, cioè la festa annuale della Congregazione
o Compagnia dell’Angelo Custode, della quale fanno parte circa 150 sacerdoti.
Questa Compagnia è antichissima, è stata eretta nella nostra
Parrocchia il 6 ottobre del 1682. Alle ore 10 ci sarà la Messa cantata
solenne, celebrata dal Rettore della Compagnia, che quest’anno è
il rev. mo don Giovanni Martinatto, terrà il discorso il rev.do don
F. Baudino seguirà la benedizione del SS. Sacramento. Siete vivamente
pregati a prendere parte a queste funzioni, elevando a Dio fervide preghiere
per invocare copiose benedizioni sopra i sacerdoti ed il loro ministero.
Asilo Infantile “San Vito”. Prima di finire l’anno scolastico,
domenica 9 luglio scorso, alle ore 20 avvenne il saggio dei bimbi, nel cortile
dell’Asilo. Erano rappresentate quasi tutte le famiglie dei signori
villeggianti e abbiamo notato un concorso veramente straordinario di gente,
anche dalla parrocchia di San Francesco e questo ci ha fatto molto piacere.
I bimbi erano stati molto ben preparati dalle Rev. Suore con l’ammirevole
pazienza, dove ci hanno fatto passare due ore di trattenimento veramente liete
sia per la varietà del programma e sia per la buona interpretazione
da parte dei bambini, che ci hanno fatto stupire come abbiano potuto imparare
così tante cose. Ai graziosi bimbi, furono in fine distribuiti dolci
e caramelle inviate dalla nobile Contessa Piossasco di None e dalla gentilissima
signora Baudino. Ha rallegrato gli intervalli un gruppo di suonatori, diretti
dal sig. Borgi Costantino.
Feste e ricorrenze del mese.
Lunedì 7 – Festa della Madonna della neve alla frazione Prese
messa cantata ore 9.
Martedì 15 – Festa dell’Assunzione di Maria SS. - Ore 10,30
messa in musica cantata dalla scuola femminile di canto.
Domenica 27 – Festa del Sacro Cuore di Maria – Ore 10,30 Messa
solenne in musica – prima volta che si esegue la messa a due voci del
maestro Ferro – Ore 15,30 Rosario, Vespri solenni, discorso tenuto dall’oratore
rev. Teol. E. Beone di Torino, Processione e Benedizione.
Martedì 29 – Festa “dei Preti”, ossia della Congregazione
dell’Angelo Custode – Ore 10 accettazione dei nuovi soci confratelli,
messa cantata solenne, discorso e benedizione.
Settembre 1933
La scuola di catechismo parrocchiale. Per rendere più
fruttuosa l’istruzione religiosa dei fanciulli, le abbiamo dato il carattere
di una vera scuola. Abbiamo formato cinque classi maschili e cinque classi
femminili. Il programma, che si studia sui nuovi testi, ordinati dal nostro
Cardinale Arcivescovo, si svolge nell’anno catechistico, che va da ottobre
a fine di luglio, comprende trentacinque lezioni festive e altrettante lezioni
nel tempo di quaresima. Per il primo anno l’esperimento non ha avuto
ancora esito abbastanza soddisfacente per diverse cause, ma che per il futuro
elimineremo.
Intanto comunichiamo la statistica con i nomi di coloro che in seguito all’esame
fatto, furono meritevoli di premio.
Iscritti alla scuola di catechismo: maschi 79 – femmine 64, totale 143.
Frequentanti: maschi 70 – femmine 55, totale 125.
Esaminati: maschi 43 – femmine 41, totale 84.
Premiati: maschi 12 – femmine 24, totale 36.
Classe 1° maschile: 1° premio Sibille Pierino, Friolo Cesare, Gonella
Dario – 2° premio Lupo Ettore.
Classe 1° femminile: 1° premio Bertinetto Mariuccia, Lovera Giuseppina,
Baudino Savina, Oddenino Luigina.
Classe 2° maschile: 1° premio Gontero Luciano, Stranieri Giovanni
– 2° premio Pautasso Pierino, Lovera Albino.
Classe 2° femminile: 1° premio Bonetto Aurora, Bergoglio Lucia, Chianale
Nicolina, Rolando Michelina, Ronco Gina – 2° premio Andruetto Margherita,
Bergoglio Rita.
Classe 3° maschile: 1° premio Saluto Mario – 2° premio Andruetto
Elso.
Classe 3° femminile: 1° premio Gonnella Elvira – 2° premio
Bertinetto Iolanda, Bonetto Irene, Martinatto Rosina, Vaglienti Rosina.
Classe 4° maschile: 2° premio Elia Mario.
Classe 4° femminile: 1° premio Lupo Margherita – 2° premio
Bertinetto Elda, Elia Albina, Pipino Savina.
Classe 5° maschile: 1° premio Giuseppe Lanza.
Classe 5° femminile: 1° premio Lupo Michelina – 2° premio
Bertinetto Vitalina, Gorrea Ernestina – 3° premio Picco Alessandrina.
Nel pomeriggio di domenica 24 del corrente mese, con una piccola accademia,
sarà fatta la distribuzione dei premi. Abbiamo già ricevuto
delle offerte, ma speriamo di riceverne ancora, per l’acquisto dei premi,
e di questo ringraziamo le persone benefattrici.
Ottobre 1933
Albo d’Oro. Pro bollettino, pubblichiamo il terzo elenco
dell’anno, sono state raccolte lire 388. Tra cui ricordiamo personaggi
illustri come il prof. Barberis Giovanni, la famiglia Boneschi, il dott. Crescio,
la maestra della Maddalena, don Giovanni Martinatto,
La festa del Santo Rosario, sarà preceduta da un triduo di Benedizioni
alla sera. Durante tutto il mese d’ottobre, ogni sera verso notte, nei
giorni feriali, vi sarà in chiesa la recita del S. Rosario, preghiera
a S. Giuseppe, canto dell’Ave Maris Stella e Benedizione. Si raccomanda
che anche nelle cappelle delle frazioni, si reciti ogni sera il S. Rosario.
Novembre 1933
con profitto la scuola, che come l’anno scorso, si
farà ogni festa dopo la Messa grande. E’ una vera scuola, poiché
ci insegna la scienza più necessaria che ci sia, scienza che deve guidare
l’uomo attraverso la vita e verso la conquista del cielo. Come l’anno
scorso ogni classe, avrà il suo libro di testo, che deve essere studiato,
e sul quale si daranno gli esami alla fine dell’anno, con l’assegnazione
dei premi come si è già fatto l’altro anno. Cogliendo
l’occasione, si ringrazia pubblicamente il Gruppo parrocchiale delle
Donne Cattoliche, che ha concorso per un centinaio di lire, per provvedere
ai premi da dare ai ragazzi. E riportiamo con gioia e riconoscenza, la lettera
che la gentilissima signora Battistini, scriveva in risposta all’invito
di voler presenziare alla distribuzione dei premi. “Intanto coi miei
figli la prego di tener conto che a principiare dal 1934, la pregheremo di
assegnare un nuovo premio del valore di 20 lire (possibilmente un libro),
ai ragazzi del catechismo, tale premio dovrà chiamarsi “Premio
Bianca Bongioanni Gianoglio” in memoria della mia diletta mamma che
tanto amò Piossasco e la chiesa parrocchiale di S. Vito”.
Il nobile atto della signora Battistini, merita la più alta considerazione
e suscita in tutti i parrocchiani di San Vito sensi di devota riconoscenza
e rinnovata profonda stima.
La nuova statua della Madonna. Sua Ecc. Mons. Mazzini, dopo aver benedetto
la statua della Madonna del Santo Rosario, domenica 1° ottobre scorso,
rivolgeva alcune parole ai presenti, con ragione di rallegrarsi con noi per
l’artistica statua che veniva ad abbellire la nostra Chiesa. La statua
è veramente bella, sculturata in legno dai famosi artisti di Val Gardena
(Trentino), che sia pregevole, lo dice anche il prezzo, costa mille lire rotonde!
La statua, dopo essere stata per lungo tempo esposta alla contemplazione di
tutti, ora ha preso posto nella nicchia della Cappella del Rosario, dove ogni
sera si recita il Santo Rosario. Ecco l’elenco delle prime offerte per
la statua: lire 227.
Dicembre 1933
La Natività di N. S. Gesù Cristo. E’
una delle feste più solenni dell’anno liturgico ecclesiastico,
è la festa che ci richiama alle origini della Redenzione umana, alla
nascita dell’Uomo-Dio salvatore. I cristiani si scambiano gli auguri,
come si fanno a Pasqua, che è la festa del compimento della redenzione.
Mentre si scambiano gli auguri più lieti, l’angelo del Signore,
ripeta il cantico augurale della pace che fu cantato alla grotta di Betlemme.
Vita Parrocchiale. Associazione “Santa Agnese”. Domenica 5 dello
scorso mese nella propria sede, davanti alla delegata del Centro diocesano,
si sono svolte le elezioni per il rinnovo del Consiglio di Presidenza, essendo
scaduto il biennio voluto dal Regolamento. Parlò la presidente Lucia
Gontero, la quale, fra la più viva commozione di tutte le presenti,
notificò che per raggiunti limiti d’età, era obbligata
a ritirarsi, non sola dalla carica, ma anche dalla Assic. Giovanile per passare
a far parte al Gruppo Donne. Al saluto d’addio rispose il Vicario, che
ringraziando caldamente la zelante presidente per il bene che ha fatto in
questi due anni, in cui aveva saputo suscitare nelle socie tanta tenera affezione,
quale si manifestava dalle lacrime, di cui erano pieni e lucenti gli occhi
delle presenti. Quindi comunicò il nome della nuova Presidente Rina
Garello, che era cassiera, la quale, secondo lo statuto dell’Azione
Cattolica, fu eletta dall’Arcivescovo. Un applauso unanime accolse la
notizia. Si procedette alle votazioni, delle quali fece lo spoglio la Delegata
diocesana, che in fine, con efficaci e persuasive parole esortò le
socie ed essere affezionate, obbedienti e disciplinate alla nuova presidente.
Rivolgendo profonde parole di ringraziamento alla ex-presidente per il bene
fatto a vantaggio della G.F.C.I. ed invocando da Dio le meritate ricompense.
Il Consiglio Direttivo resta così costituito.
Presidente Rina Garello; vice-presidente Rina Bonetto; segretaria Vittorina
Mola; cassiera Consolata Zappetto; delegata Aspiranti Clotilde Mola; delegata
Beniamine Rina Elia; consigliere con varie delegazioni Teresa Lanza, Agnese
Elia, Maria Martinasso.
Porgiamo a questo nuovo Consiglio, le congratulazioni e facciamo voti, perché
l’Associazione cresca fiorente come lo è stata fin’ora.
Feste e ricorrenze del mese.
Novena per la festa dell’Immacolata. Ogni sera alle ore 18, recita del
Santo Rosario nella cappella dell’Immacolata, Ave Maris Stella e Benedizione.
Venerdì 9 – Solennità dell’Immacolata Concezione.
Ore 6,30 Messa con Comunione generale, ore 10,30 Messa cantata in musica,
ore 15 Rosario, Vespri, Predica e Benedizione. Priora della festa Sig.na Tersilla
Frigeris, vice-priora sig.na Teresa Brero.
Domenica 24 – Vigilia del Santo Natale, senza astinenza e senza digiuno.
Ore 24 Messa cantata.
Lunedì 25 – Solennità del Santo Natale. Ore 7 prima Messa,
segue l’orario festivo con messa cantata alle ore 10,30.
La novena del Santo Natale, che incomincia sabato 16, si farà alle
ore 17 con recita del Rosario, canto delle profezie e benedizione.
La celebrazione della vittoria a Piossasco. Il settimanale “La Voce
del Popolo” ha pubblicato quanto fu fatto a Piossasco, il giorno dell’anniversario
della Vittoria, con alcune interessanti note. Quest’anno anche le nostre
Associazioni parrocchiali furono invitate ed intervennero con la bandiera.
Ecco la relazione del suddetto giornale:
“Sabato 4 novembre anche qui, con fervente entusiasmo e con piena armonia
di cuori, si è celebrato l’annuale glorioso della Vittoria. Convocato
con particolari inviti dal segretario politico che è pure il Podestà
del paese, tutte le Associazioni, dalle Cattoliche alle Civili e Politiche,
l’Asilo e le scuole elementari, Autorità e Popolo ebbero convegno
sul piazzale del Municipio alle ore 9,30. Quindi si portarono tutti alla vicina
Chiesa parrocchiale di San Francesco, ove un solenne funerale per i Caduti
fu celebrato dal sig. Prevosto assistito dal sig. Vicario di San Vito. Terminato
il rito religioso, si compone il lungo corteo che con a capo la Banda musicale,
si recò al Parco della rimembranza e poi sul piazzale presso il monumento
dei Caduti. Mentre si suonavano gli inni nazionali, erano deposte due corone
d’alloro. Il presidente della locale Sezione Combattenti disse un breve
ed ardente discorso, leggendo in fine gli indimenticabili Bollettini della
Vittoria.
Da quella armonia di spiriti e dall’imponente spettacolo che presentava
quel raduno presso il monumento glorioso, una nota sola stonava, ed era il
nome della Piazza, che s’intitola ancora XX Settembre, nome che risente
dall’originario sapore massonico. Quando il Fascismo di Piossasco cancellerà
queste melanconiche tracce di massoneria forse anche piossaschese, e intitolerà
la piazza che è la più bella piazza del paese, al ricordo glorioso
di Vittorio Veneto? In quel giorno i Caduti di Piossasco avranno un fremito
di gioia e di riconoscenza”.
La morte della Contessa Piossasco di None.
Quando si sparse la notizia che la sig.ra Contessa Piossasco di None era malata,
mai più si sarebbe pensato che la catastrofe doveva esser così
vicina. La Contessa di aggravò repentinamente, ed il male si mostrò
irriducibile alle premurose cure del medico Dott. Alfano, che aveva chiamato
a consulta due primari professori di Torino. Al Vicario che a conforto si
affrettava a recarle la Santa Comunione, la Contessa chiedeva di essere avvisata
quando il pericolo fosse stato grave, perché Ella intendeva solamente
ricevere il Viatico a testimonianza della sua fede e a buon esempio alla popolazione.
Fu avvisata, ricevette gli estremi Conforti religiosi alla vigilia della morte,
avvenuta sabato 16 dicembre alle ore 14. Sua Em. il Cardinale Arcivescovo,
su richiesta del Vicario, inviava alla nobile Inferma una speciale benedizione.
I funerali ebbero luogo nel pomeriggio della domenica, furono imponenti, nonostante
la difficoltà del cattivo tempo.
Tutto Piossasco era presente a rendere l’ultimo solenne tributo d’omaggio
a Colei, che era venerata come simbolo ed un ricordo vivente dell’antica
storia del paese, impersonificando Ella tutta la gloriosa Casa dei Conti di
Piossasco.
Intervennero le due parrocchie con il Clero e le Compagnie religiose, seguivano
la bara Nobiltà e Personalità del paese, la bandiera municipale
con il segretario comunale in rappresentanza del sig. Podestà, le bandiere
delle nostre associazioni giovanili, era presente la banda musicale di Piossasco.
Il lungo corteo discese per via dei Castelli, passò davanti alla Chiesa
della Confraternita e arrivò alla chiesa parrocchiale. Dopo le esequie
cantate in musica con accompagnamento d’organo, il corteo si ricompose
e salì direttamente al Castello, ove la salma della Defunta Contessa,
venne tumulata nella sua Cappella privata.
Dobbiamo confessare che una profonda mestizia ci stringeva il cuore, un sincero
e largo rimpianto si è fatto sentire nella nostra popolazione, che
era solita ammirare la fede e la devota pietà, con cui la Sig.ra Contessa
ogni festa assisteva alla santa Messa e quasi sempre faceva la santa Comunione,
anche ad ora tarda. Il ricordo di Lei, rimarrà certamente a lungo impresso
nel nostro spirito.
Ai Sigg. Parenti della Defunta specialmente alle spettabili famiglie Martina
e Pipino rinnoviamo le nostre condoglianze, e per la Defunta Contessa si canterà
in questo mese un funerale solenne di trigesima.
Feste e ricorrenze del mese.
Mercoledì 17 – Festa di S. Antonio Abate. La Compagnia di S.
Antonio fa celebrare le funzioni con questo orario: ore 10,30 Messa cantata
e predica; ore 16 Benedizione. Prima e dopo la Messa si benedicono gli equini.
La festa è preceduta da una novena con benedizione al mattino, dopo
la Messa prima. I rettori sono Michele Andruetto e Vito Grimaldi.
Febbraio 1934
Egregio Signore,
Abbiamo il piacere di confermare la lieta notizia, ormai da tutti conosciuta,
che il nostro Rev.mo Vicecurato don Giovanni Fassino, è stato eletto
Pievano di Montaldo Torinese.
Questa elezione è meritato premio alle sue doti ed al suo zelo, che
noi abbiamo potuto conoscere ed apprezzare nei due anni e mezzo, dacché
Egli e fra noi.
La notizia che è stata appresa da tutti con vivissima impressione e
gioia, non ha mancato di suscitare anche un generale rincrescimento per la
prossima sua partenza da noi del rev.mo Don Fassino.
Memori pertanto del grande bene, che Egli ha fatto nella nostra Parrocchia,
specialmente per la Gioventù lanciamo l’appello a tutti per offrire
a Lui un Omaggio di Riconoscenza.
Non potendo organizzare feste ed accademie, che Egli assolutamente non vuole,
procureremo tuttavia di offrirgli un dono, che porterà con se come
nostro ricordo. A questo fine il Consiglio parrocchiale si è costituito
in Comitato, il quale raccoglierà offerte.
Per facilitare la cosa, abbiamo nominato collettrici delle offerte, le seguenti
persone che passeranno presso ogni famiglia: Lovera Margherita e Teresa Lanza
per la frazione Campetto; Mola Giovanna e Gontero Rosa per la frazione Piazza;
Andruetto Luigia e Zoppetto Consolata per la frazione Cappella; Frigeris Tersilla,
Elia Michele e Domenico Bonetto per la frazione Marchile e Cascine.
Le persone che sono fuori parrocchia possono indirizzare le loro offerte all’Ufficio
della Parrocchia di San Vito.
La benevolenza e la stima, di cui il Rev.mo don Fassino gode fra noi, ci fa
pensare che nessuna famiglia rifiuterà il suo obolo per quanto piccolo.
Attendiamo con fiducia, mentre porgiamo anticipati ringraziamenti con devoti
ossequi.
Il documento è firmato.
Il Comitato: Elia Michele, Presidente Sottofederazione Giovanile – Mola
Angelo, Presidente Associazione San Vito – Garello Rina, Presidente
Associazione Santa Agnese – Mola Giovanna, presidente Gruppo Donne –
Pipino Gabriele, presidente Unione Uomini - Gontero Lucia, direttrice Compagnia
Figlie di Maria – Don Giuseppe Fornelli, Vicario e Assistente Ecclesiale.
Facciamo un po’ di carnevale? Veramente possiamo dire che carnevale
è tutto l’anno, perché i cinema, i teatri, le sale da
ballo, sono sempre aperti e frequentati. Eppure il carnevale ufficiale è
quello che dura circa un mese e finisce con il mercoledì delle Ceneri.
Questo è il tempo che, nonostante la crisi e la disoccupazione, fa
perdere la testa a molti e vuota la borsa di altrettanti, che manda clienti
all’ospedale e addirittura all’inferno. Sono già stati
annunziati veglioni e veglionissimi, senza scrupoli e senza malinconie, non
importa se poi si resterà con il cuore ferito e l’anima profanata.
I genitori siano attenti a questo riguardo, hanno tutta la responsabilità
verso i loro figli. L’attuale Arcivescovo di Milano, ha persino proibito
ai parroci di benedire le case dove vi sono sale da ballo, e con ciò
come si può che i balli non siano pericolosi e peccaminosi. Noi facciamo
carnevale riparando con la preghiera, con il sacrificio, con la mortificazione,
le pazzie criminose del carnevale degli altri.
Compagnia Figlie di Maria. Essendo scaduto un biennio dalle ultime elezioni,
si è tenuta, nel gennaio scorso, l’adunanza generale per rinnovare
il Consiglio Direttivo. Erano presenti circa 60 consorelle, il Vicario, quale
direttore della Compagnia, avendo diritto di eleggere la Direttrice, proclama
eletta la sig.na Lucia Gontero, la nomina è cordialissimamente accettata
da tutte le socie. Per votazioni segrete, come prevede il regolamento, si
passa ad eleggere le altre Consigliere. Il consiglio delle elette si è
poi riunito per la distribuzione delle cariche come segue: Bonetto Rina, vicedirettrice;
Elia Rina, maestra delle novizie e aspiranti; Gardois Teresa, tesoriera; Ferrero
Angela, segretaria; Brero Teresa, priora; Caro Modesta, vicepriora; Andruetto
Riccarda, Lovera Orsolina e Lanza Angela consultatrici.
Il nuovo Consiglio si propone una cura speciale per riuscire a comporre la
sezione delle aspiranti e delle novizie, le quali porteranno come divisa la
medaglia con il nastro rosso; all’età di 15 anni passeranno a
far parte delle Figlie di Maria. La compagnia terrà la sua adunanza
mensile, la terza domenica del mese, salvo impedimenti.
Compagnia di S. Antonio Abate. La festa di S. Antonio fu celebrata come al
solito, non escludendo il tradizionale pranzo sociale, servito con piena soddisfazione
di tutti i commensali all’Osteria del Castello dal sig. Sattino. Una
novità però c’è stata, ed è l’acquisto
della nuova statua di S. Antonio, questo era conveniente che si facesse. Che
nel dipinto dell’altare detto di S. Antonio, ci fosse anche l’immagine
del Santo, tutti lo dicono, ma nessuno lo può affermare con precisione.
Non si potrà più dire così della statua, la quale d’ora
in avanti potrà ogni anno essere esposta e venerata dalla popolazione.
Per soddisfare la spesa della statua, la quota annuale dei soci è stata
raddoppiata e portata a due lire. Aggiungendo qualche altra offerta, come
per esempio quella dei rettori della festa, la statua sarà facilmente
pagata. Agli zelanti rettori di quest’anno Andruetto Michele e Vito
Grimaldi, sono stati nominati a succedere per l’anno 1935 i sigg. Marchisio
Giuseppe e Martinatto Clemente.
Statistica parrocchiale.
Battesimi 19 – Matrimoni 8 – Morti 12. Tra i morti ricordiamo
Sacchetto Amalia di anni 20, Siccardi Giovanni di pochi giorni, Dellacroce
Romano di due mesi e la contessa Gabriella Piossasco di None di 70 anni.
Dopo aver letto questa statistica, possiamo dire da buoni cristiani una preghiera
per la prosperità di quelli che sono nati e quelli che si sono sposati,
un’altra in suffragio di quelli che sono passati all’eternità.
Anche quest’anno possiamo constatare che la parrocchia è in aumento
essendo nati 19 e solo 12 sono i morti, i matrimoni sono un po’ pochi.
Feste e ricorrenze del mese.
Martedì 13 – Festa della Madonna delle Grazie alla cappella del
Prarosto, ore 9 Messa cantata alla cappella e alle ore 16, benedizione in
parrocchia. Sono rettori della festa i sigg. Frigeris Giuseppe e Alberto Borgi.
Marzo 1934
Albo d’Oro. Pro bollettino. Pubblichiamo il primo elenco
delle offerte, che ci sono pervenute per il corrente anno, a favore del nostro
caro bollettino lire 249. Tra questi generosi oblatori spiccano i nomi del
dott. Alfano, don Fiora Pietro, la Maestra del Campetto.
Pro Asilo “S. Vito”. Una comunicazione fatta al Presidente dell’Asilo
dal Notaio Dott. Nicola, notificava che l’illustrissima Contessa Gabriella
Piossasco di None, deceduta nel dicembre scorso, ha lasciato al nostro Asilo
la somma di tre mila lire. L’amministrazione, prendendo atto della generosa
elargizione, fa scrivere il nome della Contessa nell’album dei benefattori,
addita a tutti l’esempio caritativo ed esemplare e assicura che i bimbi
dell’asilo pregheranno per l’illustre benefattrice.
La morale e i … balli. “E’ precisamente l’immoralità
la prima e la principale cagione dell’odierno disagio internazionale.
Nonostante le savie leggi del regime, per impedirne la diffusione, costituisce
una specie di epidemia pericolosa per tutti, ma più particolarmente
per la gioventù. In mezzo alla quale si diffonde tanto con il divertimento
pericoloso. Quanto ai balli ed alle veglie danzanti, dovrebbe bastare ciò
che ne hanno detto più volte le più alte Autorità del
Regime ed i principali giornali fascisti. L’11 novembre 1932 il Prefetto
d’una delle più importanti province di confine, negava ogni permesso
ai balli pubblici organizzati dal dopolavoro. La critica Fascista del gennaio
1931 aveva asserito: il ballo è elemento distruttore! L’anno
prima, aveva pubblicato: si ricordino coloro a cui spetta, che con la danzomania,
non si fa un popolo grande! Eppure i balli si diffondono ogni giorno di più,
e spesso nei paesi dove la gran parte della popolazione è buona. Quali
sono le conseguenze di simili danze? Ci assicura qualche medico che una gran
parte dei casi, hanno il loro doloroso epilogo nelle case di maternità,
ebbero le loro prime origini appunto dalle sale da ballo e dalle veglie danzanti,
dove la gioventù infrollisce nella passione e nel vizio”.
Tutto questo lo abbiamo sintetizzato dalla lettera Pastorale del Card. Schuster,
Arcivescovo di Milano, pubblicata per la Quaresima. E’ doveroso che
i parroci facciano sentire forte le loro parola contro i balli e le veglie,
con il loro silenzio favorirebbero la diffusione della immoralità.
Nomina dei Rettori.
Compagnia del SS. Sacramento – Elia Paolo e Gorrea Giuseppa; vicerettori
Martinatto Vito e Bonetto Margherita.
Compagnia del Suffragio – Andruetto Battista e Bertinetti Maria; vicerettori
Destefanis Lorenzo e Lovera Margherita.
Compagnia del SS. Rosario – Burdino Giovanni e Martinatto Rita; vicerettori
Bertinetto Enrico e Gonnella Rina.
Compagnia della Confraternita – Bonetto Giacomo e Spesso Rosa; vicerettori
Gontero Faustino e Vietto Maddalena.
Funzioni speciali del Mese.
La Comunione Pasquale dei Fanciulli avrà luogo nel giorno della Domenica
delle Palme, alla seconda Messa.
Sabato Santo – Le funzioni incominceranno al mattino alle ore 6,30.
Nel pomeriggio ha inizio la benedizione delle case.
Aprile 1934
Gara di bocce. L’Unione Uomini di A.C. ha celebrato
la festa sociale annuale nella giornata di san Giuseppe. Al mattino Comunione
generale e colazione in sede. Quindi ebbe inizio la gara di bocce, aperta
a tutti i soci, la quale suscitò molto interessamento e animazione.
Alle dieci coppie concorrenti riuscirono vincitori del 1° premio i sigg.
Andruetto Michele e Mola Giuseppe, del 2° premio i sigg. Fiora Giovanni
e Sibille Dario. Dalla buona riuscita di questa manifestazione sportiva, si
può concludere che non sarà certamente l’ultima.
Festa del Parroco. Lo spazio non sarebbe sufficiente per descrivere per filo
e per segno l’Accademia che si svolse in onore del rev. sig. Vicario,
lunedì 19 marzo. Accademia ottimamente organizzata e fatta con splendido
successo. Il festeggiato aveva preso posto sul palco, circondato dai rev.mi
teol. Cucco Curato di Santa Barbara di Torino, Padre Racca domenicano e dal
Fratello venuto da Cafasse. Rivolse per primo la parola il presidente del
Comitato parrocchiale Elia Michele, a nome dell’A.C. e dei parrocchiani.
Parlarono poi i Presidenti delle 4 Associazioni, Pipino Gabriele, Mola Giovanna,
Mola Angelo, e Garello Rina. La sig.na Gontero Lucia per le Figlie di Maria,
la sig.na Martinasso Pierina per la scuola di canto femminile e il sig. Gajdo
Giuseppe per la scuola di canto maschile. Dissero poesie, dialoghi e offrirono
fiori i fanciulli e le fanciulle delle Associazioni minori delle Assoc. “Santa
Agnese” e di “San Vito”. I discorsi e le recite erano intercalate
da esecuzioni musicali di effetto straordinario eseguite dalle scuole di canto
maschile e femminili. Il programma dell’accademia è stato svolto
con gusto artistico, che il pubblico ha passato un’ora veramente lieta.
Per ultimo prese la parola il festeggiato, che ringraziando tutti per la gradita
festa. Guardando al passato, bisogna intensificare il lavoro per l’avvenire,
non si deve guardare indietro, anche se per un po’ di tempo dovesse
mancare il viceparroco, l’aiuto ora si aspetta sempre e più grande
dai Dirigenti delle organizzazioni Parrocchiali.
La benedizione delle Case. Durante il tempo Pasquale, si compirà il
rito della benedizione delle case, quest’anno durerà un po’
più a lungo. Perché il Vicario è solo in questo compito.
Nello stesso tempo, si raccoglierà i dati statistici per compilare
il registro dello stato delle anime, nel quale devono risultare tutti i componenti
delle singole famiglie. Prepararsi a ricevere la benedizione del Signore,
con vivo spirito di fede. Il sacerdote, viene a voi a nome di Dio, e prega
perché l’angelo santo custodisca, consoli, e protegga la vostra
casa.
Processione votiva ad Avigliana. E’ tradizione antichissima che 15 giorni
dopo la Pasqua, i piossaschesi vadano a piedi in pellegrinaggio fino a Santuario
della Madonna dei Laghi di Avigliana. Quest’anno tocca a noi a guidare
la processione. Due anni fa si era fatta di festa, si era svolta con grande
spirito di pietà e di devozione, riportandone ottimo ricordo. Il direttore
del santuario, che è tenuto dai rev. Salesiani, e per il fatto che
nella nostra parrocchia abbiamo una casa Salesiana, ci aveva ricevuti con
una speciale deferenza e con massimo riguardo, facendo nello stesso tempo
elogi al nostro buon contegno. Quest’anno il Vicario è solo e
non può assentarsi il giorno di domenica, la Processione si farà
lunedì 16 corrente, partendo dalla Parrocchia alle ore 6,30. Partecipiamo
con vero spirito di penitenza e di riparazione, per implorare ed ottenere
una speciale benedizione della Madonna in questi tempi tanto tristi.
Maggio 1934
La voce del Pastore. Conserviamo vivo a lungo nel nostro
cuore, il ricordo di quanto abbiamo fatto quest’anno la sera del Giovedì
Santo, XIX centenario della Redenzione. Siamo saliti in processione per l’erta
fino dei Castelli fino alla Croce, meditando sulle stazioni della Via Crucis,
predicata dal rev. Teol. Gajdo curato di Sant’Agostino di Torino e nostro
concittadino. Fu uno spettacolo meraviglioso, per il grande concorso di gente,
e poi per lo scenario della salita ai Castelli, dava viva l’idea della
salita al calvario. Se Dio vorrà, col tempo sorgeranno dei piloni sacri
su per essa, che ricorderanno la Passione di Nostro Signor Gesù Cristo.
La lunga funzione durò tre ore, ed è stata ricca di meriti per
chi vi prese parte. Eravamo ben preparati a celebrare con la massima grandiosità
la solennità della Pasqua, quando il diavolo, mandò i suoi alleati
a profanare la giornata con il ballo pubblico sulla piazza della chiesa. Ma
Dio non paga il sabato, e questa volta ha incominciato a pagare di domenica
e di lunedì, con abbondante pioggia e fredde raffiche di vento, per
spegnere i bollori passionali delle accalorate ballerine e dei relativi damerini.
La festa di San Valeriano, da farsi alla relativa Cappella, dovette necessariamente
essere soppressa. Intanto gli scribi ed i farisei, che volevano festeggiare
da soli, senza sacerdoti, si sono trovati col cartello rovesciato dalla pioggia,
che minacciava di cambiarsi in tempesta. Dio non paga di sabato! La capissero
una buona volta tanti cristiani che mescolano la Messa con il ballo, la Comunione
con la moda immodesta, il cristianesimo con la calunnia, insomma Dio con satana,
fino al punto di dettar legge ai Parroci! A questi lupi rapaci che hanno tentato
di rovinare il gregge della nostra parrocchia, contro di essi ha elevato forte
la voce il Pastore, vorremmo che leggessero una pagina della bibbia, ove si
trovano queste terribili parole e minacce divine:
“Voi avete profanato le mie feste, e io verrò alle porte delle
vostre Nazioni, delle vostre città, dei vostri paesi; e accenderò
il fuoco dell’ira mia per divorare voi, i vostri averi e le vostre case”.
Intanto per l’avvenire, a maggior sicurezza del tempo e di… altro,
la festa di San Valeriano si farà il 21 aprile, essendo giorno di riposo,
perché festa nazionale, tutti potranno comodamente prendervi parte.
Festa d’addio. Non si potrebbe chiamare festa, quella riunione che si
è tenuta giovedì 5 aprile scorso, in casa parrocchiale. Quando
si tratta di addio, la festa non può che essere un po’ triste
e così fu l’addio che si è dato a Michele Elia, il quale
il giorno seguente partiva per il servizio militare. Egli era presidente del
Consiglio parrocchiale e della sottofederazione giovanile di Piossasco. Si
trovarono perciò presenti tutti membri del Consiglio parrocchiale ed
i giovani dell’Associazione “S.Vito”. Al partente rivolse
la parola il Sig. Vicario, ringraziandolo di quanto aveva fatto fino ora a
bene della parrocchia nel campo dell’A.C., esprimendo il rincrescimento
per la sua partenza, augurandogli che i suoi giorni di militare siano abbreviati
e possa sentire meno pesante possibile la vita militare. Con una bicchierata
si è brindato in suo onore, egli rispose con brevi e commosse parole,
raccomandando a tutti di continuare con zelo e buona volontà la loro
collaborazione all’A.C. parrocchiale.
Condoglianze. Non possiamo dimenticare la comparsa della signora Romano Bonetto
Marianna, non solo per richiamare alla mente, la figura della defunta, che
fu madre esemplare e donna della più profonda fede. Che praticava con
amore e sacrificio, con edificazione di tutti, ma anche perché essa
fu la fedele consorte del sig. Romano Edoardo, amministratore zelante del
nostro “San Vito” e vice presidente della nostra “Unione
Uomini” e sotto diversi aspetti un grande benefattore della nostra parrocchia.
A lui rinnoviamo le nostre condoglianze la parte delle due associazioni, di
cui egli è membro.
I balli e … il regime.
Ecco cosa pensano a riguardo dei balli i maggiori esponenti dell’attuale
Regime:
Il presidente dell’Opera Nazionale Balilla il 12 maggio 1927 dichiarava
i “festini da ballo” contrari allo spirito dell’Istruzione.
L’Opera Nazionale Dopolavoro avvertiva nel gennaio 1928, che le feste
danzanti non possono essere considerate manifestazioni dell’Opera stessa.
Il Ministro dell’Educazione nazionale nella sua circolare del 15 maggio
1928 riteneva profanatrice della scuola la danza.
Il Segretario Generale del Partito N.F. nel febbraio 1929 ordinava: “le
Sezioni del Partito non devono prendere iniziative di balli e di veglioni”.
I Prefetto di Udine l’11 novembre 1932 proibiva ogni permesso ai balli
pubblici organizzati dal Dopolavoro.
“Critica Fascista”, gennaio 1930, scriveva: “Sì ricordino
coloro cui spetta che con la danzo-mania non si fa un popolo grande”.
“La Tribuna”, gennaio 1931: il male si aggrava e richiede perciò
un rimedio energetico, quando l’esibizionismo danzatorio, con tutte
le sue conseguenze dirette ed indirette tenta di trovare un pretesto giustificativo.
“Roma Fascista”, gennaio 1931: il ballo è elemento distruttore.
“Il Popolo del Friuli”, quotidiano fascista, 12 novembre 1932:
Tutti sappiamo quanto poco sane ed educative siano le così dette “feste
danzanti”, che nell’Italia fascista vanno cedendoli posto a altre
più nobili forme di divertimento. Diamo l’ostracismo al ballo
pubblico, come ad una manifestazione inferiore e socialmente dannosa, che
non ha più diritto di asilo nell’Italia fascista.
Giugno 1934
La voce del Pastore. Grande soddisfazione per la partecipazione
alle feste solenni che si sono celebrate nel mese scorso. La festa di San
Giovanni Bosco, è stata veramente una mobilitazione di tutto il paese,
specialmente nelle funzioni del pomeriggio a cui presero parte le due parrocchie
riunite. Siamo ben lieti che la nostra iniziativa abbia potuto suscitare tanto
successo e onore al glorioso Santo. I superiori della casa Salesiana di Piossasco,
hanno ripetutamente manifestata la loro meraviglia e la loro gratitudine per
quando si è fatto.
Chiusura del Mese di Maria. Quest’anno con una particolarità,
ci è parso di fare ogni sera un pellegrinaggio spirituale, perché
ogni sera nella predicazione, abbiamo fatto un viaggio nei santuari mariani
del Piemonte. Dando la possibilità di conoscere quello che il nostro
territorio abbiamo di più bello e la conoscenza dei momenti di bontà
della Madonna e aumentare la nostra fiducia in Lei.
Le Figlie di Maria, hanno voluto fedelmente inviare due sentinelle o guardie,
ogni mattino, che con la divisa, si accostavano alla Santa Comunione, ed ascoltavano
la Santa Messa. La splendida giornata di chiusura, iniziata con la Comunione
generale è continuata con la bella funzione d’accettazione delle
Aspiranti alla compagnia, con la Messa cantata dalla scuola femminile di canto.
La guardia d’onore delle Figlie alla Madonna, con la solenne funzione
pomeridiana, con la magnifica processione.
L’indimenticabile accademia mariana terminò la giornata.
Vita parrocchiale.
Associazione Giovanile “S. Vito” – Teatro – Finalmente,
domenica 13 maggio scorso, è stato messo in scena lo spettacolo tanto
atteso. Il ritardo è dovuto al tempo, perché dobbiamo operare
all’aperto, per mancanza di locali chiusi, e dobbiamo fare sempre i
conti col tempo, il quale quest’anno sembra farlo apposta piove sempre
di domenica. Lo spettacolo è riuscito ottimamente, gli artisti si sono
fatti onore. Per la prima volta si azzardavano in un programma così
lungo e difficile, hanno superato le previsioni e le aspettative. Volgiamo
che restino registrati nelle cronache i nomi di questi autori audaci e volenterosi
che rappresentarono “Ali spezzate”, dramma in tre atti, seguito
dalla farsa “Nipote di suo zio”. Sono: Andruetto Michele, Lanza
Livio, Mola Angelo, Fiora Vittorio, Lovera Eraldo, Gorrea Giovanni e Lovera
Giuseppe.
Associazione femminile “S. Agnese” - Gara – Nel mese scorso
ebbe luogo la gara di religione fra le socie, che avevano frequentato la scuola
tenuta dalla rev. Superiora dell’Asilo, ogni giorno festivo. Parteciparono
14 socie, e meritano una pubblica lode, non solo per aver sostenuto brillantemente
la prova, non solo per il sacrificio fatto nello studio e nella frequenza,
ma soprattutto per l’esempio di disciplina e di buona volontà
che diedero alle altre socie. Ecco i nomi presenti alla gara: Bonetto Caterina,
Buttigliengo Alda, Elia Caterina, Elia Agnesina, Elia Luigina, Fiora Bianca,
Gontero Delfina, Caterina, Lanza Orsolina, Mola Clotilde, Mola Maria, Martinasso
Maria, Novarese Orsolina e Zoppeto Consolata.
Fra queste furono stabiliti tre premi: 1° Premio a Elia Luigina; 2°
premio a Gontero Delfina; 3° premio a Novarese Orsolina.
L’Immoralità e … la moda femminile.
Non solamente i balli pubblici e privati sono semenzaio di corruzione e d’immoralità,
ma anche di moda sfacciata con cui vanno vestite molte donne.
Dall’ottimo libro “Pudore in Fuga” di A. Mariani, riportiamo
qui alcuni importanti pensieri che fanno il caso nostro. “Sintomo della
corruzione odierna è la perdita del pudore pubblico: questo si verifica
nelle manifestazioni più comuni della vita, nel vestire, nel discorrere,
nell’agire in privato e in pubblico. Per cui la spudoratezza che una
volta era di pochi, perché il vizio si nascondeva appunto per vergogna
o per un tal qual ritegno, ora ha diritto indiscusso di cittadinanza. Chi
si risveglia è ritenuto un ingenuo… Di qui la condotta laida
di molti anche il pubblico. Di qui l’esibizionismo più sfacciato
di tutte le brutture al teatro, al cinema, alle spiagge, per le contrade.
E’ la vita nessun freno. Basta uscire di casa e fare un tratto di corso;
basta passare per le verdi vie delle nostre campagne, per imbattersi a ogni
passo in disgraziate fanciulle e donne, che bisognerebbe togliere dalla circolazione
tanto si presentano svestite. E queste, che pretendono magari di essere ritenute
signore e signorine per bene, ti vanno con una disinvoltura che impressiona.
Per ognuno che abbia un po’ di buon senso, è chiaro che anche
per un’elementare educazione, è doveroso presentarsi in pubblico,
come in casa, davanti a chicchessia, in abito decente. Ma ora voi vedete queste
donne seminude, sui corsi, affacciate alle finestre, nei salotti, nelle anticamere
degli ambulatori, perfino nelle Chiese; così grave e lacrimevole è
l’assenza del naturale pudore”.
Tutto questo si spera che non succeda nella nostra parrocchia, ma sapendo
che c’è molto male in giro, prendiamo le dovute necessarie precauzioni
per non subire le dolorose infezioni.
Pro bollettino, abbiamo raccolto lire 251. Notiamo fra questi alcuni nomi
importanti come Crescio dott. Attilio, Direttore della Casa Salesiana, Contesse
Filippi, Teol. Frigeris Michele, maestra della Frazioni Lupi e la maestra
della Frazione Brentatori.
Luglio 1934
La festa di San Vito.
E’ stata celebrata magnificamente, nel più alto e raccolto spirito
religioso. E’ stata una giornata di fede, non di rumori e di bagordi,
come si vuole fare in certi luoghi con vera profanazione delle feste religiose.
I santi vanno onorati santamente. E San Vito è patrono, non solo della
nostra parrocchia, ma di tutto il paese di Piossasco, non è mancata
la Prima Autorità a rendere omaggio al Santo, difatti alle funzioni
del pomeriggio, alla processione era presente il Commissario prefettizio Comm.
Maiorca, con il segretario comunale sig. Baldanza.
Al mattino abbiamo avuto la grande sorpresa di avere ospite da noi la Scuola
Cantorum di Ciriè, che guidata dal Vicario Teologo Massa, venne a Piossasco
per la gita annuale. I bravi cantori Cirianesi si sono uniti ai nostri e diedero
una straordinaria e poderosa esecuzione della Messa a tre voci del Maestro
Perosi, alla Messa delle ore 10,30. Celebrava il rev. don Bonvicino, direttore
della Scuola Agricola Salesiana di Cumiana. Al pomeriggio, alla processione
faceva servizio la Banda Salesiana di Cumiana con circa 50 strumenti. Ringraziamo
i rev. Salesiani per l’aiuto prestato, non possiamo dire grazie, al
rev. don Cucco, curato di Santa Barbara in Torino, che con voce scultorea
e parole penetranti a tenuto il panegirico dei nostri Santi Martiri.
Le feste riescono sempre solenni e lasciano nei cuori e negli spiriti larga
soddisfazione, risvegliando fervore di fede religiosa. Ma c’è
sempre una grande corrispondenza da parte di tutti, che vi affeziona alla
vostra parrocchia: sia il nostro programma, di fare sempre più e sempre
meglio.
In questo mese nessuna festa speciale, perché è anche il mese
delle vostre più grandi fatiche rurali. Ricordate di non lavorare la
domenica, se non è vera necessità urgente, lavorando e raccogliendo
il frutto delle vostre fatiche ringraziate il Signore che ha benedetto il
vostro lavoro.
Visita Pastorale
Nella Visita pastorale verranno visitate anche le Cappelle rurali, perciò
per tempo bisogna pensare di fare ordine e pulizia. Tutti i fiori di carta
vanno aboliti, i quadri deteriorati vanno rimossi, quelli che restano siano
ben disposti.
Vita parrocchiale.
Nozze – Associazione “Santa Agnese”. Vittorina Mola, che
dal tempo della fondazione dell’Associazione, teneva la carica di segretaria,
con massimo zelo, è passata a nozze il giorno 2 dello scorso giugno
con il sig. Ruffinatto Carlo, della parrocchia di San Francesco. E’
stata una festa magnifica, non si era mai visto uno sposalizio così
solenne nella nostra parrocchia. La Messa celebrata dal Vicario, dove le compagne
della scuola di canto, hanno eseguito bellissimi brani. Poi il celebrante
ha rivolto agli sposi un elevato e commovente discorso, ricordando le benemerenze
acquistate dalla sposa nella nostra parrocchia. Le Aspiranti e le Beniamine,
a nome dell’Associazione fecero omaggio di poesie e fiori alla sposa
sulla porta della chiesa. Le socie offrirono alla sposa un libro di devozione
e una preziosa corona del Rosario. Sentiamo con vivo dolore l’allontanamento
della segretaria, che per tre anni ci fu di grande aiuto e di grande esempio.
L’accompagniamo con le nostre preghiere, perché nel matrimonio
possa svolgere una santa missione di bene ed essere un vero angelo per il
fortunato sposo che Dio le ha posto al fianco.
A sostituire Vittorina, è stata eletta Elia Luigina, nella carica di
Segretaria dell’Associazione.
Il ballo e… le processioni. Pare che in seguito ha quando abbiamo pubblicato
su questi bollettini, a riguardo il ballo impiantato sulla nostra piazza nel
giorno di Pasqua, abbia sollevato un po’ di rumore nel campo ballo musicale.
E’ un segno che il dito fu messo proprio nella piaga. Bisogna tener
presente, che a riguardo del ballo i parroci hanno l’ordine di non disarmare:
così comandano i Vescovi, i quali al riguardo hanno stabilito delle
severe leggi che ben si conoscono. Quello che ha prodotto spiacevole sorpresa
nel suddetto campo è che non si può suonare alle funzioni religiose
e poi suonare al ballo, non è decoroso, non si può servire a
due patroni. Ci si spera e c’è da augurarsi che i programmi vengano
ritoccati, questo per il comune vantaggio.
Il nuovo inno a San Vito. Nella festa di San Vito del mese scorso, abbiamo
cantato per la prima volta l’Inno che il nostro Vicario ha composto,
in parole e musica, in onore al nostro santo Patrono. Lo canteremo sovente,
quindi lo proponiamo perché possa essere imparato da tutti.
A te San Vito fervidi s’elevan inni e voti; cantan di Te la gloria i nostri cuor devoti. Noi T’invochiam Patrono, ci rivolgiamo a Te, presso del tuo bel trono, prostrati ai tuoi piè. Tu dal Signore impetraci quelle virtù preclari, per cui di luce fulgida splendi sui nostri altari. Piossasco Tu proteggi, ravviva in noi la Fè: i nostri passi reggi, sol confidiamo in Te. Vito celeste amabile del Paradiso Santo, martire illustre ed inclito, e della Chiesa vanto: Spandi tue grazie intorno, sul Popol sacro a Te; fa che possiamo un giorno godere in Ciel con Te. |
Agosto 1934
Festa annuale dei Fanciulli. Si farà domenica 12 c.m.
Al mattino alla seconda Messa delle ore 7,30, vi sarà la Comunione
generale dei bambini della Parrocchia. Seguirà un piccola colazione
con pane e cioccolata, nel cortile dell’Associazione. Al pomeriggio
vi sarà, alle ore 15,30, in chiesa la recita del Santo Rosario con
la spiegazione dei misteri del Rosario, fatta dal Padre Vasino domenicano.
La processione, a cui possono prendere parte solo i bambini, e si porterà
la statua di Gesù fanciullo, al termine il padre Vasino darà
la benedizione speciale a tutti fanciulli.
Verso notte nel cortile dell’Asilo S.Vito, si svolgerà una breve
accademia in cui saranno protagonisti solo i bambini. Negli intermezzi si
distribuiranno i premi ai ragazzi che hanno frequentato il Catechismo parrocchiale.
La patronessa della festa sarà quest’anno la gentilissima signora
Clotilde Martina. Priori della festa sono stati eletti Giovanni Stranieri
e Luigina Sibille.
Albo d’Oro – Pro Bollettino sono state raccolte lire 194,50. Tra
cui notiamo l’oblazione del prevosto di San Francesco don Gianoglio
Teologo Carlo e don Giovanni Martinatto.
Settembre 1934
La Sacra Visita Pastorale di S. Em. il Cardinale Maurilio Fossati, Arcivescovo.
La voce del Pastore.
Eccoci arrivati al grande e straordinario avvenimento, che da alcuni mesi
tiene in ansia i nostri cuori, la Visita Pastorale, che il Cardinale Arcivescovo
di Torino farà nella nostra parrocchia nei giorni otto e nove di questo
mese di settembre. I nostri cuori hanno sospirato questo momento, potersi
prostrare ai piedi dell’Em. Presule, e di poter veder Colui che viene
nel nome del Signore. Egli è Pastore in modo perfetto non il semplice
parroco, egli come Vescovo ha in sé la pienezza del sacerdozio, rappresenta
Nostro Signore Gesù Cristo, Divino pastore delle anime. Egli come Principe
di Santa Romana Chiesa, per la porpora cardinalizia che degnamente porta,
rappresenta il Sommo Pontefice. Dobbiamo avere presenti questi rilievi, i
quali ci fanno comprendere l’eccezionale importanza della sua visita.
Sua Eminenza scrivendo ai parroci, diceva questa bell’espressione: “Sia
dunque la mia presenza nelle Parrocchie giornata di letizia, ma letizia tutta
spirituale”. Affinché noi ci possiamo preparare a questa santa
letizia, e per disporre bene il nostro spirito ai frutti di grazia, faremo
un triduo di predicazione, per infervorare le nostre anime. Corrispondiamo
alla grazia del Signore, tutti in quest’occasione si accostino ai Santi
Sacramenti come fosse Pasqua. Tutti siano presenti alle sacre funzioni, affinché
possa vedere la vostra fede e la vostra forte pietà cristiana. Quando
Gesù visitava i paesi e le borgate della Palestina, tutto il popolo
gli correva incontro, lo circondava e premeva da ogni parte, per manifestagli
il proprio amore e per ascoltare la sua Parola. Andiamo incontro al nostro
Vescovo, con uguale entusiasmo e con lo stesso affetto, gridandogli il nostro
fervido saluto e il nostro ardente: Osanna!
Abbiamo fiducia che quest’avvenimento lascerà nella Parrocchia,
non solo un durevole ricordo, ma incancellabili frutti di bene spirituale.
Voglia benedire il Signore, tutti coloro che coadiuvano per il buon esito
della visita, anche coloro che si sentono indifferenti a quest’avvenimento.
Orario – Programma per la Visita Pastorale.
Triduo di predicazione. – Mercoledì, Giovedì e Venerdì
cinque – sei – 7 settembre, ore 20 Rosario, predica e benedizione.
Ricevimento solenne di Sua Eminenza. – Sabato otto alle ore 17, davanti
alla chiesa della Confraternita. Omaggio dei bimbi e saluto dell’Ill.mo
sig. Commissario Prefettizio, a nome del Comune. Processione fino alla chiesa
parrocchiale e inizio della visita.
Domenica 9 - Ore 6 Messa con Comunione generale dei Padri e delle Madri di
famiglia. Ore 7,30 Messa con Comunione generale della Gioventù maschile
e femminile e dei fanciulli. La santa Messa sarà celebrata da S. E.
il Cardinale, che distribuirà la Prima Comunione ai Bimbi predestinati.
Alle ore 10 amministrerà il sacramento della Cresima. Alla Messa grande
con spiegazione del Vangelo fatta da Sua Eminenza. Pomeriggio ore 14,30 Adunanza
generale di tutti gli iscritti all’A.C., omaggio a Sua Eminenza. Ore
15 in chiesa, rosario benedizione delle due bandiere, dell’Unione Uomini,
e del Gruppo Donne, Predica di Sua Eminenza e Benedizione del Santissimo Sacramento.
Sarà padrino della bandiera degli Uomini il sig. A. Ribaldi, mentre
la madrina della bandiera delle donne la sig.ra Eugenia Giordani.
La festa dei Fanciulli. E’ stata celebrata domenica 12 dello scorso
mese, con ottima riuscita. Al mattino alle ore 7,30 Messa con canto di lodi
e preghiere in comune. Comunione generale di oltre cento fanciulli, quindi
nel cortile dell’Associazione, la gentilissima Patronessa della festa
sig.ra Clotilde Martina, distribuì a tutti una dolcissima colazione
a base di pane e cioccolate. Nel pomeriggio, il rev. Padre Vasino, domenicano,
con brillanti fervorini intratteneva i bimbi sui misteri del Santo Rosario
e sulla devozione della Madonna. Poi sfilava la coreografica processione fatta
solamente di bimbi, che portavano fiori e cantavano le loro lodi più
belle. Dopo la Benedizione, i piccoli priori della festa Giovanni Stranieri
e Luigina Sibille, donarono a tutti un’immagine ricordo e dolci caramelle.
La festicciola si chiuse alla sera con un trattenimento teatrale, con la distribuzione
dei premi di Catechismo. Furono dati oltre 50 premi, in libri e diplomi. Il
1° premio della classe 5a maschile e femminile, consistente in una magnifica
“Vita di Gesù”, è dono della famiglia Battistini,
che come abbiamo detto a suo tempo, s’impegnava in una borsa annuale
di 20 lire a questo scopo.
Ottobre 1934
Pastore - Autorità e Popolo di Piossasco - acclamiamo
giubilanti e porgono - il tributo del loro riverente ossequio - l’omaggio
della loro figliale devozione”. Alle ore 17 precise di sabato 8 settembre
giunse l’Arcivescovo, accompagnato dal suo segretario particolare il
Teol. Barale e dal Convisitatore Can. Dionigi Quadretta. E’ ricevuta
al suono della Marcia reale, ossequiato dal Sig. Vicario, dal Prevosto di
San Francesco Teol. Gianoglio, dal Teol. Gajdo e don Giovanni Martinasso,
nostri parrocchiani venuti apposta da Torino, dai Superiori della locale casa
Salesiana. Dal Sig. Podestà del Comune, dal segretario politico, e
Autorità locali. Sale la prima gradinata della Confraternita, riceve
il saluto poetico di una bimba dell’Asilo “S.Vito”, Marisa
Bertinetto e del giovane Aspirante Giuseppe Lanza.
Il sig. Podestà porge il suo saluto con un vibrante discorso, con l’omaggio
di tutto Piossasco. Al canto del “Benetictus”, sfila la processione
formata da un numeroso popolo, le Compagnie religiose in divisa, delle rappresentanze
delle Associazioni con le bandiere e gagliardetti. Sua Eminenza procede sotto
il baldacchino, il qual è portato dal sig. Emiliano Martina, quale
rappresentante dei Conti di Piossasco; dal sig. Romano Edoardo, quale rappresentante
dell’Amministrazione del nostro Asilo Infantile; dal sig. Michele Elia,
quale Presidente del Consiglio Parrocchiale e dal sig. Pipino Gabriele, quale
Presidente dell’Unione parrocchiale Uomini di A.C. I balconi, le finestre
sono pavesati a festa con fiori, verde e drappi. Nel tratto lungo il palazzo
Lajolo, si passa sotto un tunnel meraviglioso, avente una leggera e trasparente
volta di stoffa multicolore. Alla porta della chiesa parrocchiale, c’è
un cartello che pare voglia ripetere il festoso grido del popolo: “Benedictus
qui venit in nomine Domini”, il Vicario porgendo all’Arcivescovo
il suo saluto, presenta a Lui la popolazione, di cui fa gli elogi, e Lo invita
ad entrare nel vetusto Tempio, che parla dello zelo dei passati Pastori e
della munificenza dell’antica Nobiltà di Piossasco. L’organo
incomincia a suonare con note festose, i cantori iniziano i canti rituali,
in perfetto canto gregoriano. La chiesa si gremisce di popolo, le Autorità
prendono posto in banco a loro riservato. Sua Eminenza procede verso l’altare
maggiore, ove hanno luogo le prime cerimonie di rito. Sale sul pulpito per
ringraziare delle cordiali accoglienze fattegli e per dare ai fedeli i primi
pastorali ammonimenti. Terminata la funzione, il Cardinale riceve in casa
parrocchiale le Autorità e le Notabilità del Paese.
La luminaria serale. Alla sera verso le ore 21, il Cardinale benevolmente
assecondando le richieste dei fedeli, esce e rifà la strada dalla Chiesa
fin oltre la Confraternita, accompagnato da un folto gruppo di persone a Lui
inneggianti, e ammira la splendida luminaria.
Ogni balcone e finestra è in luce, globi alla veneziana pendono accesi
in mille diversi modi, anche fra il verde oscuro delle piante e delle siepi,
piovono luci con un mirabile effetto fantastico. Il Cardinale che in questo
fatto riconosce il devoto entusiasmo della popolazione, rimane visibilmente
ben impressionato e contento.
Messa dell’Arcivescovo e Cresima. Domenica 9 settembre, alle ore 7,30
il Cardinale celebra la Santa Messa, alla quale sono presenti con la popolazione
i fanciulli e gli organizzati dell’azione Cattolica. Durante la Messa
tiene la spiegazione del Vangelo, distribuisce la Comunione a tutti, anche
ai 13 fortunati bimbi della Prima Comunione. Questi sono stati segno di particolari
riguardi, per essi la sig.ra Clotilde Martina, dopo la funzione, regala una
dolce colazione, fra la gioia dei piccoli e i sorrisi delle loro mamme.
In seguito il Con visitatore, Can. Quadretta, non potendo visitare tutte le
15 Cappelle esistenti nel territorio di questa parrocchia, si reca solamente
a quella dei Castelli, del Marchile e della Confraternita. Intanto S. E. accompagnato
dal Teol. Frigeris, si porta alla vicina casa Salesiana, devotamente accolto
dai ricoverati, che Gli rivolgono parole di omaggio, a cui Egli risponde con
espressioni che suonano di conforto e di incoraggiamento.
Alle ore 10, in chiesa 55 ragazze e 70 ragazzi, sono schierati e pronti per
ricevere la Cresima. Il Cardinale prima di iniziare il rito, richiama l’attenzione
dei presenti su quanto sta per fare e con adatte interrogazioni si accerta
della preparazione dei bambini, i quali rispondono con prontezza e sicurezza.
Assistono il Cardinale il Vicario ed il Prevosto di S. Francesco.
Alla fine della funzione l’Arcivescovo aggiunge un’altra predica
con raccomandazioni speciali ai Padrini e alle Madrine. Segue la Messa grande,
durante la quale il Cardinale tiene nuovamente la spiegazione del Vangelo.
E’ veramente inesauribile nella predicazione. Nel cortile dell’Oratorio
vengono distribuiti i ricordini della Cresima.
Mese e festa del Santo Rosario. Siamo nel mese dedicato alla Madonna del Rosario.
Dobbiamo ravvivare il nostro zelo per la recita del santo Rosario. Ogni sera
verso notte, in parrocchia si recita il Rosario, preghiera a San Giuseppe
e benedizione. Quelli che non possono venire in chiesa, si facciano un dovere
di recitare il Rosario in casa in famiglia o nella Cappella della propria
frazione.
Domenica sette – Festa della Madonna del Rosario. Ore 8 Messa con Comunione
generale delle Figlie di Maria in divisa, e delle Associazioni giovanili d’A.C.
Ore 10,30 Messa cantata: ore 15 Rosario, Vespri, Predica, Processione e Benedizione.
Per la processione si farà la levata delle candele. Si ricorda che
tutti gli iscritti alla compagnia, godono quindi dei benefizi spirituali di
questa giornata, e che è la compagnia che fa celebrare la festa.
Novembre 1934
La Visita Pastorale del 1668.
In occasione dell’ultima della Visita Pastorale, molti hanno fatto questa
domanda: chissà quante Visite Pastorali si sono fatte nella nostra
Parrocchia?
Furono tantissime perché la parrocchia è antichissima. Abbiamo
aperto i vetusti e sbiaditi documenti dell’Archivio parrocchiale, e
abbiamo trovato descritta minutamente la Visita compiuta nel mese d’ottobre
del 1668 dall’Arcivescovo di Torino, Mons. Michele Begiamo. Era allora
priore di San Vito, il rev. Teol. Ippolito Garrone. La relazione della visita
è tutta in latino e contiene cose assai curiose, interessanti per la
storia della nostra parrocchia e del paese. Cerchiamo di riassumere nella
maggior brevità possibile.
Compiuta la visita a Cumiana, l’Arcivescovo, salì a cavallo e
s’incamminò verso Piossasco. Ai confini di Piossasco, furono
ad incontrarlo il conte Giacomo di Piossasco, il conte Giuseppe Piossasco
d’Airasca e molti altri della Nobiltà della Parrocchia. Giunto
al posto destinato all’incontro, non risulta in quale luogo, l’Arcivescovo
scese da cavallo, e in processione si avviò verso la chiesa parrocchiale
di San Vito. Alla porta della chiesa si compirono i riti e le cerimonie che
sono quelle attualmente in vigore. Il Presule giunto all’altare e sedutosi
sul trono preparatogli, non tenne Lui il primo discorso al popolo, ma bensì
il convisitatore rev. don P. Vasco, così si usava fare allora. Quindi
l’Arcivescovo benedisse la popolazione, e poiché era tardi si
ritirò con tutto il suo seguito, ad alloggiare nel castello dell’Ill.mo
Conte Giacomo di Piossasco.
Al mattino seguente, era il 13 ottobre, l’Arcivescovo scese alla Chiesa
parrocchiale, e cominciò a visitarla minutamente, dopo aver celebrato
la Santa Messa e distribuita la Santa Comunione. Al Battistero trovò
bellissima la vasca di pietra, è quella che esiste ancor oggi, la quale
è tutta intorno scritta a caratteri gotici. Ecco la traduzione: “Questa
opera fece fare il venerando religioso Gabriele Frate de Burri di Piossasco,
Priore della Chiesa di San Vito, ad onore di Dio e della Beata Maria vergine
e dei Beati Martiri Vito, Modesto e Crescenza e di tutta la corte celeste
1461”.
Dalla visita che l’Arcivescovo fece ai singoli altari, risulta che la
nostra chiesa aveva oltre l’altare maggiore, dodici altari e cioè
sei nella navata di sinistra di chi entra e cinque nella navata opposta, uno
nella Cappella situata dietro l’attuale altare della Madonna del Rosario.
Questa cappella era allora dedicata alla Madonna Assunta, ed era ad uso del
Antonio Conte Piossasco di Beinasco, che aveva la tomba di famiglia. (continueremo
nei prossimi bollettini).
L’immoralità dei balli.
Poiché la piaga dei balli, non accenna a diminuire con tristi conseguenze
per la morale e l’igiene delle popolazioni, diamo qui le sagge considerazioni
di Sua Ecc. Mons. Cazzani, vescovo di Cremona, in una delle sue lettere pastorali
di quest’anno.
“Quanto alla morale, il ballo promiscuo, anche quando conserva forme
più decorose ed oneste, è sempre stato considerato dai Padri
e Dottori della Chiesa, come un pericolo per il buon costume, e non si vorrà
certo pretendere che i maestri della morale cristiana vadano ad imparare le
norme dei ballerini o dai promotori di balli… Con l’erotismo sensuale
predominante oggi così largamente negli animi della nostra gioventù
e non della gioventù soltanto, con le mode femminili procaci proprie
ed usuali delle danze; e massime poi con le forme dei balli moderni, imparati
dal barbari e dai selvaggi, generalmente parlando, i balli d’oggi o
chiusi o all’aperto, anche senza eccessivi rigori, non possono non ritenersi
come gravi occasioni di peccato per se stessi.
Un elegante ufficiale, a cui piacevano le danze eleganti, e non frequentava
quelle delle osterie. In un momento di serietà diceva ad una persona
assennata: francamente, se io volessi prendermi una sposa, non prenderei nessuna
di quelle signorine con le quali ho ballato tante volte. Ma del resto, più
d’ogni ragionamento deve valere l’esperienza; e la mia esperienza
di pastore d’anime (e sono ormai 30 anni quasi che sono Vescovo), mi
attesta che dove i balli non sono un fatto sporadico di qualche volta all’anno,
ma come pur troppo avviene ormai in tanti e piccoli centri, sono assai frequenti
e quasi continui, là sono anche più depravati i costumi, e più
frequenti gli amori scandalosi, le maternità illegittime, anche precoci,
e i delitti contro la maternità, quelli che incappano nei rigori delle
leggi che sono i meno, e quelli che riescono a sfuggire, che sono i più”.
Genitori meditate su queste parole, gravi, di un sapiente e zelante vescovo,
e prendete i necessari provvedimenti.
Albo d’Oro. Pro bollettino si sono raccolte lire 251. Spiccano i nomi
del prof. Barberis cav. Giovanni, alcune famiglie nobili come Boneschi, Giordani,
Giaj-Via, Schaeffer.
Per la chiesa, la sig.ra Battistini-Bongiovanni Letizia, in occasione delle
nozze del figlio dott. Stefano, avvenute a Torino il 10 d’ottobre, ha
donato alla nostra chiesa una ricca tovaglia per l’altare maggiore.
La quale fu adoperata per la prima volta la mattina, per la celebrazione di
una Messa per gli sposi novelli.
Dicembre 1934
L’Avvento e il Natale. Con la prima domenica di questo
mese, incomincia l’Avvento e il nuovo anno liturgico. L’Avvento
comprende quattro domeniche, che devono preparare alla grande solennità
del Santo Natale. Prepariamoci, con amore e zelo, come comanda la santa Chiesa,
facciamo bene la novena, affinché Gesù, venendo a nascere nei
nostri cuori, non trovi solo un po’ di paglia e molta freddezza, ma
trovi una ricca culla, infiorata di molte opere buone.
(continuazione della Visita Pastorale del 1668).
La Vista Pastorale del 1668. Come si è detto nella nostra parrocchia,
vi erano più altari che non adesso, 12 oltre l’altare maggiore,
e furono trovati dall’Arcivescovo in cattivo stato. Non è cosi
attualmente e questo è merito di pie persone che volontariamente se
ne sono assumono la cura e provvedono al decoro. Seguendo la sua visita, conosciamo
il nome degli altari di allora, il posto dove erano collocati, cosi avremo
il senso delle trasformazioni avvenute in seguito.
La visita comincia dall’altare maggiore, esso era appoggiato al muro,
non esisteva il coro. L’Arcivescovo ordinò che si facesse un
nuovo e più bel tabernacolo, questo a spese della Compagnia del SS.
Sacramento, la quale fin d’allora era canonicamente eretta nella nostra
chiesa. Poi partendo dal primo altare, a sinistra di chi guarda l’altare
maggiore, e facendo il giro interno nelle navate laterali.
1° Altare: era detto di S. Antonio da Padova. Nel quadro icona era rappresentata
l’Immacolata, S. Antonio da Padova e un altro Santo. Era proprietario
dell’altare il conte Giovan Battista Piossasco di Castagnole.
2° Altare: del SS. Crocifisso. Era posto dove ora si trova la porta della
sacrestia, era del conte Giovan Battista Piossasco di Scalenghe. Aveva per
icona il bellissimo quadro del Crocifisso che attualmente conserviamo all’altare
omonimo.
3° Altare: era del conte Giov. Francesco Piossasco di Nome.
4° Altare: era del conte Giuseppe Piossasco d’Airasca. Nulla risulta
più di questi due ultimi altari.
5° Altare: era intitolato della Carità, qui era eretta la Compagnia
della Carità, comprendeva donne che secondo lo statuto si esercitavano
in opere pie e di carità.
6° Altare: non era ultimato, doveva essere del Municipio, che intendeva
dedicarlo a San Sebastiano. L’Arcivescovo lasciò l’ordine
al Municipio di finirlo entro sei mesi, sotto pena di perdere ogni diritto.
7° Altare: apparteneva agli eredi dei Ruffino.
8° Altare: apparteneva agli eredi dei Morandetti o Moranditi. Tutte e
due questi altari erano in pessimo stato.
9° Altare: detto del Suffragio; con l’icona della Beata Vergine
Maria e sotto le Anime purganti, qui era canonicamente eretta la Compagnia
del Suffragio.
10° Altare: intitolato alla Madonna del Rosario. Con una bellissima icona
rappresentate la Madonna, San Domenico e S. Caterina da Siena, era eretta
la Compagnia del Santo Rosario.
11° Altare: di fianco all’altare maggiore, era proprietà
dei conti di Piossasco.
12° Altare: era posto nella Cappella dedicata allora alla Madonna Assunta.
Dove era ad uso del conte Antonio Piossasco di Beinasco, dove aveva la tomba
di famiglia.
La relazione della Visita, nota che la chiesa aveva tre entrate, la maggiore
verso ponente, ove c’è ancora, la seconda verso mezzodì,
ma più vicino all’altare maggiore, che non quella attuale, la
terza era dalla parte della casa parrocchiale. Allora non esisteva l’entrata
sotto il campanile, dove c’era un piccolo coro, e serviva pure da sacrestia,
un po’ troppo stretta.
La visita alla Chiesa terminò dopo mezzogiorno, l’Arcivescovo
si ritirò a pranzare, e nel pomeriggio mosse a vedere le Cappelle campestri
o rurali.
L’immoralità dei balli. Continuiamo a leggere quello che scrive
l’Ecc. Vescovo di Cremona a proposito dei balli.“Né cessano
d’essere sorgenti di gravi disordini morali quei balli, che, per sfuggire
alle restrizioni delle savie disposizioni governative, ed ai vigili controlli
delle pubbliche autorità, mettono la maschera della beneficenza, o
si rifugiano all’ombra d’istituzioni, creati con tutt’altri
intenti, per l’educazione ed elevazione del popolo lavoratore; quei
balli, che perché offrono o miseri avanzi dei loro sperperi economici
e morali alle opere d’assistenza e d’educazione nazionale, pretendono
di passare come istituzioni statali. Onde i fautori e i promotori di codesti
balli, se un parroco o un predicatore leva la voce contro le rovine morali
di tali divertimenti, talvolta hanno il coraggio di denunziarlo al Prefetto
o al Vescovo, come avversario alle istituzioni del Regime. Per carità
non tirate in ballo anche il Regime, che non vuol essere un regime dei ballerini
e di ballerine, e che col suo programma rinnovatore e restauratore dei valori
morali della vita, della coscienza e del costume della nostra gente, è
la vostra condanna, come voi, con la pretesa di coinvolgerlo nell’ombra
delle vostre scostumatezze, siete i suoi più veri denigratori”.
Queste importanti parole richiamano l’attenzione e la vigilanza da parte
delle Autorità. A noi sta a cuore la vigilanza dei genitori, i quali
vorremmo che capissero finalmente che tutti i balli sono sorgente di gravi
disordini morali. Perciò con maggiore severità ripetiamo alla
gioventù d’Azione Cattolica che è assolutamente vietato
frequentare qualsiasi ballo.
Feste e ricorrenze del mese.
La Novena per la festa dell’Immacolata, si farà al mattino con
la Santa Benedizione subito dopo la prima Messa.
Sabato otto – Festa dell’Immacolata Concezione di Maria SS. Ore
6,30 Messa con Comunione generale. Ore 10,30 Messa cantata in musica. Ore
15 Rosario, Vespri, Predica e Benedizione.
E’ la festa titolare delle Figlie di Maria, priora della festa la sig.ra
Teresa Brero, vice priora Caro Modesta.
Lunedì 24 – Vigilia del SS. Natale. Astinenza per tutti e digiuno
per gli obbligati. Ore 24 Messa Cantata di Mezzanotte.
Martedì 25 – SS. Natale di N.S. Gesù Cristo. Ore 7 prima
Messa, ore 8 seconda Messa, ore 10,30 Messa cantata in musica.
La novena del Natale che incomincia la domenica 16 corrente, si farà
alle ore 16,30, con la recita del Rosario, canto delle Profezie e Benedizione.
Associazione Giovanile “San Vito”. Al principio
del mese scorso, con l’inizio del nuovo anno sociale, vennero fatti
alcuni cambiamenti nel Consiglio di Presidenza, che ora è composto
così: presidente Mola Angelo; vicepresidente Bonetto Domenico; segretario
Debona Umberto; cassiere Martinatto Germano; delegato Aspiranti Elia Michele;
vice delegato aspiranti Fiora Vittorio; delegato buona stampa Lovera Eraldo;
delegato missioni Lanza Virgilio; delegato attività ricreative Lanza
Livio.
La sezione effettivi è stata rafforzata per il passaggio in essa d’alcuni
aspiranti, che hanno raggiunto l’età richiesta per essere effettivi.
Quindi la sezione effettivi conta 20 soci. E’ stata celebrata con grande
solennità la festa dell’Immacolata, con la benedizione e distribuzione
delle tessere, con la colazione a tutti i soci, in sede e una grande gara
amichevole alle bocce, tra i soci effettivi.
Gruppo Donne d’A.C. Il nostro gruppo, domenica 23 dicembre, ha celebrato
la Giornata della Madre e del Fanciullo, con Comunione generale delle Madri
alla Messa prima, e dei fanciulli alla Messa seconda. Nel pomeriggio fu tenuta
un’adunanza generale delle socie, nella quale era presente una propagandista
del Consiglio Diocesano. Dopo una breve introduzione della presidente Mola
Giovanna, prese a parlare la Propagandista, che ricordò la nobiltà
della missione della Madre. L’opera d’educazione e di sorveglianza
che la madre deve esercitare verso i figli, e che deve continuare anche quando
sono grandi. Il tesseramento procede soddisfacente, poiché oltre 50
socie hanno già rinnovato la loro quota annuale, e nuove iscrizioni
sono state fatte.
Sezione buona stampa e Missioni. Per aderire al desiderio delle Autorità
superiore, e per meglio provvedere alle necessità locali, il Consiglio
parrocchiale, ha deciso di istituire la Sezione della Buona Stampa, chiamando
a far parte i delegati dei quattro rami dell’azione Cattolica ed altri
volenterosi. La sezione risulta così formata: Elia Michele direttore,
Girardi Giacomo, Martinasso Alberto, Lovera Eraldo, Spesso Rosa e Bonetto
Caterina membri. La sezione si è messa la lavoro per raccogliere abbonamenti.
Il Consiglio parrocchiale, ha provveduto anche alla costituzione della commissione
o sezione parrocchiale Missionaria, che è formata dai delegati delle
Associazioni parrocchiali, fanno parte: Mola Giovanna, Gontero Faustino, Elia
Agnese e Lanza Virgilio, questa commissione ha lo scopo di propagandare la
conoscenza delle Opere Pontificie Missionarie, di raccogliere offerte, fare
iscrizioni all’Opera della Propagazione della fede e della Santa Infanzia.
Festa di S. Antonimo Abate. La compagnia di S. Antonio fa celebrare la festa
del Santo il giorno giovedì 17 di questo mese, con il seguente orario:
ore 10,30 Messa cantata e predica. Prima e dopo la messa si benedicono gli
equini. Ore 16 Rosario e Benedizione. La festa è preceduta dalla novena
con benedizione al mattino dopo la prima Messa. Sono rettori i sigg. Marchisio
Giuseppe e Martinatto Clemente.
Festa di Santa Agnese. Sarà celebrata domenica 20 corrente, ore 6,30
Messa e Comunione delle Figlie di Maria e socie dell’Assoc. Femminile
d’A.C. Ore 10,30 Messa cantata dalla scuola di canto femminile. Ore
15 Rosario, Vespri Predica e Benedizione. Priora della festa Caro Modesta
e vice priora Bonetto Caterina.
Febbraio 1935
Fanciulli premiati. In occasione della festa della Madre,
lunedì 24 dicembre scorso, nel salone comunale di Piossasco, fu distribuito
il premio annuale di bontà e garbatezza. Istituito a favore dei bambini
delle scuole comunali, dalla damigella Amalia Bonetto, la quale continua a
sentire vivissima la fiamma d’amore verso i bambini, che la legava e
l’animava, quando era all’insegnamento. Il premio toccò
a due bambini della nostra parrocchia, che sono: Pessana Lucia e Binciotto
Silvio, complimenti ai due premiati, sperando che gli altri li possono imitare.
I balli e…la morale e l’igiene.
“Si fa sempre più larga ed intensa nella nostra Italia la propaganda
contro la tubercolosi e merita il plauso e la collaborazione di tutti i cittadini;
ora sono appunto i balli uno dei principali mezzi di diffusione del terribile
morbo, e gli ambienti, si può dire, della cultura intensiva dei suoi
germi malefici. Ma da essi, più ancora della tubercolosi dei corpi,
si diffonde il contagio terribile di quella dei cuori e delle anime, che vide
nel loro vergine fiore le fresche energie giovanili, dalle quali deve maturare
l’avvenire della famiglia e della patria”.
I giornali del 1°ottobre 1934 pubblicavano questa esemplare condanna:
“Il questore comm. Stracca ha ordinato in data di ieri, la chiusura
di una sala da ballo, situata in via Bertola n° 15 per ragioni di moralità
e d’igiene”. Questi provvedimenti delle Autorità, non mancano
di suscitare il plauso delle Madri e dei Padri di famiglia, che hanno la testa
sul collo e che comprendono che i balli siano un grave pericolo per la salute
morale e fisica della gioventù.
Albo d’Oro – Pro bollettino. Comunichiamo le prime oblazioni dell’anno.
Notiamo fra gli oblatori la Maestra della Maddalena, che fa la sua offerta,
ciò significa che nella frazione, o meglio alla Cascina Maddalena,
in quella data esisteva una scuola. Sono state raccolte lire 201.
I Rettori e le Rettrici per l’anno 1935.
Per il SS. Sacramento: Martinatto Vito e Brero Vito; Bonetto Margherita e
Buttigliengo Virginia.
Per la Comp. del Suffragio:Destefanis Lorenzo e Lanza Cesare; Lovera Margherita
e Boetto Teresa.
Per il SS. Rosario: Bertinetto Enrico e Martinatto Giuseppe; Gonella Rina
e Fiora Caterina.
Statistica parrocchiale anno 1934.
Battesimi 10 - Morti 10 – Matrimoni 10.
La parrocchia non è diminuita di popolazione, poiché il numero
dei morti è uguale a quello dei nati, non ci possiamo vantare di aver
fatto progressi. Se poi confrontiamo le cifre, con il 1933, dobbiamo constatare
un peggioramento, perché allora i nati furono ben 19, se continuiamo
di questo passo, si daranno sempre meno figli a Dio e meno cittadini alla
Patria.
Marzo 1935
(continuazione della Visita Pastorale del 1668).
Le Cappelle Rurali nel 1668.
Non solo la Chiesa parrocchiale ha la sua storia, ma anche ogni Cappella che
è sul territorio. Farebbe piacere poterla scrivere, non tanto per curiosità,
ma perché la storia delle Cappelle è unita alla vita delle Borgate.
Da quella visita Pastorale del 1668, noi possiamo sapere e conoscere quante
e quali erano le Cappelle che esistevano in Piossasco, perché furono
tutte visitate dall’Arcivescovo Mons. Begiamo. Erano precisamente undici
Cappelle, ne riportiamo una brevissima annotazione.
L’Arcivescovo, montato a cavallo, cominciò il suo giro portandosi
alla Cappella di S. Maria Maddalena, presso la cascina omonima, che allora
era di proprietà del conte Giuseppe Piossasco d’Airasca. La Cappella
era costruita da poco e mancava ancora il necessario per la celebrazione della
Messa.
Visitò la Cappella alla frazione Cappella, dedicata alla Madonna SS.
con l’icona pitturata sul muro. Era d’uso comune, non privato,
dei borghigiani e vi celebrava la Messa, la seconda domenica di maggio.
La Cappella del Marchile, dedicata all’Immacolata Concezione di Maria,
avente per icona un piccolo quadro dell’Immacolata, dipinta su tela.
Questo quadro si conserva ancora, sebbene non più per icona, ha quindi
il suo pregio. Alla Cappella era legato un Beneficio, tenuto allora dal rev.
don Bartolomeo Guala, canonico di Giaveno, con obbligo di celebrare alcune
Messe durante l’anno.
La Cappella dedicata a S. Margherita, nella cascina Farnesa, di proprietà
di un conte di Piossasco, con l’icona dipinta su tela.
La Cappella dedicata a San Vigilio, nei terreni della cascina del Priore,
avente l’icona dipinta sul muro.
La Cappella di San Bernardo, ora non è più nella nostra parrocchia.
La Cappella della Madonna delle Grazie, situata in ruata inferiore.(ora detta
dell’Olmo o Micilin)
La Cappella di S. Rocco, in ruota superiore. Anche questa, come quella prima,
non sono sul territorio della nostra parrocchia.
In seguito l’Arcivescovo, ai castelli dei Conti di Piossasco, visita
la Cappella di S. Pietro. Questa cappella è detta antica e che fu trovata
allora rovinata dal tempo, chissà quale sarà la data della sua
costruzione. Aveva l’icona dipinta sul muro, rappresentante S. Pietro
con altri Santi. Vi si diceva la Messa ogni settimana.
Si recò poi alla Cappella di San Valeriano, presso la quale viveva
un Eremita, che ne aveva la custodia e la cura. Fu incaricato di raccogliere
elemosine per riparare il pallio ossia il contraltare che era in pessimo stato.
Salì persino alla Cappella di S. Giorgio, sulla montagna omonima. Sul
muro era dipinta l’immagine del Santo per icona, ora non esiste più.
Da questa relazione risulta che nel 1668 non esistevano ancora le Cappelle
delle Prese, del Campetto, di S. Bernardino, della Paperia, dei Brentatori
e del Prarosto, questo solo sul nostro territorio parrocchiale. Vi erano già
la Chiesa della Confraternita e quella del Convento Vecchio.
(ne parleremo la prossima volta).
Aprile 1935
Nuova Croce al Brich dei Castelli. Il progetto di sostituire
la rustica croce di legno, con una
di pietra, avrà la sua attuazione in questo mese. L’occasione
è alquanto propizia: la croce sorge per ricordare ai secoli futuri
il Giubileo della Redenzione, che è stato celebrato in tutto il mondo,
e che si chiude in questo mese. La croce di pietra, è alta 4 metri,
verrà benedetta ed inaugurata nel pomeriggio della Domenica in Albis,
28 corrente, giorno di chiusura del Giubileo. la funzione sarà compiuta
da un Eccellentissimo Prelato, interverranno Autorità, Popolo, Associazioni
e Compagnie religiose, in modo che l’avvenimento assumerà grandiosità.
La spesa della Croce è costata 500 lire, e possono concorrere liberamente
tutti i parrocchiani di San Vito, il nome degli offerenti sarà scritto
su una pergamena, che verrà murata nella base, su cui poggerà
la Croce.
Alla Cara Martina, attuale proprietaria dei Castelli, va il nostro ringraziamento,
per aver concesso, che lassù nella loro tenuta, si esigesse questo
sacro monumento. Vogliamo dare a questo fatto il vero significato di fede
religiosa che racchiude in sé, chiediamo la collaborazione con la viva
speranza, che quella croce santa, di lassù stenderà le sue braccia
a proteggere, benedire le nostre famiglie, i nostri campi e le nostre cose.
Albo d’Oro. Tra le offerte per il bollettino, possiamo ricordare queste
persone di spicco: dott. Crescio Attilio, rev. teologo Frigeris Michele e
tante altre persone per una somma di lire 153.
Maggio 1935
La Voce del Pastore. Il santo Giubileo della Redenzione,
che tutto il mondo terminava il 28 aprile scorso, ebbe da noi una degna chiusura
con la benedizione ed inaugurazione della Croce monumentale di pietra eretta
sul colle dei Castelli. Questa opera che abbiamo fatto è soddisfacente.
La pergamena con 250 nomi, murata alla base della croce, in rappresentanza
delle Famiglie della parrocchia, concorrendo così a coprire totalmente,
la spesa sostenuta. Sulla croce, con diritto, ci sta scritto “I Parrocchiani”.
Questo sacro monumento che è stato innalzato, con l’obolo della
popolazione, ricorderà ai posteri, la fede religiosa e sarà
un sicuro pegno della protezione divina su tutta la parrocchia. La festa d’inaugurazione
è stata grandiosa e riuscitissima, erano presenti le Autorità
civili e politiche di Piossasco, una fiumana imponente di gente. Tutto si
è svolto con massimo ordine e con devoto contegno religioso, così
i nostri cuori hanno provato una gioia immensa e una profonda consolazione.
Si ringraziano le Autorità, le personalità e le rappresentanze,
che ci hanno onorati della loro presenza. Un grazie particolare, ai proprietari
del colle, la casa Martina, per quello che hanno permesso di fare, e per quello
che si farà in avvenire. Quel colle potrebbe diventare un Sacro Colle
o Sacro Monte, dove si potrà salire pellegrinando, per una strada più
comoda, magari costeggiata da sacri piloni, con le stazioni della Via Crucis.
Quel colle potrebbe essere il luogo più attraente di tutto il nostro
Piossasco, speriamo che i nostri voti possono realizzarsi, con l’aiuto
degli illustri e zelanti Autorità del Comune.
La Croce monumentale ai Castelli. Vogliamo fare una breve cronistoria, che
resti a memoria dei fatti che si svolsero per l’erezione della Croce
dei castelli.
Il Parroco, sig. Vicario, aveva lanciato qualche hanno fa, l’idea di
sostituire la rozza Croce di legno con una di pietra. L’occasione di
questo progetto si presentò molto propizia, con il Giubileo della Redenzione,
che un anno fa il Sommo Pontefice estendeva a tutto il mondo, e che si chiuse
il 28 aprile. Fu ordinata presso il sig. Montis di Cumiana, la croce di pietra
alta quattro metri, divisa in tre pezzi. Il 22 aprile, lunedì di Pasqua,
da uomini forti e volenterosi, a braccia e a spalle, fu portata alla cima
del colle. Nella viva roccia venne fatto un incavo, dentro fu innalzata la
Croce dai Capomastri fratelli Borgi, che poi ne incementarono la base. Nel
pomeriggio di domenica 28 aprile ebbe luogo la funzione d’inaugurazione.
Alle ore 16, dalla chiesa parrocchiale partiva la lunga processione, precedevano
i Balilla, gli Avanguardisti, le Piccole Italiane, i Giovani e Donne Fasciste
con i loro gagliardetti. Seguivano le Associazioni femminili d’A.C.
con le loro bandiere, le Compagnie religiose, il Clero e le Autorità
e poi le Associazioni maschili con bandiere. Passando per la via dentro il
Castello, si sali cantando alla cima del colle, ove intanto si era riunita
una grande quantità di popolo. Le macchine fotografiche incominciavano
a scattare per immortalare la fantastica e meravigliosa scena, sia vicino
alla croce che da lontano.
Il rev.mo Teol. Agostino Gajdo, parroco in Torino e nostro illustre parrocchiano,
compì solennemente il rito della benedizione. Le due scuole di canto
intonarono allora un vibrante “Vexilla Regis” a tre voci del Maestro
Magri, dopo il canto, il Teologo Gajdo, tenne un elevato discorso di circostanza,
esaltando la S. Croce. Seguì un altro canto a tre voci, “Adoramus
Te” del Maestro Remondi. Quindi venne murato nella base della Croce
il tubo di vetro contenente la pergamena con i 250 nomi delle famiglie che
contribuirono per l’obolo della Croce. La pergamena porta la seguente
scritta: “Pio XI Sommo Pontefice – Vittorio Emanuele III Re d’Italia
– Benito Mussolini Capo del Governo – Maurilio Fossati Cardinale
Arcivescovo di Torino – Cesare Bruno Podestà di Piossasco –
don Giuseppe Fornelli Priore di S. Vito e Vicario Foraneo - in sostituzione
d’altra Croce votiva di legno – col consenso della Casa Martina
erede dei Conti di Piossasco e proprietaria del luogo – con offerte
di tutti i parrocchiani – questa Croce di pietra – Benedetta dal
Rev. Teol. Agostino Gajdo – fu qui eretta a ricordo del giubileo della
Redenzione – lì 28 aprile 1935 – XIII Era Fascista”.
Prese la parola il Vicario, per manifestare la sua soddisfazione per quanto
si era riusciti a fare, e per il grande concorso unanime di tutti e nella
più perfetta armonia di spiriti. Espresse il suo ringraziamento al
Prelato officiante, al Podestà sig. Bruno, al Segretario politico sig.
Renzo Paviolo, alla Segretaria politica sig. ra Piera Vittani Pognante, al
Presidente locale dell’Op. Naz. Balilla sig. Maestro Lamtelme, a tutti
i presenti, ai parrocchiani ed in particolare alla Casa Martina, auspicando
la costruzione delle Stazioni della Via Crucis su per il colle.
Al canto del “Christus Vinci”, la funzione terminò, la
processione si ricompose e ritornò in chiesa, ove si svolse il canto
del “Te Deum”. Era proprio l’ora 17,45, in cui a Roma il
Santo Padre scendeva nella Basilica Vaticana per intonare anch’Egli
il “Te Deum” in ringraziamento a Dio, per le grazie elargite nel
tempo del Giubileo della Redenzione.
A notte la Croce venne illuminata, con l’oscurità splendeva in
modo meraviglioso, osservata da chissà quale distanza, mentre nei nostri
cuori, vibrava ancora una gioia commovente e si imprimeva sempre più
il ricordo di una festa che non si potrà dimenticare. Tutte le volte
che rivolgiamo lassù lo sguardo, ripeteremo il saluto della liturgia:
“O Crux ave, spes unica!”
Fondazione del Premio di 1a Comunione.
Abbiamo ricevuto nel mese scorso un biglietto che diceva così: “Per
ricordare la Prima Comunione della mia cara nipotina Mariaelena, offro un
premio di lire 10 annue, per la giovinetta più meritevole e che debba
fare la Prima Comunione. Il sig.Vicario stabilirà di offrire detto
premio in denaro o in libri. Firmato Maddalena Shaeffer”.
Il delicato pensiero della gentilissima Signora, merita un plauso. La bambina
che godrà il premio, pregherà per la generosa Signora e per
la nipotina, sarà la voce innocente che non mancherà di essere
esaudita in Cielo.
Abbreviate le Processioni delle Rogazioni.
Alla fine di questo mese, precisamente nei giorni 27-28-29 maggio, ci saranno
le sante Rogazioni. Fin dall’anno scorso si è parlato e deciso
di accorciare le processioni delle Rogazioni, perché in verità
sono esageratamente lunghe. Pensiamo a quella che va fino ai Brentatori e
poi alla Cascina della Palazzina: ci vuole tutta la mattinata. Forse è
proprio per questo, che poche persone prendono parte alle Rogazioni, perché
sono un grave disagio. Sembra che queste processioni abbiano perso molto della
loro importanza; per esempio alla processione di San Marco, che si è
fatta il 25 aprile, vi parteciparono solo sei uomini e una donna sola, vestita
della divisa della Confraternita. Avrebbero senso, se intervenissero almeno
uno per famiglia. Quindi seguendo l’esempio d’altre parrocchie,
e seguendo l’esempio stesso di S. Madre Chiesa, che ha ridotto le feste,
i digiuni e le vigilie per attenersi ai tempi.
Riduciamo anche noi la lunghezza e le fermate delle processioni delle Rogazioni
nel modo seguente:
Lunedì, fermata alla Cappella della Maddalena, di S. Antero, al pilone
della Rivetta, alla posa di S. Rocco e ritorno in Chiesa.
Martedì, fermata alla Cappella della frazione omonima, al pilone detto
di Giusto, al Pilone di Milone, alla posa Convento Vecchio e ritorno in Chiesa.
Mercoledì, fermata alla Cappella del Marchile, di S. Martino alla Paperia,
ai Brentatori, alla Cascina Abate, al Pilone del Trucco, a Pilone di San Vito
e ritorno in Chiesa.
Se il concorso di persone sarà ancora scarso, sarà un motivo
per fare altre abbreviazioni, è meglio fare le cose brevi e bene, che
fare le cose troppo lunghe e mal fatte.
Giugno 1935.
Prima Comunione. Domenica 19 maggio sotto gli occhi della
Madonna, quindici frugoletti del nostro Asilo, prepararti bene dalla Rev.
Suor Orenzia, superiora dell’Asilo. Si sono accostati per la prima volta
alla Santa Comunione. Dopo la Messa, le Dirigenti del Gruppo Donne d’A.C.
distribuirono ai bimbi un quadretto ricordo, un pacchetto di dolci e caramelle.
La signora Maddalena Schaeffer, donava personalmente il Premio di Prima Comunione
da Lei istituito per ogni anno, alla piccola Franca Novarese, meritevole per
le buone qualità e per la lodevole sua frequenza all’Asilo.
Albo d’Oro. Offerte pro bollettino. Annotiamo tra gli zelanti oblatori
i nomi illustri del Canonico Baudino Francesco, Contesse Filippi di Bandissero,
Teologo Agostino Gajdo, raggiungendo la bella cifra di lire 267.
Luglio 1935
La Festa Patronale di San Vito. Riuscita magnificamente bene.
Ha celebrato la Messa solenne il rev. Teologo Gajdo, nostro illustre parrocchiano,
che ci onora sovente della sua presenza e presta la sua opera. Il panegirico
dei nostri Santi Martiri fu tenuto dal rev. Teol. B. Giaj-Via di Torino, ammirato
per la sua brillante parola. La processione del pomeriggio riuscì imponente
per la grande dimostrazione d’affetto al nostro Santo Patrono, sventolavano
tutte le bandiere delle Associazioni. Le campane suonavano a festa, mentre
da centinaia di cuori saliva al cielo un ardente canto di gioia e di gloria.
“A te San Vito fervidi s’elevan inni e voti… noi t’invochiam
Patrono… Piossasco tu proteggi… spandi tue grazie intorno sul
popol sacro a Te…”. Per la prima volta abbiamo cantato in processione
l’inno ufficiale di S. Vito, che tutti hanno potuto imparare, perché
stampato dietro delle immagini del Santo, che vennero distribuite nel giorno
della festa.
Raccomandazioni ai Giovani Militari. Siamo in un periodo di tempo, in cui
molti giovani sono partiti per la vita militare, e altri devono partire. Una
lodevole e salutare pratica sarebbe che i giovani prima di lasciare il paese,
si accostassero ai SS. Sacramenti. Come partono ben forniti dal lato materiale,
così è bene che si riforniscono anche dal lato spirituale. Sappiamo
come la vita militare sia piena di pericoli per l’anima, la Santa Comunione
sarà una buona preservazione. Un consiglio e una raccomandazione, che
i giovani militari si mettano sotto la protezione di San Valeriano, il quale
fu forte ed intrepido soldato romano, ed anche intrepido nella fede cristiana.
I genitori che stanno in ansia per i figli lontani, preghino ed abbiano fiducia
nel nostro glorioso San Valeriano.
(Sempre a proposito della visita pastorale del 1668)
Gli affreschi sulla facciata della Confraternita.
Quanti osservano l’attuale facciata della Confraternita, si saranno
fatta questa interrogazione: perché quegli affreschi sul lato destro
della facciata? Perché mai vi è pitturata l’Annunciazione?
La risposta credo che si possa dare con sicurezza da quello che si legge nella
Relazione della Visita pastorale. A destra della porta, addossata alla Chiesa
grande della Confraternita del SS. Nome di Gesù, e sul sito ora vuoto
che forma ripiano, vi era una piccola Cappella che serviva ai Confratelli
dello Spirito Santo, i quali ogni anno andavano a raccogliere offerte di casa
in casa, poi nei giorni festivi di Pentecoste distribuivano ai poveri in pane
e minestra. In questa Cappella, dedicata allo Spirito Santo, ci stava bene
l’Annunciazione, che ricorda appunto l’opera della Spirito Santo
nel mistero dell’Incarnazione. Così si spiega l’esistenza
attuale della pietra dell’acqua sanata, tutt’ora sporgente nella
facciata della Confraternita. Serviva per la piccola chiesa dello Spirito
Santo e non per la grande chiesa della Confraternita del SS. Nome di Gesù,
perché se no, avrebbe dovuto essere posta nell’interno e non
fuori della chiesa.
In seguito questa Cappella scomparve, e forse fu appunto quando venne demolita,
che si guastò la parte di parete al di sotto dell’Annunciazione,
la quale probabilmente conteneva ancora affreschi.
Chissà quanti erano gli abitanti di Piossasco nell’anno 1668?
Lo sapremo la prossima volta.
Agosto 1935
La festa dell’Asilo. La giornata del saggio dei bimbi
dell’Asilo, domenica 21 luglio scorso, è stata quest’anno
una giornata di festa, perché si è benedetta ed inaugurata la
bandiera. Eccone la cronaca: alle ore 10,15 gli Amministratori ricevono in
una sala dell’Asilo, la madrina della bandiera signorina Delfina Giordana,
il Podestà del Comune sig. Cesare Bruno, il camerata sig. Aldo Bruno,
rappresentate delle Autorità politiche. Il Presidente dava lettura
di due lettere bellissime, inviate una dal sig. Renzo Paviolo, segretario
politico, e l’altra dalla fiduciaria signora Piera Pognante, che erano
stati invitati alla festa e che forzatamente dovevano essere assenti.
Dopo il vermut d’onore, offerto dalla ditta Baudino, un piccolo corteo
formato dai bimbi dell’Asilo e dalle Autorità, si portava alla
chiesa parrocchiale. Il Vicario procedeva immediatamente alla benedizione
della bandiera, rivolgendo parole di circostanza. Seguì la Messa cantata
con accompagnamento dell’organo, finita la funzione e ritornati all’Asilo,
la madrina della bandiera distribuiva un pacchetto di dolci ad ogni bambino,
con grande entusiasmo e felicità di quei piccoli cuori, che si vedevano
tanto favoriti.
Alla sera alle ore 20,30, nel cortile dell’asilo ebbe luogo il saggio
finale, in onore della madrina della bandiera. I bambini si rivolsero a Lei
con omaggi e speciali complimenti. Lo spettacolo riuscì molto bene,
sia da parte dei piccoli attori, che dal pubblico, che partecipò numerosissimo.
Un particolare ringraziamento alle Suore, specialmente la Superiora Suor Orenzia,
per la paziente opera che dovette impegnare per riuscire ad ammaestrare i
bimbi.
Le oblazioni raccolte raggiunsero la quota di trecento lire. L’Amministrazione
ringrazia le generose persone per la benevolenza verso questa pia Istituzione.
Settembre 1935
La Voce del Padrone.
In questo mese abbiamo l’onore ed il piacere di ospitare fra noi l’Eminentissimo
Cardinale. Un anno fa, Egli veniva per la Visita Pastorale, ora viene a presiedere
la Congregazione dei Sacerdoti, che ha sede nella nostra parrocchia, che tiene
la sua adunanza annuale il tre di questo mese. Il Cardinale, ha accettato
d’essere confratello della congregazione, farà quest’anno
il Rettore della festa. La Congregazione fondata qui nel 1682, ha sempre annoverato
nel suo interni Prelati insigni, come Vescovi ed anche Cardinali. Fra gli
altri ci fu l’Arcivescovo di Torino Mons. Riccardi dei Conti di Netro,
ci fu il Cottolengo che ora veneriamo Santo. Tra i viventi S. Ecc. Mons. Filipello,
Vescovo d’Ivrea. Quest’anno si adorna, di un nuovo splendore con
l’iscrizione di S. Em. il Cardinal Fossati, il quale terrà il
discorso ufficiale in chiesa, illustrando l’ufficio dell’Angelo
Custode, a cui s’ intitola la Compagnia dei Preti.
Questi sacerdoti che si riuniscono ogni anno in numero di cinquanta, per cementare
la loro fraterna carità e per suffragare i Confratelli defunti, ci
fanno pensare alla grande dignità del sacerdozio. La nostra parrocchia
nei tempi passati ebbe sempre molti sacerdoti, alcuni furono anche parroci
qui. Al presente conta cinque ottimi sacerdoti viventi, ma da più di
ventidue anni, che non si è più festeggiato un novello prete.
Non passerà più tanti anni, perché attualmente abbiamo
due bravi giovani che studiano nel Seminario Arcivescovile di Giaveno, e sono
Bonetto Mario e Bianciotto Silvio. Preghiamo il Signore che li aiuti, affinché
possano riuscire ad essere suoi degni ministri, mentre preghiamo affinché
altri giovani abbiano la vocazione di iniziare gli studi ecclesiastici.
Passeranno in questi giorni i Rettori per la Colletta del Grano, a beneficio
della Chiesa, nel ringraziare della generosità, ricordiamo che ogni
chicco di grano da voi dato, possa essere cambiato per voi in un tesoro spirituale
per il Cielo.
Le scuole di canto in gita. Domenica 18 agosto, è stata una giornata
magnifica, durante la quale il termometro dell’entusiasmo è andato
sempre crescendo. Anche la pioggia, che a notte cadeva forte, non ci ha disturbati,
perché eravamo al riparo presso la parrocchia di Altessano, dove il
rev. Prevosto Teol. Golzio, per mediazione del nostro amatissimo parrocchiano
don Giovanni Martinasso, ci ha ricolmi di affettuose e generose accoglienze.
Siamo partiti al mattino verso le ore otto, la scuola maschile e quella femminile,
in numero da riempire un grande pulman dei fratelli Gallo di Torino. Attraversato
Torino, preso la strada per Leynì, abbiamo toccato Lombardore, Feletto,
Rivarolo, Salassa, Valperga e Cuorgnè. Dopo una breve sosta per fare
le ultime provviste, siamo saliti al Santuario di Belmonte, situato su una
montagna come fosse il nostro San Giorgio. Visita al Santuario, Messa e quindi
pranzo, fra la più schietta allegria dei gitanti e gli applausi di
quelli che come noi eravamo al grande Albergo del Santuario. Abbiamo dato
spettacolo di canto con l’esecuzione di cori a due, tre, quattro voci.
In seguito abbiamo visitato i sacri piloni, posti sulla strada che scende
a Valperga; abbiamo visitato le Cappelle della Via Crucis, sparse sul cucuzzolo
del monte, eseguendo all’aperto cori di musica sacra. A piedi siamo
scesi al paese di Prascorsano, dove ci attendeva il pulman, che ci portò
al celebre santuario di S. Firmino. Il Rettore can. Lenitone ci ricevette
con la massima cordialità, fece la funzione delle benedizione del SS.
Sacramento, prima ci rivolse dall’altare parole di complimento e di
augurio. Dopo il brindisi ed i canti fatti nella casa del Rettore, partimmo
per Altessano, dove ci aspettavano per la cena. Alla sera non abbiamo fatto
la strada del mattino, ma siamo passati per Busano, Front, S. Maurizio, Caselle
e Borgaro. A tarda sera ritornando a Piossasco, cantavamo soddisfatti il Te
Deum del ringraziamento.
Offerte pro Bollettino. Tra gli oblatori illustri segnaliamo Barberis Cav.
Uff. Giovanni, famiglia Battistini, Martinatto don Giovanni, che con altri
preziosi oblatori si sono raccolte 126 lire.
Ottobre 1935
Distribuzione premi di Catechismo. Domenica 29 settembre
scorso, si è celebrata la festa della Dottrina Cristiana, che secondo
le direttive delle Autorità Superiori Ecclesiastiche, deve essere una
giornata di propaganda per l’apostolato catechistico. Il Vicario ha
parlato della necessità dell’istruzione religiosa, sia per i
piccoli che per i grandi. I fanciulli hanno fatto la loro Comunione generale
per ottenere da Dio gli aiuti per il nuovo anno catechistico che sta per iniziare.
Nel pomeriggio, nella Cappella delle Confraternita si svolse una breve Accademia,
durante la quale furono distribuiti i premi ai bambini che frequentano la
Scuola parrocchiale di Catechismo per l’anno 1934–35.
Ecco un resoconto dell’anno passato, sul funzionamento della Scuola.
Iscritti 61 ragazzi e 61 ragazze. Cinque classi maschile e sei femminili.
Furono dati tre esami durante l’anno, e sono stati promossi 50 fanciulli
e 56 fanciulle. Il profitto è stato maggiore nelle prime classi, forse
perché i più piccoli sono più docili e più ubbidienti.
Premiati 17 nella sezione Maschile e 20 nella sezione Femminile. Furono dati
otto diplomi di frequenza a quelli che non ebbero nessuna assenza durante
l’anno. Anche alle Giovani Effettive dell’Associazione “S.
Agnese”, vennero dati tre premi: Elia Luigina 1° premio, Gontero
Delfina 2° premio, Ferrero Angela 3° premio. Così pure ai Giovani
effettivi dell’Associazione “S. Vito” furono consegnati
il 1° premio a Fiora Vittorio, e il 2° premio a Lovera Eraldo. La
giornata ha favorito anche le iscrizioni alla Compagnia della Dottrina Cristiana,
con la quota annua di lire due, e sono già una cinquantina di soci.
Novembre 1935
(Continua la cronistoria della Chiesa della Confraternita
della visita Pastorale del 1668).
La chiesa della Confraternita nel 1668. Questa chiesa aveva anticamente una
costruzione diversa da quella di adesso. Sopra la porta vi era una tribuna,
con gli scanni che servivano per i Confratelli, i quali si radunavano lassù
per recitare il divino ufficio, un seggio più elevato era per il Rettore.
Si saliva alla tribuna con una scala, che partiva dalla sacrestia. Questa
era situata alla parte destra della chiesa, probabilmente là ove sono
i banchi dei Confratelli. La Cappella non aveva la volta, ma il soffitto,
era dedicata al SS. Nome di Gesù, come lo è tuttora. All’altare
vi era un quadro per icona, che rappresentava la Circoncisione di N.S. Gesù
Cristo, e che si conserva ancora. Vi era eretta la Compagnia dei Disciplinati,
che in quell’anno 1668, si contavano cento iscritti. Avevano il Cappellano
che nei giorni festivi celebrava la Messa nella Cappella. Poiché celebrava
troppo tardi, recando pregiudizi alle funzioni della Parrocchia, l’Arcivescovo
sotto pena dell’interdetto, ordinò che in seguito si celebrasse
al levar del sole. Presso la porta a destra della Cappella, vi era un’altra
piccola Cappella chiusa con cancelli. E’ la Cappella dedicata a Santa
Elisabetta, che rimane ancora, ma in condizioni miserevoli, mentre allora
pare fosse tutta ben dipinta.
Piossasco nel 1668 contava 1500 abitanti. Da allora fino a noi c’è
stato un grande progresso anche nel campo demografico. (Continueremo parlando
del Convento Vecchio, la prossima volta)
Direttive Pastorali contro i balli e i … Ballerini. Ebbe larga eco in
Italia la grave lettera collettiva dell’Episcopato delle Tre Venezie
l’8 dicembre del 1934, sull’odierna crisi morale, nella quale
18 Eccellentissimi Pastori della vasta regione segnalarono fra le altre cose
la mania del Ballo e danno opportune sanzioni reprimere tanto disordine. Essi
stabiliscono che quando in occasione di una festa religiosa, fosse indetto
un pubblico ballo, si sospenda qualunque straordinaria solennità, e
non si tengano che le solite funzioni d’ogni festa. Nel pomeriggio poi,
si celebri una funzione riparatrice. Le processioni non devono passare per
le contrade o piazze ove si tengono feste da ballo, ne si benedicano le case
dei promotori dei balli. I quali non potranno essere nominati né sacrestani,
né organisti, né fabbricieri, né cantori, né soci
delle pie Unioni e Associazioni Cattoliche. Così si dica dei frequentatori
del ballo.
Unitamente i Vescovi della Regione Veneta, riuniti in Conferenza hanno dato
ordini ancora più severi, prescrivendo che quando il ballo è
tenuto in sale, locali adiacenti la strada, o la piazza, dove dovrebbe passare
la processione, si procuri di cambiare l’itinerario. Dunque i Vescovi
vogliono che si passi neppure vicino alle sale da ballo; vi saranno dei cristiani
poco … fedeli che continueranno dire che non si fa male frequentare
il ballo? Ci saranno madri cristiane che continueranno condurre le loro figlie
alle sale da ballo?
Dicembre 1935
Associazione di A.C. “S. Agnese”. In data 7 ottobre
scorso, dal Card. Arcivescovo veniva rieletta per un nuovo biennio, la sig.na
Garello Rina, a Presidente di questa Associazione. In data 3 novembre scorso,
alla presenza della Delegata del Centro Diocesano Ines Bonino, si sono fatte
le votazioni per la nomina delle Consigliere di presidenza. Ecco l’elenco:
Andruetto Riccarda, Bonetto Caterina, Elia Caterina, Elia Agnese, Gontero
Delfina, Mola Clotilde, Novarese Orsolina, Zoppetto Consolata. Nella prima
adunanza di Consiglio per la distribuzione delle cariche, fu confermata nella
carica di segretaria la sig.na Elia Luigina.
Gruppo Donne di A.C. Domenica 17 novembre scorso alla presenza della Delegata
del Centro Diocesano, si sono fatte le elezioni del Consiglio di Presidenza.
Delle dieci candidate che furono presentate, vennero elette le seguenti persone:
Andruetto Carolina, Bertinetto Maria, Frigeris Margherita, Lovera Maria, Martina
Clotilde, Novelli Tersilla, Pipino Giovanna. Alla carica di vice presidenza
fu nominata Donna Clotilde Martina. Al posto di Presidente per il prossimo
biennio, fu confermata da S. Em. il Card. Arcivescovo, la sig.ra Mola Giovanna,
secondo le norme degli articoli dello Statuto.
Necrologio. Alla veneranda età di 91 anni e cinque mesi, ci ha lasciato
per il Cielo, il sig. Frigeris Giuseppe. Era il più vecchio fra gli
uomini della parrocchia, colpito da improvviso malore, che gli tolse la parola
per una paralisi alla lingua, così rimase per alcuni giorni nell’impossibilità
dell’uso dei sensi. Ha chiuso una robusta esistenza, ma soprattutto
una vita cristiana esemplare, ricca di meriti per il Paradiso. Tutti lo conoscevano
per il suo fervido spirito di devozione. Passava le giornate recitando Rosari,
nei giorni di festa si portava almeno due volte in chiesa, a Messa al mattino,
e al pomeriggio ai vespri, nonostante la difficoltà delle strade e
della lontananza. Nella bella stagione non perdeva la Messa quotidiana feriale.
Ebbe la fortuna di essere assistito fino all’ultimo giorno, dal figlio
il rev. teologo Michele. Ai funerali, nonostante il pessimo tempo, presero
parte molta gente, tra questi c’erano anche parrocchiani di San Secondo
di Torino, dove il Teologo Frigeris presta servizio, quale Segretario di S.
Ecc. Mons. Pinardi. Dimostrazione del largo rimpianto lascito dal Defunto,
in quanti lo conobbero. In suffragio a Lui la famiglia ha elargito cento lire
a favore del nostro Asilo Infantile.
Questua di Grano e Meliga. I sigg. Rettori, con grave loro
disagio e sacrificio, sono passati porta a porta, per chiedere la solita offerta
di grano e meliga. E’ un’usanza più che centenaria, e che
certamente risale al tempo in cui si pagavano le decime alla Chiesa. Oggi
per i vantaggi della vita civile si pagano le tasse e le imposte all’esattore,
che non si disturba a venire a raccogliere i soldi, ma siamo noi che andiamo
da lui. Per la vita spirituale che cosa si paga? Bastano forse quei pochi
spiccioli che si mettono nella borsa della colletta durante le funzioni? Eppure
la chiesa è sempre ben tenuta, nel regolare suo funzionamento e nelle
celebrazioni delle feste, che si fanno sempre nel miglior modo possibile.
La raccolta ha fruttato Kg. 369 di grano e di Kg. 430 di meliga, e di questo
ringraziamo tutti gli offerenti, con voti sinceri che Dio ricompensi generosamente.
Necrologio. Il nostro parrocchiano, don Pietro Fiora, residente in Orbassano,
ha avuto il dolore di perdere la sua diletta Mamma, il 13 dicembre scorso,
la sig.ra Fiora Lucia Maria nata Lupo, che viveva con lui. La sua robusta
salute che godeva, non lasciava presagire questa grande disgrazia. Colpita
da polmonite, non riuscì a vincere il male, anche per la sua avanzata
età. Aveva 85 anni e 11 mesi, nata a Piossasco il 16 gennaio 1850,
battezzata nella nostra parrocchia il giorno dopo, da don Vito Cattanea, era
Vicario il Teol. Can. Gianfrancesco Rossi, che mori pochi giorni dopo.
La Defunta fu madre esemplarissima, allevò una numerosa famiglia, fra
cui un figlio sacerdote e una figlia Suora, dai quali ebbe la consolazione
di essere assistita negli ultimi giorni. I funerali furono svolti ad Orbassano,
parteciparono moltissimi Piossaschese, ove la Defunta lascia largo rimpianto,
ed un vivo e caro ricordo.
Il figlio don Pietro Fiora, in suffragio di Lei, ha elargito cento lire al
nostro Asilo Infantile, e nello stesso tempo ha costituito presso la nostra
parrocchia, un Legato perpetuo per una Messa anniversaria per i suoi cari
Genitori.
S. Antonio Abate. A richiesta della Compagnia che deporta il nome, verrà
celebrata la consueta festa annuale il giorno 17 c.m. con Messa cantata alle
ore 10,30 con la benedizione degli equini. Precederà la festa una novena
con benedizione al mattino dopo la prima Messa. Sono rettori i sigg. Portis
Filiberto e Buttigliengo Antonio.
Il tradizionale pranzo dei soci si consumerà la domenica seguente.
Febbraio 1936
La Voce del Pastore.
La natura ha favorito di sue bellezze una parte di Piossasco detta Piazza,
dove è situata in questa zona la nostra parrocchia. Qui vegeta e fruttifica
l’olivo, in un’atmosfera mai troppo rigida, qui si distendono
i più meravigliosi e ampi giardini, ornamento alle ville signorili.
Le strade sono sempre in uno stato pessimo. La frazione Piazza, è un
luogo, ove insieme all’antichità si può ammirare molta
arte. Il campanile di San Vito, anche se non ritoccato e restaurato, è
artisticamente bello; dentro la chiesa si possono ammirare dei quadri stupendi
e degli altari interessanti. La fatica viene appagata, di chi sale fin quassù,
quando vede tutte queste belle e preziose cose.
Giornata della Madre. La domenica antecedente alla festa del Santo Natale,
in omaggio alle intenzioni del Capo del Governo Italiano, abbiamo celebrato
anche nella nostra parrocchia, la giornata della Madre. Si è conclusa
con una numerosa adunanza di madri, alle quali ha parlato il Vicario, esaltando
la dignità della Donna Madre. Un gruppo di bimbi e bimbe, che frequentano
la scuola della Maddalena, egregiamente preparati dalla loro Maestra, hanno
espresso con dialogo e poesie, i sentimenti d’amore e di riconoscenza
che i figlioli sentono per le loro Mamme. Molto apprezzato questo gesto dalle
mamme presenti, e non mancarono di elogiare il gentile e delicato pensiero
della stimata maestra.
Per le… ballerine e per tutti. In questo mese per le strade e per le
piazze si leggeranno manifesti di balli, di veglie danzanti, in onore al carnevale.
Non è giusto, che mentre dall’Africa Orientale giungono notizie
dell’effusione generosa del sangue dei nostri fratelli, e tante giovani
pensino a ballare. E’ mancanza di giustizia, di dignità, di carità,
di compressioni degli attuali bisogni della Patria. Così avremo impedito
tanto male e attirato le benedizioni di Dio sul nostro paese. Avremo aiutato
tante giovani a vivere nella dignità e nella serietà della vita,
più vicino ai soldati combattenti nell’Africa Orientale, avremo
anche contribuito alla resistenza e alla vittoria morale della nostra Patria.
Statistica parrocchiale.
Battesimi. Totale n° 15 (notiamo Martinasso Enrichetta)
Matrimoni. Totale n° 11 (notiamo Martinasso Giuseppe e Lanza Cesarina)
Morti. Totale n° 20, notiamo decessi di persone longeve, ma spiccano anche
delle giovani vite come: Garello Vittorino 11 anni, Spesso Caterina otto mesi,
Peretti Luigi 11 mesi, Martinasso Enrichetta di due giorni, Zoppetto Luciano
di mesi sette.
La suddetta statistica, in generale dice che si muore vecchi, ma molte giovani
vite vengono falciate, insegna che gli abitanti diminuiscono, perché
i morti superano i nati. Veramente il numero dei morti, è precisamente
il doppio di quello dell’anno prima, supera la media proporzionale.
Marzo 1936
Il dovere dell’astinenza, assume uno speciale e ben
preciso significato. I giornali pubblicano che gli italiani per l’anno
XIV e per quanti altri ancora, sarà necessario affrontare tutte le
rinunce nei loro costumi abituali. Questi sentimenti sono condivisi da tutti,
e quest’anno troveremo meno difficoltà ad osservare la Quaresima.
Offriamo a Dio le nostre astinenze, i nostri digiuni per implorare protezione
ed aiuto ai soldati combattenti in Africa Orientale, per invocare le divine
benedizioni per la grandezza della nostra Patria.
Si desidera avere tutti gli indirizzi dei soldati della Parrocchia, che si
trovano in Africa, per poter inviare a loro una lettera speciale in occasione
della Pasqua, e per poter scrivere qualche volta. A tale proposito si invitano
le famiglie dei militari di passare in ufficio parrocchiale, per spedire lettere
o pacchi, ma soprattutto preghiamo la Madonna delle Grazie del Prarosto e
San Valeriano, soldato e martire cristiano. Viviamo di fede, anzitutto in
Dio, che come padrone assoluto delle nostre cose, ha tutto in sua mano, e
poi in Colui che attualmente regge energicamente l’Italia. Siamo fiduciosi,
le campane della prossima Pasqua suoneranno al mondo la gloria della completa
vittoria italiana.
Offerte pro bollettino.
Ringraziamo i gentili ablatori, ricordando che il bollettino si manda in tutte
le famiglie della parrocchia, anche a quelle che non possono pagare. Chi può
dare, diciamo che le offerte sono sempre ricevute con riconoscenza e vanno
per un’opera buona, che è la Buona Stampa. Tra gli oblatori,
ricordiamo il dott. Alfano, il dott. Crescio, don Pietro Fiora, le case Brunicardi,
Boneschi, Martina e Schaefer con tanti nostri parrocchiani, si è raggiunto
la cifra di lire 399.
Aprile 1936
La Santificazione della festa. Il biglietto ricordo della
Comunione pasquale è bello e artistico, come sempre. Ma quest’anno
ha un richiamo particolare al Comandamento della Legge di Dio: “Ricordati
di santificare la festa”, e il precetto della Chiesa: “Udire la
Messa tutte le domeniche e le altre feste comandate”. Quest’inverno
dopo aver sentito alcune prediche a tale proposito, avete promesso che per
l’avvenire non avreste mai più profanato il giorno sacro al Signore,
ora a Pasqua rinnovate questa promessa, e la Divina Provvidenza non vi lascerà
mai mancare il necessario, anzi vi benedirà.
Fervidi ringraziamenti per l’onomastico del Vicario, in occasione della
festa di S. Giuseppe. In quella occasione abbiamo ripensato con soddisfazione
al lavoro compiuto insieme nel quinquennio trascorso, e abbiamo guardato innanzi
a quello da compiersi, ci siamo fissati sulla erezione di un nuovo adatto
e moderno edificio per l’Asilo infantile che è assolutamente
necessario. Con l’aiuto di Dio e con la collaborazione di molti speriamo
di riuscirvi.
Vita Parrocchiale.
San Giuseppe - Festa del Parroco. Giovedì 19 marzo scorso, ricorrendo
l’onomastico del Vicario, si è colta l’occasione di celebrare
la festa del Parroco. La festa l’ha preparata con zelo il Consiglio
parrocchiale e dai Dirigenti delle Associazioni. Il programma è ormai
quello annuale. Numerosissime Comunioni e funzioni solenni in Chiesa, alla
sera una bella accademia. Che venne aperta dal presidente del Consiglio parrocchiale
Gabriele Pipino, che presento gli omaggi degli organizzatori e dei parrocchiani.
Seguirono i grandi e i piccoli rappresentanti delle Associazioni, i quali
in poesia e in prosa espressero sentimenti di gratitudine e d’amore
verso il Parroco. I discorsi furono alternati da canti a tre, quattro voci
delle due scuole di canto riunite, ha cantato un assolo il baritono Giuseppe
Gaido. In omaggio al festeggiato e a vantaggio della chiesa fu offerto un
prezioso velo omerale, che servirà per le Benedizioni festive del SS.
Sacramento. In fine ha ringraziato il Vicario, manifestando il suo compiacimento
e per quanto è stato fatto in parrocchia nei cinque anni passati, disse
che è importante marciare avanti, allargando ed intensificando il lavoro
di perfezionamento religioso, come opera per il prossimo quinquennio sarà
il nuovo edificio per l’Asilo infantile.
Dall’Africa Orientale, dalle linee avanzate del fronte nord, ha voluto
spiritualmente essere presente alla festa Michele Elia, ex-presidente del
Consiglio Parrocchiale e della Sottofederazione giovanile, il quale ha inviato
la seguente lettera, che fu letta al pubblico durante l’accademia:
“Rev.mo sig. Vicario, sono lontano, molto lontano, cinque mila chilometri
mi separano da Piossasco, quindi mi è impossibile presenziare a questa
festa di famiglia. E così ho pensato di farle per iscritto i miei auguri
di buon Onomastico ed esprimerli durante questa riunione di spiriti attorno
al Pastore, affinché Lei mi sentisse più vicino col pensiero
a dirle buon onomastico, ad augurarle tante e ottime cose per l’avvenire,
per dirle che sempre mi ricordo di Lei e del grande bene che mi ha fatto,
specie per avermi chiamato a far parte dell’Azione Cattolica e di avermi
fatto godere di quelle consolazioni che solo con la grazia di Dio si possono
sentire. Poco tempo ha potuto dedicare all’Azione Cattolica, pochissimo
ho potuto fare per l’avvento del regno del Signore; però il mio
lavoro continua con l’offerta quotidiana dei miei sacrifici per il bene
delle anime. Vivendo a contatto di tante persone con tante idee diverse, si
può vedere l’urgenza del nostro lavoro. Ebbene in questo giorno
sempre caro a lei, gradisca la mia promessa di lavorare al mio ritorno nelle
file dell’Azione Cattolica con molto fervore dedicando le massime mie
energie per il bene della nostra Parrocchia. Mi ricordi al Signore,…”
Fra le offerte più gradite giunte al Vicario, va notata quella dell’Associazione
giovanile “Santa Agnese”, offerta tutta spirituale di Comunioni,
Messe e Fioretti. Le Aspiranti e Beniamine ebbero il gentile pensiero di offrire
mille ostie piccole e cinquanta grandi, acquistate con i loro risparmi, e
che serviranno nella festa di San Giuseppe.
Esame di Religione. La sera del 24 marzo scorso, la Sezione Effettiva dell’Associazione
giovanile San Vito ha subito l’esame di Religione prescritto dalla Federazione
Diocesana. Erano 21 i soci presenti, che davanti all’esaminatore incaricato
Cav. don Maddio, esposero quanto avevano imparato in quattro mesi, nelle serate
settimanali. I sacrifici fatti dai bravi giovani furono coronati da ottimo
successo e dalle meritate lodi avute dall’esaminatore. Il premio più
sentito è certamente la soddisfazione di aver compiuto uno dei doveri
più grandi per gli organizzati nell’Azione Cattolica. Venne assegnato
il primo premio a Fiora Vittorio e un secondo a Bonetto Mattia.
Maggio 1936
La Voce del Pastore. Una nube oscura i cieli della nostra
parrocchia in questo periodo. La filarmonica di Piossasco, che ha come presidente
il sig. Podestà del Comune, ci ha regalato nel giorno di Pasqua e al
lunedì successivo, un ballo pubblico. I rettori della Cappella di San
Valeriano, avevano combinato con il Parroco una festa patriottica, si voleva
fare una solenne commemorazione dei Caduti in Africa Orientale. Una funzione
di propiziazione per la vittoria finale delle armi italiane. La festa di S.
Valeriano si presentava meravigliosa, poiché il santo fu soldato romano,
la posizione della Cappella fa arrivare lassù le popolazioni delle
due parrocchie, inoltre questa festa, non si era ancora fatta in paese. Si
pensò un altare all’aperto e un Cappellano militare avrebbe tenuto
il discorso ufficiale. I rettori presentarono il progetto al Podestà,
poi il parroco lo invitò personalmente, chiedendo che il tal epoca
non permettesse che si mettesse il ballo in territorio di San Vito, facendogli
presente le disposizioni dei Vescovi, i quali vietano ogni funzione religiose
nelle Cappelle, quando un ballo pubblico è impiantato nella parrocchia.
Nelle ultime settimane di Quaresima, quando leggiamo che scribi e farisei
si erano radunati in conciliabolo per combinare di mandare a morte Gesù,
a Piossasco si combinava di fare un grave insulto alla religione di Gesù,
col mettere un ballo a circa dieci passi dalla Chiesa di S. Vito, profanando
la solennità di Pasqua, e ci sono riusciti. Le autorità non
l’avrebbero permesso, ma invece … tuttavia se non gli uomini,
abbiamo il tempo dalla nostra parte, perché il vento e il freddo e
la pioggia hanno intirizzito l’ardore dei ballerini e dei loro capi.
Che importa che sia Pasqua, che il ballo sia vicino alla Chiesa, che ingombri
in modo straordinario la piccola piazza? Che importa che in Abissinia i nostri
soldati soffrono, combattendo e muoiono? Qui si deve ballare allegramente.
La Filarmonica Municipale di Piossasco, che è sussidiata dal Comune
e qui nella nostra parrocchia di S. Vito non fa mai nessun servizio né
di processioni né di conserti, dicono che ha bisogno di denaro, non
sarà certamente il denaro guadagnato in questo modo che porterà
fortuna. I parrocchiani di S. Vito, hanno sempre pagato le tasse e imposte
gravi, non per avere balli. Per reclamare magari con diritto strade, e strade
accessibili. In conclusione, è certo che in un’Italia della Conciliazione,
questo fatto è poco conciliabile.
Vita Parrocchiale
Associazione “S. Agnese”. Nello corso mese d’aprile le quattro
sezioni dell’Associazione, cioè le Effettive, le Aspiranti, le
Beniamine e le Piccolissime, hanno dato il loro esame di religione, partecipando
per la prima volta alla gara diocesana. L’esito dell’esame è
stato soddisfacente, sia per l’Assistente Ecclesiastico, il Vicario
che vede a progredire l’Associazione nello studio della Religione. Sia
per le Dirigenti e le Delegate, che con gioia vedono fiorire le socie, parlando
in particolare delle Effettive che erano ben venti all’esame. Furono
assegnati tre premi: il 1° a Luigina Elia, il 2° a Delfina Gontero,
e il 3° a Consolata Zoppetto. Meritano un plauso queste ragazze, a discapito
di tante che pensano a divertirsi o ad incipriarsi. E’ bello e confortevole
vedere che le nostre giovani, pensano ad istruirsi in quella scienza religiosa
che sarà il loro conforto e la luce per la vita avvenire.
Unione Uomini. Sempre per dare vigoria e movimento alla nostra Unione, i nostri
Dirigenti, hanno pensato ad una gara amichevole di bocce tra i soci, che si
è svolta in una domenica di marzo. Un numero rilevante di soci, vi
prese parte con animazione. Le partite furono disputate, specialmente le ultime
con spirito agonistico, e la gara si è chiusa a notte con la seguente
classifica: 1° premio Rolando Bartolomeo e Fiora Vittorio, 2° premio
Bergolgio Michele e Borgi Costantino, 3° premio il Vicario e Mola Giuseppe.
Queste gare si devono ripetere più sovente, perché hanno lo
scopo di rendere più animato e costante l’allenamento alle bocce,
il quale come tutti sanno è uno dei migliori esercizi sportivi.
Associazione “S. Vito”. Nel mese passato alcuni giovani della
nostra Associazione, ci hanno dato l’addio per recarsi a servire la
Patria. Sono partiti Lovera Giuseppe, Gorrea Giovanni che vennero assegnati
al 3° Reg. Alpini e allocati per ora a Torino. E’ partito anche
il nostro Presidente Angelo Mola, assegnato all’Artiglieria d’armata
a Casale Monferrato. Li abbiamo festeggiati alla partenza, e li accompagniamo
con il pensiero e con le preghiere. E stiamo in attesa di ricevere presto
la loro fotografia, per vedere la figura che fanno nella loro nuova divisa.
A sostituire il presidente partito è stato eletto Lanza Livio, al quale
facciamo le congratulazioni.
Giugno 1936
Lettere dall’Africa Orientale. In occasione della Pasqua,
avevamo inviato ai soldati della nostra Parrocchia, una lettera, a proposito
abbiamo ricevuto bellissime risposte, che cominciano con queste espressioni:
“Ho ricevuto la sua lettera, mi creda che fu per me una vera consolazione
nel vedermi ricordato da lei…Sono restato stupito perché mai
più pensavo che fosse così gentile per i giovani parrocchiani
in Africa Orientale… Vengo in risposta al su gradito scritto, che posso
assicurare ho letto e riletto diverse volte…” poi raccontano le
loro notizie, non uno che si lamenta, tutti in ottima salute. Ancora scrivono:
“La nostra vita qua sebbene un po’ pericolosa, è abbastanza
lieta, sempre fidenti con l’aiuto del Signore, si spera sempre in bene…
Tutte le sere dico le mie orazioni…Ben sovente alla sera sotto la tenda
uniti coi compagni recitiamo il Santo Rosario, invocando l’aiuto della
vergine Maria…”
Il caporale maggiore Pietro Bertinetto, ci notifica l’onore ed il piacere
che ebbe di accompagnare il suo cappellano sulla cima d’Amba Alagi,
dove appena conquistato il monte, il Cappellano celebrò la messa il
15 marzo, questi ricordi saranno incancellabili dalla sua mente, tutti terminano
esprimendo il desiderio di rivedere Piossasco e le loro famiglie. Sono tanto
cari, c’è davvero da ammirarli! Le loro virtù sono state
benedette e premiate, il loro ritorno non sarà più lontano.
Festa della Prima Comunione. La giornata della prima Comunione è sempre
una festa per i bambini, per le loro famiglie e per la parrocchia. Si briga,
desiderandola e preparandola, affinché riesca bella e solenne, affinché
i bambini non la dimentichino. Noi l’abbiamo celebrata domenica 17 maggio
sotto lo sguardo della Madonna Santissima, celebrando pure la chiusura del
mese di Maria. Erano 11 bimbe e nove maschietti, belli come angeli, simpatici
come fiorellini profumati. Presero posto nei banchi loro preparati apposta,
presso di loro la Patronessa della festa la sig.ra Angela Parpinelli. Finita
la funzione, i bambini passarono nel salone parrocchiale, dove la Patronessa
distribuì l’Immagine–Ricordo della Prima Comunione e un
sacchetto di dolci. Intanto le Dirigenti dell’Associazione Santa Agnese,
allestirono la colazione ai piccoli festeggiati. Mai i bimbi ricevettero tante
delicatezze come quest’anno. Si rinnovano i ringraziamenti alle persone
che si prodigarono per la festa e specialmente alla Madre Superiora dell’Asilo,
che si occupò della preparazione religiosa dei bimbi. Alla bimba Andruetto
Franca di San Vito, fu donato il premio di Prima Comunione, istituito dalla
Sig.ra Maddalena Schaeffer.
Necrologi. Abbiamo perso Colei che era la più attempata della Parrocchia
e forse anche di Piossasco: la Nobile Damigella Ernestina dei Conti Filippi
di Bandissero, era nata nel 1842. Si è placidamente addormentata nel
Signore il 7 maggio scorso, confortata da tutti i carismi di nostra Madre
chiesa e da una benedizione speciale di S.E. il Cardinale di Torino. Da parecchi
anni non usciva di casa, ma accudita con devota e straordinaria amorevolezza
dalla fedelissima sig.ra Gajdo Domenica, continuò in buona salute conservando
pienamente tutte le sue facoltà mentali. Passava le sue giornate lavorando
per i poveri, occupandosi in moltissime preghiere, ricevendo spesso la comunione
con edificante spirito di pietà. I funerali furono solennissimi, come
si è sempre usato per i Nobili del paese. Alla Messa di settima, fu
addobbata tutta la chiesa di nero. Grazie all’interessamento del Rev.
don Gajdo, curato di S. Agostino in Torino, il quale volle rendere omaggio
speciale alla Defunta, anche col celebrare egli stesso le due Messe Cantate.
Invece del pane che sovente si soleva distribuire in suffragio ai poveri,
la nobile Defunta, lasciò che si facesse alla chiesa l’offerta
necessaria per provvedere ai premi del Catechismo ai fanciulli. Resta la desolata
sorella Malvina, che nella sua bella età di 92 anni, sopravvive alla
Defunta, noi porgiamo le nostre vivissime condoglianze.
Il sette dello scorso mese di maggio, abbiamo dato l’ultimo tributo
di onore e di preghiere all’illustrissimo sig. Conte Lajolo di Cossano
Ing. Giuseppe Augusto, morto a Roma. Volle essere trasportato qui, per riposare
accanto ai suoi Parenti nella tomba di famiglia nel cimitero di Piossasco.
Era nato e battezzato in questa parrocchia nel 1873, dopo aver dato il suo
prezioso e dotto contributo alla scienza e all’industria italiana, faceva
conto di ritirarsi qui nell’attiva villa, per trascorrere tranquillamente
i suoi ultimi anni. Ciò non era scritto nei destini di Dio, i funerali
ebbero tutta la solennità possibile. Vennero beneficiati i poveri con
la distribuzione di una grande quantità di pane, al fratello Avv. Carlo
e a tutti i parenti, giungano le nostre condoglianze.
Luglio 1936
Ai Sigg. Villeggenti che sono tornati nelle loro magnifiche
ville, il nostro benvenuto. Con piacere li vediamo presenti alle funzioni,
con riconoscenza riconosciamo gli aiuti che prestano alla chiesa. Vorremmo
che tutto l’anno la frazione Piazza, fosse popolata come in questo periodo
estivo.
Offerte Pro Bollettino. Tra le molte persone della parrocchia che hanno contribuito
alle offerte, segnaliamo la Contessa Filippi di Bandissero, la Contessa Maria
Lajolo, la Contessa Palma di Borgofranco, la Maestra dei Lupi (Sig.na Ciano),
la Maestra della Maddalena (Sig.ra Dosio Turinetto) per una cifra di 467 lire.
Agosto1936
A Festa dei Preti. L’ultimo martedì di agosto,
che cade al 25, ricorre nella nostra parrocchia, la così detta Festa
dei Preti, cioè la festa della Congregazione dell’Angelo Custode,
la quale ha sede qui ed è composta da soli sacerdoti. Ogni anno si
radunano per celebrare solenni funzioni per il bene spirituale dei Soci vivi
e defunti. Le funzioni incominceranno di solito alle ore 10, tutti possono
partecipare, per pregare per i sacerdoti, i quali sono per le vostre anime
come degli angeli custodi.
La domenica 23 corrente, celebreremo la Festa del S. Cuore di Maria, festa
cara a tutti, ma specialmente agli iscritti alla Compagnia, i quali partecipano
di tutto il bene spirituale che in tal giorni si compie in parrocchia. Quest’anno
la festa sarà molto più grandiosa e lieta, perché avremo
il piacere di onorare due venerandi Sacerdoti, nostri parrocchiani, che celebrano
il loro giubileo sacerdotale, 50 anni di sacerdozio.
Sono il Rev. Canonico don Francesco Burdino, nato e battezzato in questa parrocchia
il 3/2/1861; e il Rev. don Giovanni Martinatto, nato e battezzato qui il 10/1/1863.
Tutti e due sono stati consacrati sacerdoti nello stesso giorno al 20 giugno
1886.
La data importante merita di essere solennemente ricordata, perciò
abbiamo invitato, i due amatissimi Sacerdoti qui, nella loro parrocchia natale,
dove godono stima e venerazione. Celebreranno le funzioni solenni del giorno,
con i loro parenti, amici e da tutti i loro compaesani, che con essi innalzeranno
grazie a Dio, per la tarda età raggiunta adorna di tanti meriti sacerdotali,
e per fare voti per la vita avvenire. Essi levando le loro mani in preghiera
a Dio, otterranno benedizioni su di noi, affinché fioriscano di quando
in quando, nuove vocazioni sacerdotali.
Pregustando la gioia della festa, auguriamo ai due venerandi Sacerdoti, copiose
benedizione dal cielo, per molti anni ancora.
La Festa dei Fanciulli. Domenica 19 luglio con il programma consueto si è
celebrata la festa. Cento e più bambini si sono trovati in chiesa per
la Messa e la Santa Comunione, furono serviti di colazione, composta di un
pacchetto di biscotti e cioccolate, provvista dalla Patronessa della festa,
la sig.ra Angiolina Parpinelli. I cari bimbi non avevano mai avuto una colazione
tanto elegante, giravano e rigiravano il bel pacchetto senza avere il coraggio
d’aprirlo, prima di averlo fatto ammirare dai loro genitori. Al pomeriggio
la processione, con un itinerario un po’ migliorato ed allungato. Poiché
per gentile concessione dei Signori Giordani, la processione attraversò
il cortile della loro villa, ricco di fiori e di verde. I piccoli priori della
festa erano Cottino Albino e Bonetto Aurora, che distribuirono caramelle e
immagine ricordo a tutti i duecento bambini presenti. Poi nella Cappella della
Confraternita ci fu l’Accademia, preparata con cura dalla zelante vice
delegata dei F.C. e direttrice delle Figlie di Maria, Lucia Gontero, aiutata
dalle due Rine, dell’Associazione S. Agnese. Vennero ricordati e festeggiati
con poesie, scenette e dialoghi, il Decennio della fondazione dei Fanciulli
Cattolici e il 5° anniversario d’ingresso Parrocchiale del Vicario,
avvenuto il 19/7/1931. Le due scuole di canto hanno intercalato alcune ottime
esecuzioni a tre e a quattro voci, portando decoro e pregio alla festa.
Infine furono distribuiti i premi di catechismo ai bambini più studiosi.
Eccome i nomi:
1° Premio – Martinasso Renzo, Gonnella Dario, Fiora Duilio, Saluto
Mario, Novarese Franca, Bertinetto Marisa, Pereno Lidia, Frigeris Albina,
Zoppetto Caterina, Lovera Giuseppina, Bonetto Irene, Elia Albina, Lanza Vittorina.
2° Premio – Andriano Mario, Rosso Albino, Ferrero Adriano, Lanza
Mauro, Sibille Pierino, Cottino Giuseppe, Lupo Ettore, Elia Mario, Novarese
Luigino, Bertinetto Olga, Girardi Onorina, Bergoglio Lidia, Rosso Margherita,
Ortolano Adele, Bonetto Aurora, Peretti Teresa, Bruno Rina, Lanza Pierina,
Garello Giovanna.
3° Premio – Sacchetto Ettore, Lanza Aldo, Bonetto Firmino, Cottino
Albino, Gontero Luciano, Lupo Emilio, Andruetto Gemma, Gardois Olga, Fiorio
Angiolina, Andruetto Nelda, Boetto Delfina, Andruetto Rita, Rolando Michelina,
Ronco Teresa, Gonella Elvira, Martinatto Rosina.
Nozze d’oro. Domenica 19 luglio è stata una giornata di straordinaria
letizia in casa del sig. Moda G. Battista, poiché con la sua consorte
Maria Zoppetto, celebravano 50 anni di matrimonio. Alla loro gioia ha partecipato
anche la parrocchia, perché essi sono nati tutti e due qui e qui si
sono sposati nel 1886. Registriamo volentieri la loro festa, perché
essi la vollero celebrare cristianamente in modo esemplare accostandosi tutta
la famiglia alla S. Comunione ed intervenendo alla S. Messa in modo solenne.
Le note dell’organo aggiunsero festosità alla funzione, durante
la quale il Vicario disse parole di circostanza.
Settembre 1936
La Voce del Pastore. Qui nella nostra parrocchia, nell’agosto
del 1886, avevano celebrata la loro prima Messa, sono tornati domenica 23
agosto don Francesco Burdino, Canonico, e don Giovanni Martinatto, per celebrare
il loro aureo giubileo sacerdotale, cioè il 50° anno di Messa.
Attorno ai due venerabili Sacerdoti, che sono vanto e gloria per la nostra
parrocchia, si sono raccolti tutti i parrocchiani, prendendo parte al loro
giubileo. Il can. Baudino, ha cantato la Messa solenne, e il rev. don Martinatto,
ha cantato i Vespri e data la benedizione solenne. Facevano corona ai festeggiati,
tutti gli altri sacerdoti della parrocchia, venuti appositamente, cioè
il Teol. Gajdo, don Fiora, il Teol. Frigeris e don Martinasso. Le bandiere
di tutte le Associazioni Cattoliche parrocchiali erano presenti alle funzioni,
i nostri cantori hanno eseguito alla perfezione, musica scelta, degna della
circostanza. L’occasione della festa del Sacro Cuore di Maria, che celebravamo
in detto giorno, ha contribuito a dare maggiore grandiosità alla dimostrazione
di affetto e di stima ai due cari Sacerdoti. Nessuno meglio del Teol. Gajdo,
avrebbe potuto adempiere, con parole scultorie, un discorso appropriato. Ricordando
le doti, la vita feconda di attività sacerdotale, esercitata in 50
anni dai due degnissimi Ministri del Signore. La festa ha lasciato in tutti
noi ottima impressione, non v’è dignità più grande
a quella di ministro dell’Altissimo, è quindi doveroso rendere,
solenni onoranze ai Sacerdoti, tanto più che sono della nostra parrocchia.
Facciamo voti perché la festa si possa ripetere fra 10 anni, per il
loro giubileo sacerdotale di diamante.
Il nuovo Seminario. I sacerdoti vengono preparati al loro ministero nei Seminari.
Orbene tutti sanno che il nostro Arcivescovo, ha posto mano alla costruzione
di un nuovo seminario per i Chierici. Quest’opera grandiosa devono concorrere
i fedeli dell’Archidiocesi. Alla fine di questo mese, anche nella nostra
parrocchia farà il suo primo versamento delle offerte finora raccolte
pro Seminario. Si ricorda che tutti possono contribuire, versando il proprio
obolo, depositandolo presso l’ufficio parrocchiale o nella cassetta
apposita che si trova in chiesa. Ricordate che in quel seminario passeranno
non solo i Chierici, che a Dio piacendo sorgeranno nelle buone famiglie della
parrocchia, ma quelli che divenuti poi Sacerdoti, verranno qua a beneficare
la parrocchia come Parroci, o come Viceparroci.
Il Teologo Frigeris nominato Rettore. Abbiamo appreso la notizia con grande
piacere, che S. E. il Cardinale Arcivescovo di Torino, ha nominato il Rev.
Teol. Michele Frigeris, nostro parrocchiano a Rettore della monumentale Chiesa
di S. Francesco di Assisi in Torino. Il bollettino della Chiesa suddetta,
pubblicando la notizia, fa meritati elogi al Rev. Teol. Frigeris, per le sue
doti di mente e di cuore, essendosi egli formato alla direzione e agli esempi
di Sua Eccellenza Mons. Giov. Pinardi, del quale da 18 anni è Segretario
e Vicecurato nella parrocchia di S. Secondo. La sua nuova carica a cui fu
assunto il rev. Teologo, è pertanto un meritato premio alle sue virtù,
mentre è pure un nuovo e vasto campo, dove egli potrà esercitare
il suo zelo apostolico.
Offerte Pro Bollettino. Nel ringraziare gli oblatori ordinari, segnaliamo
qualche nominativo di rilevo come il prof. Barberis, don Fiora, don Giov.
Martinatto, la Maestra Griva, la famiglia Giordani, in tutto abbiamo raccolto
la somma di 256 lire.
Adunanza Soci Azionisti dell’Asilo. Nell’adunanza tenutosi il
15 agosto scorso, con il voto di 30 azionisti, sono stati eletti Amministratori
del nostro Asilo Infantile i signori Lanza Antonio, Andruetto Battista e Bertinetto
Antonio. Questa elezione ha bisogno di una conferma, per cui si terrà
un’altra adunanza degli azionisti in questo mese il giorno 20 alle ore
17. Nell’adunanza si è parlato di costruire un nuovo edificio
per l’Asilo, e tutti furono d’accordo. Per il progetto ed il preventivo
si è lasciato l’incarico ad un gruppo di signore Villeggianti,
che si sono prese a cuore l’iniziativa. Nella prossima assemblea, si
spera di poterli comunicare ai soci.
Ottobre 1936
Censimento Parrocchiale.
I Parroci devono tenere lo Stato d’Anime, cioè il censimento
degli abitanti della parrocchia, distinti per famiglia. Dopo un paziente lavoro,
questo stato d’anime è stato ultimato e il risultato nella nostra
parrocchia ha dato questa cifra totale 1.180 abitanti.
La frazione più numerosa è il Marchile con 225 abitanti, segue
il Campetto con 186 abitanti, compresi quelli attorno alla regione S. Bernardino.
Poi viene la Cappella con la Crosa con 174 abitanti. Poi Piazza con 160 abitanti,
le Prese e Paperia contano 48 abitanti ciascuna. I Brentatori 51 abitante,
i Lupi con i Barbosi 41. Nel conteggio non sono inclusi i garzoni di cascina,
perché essi non hanno stabile domicilio. Nel censimento fatto cinque
anni fa, la nostra parrocchia contava 1232 abitanti, ora si dovrebbe constatare
una diminuzione di oltre 50 persone, vale a dire circa 10 persone di meno
all’anno. Quale la causa? Non è la morte, poiché in cinque
anni (1931-35) sono morti n° 74, mentre i nati furono 85. La causa è
l’emigrazione, perché diverse famiglie per ragioni di lavoro,
sono andate ad abitare altrove. Un’altra causa sono l’esodo delle
spose, di fatti nei cinque anni suddetti, in cui si celebrarono 56 matrimoni,
uscirono dalla nostra parrocchia 38 spose, e ne entrarono pochissime. Ringraziamo
Dio, che fra noi non esiste la piaga della denatalità, ma auguriamoci
che le brave e ricercate spose della nostra parrocchia, invece di prendere
il volo, trovino da fermarsi nel territorio della nostra parrocchia.
Un Parroco Santo per l’abolizione dei Balli. I Santi ci vengono dati
perché li ammiriamo nelle loro opere e li imitiamo nei loro esempi.
Illuminati da Dio in modo speciale, sanno meglio giudicare le persone e le
cose. Vediamo quello che pensasse e come abbia operato a riguardo del ballo
il Santo Curato d’Ars, San Giovanni Vianney. Togliamo dalla storia della
sua vita quanto qui pubblichiamo, e in seguito.
“Il popolo di Ars era ardentemente portato ai piaceri. Il ballo soprattutto
era il passatempo favorito della domenica e delle feste. Tanto fu detto intorno
ai pericoli che questo divertimento può recar seco. La danza è
rare volte un innocente esercizio; ma nelle campagne, da quel facile abbandonarsi
a troppa dimesticatezza, da quella libertà non consueta da alcuna grave
e prudente sorveglianza, dal niun ritegno imposto dal rispetto e dalle convenienze,
ritrae carattere particolarmente pericoloso. I giovani ritrovano esca alle
loro passioni, le giovinette vi perdono insieme col pudore il gusto della
pietà ed il sentimento delle semplici gioie. Il Curato d’Ars
vi scorgeva l’ostacolo principale ai suoi progetti di riforma.
Un dì gli viene detto che un menestrello è giunto nella sua
parrocchia e che si appresta a far ballare. – Amico mio, voi fate un
brutto mestiere che non può essere benedetto da Dio. – Ma, signor
Curato, bisogna pur vivere. – Si, amico mio, ma bisogna anche morire,
e temo che non vi troviate bene per aver vissuto in tal maniera. Su via dunque,
facciamo fra noi due un contratto. Quanto vi danno al giorno? – Venti
franchi. – Eccovene quaranta e lasciateci in pace”.
Ballerini castigati,Un giorno, raccontava il Santo Curato ai suoi fedeli,
un giorno Sant’Eligio, recando il viatico ad un ammalato, passò
da una piazza dove si ballava. – Mettiamoci in ginocchio disse uno dei
danzatori; ma un altro rispose con un’orrenda bestemmia. Sant’Eligio
uditala, esclamò: puniteli, o Signore! E tutti caddero morti sul colpo.
Sant’Egidio li risuscitò e poi disse: fate o Signore che essi
vedano quale corteo abbiano attorno. E si videro circondati da demoni. Vedete
o fratelli miei, coloro che entrano in un ballo lasciano alla porta il loro
Angelo Custode e in suo luogo subentra un demonio, di guisa che nel ballo
son tanti demoni quanti sono i ballerini. Bisogna aver smarrito l’intelletto
per andare alla danza, quando si sa che la danza popola l’inferno”.
I fanciulli devono venire alla Messa grande dei giorni festivi e fermarsi
per il Catechismo.
Col bollettino di ottobre viene allegato un foglio pro Asilo Infantile S.Vito che dice così:
Parrocchia di S. Vito – Comune di Piossasco.
Ill. mo Signore,
Non sarà da Lei certamente ignorato che il fabbricato, ove ha sede
il nostro Asilo Infantile, non corrisponde più alle esigenze moderne,
sia per il lato igienico, sia per le condizioni stesse del fabbricato.
Considerato poi lo sviluppo preso da questa Istituzione che è tanto
apprezzata da tutti e specialmente dai Genitori, il Consiglio di Amministrazione,
sentito il parere dei Sigg. Azionisti, ha formulato il progetto di costruire
un nuovo, per quando modesto, edificio, che corrisponda alle attuali norme
regolamentari prescritte dalle Superiori Autorità.
Per dare corso a tale progetto, occorrono i mezzi, di cui l’Asilo è
completamente sprovvisto. Una persona benefica, conscia dell’utilità
e necessità dell’opera, ha già offerto un terzo della
somma minima occorrente per la costruzione; mentre per il resto, questo Consiglio
intende fare appello alla carità e generosità dei singoli.
Incitati dalle parole di Gesù Cristo, l’Amico Divino dei pargoli,
che disse: “Quello che farete per uno di questi piccoli, sarà
come fatto a me stesso”, rivolgiamo fervida preghiera, affinché
ognuno faccia tutti il possibile per aiutarci a raggiungere lo scopo prefisso,
per il bene dei numerosi bimbi che frequentano l’Asilo, ed a decoro
del Comune e della Parrocchia.
L’unito tagliando dovrà essere riempito e firmato per essere
trasmesso al sottoscritto Presidente dell’Asilo con cortese sollecitudine
prima del 20 ottobre prossimo.
Constatata la sufficienza della cifra totale, a cui le offerte potranno arrivare,
si darà inizio subito ai lavori.
Con ossequio.
Don Giuseppe Fornelli - Vicario
Piossasco, 1 ottobre 1936
Novembre 1936
Associazione San Vito. C’è un grande movimento nel nostro mondo giovanile, insomma c’è chi ritorna e chi parte. L’alpino Giovanni Gorrea, che questa estate ha scalato le più alte vette delle Alpi comprese tra Cuneo e Aosta, è ritornato a casa con tanto di congedo. E’ partito Fiora Vittorio, il quale pur lodando gli Alpini, ha preferito restare a Torino fra i gloriosi fanti del 92° reggimento. L’aviere montatore Andruetto Michele, per mezzo del treno si può dire che ha volato da Bresso milanese fino a casa dove passerà alcuni giorni di licenza, e partirà nuovamente. Una breve puntatina l’ha fatta l’alpino, anzi il caporale Lovera Giuseppe, che dopo i campi estivi e le intrepide ascensioni alpine, ha fissato il suo domicilio a Pinerolo, ove a sede il famoso battaglione Fenestrelle a cui egli appartiene. Anche Angelo Mola, ebbe l’ambito premio di alcuni giorni di licenza, con la speranza di ritornare presto borghese. Sappiamo che da più di un anno che non si fa vedere, e avremo tanto piacere di rivederlo e riabbracciarlo è Michele Elia, che tuttora è in Africa Orientale, scrive sovente, manda buone notizie di salute, ma del suo rientro non si sa nulla. Possiamo immaginare quanto sia il desiderio di tornare alla sua famiglia e alla sua parrocchia. Anche all’interno della Associazione di A.C. sono soldati, ecco che vengono rimpiazzati subito quelli che sono partiti. Difatti al posto di Mola Angelo presidente, è subentrato Lanza Livio, al posto del delegato Aspiranti Fiora Vittorio, si è messo Bonetto Mattia.
Dicembre 1936
La Voce del Pastore. L’opera che ci sta tanto a cuore
è questa: l’Asilo, nostro grande desiderio, la nostra grande
ansia. Per un paese, per una parrocchia è utile ed indispensabile un
Asilo Infantile più che un Ospedale. Per l’Ospedale pochi possono
usufruirne, all’Asilo invece tutte le famiglie possono mandare i loro
bambini. La nostra raccolta di adesioni con la sottoscrizione, in questi momenti
di crisi, ha avuto risposta in diversi parrocchiani, che abbiamo già
raggiunto la quota di dieci mila lire. Ma si prevede che la cifra aumenti
ancora, questo ci incoraggia, tanto più che è certo che quelli
che hanno sottoscritto, aggiungeranno altre cifre prima che l’edificio
dell’Asilo sia terminato. Ci sono dei bei esempi di diverse famiglie,
le quali hanno fatto le loro oblazioni a ricordo e in suffragio dei loro Defunti.
Esempi dati da persone povere, che vivono quasi di elemosina, hanno voluto
fare il sacrificio di cinque o dieci lire per aiutare l’Asilo. Questo
è veramente spirito di virtù e fede cristiana. Anche da fuori
Parrocchia, in Piossasco, sono giunte delle soddisfacenti e generose adesioni.
Ricordiamo fra queste quella della sezione dei Combattenti, per mezzo del
suo Presidente Candido Mondino; quelle dei due Medici di Piossasco, cioè
del Medico Condotto Dott. Silvio Silvani, e dell’Ufficiale sanitario
Dott. Francesco Alfano.
Celebrazione del 28 ottobre. Nel primo anno dell’Impero, era giusto
che la celebrazione assumesse un’insolita grandiosità, perché
la marcia su Roma di 14 anni fa, segnò la prima tappa di quella ascesa
verso la gloria dell’Impero e del mondo.
Il nostro segretario politico, sig. Nicolò Doglio, aveva rivolto l’invito
a tutte le Associazioni fasciste, in cui si diceva che dopo l’inaugurazione
della lapide a ricordo della fondazione dell’Impero, si sarebbe composto
un corteo per recarsi nella chiesa parrocchiale di San Vito, ove a cura del
Fascio si sarebbe celebrata una Messa solenne in ringraziamento e di esaltazione
dell’eroico sacrificio dei gloriosi Caduti per la Rivoluzione Fascista.
Tutto fu svolto con inappuntabile disciplina, di modo che alle ore 10,30 il
corteo con a capo le Autorità e Gerarchie locali, accompagnato dalla
banda musicale di Piossasco, giungeva alla nostra Chiesa, imbandierata e parata
a festa, la riempiva completamente, formando un magnifico spettacolo. Celebrò
la Messa il Vicario, che ringraziò il segretario per la bella riuscita
della cerimonia, e per l’onore recato alla nostra comunità. Le
due cantorie delle due parrocchie di Piossasco, hanno eseguito in perfetto
affiatamento musiche del Perosi, sotto la direzione del sig. Lanza Giovanni,
all’organo sedeva il giovane Vittorio Mondino. I tricolori dei nostri
vessilli delle nostre Associazioni hanno sventolato accanto a tutte le bandiere
delle Associazioni comunali. Espressione vivissima della sincera collaborazione
tra tutti i cittadini nell’esaltazione della Religione e della Patria.
Il 4 novembre, anniversario della Vittoria, su iniziativa del presidente della
sezione Combattenti, sig. Candido Mondino, si sono svolte funzioni e cerimonie
solenni nella parrocchia di San Francesco, con molta partecipazione da parte
dei cittadini.
La Voce del Pastore. Incominciamo questo nuovo anno con un
importantissimo triduo di predicazione contro la bestemmia, predicato dal
Padre Enrico Cappuccino. L’uomo, quale miserabile osa rivoltarsi contro
il suo Dio, che è il suo più grande benefattore. Questa piaga
infettiva, dilaga anche nelle nostre campagne. Il contadino che vive fra le
bellezze della natura, dovrebbe sentire di più la grandezza di Dio,
la riconoscenza verso di Lui ed il rispetto verso il Suo Nome. Ma non è
sempre così. Il fatto è, che da qualche anno a questa parte,
non si bestemmia più tanto, perché è intervenuta la legge
che punisce i bestemmiatori. Non bastano le leggi umane, bisogna che sia sentita
dal cuore e rispettata la legge divina. Bisogna persuadere i bestemmiatori
della gravità della bestemmia che è un orribile peccato, far
capire che è segno di bassezza d’animo e di vergognosa ignoranza.
Fiduciosi che questo triduo sarà un efficace richiamo ai bestemmiatori
perché si correggano, e per gli altri perché facciano atti di
riparazione a Dio. Certamente le tante calamità che incombono sulla
terra, rendendo triste e difficile la vita umana, miglioriamoci combattendo
il grave vizio della bestemmia.
Le adesioni per l’erigendo Asilo. Stanno arrivando con un po’
a rilento le adesioni per il nuovo Asilo. Ai ritardatari, ai dubbiosi, ai
negativi basati chissà da quali pretesti, si addita alle brave famiglie
della frazione Prese, pur sapendo di non usufruire dell’Asilo, tuttavia
rispondono con prontezza e secondo la loro possibilità. Si tratta di
un’opera di beneficenza della propria parrocchia, questo basta, ce n’è
a sufficienza per chi ha buona volontà. Il tempo cammina e non vogliamo
stare indietro, perché col tempo cammina il progresso. Vogliamo vivere
nello spirito fascista che tutto migliora e trasforma, non come qualcuno ha
suggerito di rimanere nei vecchi e inadatti locali dell’Asilo. Puntiamo
sulla data del 28 ottobre 1937 dove si possa inaugurare solennemente la nuova
sede dell’Asilo San Vito. Le preghiere dei bimbi affrettino la gioia
di questo avvenimento, ed ottengano da Dio particolari benedizioni sui benefattori.
Vita Parrocchiale.
S. Barbara a San Valeriano. Sotto la guida saggia e paterna del sig. Giacomo
Chiosso, gli operai della Cava di pietra presso la Cappella di S. Valeriano,
hanno la lodevole usanza di celebrare ogni anno la festa di S. Barbara, che
essi considerano come la loro celeste Patrona, facendo dire la Messa nella
Cappella suddetta. La festa quest’anno ebbe una maggior solennità
per il fatto che venne benedetto ed inaugurato un grande quadro della Santa,
sorretto da una mensola di graniglia gettata dal sig. Nino Fornatto. Il Vicario
nel procedere alla benedizione dell’artistico quadro, ha detto delle
appropriate parole, ha spiegato l’influenza che le immagini sacre hanno
sulla nostra pietà, ed ha notato che quest’opera in onore di
Santa Barbara, compiuta per iniziativa del sig. Chiosso, segno di devozione
da parte degli operai della Cava, è pure un abbellimento della Cappella.
La funzione, compiuta venerdì 4 dicembre, alle ore 9, alla quale erano
presenti tutti gli operai, riuscì bella e suggestiva.
Febbraio 1937
Il Pazzo Carnevale. Viene chiamato pazzo, questo mese del
carnevale, perché sembra far impazzire gli uomini. I quali in questo
periodo esagerano in divertimenti e in sollazzi, calpestando le sacri leggi
della modestia e della temperanza. L’onesto sollievo, con divertimento
dignitoso nessuno lo nega. Serietà e dignità dovrebbero assolutamente
impedire tutto ciò che è incitamento al mal costume. Certamente
conosciamo il buon senso dei parrocchiani, che ripugnano le veglie ed i balli,
in questo mese bisogna fare azioni riparatrici per i tanti peccati che si
commettono in questo pazzo mondo. I folli divertimenti finiranno, le buone
opere invece dureranno in eterno. Il vostro fervore di fare il bene continui
nella Santa Quaresima, che sarà un altro periodo opportuno per pregare
e mortificarci.
Movimento demografico nel 1936.
Battezzati: n° 16 – Morti: n° 14, tra i morti notiamo cinque
infanti sotto i 15 anni, la più anziana è la contessa Filippi
Ernestina di anni 93 – Sposati n° 13.
Anche nel 1936 la battaglia demografica è stata vinta, perché
i nati superano i morti. Tuttavia si nota un gran esodo delle spose, di fatti
anche quest’anno su 13 matrimoni, una decina di spose sono uscite dalla
parrocchia, e da fuori sono arrivate forse una. Per rimediare a questo sarebbe
bene che i non pochi, i quali stanno invecchiando nel celibato si decidessero
a fare il grande passo.
Asilo Infantile S. Vito. Domenica 17 gennaio scorso, si è tenuta l’adunanza
del Consiglio di Amministrazione, nella quale il Presidente ha comunicato
che il Comune, in sostituzione del sig. Romano Edoardo che per l’avanzata
età non poteva essere rieletto, ha nominato il sig. Bruno Aldo di Angelo,
quale suo rappresentante in seno al Consiglio, nomina che è piaciuta
a tutti. Si è quindi proceduto alla votazione del Vicepresidente, carica
ricoperta dal Romano, ed ora risulta eletto il sig. Lanza Antonio. A segretario
viene nominato il sig. Rag. Guido Parpinelli.
Dopo si passò allo scottante tema dell’edificio. Si farà.
Non si farà? Quando? Dove? Tutte domande che ci sentiamo rivolgere
da molti, si può rispondere che il lavoro per raggiungere tale scopo
non a tregua, perché sono tante le difficoltà che si incontrano
e speriamo di vincerle.
Festa della Madonna delle Grazie. Celebrata nella Cappella del Prarosto, martedì
9 febbraio corrente. Ore 9 Messa cantata alla Cappella; ore 16 Benedizioni
in Parrocchia, i confratelli e le consorelle della Confraternita faranno la
processione. Alla fine della Messa si benediranno le campagne. I rettori sono
Novarese Luigi e Ruffinatto Carlo.
Marzo 1937
Asilo Infantile S. Vito. Nel fausto giorno della nascita
del Principino di Napoli, il presidente dell’Asilo, interpretando i
sentimenti dei bimbi del nostro Asilo, ha inviato in loro nome una lettera
di felicitazione ai Principi del Piemonte, i quali si sono degnati di rispondere
con il seguente telegramma: “Le Loro Altezze Reali i Principi di Piemonte
m’incaricano ringraziare cordialmente per le gradite felicitazioni di
cui Ella si è resa interprete. F.to Generale Ajmonino”
Necrologi. In questi mesi sono andate in cielo tre donne che per la nostra
parrocchia sono state esempio vivo di fede cristiana.
Bergoglio Margherita. Anni 76, molto istruita in religione, recitava bene
il Confiteor, aveva imparato, nonostante la sua età, l’atto di
dolore secondo il Catechismo attuale, quante donne anche giovani, non sono
ancora riuscite a tanto. Sentendosi mancare, volle farsi leggere le preghiere
del pio esercizio della buona morte. Nella sua umiltà non osava chiedere
a Dio, che dopo morta la mettesse in paradiso, ma si appellava alla sua volontà.
Spesso Maria d’anni 72. E’ stata una martire, un esempio meraviglioso
di sacrificio e di sofferenza. Da cinque anni non poteva più venire
in chiesa, né uscire da casa, tormentata da frequenti crisi di dolore,
eppure mai un lamento uscì dalla sua bocca. Rassegnata perfettamente
ai divini voleri, santificava i suoi patimenti pregando e leggendo libri di
devozione. Riceveva con devozione la santa Comunione, e si sentiva subito
bene e si riprendeva. Qualche volta pareva che la SS. Comunione bastasse a
tenerla in vita, non potendo più nutrirsi.
Era iscritta al gruppo Donne d’A. C.
Rettori e Rettrici per l’anno 1937.
Compagnia del SS. Sacramento. – Sigg. Spesso Giacomo e Martinatto Giovanni
– Zoppetto Virginia e Giordana Maria.
Compagnia della Madonna. – Sigg. Bertinetto Giuseppe e Martinatto Clemente
– Destefanis Angela e Teresa Cottino.
Compagnia del Suffragio – Sigg. Caro Luigi e Frigeris Guglielmo –
Lanza Margherita e Paola Lovera.
Compagnia della Confraternita. Sigg. Gardois Francesco e Bonetto Angelo –
Bertinetto Maria e Francesca Buttigliengo
Aprile 1937
Festa di San Giuseppe. Elenchiamo solo i punti salienti della
grandiosa festa del Parroco, ricorrendo l’onomastico del Vicario. La
festa che fu preparata con grande impegno dal Consiglio Parrocchiale, si è
svolta in un clima tutto spirituale, tante comunioni e preghiere per il parroco.
Ecco che l’Associazione Santa Agnese, che presenta all’Assistente
Ecclesiastico e Pastore la sua offerta spirituale di 150 comunioni sacramentali,
n° 15 Messe ascoltate e n° 300 Comunioni spirituali n° 1020 fioretti
spirituali. Le Piccolissime, le Beniamine e le Aspiranti della suddetta Associazione,
che esultanti nella lieta ricorrenza, offrono un piattello nuovo per la Santa
Comunione e n° 500 ostie piccole e n° 50 ostie grandi.
Nel pomeriggio fra il vivo entusiasmo ebbe luogo una brillante accademia,
nella quale diedero il miglior risultato i bei Cori musicali, eseguiti dalle
due scuole parrocchiale di canto dirette dal sig. Giovanni Lanza e Gabriele
Pipino. Il presidente del Consiglio Parrocchiale Pipino, aprì l’accademia,
leggendo un indirizzo d’omaggio in nome di tutti gli organizzatori e
dei parrocchiani. Si susseguirono con poesie, dialoghi e discorsi, Marina
e Albina per la sezione Piccolissime; Gorrea Rina per le Beniamine, per le
Aspiranti Lanza Pasqualina. Pereno Lidia per tutte le Associazioni, Lanza
Livio per l’Associazione S. Vito; Garello Rina per l’Associazione
S. Agnese; Andruetto Elio per i fanciulli cattolici, Stranieri Giovanni per
i chierichetti, Pereno Secondina per il Gruppo Donne, Gajdo Giuseppe per i
Cantori, Martinasso Pierina per la Scuola femminile di canto, Gontero Lucia
per le Figlie di Maria. In fine viene offerta al festeggiato una busta con
la somma di lire 300 a favore dell’erigendo Asilo nuovo, raccolte tra
le Associazioni col concorso d’alcune gentili signore. Viene messo in
evidenza dal festeggiato, il cammino ed il lavoro svolto dal 1931 ad oggi.
Le spese fatte per abbellire la chiesa, la costruzione dell’oratorio
e la sede della Associazione maschile, per riadattare la casa canonica, oltrepassando
la cifra di cento mila lire, tutto pagato. In progetto per l’avvenire
c’è il nuovo Asilo, l’altare del Sacro Cuore, il Battistero
da rifare, l’orchestra e l’organo da ricostruire. Tutti questi
progetti si realizzeranno, con la collaborazione dei Parrocchiani.
Festa di S. Valeriano. Si celebrerà il 21 aprile nella Cappella a Lui
dedicata, con una Messa cantata alle ore 9, si farà la solita processione
dalla Confraternita, con la benedizione delle campagne. I rettori della festa
sono Antenore Riboldi e Giacomo Chiosso.
Offerte pro bollettino. Segnaliamo le offerte per il bollettino, ricordando
i nomi più significativi come il dott. Alfano, il Cav. Uff. Brunicardi,
la famiglia Boneschi, il dott. Crescio, la Contessa Filippi di Bandissero,
il Conte Lajolo Avv. Carlo, la Maestra della Maddalena, Donna Clotilde Martina,
per un totale di lire 412.
Maggio 1937
Festa di S. Valeriano. Celebrata il 21 aprile, per i felici accordi intervenuti, tra il Vicario e il Segretario politico, la festa è riuscita quest’anno una magnifica esaltazione della Giornata del Lavoro. Non si era mai visto tanta gente attorno alla storica Cappella di S. Valeriano. C’erano i Bimbi dell’Asilo, Scolaresche ed Insegnanti, Balilla e Piccole Italiane, Giovani e Donne Fasciste, Avanguardisti, Fasci Giovanili e Fasci di Combattimento, Camice nere, la Banda Musicale, Combattenti, Associazioni d’Azione Cattolica. Insomma tutte le Istituzioni e Organizzazioni piossaschese presenti, schierate sullo spiazzo davanti alla Cappella, in una cornice vivente di una folla innumerevole. Si è eretto un altare davanti alla facciata della Cappella, adorna di tricolore, celebrò la Messa, il prof. don Tonietti salesiano, il quale al vangelo tenne un elevato e patriottico discorso, elogiando l’iniziativa di santificare la festa del lavoro con una funzione religiosa. Ha tracciato un opportuno parallelo tra il lavoro ordinario e pacifico del lavoratore italiano, assistito nel Regime Fascista da tante provvidenze sociali, e il disordine, le devastazioni e la fame, in cui vivono gli operai nei paesi rossi, in Spagna specialmente, da cui il rev. don Tonietti dovette ultimamente fuggire dopo 32 anni passati in quella Nazione. Alla fine della Messa il Segretario politico, sig. Doglio, ha pubblicamente ringraziato l’oratore, dichiarando di essere soddisfatto della festa. Durante la Messa, le due scuole di canto eseguirono mottetti a tre e a quattro voci. Attorno all’altare facevano corona una selva di bandiere, stendardi gagliardetti. A fianco del segretario e della Segreteria politica, e del signor Commissario prefettizio Luigi Boursier, stavano tutte le Gerarchie fasciste locali. Al sig. Doglio va tutto il nostro elogio per la geniale iniziativa, che è riuscita con comune soddisfazione di tutti, con l’auspicio di sempre più grandi successi, per l’unico bene del paese nella completa armonia di tutti. I rettori della festa sono stati i sigg. Ribaldi Antenore e Giacomo Chiosso, i quali hanno provvisto per i preparativi della festa, anche per un prezioso servizio di dolci e bibite alle Autorità e ai cantori. Per il prossimo anno hanno eletto i rettori, sigg. Lanza Antonio e Borgi Celestino.
Giugno 1397
Un’altra festa dobbiamo celebrare con tanta solennità,
ed è la festa patronale di S. Vito, titolare della nostra parrocchia.
Fin dai tempi antichi, S. Vito fu scelto a patrono del territorio di questo
paese. Troviamo anche un’iscrizione sopra il coro della chiesa, che
dice: “Vito Patrono pietas Plossasci in bello Sacrat 1704”. Poiché
nel 1799, la parrocchia si è scomposta ed è nata la parrocchia
di San Francesco, le cose non devono essere cambiate. Rivolgeremo pertanto
il nostro invito alle Autorità e Gerarchie locali, perché vogliano
onorarci della loro presenza alla Processione, che si svolgerà nel
pomeriggio. Rendendo così la festa grandiosa, che celebreremo il 20
corrente, con tutte le bandiere e tutte le Compagnie religiose, tutte le Associazioni
d’A.C. Rettori e Rettrici, Scuole di canto, tutti siamo mobilitati per
la gloria del nostro Santo patrono.
Una raccomandazione, in questo periodo estivo: non lavorate di festa se non
per una vera necessità.
Prima Comunione. Il 16 maggio scorso, si è celebrata una bella e suggestiva
funzione di prima Comunione, compiuta sotto il sorriso della Madonna. Dodici
bimbi e dodici bambine, esattamente 24 comunicandi, che presero posto nei
banchi appositamente preparati, ed assistiti dalle Rev. Suore dell’Asilo.
Belli e graziosi come Angeli, impazienti di ricevere il primo bacio di Gesù.
Grande commozione di quelli che assistevano, il grande momento venne e lo
ricorderanno i bimbi come il più bello della loro vita. Dopo la funzione
in chiesa, sono passati nella sala parrocchiale, dove furono serviti di una
dolce colazione preparata dalle Dirigenti dell’Associazione S. Agnese.
La patronessa della festa, la Sig.ra Angela Parpinelli, ha regalato ai bimbi,
un’artistica Immagine ricordo, e un grosso sacchetto di caramelle e
cioccolatini. Genitori e parenti assistevano con l’anima in gola, facendo
in cuore voti a Dio per i bimbi, e incoraggiati dall’invito del Vicario,
dicendo che se volete che questi bambini si conservino buoni per l’avvenire,
istradandoli nell’A. C. che è un gran mezzo moderno di prevenzione
dal male e di formazione alla virtù. Il premio di prima Comunione,
istituito dalla signora Maddalena Schaeffer, è stato assegnato alla
bimba Olga Ferrero, e consiste in un elegante libro della Vita della Madonna.
Associazione S. Vito.
Dopo un anno, è tornato da soldato Angelo Mola. In un’adunanza
generale egli ha ricevuto il saluto affettuoso dei soci, ed è stato
rimesso nella carica di presidente, la quale era stata coperta nel frattempo
la Livio Lanza. Così l’associazione riprende il suo ritmo accelerato
d’attività; sarà ancora meglio, quando sarà fra
noi il carissimo Elia Michele, il quale si sta imbarcando dall’Africa
Orientale.
Nozze d’Oro.
Due famiglie in festa per le Nozze d’oro. Sono fatti importanti che
registriamo volentieri. Domenica 25 aprile scorso, celebrarono il cinquantennio
del loro matrimonio i coniugi Destefanis Giovanni e Lucia. Si presentarono
in Chiesa alle ore 10,30 per la messa cantata in musica. Presero posto in
un banco appositamente preparato, mentre facevano corona i figli, i nipoti,
ed i parenti.
Sabato 22 maggio scorso, anche i coniugi Mola Luigi e Angela, si presentarono
in chiesa alle ore 9,30 per ringraziare Dio di aver concesso a loro 50 anni
di vita matrimoniale prospera e feconda. Tutti gli otto figli con le rispettive
famiglie, erano presenti e si accostarono alla SS. Comunione. Una speciale
benedizione del Sommo Pontefice, arrivò da Roma. I festeggiati, a ricordo
della data, vollero donare alla Chiesa una bella tovaglia d’altare,
che fu usata per la prima volta in quel giorno.
Luglio 1937
La Voce del Pastore. Nella cronaca della Vita Parrocchiale
i dettagli delle due grandi manifestazioni religiose, che si sono svolte nella
nostra parrocchia: la Festa del Corpus Domini e la festa di S. Vito. Ne accenniamo
appena per poter esprimere la grande soddisfazione per la loro riuscita. Molti
parrocchiani sono intervenuti numerosi alle processioni, con disciplina e
devozione. La devozione porta l’ordine, la devozione genera la religiosità.
Così mentre si dà gloria a Dio, si dà esempio di vera
fede. Un ringraziamento va ai Dirigenti delle Associazioni e Compagnie per
la loro opera nell’organizzazione, non lavoriamo invano, coltivando
in parrocchia la vita delle Associazioni. Nella festa del Corpus Domini, abbiamo
notato la grande signorilità con cui la famiglia Martina, abbia ricevuto
nelle mura del castello la processione, e con grande sfarzo e magnificenza
abbia onorato Gesù Sacramentato. Ad essa va il nostro ringraziamento
e tutta la nostra riconoscenza.
Nella festa di S. Vito, nel pomeriggio alla processione siamo stati onorati
dall’intervento delle Autorità civili, politiche e dalle Gerarchie
fasciste.
Corpus Domini. La processione non si è svolta alla frazione Marchile,
come si era detto, ma su al Castello e di mattino, dopo la Messa grande. Questa
fu celebrata alle ore 10 dal Rev.Teol. Gajdo, curato di S. Agostino in Torino.
La nostra scuola di canto maschile, ha eseguito per la prima volta la “Missa
seconda” del Padre Moreno. Quindi si svolse la processione, salendo
su tra gli incanti della natura, fino al Castello, che era sfarzosamente pavesato,
tutto addobbi e fiori, tutto in festa. Il rev. Gajdo recava il SS. Sacramento,
alla porta della tenuta del castello, fu ricevuto dai due figli della Contessa
Clotilde Martina Mocchia di Coggiola, i quali con le torce accese in mano,
accompagnando Gesù Ostia al loro Castello. Il Santissimo fu deposto
su un altare eretto all’aperto, i cantori eseguirono un Tantum ergo
dall’alto della loggia del castello. Dopo il rev. Teol. Gajdo disse
parole di fede eucaristica, terminando con un elogio ai nobili castellani
che avevano data ospitalità al Signore. Impartita la benedizione eucaristica,
la processione ritornò alla chiesa dove la funzione finì alle
ore 12.
Onoranze ad un reduce. E’ ritornato, dopo 19 mesi di permanenza in Africa
Orientale Elia Michele. Che fu già presidente del nostro consiglio
parrocchiale d’A.C., presidente della sottofederazione giovanile di
Piossasco e membro della direzione dell’Associazione S. Vito. Il suo
ritorno ha suscitato una grande gioia nelle file dell’A.C. parrocchiale.
A lui è stata improvvisata, domenica 13 giugno, una festicciola con
l’intervento delle quattro associazioni, una piccola accademia si è
aperta e chiusa con il canto di canzoni dei Legionari. Al Reduce ha portato
il primo saluto Gabriele Pipino, quale presidente del Consiglio parrocchiale.
Hanno letto indirizzi d’omaggio e di felicitazioni il presidente dell’Associazione
S. Vito, Mola Angelo e la presidente dell’Associazione S. Agnese, Rina
Garello. Il fanciullo Giovanni Stranieri e la beniamina Lidia Pereno, hanno
declamato poesie vibranti d’esultanza e di gioia. Il Vicario ha spiegato
i motivi che giustificano pienamente l’omaggio festoso al soldato Elia,
il quale tenne sempre nell’A.C. importanti cariche; si dimostrò
sempre vero ed integro milite, da lontano in Africa, si è sempre interessato
delle vicende della parrocchia e di Piossasco, mantenendosi in corrispondenza
con le più alte personalità civili e religiose del nostro paese.
Elia, visibilmente commosso, ha ringraziato tutti, invitandoli a vivere sempre
intensamente il programma dell’A.C.
Albo d’Oro pro bollettino. Ai numerosi parrocchiani oblatori, va il
nostro ringraziamento. Ricordiamo inoltre le persone come il Teol. Frigeris
Michele, don Giovanni Martinatto, la Contessa Palma, le rev.de Suore dell’Asilo,
per la somma complessiva di lire 398.
Agosto 1937
La Voce del Pastore. Il sesto anniversario dell’ingresso
del Parroco tra noi, non è passato inosservato. Con grande commozione
e ringraziamenti a tutti per tanti biglietti e gli scritti che sono giunti
da privati e da parte delle organizzazioni e Associazioni, per mezzo del Consiglio
parrocchiale, il quale rappresenta non solo le Associazione, ma tutti i parrocchiani.
I progetti fatti nel nostro quinquennio, li abbiamo già elencati, ora
abbiamo numerosi lavori che ci aspettano. Ricordo il lavoro fatto alla cascina
del Priore con la costruzione ex novo della casa colonica, per una spesa di
circa 60 mila lire, che per facilitazione e disposizione dei miei Superiori
pagherò a rate annuali entro parecchi anni. Ultimamente i giornali
di Torino hanno parlato, che sotto l’impulso di S.E., il Card. Arcivescovo,
i parroci siano all’avanguardia delle bonifica delle cascine. Per aderire
alle direttive dell’attuale Regime fascista in merito all’agricoltura,
tra le cascine migliorate hanno elencato anche la nostra. La casa colonica,
in cui a novembre prossimo entrerà l’affittavolo, progettata
dal geom. Morello dott. Riccardo, e costruita dai fratelli Borgi, è
stata collaudata ed elogiata.
La festa del S. Cuore di Maria. Domenica 29 corrente, si è celebrata
la festa con la consueta celebrità, a cura della Compagnia o Congregazione
che ne porta il nome e che fu istituita in Parrocchia il 27 agosto 1865 con
Decreto Arcivescovile del 1° dello stesso mese, aggregata alla Congregazione
Primaria di Parigi nella chiesa di Nostra Signora delle Vittorie. Lo scopo
di questa Compagnia è di ottenere la salvezza delle anime, specialmente
dei poveri peccatori con l’intercessione della Madonna. Chi dunque entra
a far parte della Compagnia assicura la salvezza propria e compie un divino
apostolato a pro delle anime, che abbisognano di conversione. E’ utile
per tutti iscriversi a questa Compagnia, ma soprattutto per coloro che desiderano
la conversione e salvezza di persone della propria famiglia.
Dopo la festa del S. Cuore di Maria, si è celebrato la festa della
Congregazione dell’Angelo Custode. La quale raduna ogni anno circa 50
sacerdoti, che alle ore 10, in chiesa celebrano funzioni solenni. Sarà
gradita la presenza di numerosi parrocchiani, a pregare per i Sacerdoti vivi
e defunti, ringraziando Dio di tanto bene che fanno alle anime per il ministero
sacerdotale, supplicare il Signore che li renda sempre più degni che
avere a cura e custodia delle anime.
Asilo infantile S. Vito. La sera del 4 luglio scorso, ebbe luogo nel cortile
del nostro Asilo il Saggio annuale dei bimbi. Come sempre i frugoletti hanno
dato un vero e proprio spettacolo, svolgendo con brio e precisione i vari
numeri del programma. Molto ammirato il primo numero, un vero quadro, mentre
suscitò viva ilarità il penultimo per la comicità dei
due più piccoli personaggi che comicamente vestiti tentavano un balletto.
Vi furono applausi senza fine per tutta la serata, al termine i bambini ebbero
in dono caramelle e cioccolatini. Un elogio sincero alla rev. da Madre Superiora
e alle altre Suore per i risultati ottenuti. Accorse allo spettacolo una gran
folla, la quale non impedì di far notare l’assenza di molte persone,
la cui presenza avrebbe avuto per noi in ambitissimo valore morale. L’incasso
della serata ha superato di molto quello dell’anno scorso, con beneficio
del bilancio, che ne ha tanto bisogno. Ricordiamo che un valido aiuto finanziario
può essere dato facendosi soci azionisti dell’Asilo. Un’azione
costa solo lire cinque all’anno e se ne possono sottoscrivere a centinaia.
Gli azionisti sono pochi e molti nomi non vi figurano.
Furto sacrilegio a San Valeriano. Una brutta sorpresa abbiamo avuto nell’ultima
visita fatta alla Cappella di S. Valeriano. Un largo buco tanto da potervi
passare una mano, è stato praticato attraverso il muro della facciata,
in modo da arrivare alla bussola interna, e prendervi i soldi. Il denaro rubato
non era che poche lire, ma è l’atto sacrilego che si deve assolutamente
deplorare e che dimostra la degradazione morale di quei disgraziati che lo
hanno compiuto. Non sappiamo quando il fatto è stato compiuto, forse
avvenne in principio di luglio, e si deve attribuire ai diversi furterelli
che si sono allora verificati al Marchile e che furono attribuiti agli zingari.
Diamo l’allarme perché si vigili, affinché il fatto non
si ripeta più né a S. Valeriano, né in altre Cappelle.
Le Scuole di Canto in Gita. Le due scuole di canto della nostra parrocchia
hanno compiuto domenica 25 luglio, la loro gita annuale. La meta fu il santuario
della Madonna di Forno Alpi Graie, posto in fondo alla Val Grande, oltre Lanzo
e Ceres. Hanno partecipato anche le catechiste in modo da fare il numero dei
gitanti di 35. Partirono alle ore 7 da Piossasco, su un grande torpedone,
e dopo un viaggio di oltre 80 km. Sono giunti a Forno alle ore 10,30 ricevuti
dal Rev. parroco del luogo, il teol. Scursatore. Quindi, a piedi siamo saliti
al Santuario, al quale si arriva con una gradinata di varie rampe per 366
gradini. Alla Messa, a cui assistevano numerosi villeggianti, i nostri cantori
eseguirono musica del M.° Ravanello, a tre voci. Presso il santuario,
sotto lo sguardo della Madonna abbiamo consumato il pranzo al sacco, godendo
dello spettacolo dei grandi e perenni ghiacciai delle vicinissime montagne.
Visitando il Santuario, siamo ritornati a Forno, e nella chiesa parrocchiale
le nostre cantarine eseguirono in musica il Tantum Ergo, ricevendo tutti la
benedizione del SS. Sacramento, con gentili parole di saluto e d’auguri
da parte del rev. sig. Prevosto. Venne l’ora della partenza, erano le
17, alle 19 eravamo attesi per la cena in casa del fratello del sig. Vicario,
a Cafasse. Il trattamento è stato generoso e cordiale. Il fotografo
locale sig. Ascani ha tentato di fissare il meraviglioso spettacolo di una
lunga tavolata con 35 commensali, ma per la mancanza di luce temiamo non sia
riuscito. Dopo cena abbiamo eseguito un Concerto vocale delle due scuole di
canto riunite. Vi assistevano i cantori di Cafasse, il rev. Parroco con il
vice parroco, e una grande moltitudine di gente, che venne a godere lo spettacolo,
pagando con calorosi battimani. Partiti che era tardi, ma soddisfatti, perché
a Cafasse siamo sempre ben ricevuti con i massimi onori. In cuore ci rimane
dolce ed incancellabile ricordo di una magnifica gita. Repertorio musicale.
Mentre parliamo delle scuole di canto, è bene conoscere le attività
delle medesime, la quale si può arguire dal ricco repertorio che ogni
scuola ha in dote. Quella maschile conosce ed eseguisce n° 7 Messe da
vivo di cui cinque a due voci e due a tre voci. N° 3 Messe da requiem,
di cui due a due voci e una a tre voci. Conosce ed eseguisce n° 11 Tantum
Ergo, di cui cinque a due voci e tre a tre voci e tre a quattro voci. Quella
femminile conosce ed eseguisce n° 5 Messe a due voci, di cui due sono
da requiem, n° 3 Tantum Ergo a due voci.
Lasciamo il grande numero di Mottetti, Lodi, Inni, cantate, cori, e tanti
altri, che le due scuole possono eseguire in ogni circostanza sia religiosa
sia accademica. Le fatiche annuali delle scuole meritano ben più che
una gita per quando bella e lunga, e ben più che qualche bicchierata
durante l’anno. I componenti, le nostre scuole, sono educati a cantare
per la gloria di Dio, per il decoro delle sacre funzioni e per i fini artistici.
Settembre 1937
La Voce del Pastore. Il primo colpo di piccone è stato
dato per demolire il vecchio e rustico caseggiato, per lasciare libera l’area
sulla quale dovrà sorgere il nuovo fabbricato dell’Asilo. Finita
la demolizione e sgomberato il terreno, sarà tracciata l’area
del nuovo edificio e si inizieranno le fondamenta. Abbiamo piena fiducia nella
vostra collaborazione, perché cessati i lavori di campagna, tutti vi
presterete e volentieri per i trasporti di terra, sabbia, mattoni e di quanto
sarà necessario, di modo che la spesa della costruzione possa diminuire.
Intanto si spera che i materiali di costruzione possano diminuire. Questo
è stato un motivo per cui abbiamo differito ad ora l’inizio dei
lavori. A nome dell’Amministrazione dell’Asilo, si ricorda l’appello
fervente già lanciato altre volte, di poter concorrere con le vostre
generose oblazione, perché si compia questa pia e importante opera.
Furto in chiesa. Dopo il furto sacrilegio nella Cappella di San Valeriano,
registriamo un altro ben più grave, avvenuto nella nostra Chiesa parrocchiale,
il 25 luglio scorso del quale tutti ormai sono venuti alla conoscenza, perché
i giornali ne hanno dato notizia, sebbene con qualche inesattezza. Sei bussole
sono state scassinate e rotte, solo quella di S. Antonio è stata salva:
il Santo ha protetto il pane dei poveri. La Provvidenza ha disposto che il
ladro, un giovane di 28 anni, la sera stessa cadesse nelle mani dei Carabinieri,
i quali lo sorpresero ad Orbassano, mentre contava il pacco dei soldi, composto
quasi totalmente di spiccioli. In seguito alla denuncia del Parroco, il ladro
fu indotto a confessare di aver rubato in parrocchia. Il parroco fu messo
a colloquio con lui, su indicazioni che avevano fornito persone che lo avevano
visto aggirarsi prima della rapina e scappare dalla chiesa dopo aver compiuto
l’atto, si è potuto ricostruire completamente il fatto. Così
tutta la refurtiva è stata riconsegnata. Dopo questo fatto, per evitare
che si ripeta. La chiesa durante il giorno rimane chiusa. Frattanto tutte
le bussole sono state riparate e rifatte, rafforzate per maggior sicurezza.
Rubare in Chiesa è un sacrilegio, com’è sacrilegio qualunque
peccato si commetta in chiesa, per la profanazione che si fa in luogo sacro.
Così si deve dire del discorrere e chiacchierare in Chiesa durante
le funzione o la predica, senza motivo.
Ricordiamo le parole della liturgia: “Oh quanto è rispettabile
questo luogo! Perché in verità esso è la casa di Dio
e la porta del Cielo”. Ricordiamo questo pensiero ogni volta che entriamo
in chiesa.
Associazione Santa Agnese sposalizio. La nostra Cassiera Zoppetto Consolata,
è andata in sposa a Mario Paviolo. La funzione religiosa si è
svolta sabato 21 agosto alle ore 10, in una cornice di festa e devota letizia.
Sulla porta della chiesa la beniamina Lidia Pereno, porgeva il primo saluto
agli Sposi che entravano in chiesa, mentre l’organo prorompeva in suoni
festosi e solenni. Compì il sacro rito il sig. Vicario, celebrando
la Messa, alla quale gli sposi accompagnavano con devota assistenza secondo
la liturgia, facendo la Santa Comunione. La presidente del gruppo Donne d’A.C.
ha appuntato sul petto della sposa il distintivo delle Donne, annoverandola
così subito fra le socie del Gruppo parrocchiale. Lo sposo appartiene
da anni alla nostra Unione Uomini d’A.C. Alla fine della Messa il Vicario,
rivolse agli sposi un discorso, esaltando i meriti della sposa, la quale per
parecchi anni fa parte della Presidenza dell’Associazione, è
segretaria della scuola di religione, maestra di catechismo, figlia di Maria
esemplarissima e attualmente priora della Compagnia stessa. Le Dirigenti erano
presenti con la bandiera, hanno offerta alla sposa fiori e regali. All’uscita
della chiesa, un’altra beniamina, Rina Zoppetto, ha detto splendide
parole ai felici sposi. La nostra associazione ha perduto un’ottima
socia e dirigente, ma siamo sicuri che Consolata continuerà il suo
apostolato nel Gruppo Donne, e adempirà con fede e zelo nella futura
famiglia, quella missione sacra per la quale si è spiritualmente tanto
preparata nel tempo in cui appartiene alla nostra Associazione.
Ottobre 1937
Oblazioni benefiche. Durante una sontuosa festa che ha avuto
luogo recentemente a Villa Boneschi, la gentile signora Boneschi, volle ricordare
e far ricordare il nostro Asilo, raccogliendo la somma di 250 lire, che fu
versata al Presidente.
La Cassa di Risparmio di Torino, anche quest’anno non mancò di
tener presente, nella distribuzione dei sussidi, il nostro Asilo con un’offerta
di lire 500.
L’Istituto San Paolo di Torino, in seguito all’interessamento
di diverse persone, concesse attraverso la filiale d’Orbassano un sussidio
di lire 200.
Fiori d’arancio. Il giorno 11 settembre scorso, si univa in matrimonio
ad un ottimo e laborioso giovane, Teodoro Borgi, con una socia della nostra
Associazione S. Agnese, Eugenia Martinatto. Si era iscritta all’Associazione
fin dall’inizio della sua fondazione, ossia sei anni fa, accettandone
il programma intero, aiutò sempre nel suo limite del possibile, le
iniziative in essa promosse. Maestra di catechismo, amata dalle sue piccole
allieve, ed a sua volta allieva assidua della scuola di canto; Figlia di Maria
esemplare, vestì sempre con fierezza la candida divisa. Lascia la parrocchia,
per portare altrove il suo esempio cristiano delle sue virtù, frutto
degli insegnamenti ricevuti in Associazione. Solenne riuscì la funzione
del suo matrimonio, a cui assistevano le Dirigenti della Associazione con
la bandiera ed un numeroso pubblico. Durante la Messa, celebrata dal Vicario,
la scuola femminile di canto eseguì bellissimi mottetti, discorso d’occasione
da parte del Vicario, per l’aiuto prestato in parrocchia della sposa,
nel periodo di sei anni. Nell’entrare e nell’uscire dalla chiesa,
recitarono poesie d’augurio e di saluto la beniamina Marisa Bertinetto
e la piccolissima Elide Rolando.
Novembre 1937
Festa dei Fanciulli. Per mancanza di spazio, l’altro
mese, completiamo brevemente la cronaca della festa. La funzione del mattino
ha raccolto alla Mensa Eucaristica oltre un centinaio di bambini, che passati
poi nel cortile dell’Oratorio, ricevettero la colazione offerta dalla
signora Angela Parpinelli, che ancora per quest’anno ha accettato di
essere la patronessa della festa. Nel pomeriggio la processione, composta
di soli bimbi, i quali in Chiesa ricevettero poi una speciale benedizione.
Dopo le funzioni tutti i fanciulli ebbero, a ricordo della bella festa, un’immagine
offerta dai piccoli Priori: Sibille Pierino e Lidia Pereno.
Seguì la distribuzione dei premi di Catechismo. Segnaliamo i vincitori:
1° premio Andruetto Elio. Martinasso Giuseppe, Bonetto Roberto, Rosso
Albino, Lanza Mauro, Lupo Ettore, Lupo Emilio, Gorrea Rina, Bertinetto Olga,
Girardi Onorina, Bertinetto Marisa, Pereno Lidia, Frigeris Albina, Ortolano
Adele, Zoppetto Caterina Rolando Michelina, Elia Albina, Garello Giovanna,
Pipino Savina. 2° premio: Martinatto Giovanni, Rosso Paolo, Lanza Michele,
Martinasso Lorenzo, Bruno Sergio, Buttigliengo Virgilio, Stranieri Giovanni,
Rosso Emma, Andruetto Carmelina, Lanza Eliana, Chianale Nicolina, Lovera Giuseppina,
Bonetto Aurora, Bonetto Irene, Martinatto Rosina.
3° premio: Bergoglio Renato, Cottino Giuseppe, Martinatto Giovanni, Martinatto
Angelo, Andruetto Franca, Bergoglio Lidia, Noverese Franca, Rosso Margherita,
Andruetto Angiolina, Andruetto Nelda, Bruno Cecilia, Boetto Delfina. Andruetto
Rita, Bergolgio Margherita, Peretti Teresa. Un ringraziamento a quanti hanno
concorso per la buona riuscita della festa.
Nozze Ragno-Giordana. Uno sposalizio solenne fu celebrato nella nostra parrocchia,
mercoledì 20 ottobre scorso. La signorina Giordana Delfina impalmava
il geom. Ragno Giuseppe di Pinerolo. Dopo le ore 10,30 gli sposi giungevano
su una fiammante ed aerodinamica automobile, seguita da un corteggio straordinario
d’altre macchine. Alla porta della chiesa dava il saluto augurale alla
sposa la bimba Marina Friolo, attorniata da altri bimbi del nostro Asilo,
con bandiera. Questa fu donata al nostro Istituto qualche anno fa dalla signorina
Giordana, che sempre dimostrò simpatia ed affetto per l’Opera
pia. Ella volle, nei giorni precedenti al matrimonio, visitare i bimbi regalando
dolci. I sentimenti e le benemerenze della sposa vennero ricordati nella breve
omelia del Vicario alla fine della Messa da lui celebrata, la funzione fu
rallegrata dal suono dell’organo, a cui sedeva il sig. Pipino Gabriele.
Lo sposo indossava la divisa di gerarca fascista, difatti egli è Ispettore
di zona in Val Pellice. Faceva corona un gran numero d’Autorità
e Gerarchi, tra i quali abbiamo visto il Vice Segretario Federale di Torino,
il Segretario Politico di Piossasco, il Cav. Uff. Carossia, podestà
di Volvera, i sigg. Podestà di Buriasco, di Torre Pellice, di San Secondo
di Pinerolo, di Bobbio Pellice, di Lucerna S. Giovanni, di None, i sigg. Segretari
Politici di Pinerolo, Torre Pellice, Angrogna, Villar Pellice e Lucerna il
sig. Notaio Dott. Alessio di Pinerolo e moltissimi altri. Il Signore voglia
ascoltare le preghiere dei nostri bimbi, per la prosperità e felicità
della sposa, e la spettabile famiglia Giordana voglia continuarci la sua benevole
simpatia.
Dicembre 1937
I Rettori delle Cappelle. Ormai in quasi tutte le cappelle
rurali si usa nominare un Rettore e un Vice Rettore. Il Vice Rettore, sarà
rettore l’anno seguente: in modo che ogni anno vi sia un solo Rettore.
Il Rettore può disporre liberamente a riguardo della festa, fare quelle
spese che crede opportune e che le sue forze lo permettono. Se si è
in due, c’è già la difficoltà di mettersi d’accordo.
Per il 1938, c’è da sperare che questa usanza venga anche adottata.
C’è da fare eccezione per le Cappelle del Prarosto, di S. Valeriano
e di S. Giorgio, le quali sono interparrocchiali e portano maggior lavoro
che un Retore solo non potrebbe sbrigare.
Asilo Infantile S. Vito. Lo faranno il nuovo edificio? E dove? Vi presentiamo
un dialogo raccolto all’ombra del campanile, tra due parrocchiani Vigin
e Tunin.
Vigin – Neh, Tunin, lo faranno poi questo famoso nuovo edificio per
il nostro Asilo?
Tunin – Mah, da quanto si sente dire le buone intenzioni ci sono, perché,
francamente, quello attuale è in certe condizioni che non so come continui
a funzionare.
V. – Si dice, mi pare, che lo faranno nel cortile interno di quello
che c’è.
T. – Ma senti, caro Vigin, ti pare che valga la pena di spendere tanti
denari per costruirlo là dentro, in maniera che non solo resterebbe
nascosto, ma i bambini non ricaverebbero alcun vantaggio per quanto riguarda
luce, aria e sole.
V. – Allora che lo facciano in qualche posto qui vicino; per esempio
c’è quel prato all’incrocio della strada Campetto-Marchile
di proprietà dei sigg. Gremo; c’è il cosi detto campo
della cittadella, di proprietà dei sigg. Martina…
T. – Bellissima idea la tua; ma credo che quei signori proprietari non
abbiano intenzione di cedere i terreni.
V. – In tal caso potrebbero cercare il terreno anche fuori di qui, tanto
più che in Piazza tanti fanciulli che frequentino l’Asilo, credo
che non ci siano.
T. – Uff, Piazza se continua cosi non potrà mai più dare
che uno o due bambini all’Asilo.
V. – E allora conviene scendere ai Conventi vecchi, verso il Marchile.
T. – E perché no? Lì, l’Asilo si troverebbe in posto
molto più centrale, più comodo per tutti. Anche per le famiglie
della Paperia, dei Brentatori, dei Lupi e dei cascinali oltre la strada provinciale
avrebbero maggior comodità per accompagnare i bimbi. Per altra parte,
se non sbaglio, il maggior numero dei bambini che frequentano l’Asilo
è dato dalla frazione Marchile. E poi non bisogna dimenticare che con
le strade disastrate, che abbiamo d’intorno, c’è poco da
stare allegri, non ti pare?
V. – Veramente non hai tutti i torti. Così si seguirebbe anche
l’ordine del Duce di andare verso il popolo. Ma bisognerà vedere
come la pensa il sig. Vicario.
T. – Mi informerò, e se ne saprò qualche cosa, te ne parlerò
alla prossima occasione. Ciao
Il Nuovo Asilo “San Vito”. Alla Cappella del
Marchile, all’incrocio, è stato registrato un dialogo tra un
abitante della frazione Cappella e uno della frazione Brentatori:
A – Dì, come va che non ti vedo mai in Piazza?
B – Già, forse ci andrò due o tre volte all’anno.
Se il Vicario non trasporta più in basso la Chiesa, noi dei Brentatori,
dei Lupi, ed altre frazioni, può cancellarci dal numero dei suoi Parrocchiani.
A – Veramente pare che se potesse mettere le ruote alla chiesa, lo farebbe
volentieri per trasportarla più vicino alla strada provinciale. Ma
per intanto sai cosa vuol cominciare a fare?
B – Raccogliere fondi forse per farne una nuova qui al Marchile?
A – No, no. Vuol cominciare a trasportare in basso l’Asilo; perché
pare che il nuovo Asilo, lo voglia fabbricare proprio qui al Marchile.
B – Ma dici il vero? Ma se facesse questo, noi dei Brentatori, dei Lupi,
che sai… finora… insomma non abbiamo ancora versato nulla, saremo
disposti a versare almeno 100 lire per famiglia. Capisci il vantaggio che
sarebbe per noi portare all’Asilo anche i nostri bambini. E qui al Marchile
dico, si potrebbe perché si arriva in bicicletta, mentre che fino in
Piazza è impossibile.
A – Vedi come il Vicario pensa proprio a voi.
B – Se facesse questo, certo che si meriterebbe tutta la nostra riconoscenza.
Ma non potete negare che anche voi della Cappella ci avreste molto da guadagnare.
Eh! Non avreste più la salita da fare come andare in Piazza; verreste
in qua tutto al piano, le Mamme mentre vanno a fare la spesa o al lavoro sono
sulla strada per portare i bimbi all’Asilo…
A – Chi avesse fretta potrebbe fare una scappata in bicicletta…
Ah, certo sarebbe un gran vantaggio per tutti. Ma c’è una difficoltà:
trovare il terreno.
B – Per dirindindina, ah! Se io avessi un prato qui al Marchile, come
sarei contento di cederlo subito per l’Asilo, per un’opera così
sacrosanta!
A – Eppure finora nessuno non si è mai fatto avanti, perché
se no a quest’ora, te lo dico io, qualche cosa d’incominciato
si sarebbe già.
B – Ah! Se io avessi un prato qui al Marchile! Ma chi cede il terreno
si farà una lapide nel nuovo Asilo, una lapide con l’iscrizione
“Qui giace…” no! Insomma una bella iscrizione che conti
la sua generosità.
A – Senti, facciamo una cosa, andiamo a vedere i terreni qui attorno
al Marchile, informiamoci di chi sono…
B – Si, si, poi facciamo in passo dal proprietario, e là, tu
a nome di tutta la Cappella, io a nome dei Brentatori, dei Lupi, preghiamo
e supplichiamo finché basta, se io avessi un prato qui al Marchile!
A – Benissimo, così avremo dato una mano al Vicario e vedremo
presto incominciare l’opera.
Febbraio 1938
La Voce del Pastore. Una novità ci ha portato il 1938,
certamente si è notata: il nuovo formato del bollettino parrocchiale.
Esso ha cambiato il vestito, cioè l’esteriore, perché
ha cambiato stamperia. Ha messo una nuova copertina colorata, su di essa ha
posta la sua fotografia con il suo nome: “L’Apostolo in Famiglia”.
Questo nome spiega cosa vuol essere il Bollettino: un Apostolo che entra nelle
famiglie per portare una buona parola a tutti, per istruire, migliorare e
confortare quanti lo leggeranno. E per sentirne i buoni effetti non bisogna
leggere le prime due pagine, ma bisogna leggerle tutte dodici. Ricevete dunque
volentieri questo Apostolo, che viene nel nome del Signore, e aiutatelo a
compiere la sua missione di bene, diventando ciascuno di voi un apostolo nella
propria casa.
Tempo di Carnevale. Si nota intorno a noi una doppia corrente: la 1a si vuol
portare il ballo (è il Mondo); la 2a alla penitenza (è la Chiesa).
Chi ha ragione? Molti in questo tempo non solo perdono il decoro personale,
ma il buon senso, e peggio, il senso della morale del cristiano. Sembra che
nei divertimenti carnevaleschi, spesso sguainati e sconvenienti, tutto sia
lecito, come se il male non fosse più male, le disonestà fossero
permesse e la legge morale fosse sospesa. La vera gioia e la vera allegria
non sta nel male, nella colpa, e meno ancora nella disonestà; sta nel
loro contrario, cioè nel bene, nella rettitudine della coscienza, nella
vita onesta e nella condotta moralmente pura. Il segreto dell’allegria
è la serenità e la tranquillità dell’anima. Il
mondo pertanto organizza veglie e balli, possibile che non si trova un divertimento
migliore, più morale, più igienico e più sano? I balli
moderni, non sono più quelli di un tempo, quando si tenevano per mano
l’unaltra, ora si balla stretti l’un con l’altro con contorcimenti
lascivi ed immorali, balli mascherati o in costume, con servizi di liquori
e misture che danno di volta alla testa. Tutto questo possiamo dire che è
indegno per un cristiano, vi saranno delle mamme che accompagneranno le loro
figliole in simili luoghi? Dio attente dalle anime buone, che lo amano, una
riparazione per coloro che vivono il carnevale con mentalità pagana.
Felici noi se avremo saputo asciugare con al nostra volontaria mortificazione,
una lacrima dal volto insultato e insanguinato di Gesù. Pertanto martedì,
ultimo giorno di carnevale, alle ore 16, prima della benedizione, si farà
in parrocchia un poco di Adorazione riparatrice: non mancate.
Festa di S. Antero al Campetto. E’ stata celebrata quest’anno
con tale solennità quale non si era più vista da chissà
quanti anni. C’era un motivo straordinario: l’inaugurazione del
nuovo quadro-icona. Il quadro precedente era stato messo 200 anni fa, quando
fu eretta la Cappella. Non era affatto artistico, e dato il tempo passato,
si trovava in brutte condizioni. Era necessario sostituirlo con un altro nuovo,
come di fatti si fece, fu benedetto dal Vicario prima della Messa. Il quadro
è pregevole e fine, rappresenta ritto in piedi, il pontefice S. Antero.
Ne è autore il giovane pittore prof. Nino Pirlato di Racconigi. Data
la straordinaria circostanza, la festa venne celebrata di domenica e precisamente
il 2 gennaio scorso. La Messa alle ore 8,30, venne cantata in musica dalla
scuola maschile di canto della Parrocchia. Dopo la funzione ebbe luogo un
incanto a favore della Cappella, allo scopo di concorrere alle spese del quadro,
l’esito è stato sorprendente perché l’incasso superò
le duecento lire. Restano da fare alcuni ritocchi nell’interno della
Cappella, dopo daremo il resoconto completo di quanto fu fatto.
Festa di S. Antonio. La festa fu celebrata di domenica perché fosse
più grandiosa e per comodità per tutti. Alla Messa grande e
alle funzioni del pomeriggio, hanno cantato i nostri bravi cantori. Non è
mancato il tradizionale pranzo, preparato alla trattoria S. Giorgio. I 47
convitati sono stati squisitamente ben serviti, erano presenti le Autorità,
il Vicario, il Segretario Politico, il Segretario comunale in rappresentanza
del Podestà. Tutto terminò con grande enfasi. I Rettori della
festa erano i sigg. Andruetto Battista e Siccardi Francesco.
La befana fascista è giunta a nostro Asilo Infantile a rallegrare i
nostri bimbi. Il segretario politico e la segreteria dei Fasci femminili con
il gerarca dott. Mallè hanno fatto visita al nostro Asilo, recando
i doni da distribuire ai bimbi. A recare ed ossequiare le Autorità
si trovarono il Presidente ed il segretario del nostro Ente. I bimbi contenti
resero omaggio con recita di poesie. Le Autorità si recarono poi alla
Maddalena per portare anche ai fanciulli che frequentano quella scuola elementare,
i doni della Befana, che sono stati molto graditi e apprezzati.
Rettori e Rettrici per l’anno 1938.
Compagnia del SS. Sacramento: Martinatto Giovanni e Bonetto Mattia; Giordana
Maria e Andruetto Lina.
Compagnia della Madonna del Rosario: Martinatto Clemente e Girardi Giovanni;
Cottino Teresa e Peretti Maria.
Compagnia del Suffragio: Frigeris Guglielmo e Destefanis Luigi; Lovera Paola
e Novarese Natalina.
Compagnia della Confraternita: Bonetto Angelo e Fiora Giovanni di Vito; Buttigliengo
Francesca e Gardois Caterina.
Statistica parrocchiale 1937.
Battesimi n° 17 – Morti n° 10: tra cui notiamo la più
anziana è Martinatto Elia Felicina di anni 77; la più giovane
è Sacchetto Marcella di mesi quattro, con Martinasso Giovanni di mesi
14 e Torta Giovanni di anni 35. Matrimoni n° 16. Possiamo dire che il
numero delle nascite supera quello dei decessi, la battaglia demografica anche
nell’anno 1937 è stata felicemente vinta. Possono inoltre dire
che i parrocchiani non sono aumentati, per l’esodo delle spose.
Fra i decessi vogliamo ricordare la signora Maddalena Schaeffer nata Vigna,
deceduta a Torino il 30 novembre scorso, in età di 75 anni. Essa ha
lasciato fra noi vivo rimpianto, data la conoscenza e la popolarità
che la gentile Signora godeva fra noi. Essa anche in morte non ha voluto smentire
la sua modestia, schiva da ogni lusso e mondanità; difatti ha ordinato
essa stessa che i funerali fossero semplicissimi e si facesse della beneficenza.
Così avvenne e il Vicario fu incaricato di distribuire elemosine ai
poveri. Morì cristianamente bene come era vissuta, lasciando ammirevole
esempio di fortezza nei dolori e di perfetta rassegnazione ai voleri divini.
Marzo 1938
La Voce del Pastore. Lunedì 14 febbraio scorso, abbiamo
accompagnato all’estrema dimora la nobile Damigella Malvina dei Conti
Filippi di Baldisero. I funerali si sono svolti con la solita grandiosità
che si è sempre usata nelle nobili sepolture. La Defunta aveva 93 anni
e tre mesi, scompare con essa la persona più attempata della parrocchia
e del paese, ma con essa si spegne anche a Piossasco un’altra famiglia
nobile, un’altra casa si fa deserta come ce ne sono già tante
qui in Piazza. Questo ci rattrista, quasi che nello stesso tempo la parrocchia
perdesse una parte di sua importanza e Piossasco un poco di quella fulgida
luce, che veniva dallo splendore delle nobili Famiglie che qui abitano. I
vecchi parrocchiani di San Vito, che videro i fasti di queste famiglie, che
ricordano la loro magnificenza, quando le case qui attorno vibravano di fiorente
vita tutta signorile e religione, quale rimpianto nostalgico devono provare
al vedere le rovine del tempo che trasforma e travolge! Quali pronostici si
possono fare sull’avvenire della frazione Piazza?
Legato pro Asilo. La defunta Contessa Malvina ha compiuto un atto sublime
di beneficenza, per cui il suo nome non sarà mai più dimenticato
nella nostra parrocchia di San Vito. Essa ha lasciato al nostro Asilo Infantile
la somma di quindicimila lire. Dopo il Vicario Mons. Bottalo, finora essa
sarà la più grande benefattrice di questo Ente, che sta tanto
cuore a tutti, che ha tanto bisogno di vivere ed è senza fondi. Il
suo nome sarà scritto sulla lapide che verrà posta per ricordare
i più insigni Benefattori, i bambini nelle loro preghiere suffragheranno
ogni giorno l’anima della generosa Contessa.
Gruppo Donne di A.C. Le elezioni del consiglio direttivo per il biennio 1938-39,
le quali per diverse traversie sono state tramandate da due mesi. Ebbero luogo
domenica 20 febbraio scorso, alla presenza della delegata del Centro diocesano,
sig.ra Levino. Fatte le votazioni e proclamate le dirigenti elette, si è
passato alla distribuzione delle cariche e alla fondazione completa della
Presidenza, che resta così composta: presidente Mola Giovanna; vicepresidente
Donna Clotilde Martina; cassiera Pipino Giovanna; Consiglieri Andruetto Carolina,
Bonetto Maria, Girardi Rosa, Lovera Maria e Martinasso Pierina; delegata fanciulli
Gontero Lucia; delegata Buona Stampa Caro Teresa; segretaria Pereno Secondina.
La delegata diocesana ebbe parole di compiacimento per il gruppo, che ha raggiunto
il lusinghiero numero di 70 tesserate, invitandole a lavorare alla formazione
delle socie e all’apostolato soprattutto famigliare. Sono state benedette
e distribuite le tessere per il nuovo anno sociale.
Le nostre strade. Qualche volta abbiamo parlato male, da queste colonne, delle
strade che conducono in Piazza. Certamente che quando sono brutte e trascurate,
non si può parlare bene e non è proibito lagnarsi giustamente.
Il merito va tutto all’attuale sig. Podestà, ed ora che sono
a posto, tocca a noi tenerle d’occhio, specialmente nel periodo delle
maggiori piogge e dei temporali. Peccato che da due anni permanga un grave
inconveniente, che continua a guastare quel pezzo di strada che dal Trucco
attraversa la strada, per effetto della rottura di un condotto. La gravità
di questo inconveniente si è notato specialmente nella stagione invernale,
per il ghiaccio che si forma rendendo pericoloso il transito. Tempo fa, il
Vicario aveva il muro del giardino pericolante e ritardava a rifarlo. L’Autorità
Comunale gli inviò un’intimidazione per cui nel termine x di
tempo, il muro doveva essere rifatto, diversamente il Municipio avrebbe ordinato
i lavori e che il Vicario avrebbe poi dovuto pagare. Non era il caso di discutere
se il muro era proprio pericolante e quindi pericoloso per i passanti, ovvero
se c’erano sotto altri motivi causanti l’intimazione. Ciò
che si è fatto verso il Vicario, si può usare anche verso gli
altri, in modo che nel più breve tempo possibile si ponga termine al
lamentatissimo inconveniente della strada del Trucco, ove d’ordinario
la poca luce o la completa oscurità, rende difficile il passaggio agli
operai che partono e ritornano. Per un maggior riguardo agli operai che l’inconveniente
deve cessare. C’è da star sicuri che l’attuale Podestà
saprà quanto prima porvi rimedio.
Aprile 1938
Festa di San Giuseppe. La cronaca di questa festa inizia
alla vigilia, quando i bimbi dell’Asilo, guidati dalle rev.de Suore,
hanno fatto omaggio di fiori, dialoghi e poesie al Vicario, che è presidente
dell’Ente. La cronaca continua con al Comunione generale fatta dall’Unione
Uomini di A.C. alla messa prima, con la Comunione della Gioventù maschile
e femminile alla messa seconda, cantata in musica con l’esecuzione di
una nuova messa a tre voci, da parte della scuola maschile di canto, la quale
nel pomeriggio alle funzioni vesperali, ha aggiunto un Tantum ergo nuovo a
tre voci. Non poteva finire la giornata con l’accademia, preparata dal
presidente del Consiglio parrocchiale Michele Elia, coadiuvato dai Dirigenti
delle Associazioni. Egli aprì l’accademia parlando a nome degli
organizzati e dei parrocchiani tutti, offrendo anche al festeggiato una piccola
offerta pro altare del Sacro Cuore. La bimba Lidia Pereno espresse in poesia
sentimenti di affetto e di gratitudine per il Pastore. Una sorpresa, si aprirono
le tende e si svolse il bellissimo bozzetto intitolato Satana, ove si esibirono
i giovani attori Mola Angelo, Fiora Vittorio e Lanza Livio. Le due scuole
di canto riunite hanno rallegrato gli intermezzi, eseguendo pezzi scelti di
musica, fra cui la Domenica di Mendelsson, a quattro voci. A nome delle scuole
di canto, ha parlato il sig. Gaido Giuseppe, che ha detto delle parole di
profondo sentimento. In fine ha preso la parola il Vicario, che nell’abbraccio
dato al Presidente del consiglio Parrocchiale, egli aveva inteso abbracciare
tutti i parrocchiani con affetto paterno. Ha parlato dell’asilo, del
suo nuovo locale che si farà in Piazza ed i lavori cominceranno in
questo mese, questa notizia ha suscito battimani e consensi. Per il nuovo
altare del Sacro Cuore ha promesso che, a Dio piacendo, verrà inaugurato
nel giugno 1940, quando il Vicario compirà 50 anni di età e
25 di Messa. Accanto al festeggiato prendevano posto, il suo fratello, i suoi
nipoti, il rev. don Dalferro, salesiano, il rag. Parpinelli, segretario del
nostro Asilo. Terminiamo la cronaca registrando che la bellissima giornata
ha servito ad armonizzare sempre più i cuori dei Parrocchiani con quello
del Vicario, aprendo lusinghiere speranze di lavoro ancora più intenso
per l’avvenire.
Associazione “S.Vito” – Lutto. Non ancora ventenne il nostro
socio Luigi Bertinetto lasciava questa terra per ricevere in cielo il premio
dei giusti. Cessava di vivere, questa giovane vita, quando all’orizzonte
gli si delineava un’alba iridescente di un avvenire lieto. Apparteneva
alla nostra Associazione, ancora giovane e in qualità di aspirante.
Poi ci lasciò perché si portò altrove per imparare un
mestiere. Ma ritornò tra noi e si rifece socio non appena il tempo
gli lasciò libertà di stare con noi la domenica. Si tesserò
con la disposizione ferma di riabbracciare il nostro programma intero. Ma
giunse la sua ora, la morte celò rapì. Ti vediamo ancora Luigi,
con il tuo incessante sorriso sulle labbra, dove esprimeva la tua bontà
d’animo. Ti abbiamo accompagnato all’estrema dimora con la bandiera
velata a lutto, e non ti dimenticheremo. Dal cielo ove stai godendo la pace
dei giusti, sappi lenire il dolore di chi su questa terra tanto di amò,
ma in modo speciale sappi rassegnare i tuoi cari al santo e divino volere.
Arrivederci un giorno.
Albo d’Oro pro bollettino. Nel dare il proprio contributo per il bollettino,
ricordiamo le offerte più significative di molte persone, associate
da famiglie e personaggi illustri come la famiglia Brunicardi, Boneschi, Martina,
Santi-Brunicardi, Schaeffer e don Fiora Pietro.
Processione ad Avigliana. La solita processione votiva al Santuario dei Laghi
d’Avigliana, avrà luogo quest’anno la domenica seconda
dopo Pasqua, che cade il primo maggio. Si partirà alle ore 6,30, la
processione, non deve essere una passeggiata, ma un devoto pellegrinaggio.
I Dirigenti delle Associazioni e compagnie religiose procurino di dare la
loro collaborazione perché tutto riesca con ordine e sia evitato alcun
incidente.
Maggio 1938
La Voce del Pastore. Due fatti importanti caratterizzano
il mese passato, e meritano di essere ricordati. Il primo è lo spettacolo
meraviglioso offerto il mattino di Pasqua, da un numero straordinario di uomini,
che si sono presentati a fare la Comunione pasquale. Questo segno di vera
fede cristiana, ha superato il concorso degli anni passati. Un pegno di benedizioni
che il Signore spande sulle famiglie della nostra parrocchia. Il secondo fatto
è stata la festa di San Valeriano alla Cappella omonima, il 21 aprile,
la quale ha combaciato con la festa del Lavoro. Sono saliti fin lassù
le Associazioni fasciste, sindacali e dopolavoristiche, con i gagliardetti,
accompagnati dalla Banda musicale e guidate dai loro Gerarchi. La manifestazione
ha assunto un tono di grandiosità per la presenza di tutte le Autorità
del paese, del Podestà, del Segretario Politico, della Segretaria dei
Fasci femminili, del Segretario Comunale, dei sigg. Insegnanti delle scuole,
la Messa celebrata dal rev. cav. don Maddio, maestro di Cumiana, la nostra
scuola maschile di canto ha eseguito pezzi scelti di musica polifonica. Due
parole dette dal Vicario, una per la festa di San Valeriano, soldato romano
e Martire cristiano, e l’altra per la festa del lavoro umano e cristiano.
Molta gente gremiva il piazzale davanti alla Cappella e facevano corona le
Autorità, allineate presso l’Altare, di questo ringraziamo Dio,
e in modo particolare ringraziamo il sig. Michele Fenoglio, segretario politico,
che è stato l’organizzatore della bellissima manifestazione.
Non c’è rosa senza spine, e la spina è stato il ballo
pubblico sulla piazza della chiesa nel giorno di Pasqua. E’ stata una
profanazione della grande solennità. Il Signore per rinnovare ai fautori
del ballo la solita lezione, che dà a loro quasi ogni anno, e per calmare
i bollenti spiriti dei ballerini, ha mandato la pioggia, con grande soddisfazione
dei contadini, i quali non vivono di divertimenti, ma di lavori della terra
per il fabbisogno della famiglia e della patria. Ringraziamo Dio, che come
sempre, dal male ha saputo ricavare il bene.
Ballo e denatalità. Visto che siamo in argomento, presentiamo alcune
informazioni, tolte da un Giornale di Torino, il quale pubblica: “Forse
non sapevate che il Piemonte tiene il primato di ballo, paga ogni anno l’importo
considerevole di lire 13.681.854, dei quali otto milioni sono pagati dalla
sola Torino, per i diritti d’autore. Il Piemonte ha pure un poco lodevole
primato, quello della denatalità, il Giornale domanda se tra il primato
del ballo e quello di denatalità vi sia qualche relazione. Risponde
che purtroppo vi è una indissolubile relazione, perché la gioventù,
che si abitua a frequentare le sale da ballo che sono ambienti moralmente
infetti e igienicamente malsani, non può crescere ad una scuola di
consapevolezza e di responsabilità, non può formarsi alla missione
della famiglia. La conclusione è che la frequenza del ballo ha tale
influenza fisica e morale da limitare e rendere sterili le famiglie. La battaglia
contro il ballo è una battaglia demografica, per la quale sarà
bene impegnarci sempre più coraggiosamente”. Riflettiamo su queste
importanti considerazioni.
I nuovi lavori all’Asilo Infantile. Lunedì 4 aprile, alla presenza
del presidente dell’Asilo, e del rag. Parpinelli, segretario, vennero
dati dagli operai Andruetto Battista, Lanza Antonio e Lanza Livio, i primi
colpi di piccone per lo scavo delle fondamenta del nuovo padiglione che si
vuole costruire. Il lavoro degli scavi fu ultimato in pochi giorni, mediante
il volenteroso e animato concorso di una decina di operai, i quali prestarono
la loro opera con slancio per la costruzione delle fondamenta. Venerdì
22 aprile, si sono iniziati i lavori dei muri fuori terra, che di giorno in
giorno vanno progredendo. E’ giunto il momento di comunicare la pubblicazione
delle offerte finora pervenute in modo che sia conosciuta la somma raccolta.
Una persona che vuole stare nell’anonimato, ha offerto in titoli dello
Stato la somma di ventimila lire. Essa è stata l’inizio di questa
Opera, che forse senza questo primo fondo generoso non si sarebbe mai cominciata.
Le offerte sono così suddivise: mille lire, qui hanno contribuito tre
persone; cinquecento lire, hanno contribuito otto famiglie; trecento lire,
una famiglia; duecento lire, cinque famiglie; centocinquanta lire, una famiglia;
cento lire hanno partecipato ventisette famiglie, tutto per un totale di 11.000
lire.
Due medaglie d’Oro. Ricordiamo anche noi la vibrante manifestazione
che si è tenuta nel pomeriggio del 21 aprile scorso, nel teatro comunale
a due insegnanti. Le benemerite maestre sono la signora Borgi e la signora
Ferrero. Tutte e due hanno oltre 40 anni di lodevole insegnamento, per decreto
reale sono state insignite di medaglia d’oro di benemerenza. La consegna
delle medaglie avvenne in un’atmosfera, in cui vibrava tutta l’anima
di Piossasco riconoscente ed affezionata, con la presenza di tutte le autorità
scolastiche, civili, politiche ed ecclesiastiche. Ha parlato il Podestà,
che ebbe l’onore di fregiare il petto delle Maestre dell’aureo
segno. Parlò l’Ispettore scolastico sig. Richard, a nome del
Provveditore agli studi; la signora Maggiora, direttrice scolastica; il sig.
Vittorio Cattanea per gli ex-allievi; poi tre bambine, fra cui la nostra parrocchiana
Lidia Pereno, che parlarono come tre angioletti, tra la commozione generale
dei presenti. Raramente si vedono dimostrazioni e feste così sentite
e cordiali, voglia il cielo conservare a lungo la preziosa esistenza delle
due Maestre, affinché possono godere il meritato frutto delle loro
fatiche.
Giugno 1938
Processione di Avigliana. La processione votiva al Santuario
della Madonna dei Laghi si è fatta domenica primo maggio, con l’intervento
con un numero straordinario di gente. La processione ha proceduto con ordine
e disciplina sia nell’andata che nel ritorno. Al Santuario siamo stati
ricevuti con grande deferenza e cordialità dal rev. Rettore, il quale
ci fece il gradito onore di celebrare egli stesso la Messa per noi. I nostri
cantori hanno fatto una esecuzione splendida cantando la messa a tre voci
del M.° Zaninetti. Un professore dell’Istituto Salesiano annesso
al Santuario, ha detto dal pulpito appropriate parole per ravvivare in noi
la devozione alla Madonna, dopo è seguita la benedizione del SS., quindi
il pranzo, consumato a gruppi sparsi per ogni dove. Un po’ di pioggia
caduta a sorpresa non ci ha disturbato affatto. Nel ritorno non è mancata
la tradizionale visita al devoto Santuario di S. Maria di Trana. Ringraziamo
i RR. Salesiani dell’ospitalità che ci hanno accordato, chiedendo
scusa dei molti disturbi arrecati. Per l’avvenire vogliamo fare una
osservazione: troppi giovanotti fanno la gita in bicicletta, scorazzando in
su e in giù. Povera gioventù moderna, sono così tanto
deboli da non sentirsi di fare il viaggio a piedi? Questa è una processione
votiva, non una festa sportiva. Rincrescerebbe se per causa loro non si dovesse
più fare la processione in giorno di festa.
Festa di S. Giorgio. Tanta gente ha partecipato alla festa, qualcuno ha detto
che vi erano state mille persone. Forse è una stima un po’ esagerata,
ma è certo che c’erano parecchie centinaia. Il motivo forse era
che il 9 maggio era festa nazionale, giornata di riposo per gli operai. Si
propone di fare ogni anno questa festa al 9 maggio, dato che probabilmente
questa data rimarrà festa civile, come anniversario della conquista
dell’Impero. Questa festa deve servire a ravvivare in noi la fiducia
nella protezione di S. Giorgio, che da lassù sul monte come una vigile
sentinella difende il territorio di Piossasco. Questa giornata escursionistica
ci porge pure occasione di ammirare la nostra montagna così bella e
così varia. Ci presenta ora l’orrido, ora spianate erbose e verdeggianti,
ora magnifiche pinete, con visioni panoramiche incantevoli. Se volgiamo dare
valore a Piossasco, valorizziamo il monte S. Giorgio.
Cappella di S. Bernardino. Il nuovo quadro icona, è stato benedetto
ed inaugurato nel giorno della festa titolare, lunedì 16 maggio. E’
opera del giovane pittore Nino Perlato di Racconigi. Rappresenta S. Bernardino,
frate francescano, inginocchiato che prega col libro in mano, e con lo sguardo
levato allo stemma del SS. Nome del Salvatore. Fra i santi egli è stato
forse il più devoto e il più zelante del nome SS. di Gesù.
Ovunque procurava che si erigessero confraternite intitolate al nome divino.
Il quadro è costato cinquecento lire, finora per mezzo di libere offerte,
si sono raccolte già cento lire. Si spera che le offerte continueranno
ancora, poiché il nuovo quadro che dà maggior lustro e decoro
alla Cappella, servirà pure a ravvivare nei cuori una più forte
e generosa devozione verso il Santo, che è il Protettore della regione
circostante alla frazione Cappella.
Asilo Infantile S. Vito. I lavori per il nuovo padiglione sono in pieno sviluppo.
Se il tempo permetterà, in questo mese forse si terminerà la
prima parte del progetto. I muratori sigg. Borgi si affrettano a tutta forza.
I parrocchiani fanno a gara per provvedere i materiale necessario. Citiamo
all’ordine del giorno con encomio solenne le famiglie che si sono presentate
per le condotte di calce da None, dei mattoni e tegole da Piscina. In prima
linea sta la famiglia Peretti, affittatoli del Vicario, poi seguono i Marchisio,
i Castagneto, i fratelli Angelo, Giacomo e Mattia Bonetto, i Destefanis, i
Neirotti, i Valinotti, i Boccardi, i Grimaldi, i Crena, Cottino Eugenio, Lanza
Cesare, Martinatto Vito. Prossimamente trasmetteremo l’elenco di chi
ha condotto la sabbia. Intanto arrivano le prime offerte, qualcuno ne ha già
fatte e ne pubblichiamo il resoconto, tenendo presente che sono molti coloro
che hanno dato una offerta di cinquanta lire per un totale di lire 1.350.
Offerte di lire trenta, per un totale di lire 210. Ed offerte per lire venticinque
per un totale di lire 300. Sommando i totali avremo la bella somma di lire
1.860. Un ringraziamento a tutti.
Luglio 1938
Vita Parrocchiale. Gruppo Donne di A.C. il nostro gruppo
ha attuato un’iniziativa che è fra le direttive date alla Donne
di A.C. Ha provvisto una elegante torcia con ricca coccarda, la quale dovrà
servire per i battesimi dei figlioli di donne e uomini iscritti all’Azione
Cattolica. La torcia è stata inaugurata con il battesimo della bimba
della nostra socia Paviolo Consolata, domenica 5 giugno. Intanto si è
pure cominciata la Sezione Angioletti dell’associazione “Santa
Agnese”, in quanto la neonata fu chiamata Agnese dalle Dirigenti dell’Associazione,
la quali offrirono in tal giorno la medaglia che serve da distintivo e il
quadretto di iscrizione. Questo esempio possa essere imitato da molte altre
famiglie, in modo che si aumentano i numero degli angioletti.
Associazione Giovanile “San Vito”. In una adunanza serale, fu
dato l’addio a due soci che sono partiti per il servizio militare: Mattia
Bonetto e Eraldo Lovera. Il vicepresidente Michele Elia, che ha alle spalle
circa tre anni di vita militare, ha parlato con esperienza dando ai due partenti
preziosi avvertimenti e consigli per adempiere bene e valorosamente il proprio
dovere. Togliere i molti pericoli morali che circondano il soldato, svolgere
un efficace apostolato di bene fra i camerati. Prendendo la parola il Vicario,
ha ringraziato i due partenti per l’opera prestata nella associazione,
uno come delegato Aspiranti e l’altro come Segretario, con gli auguri
più fervidi da tutti i soci. L’assegnazione dei due militari
sono per Mattia a Pinerolo fra gli alpini, Eraldo a Torino nel Reggimento
Genio. Con il desiderio che si conservino buoni e facciano conquiste spirituali
per la gloria del Divino Re.
Asilo Infantile San Vito. Si stanno ultimando i lavori di dettaglio della
prima parte del nuovo padiglione che si sta costruendo, per ora non è
che un salone o palestra. Se si avranno i mezzi si continuerà il disegno,
il quale porta ancora una parte a due piani, di una spesa presso a poco uguale
a quella della prima parte ora costruita. Ringraziamo intanto le volenterose
famiglie che hanno dato tante giornate lavorative per i lavori di scavo, di
trasporto terra, pietre ecc. A capolista il sig. Andruetto Battista, che si
è preso a cuore quest’opera in modo straordinario, degno della
più ampia lode. Vengono poi in ordine di numero di giornate prestate
i sigg. Martinatto Giovanni fu Giovanni, Buttigliengo Emilio, Martinatto Giuseppe
fu Giovanni, Girardi Giacomo, Frigeris Giovanni, Martinatto Clemente, Martinasso
Giuseppe, Lanza Antonio, Bonetto Giuseppe, Lanza Cesare, Lanza Ernesto, Fiora
Cornelio, Fiora Costantino, Bertinetto Antonio, Martinatto Vito, Martinatto
Cornelio, Torta Battista, e qualche altro che ora ci sfugge il nome. Se continuerà
questa generosa volontà, nel prossimo inverno provvederemo tutti i
materiali e faremo tutte le opere necessarie per poter finire un altr’anno
il nuovo padiglione, e trasportare in esso la sede dell’Asilo. Questa
mano d’opera ha certamente il suo valore, ma non basta senza le offerte
in denaro. Speriamo che queste continueranno e vi terremo informati.
Albo d’Oro pro bollettino. Tra gli oblatori troviamo nomi di spicco
e importanti, insieme a tanti, e tanti parrocchiani. Il Teol. Frigeris Michele,
il conte Lajolo avv. Carlo, la maestra Turinetti Dosio, la marchesa Ferdinanda,
per un totale di lire 367.
Donne senza calze. Vorremmo riportare, ma ci manca lo spazio, tutto quello
che un giornale di Torino pubblica sul conto delle donne che vanno senza calze.
Pare che questa brutta moda si estenda anche nei paesi, a donne anche sposate,
forse per sembrar più giovani, osano mostrare in pubblico i loro poco
estetici polpacci. Riportiamo quanto segue: “L’andar senza calze
è cosa sconcia sotto tutti gli aspetti: morale estetico, igienico.
Sì anche igienico, per la polvere, gli insetti che si raccolgono, per
l’irregolare esposizione al sole, per gli sbalzi di temperatura, ed
altre simili ragioni che riguardano la salute personale. Ma insistiamo specialmente
sul lato morale, che deve valere più di ogni altro. E’ un fatto
che le donne appartenenti a famiglie distinte e signorili o nobili non seguono
questa moda, la quale per altre parte se si propagasse, recherebbe un gravissimo
danno all’industria delle calze da donna, con relative disoccupazioni.
Dunque? Facciamo sì che la brutta moda venga abbandonata”.
Agosto 1938
Le Suore del nostro Asilo. Nella prima metà del mese
di giugno arrivò al presidente del nostro Asilo Infantile, una lettera
da Ivrea, con la quale si notificava il richiamo delle Suore, che non sarebbero
poi più state sostituite. A noi tutti non ci sembra vero questo improvviso
provvedimento. Da tempo tutti sapevano che le suore dell’Asilo pensavano
di andarsene, hanno lavorato fino all’ultimo. Nessuno le ha mandate
via, e nessuno ha fatto dei passi per trattenerle, sono andate via volontariamente
e contente, non ci sembra il caso di versare fiumi di lacrime e di parole
per la loro partenza. C’è da prepararsi per fare ottima accoglienza
alle nuove Suore che stanno per venire a prendere la direzione del nostro
Asilo. A questo scopo l’Amministrazione ha giustamente pensato a migliorare
un pochino i locali della sede, si stanno svolgendo ora questi lavori. L’occasione
è propizia perché l’Asilo è vuoto. C’è
da pensare a fare un po’ di dote all’Asilo, poiché le Suore
uscendo hanno portato via materassi, lenzuola, asciugamani. Chi potesse aiutare,
si faccia avanti.
In questo o nel prossimo mese si terrà l’adunanza degli Azionisti.
A proposito di azioni, c’è da fare la solita triste constatazione,
che le azioni sono … molto in ribasso. Quante persone versano sacchi
di chiacchiere sul vecchio e sul nuovo Asilo, quasi da comandare l’Amministrazione,
all’atto pratico non sono stati capaci di versare la quota annuale per
una sola azione (5 lire). Su trenta bambini circa, che hanno frequentato l’Asilo,
neppure dieci hanno pagato un’azione, la quale è prescritta come
tassa d’iscrizione. Ci sono delle persone che trovano mille pretesti,
si scaldano la bile perché si è fatto un salone e non altro.
Prima di parlare dovrebbero informarsi, come vuole la prudenza, avrebbero
saputo che il salone verrà diviso in due scompartimenti, in modo da
formare l’aula ed il refettorio per i bimbi. La divisione sarà
fatta in modo da potersi togliere quando si vuole usare il salone. Ma non
diamo importanza a questi parlottamenti, per fortuna sono pochi. Intanto possiamo
dire che abbiamo già sperimentato quanto sia utile un salone. Pieni
di buona volontà guardiamo all’avvenire e con ogni sforzo procuriamo
di arrivare presto ad ultimare l’opera.
La Festa dei Fanciulli. Si è celebrata domenica 24 luglio scorso, alle
ore 7,30 con la Messa e la Comunione generale dei fanciulli. Dopo la funzione
è stata fatta la proclamazione dei premiati alla scuola di catechismo,
con la distribuzione delle pagelle dei voti. Come al solito, sono sorte subito
delle lagnanze: “Perché non è stata premiata la mia bimba?
Perché non è stato dato il primo premio al mio figliolo?”
Tutta brava gente che dovrebbe sapere che non si può dare il premio
a tutti, e che per concorrere al premio bisogna subire tre esami durante l’anno.
Nel pomeriggio si è svolta la processione dei fanciulli, fu portata
la statua di Gesù Fanciullo, nel cortile della parrocchia, i piccoli
priori della festa hanno distribuito caramelle a tutti, erano priori Vietto
Giuseppe e Girardi Onorina. La bella giornata ebbe solenne conclusione la
sera nel salone dell’Asilo, con un bellissimo trattenimento teatrale,
dato dai giovani dell’Associazione “S. Vito”, i quali hanno
veramente divertito il pubblico, che li ha applauditi con soddisfazione e
calore. Verso il termine della rappresentazione venne fatta la distribuzione
dei premi. Ricordiamo il primo e il più prezioso, assegnato ai due
fanciulli della quinta classe, Lupo Ettore e Ortolano Adele; era intitolato
alla memoria della signora Bianca Bongioanni Gianotti, mamma della signora
Letizia Battistini.
Asilo Infantile “S. Vito”. In questo mese il nuovo salone verrà
perfettamente ultimato nei sui dettagli, e riuscirà soddisfacente per
chiunque abbia buon gusto. Intanto preghiamo coloro che non avessero ancora
versata la loro oblazione sottoscritta, per il nuovo Asilo, di farlo entro
questo mese. Intanto pubblichiamo l’elenco delle offerte che divise
per fasce di venti, quindici, dieci, cinque lire per un totale di 840 lire,
che sommata alle precedenti per un totale di 33.850 lire.
Settembre 1938
La gita delle Scuole di canto. Si è compiuta domenica
31 luglio scorso l’annuale gita delle nostre scuole di canto, maschile
e femminile. La meta fu il colle del Moncenisio, sopra Susa, alto 2000 metri.
La splendida giornata ha fatto dire a tanti che è stata la gita più
bella, più soddisfacente che si sia fatta finora. Abbiamo potuto toccare
la sbarra del confine con la Francia; abbiamo visto sventolare vicine le due
bandiere tricolori l’italiana e la francese, abbiamo notato come avvengono
i passaggi da una Nazione all’altra. Abbiamo visto i militari che difendono
i confini, e abbiamo anche sperimentato il rigore del militi della dogana.
Ma la visione più grande è stata quella del lago, che là
si apre in una larghissima conca e raccoglie le acque azzurre degli alti monti
che lo circondano. In riva al lago, fra gli applausi di molti uditori, abbiamo
eseguito la Barcarola di Boito ed altri cori. In tutta la bellissima giornata
è regnata la più schietta allegria, fra canti continui ed esplosioni
di gioiose risate. Abbiamo cantato e fu vero: “E’ il giorno del
Signor, la gioia è nel mio cuor”. Ritornando, la sera tardi,
alle proprie case, i cari ricordi della giornata suscitano in tutti rinnovati
propositi di voler continuare a dare la propria opera nella scuola di canto
per la gloria di Dio e onore della Parrocchia. Alle scuole di canto si erano
unite le Maestre di Catechismo, di modo che risultò una numerosa comitiva
di oltre 40 persone. Per le maestre la gita è stato il premio che il
Vicario ha avuto dare ai loro sacrifici e alla cooperazione che esse prestano
in parrocchia.
Offerte Pro Bollettino. Comunichiamo l’esito delle offerte di tante
famiglie, dalle quali spiccano le famiglie: Barberis Comm. Prof. Giovanni,
Battistini, per un totale di lire 289.
Ottobre 1938
Festa dei Preti. La congregazione dell’Angelo Custode,
che conta 130 Sacerdoti iscritti, ha tenuto la sua annuale festa l’ultimo
martedì di agosto. La funzione solenne è incominciata alle ore
10 con l’accettazione e l’abbraccio ai nuovi confratelli, è
seguito la Messa cantata con la predica, quindi la benedizione del SS. Sacramento,
poi le esequie dei confratelli defunti. Celebrava, come rettore della Festa,
il rev. Canonico Don F. Girotto, arciprete di Revigliasco. Conta 80 anni e
nove mesi, forse nessun altro è mai stato Rettore in età così
avanzata e in così buone condizioni. Si fece il pranzo per tutti ed
erano presenti 48 commensali.
Asilo Infantile S. Vito. L’assemblea degli azionisti, si è tenuta
domenica 11 settembre alle ore 17. presenti 24, si è iniziato lo svolgimento
dell’ordine del giorno, che recava come primo punto l’approvazione
di un nuovo regolamento organico. Questo fu letto nei suoi 47 punti, e fu
approvato alla unanimità. Il segretario ha esposto poi la situazione
finanziaria dell’anno 1937, da cui è risultato un avanzo attivo
di lire 64,40. Il terzo punto riguardava la nomina di un nuovo consigliere.
Il presidente lesse la lettera, con cui il sig. Bertinetto Antonio ha presentata
le sue dimensioni per motivo di salute. Lo ha ringraziato dell’opera
prestata a bene dell’Asilo, ha quindi invitato i presenti a fare le
elezioni. La prima votazioni ha dato voti pari a Bonetto Angelo e a Spesso
Giacomo. Rifatta la votazione, è uscito eletto Bonetto. Il presidente
lo proclama amministratore e lo elogia per i sentimenti di simpatia che il
Bonetto dimostrò sempre verso il nostro Asilo, e l’opera da lui
prestata con speciale premura per il nuovo padiglione. L’Apertura dell’Asilo
per il nuovo anno scolastico avverrà lunedì 3 ottobre. I bimbi
devono essere accompagnati per le ore 9, poi ripresi alla sera alle 16. La
tassa d’iscrizione è di lire cinque per famiglia.
Novembre 1938
La Voce del Pastore.
Il nostro Asilo ha cominciato a funzionare regolarmente ai primi di ottobre.
La nuova e giovanissima Direttrice, Suor Mafalda, ha vivissimo desiderio di
vedere la frequenza di molti bambini perché ha un importantissimo programma
di scuola da svolgere. Insistete presso i genitori, affinché sappiano
apprezzare il grande beneficio che è l’Asilo, il quale non provvede
solamente all’assistenza dei bimbi, ma anche al loro sviluppo intellettuale
e morale. Se l’interessamento delle famiglie fosse maggiore, il numero
dei presenti attualmente all’Asilo, invece di solo una dozzina sarebbero
trenta. Diamo intanto il benvenuto alle nuove Rev. Suore, siamo verso di loro
molto grati, non solo per quanto faranno nell’Asilo, ma specialmente
per l’opera che esse presteranno a riguardo dell’Oratorio festivo
e dell’Associazione giovanile “Santa Agnese”. Il bene che
le Suore fanno in una parrocchia è incalcolabile. Genitori, mandate
dunque le vostre figliole nei giorni di festa all’Oratorio, che ha sede
nell’Asilo. Fate che esse avvicinino le Suore per sentirne tutto il
fascino spirituale, per essere guidate nel bene e allontanate dai pericoli.
Teatralia. Ora che c’è il salone, conviene sfruttarlo, tanto
più chi il provento della serata va quasi tutto a beneficio dell’Asilo
S. Vito. Sarebbe bene che almeno una volta al mese ci fosse una recita, e
si alternassero sulla scena gli attori e le attrici delle nostre Associazioni
giovanili. Con questo turno di fatti si sono iniziati le rappresentazioni.
La prima è stata fatta dai giovani dell’Associazione S. Vito,
domenica 25 settembre scorso, con la commedia in tre atti: “Il libro
del Professore” e la farsa “Cosa dirà papà”.
Il lavoro è riuscito benissimo, piacevole e divertente da capo a fondo.
Tutti senza distinzione hanno interpretato bene in propria parte. La serata
era in onore del consocio Michele Elia, sposato da poco con la sposa Rina
Bonetto, sedeva al centro della prima fila, fatti segno a cordiali manifestazioni
di simpatia. Faceva corona un folto pubblico che ebbe calorosi applausi ai
novelli artisti, i quali promettono molto. La seconda rappresentazione fu
fatta dalle Giovani, domenica 16 ottobre scorso, con il dramma in tre atti
“La Croce di marmo” e la farsa “Sinforosa”. Se il
dramma fu commovente e ben interpretato da strappare le lacrime, la farsa
ha fatto scoppiare tutti dal gran ridere. Concludendo sono state delle belle
serate.
Asilo Infantile “San Vito”. Le nuove Suore. Accompagnate dalla
loro Madre Superiora, sono arrivate le tre nuove Suore, destinate a dirigere
il nostro Asilo. Arrivano da Asti, appartengono alla Congregazione delle Figlie
di Nostra Signora della Pietà. La popolazione le aspettava e le desiderava
perché da loro spera tanto di bene, le ha salutate cordialmente. Anche
loro sono state ben impressionate, sia per l’accoglienza da parte dei
parrocchiani, che dimostrarono verso di loro molti riguardi, sia per la bellezza
del luogo. Intanto si sono messi a nuovo i vecchi locali, con diversi miglioramenti,
che hanno ridonato aria, luce e decoro all’Asilo. Così le suore
non si troveranno a disagio. L’Amministrazione si era pure prefissata
di provvedere all’Asilo il corredo necessario. Cioè letti, materassi,
lenzuola, asciugamani, posaterie, ecc. Tutto è stato provveduto in
modo degno e abbondante, grazie al concorso di molte persone benefiche, le
quali con denaro, o offerte hanno fornito quello che occorreva. Guardiamo
avanti con la viva speranza di veder presto ultimata la nuova e moderna sede
dell’Asilo.
Nuovo Amministratore del nostro Asilo. Il Podestà di Piossasco ha nominato
un nuovo rappresentante del Comune in seno alla nostra Amministrazione, nella
persona del sig. Michele Elia. “Egli – dice la comunicazione podestarile
– è iscritto al Partito N.F. (reduce dall’A.O.I.) e persona
che dà assoluta fiducia di interessarsi per i fini di codesto Ente”.
L’Amministrazione resta perciò composta: Il Vicario presidente,
Lanza Antonio vicepresidente, Andruetto Battista, Bonetto Angelo e Michele
Elia consiglieri, rag. Giudo Parpinelli segretario.
Dicembre 1938
La Voce del Pastore. Ringraziamo Dio perché la prima
parte del progetto del nuovo Asilo è ultimata e pagata. Potremo vedere
lo specchietto delle spese e delle offerte. Dopo il ringraziamento a Dio,
un ringraziamento va a tutti coloro che molto o poco hanno dato e lavorato
per l’Asilo. Gli oblatori sono 170, il Signore li ricompensi e li benedica
largamente. Ora fiduciosi nella Divina Provvidenza, intendiamo proseguire
l’opera e terminarla al più presto possibile. La parte che resta
da costruire, comporta una spesa uguale a quella gia fatta. Basterebbe quindi
che tutti rinnovassero la prima offerta. Confidiamo nella divina provvidenza,
sperando che nuovi nomi si aggiungano alla lunga lista degli oblatori, sarebbe
bello che tutte le famiglie della parrocchia comparissero sull’album
degli offerenti che si conserverà nella Direzione dell’Asilo.
Intanto chiediamo la partecipazione di quanti vogliono partecipare per prestare
la loro opera per portare sabbia, ghiaia, mattoni e calce, prestare la vostra
opera per gli scavi e trasporto terra. Questo lavoro va fatto subito, mentre
i lavori in campagna non sono ancora tanti. Così in primavera i muratori
possono incominciare i lavori con la speranza di ultimarli a fine estate.
Prestatevi volentieri per amore del vostri figli, dei vostri nipoti, ma per
amore di Gesù Bambino, il cui Natale ricorre in questo mese. Da Lui
invochiamo le più elette benedizioni e una larga ricompensa.
Asilo infantile S. Vito. Con piacere registriamo altre offerte per il nuovo
edificio che si sta costruendo. Segno evidente che l’opera va riscotendo
sempre più simpatia, perché se ne comprende l’utilità
e l’importanza. Queste offerte aggiunte a quelle già pubblicate
per un totale generale di lire 38.725. Comunichiamo l’elenco delle spese
sostenute: ai muratori lire 9.380 – alla ditta Robusto di Torino per
legnami lire 3.109 – alla ditta Gelato di Pinerolo per legnami lire
9.247 – per calce e cemento lire 4.250 – per mattoni e tegole
lire 2.151 – per vetri lire 626 – per persiane avvolgibili lire
1.088 – per gradini di pietra e portali in cemento lire 998 –
per metalli lire 446 – al falegname per porte e finestre lire 3.425
– per impianto luce lire 950 – al lattoniere lire 855 –
per decorazione interna ed esterna e scenografia lire 1.750 – per trasporti
diversi lire 400 – per piccole spese diverse lire 50. Totale spesa generale
lire 38.725. forse ci aspettavamo una spesa più grande nelle spese,
invece si è fatto tutto in economia. I fratelli Borgi, impresari, oltre
ad applicare tariffe ridotte, non hanno fatturato l’uso e il consumo
di tutti gli armamenti adoperati nella costruzione. Così si è
risparmiato per il palchetto e gli altri lavori di falegnameria, data la prestazione
gratuita da parte dei sigg. Andruetto Giovanni, Sapino Chiaffredo, Pipino
Gabriele con a capo il sig. Mario Paviolo. Chiudiamo questa prima pagina,
esprimendo un sentito grazie a tutti i nominati e non nominati benefattori
e collaboratori. Con il prossimo Capodanno ne apriremo un’altra, che
dovrà registrare nuovi atti di carità e di generosità
da parte di persone benefiche, fino al compimento dell’opera intrapresa.
Offerte pro bollettino. Leggiamo nell’elenco dei benefattori alcune
famiglie nobili e nomi illustri come le famiglie Brunicardi, Destefanis, Giordani,
Martina, il rev. Can. Baudino, Mons. Bernardino Caselli, la contessa Palma
di Borgofranco, per un totale di lire 277.
Associazione S. Agnese. Nozze. – Il giorno 22 novembre
scorso, salutavamo un’altra nostra sorella nel Signore che andava sposa.
Giuseppina Saluto, si univa in matrimonio al giovane Michele Martinatto. Breve
fu la sua permanenza tra noi, ma certamente non inutile, perché gli
insegnamenti ed i consigli ricevuti in Associazione le saranno valido aiuto
per irradiare nella sua nuova famiglia, la luce delle cristiane virtù.
Auguri, felicitazioni, e un piccolo prezioso ricordo le abbiamo offerto in
quel giorno, mentre accompagnandola all’altare, con la preghiera abbiamo
chiesto al Re Divino le più belle grazie e benedizioni sulla sua nuova
vita. Sulla porta della chiesa, recitò in poesia belle parole d’augurio
e di saluto, a nome di tutte le sorelle d’Associazione, la bambina Mara
Girardi.
Gruppo Donne – Settimana della Madre. In obbedienza alle direttive delle
Superiori Autorità, abbiamo progettato anche nella nostra Parrocchia,
sebbene in termini molto ridotti, la settimana della Madre, che si svolgerà
in questo mese nei giorni 26-27-28-29. Ogni mattino, dopo la Messa, vi sarà
una Conferenza. Domenica 29, si farà al mattino la comunione delle
madri, dopo le funzioni della sera, vi sarà una conferenza conclusiva,
tenuta da una Mamma, inviata dal Centro Diocesano. La settimana ha lo scopo
di richiamare le donne ai concetti cristiani della sublime missione della
madre. Le riunioni sono riservate alle donne sposate, possono partecipare
anche quelle non tesserate nell’Azione Cattolica. Ringraziamo per questa
bell’iniziativa, e preghiamo il Signore, affinché riuscendo bene,
possa portare i desiderati frutti spirituali e morali.
Dopo gli ultimi ritocchi necessari, il Consiglio direttivo del nostro Gruppo
resta così composto: Giovanna Mola presidente, Donna Clotilde Martina
vice presidente, Teresa Caro cassiera Secondina Pereno segretaria, Carolina
Andruetto, Maria Bonetto, Rosa Girardi, Lucia Gontero e Maria Lovera consigliere
e delegate.
Febbraio 1939
La statistica del 1938. Battesimi otto, quattro maschi e
quattro femmine. Morti dieci di cui sette maschi e tre femmine, tra le quali
troviamo il nome della contessa Filippi Malvina. Matrimoni nove coppie. Questa
statistica ci dà una doloroso sorpresa: i morti hanno superato i nati.
Mai finora nella nostra parrocchia si era arrivati ad un numero così
basso di nascite, cattivo segno di decadenza morale e materiale. Al fatto
dell’immigrazione di tante famiglie, ora si aggiunge la limitazione
delle nascite, per cui la nostra parrocchia va diminuendo di numero in modo
troppo rilevante. Si svuotano le culle, ma si riempiono i cuori d’egoismo
e probabilmente anche di gravi colpe. Si svuotano le culle, ma per i castighi
che Dio manderà, si vuoteranno anche le case, ed i vecchi genitori,
soli, senza sostegno non proveranno la soddisfazione di rivivere negli eredi
e di tramandare ai posteri il proprio nome. Di fronte a questa battaglia demografica,
tristemente perduta, si ravvisano nei genitori i sentimenti imperiosi e nobili
del dovere, imposto da Dio e dalla Patria.
Figlie di Maria. Il Consiglio direttivo della Compagnia Figlie di Maria, nel
quale sono avvenuti dei cambiamenti e delle sostituzioni resta ora composto
come segue: direttrice Lucia Gontero, vice direttrice Frigeris Tersilla, tesoriera
Gardois Teresa, segretaria Mola Maria, maestra novizie Elia Rina, consigliere
Andruetto Candida, Elia Agnese, Lanza Angela. Nell’ultima adunanza generale
delle consorelle, è stata proclamata la nuova priora, Lanza Teresa
d’Antonio, che è entrata in carica con la festa di S. Agnese
e durerà tutto l’anno. Vice priora è stata eletta Caro
Teresa. Domenica 22 gennaio scorso, è stata celebrata la festa di Santa
Agnese, solenne come al solito e in armonia del cuori con tutte le socie.
La funzione della comunione generale venne fatta alla Messa delle ore otto,
presenti anche le sezioni minori dell’associazioni. Nella sede, poi
venne servita una dolce colazione a tutte le socie piccole e grandi, tra la
più festosa giocondità. Si svolse una breve accademia in onore
della santa, e furono presentati auguri e doni alla bravissima cassiera, Agnesina
Elia. Giornata di canti, di festa e d’entusiasmo, anche di rinnovati
propositi per il miglioramento spirituale e morale di ciascuna, nella luce
affascinante che viene dalla purissima figura di S. Agnese.
Festa della Madonna della Grazie. Martedì 21 di questo mese, alla cappella
del Prarosto si celebrerà solennemente la festa annuale, con la Messa
cantata alle ore 9. Rettori della festa sono i sigg. Andruetto Vito e Rinaldo
Borgiattino. Nel pomeriggio alle ore 15,30 vi sarà in parrocchia un
po’ d’Adorazione riparatrice e benedizione del SS. Sacramento.
Marzo 1939
Lutto. La nostra Unione ha preso viva parte al grave dolore
del nostro segretario, che ebbe la disgrazia di perdere l’amato padre
Paviolo Domenico, morto dopo breve malattia, broncopolmonare. Ai funerali
che avvennero domenica 12 febbraio, nella parrocchia di San Francesco, intervennero
molti dei nostri soci con la bandiera dell’associazione. Nell’ultima
adunanza generale, il Vicario ha espresso a nome dei Soci le vive nostre condoglianze
allo zelante segretario ed ha raccomandato a tutti di pregare per l’anima
eletta del defunto.
Gruppo Donne d’A.C. – La settimana della Madre. Fu tenuta negli
ultimi giorni di gennaio scorso, con alcune conferenze, riguardanti i più
importanti doveri delle spose e delle madri. La chiusura solenne si ebbe domenica
29 gennaio, con la Messa, predica e Comunione generale al mattino, e con adunanza
generale alla sera. A questa era presente la sig.ra Spertini, delegata del
centro Diocesano, la quale con parole piene d’esperienza e d’ardore,
animò le nostre donne ad assolvere generosamente la missione divina
di madri. Intanto la nostra presidente notificava che il numero delle tesserate
ha raggiunto quest’anno la cifra di 77. Mai finora si era arrivati a
questo numero. Di qui si può concludere che le donne della Parrocchia
comprendono sempre più il bene che ne viene dall’A.C.
Aprile 1939
La Sacra Visita Pastorale. Il nostro pensiero si rivolge
riverente a Sua Eminenza Reverendissima il Cardinale Maurilio Fossati, nostro
amatissimo Arcivescovo, il quale in questo mese farà qui la Sacra Visita
Pastorale. La seconda volta che Egli viene fra noi, ma questa volta, per suo
espresso ordine, non vi saranno più tante esteriorità di ricevimenti.
Sarà accolto alla porta della chiesa parrocchiale, senza discorsi o
saluti. Baciati, il crocefisso che gli sarà presentato, aspergerà
il popolo, dopo essere stato incensato col turibolo, l’Eminentissimo
Cardinale entrerà nel tempio. Darà subito la sua pastorale benedizione
a tutti i presenti, ai quali rivolgerà il suo primo saluto. Qui avverrà
la benedizione del SS. Sacramento. Dopo breve sosta, durante la quale Sua
Eminenza riceverà in canonica Personalità e Dirigenti Parrocchiali,
in chiesa si disporranno i bimbi, ai quali sarà amministrata la Cresima.
La visita Pastorale nella vicaria incomincia questa volta da Orbassano, domenica
23 corrente. Là il Cardinale passerà alle diverse parrocchie
di Cumiana, dalla Pieve di Cumiana, partirà per venire da noi mercoledì
mattino 26 corrente. Disponiamo i nostri cuori a fare la più ansiosa
e rispettosa accoglienza al Pastore dell’Archidiocesi, che qui verrà
nel nome del Signore per portarci le sue benedizioni e la sua paterna parola.
Sarà nostro dovere dimostragli tutta la nostra gioia e riconoscenza.
Lasciamo per un giorno ogni nostra preoccupazione, per le cose materiali delle
vostre case, e accorrete a presentare a Lui i vostri omaggi e sentire gli
importanti suoi insegnamenti.
Orario e disposizioni per la Visita Pastorale. Mercoledì 26 aprile
1939.
Ore 8: arrivo di Sua Em. il Cardinale Arcivescovo. Prime funzioni.
Ore 10: amministrazione della S. Cresima.
Ore 15: ultimate funzioni della Visita Pastorale. Congedo di Sua Eminenza.
ATTENZIONE! Ogni Cresimando, in conformità alle nuove disposizione
date dall’Arcivescovo, deve presentarsi tenendo in mano una candela
che offrirà per l’erezione del nuovo Seminario. Le candele saranno
tutte fornite dalla nostra sacrestia. Ai cresimandi, come il solito, sarà
rilasciato un ricordo del sacramento ricevuto. Questo ricordo con la candela
porta la piccola spesa di lire tre, che si devono versare anticipatamente
all’ufficio parrocchiale. Nessuno sarà ammesso alla cresima senza
aver sostenuto l’esame di catechismo.
Vita Parrocchiale. Funerale del Papa. Anche noi, domenica 19 febbraio, abbiamo
sciolto il nostro debito di riconoscenza verso il grande Papa Pio XI, ultimamente
scomparso. In Suo suffragio, alle ore 10,30, è stato celebrato un solenne
funerale, al quale la nostra scuola maschile di canto ha eseguito la messa
a tre voci del M° Perosi. Appositamente questo funerale fu fissato in
giorno festivo, perché la popolazione potesse parteciparvi più
numerosa alla funzione. Per completare la cronaca, domenica 5 marzo, abbiamo
cantato il Te Deum solenne, in ringraziamento a Dio per averci dato un nuovo
Papa, nella persona del Cardinale Pacelli che prese il nome di Pio XII.
La Prima Comunione dei Bambini. Domenica 23 aprile alle ore 7,30 si farà
quest’anno la Prima Comunione. Così i fanciulli resteranno preparati
per ricevere anche essi la cresima, che in settimana sarà amministrata
dal cardinale Arcivescovo in Visita pastorale.
Rettori e Rettrici per l’anno 1939.
Compagnia del SS. Sacramento: Bonetto Mattia e Vietto Vittorio; Andruetto
Lina e Bruno Tina.
Compagnia della Madonna: Girardi Giovanni e Michele Bergoglio fu Giuseppe;
Peretti Maria e Rina Andruetto.
Compagnia del Suffragio: Destefanis Luigi e Buttigliengo Emilio; Novarese
Natalina e Adele Boetto.
Compagnia della Confraternita. Fiora Giovanni di Vito e Porporato Pietro,
Gardois Caterina e Andruetto Margherita.
Ai Rettori e Rettrici che hanno prestato la loro opera nell’anno scorso,
a decoro delle funzioni ed a bene della chiesa, va il nostro fervido ringraziamento,
specialmente a quelli che si occuparono delle diverse questue. A titolo di
cronaca notiamo che finora mai si era raccolto come nel 1938, ossia Kg. 500
di grano e Kg. 452 di meliga. Vada pure un sentito grazie a tutti gli offerenti,
sui quali invochiamo le benedizioni celesti.
Asilo Infantile S. Vito. Nei cantieri del nostro Asilo sono stati ripresi
e fervono i lavori. Precisamente mercoledì 15 marzo scorso, sono state
scavate le fondamenta della seconda parte della costruzione, per opera d’Emilio
Buttigliengo, dei tre fratelli Clemente, Giovanni e Giuseppe Martinatto, con
i due amministratori Andruetto G. Battista e Antonio Lanza. In seguito con
l’aiuto volonteroso di numerosi altri, furono compiuti tutti i necessari
lavori di sgombero e di preparazione, di modo che martedì 21 marzo,
gli impresari sigg. Borgi fratelli, poterono iniziare la costruzione; che
ora cresce e s’innalzandosi. Con il concorso di tutti non si lascerà
mancare il materiale, cioè sabbia, calce, mattoni, la costruzione potrà
essere ultimata in pochi mesi. Intanto abbiamo il piacere di iniziare la pubblicazione
delle nuove offerte pro Asilo, che ammontano ad un totale di lire 1.905. Ai
volenterosi operai, agli oblatori un sincero e vivo ringraziamento. Rinnovando
i ringraziamenti a tutti i parrocchiani per le dimostrazioni d’affetto
e d’omaggio, dimostratogli nel giorno del suo Onomastico, le quali culminarono
nella solenne Accademia nel salone dell’Asilo.
Maggio 1939
La Voce del Pastore. Conserviamo vivissimo nell’anima
il ricordo della Visita Pastorale, compiutasi il 26 dello scorso mese. Che
gioia per noi l’aver potuto avvicinare un Principe della Chiesa, l’averlo
potuto contemplare nel suo rosso vestito cardinalizio, l’aver potuto
ascoltare la sua parola paterna, profusa abbondantemente, in modo da far comprendere
il suo gran cuore di Pastore. Quanti frutti spirituali di benedizione e di
grazie, ci ha portato questa Visita del nostro amatissimo Arcivescovo. In
modo speciale ne hanno sentito i vantaggi spirituali gli 89 fanciulli, che
dalle Sue mani hanno ricevuto la Cresima. Siete accorsi numerosi alle diverse
funzioni, perché avete compreso l’importanza di questa visita.
Tanto che Sua Eminenza ebbe il piacere di vedere la chiesa sempre gremita
di popolo. Certo che la visita fosse stata di domenica, il ricevimento sarebbe
stato più grandioso; questa volta non c’è stato permesso,
perché il lunedì, la parrocchia di San Francesco doveva recarsi
in processione ad Avigliana. Abbiamo faticato per far studiare il catechismo
ai cresimandi, ma abbiamo avuto la soddisfazione di sentire dallo stesso Cardinale,
una giusta lode ai nostri bimbi, molto preparati. La visita pastorale ha servito
per il Cardinale a costatare il funzionamento e l’attività della
nostra parrocchia, in conformità dei suoi ordini pastorali e desideri,
serva a noi come incitamento a fare sempre meglio, questo è certo il
nostro proposito. Al Cardinale abbiamo presentato la nostra offerta di lire
mille, per il nuovo seminario. Per noi rappresenta una gran cifra, è
una piccola goccia, confronto ai tanti milioni che costerà il seminario.
Ricordiamo, che in chiesa c’è una bussola per le offerte pro
seminario, non dimentichiamo questa grand’opera meritoria davanti a
Dio. Sua Eminenza il Cardinale ha notato con piacere la presenza delle autorità
civili e politiche di Piossasco tenendole a lungo in cordiale colloquio. Come
benedizione l’Arcivescovo ci ha pure portata la desiderata pioggia,
che fu una vera mamma per le campagne. Di tutto rendiamo grazie a Dio.
Festa del Lavoro. E’ ormai entrato nelle nostre consuetudini festeggiare
il natale di Roma e la festa del lavoro alla cappella di San Valeriano, il
21 aprile. Anche quest’anno abbiamo fatto la messa all’aperto,
alla presenza delle Autorità civili e politiche, degli insegnanti con
le scolaresche e con l’intervento delle rappresentanze dei Sindacati
e del dopolavoro. Il colle di San Valeriano
, brulicava di una straordinaria moltitudine di gente, che dopo la messa celebrata
dal Vicario, si sparse fra i pini a consumare la colazione con il più
formidabile appetito. La mattina splendida invitava proprio a godere un momento
di svago.
Prima Comunione. Celebrata il 23 aprile: relativamente pochi sono stati i
fanciulli della prima Comunione, 16 in tutto, cinque maschi e undici femmine.
Molto più preparati furono quelli che avevano frequentato l’Asilo,
di questo va data lode alla rev.da Direttrice Suor Mafalda, che con pazienza
e abilità li seppe istruire. Dopo la S. Messa fu loro servita una dolce
colazione offerta e preparata dalle Dirigenti dell’Associazione S. Agnese,
e fu loro distribuito un bellissimo ricordo a nome del Gruppo Donne d’A.C.
Il premio di prima Comunione, stabilito dalla signora Schaeffer, di buona
memoria, fu assegnato alla bimba Maria Girardi.
Asilo San Vito. I lavori della seconda parte del nuovo Asilo sono già
arrivati al tetto. Ma mentre aumentano i muri, crescono anche le spese. Sollecitiamo
le vostre offerte. Ricordiamo le parole del vangelo: “Date e vi sarà
dato”. Date in nome di Dio, date per quest’opera così importante
e benefica, e sarà data ricompensa dal Signore con grazie e benedizioni.
Appena sarà possibile, i bimbi delle famiglie che avranno fatto offerte
all’Asilo, saranno assistiti gratuitamente. Ricordiamo intanto la generosità
di molti che si sono prestati per la condotta dei mattoni. A capolista sino
i Peretti, affittavoli della cascina del Priore, i quali da soli hanno condotto
dalle fornaci di Piscina, ben 10 mila mattoni. Poi seguono i sigg. Racca,
con camion, 3.000; poi i signor Bonetto Angelo e Mattia, Grimaldi, Bosso,
Destefanis, Castagneto e Cottino. A questi il più vivo e sentito ringraziamento,
ad altri una raccomandazione di non lasciar mancare né sabbia, né
ghiaia, né calce.
Festa di San Giorgio. Dato che martedì 9 maggio è festa nazionale,
proclamazione dell’Impero e che quindi molti possono approfittarne per
una bella gita, si celebrerà alla Cappella di San Giorgio, festa annuale,
con messa cantata alle ore 9. In caso di pioggia, la festa sarà tramandata
a lunedì 15 maggio.
Giugno 1939
La Cappella della Madonna delle Grazie al Prarosto è
stata restaurata completamente. Il pittore Nino Pirlato di Racconigi l’ha
decorata a nuova dalla cupola al pavimento, all’esterno sulla facciata
ha dipinto in affresco, quindi in modo incancellabile, l’immagine della
Vergine. I restauri saranno inaugurati con la festa che celebreremo alla Cappella
in giorno di domenica. Faccio presente che d’ora in avanti nessun quadro
potrà essere attaccato alle pareti della Cappella senza il permesso
del Vicario, è vietato portare delle statuette, se la Cappella è
intitolata alla Madonna delle Grazie, questa sola è l’immagine
che vi si deve veder e venerare. Dalla madonna del Prarosto, della Quale tutto
Piossasco è devoto, invoca su voi le più elette benedizioni.
Vita Parrocchiale. Associazione Santa Agnese. Nozze. Il giorno 15 dello scorso
aprile, nella nostra chiesa parrocchiale, in un’atmosfera di religiosa
intimità, una nostra sorella di Associazione, Teresa Lanza, si univa
in matrimonio al sig. Novarese Michele. Dirigente e socia zelante fin dal
1931, cioè dall’inizio della Gioventù femminile d’A.C.
in Parrocchia. Essa dimostrò sempre con la parola e con l’esempio,
il programma dell’Associazione lo viveva e cercava di irradiarlo fra
le giovani che avvicinava. Il rito fu compiuto dal rev. Vicario, che celebrò
anche la messa per gli sposi, al termine del quale, con belle parole disse
loro la gran dignità del Sacramento ricevuto. Ringraziando pure la
sposa per l’opera preziosa prestata in Parrocchia come dirigente d’Associazione,
come maestra di catechismo e Priora della Compagnia Figlie di Maria. Assisteva
alla funzione dello sposalizio una rappresentanza delle giovani con bandiera.
All’entrata e all’uscita degli sposi dalla Chiesa, recitarono
delle poesie di augurio e di saluto, Lidia Pereno e Ornella Vaudagna.
Asilo Infantile San Vito. Alla nuova costruzione è già stato
messo il tetto, sul quale in segno di giubilo sono comparse le bandiere innalzate
dai muratori, ai quali il sig. Vicario ha offerto una meritata generosa bicchierata
con merenda. Ora si stanno costruendo le volte. I fratelli Borgi vanno accelerando
il passo allo scopo di ultimare presto i lavori, affinché asciugandosi
bene gli ambienti, si possa ad ottobre trasportare nel nuovo edificio il funzionamento
dell’Asilo. Molti generosi, che sono quasi sempre i medesimi, hanno
condotto tutto il materiale necessario tanto che forse non ne mancherà
più. Ricordiamo qualche nome. I Peretti, affittavoli del Priore, hanno
condotta tutta la calce ed il cemento da None; i fratelli Angelo, Mattia e
Giacomo Bonetto hanno trasportato il legname da Pinerolo per il tetto e gli
scalini di pietra; Marchisio Giuseppe ha condotto le rotaie per le volte da
Torino; Grimaldi Vito, Lanza Cesare, fratelli Rosso e Michele Spesso le tegole
per il tetto da Piscina; Peretti, Destefanis, Boccardo e Neirotti i tavelloni
e le volterane per le volte da Piscina. Per la sabbia, il numero dei conduttori
è grandissimo, di modo che non sappiamo se riusciremo a fare un elenco
completo, tenteremo e pubblicheremo un’altra volta. Il Signore benedica
e ricompensi questi generosi, il cui nome abbiamo notato ad esempio di altri.
Festa patronale di San Vito. Domenica 18 giugno.
Ore 6 – Messa con Comunione generale degli adulti.
Ore 7,30 – Messa con Comunione generale della Gioventù maschile
e femminile.
Ore 10,30 – Messa solenne in musica.
Ore 15,30- Rosario, Vespri solenni, predica, processione e benedizione.
La festa è preceduta da una Novena di Benedizione al mattino dopo la
Messa prima.
Luglio 1939
La Voce del Pastore. Ultimamente si è distribuita
una lettera riguardante il nostro Asilo Infantile di San Vito. La trascriviamo
sul bollettino perché sia maggiormente conosciuta.
“La seconda parte del Progetto per il nuovo Edificio dell’Asilo
è in piena costruzione, e sarà ultimata per il prossimo anno
scolastico. La spesa si aggira sulle quaranta mila lire. Come ho fatto per
la prima parte, così anche ora mi rivolgo a tutte le Famiglie della
Parrocchia ed alle Persone Benefiche, chiedendo a tutti il contributo delle
loro offerte per ultimare quest’Opera, tanto necessaria per il bene
dell’Infanzia. La S.V. si degni ascoltare questa mia domanda e voglia
aderire con la sottoscrizione di una generosa oblazione. Il nome dei Benemeriti,
che avranno offerto almeno 500 lire, sarà scritto su apposita lapide
di marmo all’ingresso del nuovo edificio. E il nome di tutti gli oblatori
minori sarà segnato su apposito Libro da conservarsi nell’Archivio
dell’Asilo. Nella fiducia che questa mia lettera sarà presa in
favorevole considerazione, ringrazio fin d’ora la S.V. cui prego da
Dio in ricompensa copiose e speciali benedizioni”. (f.to il vostro aff.mo
Vicario)
Sono già arrivate le risposte e le adesioni dei più solleciti
e di buon cuore, ma aspetto anche le mormorazioni dei disfattisti e degli
spilorci, che non conoscono il verbo DARE, ma solo quell’AVERE, che
non vedono mai bene, se non quello che fanno loro. L’Asilo si compirà
lo stesso, e il nome degli assenti si verrà a conoscere. Intanto tenete
presente che prima d’aiutare le opere lontane e fuori parrocchia, bisogna
aiutare quelle parrocchiali, fra le quali ora è urgente l’Asilo.
Vita Parrocchiale. Festa di San Vito. Domenica 15 giugno, giornata splendente
di sole nel cielo, e splendente di luce nei cuori. Numerose Comunione di mattino,
specialmente d’uomini. La messa solenne fu celebrata dal rev. don Giovanni
Martinatto, venerando sacerdote della nostra parrocchia che nella sua tarda
età conserva ancora tanta energia e ottima salute. Egli a pure funzionato
nel pomeriggio con instancabile attività. La nostra cantoria, gli uomini
hanno eseguito brillantemente una nuova messa, quella Natalica del M°
Magri. Nel pomeriggio si svolse la processione solenne, onorata dalla partecipazione
delle Autorità, cioè del sig. Podestà, del rappresentante
del segretario politico, del presidente dei Combattenti e altri. Assunse grandiosità
alla festa il fatto dell’inaugurazione del gagliardetto della sezione
Aspiranti dell’Associazione giovanile San Vito. Il gagliardetto fu benedetto
prima della messa grande dal rev. Canonico Giovanni Bosso, assistente Diocesano
della gioventù maschile, che disse vibranti parole di circostanza.
Fungeva da madrina la signora Clotilde Martina Mocchie di Coggiola, che con
gentile pensiero volle donare questo gagliardetto agli Aspiranti, ricordando
come sua cugina la Contessa Gabriella Piossasco di None avesse donato, parecchi
anni fa, agli effettivi della stessa Associazione, la loro bandiera.
Asilo Infantile San Vito. In questo mese sarà probabilmente ultimata
la seconda parte del nuovo edificio di modo che si potrà tosto parlare
della data solenne inaugurazione di quest’opera. Intanto abbiamo il
piacere di pubblicare una seconda lista d’offerte; ve ne sono di grandi
e di piccole, non disprezziamo quelle piccole, pur augurandoci che siano molte
quelle grandi. Il nostro desiderio è sempre stato quello di vedere
nell’elenco degli offerenti il nome di tutte le famiglie della parrocchia,
qualunque possa essere la loro offerta. Totale 1.313 lire, che ringraziamo
tutti.
Condoglianze. Nel mese scorso, una persona tanto benemerita verso il nostro
Asilo, è stata provata dal vivo cordoglio della morte del suo Papà.
E’ la signora Vittoria Boneschi. Il nostro Asilo ha preso viva parte
alle sue ansie, ed i bimbi che pregarono durante l’ultima malattia,
pregarono anche dopo la morte per il defunto, invocando pure conforto dal
Cielo per il cuore addolorato della signora Boneschi. La signora in cambio
ha fatto per venire all’Asilo una generosa somma di lire 500. L’Amministrazione
mentre ringrazia, rinnova a lei e a tutta la sua famiglia le più sincere
condoglianze.
Moda, balli e moralità. Senza calze e al ballo… o senza ballo
con le calze, donne, scegliete!
La bella stagione d’accordo con la moda porta certe frenesie incomposte
e passionali che sono da condannare e da evitare. Non è certo per il
caldo, che il sesso debole va senza calze, neppure per povertà famigliare.
E’ piuttosto per mancanza di pudore, per scarsità di modestia.
Si può capire e tollerare che una ragazza fin che non ha 15 anni possa
comparire in pubblico con le gambe nude, si tratta di una bambina. Per una
giovane che ha passato quest’età, tanto più per una donna
sposata o madre di famiglia, la cosa è ben diversa e diventa immorale.
Bisogna reagire. Accorciando vestiti ed esponendo nudità da tutte le
parti, la donna moderna vuol forse a poco a poco ridursi ai tempi primitivi,
molto vicini a Adamo ed Eva? No, questo non va, non sarebbe né progresso
né civiltà. In ogni modo, in chiesa, ove è stabilito
che le donne devono coprirsi il capo, tanto più si devono coprire le
gambe per il rispetto dovutola sacro luogo. Le donne che ascoltassero questo
preavviso e avessero questo poco buon senso, potranno essere invitate dal
parroco ad uscire dalla chiesa o impedire di entrare. Che dire dei balli?
I moralisti affermano che i balli moderni, che non possono chiamarsi danze,
sono illeciti, perché tendono ad eccitare le basse passioni. Sono quindi
da escludersi, tanto più poi quando si svolgono in sale, salette o
saloni, in un ambiente frenetico di gioventù sbrigliata. Se il ballo
è uno sport, dobbiamo affermare che brutto sport, che pericoloso sport!
Povera gioventù che si avvelena anima e corpo. I genitori che cosa
fanno? Non capiscono, e non vedono? Presto apriranno gli occhi pieni di lacrime,
saranno lacrime di coccodrillo. Rimangono intanto sempre fissi i vecchi termini,
che per gli iscritti all’Azione Cattolica sono assolutamente proibiti
frequentare le sale da ballo, sia per ballare, sia per suonare, sia per cantare.
L’Azione Cattolica ha un sublime ideale di purezza e di moralità
che vuol conservare a qualunque costo.
Offerte pro bollettino. Tra le offerte più espressive ricordiamo, il
Conte Lajolo avv. Carlo, la maestra del Campetto sig.ra Turinetto in Dosio,
la maestra dei Brentatori Migliavacca Piera. E tanti parrocchiani che amano
il bollettino. Per una somma di 471 lire. Il segno più evidente che
si apprezza il bollettino sono le offerte. Ci auguriamo perciò che
la Buona Parola sia apprezzata da tutte le famiglie della parrocchia, per
il bene di tutti. Ringraziamo di cuore tutti gli oblatori e su di loro invochiamo
la benedizione di Dio.
Agosto 1939
La Voce del Pastore. Permettete che vi ripeta sempre la solita
antifona riguardante con il nuovo edificio dell’Asilo. Attualmente è
questo il mio più grande affanno, non vedo l’ora che sia tutto
terminato e pagato. La cifra delle spese aumenta di molto per i diversi impianti
che si devono fare, in pratica quello della luce, dell’acqua, del riscaldamento.
Sarebbe anche desiderabile che nell’ambiente nuovo si potessero mettere
mobili nuovi. Purtroppo per ora non possiamo arrivarci, eccetto che qualche
generosa persona volesse pensarci. L’antifona dunque, che vi ripeto
è che mandiamo presto le nostre offerte, rispondendo alla lettera circolare
che vi ho inviato nel mese di giugno scorso. E che sia ragionevole il vostro
concorso in quest’Opera lo potete comprendere da quanto scrive un Giornale
scolastico (Corriere delle Maestre, 10-7-1939). Ecco quel che dice il Giornale:
“ Tutti avranno notato che il Duce, quasi ovunque si recò e si
reca a portare al popolo lavoratore il conforto della sua presenza, della
sua parola animatrice, erogò ed eroga cospicue somme, onde favorire
la costruzione d’edifici per le scuole elementari e per le scuole materne…
questo è un monito che noi vorremmo fosse capito ed accolto non soltanto
dai Comuni – non tutti e non sempre in condizioni finanziarie tali da
poterlo subito accogliere – ma da danti Italiani sono in grado, luogo
per luogo, di concorrere, anche se lievemente, con propri mezzi, a facilitare
l’erezione d’uffici per la scuola elementare e per gli Asili infantili.
La scuola elementare e la scuola materna senza la casa adatta sono come piante
senza terreno e senza sole”. Se riflettete sopra queste chiare importanti
parole del giornale scolastico, voi vi persuaderete della necessità
di dare tutti secondo le forze, molti faranno anche uno sforzo per offrire
le 500 lire richieste per essere iscritti nella lapide dei Benemeriti. Ai
sigg. villeggianti, che per qualche mese diventano nostri parrocchiani, auguriamo
un ottimo soggiorno, intanto anche a loro rivolgiamo la nostra preghiera,
perché tra le loro opere di bene, vogliano ricordare pure il nostro
Asilo.
Feste Religiose di questo mese.
Lunedì 7 – Festa della madonna della Neve alla cappella delle
Prese. Ore 9 messa cantata.
Martedì 15 – Assunzione di Maria SS. – Festa di precetto.
Ore 10,30 messa cantata in musica.
Domenica 27 – Festa del Sacro Cuore di Maria – Processione solenne
alla sera ore 16.
Martedì 29 – Festa della Congregazione dell’Angelo Custode
(Festa dei Preti) – le funzioni hanno inizio alle ore 10.
Asilo Infantile S. Vito. Saggio dei bimbi. Il nostro asilo che segue l’andamento
delle scuole elementari, ha ultimato il suo anno scolastico il 30 giugno scorso.
Come al solito hanno fatto il saggio finale dei bimbi, domenica 25 giugno,
nel nuovo salone, il quale presentava un bel colpo d’occhio per il gran
concorso di spettatori. Il saggio, composto di dialoghi, scenette, canti ginnici
e allegorici, è riuscito di molto gradimento, specialmente per alcuni
numeri di particolare delicatezza e soavità. Quest’anno per la
prima volta i canti furono accompagnati col suono, e questo ha servito a servito
a dare maggior risalto e ad ottenere più bell’effetto. La Direttrice
Suor Mafalda, che coadiuvata da Suor Guerrina, ha preparato così bene
i bambini, ha ricevuto i meritati complimenti, mentre ai piccoli artisti furono
regalati dolci e caramelle. Assistevano al saggio il sig. Griva in rappresentanza
del segretario politico, il sig. Giorda, presidente dei Combattenti. Il sig.
Podestà, impedito per gravi impegni, aveva mandato una lettera in cui
si dichiarava spiacente di non poter essere presente. In fine, a nome dell’Amministrazione,
il presidente, assicurando che il nuovo edificio sarà presto ultimato,
e ad ottobre l’Asilo aprirà nei nuovi locali.
Settembre 1939
Sposalizio solenne. Uno dei più solenni celebrati
finora nella nostra parrocchia, è stato quello di Fiora Vittorio con
Malacarne Maria. Il rito si è compiuto in giorno di festa, cioè
domenica 13 agosto scorso. Il motivo della straordinaria solennità
è stato che gli sposi appartengono alle nostre due Associazioni giovanili
d’A.C. Lo sposo è membro della scuola di canto, è il primo
apprezzato tenore. Perciò la scuola, durante la messa ha eseguito le
sue note più belle con scelti mottetti. Le bandiere delle associazioni
erano presenti. Il viario in mozzetta ha celebrato il rito, rivolgendo fervide
parole agli sposi, ricordando le speciali benemerenze dello sposo per la sua
attiva operosità ed esemplarità nell’Associazione giovanile
e nella scuola di canto. I due sposi cambieranno intanto il loro distintivo
e metteranno quello dell’Unione Uomini e del Gruppo Donne di cui entreranno
a far parte. Sulla porta della chiesa, la beniamina Maria Girardi e l’aspirante
Luigino Andruetto, dissero poetici auguri ai fortunati Sposi, circondati da
tanta simpatia e complimentati da un concorso straordinario di gente. La scuola
di canto e l’Associazione S. Vito, hanno regalato allo sposo un magnifico
quadro sacro, l’Associazione Santa Agnese, ha offerto alla sposa un
bel libro “La Sposa Cristiana”.
Gita turistica. La nostra Unione Uomini d’A.C., ha organizzato una gita,
alla quale hanno preso parte anche le due scuole di canto, per la loro gita
annuale. Martedì 15 agosto, alle ore 7 si partiva da Piossasco. La
prima sosta fu fatta a Susa alle ore 8,30, per le provviste necessarie. A
Chiomonte si fece un boccone di colazione con una fermata di mezz’ora.
Ad Ulzio abbiamo visitato la casa Salesiana con la bella chiesa, che fu già
abbazia dei frati Benedettini. Verso mezzogiorno si arrivava a Cesana, ove
abbiamo pranzato nei prati all’ombra. Alle ore 15 circa si giungeva
alla tanta sospirata e decantata Sestriere. Posto veramente incantevole per
le altissime montagne che lo circondano, con le due filovie che in breve trasportano
sulle cime dei monti quelli che ambiscono salire in alto. Luogo magnifico
per i grandi e lussuosi alberghi dalle alte torri rotonde. Abbiamo visitato
ed ammirato la nuova Chiesa fatta costruire dal senatore Agnelli con la spesa
di circa un milione. Alle ore 17, si partiva per la valle del Chisone, dopo
brevi fermate a Pragelato e a Finestrelle, siamo giunti a Perosa Argentina,
ove trovammo cordialissima ospitalità presso l’Istituto Salesiano.
Consumata lì la cena, abbiamo goduto ancora uno spettacolo cinematografico,
quindi siamo ritornati a casa a notte avanzata con in cuore una straordinaria
soddisfazione. Mai finora avevamo fatto una gita così lunga, così
varia e così indimenticabile. Le scuole di canto hanno espresso la
loro riconoscenza al Vicario per questo graditissimo premio, con nell’animo
il proposito d’essere fedeli e costanti alle esigenze e alla disciplina
della scuola.
I premi di Catechismo, quest’anno hanno cambiato genere: non più
libri, ma una gita, che si è effettuata mercoledì 16 agosto,
ed ebbe per meta il santuario di S. Pancrazio. Circa 50 bambini premiati attendevano
con ansia il torpedone al momento della partenza, che fu alle ore 8. Per via
Orbassano, Rivalta, Rivoli, e Alpignano si è giunti a Pianezza, da
cui il santuario è distante circa un Km. Il santuario è officiato
dai padre Passionisti, uno di loro conducendo i fanciulli a visitare la vecchia
chiesa, e il nuovo ampliamento, ha narrato la storia del santuario. Un altro
padre, un miracolato, ha parlato della beata Gemma Galgani e di San Gabriele
dell’Addolorata. I ragazzi hanno ammirato i tanti quadri ex voto, che
adornano le pareti della chiesa, e si sono divertiti in modo straordinario
nell’ampio cortile antistante il Santuario, ed hanno consumato il pranzo
sotto i portici su tavole messe a disposizione dai rev. Padri Passionisti.
Dopo ore di sosta, si è ripresa la via del ritorno, con la fermata
a Pianezza, per visitare la famosa Rocca salendovi tutti sopra. Passando per
Collegno, si è fatto tappa a Grugliasco, consumando la merenda nel
ricreatorio parrocchiale, dove una vecchia giostra ha cominciato a girare
e a divertire. Sempre fra lieti canti e schietta allegria, si è tornati
a Piossasco verso sera. L’idea del premio possa essere sempre un forte
incitamento, perché i bambini attendono con buona voglia allo studio
del Catechismo, questo è lo scopo e il desiderio del Vicario. Il premio
dei due libri, “Bianca Bongioanni Gianoglio”, fondato dalla signora
Letizia Battistini in memoria di sua cara Mamma, è stato assegnato
quest’anno a Maria Teresa Sapino e a Luigino Andruetto.
Sotto i cipressi, all’ultima dimora abbiamo accompagnato, domenica 6
agosto scorso, la salma del defunto Luigi Mola. Colpito da male che lentamente
progrediva, senza tuttavia dargli gravi dolori, poté ricevere con comodità
e devozione gli ultimi sacramenti e prepararsi ad una morte, che fu realmente
serena e tranquilla. Aveva compiuto 76 anni. Fu un uomo retto ed esemplare,
che allevò una numerosa famiglia di sei figlie e due figli, che si
succedettero al capezzale dell’infermo per assisterlo durante la malattia,
tutti furono presenti al suo trapasso e ai suoi funerali. Era socio della
nostra Unione Uomini d’A.C. e membro della confraternita del SS. Nome
di Gesù. La famiglia ha voluto onorare il caro Padre con funerali di
prima classe, ai quali prese parte un numero straordinario di persone, data
la grande conoscenza e stima che i Mola godono in paese e fuori. Le nostre
scuole di canto, maschile e femminile, hanno cantato dall’orchestra
la messa esequiale e di settima, con uno speciale riguardo alla figlia del
defunto, signorina Annetta, la quale tiene la parte principale nella scuola
di canto femminile. Alla famiglia e particolarmente alla consorte del defunto,
la quale da molto tempo non gode buona salute, rinnoviamo le nostre vivissime
condoglianze.
Asilo Infantile S. Vito. Fervono i lavori nel nuovo edificio per l’impianto
dei termosifoni, della luce e dell’acqua. In questo mese tutto sarà
ultimato e ad ottobre si inaugurerà la nuova sede. Con piacere vediamo
affluire le offerte, proprio in questo momento in cui né abbiamo tanto
bisogno. L’esempio di questi benefattori possa essere d’incoraggiamento
ad altri, e muovere tutti in generosa gara in aiuto di questa preziosa opera
di beneficenza quale è l’Asilo. Riguardo alle offerte ricevute,
siamo a quota 2.450 lire. L’Adunanza Azionisti è per domenica
24 settembre alle ore 17, dove sono convocati tutti gli azionisti nel salone
dell’Asilo e sarà dato conto del funzionamento dell’Ente
e delle spese per la nuova costruzione.
Ottobre 1939
La Voce del Pastore. Il nuovo edificio del nostro Asilo S.
Vito, è finito. Uno dei nostri sogni si è realizzato. Tiriamo
un lungo respiro, con un sincero Deo Grazia, si era lavorato per circa due
anni. I soci Azionisti, che ultimamente tennero un’adunanza generale,
sono stati i primi a visitare il nuovo locale, che hanno ammirato in ogni
sua parte. La facciata è splendida, alcuni gradini danno su un atrio
aperto, dal quale si entra in uno spazioso corridoio, con a destra una saletta
di Direzione, la cucina, la scala in pietra che porta al piano superiore,
ove sta un comodo e luminoso alloggio delle Reverende Suore. A sinistra del
corridoio d’ingresso, si entra nel grande salone, suddiviso in tre parti
da eleganti divisioni di legno. Qui vi è l’aula e il refettorio,
molto spaziosi e ben illuminati. Tutti gli ambienti saranno riscaldati a termosifone,
già impiantato dalla ditta Pidello e Malvisti di Torino. In cucina
e nei gabinetti scorre automaticamente l’acqua limpida. Esiste tutto
quanto l’igiene e la comodità potevano suggerire. Resta da ordinare
e abbellire il cortile, asportare terra ingombrante, e formandovi qualche
aiuola di verde e di fiori. Resta pure da abbattere una parte del locale vecchio
per formare un’ampia entrata dalla strada S. Vito, e per lasciare vedere
la bella e nuova costruzione. Tutto questo si farà appena sarà
possibile avere l’aiuto di volenterosi che presteranno gratuitamente
la loro opera. Il nuovo edificio è finito, ma è anche tutto
pagato? Purtroppo no, una grossa cifra resta ancora da pagare. Ma abbiamo
fiducia che le oblazioni continueranno fin che sarà necessario. Nonostante
i tempi critici, le sorgenti della carità e della beneficenza non si
sono esaurite, anzi è appunto in questi momenti che si può vedere
lo spirito caritativo delle persone e delle famiglie. Intanto in questo mese
l’Asilo comincia a funzionare nei nuovi locali. Cosa importantissima
è che i bimbi siano numerosi a frequentarlo subito da principio. La
novità e la bellezza della nuova sede possa essere un buon incitamento
a questo riguardo. Quanto prima nell’atrio del nuovo edificio, sarà
murata la lapide di marmo con i nomi dei maggiori benefattori. Sulla lapide
rimane dello spazio vuoto per accogliere altri nomi che certamente si aggiungeranno
ancora, in seguito. Ringraziamo Dio per la meta raggiunta, ai benefattori
e collaboratori diciamo l’espressione della nostra riconoscenza, mentre
invochiamo sopra di loro le più elette benedizioni del Cielo.
Vita Parrocchiale. Novelli Chierici. Domenica 17 settembre scorso alle ore
10,30 prima della messa grande, c’è stato nella nostra chiesa
il rito della Vestizione chiericale di due giovani studenti, aspiranti al
sacerdozio. Data la novità della funzione, molta gente si era raccolta
per assistere. Il Vicario in mozzetta, all’altare maggiore, benedisse
prima le vesti chiericali che i due giovani recavano in braccio. Quindi con
rituali parole spogliandoli dell’abito secolare, consegnò loro
il nuovo sacro vestito, d in fine li benedisse, terminando il rito con rivolgere
parole di circostanza al popolo che assisteva, e parole d’incoraggiamento
e d’augurio ai due novelli Leviti. I due fortunati giovani, ai quali
Dio ha dato la vocazione al sacerdozio, sono Mario Bonetto di Giacomo e Silvio
Bianciotto di Mario. Hanno compiuto lodevolmente i loro studi ginnasiali nel
Seminario di Giaveno ed in questo mese entreranno nel seminario fisolofico
di Chieri, dopo tre anni inizieranno lo studio teologico che durerà
quattro anni. Così dopo lunga, ma importante preparazione, giungeranno
all’altissima dignità di Ministri del Signore. In questa loro
ascesa li accompagniamo con i voti più fervidi e devote preghiere.
La Festa dei Preti, ossia della congregazione sacerdotale sotto il titolo
dell’Angelo Custode, è stata celebrata martedì 29 agosto
scorso, erano presenti ben 41 sacerdoti. Rettore della festa fu il rev.mo
don Gaetano Chiantore di Cumiana, al quale facevano corona per il servizio
all’altare, tutti i parroci ed i sacerdoti del comune di Cumiama. Ha
tenuto il discorso ufficiale della festa il sig. Can. Teol. Domenico Cibrario,
vicario di Cuorgnè. Ex vicecurato a Cumiana. Molta gente prese parte
alla funzione, la quale comprende sempre quattro parti. La prima parte, accettazione
dei nuovi confratelli, fu accettato il nuovo parroco della Motta di Cumiana,
seconda parte messa cantata solenne, terza parte benedizione del SS. Sacramento,
quarta parte esequie per i confratelli defunti. Alla funzione religiosa è
seguita la solita adunanza generale e poi l’appetitoso pranzo preparato
dal Vicario, consumato fra la più schietta cordialità dei convenuti.
Asilo Infantile San Vito. In questo mese sarà benedetto e inaugurato
il nuovo locale che si aprirà come tutte le scuole italiane, il giorno
16 corrente. L’Amministrazione fa presente che le famiglie dei bambini,
come per il passato, pagheranno una piccola quota mensile per la minestra
ed un’azione di cinque lire a titolo d’iscrizione all’Asilo
per l’anno scolastico 1939-40. Ecco intanto un altro elenco d’offerte,
in gran parte sono piccole, ma davanti a Dio possono avere grandissimo valore
se fatte con retta intenzione e sacrificio, per un totale di lire 1.200. Ci
auguriamo che sia imitato l’esempio di molti generosi, i quali hanno
ripetuto l’offerta che avevano dato prima. Se tutti facessero così,
potremo fare un grande passo decisivo nel pagamento delle spese. Siamo sorretti
da viva fiducia in Dio e ferma speranza nella generosità della popolazione.
Novembre 1939
La Voce del Pastore. La nuova sede del nostro Asilo S. Vito
è stata benedetta ed inaugurata da Sua Eccellenza Mons. Pinardi. La
descrizione della funzione la potete trovare nella cronaca della Vita Parrocchiale.
Ho il piacere di presentarvi ultimata un’opera che ho ideato e voluta
per voi, per il bene delle vostre famiglie per il miglioramento della parrocchia
e per l’onore del paese. Non è riuscito un gioiello, come qualcuno
dice, ma nella semplicità e comodità è bello. Ne sia
data lode anche agli impresari Fratelli e specialmente a Teodoro Borgi. Disegnatore
e progettista. Un Vicario, mons. Edoardo Bottalo, è stato l’ideatore
e il fondatore dell’Asilo S. Vito, un altro Vicario lo ha ora migliorato
con una sede nuova dalle fondamenta. Come vedete i parroci non s’interesano
solo di chiesa, ma di tutte le opere benefiche del paese. Ordinariamente sono
essi i primi sostenitori delle Opere di carità e di beneficenza. Agli
uomini di poca fede, che mormoravano qualche anno fa, i quali non volevano
aderire alla nostra iniziativa e negarono il loro obolo, dobbiamo solo affermare
che l’ambiente e l’attrezzatura del nostro Asilo ai giorni nostri
non possono essere quelli di vent’anni fa. E’ necessario progredire
e rinnovarsi; lo esigono le direttive date e sanzionate dal regime Fascista
nelle sue importanti leggi scolastiche. Credere che l’Asilo avrebbe
potuto continuare in locali vecchi ed inadatti era firmare la sentenza di
morte. Ci siamo dunque aggiornati e con esito splendido. E’ impressione
generale che la nuova costruzione è riuscita perfettamente allo scopo.
Questo dà gran soddisfazione, specialmente per la tranquillità
di aver speso bene le oblazioni ricevute. Coloro che hanno prestato la loro
opera manuale possono essere contenti di non aver lavorato invano. Soprattutto
ha motivo di compiacersi la persona ignota, la quale con la sua offerta di
20 mila lire, mi ha indotto ad iniziare il nuovo edificio, che diversamente
chissà quando sarebbe potuto cominciare. La lapide di marmo, come avevo
promesso, è già stata mutata nell’atrio della nuova sede.
Porta in alto scritto: “Per riconoscenza ai Benefattori”. Seguono
34 nomi, ma c’è ancora spazio per altri e speriamo che sia presto
occupato. Nell’elenco degli oblatori manca ancor il Municipio di Piossasco,
che finora non ha ancora dato alcun contributo per la nuova sede. Ha dato
assicurazione al presidente, che lo farà nel prossimo anno. Auguriamoci
che l’oblazione sia generosa e sia perché è dovere onorifico
per un Comune interessarsi, spendere per le istituzioni scolastiche e pie.
A Sua Ecc. Mons. Pinardi, che nella sua squisita bontà e gentilezza
accogliendo l’invito è venuto a benedire ed inaugurare la nuova
costruzione, ha recato con la sua persona e con la sua parola, tanta solennità
al rito, e la più profonda riconoscenza da parte nostra. Alle Autorità
civili, politiche e scolastiche, alle Rappresentanze tutte, che con la loro
presenza tanto onorarono la bella funzione, rinnovo i miei più sentiti
e deferenti ringraziamenti, come ringrazio in modo particolarissimo il Comandante
del Centro premilitare sig. Aldo Fenoglio, per aver portato i Giovani militanti
a rendere imponente la cerimonia.
Vita Parrocchiale.
Inaugurazione Nuova Sede dell’Asilo S. Vito. Domenica 15 ottobre scorso,
è stata impartita la benedizione ai nuovi locali da Sua Ecc. Mons.
Pinardi. L’Eccellentissimo presule, accompagnato dal Teol. Frigeris,
giunse alle ore 10 al portone dell’Asilo, ove il Vicario e don Del ferro,
in rappresentanza della casa Salesiana, erano ad ossequiarlo le Autorità,
vale a dire il Commissario prefettizio sig. Marte Lorenzo, il Rappresentante
del Segretario politico, la Segretaria del Fassio femminile, il presidente
della sezione Combattenti sig. Giorda, le rappresentanze delle Istituzioni
fasciste, le insegnanti delle scuole. All’ingresso del Monsignore nel
cortile dell’Asilo, una Compagnia di Giovani premilitari al comando
del Capomanipolo Aldo Fenoglio, scattava sugli attenti e la guardia armata
presentava le armi, mentre scoppiavano i battimani del pubblico, e s’inchinavano
tutte le bandiere delle Associazioni parrocchiali. Dopo un canto religioso,
salito Mons. Pinardi sui gradini dell’entrata del nuovo edificio, si
fece avanti il segretario dell’Asilo sig. Renato Balbo, il quale in
nome dell’Amministrazione porse i dovuti omaggi a Sua Eccellenza invitandola
a benedire la nuova sede. La piccola Maria Girardi disse un poetico saluto
al Monsignore in nome dei bimbi dell’Asilo, prese quindi la parola Mons.
Pinardi, che ringraziò degli onori che a lui erano resi, spiegò
l’importanza dell’Asilo e terminò invocando la benedizione
di Dio su tutti quanti hanno cooperato per quest’opera. Nel più
religioso silenzio si compì il rito della benedizione. Poi S. Ecc.
Mons. Pinardi entrò nei locali a visitarli. Si soffermò in modo
speciale sull’ampia aula scolastica, ove campeggiavano i due ritratti
del Re e del Duce, offerti dal nostro Comune, dove i piccoli banchi erano
disposti non nella forma ordinaria di tutte le scuole, ma in semicerchio attorno
alla cattedra come ad esprimere un ideale amplesso che i bimbi vorrebbero
dare alla loro Madre Maestra. Autorità e popolo hanno avuto accesso
ai locali, visitandoli con comodità e non senza ammirazione. Mons.
Pinardi dopo aver passata in rassegna la Compagnia d’onore dei Giovani
premilitari accompagnato dal loro Comandante, ossequiate le Autorità,
lasciò l’Asilo, portandosi in chiesa parrocchiale per la santa
messa. Dopo il Vangelo, parlò alla popolazione sulla pratica della
vita cristiana. La scuola femminile di canto eseguì mottetti e lodi.
Il giorno seguente l’Asilo cominciava a funzionare, aprendosi così
nello stesso giorno, in cui si aprivano tutte le scuole d’Italia.
Dicembre 1939
Altare del Sacro Cuore di Gesù. Si avvicina il giorno
in cui avremo un degno altare dedicato al Sacro Cuore di Gesù. Il gran
quadro è già finito e pronto in casa del pittore. Lo scultore
sta preparando la parte che sarà di marmo, cioè la mensa e i
contorni. Inaugurato l’altare daremo anche maggior incremento alla devozione
del S. Cuore di Gesù della quale sentiamo tanto bisogno, devozione
che si compendia nelle due grandi parole Amore e Riparazione. Il quadro e
l’altare nella loro fine bellezza saranno u forte richiamo al nostro
fervore, tanto che la funzione del primo venerdì del mese sarà
molto più frequentata e solenne. Intanto è bene conoscere che
le offerte finora avute sono assai numerose se pure non grandi, e continuano
a giungere. Ogni primo venerdì del mese si raccoglie in chiesa la colletta
pro Altare Sacro Cuore, ecco i frutti, nel 1936 si ebbero 46,65 lire; nel
1937 lire 90,80; nel 1938 lire 95; nel 1939 lire 80,50; altre offerte 635
lire, a tutti il più vivo ringraziamento con la preghiera che il Divino
Cuore ricompensi degnamente.
Asilo Infantile S. Vito. Il giorno 4 novembre scorso, il nostro Asilo ebbe
una grandissima visita, quella dei Combattenti della sezione di Piossasco.
Avevano consumato presso il camerata Dario Sibille, trattoria San Giorgio,
il loro rancio, al quale presero parte tutte le Autorità del paese.
Intervenne anche il Vicario, il quale nel suo breve discorso di celebrazione
della data della grande Vittoria, conseguita dal gloriosi Combattenti, ricordò
la simpatia dei Combattenti per il nostro Asilo, cui fecero a suo tempo la
loro importante ed efficace offerta. Invitandoli a visitare il nuovo edificio.
L’invito fu accettato, con a capo il presidente della sezione, il mutilato
Giorda, i combattenti compirono la visita. Dopo aver manifestato il loro compiacimento
per la bella costruzione, vollero lasciare un obolo raccolto tra i presenti,
che fruttò 50 lire. Il Vicario presidente dell’Opera, li accompagnava
nella visita, ringraziò vivamente, rilevando come i combattenti siano
tra i primi a dimostrare apprezzamento per la benefica opera che è
l’Asilo. Altre visite gradite e importanti si fecero al nostro Asilo,
da parte di sacerdoti e da parte di laici, che s’interessano alle Istituzioni
benefiche. Con piacere notiamo quella del Segretario politico di Piossasco,
accompagnato dal Segretario comunale, dal Dott. Alfano e dal sig. Dante Martinotti,
tutti hanno confermato che la nuova costruzione è felicemente ben riuscita
allo scopo.
Unione Uomini. Nell’adunanza generale tenuta il 12 del mese scorso,
alla presenza del sig. Domenico Durando, inviato dal Centro Diocesano, è
stato proclamato nuovo Presidente Michele Elia. Il Vicario mentre lo presentava
ai Soci, ha notificato che Elia, è già delegato zonale delle
Unioni Uomini, è stato ultimamente eletto anche membro del Consiglio
Diocesano di Torino. Questo fa onore non solo ad Elia, ma anche alla nostra
Associazione, la quale saprà apprezzare le ottime doti del nuovo presidente,
molto competente in A.C. e soprattutto zelante ed esemplare. Fatte le votazioni
a scrutinio segreto, il nuovo consiglio è riuscito formato nel modo
seguente: Andruetto Giovanni vicepresidente, Fiora Giovanni cassiere, Andruetto
Michele, Lanza Antonio, Lanza Giovanni, Riboldi Antenore, Romano Edoardo e
Sapino Chiaffredo consiglieri, Paviolo Mario è stato confermato segretario.
Gruppo Donne. Domenica 19 novembre scorso, si è tenuta la riunione
generale delle socie per le nuove elezioni. Assisteva una Delegata diocesana.
Dopo un pensiero religioso dell’Assistente Ecclesiastico, la sig.ra
Mola Giovanna da otto anni nostra ottima e amata presidente, che con tanto
zelo e delicatezza lavorò per il progresso del nostro gruppo, disse
belle e commoventi parole di commiato, dovendo a norma degli statuti lasciare
la carica. Il Vicario la ringraziò vivamente della sua attiva collaborazione
prestata a bene del gruppo e della parrocchia, invocando da cielo degna ricompensa.
Presentò all’assemblea la nuova presidente Lucia Gontero, accolta
con calorosi applausi. Distribuite le schede e fatte le votazioni, il consiglio
direttivo restò così composto: Giovanna Mola vice presidente,
Caro Teresa cassiera, Andruetto Lina, Girardi Rosa, Martina Clotilde, Novarese
Tersilla, Paviolo Consolata e Spesso Rosa consigliere. Frigeris Tersilla delegata
fanciulli, Elia Bonetto Rina delegata buona stampa, Secondina Pereno rieletta
segretaria.
Su questo bollettino, in seconda pagina, di proprio pugno
del Vicario troviamo scritto: “Freddo intensissimo: gradi 14,5 sottozero
nella notte dal 20 al 21 corrente mese”.
Associazione San Vito. Quest’associazione da un po’ di tempo è
molto intralciata nella vita regolare per causa dei richiami militari. Una
mezza dozzina di soci attualmente vestono il grigio verde. Tuttavia per regolare
il suo funzionamento, è stato ricomposto il consiglio di presidenza
con il nuovo presidente. Questi è Eraldo Lovera, che viene a prendere
la carica che da molti anni teneva il cugino Angelo Mola, il quale domandava
e con diritto, di poter andare ormai in … pensione. Gli altri membri,
eletti con votazione di tutti i soci sono: Mola Angelo, vice presidente, Martinatto
Giovanni cassiere, Bonetto Mattia, delegato aspiranti, Lovera Giuseppe, Elia
Emilio,Elia Mario, Martinatto Mario consiglieri, Fiora Duilio segretario.
La nuova direttiva ha subito dato segni della sua volenterosa attività,
di cui parleremo. Intanto con il nuovo anno sociale è stata anche ripresa
la scuola di religione, ogni mercoledì sera. A proposito dobbiamo pubblicare
che l’anno scorso lo studio dei nostri giovani è stato coronato
da gran successo, perché nella gara di cultura religiosa della vicaria,
alla nostra associazione fu assegnato il primo premio degli effettivi, consistente
in una medaglia d’oro. Evviva ! e sempre avanti.
Associazione S. Agnese. Anche quest’associazione ha subito una piccola
scossa per il cambio della timoniera. Da molti anni teneva la carica di presidente
Rina Garello, che con buoni risultati condusse l’Associazione, alla
quale dedicava tanta attività. Il desiderio di esonerarla da questa
responsabilità, fu accolto e in sua vece fu eletta Rina Elia. All’adunanza
generale delle socie, il 26 novembre scorso, la delegata diocesana signorina
Cattanea, presentava la nuova presidente, e presiedeva le lezioni del nuovo
consiglio, il qual è così composto: Rina Garello vice presidente,
Elia Agnese cassiera, Alda Buttigliengo segretaria, Elia Luigina, Ferrero
Angela, Mola Maria, delegate rispettivamente delle aspiranti, delle beniamine
e delle piccolissime; Riccarda Andruetto e Bertinetto Vitalina consigliere.
Asilo infantile S. Vito. I bimbi dell’Asilo, qualche giorno prima di
Natale, ebbero un’improvvisa, ma gradita visita: quella del segretario
politico e della segreteria del fascio femminile. I gentili visitatori, ricevuti
dalla rev.ma Suora Direttrice, s’interessarono vivamente del funzionamento
dell’Asilo e lasciarono ai sorridenti bambini graditissimi dolci. Le
visite delle Autorità locali alle pie e benefiche Istituzioni del paese,
hanno sempre una grande importanza ed un evidente significato. Mentre è
l’apprezzamento di queste Istituzioni, ne viene sempre un naturale incoraggiamento
a coloro che in loro e per loro si occupano e lavorano.
Le Rev. me Suore, anche quest’anno alla vigilia di Natale, hanno fatto
lieti e contenti i bambini. Avevano preparato a ciascuno un piccolo, ma grazioso
cestino di carta con dentro dei dolci. Con che gioia quella sera, ogni bimbo
portò a casa le primizie ricevute da Gesù Bambino. Quanta cura
e quanto amore dimostrano le rev.me Suore per i nostri cari bimbi
Le offerte per il nuovo edificio dell’Asilo continuano a giungere, con
molto piacere ne diamo pubblicazione, per una somma di lire 1.290. Il sig.
Zoppetto Giovanni, cementista, per la circostanza del suo sposalizio, regalò
un’elegante balaustra, che era necessaria per l’Asilo.
Febbraio 1940
La Voce del Pastore. V’invito a fermarvi a riflettere
sulla statistica che segue. Ci presenta il movimento demografico della nostra
parrocchia nell’anno 1939. Il numero dei morti è troppo alto,
in proporzione della popolazione che è di 1.200 abitanti. Il numero
dei nati è discreto, ma non sufficiente, non sorpassa neppure quello
dei morti. Il numero dei matrimoni è assolutamente troppo esiguo. E’
vero che ci sono pronte scure gravi: con l’agitazione che circola per
il timore di una guerra, con i frequenti richiami militari, che ci sono stati
e ci possono essere, chi ha la tranquillità e la forza d’animo
di fondare una famiglia? Ma è anche vero che ci sono di quelli che
invecchiano e non pensano, affatto ad accasarsi. Quando si arriva alla tassa
sul celibato, è segno che è giunto l’ora di sposarsi.
Il Governo ha messo questa tassa, come un avvertimento che si è giunti
all’età del giudizio, e che non è bene che l’uomo
resti solo. Richiamo poi la vostra attenzione sulla festa della cappella del
Prarosto, che si celebrerà martedì 6 c.m. Questo caro Santuarietto,
per la generosa elargizione di una persona che vuol rimanere ignota, è
potuto essere ritoccato in ogni sua parte e decorato sobriamente in modo da
dare risalto alla bella sua forma architettonica. Intervenite numerosi per
onorare la Madonna delle Grazie, che da questo Santuarietto vigila e protegge
le due parrocchie, nelle quali conta così ferventi e numerosi devoti.
Statistica Parrocchiale 1939.
Battesimi n° 17. Matrimoni n° 7. Morti n° 18.
Vita Parrocchiale. Necrologio. Il libro dei morti inizia quest’anno
con il nome e di Giovanni Garello. Aveva 69 anni compiuti da pochi giorni.
La sua malattia non fu lunga, ma sopportata con gran rassegnazione e fede.
Egli era il Crocifero e il sacrestano della Confraternita, alla quale apparteneva
fin dal 1899. Fu anche per qualche tempo, iscritto alla scuola parrocchiale
di canto, e sempre volentieri si portava in coro per aiutare nel canto sia
nei giorni festivi sia feriali. Era socio della nostra Unione Uomini d’A.C.,
e perciò fu portata la bandiera ai funerali, i quali riuscirono molto
bene per il numeroso intervento di gente.
In onore delle Mamme. Per iniziativa del gruppo Donne d’A.C., anche
quest’anno le donne sposate e madri della nostra parrocchia, ebbero
un triduo di conferenze, che ebbero per tema: Vita di Mamme. Venne da Torino
a portare la sua fervida parola la signora Geuna. Il triduo ebbe una solenne
chiusura nell’Accademia che i bimbi più piccoli e più
grandi hanno svolto in onore delle Mamme, nel salone dell’Asilo, sabato
6 gennaio scorso. I bimbi si sono succeduti sul palco per esprimere alle Mamme,
il loro affetto e la loro stima, con poesie, dialoghi e scenette. Si sono
specialmente distinti i bimbi dell’Asilo, i quali hanno suscitato vivo
entusiasmo e generale espressione di consensi. Ai piccoli attori è
giunta la befana, la quale per mezzo del sig. Ruffinatto Luigi, mandò
una bella scatola di dolci, e per mezzo della signorina Garombo pacchetti
di caramelle. Per i bimbi ha ringraziato il Vicario.
Festa di S. Antonio Abate. Fu celebrata con più solennità d’alte
volte, perché fu cantata la Messa in musica con accompagnamento dell’organo,
anche la sera fu cantata in musica la Benedizione. Fu notato più numeroso
del solito l’intervento alle funzioni da parte degli uomini, i quali
paragonano puntualmente la loro quota annuale di una lira alla compagnia di
Sant’Antonio, di cui erano quest’anno rettori Vietto Vittorio
e Migliore Tommaso. La domenica successiva 21 gennaio, avvenne il tradizionale
pranzo, servito con unanime soddisfazione, dalla Trattoria S. Giorgio. Sono
messi all’incanto diversi oggetti che servivano come bardatura dei cavalli.
Di quest’incanto la compagnia di S. Antonio ricevette lire 9,20, sono
le briciole del pranzo. Intanto qualcuno ha fatto sentire, che la festa di
S. Antonio si facesse sempre di domenica. La cosa non può essere decisa
su due piedi, la possiamo esaminare. Rettori per il prossimo 1941 sarebbero:
Mattia Bonetto e Grimaldi Angelo.
Festa Madonna delle Grazie al Prarosto. Martedì 6 febbraio, ore 9 messa
cantata in musica. Predica e preghiere per la pace, ore 16 benedizione in
Parrocchia. Rettori della festa, Andruetto Anselmo e Pognante Battista.
Rettori delle Compagnie per il 1940.
Compagnia del SS. Sacramento – Vietto Vittorio e Rosso Tommaso fu Paolo,
rettrici Bruno Tina e Tersilla Novarese.
Compagnia della Madonna – Bergoglio Michele e Giovanni Andruetto di
Carlo, rettrici Andruetto Rina e Destefanis Maddalena.
Compagnia del Suffragio – Buttigliengo Emilio e Peretti Guglielmo, rettrici
Boetto Adele e Cesarina Andruetto.
Compagnia della Confraternita – Porporato Pietro, rettrici Andruetto
Margherita e Teresa Magnano.
Offerte pro bollettino. Queste offerte sono in parte ancora dell’anno
1939, ed in parte del corrente anno. Nel formulare un ringraziamento a tutti,
non solo per il denaro in se stesso, ma anche perché significa che
il bollettino è desiderato. Intanto insieme a tanti oblatori, ricordiamo
le famiglie Brunicardi, Boneschi, Martina, il dott. Alfano Francesco, la maestra
Ferrero Bombara Costanza, Caselli Mons. Bernardino, Frigeris Teologo Michele,
per un totale di lire 338.
Marzo 1940
La Voce del Pastore. Finalmente se n’è andato
il freddo, era ora. E’ stato un inverno di una rigidità straordinaria.
Pensate che qui in Piazza, il termometro è sceso a 14 gradi sotto zero.
Chi si ricorda di un simile freddo a Piossasco? Durò a lungo, con ripetute
ondate, tanto che a metà febbraio il termometro segnò ancora
12 gradi di gelo. Fu un freddo molto secco, non umido, dato che non vi era
neve per terra. Eppure vi furono pochissimi malati e nessuno grave. Passiamo,
dunque agli archivi, anche questo triste inverno, perché resti a ricordo
dei posteri, con l’augurio che non ritorni mai più. Lasciando
il passato, guardiamo innanzi, dove forse ci attendiamo altri rigori, che
a poco a poco ci va preparando l’economia nazionale e la crisi universale.
Avremo da soffrire ristrettezze e privazioni, pazienza, purché ci sia
risparmiato il flagello della guerra, che già si è abbattuto
su altri popoli. Le penitenze imposte dallo stato uniamole a quelle comandate
dalla chiesa, specialmente in questa Quaresima, sopportandole cristianamente
da forti, e sarà per noi un’ottima preparazione alla Pasqua.
Vita Parrocchiale.
Festa alla Cappella del Prarosto, in onore della Madonna delle Grazie, si
è celebrata solennemente il giorno 6 febbraio scorso. La Cappella era
gremita di gente, ma erano più numerosi ancora quelli costretti a star
fuori. Il Vicario, dopo il Vangelo, parlò dell’altare, spiegando
la storia del piccolo Santuario. Che da un’iscrizione trovata, risulta
che avvenne inaugurata il 17 luglio 1719. Allora esisteva a Piossasco solamente
la Parrocchia di San Vito. Non si sa in seguito a quale grazia prodigiosa
esso sia stato costruito là al Prarosto; ma certamente si tratta di
grazia straordinaria. Da allora tutto Piossasco, nutrì sempre gran
devozione verso la Madonna delle Grazie. La cappella fu restaurata una prima
volta nel 1867, poi a luglio del 1906, per ultimo, com’è già
stato pubblicato, fu restaurata l’anno scorso, grazie ad una generosa
offerta di persona ignota, in riconoscenza di grazia ricevuta. Si faceva notare,
di considerare la bellezza dei restauri, ma manca una cosa importante, manca
ancora alla devota Cappella, un altare di marmo, si spera col tempo di arrivare
anche a questo. Ravviviamo intanto la devozione verso la Madonna delle Grazie,
ricorrendo a Lei in tutte le necessità. Si otterranno così grazie
e prodigi, ed allora la riconoscenza verso di Lei si manifesterà anche
in modo generoso.
Trovata morta. In una rigida mattina dello scorso febbraio, veniva trovata
morta una donna in un bosco presso il torrente Chisola, nei confini di nostra
Parrocchia con Volvera. Dopo lunghe pratiche legali, veniva riconosciuta per
la signora Gresino Costantino Lucia, residente a Torino, d’anni 71.
Uscita di casa e dalla città, non ricordava più il suo domicilio,
e senza memoria vagò per diversi paesi e per le nostre campagne, finché
sorpresa dal rigidissimo freddo, morì assiderata. Sua figlia in Torino,
aveva fatto ricerche con annunci sui giornali e per mezzo della radio, ma
inutilmente, finché le giunse la dolorosa notizia della tragica morte
della mamma. Con lodevole e figliale pensiero volle tributare alla defunta
gli onori funebri con sepoltura che fu fatta nella nostra parrocchia il giorno
7 febbraio. Di fronte a questo caso pietoso, eleviamo viva preghiera a Dio,
che ci conservi sempre l’uso di ragione e ci preservi da morti tragiche
e improvvise.
Altare Sacro Cuore di Gesù. Abbiamo visitato a Torino il laboratorio,
dove il sig. Vaudaganotti sta lavorando i marmi che formeranno il nuovo altare.
La mensa avrà la forma non di una tavola con colonne, ma di un sarcofago;
è il tipo più adatto allo stile barocco della nostra chiesa.
I lavori progrediscono in modo che per la fine d’aprile l’altare
sarà pronto per essere collocato a posto. Ecco intanto altre offerte,
piccole e grandi, segno della viva devozione verso il Sacro Cuore, e del sincero
interessamento che la popolazione si prende per il nuovo altare. Per un totale
di 410 lire, il Divino Cuore benedica e ricompensi tutti gli oblatori.
Aprile 1940
La Voce del Pastore. Anche quest’anno a nome mio e
a nome vostro, ho levato la voce per protestare contro il ballo pubblico,
impiantato sulla piazza della chiesa, il giorno di Pasqua, profanando così
il giorno di Pasqua, profanando così il giorno più sacro e più
solenne di tutto l’anno. Alla mia protesta avranno sorriso le quattro
giovani vanerelle della Parrocchia, che per darsi importanza hanno bisogno
di farsi conoscere come ballerine. Avevano sorriso forse anche i solisti cristianelli,
i quali hanno per divinità il denaro e il divertimento e a queste divinità
sacrificano coscienza e fede, pronti ad insegnare al Papa ed ai vescovi che
il ballo è il divertimento più morale e igienico che vi sia.
La lezione venne dall’alto, anche quest’anno con un’abbondante
pioggia ristoratrice, la quale fu come il pianto del cielo per la profanazione
della Pasqua, fu anche il frutto delle preghiere dei buoni che sospiravano
l’acqua per il bene delle campagne. Al dispiacere suddetto è
seguita una gran soddisfazione, avvenuta la domenica in Albis con la Comunione
Pasquale dei nostri uomini. Un triduo di predicazione tenuto dal rev.do sig.
Direttore della Casa salesiana di Piossasco, aveva scosso e preparato gli
animi, in modo tale che gli uomini per raccoglimento e per numero hanno dato
uno spettacolo grandioso e commovente di viva fede radiosa.
Associazione Giovanile S. Vito. Il rev.do Prof. Serasso del Seminario di Giaveno,
invitato dalla Federazione Diocesana, è stato qui a dare l’esame
di religione ai nostri Giovani, il cui numero si è molto ridotto per
le ultime partenze per il servizio militare. Intanto egli consegnava all’Associazione
la Medaglia d’oro conquistata l’anno scorso dai nostri giovani
come primo premio di Religione. Quest’anno non si sa se per generosità
o per altri motivi, pare che i Soci Effettivi abbiano voluto rinunciare al
premio. Invece una lode va data agli Aspiranti che all’esame si sono
presentati più preparati di tutti. Ora che è finita la scuola
di religione, deve esplicarsi una maggiore vita attiva di vera Azione Cattolica.
La presidenza è già all’opera.
Asilo Infantile S. Vito. Nel prossimo mese pubblicheremo la cifra che è
costato il nuovo edificio dell’Asilo. Purtroppo si vedrà che
le spese da coprire sono ancora molto gravi. Bisognerebbe che le offerte fossero
sempre generose. Vogliamo soprattutto sperare nell’aiuto dei Signori
di Piazza, la cui azione benefica è ben conosciuta e apprezzata. Ci
consola il pensiero che se non avessimo già compito l’opera,
oggi non ci sarebbe possibile per lo straordinario rincaro del materiale.
Intanto vi comunichiamo un elenco d’offerte da parte d’oblatori,
lire 705. Ringraziamo di tutto cuore, come pure ringraziamo quelli che hanno
data legna, la qual è stata raccolta nel mese scorso dagli amministratori
che sono passati nelle case.
Altare del Sacro Cuore. Abbiamo il piacere di pubblicare che una gentile persona,
la quale vuol mantenere l’incognito, ha già regalato una magnifica
tovaglia da mettere sul nuovo altare, ornata di ricco e prezioso pizzo. Chiediamo
per lei le più elette grazie e benedizioni dal Divino Cuore, sappiamo
che altre persone già lavorano per confezionare anche la sopratovaglia;
in modo che attorno al nuovo quadro tutto sarà nuovo e bello. Segnaliamo
che abbiamo raccolto altre 97 lire.
Maggio 1940
La Voce del Pastore. In questo mese di Maggio ricorre quest’anno
una data per me indimenticabile, il 25 enio di Messa, ossia il primo giubileo
sacerdotale. Precisamente il 29 maggio del 1915, per le mani di Sua Em., il
Cardinale Agostino Richelmi, Arcivescovo di Torino, io ricevetti l’ordinazione
sacra, nella mistica Cappella delle Suore del Cenacolo, a Torino, in Corso
Vittorio n°1. Era la vigilia della Festa della SS. Trinità. L’Ordinazione,
che d’ordinario si doveva compiere in giugno alla festa di S. Pietro,
era stata anticipata per causa della guerra, che da pochi giorni era stata
dichiarata, ed alla quale molti miei compagni erano già stati richiamati.
Fu dunque quella giornata la più bella, la più importante e
la più memorabile di tutta la mia vita, perché Dio mi elevava
all’immeritata dignità di suo Ministro; la più eccelsa
che vi possa essere sulla terra. Sono così passati 25 anni di sacerdozio,
durante i quali ho celebrato circa 10 mila messe. Anni di benedizioni e di
grazie che solo Dio conosce. Posso quindi giubilare, cioè con gran
letizia esprimere a Dio, la mia più viva riconoscenza. Tanto più
che un secondo motivo si aggiunge, il quale mi obbliga benedire il Signore
in modo solenne con tutto il cuore, voglio dire, che il prossimo mese di giugno
ricorre per me il mio 50 compleanno d’età. Un cumulo straordinario
di grazie, vedo sul trascorso cammino di mia vita, dal giorno del mio battesimo
ad oggi. Per questo fine invito voi tutti a cantare con me il Te Deum della
riconoscenza, per ringraziare solennemente il buon Dio nella domenica 2 giugno
p.v. Sarà la giornata di riconoscenza. In tal giorno scopriremo e inaugureremo
nella chiesa parrocchiale, il nuovo altare del Sacro Cuore di Gesù.
La data è molto opportuna, perché si trova fra l’ottava
della festa del Sacro Cuore. L’Altare sarà il monumento perenne
della mia gratitudine a Colui che non guardando alla mia indegnità,
mi ha scelto e mi ha consacrato suo Ministro. Nello stesso tempo varrà
a propiziarmi il Divin Cuore, affinché nell’avvenire possa corrispondere
meglio alle sue benedizioni, e conoscere generosamente la vita che mi resterà,
al bene dei miei carissimi parrocchiani, per la maggior gloria del mio Re
e Signore.
Primo Necrologio. E’ morto il più vecchio nostro parrocchiano,
Giovanni Bonetto, era nato in Piossasco nel 1848, aveva 92 anni. Morì
di vecchiaia dopo circa due mesi di letto, durante i quali la sua forte e
robusta fibra andò affievolendosi finché si spense la sera del
10 aprile scorso, dopo alcuni giorni di gravi sofferenze. E’ la sua
gran fede cristiana che merita di essere messa in luce. Finché le forze
glielo permisero, saliva ogni festa alla parrocchia pere assistere alle funzioni
e sovente si accostava ai SS. Sacramenti. Malato costretto a letto, con grande
devozione e invisibile soddisfazione ricevette parecchie volte la SS. Comunione.
Per lui la visita del sacerdote era un conforto straordinario, perché
la sua preoccupazione più grande era quella di salvarsi l’anima.
Quelli che lo hanno visitato infermo, hanno potuto costatare i suoi ardenti
sentimenti religiosi dalle molte preghiere che egli continuamente ripeteva.
Gran consolazione è pure stata per lui le cure amorose che ricevette
da parte dei suoi famigliari tanto affezionati. Certamente a quest’ora
egli avrà ricevuto il meritato premio in cielo per la sua vita spesa
tutta nel lavoro, nel bene della famiglia nella pratica sincera della religione.
Secondo Necrologio. Anche la donna più attempata della nostra parrocchia,
Gabriella Pipino, ha cessato di vivere nel mese scorso. Nata a Piossasco il
25 novembre 1849, è morta all’Ospedale di Piossasco, ove era
stata ricoverata, aveva 91 anni. Era la più vecchia consorella delle
figlie di Maria, poiché era iscritta alla compagnia, allora si chiamava
di S. Orsola, fin dal 1865. Fino a pochi anni fa si onorava di vestire la
bianca divisa. Quanti meriti si sarà acquistato in così tanti
anni, esemplare nell’osservanza del regolamento della compagnia. La
madonna, l’avrà chiamata attorno al suo celeste trono nel gruppo
speciale di quelle vergini anime, che su questa terra si gloriano di essere
sue figlie. Per la defunta la compagnia farà celebrare una messa in
questo mese, il giorno 18 alle ore 6.
Processione votiva. Domenica 7 aprile, avvenne la processione votiva che noi
facciamo ogni due anni, al santuario della Madonna dei laghi d’Avigliana.
La processione lunghissima per il numeroso concorso di popolo, poiché
era giorno festivo, si è svolta nell’andata e nel ritorno in
perfetto ordine con contegno religioso edificante. Molti i membri delle compagnie
religiose, moltissime le figlie di Maria in divisa. Dopo il cordiale saluto
da parte del rev.do sig. direttore del santuario, ebbe inizio la S. Messa,
eseguita dalla benedizione del SS. Sacramento. E’ stata cantata con
musica scelta dai nostri cantori, i quali ricevettero poi i più spontanei
complimenti da tutti per l’ottima esecuzione. La giornata splendida
ha reso più lieta e soddisfacente la gita, che fu certo gradita alla
Vergine e fu ricca di meriti per tutti, specialmente per quelli che la compirono
a piedi. Il rettore della confraternita sig. Porporato Pietro, ha disimpegnato
con generosità e finezza il suo importante incarico, per cui gli rinnoviamo
il nostro grazie.
Festa di San Valeriano. Festa del Lavoro. Il 21 aprile, natale di Roma, giornata
fissata dal nostro governo per la celebrazione della festa del lavoro, una
folla straordinaria di gente, poiché era domenica, si è riversata
sul colle di S. Valeriano, nella bella mattinata splendente di sole. Alle
ore 9 giungevano, accompagnate dalla banda musicale, le associazioni fasciste
e dopolavoristiche con a capo il segretario politico, organizzatore della
festa. Erano presenti anche il Commissario Prefettizio sig. comm. Rivera con
il segretario del Comune, il presidente della sezione Combattenti, la Segreteria
dei fasci femminili, gli insegnanti delle scuole comunali e altre Autorità
e Gerarchi. Si è iniziata la finzione religiosa con la celebrazione
della messa all’aperto fuori dalla cappella. Il Vicario con pensieri
di circostanza ha parlato del lavoro umano e materiale, cristiano e spirituale
che deve essere il dovere quotidiano d’ogni lavoratore italiano, per
il bene della Patria terrena e per la conquista della Patria celeste. Alla
fede umana a fascista il lavoratore deve unire e vivere una vera fede cristiana.
In questo additava un pratico esemplare in S. Valeriano, soldato dell’Imperatore
e soldato di Cristo, artefice della grandezza dell’Impero, nello stesso
tempo cooperatore eroico allo splendore della Religione cristiana. Durante
la messa, i cantori della parrocchia, hanno eseguito musica polifonica senza
accompagnamento, contribuendo al contegno religioso dimostrato dai presenti.
Rettori della festa erano i sigg. Vincenzo Vaudagna e Renato Balbo, i quali
hanno assolto al loro compito con generosità.
Festa a San Giorgio. Giovedì 9 maggio. La giornata dell’anniversario
della proclamazione dell’Impero si presta magnificamente bene per fare
una facile, ma impagabile esecuzione al monte san Giorgio, per ossigenare
i polmoni nell’aria purissima di lassù e per invocare la protezione
del Santo su tutto Piossasco. La gita non sarà poi tanto partecipata
quest’anno, ecco la novità: messa alle ore 10, pranzo e riposo
fino alle ore 14, ritorno in parrocchia e benedizione. Rettori della festa,
Modesto Lanza e Luigi Bruno.
Giugno 1940
La Voce del Pastore. Vi confermo la notizia che domenica
2 giugno corrente, sarà inaugurato il nuovo altare del Sacro Cuore
di Gesù. Ne farà la consacrazione Sua Ecc. Mons. Pinardi, che
giungerà qua alle ore 9,30 per cominciare subitola funzione. Si canterà
la Messa solenne, che spero di celebrare, sul nuovo altare appena consacrato.
Sarà la messa di ringraziamento a Dio per i 25 anni di sacerdozio,
che sono stati i più benedetti fra i miei 50 anni di vita. Vi prego
di intervenire numerosi alla straordinaria funzione e di unirle vostre fervorose
preghiere alle mie per rendere al Signore vivissime grazie. Durante la messa
sentirete la dotta e calorosa parola di Sua Ecc. Mons. Pinardi. Nel pomeriggio,
prima della benedizione del Santissimo si canterà il Te Deum. D’ora
in avanti con il nuovo altare del sacro Cuore di Gesù, anche la pratica
della nostra devozione dovrà prendere maggiori proporzioni, pertanto
la funzione del primo venerdì si svolgerà ogni mese con questo
programma: messa all’altare nuovo, fervorino, comunione nella messa
e benedizione del Santissimo. La sera antecedente vi sarà in parrocchia
la benedizione del Santissimo, per dare maggior comodità di confessarsi.
Il nuovo altare che potete contemplare nella nuova bella, artistica veste,
costa complessivamente diecimila lire. Non ho la pretesa, o meglio, la possibilità
di pagarlo tutto io, voglio lasciare anche a voi la possibilità di
contribuire; quindi sempre con riconoscenza accetterò offerte da aggiungere
a quelle già pubblicate. Voglia il sacro Cuore di Gesù gradire
questo monumento che d’ora innanzi, sarà l’altare più
bello della nostra Chiesa, si degni benedire largamente tutti.
Associazione S. Agnese. Nozze. Con l’alba del 4 maggio scorso, salutavamo
sposa una delle nostre migliori socie, Orsolina Novarese, che si univa in
matrimoni8o al sig. Aldo Canalis. Semplice ed esemplare, osservando il programma
dell’Associazione e valendosi dei molti aiuti da questa ricevuti, seppe
prepararsi degnamente alla missione di Sposa e di Madre. Bella e edificante
la funzione del suo sposalizio. Compì il rito il Vicario, assistente
ecclesiastico dell’Associazione, che al termine della messa nuziale
rivolse agli sposi appropriate parole augurali con particolare elogio all’ottima
sposa. Sulla porta della chiesa porse il saluto e gli auguri dell’Associazione,
la beniamina Giorgina Garello.
Festa di S. Giorgio. 9 maggio. Questa festa, va acquistando ogni anno maggior
importanza e grandiosità. Il 9 maggio è festa nazionale, il
concorso di gente è sempre più numeroso. Siamo partiti dalla
parrocchia alle 7,30 in processione, seguendo il quadro di S. Giorgio, portato
dal sig. Cesare Lanza, passando dal colle di San Valeriano e aggirando la
montagna di San Giorgio, in una comoda salita, siamo giunti alla cappella
poco dopo le ore 9. Dopo breve riposo, fu cantata in musica la Messa. I pellegrini
sarebbero più soddisfatti se si facesse un altare fuori e si celebrasse
all’aperto, la cosa può essere attuabile. Verso le ore 11, tutta
la cima del monte brulicava di gente, che divisasi in moltissimi gruppetti
seduti sull’erba, consumava il rancio che la fatica della salita e l’aria
forte di lassù rendevano tanto gustoso. Intanto da un alto podio Nino
Muttigliengo, presentato dal sig. Cattenea Mario fu Casimiro, fece una breve
commemorazione della giornata, che era dedicata all’Esercito Italiano.
I presenti pensarono che l’idea rispondeva all’aspettativa e applaudirono
calorosamente. Voci interrogative si sentirono come queste: “Non si
potrebbe celebrare a S. Giorgo una funzione patriottica - religiosa come si
fa il 21 aprile a S. Valeriano? Poiché il 9 maggio è dedicato
all’Esercito, non potrebbero gli ex Combattenti prendere l’iniziativa…?”
Consumata la refezione cominciarono i canti, e tutta la cima del monte risuonava
di festosa allegria, in una giornata splendida di sole. Erano le 14 quando
si formò la processione, che passando per la strada dei Castelli ritornò
alla chiesa parrocchiale.
Festa della Prima Comunione. E stata fatta domenica 19 maggio, giornata della
chiusura del mese di Maria. Furono 11 i fortunati bimbi che per la prima volta
ribevettero Gesù Ostia nei loro cuori innocenti. Dopo la funzione svoltasi
in chiesa, essi consumarono una dolce colazione, preparata dalle Dirigenti
dell’Associazione S. Agnese, ricevendo un ricordo di Prima Comunione
offerto dal Gruppo Donne d’A.C. Il premio di Prima Comunione, istituito
dalla defunta signora Maddalena Schaeffer – Vigna, per la bimba più
meritevole, fu assegnato a Picco Maria Teresa. Le Mamme ebbero parole di ringraziamento
alla Direttrice Suor Mafalda, che con amore e pazienza preparò i bimbi
a comunicarsi degnamente.
Luglio 1940
La Voce del Pastore. Sento ancora vibrare nel cuore l’eco
delle festose dimostrazioni, che mi avete attribuito in occasione del mio
giubileo di messa. Avete superato i miei meriti e la mia aspettativa. Sotto
la guida del comitato, formato da dirigenti dell’Associazione Cattolica
tutti vi siete messi in movimento per rendere grandiose le feste che si svolsero
domenica 2 giugno scorso. In un’ardente gara avete innalzato a Dio per
me preghiere e voti, di cui ebbi assicurazione nelle tante espressioni verbali
e scritte, ricevute da voi. Di più avete voluto armi un segno tangibile
e materiale del vostro ottimo ed affezionato cuore nelle vostre offerte in
danaro, con le quali fu pagato il nuovo quadro del Sacro Cuore di Gesù,
e fu acquistato un calice d’argento dorato. Questo calice reca nel piede
un’iscrizione che ricorda la data del mio giubileo, e mi ricorderà
ogni giorno la vostra benevolenza, che io ricambierò cordialmente offendo
nella santa messa a Dio una goccia del preziosissimo sangue per tutti coloro
che hanno concorso all’acquisto di questo graditissimo dono. Vi ripeto
il mio vivissimo ringraziamento, che va in modo speciale all’attivo
comitato. Come pure rivolgo un grazie sentito, alle molte persone che sebbene
non della parrocchia, hanno inviato parole augurali ed offerte. Lo scopo principale
di queste feste era di erigere un altare al sacro Cuore di Gesù. Questo
scopo fu raggiunto magnificamente bene, poiché il nuovo altare incontra
la soddisfazione e l’approvazione di tutti. Il pittore Nino Pirlato
di Racconigi si è impegnato con tutto il suo spirito artistico e religioso
per darci un quadro meraviglioso, attorno al quale lavorò a lungo e
appassionatamente. Ritoccando poi con mano maestra tutti gli stucchi che contornavano
il quadro, ne ha fatto risaldare la bellezza in una perfetta armonia di colori
e di tinte. Anche la parte marmorea, opera del sig. Giovanni Vaudagnotti di
Torino, è ottimamente riuscita, sia per la scelta dei marmi sia per
la disposizione e lavorazione dei medesimi. Voglio pertanto credere che tutto
sia ridondato alla gloria di Dio ed a maggior incremento della devozione al
Sacro Cuore di Gesù, dal Quale invoco su tutti i parrocchiani e benefattori
le più elette benedizioni.
La parola del Comitato Pro Feste Giubilari. Raccogliamo qualche impressione
sulla festa del 2 giugno, per far arrivare ai lontani ed agli assenti, l’eco
della giornata. Avevamo inviato a tutti una Circolare con la certezza che
tutti avrebbero corrisposto, ognuno nelle proprie possibilità. Così
fu, numerosi i partecipanti alle funzioni del mattino per le comunioni generali.
Numerosissimi alla messa solenne cantata dal Vicario, e alle funzioni pomeridiane.
Il gregge era totalmente raccolto intorno al suo pastore per manifestargli
amore e riconoscenza, uniti a fervidi e devoti auguri. Commovente e bella
fu la funzione del mattino, splendida e solenne quella della sera, terminando
nel salone dell’Asilo, dove abbiamo potuto dar sfogo alla nostra gioia
incontentabile e dire al Pastore delle anime il nostro attaccamento devoto
e figliale. Grazie anche per il contributo in offerte, che fu veramente sopra
ogni previsione. La somma raccolta fu di lire 3.337, delle quali 900 per il
nuovo calice, 2.000 per il quadro del Sacro Cuore e 347 che furono destinate
dal vicario per l’Asilo che né ha tanto bisogno. A tutti quanti
hanno contribuito con preghiere e con oblazioni il grazie sentito del Comitato
per le feste giubilari. La soddisfazione più grande per il comitato
è stata quella di aver visto realizzarsi quanto aveva programmato.
La cronaca. Comunichiamo notizia di qualche punto più espressivo. Alle
ore 9,30 giungeva da Torino S. Ecc. Mons. Pinardi, accompagnato da Teol. Frigeris
e dal Teol. Cucco, curato di S. Barbara in Torino. L’Eccellentissimo
Vescovo iniziava la funzione con la benedizione del nuovo quadro del Sacro
Cuore di Gesù, seguita dalla consacrazione dell’altare. Terminata
la lunga funzione, Mons. Pinardi rivolgeva fervide parole al popolo, insistendo
sulla devozione amorosa e riparatrice verso il Divin Cuore. Poi sul medesimo
altare celebrava solennemente la messa giubilare il Vicario, che adoperava
per la prima volta il nuovo calice offerto a lui dai parrocchiani. Nel pomeriggio,
dopo le funzioni in chiesa, nelle quali ufficiava ancora il Vicario, si svolse
nel salone dell’Asilo una riuscitissima accademia. Le due scuole di
canto riunite aprirono la serata e rallegrarono brillantemente gli intermezzi
con l’esecuzione di cori e canti adatti alla circostanza. Parlò
Michele Elia in nome del comitato e dei parrocchiali, presentando con le congratulazioni
e gli auguri le offerte raccolte. Parlò il sig. Giuseppe Gaido per
le scuole di musica. Recitarono complimenti e poesie d’occasione i bambini
dell’Asilo e le bimbe più grandi. Una sorpresa piacevole, fu
la comparsa sul palco d’alcuni alunni della scuola del Campetto, i quali
preparati con gentilissimo pensiero della loro zelante maestra, signora Angiolina
Dosio Turinetto, espressero con sentimento e disinvoltura i loro voti augurali
in nome di tutta la scuola ed offrendo fiori. In fine al festeggiato, che
era attorniato dai rev.mi don Giovanni Martinatto, don Fiora, Cav. don Maddio,
il Teol. Gajdo, curato di Sant’Agostino in Torino, presentava un gran
ritratto di S. E. il Cardinale Fossati, Arcivescovo di Torino, con un autografo
nel quale l’Eminentissimo Cardinale inviava la Sua paterna benedizione
al Vicario. Chiuse l’accademia la parola del festeggiato, il quale,
dopo aver ringraziato Iddio di avergli concesso 50 anni di vita di cui 25
di sacerdozio, ringraziava indistintamente tutti quelli che in qualche modo
avevano cooperato alle festose e indimenticabili dimostrazioni. Di speciale
gradimento gli fu la benedizione del Cardinale Arcivescovo. A tutti i presenti
distribuì un’immagine ricordo della data giubilare.
Dopo aver celebrato le sue feste giubilari, il Vicario, volle celebrare anche
con i suoi Colleghi e Amici Sacerdoti. Colse l’occasione della festa
di San Vito nostro patrono, che cadeva il giorno 15 del mese passato. In tal
giorno egli celebrò la messa solenne circondato dai Parroci della Vicaria
e da Sacerdoti a lui legati da intima e sincera amicizia. Bellissimo ed espressivo
spettacolo che merita di essere segnalato. Nel pomeriggio il rev. don Pozzo,
prevosto di S. Maria della Motta in Cumiana, con calorosa oratoria tesseva
il panegirico di S. Vito, e aprendo una breve parentesi, espresse al Vicario
in nome dei Colleghi e Sacerdoti presenti, congratulazioni, auguri e voti.
Per i nostri Soldati, per la vittoriosa pace dobbiamo alzare al Signore ferventi
e molte preghiere. Nella chiesa parrocchiale e in tutte le cappelle delle
borgate si deve recitare ogni giorno il rosario, affinché Colei che
fu sempre invocata quale Regina delle Vittorie, ci ottenga di poter cantare
presto il Te Deum di ringraziamento per la Vittoria raggiunta e per il ritorno
a casa dei nostri soldati. Al pensiero dei soldati che forse sono nel pericolo
o almeno in condizioni di vita, non certo comoda e divertente, impariamo a
vivere una vita più temprata al sacrificio, più seria e laboriosa,
per renderci degni di un’Italia più grande.
Il Saggio dei Bambini dell’Asilo. Avvenne domenica 16 maggio. Per motivi…
di guerra è stato quest’anno un po’ anticipato. Anche il
programma è stato ridotto più del solito per diverse cause.
Quest’anno i bimbi sono stati tormentati tutti dal morbillo e da altre
indisposizioni; i bimbi sono pochi e piuttosto piccoli. Non era quindi possibile
un gran programma come si era fatto altre volte. Molta la gente ad assistere
al Saggio, sebbene le offerte raccolte siano moltissimo ridotte in confronto
ad altri anni. Gli anni corrono difficili e le prime a risentirne sono le
Opere di beneficenza, che vedono diminuire le entrate e aumentare le uscite.
Il Saggio è stato onorato dalla presenza del Presidente dei Combattenti
sig. Giorda, che gentilmente offrì caramelle ai piccoli attori. Il
Saggio è piaciuto, è stato applaudito, soprattutto è
stata apprezzata l’opera della rev.da Direttrice Suor Mafalda nell’essere
riuscita a tanto. A chiusura dello spettacolo, il presidente, disse parole
di ringraziamento in nome dell’Amministrazione, raccomandando al buon
cuore di tutti il nostro caro Asilo S. Vito.
Agosto 1940
La Voce del Pastore. Nelle circostanze attuali il nostro
pensiero si rivolge ogni giorno ai nostri soldati, per i quali dall’inizio
della guerra abbiamo fatto quotidianamente preghiere e voti. Le preghiere
non sono state vane, di fatti mentre molti di loro hanno preso parte all’offensiva
alpina del giugno scorso, non vi fu tra loro né un morto né
un ferito. E’ questo un segno evidente della protezione del cielo. Lo
riconoscono anche i soldati, i quali venendo a casa in permesso fanno celebrare
messe in ringraziamento, si accostano ai Santi Sacramenti ed eseguiscono i
voti fatti durante i pericolosi momenti dell’aspra battaglia. Ringraziamo
dunque tutti il buon Dio e confidiamo anche per l’avvenire. Per ottenere
l’assistenza della Madonna SS. abbiamo progettato un pellegrinaggio
alla Cappella delle Prese, il giorno 5 c.m. festa titolare
della cappella. Pregheremo per i soldati e per affrettare la pace vittoriosa.
Si partirà dalla parrocchia alle ore 7, lassù vi sarà
la messa cantata alle 9,30.
Vi ricordo che l’annuale festa dei Preti, cioè della Congregazione
dell’Angelo Custode, avverrà l’ultimo martedì di
questo mese, giorno 27. La funzione incomincerà alle ore 10, intervenite
numerosi per rendere onore ai revv. Sacerdoti e pregate per loro.
In questi momenti la Nazione in guerra vi richiede, carissimi parrocchiani,
sacrifici anche gravi, specialmente per i lavori delle vostre aziende agricole,
dove vengono a mancare gli uomini richiamati alle armi. Siate cristianamente
forti. Se nell’altra grande guerra avete sopportato generosamente i
disagi per ben quattro anni, tanto più sarà facile sopportare
quelli presenti nella certezza che questa guerra finirà vittoriosamente
presto. Aiutatevi vicendevolmente con carità per quanto potete, confidate
in Dio, pregandolo con insistenza ogni giorno.
Unione Uomini d’Azione Cattolica. Il nostro Presidente Michele Elia,
è stato allietato dalla nascita di una graziosa bimba. L’Unione
a nome dei soci esprime a lui le più vive felicitazioni con l’augurio
che questo bocciolo di rosa possa crescere robusto e sano e spandere soavi
profumi di virtù nella casa che ora ha riempito di gioia. Con piacere
notiamo che il nostro presidente, ha voluto che la sua figliola fosse battezzata
il giorno stesso della nascita. E’ da molti anni che questo non succedeva
più in parrocchia. E’ un bell’esempio da imitare. Al battesimo
presenziarono dirigenti e Socie dell’Associazione S. Agnese, della quale
fu per molti anni dirigente e socia la mamma della neonata, Rina Bonetto.
Alla bimba fu posto il dolce nome di Maria Albina.
Pro Altare del Sacro Cuore. Le molte oblazioni che riceviamo sono segno della
viva e confidente devozione dei parrocchiani verso il Divin Cuore, che è
la fonte d’ogni grazia. Di fatti chi offre o lo fa per ringraziare essendo
già stato esaudito, o lo fa per impetrare. Il Cuore di Gesù
non ha mai allontanato nessuno da Sé, anzi ha sempre dimostrato speciale
benevolenza verso i tribolati e gli oppressi. Ecco le offerte degli oblatori,
che gran parte non vogliono celare il loro nome agli uomini, perché
sia solo noto al Signore. Per un totale di 800 lire, voglia il Sacro Cuore
esaudire e benedire i generosi benefattori. Un grazie particolare va alla
famiglia Peretti della cascina del Priore, che si prestò volenterosamente
per il trasporto dell’altare da Torino a Piossasco, e del quadro del
Sacro Cuore da Racconigi a Piossasco.
Asilo Infantile S. Vito. Ritorniamo a parlare dell’Asilo. Avevamo promesso
di pubblicare uno schematico bilancio delle spese incontrate nella costruzione
totale del nuovo edificio. Eccolo. Per la prima parte dell’edificio
furono spese lire 38.725, come fu pubblicato nel bollettino del dicembre 1938.
Per la seconda parte la cifra è molto più rilevante, raggiunge
62 mila lire, ripartite come segue: per mattoni e tegole lire 5.400, per legnami
3.650, per rotaie e ferro 4.300, per calce e cemento 4.500, per falegnameria
9.200, per vetri e avvolgibili 1.000, per gradini pietra e piastrelle 1.500,
per il lavoro di muratori 17.000, per impianto termosifoni 10.500, per impianto
acqua, luce e lattoniere 4.000, varie 500. Le offerte raccolte per queste
ultime spese furono già pubblicate sul bollettino parrocchiale dell’anno
scorso e di quest’anno, assommano a lire 12.025. Dedotta questa somma
da quella delle spese, si ha la cifra di 50 mila che resta tuttora da pagare.
Abbiamo ferma fiducia nella Divina Provvidenza, e per intercessione di S.
Vito saprà suscitare cuori generosi, i quali apprezzando l’opera
educativa e formativa dell’Asilo.
Settembre 1940
Nozze Lajolo – Devecchi. La nobile Signorina Augusta
figlia del fu, ing. Augusto dei Conti Lajolo di Cossano, si è unita
in matrimonio con l’ing. Devecchi Ettore. Il sacro rito si è
solennemente compiuto il 15 luglio scorso, a Milano nella basilica di Sant’Ambrogio.
Il desiderio della sposa era di sposarsi qui, nella nostra chiesa parrocchiale,
ove rimangono vivissimi ricordi della nobile famiglia Lajolo, che qui possiede
una delle più belle ville di Piossasco. Per il nostro paese, questo
sposalizio avrebbe costituito un grande avvenimento. Ma per la forza maggiore
dovuto allo stato di guerra, le nozze dovettero compiersi a Milano. Il Vicario
a nome anche dei parrocchiani, ha inviato deferenti e fervidi voti augurali,
che furono molto graditi dalla gentilissima sposa, la quale corrispose inviando
un’offerta pro parrocchia. Ora la popolazione di S. Vito, attende ansiosa
una gradita visita dei nobili e fortunati sposi, ai quali rinnova felicitazioni
ed auguri.
Sedie in Chiesa. Come abbiamo già avvertito, tutti coloro che hanno
sedie in chiesa devono passare all’Ufficio parrocchiale per intendersi
sulla quota annuale, sul posto da occupare e sulle targhette da rinnovare
e precisare. Una volta fissato il posto della sedia, nessuno potrà
più arbitrariamente cambiarlo.
Morte inaspettata. Proprio così è stata quella dei sig. Luigi
Pessana. Assalito il venerdì da improvviso malore, mentre era nei prati,
condotto a casa e curato inutilmente per due giorni, cessava di vivere per
sopraggiunta peritonite il mattino di domenica 25 agosto. Nessuno si era immaginato
che il male si aggravasse tanto repentinamente, di modo che lo strazio della
moglie e dei figli fu anche più doloroso e triste. Aveva solo 50 anni,
era uomo giusto, esemplare, stimato da tutti. Aveva certamente molti meriti
davanti a Dio, per una vita spesa tutta nel lavoro e per il bene della famiglia.
La desolata moglie troverà nella sua viva fede religiosa il conforto
in questi momenti così dolorosi. Tutta la frazione dei Brentatori si
può affermare che si è commossa ed ha preso parte al cordoglio
della famiglia. I degni funerali dell’indimenticabile scomparso ha richiamato
moltissima gente, che impressionata dalla disgrazia diede largo tributo di
lacrime e di preghiere. Preghiamo ancora pace per chi è partito per
l’eternità, forza e rassegnazione per quelli che sono rimasti.
Ottobre 1940
Offerte pro bollettino. Ringraziando veramente di cuore i
signori oblatori, i quali con la loro offerta hanno dimostrato di gradire
il bollettino, tra tutti vogliamo ricordare la famiglia Battistini, il conte
Lajolo Avv. Carlo, don Giovanni Martinatto, la maestra della Maddalena, per
un totale di 325 lire.
Asilo infantile S. Vito. Il nostro asilo si apre regolarmente con il primo
di questo mese d’ottobre. Quest’anno la retta mensile non sarà
più di lire otto, ma di lire 10. Il piccolo aumento è giustificato
dall’accresciuto prezzo dei generi alimentari. Ricordiamo che ogni famiglia
che manda i bimbi all’Asilo, si deve in principio dell’anno scolastico
pagare un’azione di cinque lire a titolo d’iscrizione. Raccomandiamo
caldamente che i bambini frequentino l’Asilo subito da principio, perché
nei mesi più freddi dell’inverno, se non ci sarà fornito
del carbone, saremo costretti a chiudere l’Asilo. Tempo fa abbiamo pubblicato
la grossa cifra che resta ancor da pagare del nuovo edificio. Molti certamente
sono stati impressionati del nostro debito, ma forse hanno deciso di venirci
in aiuto generosamente. Ecco intanto le offerte che sono arrivate per un totale
di 940 lire, la quotidiana preghiera dei bimbi, otterrà da Dio degna
ricompensa ai nostri benefattori.
Novembre 1940
Alla Frazione Brentatori. Con grande piacere abbiamo appreso la notizia che la scuola rurale della Frazione Brentatori è stata affidata alla maestra sig.na Caterina Lupo. La popolazione della Frazione e dei Cascinali ha manifestata la sua soddisfazione, perché molto spera nell’opera che la giovane maestra svolgerà per il bene di piccoli. Di fatti la Signorina ovunque fece scuola, ha dato prova del suo grande zelo nell’insegnamento e delle sue rare doti di cuore e di mente. A Lei perciò va, il nostro fervido saluto con l’augurio di buon anno scolastico.
Dicembre 1940
La Voce del Pastore. Avevamo cominciato a scrivere questa
pagina con dire che quest’anno nella nostra parrocchia, i morti sono
troppi, quando ci giunge improvvisa la notizia che la morte stroncava una
nuova vita nel fiore della giovinezza. E’ deceduto a Tripoli il soldato
Castagneto Carlo d’anni 22, è il primo soldato di Piossasco che
fa il suo più grande sacrificio, quello della vita, per la Patria,
la quale certamente ne conserverà perpetua memoria e riconoscenza.
La notizia è stata soprattutto dolorosa per la vedova madre, che in
lui ha perso il più valido sostegno della famiglia. In lui ha visto
spezzato il sogno delle sue più belle speranze. La notizia, comunicata
a lei con tutte le delicatezze possibili, pure è stata una folgore
che l’ha abbattuta ripetutamente svenuta in un cordoglio straziante.
Grande conforto per una madre, sarebbe stato poter essere vicino, assisterlo
fino all’ultimo. Questo non le è stato concesso, però
sono confortevoli le notizie avute sulla morte del figlio, assistito dalle
suore e dal sacerdote. Ricoverato all’Ospedale di Tripoli per un’infezione
ad un occhio, fu tosto colpito da meningite, per questo decedeva il giorno
11 novembre scorso alle ore 10. Il cappellano il mattino dello stesso giorno
gli amministrava i SS. Sacramenti abbracciando e confortando il caro soldato,
che nel suo male andava ripetendo sovente il nome di sua Mamma (il caro nome
che primo s’impara a dire e che per ultimo si ripete nella vita). Un
suo intimo compagno d’armi, che manda particolari notizie, afferma che
tutti lo amavano, perché era tanto buono con tutti, non nessun nemico
e tutti, soldati e ufficiali, rimpiangono la sua scomparsa. Gli è stato
fatto un bel funerale, gli rese gli onori un plotone armato del suo squadrone,
gli furono offerti mazzi di fiori e corone. Se lo meritava per la sua bontà
e per la sua fedeltà al servizio militare. Pareva che conoscesse il
suo destino, perché agli amici diceva che egli non sarebbe più
tornato in Italia, a casa, lo ripeteva quando lo colse il male, che in pochi
giorni lo portò alla morte. Il suo nome sarà scritto fra i gloriosi
che per la Patria si sono sacrificati, ma rimarrà nel nostro spirito;
soprattutto ricordiamolo nelle nostre preghiere di suffragio. Il Signore dia
a lui la gloria eterna. Alla sua famiglia, specialmente alla sconsolata mamma,
la cristiana rassegnazione.
Cottino Eugenio, proprietario della cascina Airale. Morì all’Ospedale,
ove era ricoverato, ma fu trasportato qui, ove ebbe imponenti funerali, perché
godeva di grande stima, quale uomo di grande cuore, retto e giusto. La sua
morte fu proprio inaspettata, poiché era ancora relativamente giovane,
contava 56 anni appena. Alla desolata moglie, ai fratelli, a tutti i parenti
rinnoviamo vive condoglianze.
Bellone Sabino, proprietario di cascina ai Brentatori. Il male per cui molti
anni fa era stato operato, ricomparve e aggravandosi sempre più, lo
ridusse a letto per lungo tempo. Assistito con speciale amorevolezza dalla
figlia e dalla nipote Gerbino, si preparò cristianamente alla morte,
ricevendo religiosamente gli ultimi sacramenti, accogliendo volentieri le
visite del Vicario. Pensò all’anima sua, lasciò un legato
con una messa perpetua per se e sua moglie, facendo una buona offerta per
il nostro Asilo. Si meritò una morte tranquilla e serena, aveva 68
anni. Uomo di buoni sentimenti religiosi, amante della tranquillità,
di modo che preferiva vivere ai Brentatori che non a Torino. Un’altra
opera bella intendeva compiere: dare un edificio nuovo per la scuola della
frazione, non c’è riuscito, per colpa altrui. Il buon Dio avrà
tenuto conto delle sue opere e delle sue beneficenze intenzioni e l’avrà
ricompensato.
Friolo Giovanni d’anni 76. E’ morto santamente il 25 ottobre.
Il Vicario aveva fissato di recargli il Santo Viatico al mattino, dopo la
messa che avrebbe celebrato nella cappella del Marchile, nella notte il malato
si aggravava e volle che immediatamente si andasse a chiedere il sacerdote,
perché diceva: “Domattina, io non ci sarà più”.
Fu proprio così, nel cuore della notte, sotto la pioggia scrosciante,
il Vicario gli portò il Viatico e gli amministrò l’Olio
santo. Il malato era in perfetta lucidità, era soddisfatto, disposto
a morire. Di fatti alle ore 7, cessava di vivere, prima che la messa alla
Cappella del Marchile, fosse cominciata. Dio ha premiato la sua grande fede.
Lovera G. Battista, il più vecchio dei nostri parrocchiani, aveva 90
anni compiuti. E’ morto di vecchiaia, senza malattia. Difatti ricevette
il Santo Viatico, alzato fuori del letto. In due giorni si appressò
alla morte che lo colse il sei dello scorso novembre. Era uomo di gran fede
religiosa, che manifestava nel frequentare la chiesa e nell’accostarsi
sovente ai SS. Sacramenti. Allevò bene una famiglia numerosa, alla
quale lasciò un vivo ricordo d’esempi edificanti.
Associazione S. Agnese. Un delicato fraterno motivo di gioia ha riunito alla
chiesa parrocchiale le nostre Giovani, lunedì 28 ottobre scorso. La
cara segretaria dell’associazione, Alda Buttigliengo, coronava il sogno
della sua giovinezza, unendosi in matrimonio al signor Grande Giovanni. Partecipi
della cristiana letizia di questa sorella in cristo, abbiamo voluto rendere
indelebile nel suo ricordo questo giorno, cooperando alla riuscita di questa
festa. Nell’atmosfera di religiosa intimità, creata dalla giusta
comprensione della santità del matrimonio cristiano, si è svolto
il sacro rito, compiuto dal Vicario, che celebrò la messa nuziale,
durante la quale il suono della funzione già bella per splendore di
luci e di fiori. In fine il Vicario disse agli sposi augurali parole di circostanza,
esprimendo in rammarico per l’allontanamento della sposa dalla parrocchia,
mancanza che sarà molto sentita, essendo Alda un’attiva dirigente,
una maestra di catechismo apprezzata ed un’esemplare figlia di Maria.
Alda ci ha lasciate, gioiosa e fidente inizia una grande missione, alla quale
si è preparata nei nove anni di permanenza nell’Associazione,
perciò siamo certe che sarà degna sposa e madre esemplare.
La Voce del Pastore. Molte volte ho lodato la vostra generosità
verso la chiesa, che tanto amate e desiderate che essa sia mantenuta in modo
decoroso, sia per la pulizia sia per la bellezza e preziosità dei paramenti,
continuando la signorile tradizione dei Conti di Piossasco, i quali tanto
beneficarono ed abbellirono la nostra chiesa parrocchiale. Quest’anno
la vostra generosità ha sorpassato i limiti degli anni passati. Di
fatti la colletta de grano e della meliga e le altre collette raggiunsero
cifre mai toccate prima. Meritate dunque insieme il mio vivissimo grazie,
i più sinceri complimenti. Vi benedica il Signore e vi ricompensi largamente,
vi dia le più belle consolazioni famigliari, vi dia prosperità
nelle vostre cose materiali, vi dia ottima salute e l’abbondanza della
sua Grazia. Un particolare grazie va ai retori e alle rettrici per la fatica
compiuta, la quale, data anche la loro abilità, ebbero così
un lusinghiero successo. Molte volte ho anche lodato il vostro spirito di
sincera pietà e fede cristiana. Siete una popolazione ricca di molte
belle virtù. Talvolta si vede un magnifico campo di grano che è
guastato dall’erbaccia che vi sta dentro, così c’è
fra di voi una cosa che guasta, ed è il vizio della BESTEMMIA. Permettete
che noti questo, proprio nel corrente mese che è dedicato al SS. nome
di Gesù, che ha per programma la campagna antiblasfema. Quale brutta
e velenosa erbaccia, è mai questo vizio! La bestemmia è il più
grave peccato, è segno d’ineducazione, d’animo basso e
triviale, è una cosa sciocca e inutile, proibito dalla religione e
dalla civiltà. Tutte queste cose le sanno tutti, eppure… La causa
principale della bestemmia sta forse qui, che è una cosa ereditaria.
Sì, perché bestemmiava il nonno, bestemmia il padre e imparano
a bestemmiare i figli, e si continua. Accogliete questo richiamo e fate promessa
forte e generosa che nel nuovo anno incominciato farete guerra alla bestemmia.
Uomini, donne, ecco vi un magnifico programma d’apostolato da compiere
per purgare la fede cristiana nelle famiglie e nella parrocchia, per migliorare
i sentimenti della civile educazione e per togliere uno dei più gravi
motivi, quindi Dio castiga l’umanità. Fatevi intanto l’abitudine
di riparare le bestemmie con le giaculatorie frequenti con opere meritorie
di devozione. Esempio “Dio sia benedetto, benedetto il suo Santo Nome”.
Così ai molti meriti che già avete né aggiungerete altri
per ottenere un anno prospero e felice.
Statistica Parrocchiale 1940.
Battesimi. Sono 21, di cui 10 femmine e 11 maschi (mentre scriviamo, leggendo
questi nomi, vengono alla mente, molta gente che è attualmente presente
nella parrocchia, con le loro famiglie. Ricordiamo che fra questi nati e battezzati,
c’è una delle ultime vocazioni religiose, attualmente in servizio,
in terra missionaria del Brasile, mentre per qualcun altro sono già
passati a miglior vita).
Morti. Sono 18, di cui sette femmine e 11 maschi, tra questi ricordiamo il
Teologo Michele Frigeris.
Matrimoni. Sono 10.
Il numero dei nati è rilevante, quello dei morti, invece è troppo
grande in proporzione del numero della popolazione che è solo di 1.200.
Il numero dei matrimoni avrebbe dovuto essere maggiore, se la situazione nazionale
fosse normale, data la guerra, si spiega perché molti non si siano
più sposati. Speriamo nel prossimo anno.
Offerte pro bollettino. Siamo alla fine dell’anno (1940), possiamo fare
un po’ di statistica. Risulta che su 300 famiglie ben 120 non hanno
offerto nulla per il bollettino, eppure risulta che tutti hanno piacere di
riceverlo per leggere con curiosità almeno le prime pagine, le quali
interessano direttamente la parrocchia. Intanto registriamo lire 288, augurando
al Bollettino miglior fortuna per il nuovo anno 1941.
Oblazioni per il nuovo Asilo. E’ con grande soddisfazione che possiamo
annunciare che il nuovo passaggio che dà entrata al cortile dell’Asilo,
è aperto ed è praticabile. Fra qualche mese speriamo sia del
tutto definitivamente sistemato, in altre parole pulito il cortile e abbellito
d’aiuole e piante ornamentali, come pure il nuovo ingresso. La casa
che abbiamo demolito, pare che abbia aperto all’Asilo un più
ampio respiro, mentre ha aperto a chi passa per la via, la bella vista del
nuovo fabbricato dell’Asilo, ed un panorama splendido verso la montagna.
In quest’anno desideriamo intensificare la nostra azione per far amare
il nostro Asilo, da chi non ci pensa per niente, per farlo amare di più
da chi già vi dimostra affezione. Perciò fin d’ora lanciamo
quest’appello: “Ogni famiglia deve sottoscrivere almeno un’azione
di lire cinque”. Questo il nostro programma, il nostro lavoro. Intanto
registriamo che persone generose hanno versato delle offerte, anche in suffragio
dei loro cari, per un totale di lire 780.
Febbraio 1941
La Voce del Pastore. Domenica 2 febbraio 1941, è stata
una giornata straordinaria per tutta l’Italia. Sì, perché
in tal giorno si promuove per tutto il popolo, una GIORNATA di PREGHIERE PRO
SOLDATI, con la consacrazione di tutto il popolo al Sacro Cuore di Gesù,
per implorare protezione da Dio sulla nostra Patria. Di grande importanza
religiosa e patriottica è quest’iniziativa, né occorrono
parole per illustrare il significato di una tale consacrazione a quel Cuore
Divino che tanto ama gli uomini e che in questi nostri tempi è tanto
oltraggiato, egli vuole che nella nostra Patria, nel cuore e nella mente d’ogni
cittadino italiano s’innalzi a Lui una testimonianza d’amore.
Quindi in tale domenica, nel pomeriggio dopo un’Ora d’Adorazione
predicata, faremo Atto Pubblico e Solenne di Consacrazione di tutte le nostre
famiglie al Sacro Cuore pro soldati. Si terminerà con le litanie del
S. Cuore e con la benedizione Eucaristica. Intanto nella stessa giornata e
anche prima, sarà distribuita alle famiglie che hanno dei soldati la
cartolina doppia, da dividersi in due parti: l’una da mandare al proprio
congiunto soldato, recante l’immagine del Sacro Cuore, l’altra
da conservare in casa, recante con le immagini a colori del Sacro Cuore, della
Madonna e di San Giuseppe un’istruzione e quell’atto di consacrazione
al S. Cuore, che faremo tutti assieme. Tutta la giornata deve essere pervasa
da intensa e soprannaturale pietà interiore: quindi deve cominciare
con numerose Comunioni. Anche i fanciulli faranno la loro Comunione alla messa
delle ore 9, dovranno esserci tutti. Voglio sperare che corrisponderete all’appello
in modo da unirci anche noi a tutto il popolo Italiano, che in tal giorno
scriverà nella storia d’Italia una nuova pagina di trionfi per
il S. Cuore di Gesù.
Necrologio. La prima sepoltura di quest’anno, avvenuta il 7 gennaio
scorso, fu quella di Cottino Guido, morto a Torino e trasportato qui. La sua
morte ci ha impressionato e commossi, sia perché egli segue nella tomba
il suo papà Eugenio, morto due mesi e mezzo fa, sia perché il
caro Guido era giovane di appena 26 anni e sposato da pochi anni. Crudele
e invincibile morbo, dopo averlo fatto lungamente soffrire, ne stroncava la
giovane vita così piena di speranze, data la sua bell’intelligenza,
il cui titolo di ragioniere, l’impiego che aveva e che avrebbe brillantemente
migliorare. Chi più soffre è la sua mamma, che sente il suo
cuore già tanto amareggiato, ferito di nuovo da quest’immenso
cordoglio. Possa trovare nella fede in Dio e nella speranza di rivedere i
suoi cari in cielo, quel conforto che anche noi le invochiamo. In devoto suffragio
per il defunto, i parenti hanno offerto cento lire al nostro Asilo S. Vito,
l’Amministrazione ringrazia e rinnova sentite condoglianze.
Asilo Infantile San Vito. Nel pomeriggio del primo gennaio fu tenuta l’adunanza
degli Azionisti. Scopo dell’adunanza era di provvedere all’elezione
dei tre Amministratori rappresentanti degli Azionisti, essendo passati quattro
anni delle ultime elezioni.
Si procedette regolarmente alle votazioni, nelle quali raccolsero voti i sigg.
Battista Andruetto, Angelo Bonetto, Antonio Lanza, Giacomo Spesso, Vittorio
Vietto e Michele Bergoglio. Per maggioranza di voti riuscirono eletti i primi
tre. Essi erano già amministratori nel quadriennio scaduto: la loro
rinnovata elezione è segno che hanno fornito prove d’affezione
all’Asilo con soddisfazione degli Azionisti. La proclamazione degli
eletti, fatta dal segretario sig. Balbo Renato è stata accolta con
applausi.
Marzo 1941
La Voce del Pastore. Siamo in Quaresima, ma come già
sapete, il Santo Padre in vista dei disagi della guerra, ha tolto quest’anno
ogni digiuno e ogni astinenza, eccetto il mercoledì delle ceneri e
il venerdì santo. Vedete come la Santa Madre chiesa capisce le nostre
necessità e non vuol aggiungere penitenze a penitenze. Pertanto procuriamo
di sopportare i sacrifici che la guerra esige, non solo per amor di Dio, ma
anche per amor della Patria, con lo spirito di veri cristiani e di veri italiani,
per impetrare dal cielo una pronta vittoria con la conseguente pace.
La Giornata religiosa Pro Soldati, che abbiamo celebrato domenica 2 febbraio
scorso, ebbe vivo successo. Anche i militari che abbiamo accasermati qui,
hanno preso parte alle funzioni propiziatrici e al solenne Atto di Consacrazione
al Sacro Cuore di Gesù. I nostri 60 soldati della parrocchia, hanno
ricevuto tutti l’immagine del Sacro Cuore, che abbiamo mandato, volgiamo
sperare che sia per loro una sincera protezione. Intensifichiamo le preghiere
pro soldati perché com’è stato annunciato, in questi mesi
la guerra raggiungerà maggior violenza, per andare verso la fase risolutiva.
Dai fronti di guerra. Dal consocio Fiora Albino che è al fronte Albanese,
abbiamo ricevuto una bella e commovente lettera, che il Vicario lesse in sede.
Ecco cosa dice: “Il clima critico che sto trascorrendo in alta montagna
fra neve e tormenta, spersi come lupi nella foresta, sotto il tuono delle
artiglierie e il rimbombo delle mitragliere che sparano lungo le valli le
nostre soste sono sempre di pochi minuti… Qui attorno ad un misero focolare,
dentro una caverna, seduto sul mio zaino, vi scrivo queste poche parole, ma
sincere… Alla sera quando è possibile, radunato con i miei più
cari compagni recitiamo le preghiere invocando la benedizione del Signore
che mi tenga lontano da ogni male, come ha fatto fino ad oggi”. –
Caro Albino, ben le immaginiamo le grandi sofferenze che ti tocca patire,
la vita dura che devi sopportare, ma la tua fede nell’aiuto e nella
protezione di Dio ti darà la forza necessaria per superare tutto e
compiere da eroico soldato il tuo dovere. Noi ti saremo sempre molto vicini
con le nostre preghiere e con il nostro affetto. Ti abbiamo mandato la cartolina
con l’immagine del Sacro Cuore di Gesù, al quale ci siamo consacrati
per invocare benedizioni divine su te e sulla Patria.
Un altro nostro consocio Andruetto Michele, è stato sul fronte della
Manica, nel Belgio, con il corpo aeronautico italiano. Anche con lui non abbiamo
mai perso il contatto. Scriveva da lassù con risposta alle nostre lettere.
“Vi devo confessare che ho pianto dalla gioia sentendomi così
ricordato da voi nelle vostre preghiere. Nessun’altra notizia avrebbe
potuto toccare di più il mio cuore di giovane cattolico e di soldato
italiano… Sono impaziente di ricevere la tessera dell’Associazione.”
In un’altra lettera: “Voi potete ben immaginare la gioia e il
bene sentito da noi militari, sapendo che anche da tanto lontano, c’è
chi ci ricorda e offre a Gesù le sue preghiere per noi… Ricevo
qua mensilmente le circolari dell’Assistente diocesano; ne sono molto
contento, vedendo che i soci militari, specialmente in questi tempi, stanno
a cuore a tutti, da tutti sono ricordati nelle preghiere sia durante le riunioni
che individualmente”. Scrive ancora: “Ora abbiamo il nostro Cappellano
militare, domenica scorsa con mio gran piacere ho servito la messa; cosa che
farò d’ora innanzi tutte le domeniche, spero. Come vedete il
nostro governo pensa a tutto, anche per il nostro bene spirituale”.
Bravo, carissimo Michele, queste cose fanno onore a te e anche un poco alla
nostra Associazione S. Vito, di cui sei socio.
Rettori e Rettrici per il 1941.
Compagnia del SS. Sacramento: Rosso Tommaso e Bertinetto Giuseppe –
Noverese Tersilla e Francesca Martinatto.
Compagnia del SS. Rosario: Andruetto Giovanni di Carlo e Fiora Cornelio–
Destefanis Maddalena e Rolando Domenica.
Compagnia del Suffragio: Peretti Guglielmo e Martinatto Giuseppe – Andruetto
Cesarina e Ferrero Olimpia.
Compagnia della Confraternita: Bergoglio Alessandro e Romano Edoardo –
Magnano Teresa e Lucia Ferrero.
Anche nel 1940 l’opera dei Retori è stata coronata da ottimo
successo, poiché mai nelle collette si sono raggiunte cifre come questa
volta. C’è da ringraziare gli offerenti; ma anche lo zelo abile
e persuasivo dei Rettori. Il Signore li ricompensi degnamente.
Aprile 1941
All’età di 82 anni è morto Andruetto
Giuseppe, fibra robusta, che pare sia stata fiaccata dal freddo dell’eccessivo
inverno molto rigido. Di fatti incominciò a sentirsi male dalla festa
di sant’Antonio. Per non lasciarlo solo nella sua casa della Cappella,
la figlia Delfina, sposata Bergoglio, lo prese con sé alla Paperia,
lo accudì con straordinaria amorevolezza. Morì dopo aver ricevuto
per tempo e con gran fede gli ultimi sacramenti. Nelle due sepolture i parenti,
offrendo la loro oblazione, vollero che intervenissero anche i bimbi dell’Asilo.
Festa di San Valeriano. Sarà celebrata lunedì 21 corrente, con
la messa cantata alle ore 9. Sono quest’anno rettori i sigg. Fiora Giovanni
di Vito e Carlo Ruffinatto.
Offerte pro Bollettino. Ringraziamo i numerosi oblatori tra cui ricordiamo
con simpatia questi nomi: Lanza Aleardo, carabiniere a Roma, la maestra della
Maddalena, famiglia Santi Brunicardi, Solari Dante da Milano, famiglia Brunicardi,
famiglia Destefanis (Palazzina), e tanti altri per un totale di 502 lire.
Asilo Infantile S. Vito. Speriamo che quest’anno sia l’anno della
chiusura dei conti del nuovo Asilo. Però vorremmo ancora raccogliere
un contributo straordinario da parte di tutte le famiglie della parrocchia
e delle persone amiche di quest’Opera. I momenti sono difficili, è
vero, ma è nel tempo della prova che bisogna dimostrare forte spirito
di sacrificio e meritarsi dal cielo grazie eccezionali con opere di bene.
Intanto abbiamo raccolto una somma di 340 lire. Dio benedica le intenzioni
di questi benefattori, che noi ringraziamo molto cordialmente. Si va introducendo
la bella pratica di versare un’azione a quest’Asilo, ogni volta
che nasce un bimbo. Questo è come un augurio che il neonato possa vivere,
crescere e frequentare poi l’Asilo.
Maggio 1941
Notizie dei nostri soldati. Stiamo aspettando con ansia notizie
da parte di quelli che hanno partecipato agli ultimi combattimenti vittoriosi
in Grecia. Prima di questi fatti, Fiora Albino scriveva dal monte Tomori in
Albania: “Sono tre mesi che non assisto più ad una messa, non
sento più una predica, senza fare la Comunione. Ma vi assicuro che
ho sempre fatto il mio dovere di buon cristiano; la mia fede verso il Signore
è sempre più viva perché solo Lui può farmi la
grazia di tornare a casa sano e salvo. Tutte le sere con i miei compagni recitiamo
il rosario, dopo, io recito ancora da me, le preghiere. Con me c’è
anche Giuseppe Martinatto (di Severino) che m’incarica di ricambiarvi
i saluti. Ho sempre il foglio del bollettino parrocchiale: lo lesi con molto
piacere e ho visto che c’era una parte della mia lettera”.
Ben diversa è la vita del geniere Lovera Eraldo, il presidente della
nostra associazione. Vito, il quale scrive da Roma, che può fare la
Comunione anche tutti i giorni, ultimamente è andato con altri militari
ad un’udienza del Papa. Ecco le sue parole: “Per noi militari,
ora in tempo di guerra, il Papa ha una predilezione tutta speciale; non ci
occorre nemmeno il biglietto d’ingresso, basta presentarsi alla porta
di bronzo e subito siamo fatti passare con tutta premura. All’ultima
udienza noi militari eravamo tutti in fila perimetrale in una gran sala (eravamo
circa 200) e dopo una lunga attesa, si alzava fra un clamoroso battimani il
Santo Padre. Ad uno ad uno ci diede a baciare l’anello e Lui stesso
ci consegnò una medaglia, se qualcuno desiderava e osava conferire
con Lui, si fermava molto volentieri. Era commovente vedere il Papa fermarsi
ad ascoltare le singole necessità e dare una particolare benedizione.
Finito il giro c’impartì l’apostolica benedizione a noi,
alle nostre famiglie e secondo la nostra intenzione. Qui non ho mancato di
implorare su di voi, sul Vicario e sulla nostra cara S. Vito la sua benedizione”.
Molti altri hanno scritto mandando buone notizie. Lovera Giuseppe dal fronte
Iugoslavo, che a quest’ora varcato; Lanza Cesare da Brindisi; Andruetto
Michele da Vicenza, Fiora Vittorio, Bonetto Mario, Bertinetto Giacomo tutti
a Chiomonte di Susa; Peretti Pietro da Finestrelle; Fiora Duilio dal Persero;
Ramassotto Arturo dall’Ospedale di Torino, dove era degente per malattia,
ora già a casa in convalescenza. Per tutti preghiamo e facciamo voti
perché si affretti il momento del loro ritorno.
Festa alla Cappella di S. Giorgio. Venerdì 9 maggio: festa nazionale
della proclamazione dell’Impero. Si celebrerà la festa titolare
della Cappella sul monte S. Giorgio. La messa sarà cantata alle ore
9,30. Si partirà dalla parrocchia alle 7,30 e faremo il pellegrinaggio
in processione per invocare speciali benedizioni sui nostri soldati.
Lunedì 12: alla stesa ora, si dirà un’altra messa a S.
Giorgio, secondo le intenzioni di una persona che ricevette dal Santo una
grazia straordinaria.
In onore del Sacro Cuore di Gesù si sono raccolte 100 lire, preghiamo
il Divino Cuore che voglia esaudire le intenzioni degli offerenti, che noi
ringraziamo.
Giugno 1941
Festa della Prima Comunione. Si è celebrata nella
stessa domenica di chiusura del mese di Maria, il 18 dello scorso maggio.
Erano 16 i fortunati bimbi che per la prima volta ricevettero il bacio eucaristico
e divino di Gesù. Ben preparati dalla rev.da Suor Mafalda, direttrice
del nostro Asilo Infantile, i bimbi si dimostrarono con molto raccoglimento
in mezzo alla commozione dei numerosi presenti. Con gentile pensiero hanno
pregato per i nostri soldati e per la pace vittoriosa. Certamente il Signore
avrà raccolta questa preghiera così profumata d’innocenza
e di semplicità. I bimbi dopo la funzione ebbero una dolce colazione
servita dalle Dirigenti dell’Associazione Santa Agnese. Furono anche
regalati uova di cioccolato, che una persona amica dei bambini, aveva fatto
pervenire al Vicario. A ciascun bimbo fu pure distribuito un quadretto ricordo
della Prima Comunione, offerto dal Gruppo Donne d’A.C. di nostra parrocchia.
Il solito premio di Prima Comunione, istituito dalla defunta signora Maddalena
Schaeffer, per la bimba più buona e meritevole, fu dato quest’anno
alla piccola Imelda Bonetto. Ecco il nome dei cari bambini, sui quali invochiamo
le più belle benedizioni divine: Andruetto Teresa, Boero Giorgina,
Bonetto Imelda, Bruno Maria Luisa, Battagliotti Consolina, Destefanis Maria,
Gardois Caterina, Friolo Ada, Ramasotto Caterina, Siccardi Esterina, dieci
femminucce. Bruno Giuseppe, Lanza Sergio, Novarese Ernesto, Ruffino Luigi,
Valinotto Giovanni e Giovannino Valinotto, sei maschietti.
Festa di S. Giorgio. La pioggia ci ha impedito di celebrare a suo tempo, com’era
stato stabilito. Tuttavia non deve essere tralasciata, specialmente quest’anno,
che abbiamo bisogno di raccomandare al Cavaliere S. Giorgio i nostri cari
soldati. Perciò, per dare a tutti maggiore comodità di parteciparvi,
la festa si celebrerà domenica 22 corrente. Si partirà dalla
parrocchia dopo la messa prima delle ore 7, alla Cappella di S. Giorgio si
canterà la messa alle ore 10. Si ripartirà nelle prime ore del
pomeriggio, per essere in Parrocchia alle ore 15,30, per la Santa Benedizione.
Rettore della festa è il signor Elia Michele di Paolo. Per il 1942
saranno Rettori due soldati: Fiora Albino di Costantino e Francesco Martinatto
di Bernardo.
Asilo Infantile S. Vito. Con piacere abbiamo notato da alcuni mesi a questa
parte che il numero dei bambini frequentanti l’Asilo è salito
a 30. Nell’inverno c’è la scusa del cattivo tempo e delle
brutte strade; d’estate non c’è tempo per accompagnarli,
di modo che troppo poco si frequenta l’Asilo. Eppure se si volesse si
volesse si potrebbe fare di più. L’Amministrazione avverte che
l’Asilo come di regola, si chiude con la fine di questo mese. Però
se un numero discreto di famiglie lo desidera, si terrà aperto ancora
nel mese di luglio. Sono giunte offerte per il nuovo edificio dell’Asilo,
per un totale di 640 lire; si ringraziano i generosi amici dei piccoli, intanto
il Signore benedica tutti largamente.
Luglio 1941
La Voce del Pastore. Dieci anni di parrocchia non sono molti,
ma sono già una cifra discreta. Questo mese di luglio ci ricorda appunto
che con il 19 corrente, si compiono 10 anni dal mio ingresso qui come parroco.
E’ una data che interessa voi e me, e la ricordiamo volentieri. Sono
passati già 10 anni da quella domenica afosa e calda, quando attorno
a me vidi tanta festa, tanto entusiasmo e tanto calore nei cuori di quelli
che accompagnavano, venendo da fuori, e di quelli che mi ricevevano come parrocchiani.
Il ricevimento non poteva essere più solenne e cordiale. Ringraziai
allora il Signore e lo ringrazio ancora oggi, dopo 10 anni di lavoro pastorale,
sentendomi sempre più contento del posto affidatomi dal Divino Pastore.
Questi 10 anni sono volati, quando il tempo passa presto è buon segno.
Se ci voltiamo indietro un momento, possiamo costatare che molto lavoro è
stato fatto con l’aiuto di Dio e con la vostra spontanea e generosità
collaborazione. Un Asilo nuovo è stato costruito dalle fondamenta.
In chiesa sono stati aggiunti due nuovi altari di marmo, quello della Madonna
del Rosario, con relativa statua, e quello del Sacro Cuore di Gesù
con relativo gran quadro. Sull’altare maggiore è stato innalzato
l’artistico grande Crocifisso scolpito in legno. Altre diverse migliorie,
che voi conoscete, sono venute aggiungendosi ad abbellire la nostra chiesa,
perciò si è accresciuto l’attaccamento ad essa, freguentandola
sempre più. Oltre queste cose materiali, che sono più facile
vedere e calcolare, vi è tutto il movimento religioso d’Azione
Cattolica, a cui si è dato esistenza e vita in questi 10 anni, ed ha
fruttato una più religiosa vita cristiana tra i parrocchiani. Chi si
ferma è perduto: ma noi in questo decennio non ci siamo mai fermati,
né ci fermeremo, perché altre novità, altri lavori attendono
di essere attuati; essi formano il programma del secondo decennio e ve ne
parlerò un’altra volta. Il bene materiale e spirituale fatto,
a cui ho accennato, sarebbe come il diritto della medaglia, e ogni medaglia
ha il suo rovescio. Questo è formato dalle mie tante manchevolezze,
perciò non è stato fatto molto maggior bene, che un altro al
mio posto avrebbe compiuto. Invocate perciò con me la misericordia
Divina, nel vostro interesse spirituale, supplicate il Signore che voglia
benedire tanto il vostro Pastore, affinché il secondo decennio, che
stiamo per cominciare, possa essere migliore del primo. Per riconoscenza a
Dio, a chiusura del decennio, domenica 20 corrente, canteremo un solenne Te
Deum.
Vita parrocchiale. Festa di S. Giorgio. Finalmente abbiamo potuto celebrare
la festa di S. Giorgio. Diciamo finalmente, perché per due volte era
stata impedita dalla pioggia. Domenica dunque, 22 giugno fu una giornata splendida.
In processione e a gruppi, per via S. Valeriano e della pineta, con in testa
il quadro del santo, portato dal rettore Michele Elia, con la guida esperta
del Sig. Modesto Lanza, il più vecchio cacciatore di Piossasco che
conosce ogni più piccolo sentiero della nostra montagna, moltissimo
sono saliti alla Cappella sulla cima del monte, ove fu cantata la messa alle
ore 10. Il signor Vicario con brevi parole di predica, richiamò il
pensiero di tutti verso i nostri cari soldati, che come S. Giorgio soldato
e martire, danno a Cesare quello che appartiene a Cesare, e danno a Dio quello
che appartiene a Dio, nel compimento eroico del loro dovere verso la Patria,
sostenuti da viva fede cristiana. Che fossero numerosi gli intervenuti, lo
si può giudicare dal fatto che si raccolsero più di cento lire
d’elemosina. Oh se si potesse arrivare un giorno a rinnovare e sistemare
l’antica Cappella nelle sue linee originali artistiche. Se i partecipanti
alla festa saranno molti ogni anno, la cosa sarà più fattibile.
Dopo la funzione religiosa, fu consumato il pranzo al sacco, quindi per il
gran calore la gente cominciava a squagliarsi, così prima del previsto,
si ricompose la processione, che ritornò alla chiesa parrocchiale per
la benedizione.
Per un caduto. Carena Antonio, della classe 1915, alpino del terzo Reggimento
Battaglione Finestrelle è caduto nell’adempimento del suo dovere
sul fronte greco, su un monte alto duemila metri, il 14 marzo scorso. Non
aveva più qui il suo domicilio, poiché dopo che si era sposato,
abitava ad Orbassano. La mamma ed i fratelli sono nostri parrocchiani, e appena
ricevuta l’inaspettata notizia, vollero che gli fosse celebrato un funerale.
Questo si fece giovedì 22 maggio scorso, con gran solennità.
La chiesa era gremita di gente, la popolazione ha reso così il dovuto
onore al glorioso Caduto, ricordando pure e onorando in un unico pensiero
tutti i gloriosi caduti per la Patria di questa guerra.
Orario delle funzioni religiose.
Giorni feriali: sante messe ore 7 e 7,30 – ore 21 rosario e preghiere
della sera.
Giorni festivi: sante messe lette ore 7 e 8,30; ore 10,30 messa cantata –
ore 15,30 rosario, vespri, istruzione parrocchiale e benedizione.
ATTENZIONE, ATTENZIONE! Per rispetto alla casa di Dio, per la modestia cristiana
nessuna donna può entrare in chiesa e partecipare alle funzioni se
NON HA LE CALZE.
Agosto 1941
La Voce del Pastore. Una tragica disgrazia. Tutta la parrocchia,
anzi si può dire tutto il paese, è ancora sotto la penosa impressione
avuta per la tragica sventura che ha colpito la famiglia Stranieri. Venerdì
mattina, 18 luglio, come al solito il figlio Giovanni di 16 anni, scendeva
in bicicletta a portare il latte al caseificio. Nel momento in cui entrava
sulla strada provinciale, improvvisamente si vedeva venire innanzi, un camion
militare; di modo che non gli fu assolutamente possibile evitarlo, e vi cozzò
contro frontalmente la testa. Raccolto da terra in condizioni pietose fu portato
all’Ospedale di Piossasco, ove il Dott. Silvani, costatato lo stato
gravissimo del povero Giovanni, decise di trasportarlo immediatamente all’Ospedale
Mauriziano di Torino. Il Cav. Boneschi, presso il quale la famiglia Stranieri
fa da giardiniere, mise subito a disposizione la sua macchina, che volle guidare
egli stesso, portando a Torino il povero ferito, il quale era accompagnato
dalla Mamma e dal medico. I medici del Mauriziano tosto lo medicarono riscontrandogli
la rottura completa della volta cranica, tanto il colpo era stato terribile.
Costatarono anche la frattura di coste e abrasioni in tutte le parti del corpo,
dovute forse al fatto di essere stato trascinato dal camion, perciò
lo dichiararono in fin di vita: solo un miracolo avrebbe potuto salvarlo.
Furono fatte molte preghiere per ottenere la miracolosa guarigione; qualche
miglioramento avvenuto dava un filo di speranza di poterla ottenere. Ma domenica
sera purtroppo, il povero Giovanni cessava di vivere, dopo aver ricevuta un’ultima
benedizione dal Cappellano dell’Ospedale. Moriva tra le braccia di sua
affezionata Mamma, che nonostante lo strazio del suo cuore non lo aveva più
lasciato un minuto né di giorno né di notte, vegliandolo e assistendolo
con affetto profondamente materno. Dopo espletate le formalità di legge,
il che fu facilitato per l’interessamento dei Sigg. Boneschi, poté
essere trasportato a Piossasco ove ebbe degni funerali con gran partecipazione
della popolazione del paese. I militari che con il loro camion furono occasione
del tragico fatto, si trovarono presenti alla sepoltura; un picchetto armato
rese gli onori, due soldati recarono una corona di fiori con la scritta: “La
scuola di Cavalleria”. Il povero Giovanni apparteneva alla nostra Associazione
giovanile S. Vito. I compagni si fecero un dovere di portare la bandiera dell’Associazione
per dare l’estremo omaggio e saluto all’ottimo socio. I compagni
di leva recarono le torce accanto alla bara. Preghiamo la pace eterna al caro
defunto, invocando l’aiuto divino perché Papà e Mamma
possano essere sorretti nel loro straordinario cordoglio e pronunciare il
loro fiat al volere di Dio.
Asilo Infantile San Vito. Saggio dei bimbi. Il nostro Asilo si è chiuso
con il 30 giugno scorso. Prima però come il solito di tutti gli anni,
avvenne il saggio dei bimbi, che riuscì ottimamente sotto tutti gli
aspetti. Nel salone ampio dell’Asilo si raccolse un pubblico eccezionale,
sia per il numero sia per la qualità delle persone. Abbiamo notato
la maestra Ester Germena, segretaria del fascio femminile; le maestre Borgi
e Ferrero, il signor Giorda presidente dell’Associazione Combattenti,
le signore Giordani e Preti, la signorina Brunicardi, la signora Parpinelli,
il signor Ribaldi, la famiglia Crescio e Alciati, il signor Ruffinatto Luigi,
le Re. Suore dell’Asilo Gianotti, e tanti altri. Alcune famiglie di
Signori avevano invitato il personale come rappresentanza. Il fatto ha dimostrato
interessamento di tutti per il nostro Asilo. La raccolta delle offerte è
stata molto rilevante, avendo raggiunta la cifra di 500 lire. In prima linea
fra gli offerenti sono i sigg. Boneschi. L’incasso ha soddisfatto l’Amministrazione,
il saggio dei bimbi ha soddisfatto il numeroso pubblico. Il programma breve,
ma ben disposto e ben eseguito ha riscosso meritati applausi. Ne va data giusta
lode alla Direttrice Suor Mafalda, che seppe preparare i nostri piccoli artisti,
i quali su un palco tutti fiori e luci, si sono comportati da bravi attori.
Sussidio Generoso. L’Amministrazione dell’Asilo, ha il piacere
di pubblicare, che la Cassa di Risparmio di Torino ha erogato a favore del
nostro Asilo, un sussidio ordinario di lire 600 e uno straordinario di lire
200. L’Amministrazione ha subito ringraziato la Direzione della Cassa
di Risparmio, che ha costatato le nostre necessità e n’è
venuta in soccorso così generosamente. Ringrazia anche il Sig. Rag.
Piccione, della filiale di Piossasco, per l’appoggio prestato. Intanto
come c’è stato chiesto, pubblichiamo pure le offerte che la stessa
Cassa di Risparmio ha erogato in paese, per beneficenza. All’Asilo Gianotti
lire 600; all’Ospedale lire 500; alla casa Salesiana lire 400; all’Associazione
Combattenti lire 100; alla Biblioteca Popolare lire 100; al Comitato Maternità
Infanzia lire 300; al Patronato Scolastico lire 1000.
Festa alle Prese. La festa della Madonna della Neve alla Frazione Prese, si
celebrerà lunedì 11 corrente, con messa cantata alle ore 9,30.
Il rettore della festa è il signor Bartolomeo Garello.
Festa del S. Cuore di Maria. Si celebrerà domenica 31 corrente, ultima
domenica d’agosto. Le funzioni sono a cura della Compagnia omonima e
a bene spirituale degli iscritti alla Compagnia, vivi e defunti. Nel pomeriggio
vi sarà la processione solenne.
Festa dei Preti. Quest’anno non avverrà la così detta
festa dei Preti, in altre parole la festa della Congregazione dell’Angelo
Custode, date le difficoltà di preparare il pranzo ai Confratelli che
sono soliti intervenire alla festa.
Settembre 1941
Vita Parrocchiale. Festa dei fanciulli. Domenica 14 del corrente
mese di settembre, avverrà nella nostra parrocchia l’annuale
festa dei Fanciulli, che radunerà tutti i bimbi attorno a Gesù
Fanciullo. La festa inizierà il mattino con la Comunione generale dei
fanciulli, e avrà la sua parte più solenne nel pomeriggio con
la processione, nella quale sarà portata la statua di Gesù Fanciullo.
Anche i bimbi che ancora non camminano potranno partecipare alla funzione
portati in braccio dalle loro mamme. Darà uno spettacolo magnifico
vedere tutti i bambini della parrocchia, che sono i fiori più belli
e delicati delle famiglie, raccolti attorno a Gesù per presentargli
i loro omaggi, le loro promesse, le loro preghiere e per essere da Lui benedetti.
La loro voce innocente e pura si leverà anche per ricordare a Dio i
nostri soldati e per invocare la pace vittoriosa. I piccoli priori della festa
saranno Luciano Novarese e Vicenzina Andruetto. Essi distribuiranno a tutti
fanciulli una sacra immagine a ricordo della festa.
Asilo Infantile S. Vito. Com’era stato annunciato, fu tenuta nel mese
scorso l’adunanza degli Azionisti. Dal segretario Signor Renato Balbo
fu letto del conto finanziario dell’anno 1940, che chiude con un piccolissimo
disavanzo. Quindi si passò al resoconto riguardante il nuovo edificio
dell’Asilo, che era lo scopo principale dell’adunanza. Ecco i
punti essenziali del resoconto. La cifra totale delle spese è di lire
107.865. Questa cifra non comprende solo la spesa del puro edificio, ma anche
quella della sistemazione di tutte le adiacenze e dipendenze (entrata, tettoia,
ecc.). La cifra non è elevata, doveva essere minore ancora, se non
fossero sopraggiunti i rincari delle materie e della mano d’opera. La
cifra avrebbe potuto essere anche molto maggiore, se tutte le condotte dei
materiali, se tutti gli scavi e altri lavori si fossero pagati, mentre sono
stati fatti gratis per spontanea opera di molti volenterosi. L’elenco
delle entrate comprende le seguenti cifre: lire 20 mila offerte da persona
ignota, che hanno dato la stimolo per l’inizio dei lavori. Lire 33.450
raccolte fra i parrocchiani e persone benefiche. Queste offerte furono pubblicate
a suo tempo in questo stesso bollettino. Ora il presidente aggiunge una sua
oblazione di lire 25 mila, di modo che le entrate in totale raggiungano la
cifra di lire 78.450. Rimane dunque da saldare un deficit di lire 29.415.
I signori Azionisti hanno approvato di diffondere una lettera circolare invitando
popolazione, amici e benefattori dell’Asilo a fare ancora un’ultima
oblazione, con la sicura speranza che tutti corrisponderanno e il debito sarà
presto pagato. Intanto registriamo lire 215 pervenute da persone care in suffragio
dei loro morti.
Premio di Catechismo. La signora Letizia Battistini in memoria della sua mamma
Bianca e Don Giovanni Gianoglio, regalano ogni anno un prezioso premio di
catechismo ad un bimbo ed ad una bimba. Quest’anno il premio è
toccato a Giorgina Garello di Michele e a Giovanni
Garello di Pancrazio. Il ragazzo abita alla frazione Prese (Case Garello),
benché non abbia potuto frequentare la scuola di catechismo per il
motivo della distanza, tuttavia ha studiato in modo meraviglioso tutto il
testo del catechismo, superando all’esame tutti i compagni di classe.
Un premio però si meriterebbe ancor più la mamma, che con forza
di comando, con pazienza e con sacrificio è riuscita ad istruire così
bene il suo ragazzo. Se tutte le mamme la imitassero, quale progresso si farebbe
nell’istruzione religiosa.
Questua del grano e della meliga. E’ una cosa vecchia, tanto vecchia
che nessuno di noi si ricorda quando abbia cominciato, è una cosa antica
forse quanto il mondo, perché risale su su attraverso i secoli fino
ad Abele e Caino, figli d’Adamo, i quali offrivano a Dio agnelli, frutta
e altri prodotti del loro lavoro, come in seguito gli Ebrei offrivano al Signore
le primizie dei loro poderi. Presso i cristiani ci fu sempre l’uso,
che divenne anche un precetto della chiesa, di pagare le decime ai sacerdoti
per le necessità del culto, per i bisogni della propria parrocchia.
Anche oggi è in vigore il precetto ecclesiastico di sovvenire alle
necessità della chiesa, contribuendo secondo le leggi o le usanze.
Fra noi c’era quest’usanza di dare grano e meliga, finora i parrocchiani
si erano dimostrati sempre molto generosi. Quest’anno la cosa è
impossibile, poiché la quantità di grano e meliga che è
lasciata ai produttori non è neppure sufficiente ai loro bisogni. Per
altra parte l’usanza non si può né si deve lasciar correre
completamente. Perciò d’accordo con i Rettori si è stabilito
di raccogliere invece offerte equivalenti in denaro, questo si farà
in chiesa. Domenica 21 settembre corrente, i signori Rettori, alla porta della
chiesa, prima e dopo le funzioni, riceveranno le libere offerte che ogni famiglia
farà invece del grano e della meliga, dato il valore che ora hanno
questi due prodotti, certamente le offerte saranno anche rilevanti. Mentre
date, formulate tutti una preghiera in questo senso, che Iddio disponga che
tutto ritorni allo stato normale, in una pace vittoriosa di tranquillità
e di benessere generale.
Necrologio. Nel mese scorso, è morto in casa propria al Pavè,
il signor Vito Lanza d’anni 62. Il suo male datava da parecchio tempo,
di fatti si vedeva dimagrire, però tenne il letto per poco tempo, quando
il male andò aumentando in modo repentino e grave. Ricevette con devozione
gli ultimi Sacramenti e morì cristianamente rassegnato. Era uh bravo
cristiano, aveva anche fatto diverse volte il Rettore, prestando la sua opera
per la nostra parrocchia. La famiglia lo amava e lo rispettava, volle che
gli fossero tributati solenni funerali, cui prese parte tanta popolazione,
intervennero anche i bimbi del nostro Asilo. Preghiamo per lui.
Ottobre 1941
La Voce del pastore. Il Commissario prefettizio del nostro Comune ha dichiarato il seguente appello ai Piossaschesi, che noi volentieri pubblichiamo per farlo meglio conoscere.
Concittadini,
Agli inviti collettivi che ho già rivolto a tutte le categorie della
popolazione, desidero aggiungere una particolare esortazione ad ognuno di
Voi, affinché il Comandamento del Duce, inteso ad alleviare il problema
dell’alimentazione, che neppure una zolla del territorio del nostro
paese rimanga incoltivata - comandamento che incide con i Vostri personali
interessi – abbia spontanea, pronta, completa attuazione, in modo che
io non sia costretto a prendere incresciosi provvedimenti.
Segnalerò con gioia alle Superiori Gerarchie quanti di voi si distingueranno
in quest’utile e patriottica gara, che contribuirà potentemente
ad assicurarci l’auspicata Vittoria.
Piossasco, lì 19 agosto XIX.
Il Commissario Prefettizio
BRUGO
Vita Parrocchiale. Il nostro Asilo “S. Vito”.
Vi sono novità. Da Asti, dalla Madre Generale della Congregazione delle
Figlie di N.S. della Pietà, è giunta all’Amministrazione
una lettera, nella quale si annuncia che al posto di Suor Mafalda e di Suor
Guerrina, il Consiglio Superiore ha deciso di mandare Suor Pasqualina e Suor
Maria. Il cambiamento non si debba attribuire specialmente al fatto che le
due Suore non si sono ancora rimesse bene in salute, nonostante la cura fatta
nei mesi estivi col cambiamento d’aria e col riposo, che le due suore
godettero nei loro rispettivi paesi. Nasce spontaneo un rammarico, suor Mafalda
e Suor Guerrina, non saranno certamente tanto presto dimenticate perché
nel breve tempo passato, qui hanno fatto molto bene, hanno lasciato un’ottima
impressione e un dolce ricordo. Può darsi che la Divina Provvidenza
disponga che in altro periodo abbiano a ritornare fra noi. Intanto diamo il
nostro benvenuto, il nostro cordiale e riverente saluto alle nuove Suore che
sono arrivate. Hanno dichiarato di trovarsi contente nel bel locale dell’Asilo,
e sono preparate a dare tutte le energie per accudire ai bimbi e per assistere
e guidare le Giovani dell’Associazione S. Agnese, che nell’Asilo
ha la sua sede. Suore zelanti sono una benedizione per la parrocchia, sono
un grande aiuto per le famiglie. Preghiamo il Signore che voglia benedire
le loro fatiche, confortandole di soddisfazione e di corrispondenza da parte
della popolazione.
L’Asilo si apre il primo ottobre. Le condizioni perché i bimbi
siano accettati, sono quelle dell’anno passato. Mentre la stagione è
ancora propizia, le famiglie dovrebbero approfittarne per mandarvi i loro
bimbi.
Pro Asilo. E’ stata inviata a tutti i parrocchiani, e diffusa anche
fuori, la circolare di cui si era parlato nella quale si notifica il deficit
che ancora resta da pagare. Tosto hanno cominciato ad affluire le offerte,
eccome un primo elenco che ha fruttato un totale di lire 1.430. Un vivo ringraziamento
a tutti con la promessa chi i bimbi dell’Asilo avranno per loro una
preghiera quotidiana.
La Festa della Madonna del Rosario. E’ celebrata la prima domenica d’ottobre,
che quest’anno cade il giorno cinque. E’ per noi una delle feste
più solenni, ed avrà nel pomeriggio la processione, l’ultima
dell’annata. Accorrete tutti per invocare dalla Madonna SS. del Rosario,
che è detta anche la regina delle vittorie, la vittoriosa pace per
l’Italia. Il mese d’ottobre è anche il mese del Rosario,
perché in tutte le chiese si recita ogni giorno. Da noi è recitato
la sera alle ore 7,30, seguito poi dalla benedizione. Chi non può intervenire
in chiesa, lo deve recitare nella cappella della propria frazione o nella
propria famiglia. Mai come adesso abbiamo avuto bisogno della protezione della
madonna e delle Sue grazie.
Avviso importante. Dalla Segreteria del Comune ci è pervenuto un avviso
quanto mai importante, che crediamo opportuno pubblicare. L’avviso dice.
“che in qualora in eventuali incursioni aeree nemiche si sviluppassero
incendi o qualsiasi altro incidente, gli interessati dovranno rivolgersi direttamente
al Geom. Walter Cruto, dirigente il servizio di protezione antiaerea, il quale
provvederà di conseguenza. L’Ufficio telegrafico e telefonico
è a completa disposizione del predetto tecnico per richiedere i necessari
mezzi di difesa”.
Novembre 1941
Asilo Infantile S. Vito. Il nostro Asilo si è riaperto
da un mese e funziona ottimamente sotto la direzione della rev.da Suor Pasqualina
Martinetti, che è pure la maestra di scuola. Il numero dei bimbi è
discreto, ma dovrebbe essere maggiore. Alcuni genitori per non spendere o
per altri pretesti, tengono i figli a casa, recando così un danno a
se stessi ed ai bimbi. Diamo una meritata lode a quei genitori che a costo
di qualunque sacrificio approfittando dell’Asilo per il bene dei loro
cari bambini e anche per il bene della famiglia, questi hanno compreso l’utilità
dell’Asilo.
Una novità. E’ stato messo in opera tutto il necessario per compiere
il rito Fascista dell’Alzabandiera. Il Corpo Insegnante delle Scuole
Elementari di Piossasco ha donato la bandiera. L’Amministrazione apprezza
altamente l’espressivo atto di gentilezza, compiuto per l’interessamento
delle Maestre Ferrero e Germena. Per la prima volta dell’alzabandiera
fu eseguito il giorno 28 ottobre, festa Nazionale e Fascista.
Continuano con ritmo crescente le risposte alla circolare, con la quale si
chiedeva il contributo di tutti per saldare l’ultimo debito che rimane
da pagare. Sono arrivate, per un totale di lire 4.960, ricompensi Iddio la
generosità sollecita degli Oblatori, dia prosperità e benessere
alle loro famiglie.
Pagare le Decime secondo l’usanza. Quest’anno non si è
potuto fare la solita questa del grano e della meliga, le famiglie sono state
invitate a dare l’equivalente in denaro. Le offerte furono raccolte
in una domenica dello scorso mese di settembre, ma siccome non tutti lo sapevano,
ripetiamo di nuovo l’invito, e avvisiamo che durante le Quarantore,
i rettori del Suffragio, mentre raccoglieranno le consuete elemosine per le
messe, raccoglieranno anche le decime per il grano e la meliga, che qualcuno
non avesse ancora date. Le offerte finora registrate si aggirano attorno alle
mille lire. Certo che siamo molto lontani dalla cifra raggiunta l’anno
scorso. I parrocchiani sanno che le decime sono in ringraziamento a Dio del
buon raccolto che ha mandato e per invocare benedizioni sulle campagne, Dio
non rilascia vincere in generosità.
Dicembre 1941
Per ben contrarre il Matrimonio. Nuovo regolamento. Entrerà
in pieno vigore il primo gennaio 1942. La S. Congregazione dei Sacramenti
di Roma, visti i gravissimi mali che nascono da matrimoni illeciti ed invalidi,
ordina che con la più scrupolosa sollecitudine sia usate tutte le precauzioni
e cautele, per provvedere con maggior sicurezza alla retta celebrazione del
matrimonio, rimovendo qualunque pericolo d’inconvenienti come si addice
alla dignità e santità del Sacramento. Queste precauzioni e
cautele sono stabilite dalla S. Congregazione, perché è stato
notato con quanta facilità le nozze cristiane siano contratte illecitamente
e soprattutto invalidamente. Quindi d’ora innanzi a norme più
severe si dovranno praticare per le investigazioni da farsi con cura a tempo
opportuno perché nulla si opponga al matrimonio da contrarre, se realmente
vi siano impedimenti, si procuri di toglierli, oppure non si proceda alla
celebrazione del matrimonio. Queste norme riguardano specialmente il perfetto
e diligente esame dei contraenti, affinché risultino queste tre cose:
mancanza d’impedimenti, la libertà di consenso e la sufficiente
istruzione nella Dottrina Cristiana. Quindi la S. Congregazione stabilisce
che prima di procedere alle pubblicazioni canoniche, si faccia una specie
di piccolo processo, il quale deve essere su appositi formulari. Gli sposi
si presentino al proprio parroco con due testimoni. Sia gli uni, come gli
altri saranno interrogati separatamente, perché più liberamente
possono affermare la verità. Prima di rispondere alle debite interrogazioni
dovranno mettere la mano sui santi vangeli e pronunciare le rituali parole
del giuramento di affermare la verità. Gli sposi minorenni dovranno
essere accompagnati dai genitori o dai tutori per dare con giuramento il necessario
consenso. Con maggiore insistenza il parroco deve pretendere documenti che
comprovino soprattutto la libertà di stato dei contraenti. Perciò
si dovrà che per il passato, esigere che si facciano le pubblicazioni,
in tutte le parrocchie dove gli sposi possono aver dimorato, anche solo per
sei mesi, dopo la pubertà. Voi vi meraviglierete di queste esigenti
prescrizioni che portano maggiori disturbi al parroco e agli sposi, ma ricordate,
com’è stato accennato più sopra, che presso i tribunali
ecclesiastici troppe cause vengono iniziate, per rifare matrimoni mal fatti,
o per farne dichiarare l’invalidità, onde passare ad alte nozze.
Tutti questi gravi inconvenienti perché non si è stati abbastanza
con i piedi di piombo, non si è investigato sufficientemente per scoprire
gli ostacoli che impedivano la retta celebrazione del matrimonio. Nella nostra
parrocchia, grazie a Dio, i matrimoni si compiono con serenità, con
retto fine, con religiosa partecipazione, perciò tante formalità
potrebbero essere superfluo; tuttavia la legge non fa eccezione, perciò
anche presso di noi andranno in vigore le nuove prescrizioni.
Asilo Infantile. Teatro. Con gentile pensiero le Signorine dell’Associazione
S. Agnese, trovarono come sovvenire alle necessità del nostro Asilo.
Organizzarono una Recita teatrale, la quale ebbe il più completo successo,
sia per le attrici, che furono applaudissimo, sia per il pubblico che era
numerosissimo. Così l’importo a favore dell’Asilo raggiunse
la bella cifra di Trecento lire. L’Amministrazione ringrazia vivamente
l’Associazione e si augura che queste recite si ripetano di frequente.
Intanto con piacere possiamo pubblicare altre numerose offerte, chi ci sono
pervenute in seguito alla lettera circolare, che esponeva la situazione finanziaria
di quest’Asilo, per un totale di lire 1.325.
Condoglianze. La signora Costanza Ferrero Bombara, maestra, che fa parte del
Consiglio d’Amministrazione di quest’Asilo, ebbe il dolore di
perdere la sua mamma, morta nella veneranda età di oltre 90 anni. Il
segretario Renato Balbo rappresentò quest’Asilo ai funerali che
si svolsero molto grandiosi nella parrocchia di S. Francesco. Alla distintissima
Signora rinnoviamo le condoglianze assicurandola che i bimbi dell’Asilo
hanno pregato per l’anima eletta della sua Mamma.
Pro Bollettino Parrocchiale. Un vivo ringraziamento a tutti gli offerenti,
con l’augurio che coloro che ancora non l’hanno fatto, inviino
la loro oblazione prima che spiri il corrente anno 1941. Per un totale di
lire 227.
Statistica Parrocchiale anno 1941. Nati e Battezzati 16,
di cui cinque maschi e undici femmine. Matrimoni 10. Morti 12, tra i quali
notiamo un bimbo di un mese e mezzo, un altro di 22 mesi, una ragazzina di
16 anni, una mamma di 42 anni, il più vecchio è un uomo di 81
anni. Di fronte a questa statistica che fissa alcuni punti più significativi
della vita parrocchiale, che ci fa riflettere.
Primo, il numero dei morti è nei giusti limiti, proporzionato alla
popolazione della parrocchia, anche se vi aggiungono quelli morti fuori paese
all’Ospedale e che non sono notati nei registri parrocchiali, il numero
dei Morti non supera quello dei Nati. Secondo, il numero degli sposati è
assai ridotto. Ma esso può avere una giustificazione vera nel fatto
della guerra. I giovani sono sotto le armi, e per sposarsi ai giorni nostri
occorrono delle spese veramente fantastiche. Terzo, quello che è troppo
esiguo è il numero dei nati. Il motivo della guerra non è sufficiente
per giustificarlo. Molti hanno dimenticato qual è il fine principale
del Matrimonio, mancano al loro più grave dovere e si aggravano di
una terribile responsabilità davanti a Dio. Intanto gli sposi, che
durante il 1941, furono allietati dalla nascita di un figlio, hanno ricevuto
dalle Autorità civili il premio di Natalità. Così anche
lo stato vuole dimostrare la sua stima per i genitori virtuosi, adempienti
i loro più nobili doveri.
Dal Municipio di Piossasco. Volentieri pubblichiamo il seguente avviso sul
quale richiamiamo l’attenzione dei parrocchiani: “ Si rammenta
l’obbligo che hanno i proprietari di stabili frontisti a strade e vie
del paese, in caso di nevicate; e cioè di togliere la neve per una
lunghezza di metri 1,50° partire dello stabile. La neve dovrà essere
ammassata nel centro della strada, ove poi appositi incaricati del comune
provvederanno a rimuoverla.”
Firmato il Commissario Prefettizio Prof. Rag. G. Brugo.
Asilo Infantile S. Vito. Nuovo Consiglio. Per disposizioni dell’Autorità
Superiore, si è dovuto procedere a nuove votazioni, per eleggere i
tre rappresentati dei soci azionisti, questi si sono dunque radunati per questo
scopo in assemblea straordinaria, domenica 30 novembre scorso nell’aula
dell’Asilo. Dalle votazioni uscirono eletti: Battista Andruetto, Antonio
Lanza e Giuseppe Gajdo. Pertanto il consiglio d’Amministrazione né
resta così composto: Presidente, don Giuseppe Fornelli Vicario; vicepresidente
Costanza Ferrero Bombara, maestra, rappresentante del Provveditore agli studi.
Consiglieri Michele Elia, rappresentante del Comune, Pietro Bertinetto rappresentante
della G.I.L.; Battista Andruetto, Antonio Lanza e Giuseppe Gajdo, rappresentanti
degli Azionisti, segretario Renato Balbo. Registriamo intanto offerte per
un totale di lire 3.155. Tutti i mesi si potessero pubblicare una cifra così
generosa, non andrebbe molto che il debito di circa trenta mille lire sarebbe
pagato. Fra le offerte vogliamo in modo speciale rilevare quella dei Combattenti,
i quali ancora una volta hanno voluto dimostrare la loro simpatia per quest’importante
opera Infantile con atto molto espressivo ed esemplare. A tutti, il più
vivo ringraziamento, con l’augurio che Dio a tutti conceda un anno felice.
Febbraio 1942
I nostri Militari. La nostra Associazione S. Vito si è
rarefatta in modo impressionante, su 22 soci effettivi, ben 12 sono attualmente
sotto le armi. Ne abbiamo in tutti i reggimenti, nel genio, nell’artiglieria,
nell’aviazione, nella fanteria, negli alpini, e tutti fanno ottimamente
il loro dovere, perché i giovani d'Azione Cattolica sono i migliori
soldati. Il più lontano è il nostro caro presidente Eraldo Lovera,
che si trova in Cirenaica. Per la festa dell’Immacolata, in occasione
della benedizione delle tessere per il corrente anno sociale, egli ha inviato
ai giovani consoci un commosso e vibrante messaggio, che il Vicario ha letto
in pubblico, commentando le belle parole dello zelante presidente. L’aviere
Michele Andruetto, dopo aver visitato diverse città della Sicilia,
s’è fermato a Palermo, donde ha inviato per le feste natalizie,
un fervido saluto, che è stato letto in una riunione di soci, poi ci
fece la lieta sorpresa di venire a passare con noi una breve licenza. Anche
lui sente sempre più viva la riconoscenza per il bene ricevuto nell’Associazione.
L’artigliere Albino Fiora, che da più di un anno non vediamo
più, ha scritto dal Montenegro, invitandoci a ringraziare con lui la
Madonna, che è scampato dal grave pericolo in uno scontro contro i
rivoltosi. Mattia Bonetto che rimpiange di non essere più alpino, poiché
lo hanno trasformato in fante, ha scritto da un paese presso Pola. E’
andato anche lui molto ontano. Passa il suo tempo a far servizio di guardia
a miniere di carbone. L’alpino Giuseppe Lovera, è andato in Francia,
ha mandato a dire che si esercita a sciare e che i capitomboli sono sempre
più rari. Livio Lanza artigliere, Pierino Lovera marconista e Francesco
Mola guardia frontiera, finora i più fortunati, di quando si fanno
federe con grande piacere nostro e loro. Tutti insomma stanno bene e godono
di molto appetito, ma nello stesso tempo conservano affezione all’Associazione
che per loro è stata una scuola educativa e formativa. Quelli che restano
a casa frequentano tutti i mercoledì la scuola di religione, tenuta
dal Vicario, ogni volta si ricordano i cari compagni soldati, leggendo quello
che essi scrivono e inviando amichevoli risposte, mantenendo così fraterna
corrispondenza. E teniamo presente l’esempio dato dal nostro presidente,
che si fece mandare laggiù in Africa il testo di religione per studiarlo.
Caro Eraldo, Dio volesse che fra qualche mese tu fossi qui con noi a dare
l’esame di religione. Auguri e abbracci.
Festa di Santa Agnese. In preparazione alla festa di S. Agnese fu tenuta un’adunanza
generale delle iscritte alle Figlie di Maria. La direttrice Lucia Gontero,
con la sua solita gentilezza e amabilità d’espressione, ha parlato
per incitare tutte ad imitare la celeste Patrona, e ad essere degne figlie
di Maria, contribuendo al buon esito della crociata della purezza, che è
stata indetta in tutta Italia per il risanamento morale della società.
La direttrice ha quindi proclamato la nuova priora per il corrente anno Maria
Mola, e la vice priora Vitalina Bertinetto. Le nomine sono state accolte molto
bene, poiché le due elette sono da tutte stimate come esemplari e zelanti.
Intanto è stato stabilito che da ora innanzi ogni anno nel giorno della
festa di S. Agnese, si raccoglierà la quota che ogni iscritta alla
compagnia deve pagare, il pagamento si farà alla porta della chiesa
alle dirigenti incaricate. La festa di S. Agnese, che è anche patrona
dell’Associazione giovanile di A.C. fu celebrata domenica 25 gennaio
ed ebbe il molto riuscito esito sotto ogni aspetto.
Dal Municipio di Piossasco, riceviamo la seguente comunicazione che pubblichiamo
come desiderano le Autorità.
“Col giorno 3 gennaio, entrerà in funzione il nuovo dispensario
antitubercolare di Giaveno che sarà aperto al pubblico nei giorni di
mercoledì e di sabato dalle ore 15 alle ore 17,30 e di domenica dalle
ore 9 alle 11. Le visite sono gratuite a tutti e non occorre la presentazione
di alcun documento per esservi ammessi. Il dispensario provvederà a
visite gratuite preventive giovandosi di una moderna attrezzatura radiologica
e di laboratorio. Verranno anche effettuate cure di raggi ultravioletti ai
bambini gracili, e somministrati ricostituenti a quelli che, per le loro particolari
condizioni economiche e di salute ne avessero bisogno”.
Marzo 1942
Lutto. Edoardo Romano. Chi avrebbe affermato che quest’anno
il registro dei morti sarebbe stato iniziato dal sig. Romano Edoardo. Nessuno
lo avrebbe creduto, era così robusto, non era mai stato ammalato, portava
così bene i suoi molti anni. Di fatti si sparse la notizia che egli
nel pomeriggio de 29 gennaio scorso, aveva cessato di vivere, fu per tutti,
una gran sorpresa. Gli mancavano pochi giorni a compiere 83 anni. Si sentì
allora ripetere da tutti: è morto l’uomo più giusto, più
retto, più religioso che fosse in parrocchia, questa voce di popolo
è perfettamente vera. Il signor Romano fu un uomo che non ha mai smentito
o nascosto la sua fede cristiana, anzi la praticò sempre nel modo più
aperto e sincero e a costo di gravi sacrifici. Ogni mattina da tantissimi
anni, si portava in chiesa, compiendo circa mezz’ora di cammino per
assistere e cantare una o due messe. Ai vespri festivi era immancabile, in
coro per intonare le antifone, i salmi e gli inni, collaboratore prezioso
del Vicario. Come iscritto alla Confraternita, andava vestire la divisa e
non mancava assolutamente mai né alle processioni, né alle sepolture.
Impiantata l’Azione Cattolica in parrocchia, il signor Romano subito
vi aderì, dimostrando in questo l’umiltà del suo spirito
pronto ad ubbidire e seguire le direttive moderne dell’Autorità
Ecclesiastica. Entrò così nell’Unione Uomini, ne accettò
il programma di vita e d’azione e fece sempre parte del Consiglio di
presidenza con l’incarico di vicepresidente, fu sempre il più
assiduo alle adunanze. Quando ancora erano in vigore i Consigli Comunali,
la scelta del rappresentante della frazione Cappella cadde su di lui, che
quindi per molti anni fu Consigliere Comunale, tutelando sempre con saggezza
i diritti e le necessità della Borgata. Quando nel 1924 fu eretto in
Ente morale il nostro Asilo S. Vito, e nel 1925 fu costituito il Consiglio
d’Amministrazione, subito vi troviamo il suo nome. Rimase per molti
anni Amministratore, finché ebbe passato i limiti d’età.
Al nostro Asilo diede anche generosamente il suo contributo finanziario, tanto
che il suo nome è scritto sulla lapide dei maggiori oblatori. Quante
opere di bene fece nella sua vita! Il suo letto, ove rimase malato per circa
tre settimane, fu come un pulpito, dal quale fece meravigliose prediche e
importanti raccomandazioni ai parenti che con tanto amore e rispetto lo avvicinavano
e lo servivano. Le sue parole, i suoi ricordi, i suoi esempi resteranno incancellabili.
Il signor Romano fu uomo giusto che visse di fede, facendo suo programma il
primo versetto del Salmo, che tante volte abbiamo sentito intonare da lui
la domenica: “Confitebor tibi Domine in toto corde meo”. Ti celebrerò
e confesserò, o Signore, con tutto il mio cuore. La bontà dell’anima
sua si manifestava dalla serenità abituale che gli traspirava dal viso.
Ricevette con profonda fede gli ultimi sacramenti, rispondendo egli stesso
alle parole rituali. Apprezzava le visite del Vicario, che ogni volta lo benediceva
e sovente gli rinnovava la santa assoluzione. Andò incontro alla morte
senza dimori, nella più perfetta rassegnazione al Divino Volere, sicuro
di ricevere da Dio il premio meritato con una vita intemerata e santa. Ai
funerali gli Uomini d’A.C. erano presenti nella quasi totalità
e vollero portare essi le torce, come ultimo e grato segno al fratello più
anziano che li lasciava. Non vi erano fiori, ma quanti fiori simbolici di
riconoscenza, d’affetto e di stima avrebbero potuto vedere (se ciò
fosse stato possibile), in mezzo al numeroso e mesto corteo che l’accompagnava
al cimitero. La sua morte è come un lutto per tutta la parrocchia,
ove lascia un vuoto incolmabile, ma in memoria aeterna erit justus, il suo
ricordo sarà eterno fra noi, che non lo dimentichiamo nelle nostre
preghiere. Riposi in pace.
La Festa alla Cappella del Prarosto. E’ intitolata alla Madonna delle
Grazie, è stata celebrata con intensa devozione, martedì 17
febbraio scorso, dati i momenti gravi che attraversiamo, il concorso della
popolazione delle due parrocchie è stato molto rilevante. Anche le
offerte hanno raggiunto una cifra mai toccata da molti anni. Ha officiato
il rev.do don Giovanni Martinatto, nella veneranda età di 80 anni.
Da molto tempo non aveva più avuto il piacere di celebrare in questo
piccolo santuario. Con lui tutti i presenti hanno elevato fervide preghiere
alla Madonna delle Grazie per ottenere protezione sui nostri soldati. Erano
rettori della festa i signori Giovanni Zoppetto e Carmelo Germena.
Per il nostro Asilo S. Vito. Ecco un’altra bella pagina, scritta dalla
carità di generosi oblatori, che amano il nostro Istituto, intanto
segnaliamo un totale di lire 2.505. A tutti gli offerenti, giunga il più
fervido ringraziamento e il buon Dio li ricompensi copiosamente. Pubblicheremo
altra volta i nomi dei maggiori oblatori, che sono scolpiti sulla lapide nell’atrio
dell’Asilo. Stiamo anche compilando un elenco delle famiglie che fin
da quando si è iniziato il nuovo Asilo, hanno fatto delle offerte.
Avremmo piacere che nessuna famiglia della parrocchia figurasse assente. Ad
ogni modo, poiché il debito dell’Asilo non è ancora tutto
pagato, chi non avesse inviato nulla finora, è ancora in tempo. Segnaliamo
un piccolo disastro causato dal rigidissimo inverno ormai passato. Il gelo
ha fatto rompere due radiatori. Abbiamo subito richiesto l’opera del
tecnico Mario Cattanea fu Casimiro, competente in materia, il quale prontamente
intervenuto ha riparato il guasto, senza che l’Asilo avesse maggiori
disturbi e spese. Già in altre occasioni egli aveva prestato la sua
opera a favore del nostro Ente, che pertanto gli esprime pubblico ringraziamento.
Rettori e Rettrici per il 1942.
Compagnia del SS. Sacramento. Giuseppe Bertinetto e Cesare Lanza. - Francesca
Martinatto e Giovanna Lanza.
Compagnia del SS Rosario. Cornelio Fiora e Pietro Bertinetto. - Domenica Rolando
e Giuseppa Frigeris.
Compagnia del Suffragio. Giuseppe Martinatto e Carlo Neirotti. – Olimpia
Ferrero e Carmelina Andruetto.
Compagnia della Confraternita. Felice Elia Michele Bergoglio. – Lucia
Ferrero e Ottavia Zoppetto.
Ringraziamo i rettori scaduti per l’opera prestata per due anni, e per
l’offerta fatta alla chiesa dalle rettrici, su tutti invochiamo dal
Signore degna ricompensa e meritate benedizioni.
Aprile 1942
Carissimi parrocchiani, non posso far a meno di esternarvi
il mio ringraziamento per quanto avete fatto in occasione del mio Onomastico,
che abbiamo celebrato nell’austerità richiesta dal momento di
guerra, riducendo la festa a sole funzioni religiose. Grazie degli auguri,
espressi in tanti modi, a voce e per iscritto, soprattutto grazie delle preghiere.
Un grazie speciale ai Dirigenti e Organizzati nell’Azione Cattolica
che anche questa volta, tra i parrocchiani furono i primi. Essendo essi i
più vicini collaboratori del Parroco, ne conoscono anche di più
i benefici, perciò sentono anche più spontanea e viva la riconoscenza.
Intanto ricambio i vostri auguri, augurandovi una Buona Pasqua. E’ una
Pasqua di guerra e di che guerra: ma sarà tuttavia una Pasqua spiritualmente
buona se voi vi accosterete con fede a ricevere i Santi Sacramenti. Sono sicuro
che tutti, tutti farete quest’importante e consolante dovere, col pensiero
di giovare anche ai nostri cari soldati, per i quali innalzeremo unanimi fervide
preghiere a Dio, invocando una sollecita e vittoriosa Pace.
Mortale disgrazia. Sabato 7 marzo scorso, si sparse fulminea la notizia che
il giovane Giuseppe Andruetto di Giacinto era caduto sotto il tram a Torino.
Da poco più di un mese aveva iniziato servizio sul tram elettrico della
Satti. Era contento della nuova carriera che gli si apriva dinnanzi per l’avvenire
della sua vita e faceva dei lusinghieri pronostici, quando un incidente tragico
troncava ogni sua speranza. Nel salire sul tram in movimento, durante il servizio
a lui affidato, causa l’umidità scivolava e una gamba fu presa
sotto le ruote e stritolata. Portato all’Ospedale Mauriziano, sopravvisse
circa una giornata. Poté ricevere devotamente gli ultimi sacramenti,
e sopportando da forte i suoi dolori. Morì nella fiorente età
di 19 anni. Il suo buon carattere lo rendeva caro a tutti, ma specialmente
ai suoi genitori, che lo piansero inconsolabilmente. La salma fu trasportata
a Piossasco, ove nella nostra parrocchia ebbe imponenti funerali. I suoi compagni
di leva lo vollero portare a spalle per un affettuoso segno d’amore.
Una larga rappresentanza di tranvieri con il gagliardetto, lo accompagnarono
durante la sepoltura per tributare gli estremi onori al loro camerata. Era
presente anche il nostro Asilo con i bimbi che elevarono innocenti preghiere
di suffragio. Riposi in eterno.
Altro Lutto. Sabato 14 marzo scorso, abbiamo accompagnato al cimitero il sig.
Michele Ferrero. Era il nostro portalettere, che per circa 40 anni aveva disimpegnato
quest’ufficio. Tutti lo conoscevano ed egli conosceva tutti; tutti sanno
come adempisse bene questo dovere delicato, ma anche disagevole e faticoso
per la vastità della zona. Quasi a riconoscenza per il servizio prestato
in parrocchia, i parrocchiani si sono trovati molto numerosi alla sepoltura,
per rendere solenni i funerali, ai quali prese parte anche il nostro Asilo.
Aveva 72 anni, da molti mesi la sua salute era stata scossa, lasciato quindi
il servizio, egli frequentava la chiesa, come per predisporsi alla fine che
forse presagiva prossima. Negli ultimi giorni soffriva molto, ma si confortava
nella preghiera. Ha ricevuto con fede gli ultimi Sacramenti, e si può
affermare che morì pregando.
Lieto Evento. Nella nostra parrocchia, non solo si muore, ma anche si nasce,
anzi possiamo affermare che finora in questi primi mesi dell’anno, sono
più i nati che i morti. A questo proposito abbiamo il piacere di notificare
il lieto evento che il giorno 5 marzo allietava la casa di Michele Elia, presidente
della nostra Unione Uomini d’A.C., con la nascita di un grazioso bimbo.
Il quale presto, in pratica appena due giorni dopo la nascita (questo va notato
a buon esempio di tutti i genitori), fu portato, nonostante il cattivo tempo,
al fonte battesimale, ove gli fu imposto il nome di Pierpaolo. La gioia del
nostro stimatissimo presidente, è stata condivisa da tutti, con le
più vive congratulazioni e con i fervidi auguri per la prosperità
del neonato.
Un dono alla Chiesa. Una persona affezionata alla nostra chiesa parrocchiale
di S. Vito, ha fatto giungere alla medesima un prezioso dono, che consiste
in numerosi capi di biancheria, confezionati per l’uso nella S. Messa.
Sono corporali, purificatoi, salviettine. Avremmo proprio bisogno che sovente
si pensasse, da persone pie e con mezzi, a provvedere quella biancheria che
volta per volta, si consuma e va sostituita. Il Vicario ringrazia perciò
tanto la benefica persona, in ricompensa invoca benedizioni da Dio e grazie
secondo le intenzioni ed i desideri della stessa persona.
Sposalizio. A Milano, il 12 del passato mese di marzo, la gentilissima signorina
Franca Giordani si univa in matrimonio col dott. Gualtiero Italo Bergamasco.
Ne diamo volentieri l’annuncio anche su questo bollettino, per le benemerenze
che la famiglia Giordani ha verso la Parrocchia, e per la stima che gode presso
i parrocchiani. Il Vicario, interpretando anche i sentimenti dei piossaschesi,
ha inviato alla Sposa felicitazioni ed auguri. Sarà certamente fortunato
lo sposo, che ha colto nella sig.na Franca un fiore di gentilezza e di bontà,
che noi abbiamo conosciuto ed apprezzato, durante i mesi estivi che ella passava
nell’amena villa che la famiglia Giordani tiene qui a Piossasco.
La Scuola ai Brentatori. Il Vicario nel mese passato ha fatto una visita alla
scuola della frazione Brentatori, ove fu accolto con molta deferenza da parte
della signora maestra e con gran gioia dagli scolari.Lo scopo principale della
visita era di intendersi con la scolaresca per lo studio del Catechismo durante
la Quaresima. Intanto il Vicario ha potuto costatare l’ordine, la disciplina
della scuola, dovuti all’intelligente e zelante opera della Maestra.
Che con cuore materno tanto si occupa dei bambini. Prima di lasciare la scuola,
il Vicario, ha distribuito ai cari fanciulli delle caramelle.
Processione ad Avigliana. Quest’anno tocca alla nostra parrocchia guidare
la processione votiva di Piossasco al Santuario della Madonna dei Laghi ad
Avigliana. La processione si farà domenica 19 del corrente aprile che
è la seconda dopo Pasqua. Si partirà di qui alle ore 7. Aprirà
la processione il nuovo stendardo che reca da una parte l’immagine del
nostro S. Vito, e dall’altra il nome della parrocchia. Sempre abbiamo
fatto con fede e raccoglimento questa processione, dobbiamo farla quest’anno
con maggiore spirito di penitenza, con tutta quella serietà di comportamento
che si richiede, dati i momenti. In questo vetusto e celebre santuario della
Madonna, che fu già centro di devozione da parte degli antichi Conti
e Duchi di Savoia, pregheremo per una vittoriosa pace che spenda presto nel
cielo della nostra più grande Italia e invocheremo fervidamente protezione
sui nostri cari e valorosi soldati.
La Festa di S. Valeriano. Alla cappella omonima si celebrerà come il
solito il giorno 21 aprile, con la messa cantata alle ore 9. Se nelle attuali
circostanze di guerra non è consentita di fare la festa del lavoro
come in altri tempi, tuttavia noi ricorderemo nella semplice funzione religiosa
tutti i lavoratori d’Italia, affinché essi, compresi dell’importanza
che ha il lavoro, specialmente ore per il raggiungimento della vittoria, possano
dare più efficacemente il contributo della loro opera per il bene della
Patria. Festeggiando S. Valeriano che fu soldato romano, non potremo dimenticare
i nostri Soldati Italiani. Tanto meno quest’anno che uno dei rettori
sarà Aldo Ruffinatto di Luigi, un soldato che nell’adempimento
del suo dovere, combattendo in Grecia un anno fa, mise a repentaglio la sua
vita, restando anche prigioniero, sopportando indicibili pene. La fede in
Dio e le preghiere dei suoi cari lo hanno salvato ed egli è ritornato
all’affetto della famiglia. Con lui sarà rettore Maria Paviolo
fu Domenico.
Maggio 1942
Vita Parrocchiale. Processione ad Avigliana. E’ stata
una grazia evidente della madonna, se abbiamo potuto fare la nostra processione
votiva al Santuario dei Laghi d’Avigliana, domenica 19 aprile, senza
aver preso una goccia di pioggia. Aveva piovuto nella giornata e nella notte
del sabato; ha piovuto nella notte della domenica stessa, ma durante il nostro
pellegrinaggio nulla. E’ stato dunque un segno di protezione da parte
della madonna, alla quale abbiamo rivolto il nostro vivo ringraziamento. La
nostra processione, molto numerosa, si è svolta con devota pietà
e con disciplinato ordine tra l’ammirazione delle persone, che nei vari
paesi da noi attraversati, stavano lungo la via osservando. Apriva la lunga
fila il nuovo stendardo della parrocchia, che sulla prima facciata reca la
bell’immagine di S. Vito. Numeroso lo stuolo delle Figlie di Maria bianco
vestite. Il seguito degli uomini sarebbe stato più grande, se non mancassero
quei tanti che sono militari. Ma i nostri cari soldati li abbiamo ricordati
tanto alla prodigiosa Madonna dei Laghi, che certamente avrà esaudite
le nostre preghiere. Così, pellegrinando piamente ad un famoso Santuario,
noi abbiamo iniziato il Mese di Maria, che ora è nel suo pieno sviluppo.
Quest’anno pare più frequentato che gli anni passati, evidentemente
si sente il bisogno dell’aiuto potente della Madonna in questi tristi
frangenti. Se ne farà la chiusura con la festa solenne domenica 17
del corrente maggio.
La festa di S. Giorgio, si celebrerà sabato 9 maggio. Partiremo dalla
parrocchia verso le ore 7,30, e in processione saliremo alla Cappella, passando
per via S. Valeriano. Alle ore 9,30 vi sarà lassù la Messa in
onore del Santo, che dall’alto del monte guarda e protegge Piossasco.
Al cavalier San Giorgio raccomanderemo in modo speciale i nostri soldati,
tanto più che in tal giorno in tutta Italia si celebra la Giornata
dell’esercito. Quest’anno probabilmente saranno annunziate delle
importanti novità, che si stanno progettando, accorrete numerosi e
sentirete. Rettori della festa sono due soldati: Albino Fiora artigliere e
Francesco Martinatto paracadutista.
Giugno 1942
Dolorosa perdita. “Muore giovane chi al ciel è
caro”: così possiamo dire di Giuseppe Martinasso di Ernesto,
che appena dodicenne è volato in cielo, il 27 aprile scorso. La sua
morte immatura, ci ha lasciati sgomenti e tristi, non ci sembra vero neppure
ancora adesso. Era caro a tutti per la gentilezza del suo animo e per la bontà
del suo cuore. Per la famiglia era un fiore ricco delle più belle speranze.
Per la nostra Associazione giovanile S. Vito, alla quale era iscritto come
aspirante, era il più affezionato, il più assiduo; va mostrato
ad esempio per la sua volenterosa frequenza al catechismo, che studiava con
impegno. Il giorno prima di morire, s’interessava ancora dell’esame
che doveva dare. Fu proprio un fiore schiantato prima del tempo. Non gli pareva
vero di dover morire così giovane, nella lucidità di mente che
conservò fino alla fine, sentendosi indebolire, chiedeva al papà:
ma, devo proprio morire? O caro Giuseppe, ti ricorderemo sempre, il tuo amabile
sorriso che avevi sempre sulle labbra non lo potremo dimenticare, prega per
i tuoi compagni, per il tuo fratello e specialmente per i tuoi desolati genitori,
perché il loro dolore sia meno amaro.
Notizie dei Nostri Soldati. Premettiamo le notizie buone e liete. L’aviere
scelto Michele Andruetto di Carlo, è stato promosso sergente. Congratulazioni
vivissime e auguri di ulteriori progressi. Attualmente fra i nostri militari
è il più… altolocato nei gradi. Volevamo pubblicare la
sua fotografia nella fiammante nuova divisa di sergente, ma egli ci ha fatto
la sorpresa di arrivare a casa in breve licenza, quindi tutti hanno potuto
vederlo. Il fante Vittorio Fiora, scrive da Minturno presso Gaeta, che ogni
sera partecipa nella chiesa parrocchiale al Mese di Maria, portando il contributo
della sua bella voce nei canti religiosi. In occasione della Pasqua egli ha
svolto un’efficace opera di bene fra i camerati, scrisse manifestando
la sua gran soddisfazione per essere riuscito a portare alla Santa Comunione,
un militare che da anni non si comunicava più. Meraviglioso esempio
di viva fede e ardente apostolato. Più felice di tutti è l’artigliere
Livio Lanza di Cesare, che si è sposato il 6 aprile scorso. Approfittando
di una lunga licenza, realizzava il suo sogno, impalmando la signorina Esterina
Lanza. Si merita un encomio per il suo coraggio deciso, che non tentenna per
la paura dei tempi che corrono. Le nozze si sono svolte con solennità
poiché gli sposi erano iscritti tutti e due alle nostre Associazioni
giovanili. Le quali Associazioni hanno anche voluto offrire loro un pio ricordo
in un’artistica immagine della Madonna. Anche qui rinnoviamo congratulazioni
ed auguri. Ora vengono le cose meno buone. L’alpino Duilio Fiora del
Battaglione Finestrelle, che si trovava in Croazia, è stato fortemente
colpito da febbri malariche. Ha dovuto essere ricoverato all’ospedale;
e passando da uno all’altro, è giunto all’ospedale della
Croce Rossa di Firenze, dove ebbe già la sorpresa e il piacere d’essere
visitato dal suo papà. L’aspettiamo presto in licenza per riabbracciarlo
e per sentire dalla sua voce il racconto delle sue imprese. L’artigliere
Albino Fiora di Costantino che si trova nel Montenegro, è stato ferito.
In uno scontro con forze ribelli, una bomba a mano gli è scoppiata
vicinissima e lo ha colpito con molte schegge alla gamba e alla mano destra.
Le ferite, grazie a Dio, non sono gravi, di modo che speriamo possa guarire
pesto e bene. Gli auguriamo quindi una licenza, ne ha ben diritto; è
circa un anno e mezzo che non vede più i suoi, dacché è
partito per il fronte greco, ove la combattuto e vinto. Siamo ansiosi di poterlo
rivedere e abbracciare.
La Festa di Prima Comunione, è stata celebrata il giovedì dell’Ascensione,
i 18 bambini, che furono ottimamente preparati dalla rev.da Suor Pasqualina,
direttrice dell’Asilo, occuparono posto nell’ora fissata nei banchi
preparati appositamente per loro. A metà messa ricevettero devotamente
il desiderato Signore. Con i bimbi molte mamme si unirono a fare la Comunione,
invocando speciali benedizioni sui cari innocenti, perché crescano
buoni. Ecco i nomi dei bimbi sono 11 maschi e sette femmine: Michelangelo
Andruetto, Angelo Carpinello, Alberto Cavallaro, Michelangelo Garombo, Silvio
Gonella, Piero Garello, Luciano Muttigliengo, Andrea Peretti, Carlo Siccardi,
Bernardino Valinotto, Mario Zampese, Rosina Andruetto, Assunta Cortese, Renata
Mondino, Marilena Ruffino, Alma Rosso, Rosetta Sapino, Bernardina Valinotto.
Le dirigenti dell’Associazione S. Agnese, nonostante le difficoltà
dei tempi, sono riuscite a preparare una dolce colazione ai 18 frugoletti,
ai quali per conto del Gruppo Donne d’A.C. è stato distribuito
un quadretto ricordo della Prima Comunione.
Il Premio di Prima Comunione, istituito dalla signora Maddalena Schaeffer
di felice memoria, per la bimba migliore e più meritevole, è
stato assegnato quest’anno a Sapino Rosetta, alla quale fu dato un volume
illustrato della vita di Gesù.
Donne di tutte le età, ricordate che per rispetto al luogo sacro, è
vietato entrare in chiesa senza calze lunghe. Così vogliono la modestia
cristiana e le disposizioni delle Autorità Ecclesiastiche. Chi non
volesse attenersi a quest’avviso, potrebbe andare incontro a spiacevoli
conseguenze.
Luglio 1942
Restauri alla Cappella di S. Giorgio. Una leggenda popolare
narra che S. Giorgio apparì un giorno in cima al monte che sovrasta
Piossasco, tutto chiuso in armi sul candido destriero, e di lassù con
un balzo piombasse al piano in un punto ricordato tuttora da un pilone, che
si chiama appunto di San Giorgio. In ricordo della prodigiosa apparizione,
pare sia sorta lassù la chiesetta dedicata al Santo, guerriero dalla
pietà degli abitanti, i quali dovevano aver ricevuto qualche miracoloso
soccorso in una delle molte traversie cui fu soggetta la regione nei tempi
andati. Noi non possiamo accettare questa leggenda, che non regge alla critica,
che non ha fondamenti storici che la comprovino. Vi sono altri documenti storici
e tradizionali più convincenti, i quali possono spiegare l’origine
della Chiesetta sul monte S. Giorgio. Questa volta volgiamo richiamare l’attenzione
su un fatto. Per l’insufficiente manutenzione, per i frequenti fulmini,
da cui fu e spesso colpita la Cappella, per il vandalismo di certi visitatori,
l’esistenza della Cappella è seriamente minacciata, mentre è
pure già molto compromessa dall’umidità e dalle piante
parassite che in parte l’avvolgono. Ora sarebbe doloroso che al ridente
Piossasco, posto sotto la custodia del monte, venisse mancare la protezione
del glorioso S. Giorgio. Sarebbe imperdonabile se i piossaschesi non sentissero
il dovere di conservare questo monumento pregevole per arte e antichità.
S’impone dunque la necessità di un restauro, ma fatto sotto una
mente direttiva competente, in modo da avere una generale sistemazione del
monte S. Giorgio, che diverrà la più ambita passeggiata degli
abitanti e dei turisti. Un Architetto, il Dott. Cesare Filippi di Torino,
giovane ed intelligente, amante del nostro paese (e chi non trova bello Piossasco),
ma più amante ancora del bello antico, ha già fatto uno studio
generale al riguardo ed ha preparato un progetto di restauro della Chiesa
e annessi. Egli è salito già più volte lassù per
approfondire le sue ricerche e fare rilievi, per chiarire come fossero sistemati
gli edifici una volta esistenti. Probabilmente farà ancora assaggi
e scavi per completare il suo studio per il definitivo progetto di restauro.
Sarà probabile venire all’attuazione di questo progetto? Sarà
questo un semplice sogno e non sarà mai una realtà? La fede,
il buon volere e l’entusiasmo dei Piossaschesi non mancheranno, e l’attuazione
delle nostre grandiose idee avverrà certamente, in un tempo più
o meno lungo. Lo speriamo. (continua…)
Corrispondenza con i Soldati. Tra noi ed i nostri cari Soldati sono un incrociarsi
continuo non solo di pensieri, che continuamente vanno e vengono sulle onde
invisibili dell’etere; ma anche di lettere e cartoline, spedite per
via ordinaria e per via aerea. Uno di quelli che scrivono sovente è
Vittorio Fiora, del 92 fanteria, perfetto tamburino del reparto Musica, che
da parecchi mesi si trova nel Napoletano. Egli è il primo tenore della
nostra scuola di canto, tutti sanno quale bella voce egli possegga. Scrive
dunque così: “Quest’anno ho passato un mese di maggio ottimo,
tutte le sere sono stato a cantare in chiesa, nel giorno dell’Ascensione
abbiamo cantato la messa del Perosi a due voci, l’ho diretta io, ed
il mio nome è stato messo sul giornale nella relazione della festa.
Come vedete anche lontano mantengo il mio posto”. Da altri scritti è
che sovente egli canta in feste e solennità o in funzioni per i caduti,
con molto successo. Bravo! Applaudiamo anche noi e auguriamo che la Musica
gli possa essere sempre soddisfacente e vantaggiosa anche nella vita militare.
Uno scritto che ci ha fatto molto piacere è quello del Carabiniere
Aleardo Lanza, che si trova a Roma. Egli dice: “Ricevo sempre con tanto
piacere il bollettino parrocchiale, che voi mi inviate gentilmente, da cui
si può apprendere tante cose belle, fra l’altro le notizie dei
nostri Soldati… giorni fa sono stato in compagnia di altri miei camerati
(e non è la prima volta), all’udienza del Santo Padre, il quale
ci ha rivolto buone parole ed ha benedetto noi e le famiglie, e per ricordo
ci ha offerto a tutti dalle sue mani una piccola corona del Rosario”.
Fortunato lui, lo preghiamo che ad una prima udienza del Papa voglia chiedere
una benedizione per la nostra parrocchia. Sappiamo anche che egli di quando
in quando si trova con il Rev.mo Mons. Caselli, naturalmente parlano del loro
paesello di Piossasco, che sentono d’amare molto e al quale ritornano
sovente, e sovente almeno col cuore. Gli auguriamo lunga permanenza a Roma,
ove il clima è buono sotto ogni aspetto.
Dall’infuocata Marmarica, dove il termometro segna 50 gradi di calore,
il geniere Eraldo Lovera, ha ricordato con nostalgico pensiero la festa di
S. Vito, scrivendo queste belle espressioni: “Quest’anno il sacro
dovere di servire la Patria mi tiene lontano, ma il cuore e la preghiera non
conoscono distanze, ed in quel giorno (festa di San Vito) così caro
a noi parrocchiani, ed in special modo a noi giovani di A.C., voi riuniti
nella nostra cara e bella chiesa ed io in mezzo a questo mare di sabbia, ove
mi pare di essere tagliato fuori del mondo, saremo più che mai uniti
nella preghiera al nostro santo protettore”. Quale presidente dell’Associazione
giovanile, fa voti che tutti i soci ora sotto le armi, possono presto ritrovarsi
in sede e riprendere in pace la vita attiva parrocchiale d’A.C. Questo
è anche il nostro fervido augurio.
Avviso Importante. Il rispetto al luogo santo vuole che nessuno entri in chiesa
e partecipi alle sacre funzioni, senza avere vestiti quali esige la modestia
cristiana, e senza avere calze lunghe. Le Autorità Ecclesiastiche intendono
di salvaguardare dall’immoralità, che vergognosamente imperserva,
almeno la chiesa. Su questo punto saremo esigenti e severi.
Agosto 1942
Tenere duro.
Da un giornale quotidiano riportiamo quanto segue. “Toccate sul vivo
le oche starnazzano. Sembra incredibile che qualche audace abbia avuto il
coraggio di spiattellare loro in faccia, chiara e tonda, la verità.
La verità come noto, brucia sempre. Di qui le loro ire puerili e un
po’ comiche, perciò alzano la voce, gridano, proclamano la propria
indignazione e sfoderano a propria difesa i soliti – sempre quelli –
argomenti. Naturalmente si proclamano buone cristiane e cattoliche ferventi.
E’ storia vecchia e non bisogna impressionarsi, ma tener duro e andare
avanti per la propria strada, lasciando che le oche strillano. Ha fatto benissimo
l’Autorità Ecclesiastica ad applicare i provvedimenti di cui
anche noi abbiamo comunicato la notizia. Si è giunti ormai ad un punto
tale per questo il tacere sarebbe colpa. Il malcostume femminile, - e non
dimentichiamo quello maschile che oggi furoreggia con ridicoli calzoncini
da bagno, - deve essere assolutamente fermato alla soglia del tempio. Non
è tollerabile che la casa di Dio sia profanata da un nudismo così
ributtante e provocatorio, almeno in chiesa si lasci la gente in pace. E’
già troppo che per le strade si ostentino con esasperata abbondanza
vene varicose, peli superali, polpacci sformati, o che siamo in un museo anatomico!
Ma in chiesa no, questo non deve essere tollerato. Ben vengano dunque i provvedimenti
delle Autorità Ecclesiastiche, anche se qualche volta saranno applicati
con mano un po’ pesantina. Niente di male, per qualche oca che strilla,
si salva almeno il decoro del tempio”. Ed ecco i punti principali delle
norme date dagli Eccellentissimi Vescovi del Piemonte circa la modestia di
vestire. Primo, nessuna donna entri in chiesa se non a capo coperto. Secondo,
le maniche coprano il gomito. Terzo, i calzoncini dei bambini e le gonnelle
per le bimbe scendano fino al ginocchio. Quarto, le vesti per le giovinette
scendano sotto il ginocchio, per le adulte alquanto più sotto. La stoffa
poi e la forma dell’abito siano tali da coprire veramente e non far
trasparire e notare nudità ed indecenze. Quinto, è riprovato
l’uso delle donne di andare senza calze o con calze corte. Queste norme
devono essere totalmente osservate nella nostra parrocchia. Le donne che osassero
trasgredire queste, che sono le giuste esigenze della modestia cristiana,
metterebbero il parroco nella disgustosa necessità di respingerle dai
sacramenti, dalle funzioni e dalla chiesa.
Notizie dei nostri soldati. La parola è questa volta dell’alpino
Giuseppe Peretti, il quale scrive sovente, sempre rassegnato e forte ad ogni
disagio, fiducioso in tutti i pericoli. Nell’ultima sua lettera (11
luglio), scritta proprio nel giorno in cui compiva 18 mesi di vita militare,
ci parla che non è più in Croazia, ove aveva preso parte contro
i ribelli alle difficili imprese su cui hanno già parlato i resoconti
militari, ma si trova nella Dalmazia, in terra ove si parla italiano e dove
c’è gente amica. Comincia il suo scritto con queste espressioni:
“Con immenso piacere ho ricevuto oggi la vostra lettera”. –
Poi racconta la soddisfazione provata nell’aver potuto accostarsi ai
SS. Sacramenti. Quest’anno non aveva ancora potuto fare Pasqua. Dice
in proposito: “Oggi è stato per noi il più bel giorno
del 1942, perché per l’interessamento del Tenente Cappellano,
anche tardi, abbiamo fatto la nostra Pasqua. Cosi abbiamo compiuto il nostro
dovere di cristiano e di soldato. E’ tanto tempo che desideravo questo.
Ho pregato di vivo cuore per il Vicario, che il Signore lo conservi a lungo
in Parrocchia; ho pregato anche tanto per i miei genitori, che soffrono tanto
per me; ho pregato anche per tutte le persone care che si trovano molto lontane”.
– Nonostante il vivo desiderio di rivedere parenti e casa, ecco come
conclude: “Qui devo restare ad affrontare qualunque pericolo per difendere
la nostra cara Patria e portate la civiltà cristiana in questi disgraziati
paesi”. In verità c’è da piangere di commozione
al vedere da quali delicati sentimenti sono animati questi nostri bravi soldati;
ci si sente crescere per loro l’affetto, ci viene voglia di abbracciarli
e dire a ciascuno: “Va’, che sei un eroe!”. Caro Peretti,
questi tuoi pensieri ti fanno molto onore e dimostrano la nobiltà del
tuo animo. Ti protegga e ti salvi il Signore.
Dopo un anno abbiamo riveduto Eraldo Lovera. Mentre egli partiva dalla Marmarica
per rientrare in Italia, suo fratello Pierino, giungeva sul fronte russo.
Eraldo in un tragico incidente a Sidi Barrani perdeva il colonnello di cui
era attendente. Quindi rimpatriava per recare alla famiglia del glorioso caduto,
le cose del signor Colonnello, con notizie precise sul fatto. Intanto ha potuto
trascorrere a casa una breve licenza, ben meritata dopo un anno in Africa,
ed ha recato ai parenti un gran conforto. Pierino ha già scritto ripetutamente
dal fronte russo, ove ha portato tutto il suo giovanile entusiasmo. In un
viaggio di dieci giorni non ha sofferto nulla, si sente forte e pronto a sostenere
i disagi del fronte. Lo accompagna il nostro quotidiano ricordo a Dio nella
preghiera.
Una lieta sorpresa ci ha fatto Albino Fiora. Per le ferite di cui abbiamo
parlato altre volte, è ricoverato all’Ospedale di Pietra Ligure
(Savona), ove gli siano applicate cure elettriche per ridare i movimenti a
due dita della mano destra, che minacciano di restare immobilizzate. Oh che
consolazione per i suoi parenti, per noi tutti, poterlo rivedere dopo circa
due anni, poterlo riabbracciare e sentire sulla sua bocca le tragiche vicende
di guerra, cui prese parte. Sembrerebbero avventure di qualche fantastico
romanzo; ma sono invece un evidente segno della mano della Divina provvidenza,
che nonostante tanti pericoli, gli ha conservata salva la vita. Mentre a lui
si rivolgevano complimenti, felicitazioni auguri, moltissimi piangevano d’emozione
e di consolazione. Ora lo aspettiamo per una lunga convalescenza.
Asilo Infantile S. Vito. Saggio finale. Prima di chiudere l’Asilo, anche
quest’anno come di consueto, avvenne il Saggio dei bimbi domenica 5
luglio. Il breve trattenimento, improntato a vivi colori patriottici, è
piaciuto e soddisfatto. Un bel pubblico numeroso ha dimostrato col suo intervento
la sua simpatia verso quest’Asilo. Fra i presenti abbiamo notato il
sig. Giorda, presidente della sezione Combattenti, che immancabilmente ogni
anno reca ai bimbi le caramelle, e questa volta ha provato il piacere di sentirli
ed elevare in poesia e canto, una preghiera a Dio per i nostri Combattenti.
La signora Paviolo, in rappresentanza del sig. Renzo suo marito, segretario
politico di Piossasco. La signorina maestra Ester Germena, segretaria del
Fascio femminile. Un gruppo di maestre di Piossasco e molte signore villeggianti.
In fine il Vicario, quale presidente, in nome dell’Amministrazione,
ha ringraziato gli intervenuti, ed in nome dei genitori ha ringraziato le
Reverende Suore, specialmente la direttrice e maestra Suor Pasqualina Martinetti,
per le fatiche compiute durante l’anno a bene dei piccoli.
Un dono alla Chiesa. Abbiamo ricevuto una nuova pianeta di damasco rosso.
L’accompagnava un biglietto che diceva: “N.N. invocando preghiere
per la sua famiglia”. Ringraziamo e assicuriamo preghiere.
Funzioni Religiose. Lunedì 10 agosto – Festa alla cappella della
Madonna della Neve alla frazione Prese. – Ore 9 messa cantata.
Settembre 1942
Festa del Grano. Domenica 23 agosto scorso, abbiamo cantato
un “Te Deum” di ringraziamento per il buon raccolto del grano,
il quale ormai è tutto trebbiato, e riposa nei depositi degli ammassi
e nei granai dei nostri bravi agricoltori. La giornata aveva lo scopo di richiamare
anche l’attenzione sulla straordinaria preziosità del grano in
questi momenti, intanto è riuscita una giornata di riconoscenza a Dio,
che con la sua Provvidenza ci ha fornito sempre il necessario per vivere;
non mancherà di provvedere per l’avvenire, se saremo ingrati
da meritarcelo. Siccome, date le circostanze, non si può fare la solita
questua del grano, in detta giornata abbiamo raccolto offerte, equivalenti
in denaro alla porta della chiesa, ritirate dai signori Rettori. La cifra
raggiunta si avvicina alle 1.000 lire. Deo gratis. Si raccoglierà ancora
un’altra festa e precisamente alle prossime Quarantore, perché
ogni famiglia possa avere la comodità di fare la sua oblazione. Come
è stato pubblicato, le offerte saranno spese per i restauri all’altare
della Madonna del Suffragio, nella nostra chiesa parrocchiale.
Lieto Evento. La benedizione del Signore si è manifestato sopra gli
sposi Angelo Mola e Luigina Elia con la nascita di un grazioso bimbo, che
sorrise a questo mondo nella sera di sabato 25 luglio passato, giorno consacrato
alla Madonna. Il giorno seguente l’angioletto veniva rigenerato alla
grazia divina col S. Battesimo, nel quale gli venivano imposti i nomi di Paolo
Francesco Giuseppe. I fortunati genitori, che occupano cariche di dirigenti
nelle file dell’Azione Cattolica, hanno ricevuto molte festose felicitazioni
e auguri. Sulla nuova culla vegli l’Angelo del Signore e custodisca
e protegga il neonato, perché possa avere una lunga vita felice.
Corrispondenza con i soldati. Alcuni militari della parrocchia si trovano
al fronte russo. Chi di là ci ha scritto già parecchie volte
è il Caporale Maggiore Pierino Lovera di Cesare, che fa parte di una
Compagnia di marconisti. Egli non parla dei suoi disagi; ma ricorda affettuosamente
i suoi genitori, ai quali pensa continuamente. Ha una spina nel cuore ed è
il dispiacere di non aver potuto sentire la S. Messa da quando ha lasciato
l’Italia, però vi supplisce con leggerla ogni domenica sul Messalino
che ha portato con sé. Ecco in segno della sua profonda formazione
religiosa che egli ha ricevuto nella nostra Associazione giovanile d’A.C.,
non mancherà quindi di compiere eroicamente il suo dovere di soldato
in qualsiasi frangente.
Più fortunato è il sergente aviere Michele Andruetto di Carlo,
il quale scrive dalla Sicilia, che di quando in quando può servire
la S. Messa; questo per lui è un piacere e un orgoglio, anche se qualche
compagno cerca di deriderlo e gli ripete che “queste non sono cose che
devono fare i sottufficiali”. Ma egli è un veterano dell’Azione
Cattolica e sa rispondere a tono e sa tanto opportunamente affermare che i
compagni finiscono per sentire un po’ d’invidia, non essendo capaci
di servire la Messa. Intanto il cappellano gli esprime il suo compiacimento
per avere un servente tanto graduato.
Altro scritto che ci fa piacere è stato quello di Vittorio Lovera di
Bartolomeo, che ha mandato buone notizie dalla lontana terra di Grecia. E’
impaziente di avere una licenza per toccare il suolo patrio e rivedere Piossasco;
ma, purché Dio gli conservi buona salute, è rassegnato a venire
a casa quando sarà tempo e per sempre. Intanto gli abbiamo mandato
la tessera d’iscrizione all’Azione Cattolica che con insistenza
ci aveva chiesto. Contento d’averla ricevuta, ci ringrazia e afferma
che la porterà come cosa sacra.
Una lettera dell’Artigliere Livio Bertinetto di Giovanni, che è
guardia di frontiera, ci notifica che il 5 agosto, essendo festa della madonna
della Neve, protettrice dell’Arma, c’è stato il cappellano
a dire la S. Messa ed egli ha fatto la Comunione, pregando per i suoi Genitori
e per i camerati soldati che si trovano maggiormente nei pericoli. Bell’esempio
di carità cristiana che fa di mendicare se stesso per ricordare gli
altri. Molti altri militari hanno scritto, come Giuseppe Lovera, Vittorio
Fiora, Albino Fiora, Agostino Peretti. Ringraziamo tutti del loro ricordo
e li assicuriamo di contraccambiarli con speciali preghiere.
Ottobre 1942
I Restauri alla Cappella di S. Giorgio. Nel mese scorso è
stato dato il primo colpo di piccone per gli scavi attorno alla Cappella sul
monte S. Giorgio, presente l’architetto Filippi Ing. Cesare, ardente
ideatore e animatore dei restauri. Come si sa, la Cappella era una chiesetta
a tre navate, delle quali la sinistra era pressoché tutta diroccata.
Gli scavi pertanto hanno questo primo scopo di rintracciare le fondamenta
e la linea dei muri di questa parte e di liberarla dai detriti, mettendone
in luce il pavimento. Un altro importante fine da raggiungere poi è
quello di trovare le tracce di quella costruzione romana, che sul monte S.
Giorgio certamente preesisteva alla Cappella, la quale fu appunto costruita
sulle rovine e col materiale dell’antico fabbricato romano. Diremo a
suo tempo dei risultati ottenuti. Intanto vogliamo subito far notare quanto
sia antica la Cappella di S. Giorgio. La sua costruzione risale a circa mille
anni fa. Questo si deduce anzitutto dall’esame dei muri, specialmente
nella parte esterna, ove si vedono molto bene le tracceli una cornice in cotto
del solito tipo romanico, con sotto archetti pensili costituiti da pezzi di
laterizio, che nella parte rotonda (abside) della chiesa è divisa da
strette lesene, tra le quali sono visibili tracce di finestre a feritoie.
E’ la sicura forma romantica che risale attorno all’anno Mille.
Altro documento storico relativo all’antichità della suddetta
Cappella lo troviamo riportato dall’Ing. Eugenio Olivero nel suo libro
Architettura Religiosa pre-romanica e romanica nell’Archidiocesi di
Torino, ove dice che la Contessa Adelaide di Susa, fondatrice dell’Abbazia
Benedettina di S. Maria di Pinerolo (Abbazia Alpina) dona tra l’altro
a quell’Abbadia, nel 1064, la chiesa di S. Giorgio costruita sul monte
che sta sopra il castello di Piossasco. - … ecclesiam unam constructam
in monte de super castro de Plautiasca in Honore S. Giorgii… - Dunque
la Cappella di S. Giorgio fu costruita prima del 1064.
Nella sua lunga vita questa cappella, ebbe bisogno di riparazioni, di sostegni
esterni e forti speroni per tenersi in piedi, ma ormai i rappezzamenti e i
rinforzi non bastavano più e la Cappella minacciava completa rovina.
Erano pertanto urgenti i restauri che si sono iniziati, i quali dovranno ridarci
un gioiello di costruzione romanica con quelle linee caratteristiche, che
appaiono osservando la fotografia del progetto della Cappella a restauri ultimati.
La Cappella restaurata sarà un monumento a ricordo dei Caduti di questa
grande guerra e sarà una testimonianza della protezione di S. Giorgio
sui nostri soldati, che d’ora innanzi raccomanderemo con più
fervore, con preghiere e voti, al glorioso Cavaliere Santo.
Anime passate all’eternità.
Sofia Lajolo. Nel mese scorso un grave lutto ha colpito la Casa Lajolo di
Cossano, con la morte della N. D. Sofia sposata Frignone, abitante a Pinerolo.
La ricordiamo qui come per nostro dovere, poiché la Defunta fra le
sue opere benefiche pensò anche al nostro Asilo, quando qualche anno
fa fu iniziata la costruzione del nuovo edificio; allora c’inviava una
generosa offerta. Essa ha ricordato il nostro Asilo anche in morte, poiché
con delicato pensiero, disponeva a favore di questo Ente di un legato di lire
200, che il consorte signor avv. Amedeo Frignone, già ci ha fatto pervenire,
ha voluto seguire l’esempio dell’antica Nobiltà che in
morte lasciava di distribuire pane o altri soccorsi ai poveri o a qualche
opera di beneficenza. Faremo ricordare la di lei nobile anima nelle preghiere
dei bimbi dell’Asilo. Alla nobile Casa Lajolo, rinnoviamo da queste
colonne l’espressione sincera delle nostre condoglianze.
Novembre 1942
I Premi di Catechismo. Domenica 11 ottobre ebbe inizio il
nuovo anno catechistico, con il solito orario della lezione dopo la Messa
festiva delle ore 10,30. Ai fanciulli fu distribuito il testo da studiare,
diviso per classi. Intanto fu letto il nome dei premiati nell’anno passato,
a loro venne dato in premio un libro adatto. A titolo d’incoraggiamento
pubblichiamo i nomi dei premiati. Quattro maschi e tredici femmine: Faustino
Bonetto, Roberto Bergoglio, Carlo Martinatto, Giuseppe Ruffino; Marisa Bruno,
Giorgina Boero, Rosetta Cortese, Emma Gardois, Teresina Zoppetto, Giorgina
Garello, Rita Vietto, Maria Gallo, Maria Cortese, Elide Rolando, Maria Teresa
Sapino, Olga Ferrero, Albina Boero. I premiati sono relativamente pochi, in
maggioranza ragazze. Il motivo è quello che ha fatto notare il Vicario
quando ha affermato che manca soprattutto la costanza, poiché non basta
studiare; bisogna frequentare fino alla fine dell’anno catechistico
ed è assolutamente necessario dare tutti gli esami e avere in media
un voto non inferiore al nove. Sono stati anche premiati due giovani dell’Associazione
S. Vito per l’impegno con cui hanno frequentato e studiato alla scuola
di religione, che si tenne durante l’inverno nella sede. Essi sono Firmino
Bonetto e Renzo Martinatto. I due premi stabiliti dalla Signora Battistini
a ricordo di sua mamma signora Bianca Bongioanni Gianolio (e sono i due migliori
premi), vennero assegnati a Luciano Novarese e Dario Lanza, i quali hanno
meritato di essere i due più zelanti inservienti della Santa Messa
e alle altre funzioni.
Corrispondenza con i Soldati. Il sergente Michele Andruetto di Carlo, in una
bella lettera con stile spigliato e corretto, come sa scrivere lui, ricorda
con vivo compiacimento la gioia che ha provato nell’aver potuto partecipare
qui in Parrocchia, essendo in breve licenza, in divisa di sergente, alle funzioni
e alla processione della Festa del Sacro Cuore di Maria dello scorso agosto.
Queste feste, dice, sono per me molto più belle di quando più
giovane non mancavo a nessuna; ora invece sono un po’ più rare,
ma restano in me come un ricordo indelebile, impossibile a dimenticarsi. Senz’altro
il nostro sergente chiede di rinnovargli l’iscrizione all’Associazione
S. Vito per il nuovo anno sociale.
Albino Fiora di Costantino, scrive dall’Ospedale di Pietra Ligure, ove
si trova molto bene e fa le cure elettriche alla sua mano ferita, frequenta
una scuola tenuta dal Cappellano che è professore, data la comodità
fa pratiche di religione, fra cui la Comunione ai primi venerdì del
mese. Ecco una bella cosa che farebbe piacere di vedere praticare anche qui
in parrocchia da molti giovani e da molti uomini.
Gli alpini, Giuseppe Peretti e Pierino Bertinetto, hanno scritto dall’ingrata
terra del Montenegro, hanno cambiato luogo, ma sono andati ancora più
lontani. La loro forte fede tiene sempre alto il loro morale. Il numero dei
nostri soldati al fronte russo aumenta. Oltre a Pierino Lovera, che fu il
primo a recarsi lassù, ci sono Giuseppe Elia di Felice, Italo Lazzeris
e Giovanni Muttigliengo. Lazzeris, che è autista in una autosezione
pesante, ha scritto una lunga e interessante lettera, che comincia così:
dopo tre mesi ormai trascorsi in questa terra dei “senza Dio”,
e accenna alla miseria di quelle povere genti russe. Racconta con profonda
commozione la gioia provata una domenica, avendo potuto assistere ad una Messa
al campo e sentire la predica del Cappellano; in quel momento pensò
a Piossasco, alla sua chiesa, al suo Parroco, in cuore si sentì ravvivare
fortemente la fede in Dio. La Madonna Immacolata del Marchile lo difenda e
lo protegga. Abbiamo avuto il piacere di rivedere dopo sei mesi il fante Vittorio
Fiora, venuto in breve licenza premio, ci ha dato la soddisfazione di sentire
la sua bella voce in alcune esecuzioni musicali fatte in chiesa. Mattia Bonetto
di Giacomo, ha momentaneamente sospeso di fare il militare per fare invece
l’operaio militarizzato nelle miniere di carbone presso Pola. Le nuove
occupazioni gli permettono di più santificare le feste ed è
contento. Di lassù pensa alle nostre campane che stanno per essere
requisite; ne prova dolore, ma tosto soggiunge: ma pazienza, purché
sia viva la fede dei fedeli e salgano fervide preghiere a Dio, che ce n’è
molto bisogno; poi vada pure il bronzo delle campane. Come lui offre al Signore
il suo quotidiano pesante lavoro, così noi offriamo voti e sacrifici
perché venga presto la sospirata pace. Questo mese di novembre, vorremmo
ricordare nelle preghiere, non solo i Soldati viventi, ma molto più
i soldati che su tutti i fronti sono caduti in quest’immane guerra.
Dicembre 1942
Avviso Municipale. Dal Municipio del nostro Comune riceviamo
il seguente avviso con preghiera di pubblicarlo: “Qualora nelle ore
notturne per qualsiasi motivo si sviluppassero incendi nel territorio di questo
Comune, gli interessati dovranno immediatamente recarsi presso l’ufficio
telefonico, perché sia data immediata comunicazione al Comando dei
vigili del fuoco di Torino (N° telefonico 22.222). Gli interessati quindi
dovranno attendere l’arrivo della macchina dei Vigili stessi ed accompagnarla
sul luogo del sinistro. F.to Il Commissario Prefettizio.”
Festa e Auguri di Natale. Anche quest’anno, dato che la guerra continua
e vige l’oscuramento, noi non potremo celebrare la messa di Mezzanotte.
Faremo perciò più solenne la Prima Messa della festa alle ore
7, durante la quale si canteranno gli inni e le lodi che non si sono potute
cantare nella notte. La messa grande delle ore 11saarà cantata in musica.
Quest’anno sentiamo ancora più il bisogno di pace, la invocheremo
con ferventi preghiere da Colui che venne dal cielo in terra per recare la
pace. Intanto il Vicario anticipa fin d’ora il cordiale Augurio di Buon
Natale a tutti i parrocchiani e ai lettori del bollettino.
Questa è l’ora della carità. Nei circoli
ufficiali si calcola che gli sfollamenti da Torino, i quali hanno potuto avere
provvisoriamente ricovero qui a Piossasco, sono oltre tre mila. Il paese resta
pertanto raddoppiato, poiché la statistica ufficiale dava 1.200 abitanti
nella parrocchia di S. Vito e 2.313 in quella di S. Francesco: totale 3.513
abitanti. Nella frazione Piazza (S. Vito), ove si contavano prima circa 150
persone, ora vene sono 500. Ai profughi abbiamo aperto anzitutto le porte
del cuore, poi subito anche quelle della nostra casa, abbiamo prescritto ricetto
com’era possibile alle persone e al loro mobilio. Abbiamo capito che
questa è veramente l’ora della carità, come ha ripetuto
il Sommo Pontefice; da bravi cristiani abbiamo messo in pratica il grande
e fondamentale principio: “Facciamo agli altri quello che vorremmo fosse
fatto a noi”. Abbiamo sperimentato che realmente c’è più
soddisfazione a dare che a ricevere; che la più intima e bella gioia
è di asciugare le lacrime, confortare e rallegrare cuori sofferenti
e sventurati. Quanta pena abbiamo provato davanti a persone, che appena hanno
potuto salvarsi dalla morte, vedendo distrutta la propria casa, il proprio
alloggio, o che nella rovina del loro negozio, della bottega, dell’ufficio,
dell’officina vedendo quasi distrutti i lunghi sacrifici, il frutto
del loro lavoro. Quanti sinistrati, chi più, chi meno danneggiati,
tutti seriamente sconvolti dai gravi fatti delle terribili incursioni. A tutti
abbiamo aperto le braccia di una fraterna e affettuosa accoglienza, confortandoli
col calore della vera carità cristiana. Ed ora essendo così
tanti, necessariamente si starà un po’ a disagio, non è
vero? Bisognerà vivere allo stretto. Procuriamo d’avere tutti
la pazienza, sopportiamoci vicendevolmente, facciamoci buona cera e buona
compagnia. Il Vicario, dunque rivolge un saluto cordiale a tutti gli sfollati,
verso dei quali ebbe ed avrà ogni festa in chiesa parole d’incoraggiamento
e di conforto, di protezione morale e spirituale. La casa canonica sarà
aperta sempre a tutti per informazioni, suggerimenti, consigli; per ricevere
dai ricchi aiuti da far pervenire ai poveri, pigliando da una mano e distribuendo
con l’altra. Con piacere abbiamo notato che gli sfollati frequentano
e devotamente le funzioni religiose. Nel loro dolore, giustamente cercano
sollievo nella preghiera, nella fiducia in Dio. La nostra popolazione che
è profondamente religiosa non troverà perciò cattivi
esempi nei nuovi arrivati, anzi ne avrà un incitamento per rassodare
la Fede in questi tragici momenti di prova. Siamo all’inizio del nuovo
anno: sarà l’anno della pace? Oh che grazia straordinaria sarebbe!
Ma appunto perché è una grazia tanto grande, e appunto perché
i mali attuali della società sono tanto eccezionali, ci vogliamo anche
preghiere straordinarie ed eccezionali. Quanti sanno lamentarsi e non pregano;
quanti pretendono molto da Dio e pregano poco. Aumentiamo quindi le nostre
preghiere. Nessuno bestemmi più, tutti preghino, allora sarà
certamente questo l’anno della sospirata Pace, giusta e duratura. Intanto
venerdì, primo dell’anno, festa di precetto, sarà una
speciale Giornata di preghiere. Nel pomeriggio, alle ore 15, ci sarà
l’Ora d’Adorazione, durante la quale reciteremo l’atto di
consacrazione di tutta la nostra popolazione al Cuore Immacolato di Maria
SS. Fate d’essere tutti presenti: cominceremo così in devoto
raccoglimento il nuovo anno, questo vi augura di tutto cuore, più felice
del passato, il Vicario.
Per un glorioso Caduto di Guerra. Il soldato alpino Spesso Carlo Natale di
Giovanni, fin dal marzo 1941, era stato dato disperso sul fronte Greco. Da
allora non si ebbero più notizie di lui. Immaginiamo lo stato d’animo,
di speranza e di sofferenza dei suoi genitori e parenti, che videro passare
mesi e mesi senza mai avere informazioni sulla sorte del loro caro. Finalmente
nel settembre scorso, un soldato di Sangano che si trova in Grecia, Valle
Topoiana, scriveva a casa sua una lettera in cui diceva; “ … Qua
dove sono io, c’è una salma di Piossasco di un certo, Carlo Spesso
di Giovanni e di Antonietta Cugno. Me l’ha fatto conoscere un mio compagno,
il quale è in montagna identificare i morti. Io ho già aggiustato
la tomba per bene, vi ho portato fiori e ci posso prendere la fotografia e
credo che i genitori suoi saranno contenti”. Così ha fatto, cioè
ha preso la fotografia alla tomba bel aggiustata, che si trova in un cimitero
di guerra sul Monte Golico e la mandò a Sangano e da là i suoi
la recapitarono alla famiglia Spesso. Risulta dunque così con la prova
più certa che egli è caduto sul fronte nell’adempimento
del suo dovere. E’ il primo Caduto di nostra parrocchia. A lui faremo
il possibile di dare il massimo onore nella giornata del 5 gennaio corrente
con un solenne funerale alle ore 10. Con le bandiere delle Associazioni cattoliche,
fasciste e scolastiche vi deve essere presente tutta la popolazione, perché
siano numerosi ed efficaci i suffragi, ricordando con lui tutti i gloriosi
Caduti Italiani della attuale guerra, ed elevando fervide preghiere per la
salvezza dei nostri soldati sparsi sui diversi fronti.
In memoria del Teol. Michele Filippa. Nell’incursione aerea su Torino
del 20 novembre scorso, ha trovato tragica morte il Teol. Michele Filippa.
Al segno dell’allarme egli, che abitava in Corso S. Martino 1, era sceso
nel rifugio. Dalle macerie egli fu estratto qualche giorno dopo; non presentava
ferite, ma piuttosto segni di soffocamento ed asfissia. Conservava fra le
mani la corona del rosario, era morto pregando. La sua salma fu trasportata
al cimitero e sepolta il giorno 24 novembre aveva 68 anni. Lo ricordiamo da
queste colonne, perché egli fu nella nostra parrocchia Vicecurato per
30anni, cioè dall’estate del 1901 all’estate 1931. Fu Economo
durante la vacanza della parrocchia e fu lui a ricevere l’attuale Vicario
nel giorno dell’ingresso parrocchiale. Con il con corso di libere offerte
della popolazione è stato celebrato nella nostra Chiesa parrocchiale
un funerale in suffragio, e continua ad essere ricordato nelle preghiere.
La Morte del Parroco di Orbassano. Il rev. mo Canonico Cosma Milano, parroco
di Orbassano dal titolo di Priore, rassegnato come sempre alla volontà
di Dio, confortato dalla benedizione e dalla visita di Sua Eminenza il Cardinale
Arcivescovo, cessava di vivere il giorno 11 dicembre, all’età
di 81anni. Da 48 reggeva la parrocchia di Orbassano, ove aveva lasciato monumenti
e ricordi del suo zelo, della sua attività e del suo paterno cuore.
L’opera più insigni è forse la bella ed artistica chiesa
parrocchiale, che gli eresse dalle fondamenta… La popolazione che apprezzava
il suo Priore, è accorsa unanime ai solenni funerali che avvennero
lunedì 14 dicembre. Officiava il nostro Vicario, perché Orbassano
dipende dalla Vicaria di Piossasco, ed è legge ecclesiastica che spetta
al Vicario fare le sepolture ai parroci della sua Vicaria. Erano presenti
14 parroci delle parrocchie circonvicine e molti sacerdoti. Cantò la
messa esequiale il rev. mo Don Pietro Fiora, nostro concittadino e da molti
anni residente quale beneficiato in Orbassano. Il defunto Priore apparteneva
anche alla Congregazione dell’Angelo custode che è eretta nella
nostra parrocchia, ogni anno si faceva dovere di non mancare mai ala festa
titolare. Ora dal cielo, ove è salito a godere il frutto dei suoi meriti,
voglia ottenere che un ottimo Pastore abbia a succedergli nella reggenza dell’importantissima
parrocchia di Orbassano.
Oblazioni pro Asilo S. Vito. Ci permettiamo ancora di ricordare che il nostro
Asilo ha un piccolo debito che si aggira sulle 12 mila lire. La cifra non
è preoccupante, specialmente in vista del offerte che continuano ad
arrivare, infatti, registriamo lire 1.170. A tutti l’Amministrazione
esprime la più viva riconoscenza. Dichiariamo intanto alle famiglie
degli sfollati da Torino, che, se avessero bimbi dell’età necessaria
per frequentare l’Asilo, il nostro Asilo S. Vito, apre loro ben volentieri
le porte, per dare ai bimbi l’assistenza e la refezione ogni giorno,
con l’orario solito cioè dalle ore 9 alle 16.
Febbraio 1943
Visite e Doni al Nostro Asilo. La vigilia di Natale, il nostro
Asilo S. Vito è stato allietato dalla preziosa visita della signora
Vittoria Boneschi. Essa ha voluto avere la gioia di far sorridere i nostri
cari bimbi, portando loro doni e dolci. I bimbi si dimostrarono molto disciplinati
e disinvolti, superando assai l’attesa, eseguendo qualche canto e recitando
alcune poesie d’occasione, mentre ansiosi stringevano al cuore il pacco
ricevuto. La signora Boneschi, leggendo la gioia che traspirava anche dai
volti dei piccini, era commossa e promise che avrebbe fatto da Befana, infatti,
venne anche all’Epifania e i bimbi ebbero il piacere di avere dalle
mani della gentile signora, dolci molto abbondanti e cioccolato caldo. Essa
assistette fino al termine della refezione, distribuendo per ultimo la caratteristica
trombetta della Befana; grazioso giocattolo, che ai bimbi fece improvvisare
nel bel salone un allegro concerto. Presso il bellissimo presepio, i bambini
pregarono e ringraziarono la loro benefattrice, che volle imitare Gesù,
che sulla terra andava beneficando tutti. Accompagnava la Signora, la gentile
cameriera signorina Reviglio Giovanna. Anche l’Amministrazione dell’Asilo,
venuta a conoscenza della bella generosità della Signora Boneschi,
le ha fatto pervenire per iscritto l’espressioni del più vivo
ringraziamento.
Il Colonnello Cav. Uff. Maurizio Brunicardi. Scomparso serenamente la mattina
il 20 gennaio scorso, alle ore 10,30. Nobile figura, amata e stimata da tutti
i Piossaschesi. Nato a Bagni di Lucca il 20 settembre 1862, poteva considerarsi
piemontese per adozione, essendo venuto giovanissimo tenente a Torino, da
cinquant’anni stabilito in Piossasco la sua residenza estiva, residenza
che godeva e amava in modo particolare. Piossasco quindi può considerarlo
uno dei suoi figli, anche per tutto l’interesse e affetto che il Colonnello
seppe dare per il miglioramento del paese. Consigliere comunale per parecchi
anni, fondatore della Società del Tiro a segno. Società che
portò tanti vantaggi ai chiamati alle armi, istituì anche un
piccolo corpo d’Allievi volontari dai 10 ai 14 anni, che lui stesso
istruiva non badando alla fatica e ai sacrifici che esso gli richiedeva, percorrendo
nei tempi l’istruzione preliminare odierna. A tutti quelli che a Lui
si rivolgevano non negava i suoi favori e le sue premure, e il suo cuore era
sempre pronto a qualunque opera generosa e filantropica. Nella grande guerra
si distinse in modo particolare per spiccata attività ed intelligenza,
ottenendo la promozione a Colonnello al merito. Soldato, nel vero senso della
parola, egli diede in ogni esplicazione della sua vita l’impronta di
quella severità coscienziosa che valse a farlo stimare e distinguere
da quanti lo conobbero. La famiglia fu il suo culto, il centro d’ogni
sua gioia, lo scopo unico d’ogni suo interesse; in lei egli fu esempio
fulgido per i figli ed i nipoti, che in lui miravano come al capo venerato
e amato. Resti memore il suo ricordo fra tutti i Piossaschesi, nel loro pensiero
rinsaldino con una preghiera la loro fede verso l’onestà d’una
giusta vita. Come fu già giustamente pubblicato, il signor Colonnello,
il giorno prima della sua morte ricevette tutti i conforti religiosi, negli
ultimi suoi momenti fu assistito dal Vicario, che accorso al di Lui capezzale,
lo lasciò più finché fu spirato nel bacio al crocifisso.
I Piossaschesi memori avrebbero desiderato di poter rendere meritato onore
al Signor Colonnello con solenni funerali, che invece per volontà dell’Estinto,
furono della massima semplicità, ma non mancheranno tuttavia di elevare
riconoscenti preghiere di suffragio, conservando di lui imperitura memoria.
Statistica Parrocchiale del 1942. Battezzati 22 di cui nove femmine e 13 maschi.
Morti 16, dieci maschi e sei femmine. Sposati due. La statistica parla con
l’eloquenza dei suoi numeri. Ringraziamo il Signore che la parrocchia
è aumentata; ma anche perché il numero delle nascite assai rilevante,
è indice della buona moralità delle famiglie. Le nascite dunque
superano di sei il numero dei morti. Purtroppo che così non sarà
più alla fine del corrente anno sociale, come si può osservare,
nel 1942 non si ebbero che due matrimoni. Che cosa avvenne durante l’ultima
grande guerra? Ecco: nel 1915 e nel 1918 si fece un solo matrimonio, nel 1916
se ne fecero due; e nel 1917 nessuno. Ma finita la guerra, nel 1919 si ebbero
subito 15 matrimoni. Da ciò si vede che le guerre hanno sempre delle
tristi conseguenze. Speriamo perciò in una prossima pace giusta e tranquilla,
perché si possano costituire e fiorire numerose famiglie.
Marzo 1943
Il Nuovo Altare del Suffragio. Nel corrente anno, a Dio piacendo,
la nostra chiesa parrocchiale sarà abbellita e arricchita con la restaurazione
dell’altare del Suffragio che è quello che sta di fronte all’altare
del Sacro Cuore di Gesù. L’attuale quadro icona, che è
scadentissimo e di nessun valore, sarà sostituito con un nuovo quadro
artistico, rappresentante la Madonna del Suffragio nell’espressione
di liberare le anime dal Purgatorio; la mensa e le basi laterali dell’altare
saranno di marmo; tutto il resto che forma ornamento e contorno, sarà
decorato a nuovo con gusto artistico. E’ stato firmato il contratto
che darà finito il lavoro per il mese di novembre, per l’occasione
delle SS. Quarantore dei Morti. Il nuovo quadro è stato affidato alla
riconosciuta abilità del pittore, che già conosciamo, il sig.
Nino Pirlato di Racconigi. La parte marmorea sarà compiuta dal provetto
lavoratore in marmi sig. Giovanni Vaudagnotti di Torino. La spesa totale si
aggira sulle venti mila lire. La nuova opera, mentre aggiungerà splendore
alla nostra bella chiesa, ravviverà anche la devozione alle Anime Purganti
e moltiplicherà i suffragi per i nostri cari defunti. Apriremo senz’altro
l’elenco delle offerte con 1.500 lire, ricavate nel 1942 dalla colletta
per il grano e la meliga; e lire 1.000 come prima oblazione del Vicario in
suffragio dei suoi amati genitori.
La Cappella Gentilizia dei Conti di Piossasco. Nella nostra chiesa parrocchiale,
precisamente a destra dell’Altare maggiore, in fondo alla navata di
sinistra, vi è la Cappella dedicata all’Immacolata Concezione
di Maria SS. Questa Cappella era di patronato dei sigg. Conti di Piossasco
di None (detta perciò Cappella gentilizia dei Conti), i quali avevano
la manutenzione con il diritto d’essere sepolti nella cripta sottostante
il pavimento, come di fatti alcuni di loro già erano stati ivi tumulati.
La Famiglia Martina, erede dei Conti di Piossasco di None, in data 17 ottobre
1942 – “Annuendo ai desideri della Superiore Autorità Ecclesiastica,
ha fatto formale atto di rinuncia per sé ed aventi causa, di ogni reale
ed eventuale diritto attivo e passivo” - riguardante la suddetta Cappella.
Intanto l’Autorità Ecclesiastica, concedeva uno speciale favore,
che la famiglia Martina aveva supplicato, ed è questo: “Avendo
alienato il Castello, i sigg. Martina giustamente pensarono di trasportare
le salme dei loro parenti sepolti nella cappella del Castello, nel sepolcro
dei loro antenati, nella Cappella gentilizia della chiesa parrocchiale. La
loro domanda, appoggiata dal Cardinale Arcivescovo di Torino, fu ben accolta
a Roma, e quindi si è effettuato il trasporto di cinque salme e precisamente
del Conte Luigi Piossasco di None morto nel 1885; del Conte Bonifacio Piossasco
di None morto nel 1887 della Contessa Delfina Piossasco di None Mocchie di
Coggiola morta nel 1906, del dottor Martina Cav. Giuseppe, morto nel 1933,
e della Contessa Gabriella Piossasco di None, morta nel 1933. Il mattino dopo
il trasporto, venerdì 18 settembre, fu celebrato nella Cappella un
solenne funerale per i suddetti nobili defunti. Questo abbiamo voluto ricordare,
perché fosse registrato nella storia della nostra Parrocchia, ove tanti
monumenti e imperiture memorie restano degli illustri sigg. Conti di Piossasco.
Passati all’Eternità.
Profonda impressione ha destato nella popolazione la disgrazia toccata al
quindicenne Pietro Binello, alla cascina Colomba, giovedì 18 febbraio.
Scivolando giù al pagliaio, il ragazzo si conficcava profondamente
nello stomaco un uncino acuto che era dritto contro la paglia. Che strazio
per il povero giovane. Furono chiamati d’urgenza due dottori, che lo
operarono immediatamente sul posto. Lo stato del ferito apparve subito gravissimo.
Nella tarda sera egli riceveva cristianamente bene gli ultimi sacramenti,
il mattino seguente cessava di vivere, dopo aver sofferto acuti dolori. Come
è vero che la morte ci è sempre alle spalle, che le disgrazie
sono sempre pronte a succedere. Voglia il Signore dare conforto ai parenti
e specialmente alla desolata Mamma.
Asilo infantile S. Vito. Alla fine del 1941, il nostro Asilo aveva ancora
un debito da saldare quale rimanenza delle spese fatte nella costruzione del
nuovo edificio. Il debito era di lire 29.415. Ma da allora a venire a oggi,
esso si è molto assottigliato ed è diventato solo più
di lire 12.190. In poco più di un anno si sono dunque pagate 17 mila
lire, il che non è certamente poco. Possiamo quindi sperare che nel
1943 sarà saldato tutto? Si. Vi è attualmente abbondanza di
denaro, che non può essere impiegato più sicuramente che in
opere benefiche, le quali rendono il cento per uno in meriti per il cielo.
Al presente abbiamo bisogno di grazie e protezione da parte di Dio; non c’è
mezzo più opportuno per ottenerle delle opere di carità. Al
nome dei vecchi nostri benefattori avremo certamente da aggiungere presto
nomi di Signori che sono sfollati qui da Torino. Fra questi abbiamo il piacere
di segnalare il sig. Bianco Mario, che è venuto in aiuto dell’Asilo
organizzando una recita teatrale. Egli ha raccolto e preparato un gruppo di
giovani, i quali sotto la sua direzione artistica hanno riscosso applausi
e l’ammirazione di un pubblico straordinario, che assiepava il salone
dell’Asilo domenica 21 febbraio. Al sig. Bianco Mario vadano i rinnovati
ringraziamenti dell’Amministrazione di questo Asilo.
Catechismo anche per gli sfollati. Genitori che vi trovate qui sfollati da
Torino, anche voi siete in dovere di inviare i vostri figlioli alla scuola
di Catechismo parrocchiale, che per gli alunni delle scuole elementari si
fa ogni domenica in chiesa popola messa delle ore 10,30. Certamente li mandavate
già a Torino alle vostre rispettive parrocchie; continuate dunque a
fare così anche qui. Con il giorno 15 del corrente mese di marzo, si
inizierà pure il Catechismo Quaresimale, con lezione ogni giorno feriale
dalle ore 16 alle 17. In fine Quaresima si sosterranno gli esami a e fine
d’anno si distribuiranno i premi.
Scuola media Parificata. Si è brigato con vivo interessamento da parte
di persone caritatevoli per venire in aiuto di tanti studenti sfollati. Finalmente,
superate le difficoltà, le rev.de Suore della SS. Trinità trasportarono
qui a Piossasco la scuola media parificata, che già tenevano a Torino,
prima che fosse rasa al suolo da bomba nemica. Esse trovarono alloggio presso
la villa del dott. Cav. Sartorio, loro munifico benefattore. Però all’ultimo
momento ci fu un doloroso contrattempo, venuto da dove non si sarebbe mai
aspettato: la scuola non poté mettersi nel palazzo delle scuole elementari.
Perciò dovette adattarsi in locali provvisori nella villa dei sigg.
Versano, ove attualmente funziona ogni giorno dalle ore 8.30 alle 12,30. Nel
pomeriggio le rev. de Suore danno lezioni per i corsi dell’Avviamento.
Piossasco, dunque ha ottenuto quello che molti paesi, anche più importanti,
non hanno; tutto questo per iniziativa e concorso di persone private che così
intesero compiere un’opera di vero patriottismo e di vera carità
cristiana.
Aprile 1943
Carissimi parrocchiani. Poiché la guerra si prolunga e si continua a temere alte incursioni aeree nemiche, si prolunga pure e continua la vita degli sfollati presso di noi. Perciò mi sento in dovere di ripetervi le mie raccomandazioni, perché abbiate verso di loro molti riguardi. Vedete come si adattano a vivere in qualsiasi ambiente, pur di avere un ricovero; in una camera sola sono costretti a dormire in tanti, in una sola cucina mangiano diverse famiglie. In uno stesso locale si mangia, si dorme e si vive in molti. A questi disagi si devono aggiungere quelli del viaggio da fare ogni giorno a Torino per andare all’impiego, al lavoro, alla professione; si devono aggiungere le spese accresciute sia per il grave costo della vita, sia per il doppio affitto che tanti pagano, uno qui e l’altro in città, per non lasciare l’alloggio. Chi tiene dietro alla vita di disagio e quindi di pene e sofferenze materiali e morali che conducono gli sfollati, non può far a meno di provare per loro sensi di comprensione e di compatimento. Vogliate dimostrarvi verso di loro molto caritatevoli per rendere meno doloroso il loro forzato esilio dalla città. Notate che fra gli sfollati vi sono di quelli che si trovano in condizioni finanziarie ed economiche penose, sappiate soccorrerli con delicatezza e generosità. I vostri figli lontani da casa per il servizio militare, avrebbero bisogno di incontrare anch’essi persone caritatevoli, ebbene il buon trattamento che voi farete agli altri vi potrà essere contraccambiato verso i vostri cari soldati.
Maggio 1943
Amministrazione della Cresima. Giovedì 20 maggio corrente,
verrà a Piossasco l’Em.mo Cardinale Maurilio Fossati, Arcivescovo
di Torino, e amministrerà la Santa Cresima nelle due Parrocchie alle
ore 15 giungerà alla nostra chiesa parrocchiale, subito avrà
inizio la funzione, che terminerà in meno di un’ora. I genitori
che hanno i figli da cresimare devono presentarsi al più presto all’Ufficio
parrocchiale per assegnarne i nomi; se i figli sono nati fuori di questa parrocchia
devono presentare il certificato di Battesimo. I Cresimandi dovranno frequentare
la scuola di catechismo in preparazione alla S. Crisma che si farà
in chiesa nei giorni 16,17,18,19. Ogni bimbo dovrà avere il suo Padrino,
ogni bimba la sua Madrina. L’Em.mo Card. Arcivescovo darà un
bellissimo ricordo a tutti i Cresimandi, i quali per contraccambio faranno
un obolo in denaro a favore del nuovo Seminario. Per la circostanza tutta
la parrocchia nostra farà un’oblazione al Cardinale Arcivescovo
pro seminario. Pertanto le offerte più rilevanti potranno essere anche
date nelle mani dell’Arcivescovo direttamente dalle persone offerenti;
le offerte più piccole sono versate all’Ufficio parrocchiale.
Tutta la popolazione è invitata a trovarsi per rendere omaggio all’Em.mo
Card. Arcivescovo ed a presenziare alla funzione che è libera a tutti.
La Festa di S. Giorgio. (9 maggio). Si sarebbe dovuto celebrarla il giorno
10 corrente mese, ma in tal giorno Piossasco farà la sua processione
votiva alla Madonna dei Laghi d’Avigliana. Per cui la festa di S. Giorgio
è necessario celebrarla il giorno nove che è di domenica. Per
questo motivo certamente vi sarà un gran concorso di gente. Allora
sia permesso un avviso, che cioè il numero non porti confusione e allegria
incomposta, non adatta al momento. Piuttosto ravviviamo la fede che le nostre
preghiere, fatte così più numerose, potranno ottenere più
valida protezione divina ai nostri cari soldati, che ricorderemo fervidamente
al Cavaliere San Giorgio. I pellegrini (chiamateli così e non gitanti),
potranno vedere lassù i lavori di scavo già fatti per i futuri
restauri. Saranno intanto raccolte in una piccola cassa le ossa umane ritrovate
in tombe scoperte, e su di loro si faranno le esequie al termine della messa.
Si partirà il mattino dalla parrocchia dopo la messa delle ore 7. Si
canterà la messa a San Giorgio alle ore 10. Si ripartirà alle
ore 14 circa, in modo da essere in parrocchia per le funzioni vesperali, che
cominceranno alle ore 15,30.
Lutto. Ha destato molta impressione la scomparsa del sig. Giacomo Giordana,
morto a soli 66 anni d’età. Da alcuni anni lo minava un male
interno, che in pochi mesi si è poi gravemente sviluppato, tanto che
neppure un atto operatorio lo poté arrestare. Il malato obbligato a
letto, sopportò con pazienza e rassegnazione a suoi dolori; ricevette
più di una volta i SS. Sacramenti, spirò serenamente il 16 marzo.
Prima di morire pensò ancora al nostro Asilo, al quale assegnò
l’offerta che pubblichiamo in questo bollettino. La famiglia fa celebrare
per lui il giorno 15 d’ogni mese, una messa alla Cappella del Marchile.
I funerali ebbero un’imponenza quale si vede di rado, per l’intervento
anche di moltissimi forestieri, data la larga conoscenza che la famiglia giordana
ha fuori paese.
Giugno 1943
E’ stata amministrata la Cresima. La visita, sebbene
breve, che l’Eminentissimo Cardinale nostro Arcivescovo Maurilio Fossati,
ha compiuto alla nostra parrocchia. Giovedì 20 maggio, ha suscitato
un’ondata di gioia e d’entusiasmo fra la popolazione, che ha tributato
all’Eminentissimo Cardinale le più calorose accoglienze. Alle
15 precise, accompagnato dal suo segretario Mons. Barale, dal Cappellano Capo
dell’Ospedale militare di Torino Capitano Silvio Solero e dal Teol Avv.
A Bajetto, Egli giungeva alla porta della chiesa, ove una bimba gli rivolse
un saluto, l’Eminentissimo Presule, entrava subito nel tempio per amministrare
la S. Cresima a 37 fanciulli e a 38 bimbe. Finita la funzione, durante la
quale il Cardinale Arcivescovo rivolse paterne parole ai cresimandi e al popolo
che gremiva la chiesa. Egli ricevette in una sala parrocchiale un gruppo di
signore e signori, che gli presentarono speciali offerte pro Seminario. Il
Vicario a nome proprio, dei cresimati e della popolazione, offrì pro
Seminario la cifra di due mila lire. L’Eminentissimo Cardinale gradì
molto le dimostrazioni e le offerte, come risulta anche dalla seguente lettera
che Egli inviava il giorno dopo al Vicario. –“Ancora La ringrazio
delle accoglienze di ieri e delle offerte presentatami per il nuovo Seminario.
Non posso ringraziare ciascuno degli offerenti; supplisca Lei e assicuri che
l’Arcivescovo di cuore benedice tutti. - F.to M. Card. Fossati Arcivescovo”.
La Festa di San Giorgio, si è celebrata domenica 9 maggio. Alle ore
10 la lunga teoria dei pellegrini, giungeva alla cima del monte. Subito il
Vicario procedeva all’esumazione d’ossa umane trovate in due tombe,
e le riponeva in una cassa preparata appositamente, che poi veniva portata
in Cappella. Seguiva la messa cantata. Dopo il Vangelo, davanti ad una folla
straordinaria il Vicario parlava per dare conto dei lavori già eseguiti
e di quelli progettati al fine di compiere una buona restaurazione della Cappella
e delle adiacenze, in modo rendere il luogo una mèta desiderata. La
casa piacque evidentemente a tutti e la risposta fu data nelle offerte raccolte
durante la messa; offerte che superarono le 600 lire; cifra mai raggiunta
nel passato. Il tempo che pareva promettere una bella giornata, si abbuiò
improvvisamente; seguì abbondante pioggia con forte vento. Molti scapparono
giù; rimasero quelli che si poterono ritirare nella Cappella. Dopo
circa un’ora, il tempo si rimise a bello e si poté ritornare
comodamente in processione alla chiesa parrocchiale, ove avvennero le solite
funzioni festive. Erano rettori della festa Mario Elia e Mario Martinatto,
due soldati, che elessero i loro successori per l’anno venturo, due
altri militari in pratica Pierino Bertinetto e Giovanni Cattanea. La giornata
era pure dedicata all’Esercito, che il Vicario rievocò nella
predica, invitando tutti a ricordare con affetto i nostri soldati. Il Fascio
di Piossasco aveva inviato lassù una rappresentanza. Faccia S. Giorgio
che fra un anno si possa celebrare con straordinaria solennità la sua
festa, in un clima gioioso di vittoria e di pace.
Onoranze ad un nostro Caduto. Domenica 16 maggio scorso, si svolse nella nostra
chiesa parrocchiale una funzione solenne in onore e in suffragio del soldato
Renzo Picco di Giacomo, caduto nell’adempimento del suo dovere, immolando
la sua giovane e preziosa vita per la patria. Nato a Piossasco nel 1921, prestava
servizio militare nel 3° Regg. Alpini, Btg. Fenestrelle. In un’azione
contro i ribelli fu mortalmente colpito alla testa il 9 aprile scorso. La
notizia fu tosto mandata al paese dai suoi amici e compaesani dello stesso
battaglione, i quali lo avevano visto cadere. Venne poi confermata dall’Autorità
militare, la quale assicura che la salma è stata tumulata nel cimitero
di guerra di Caunice in Montenegro. Venne perciò disposto da parte
della famiglia che si celebrasse una funzione di suffragio la quale riuscì
di massima solennità. Autorità e rappresentanze d’associazioni
fasciste e Scuole, tutti attorno ai desolatissimi genitori occuparono posto
in banchi appositi, i numerosi parenti, in un’atmosfera di sincero rimpianto
per il Caduto e anche di viva partecipazione da parte di tutti al gran cordoglio
del Papà e della Mamma, che inconsolabili piangono Colui che formava
tutta la loro speranza, ora tragicamente spezzata. Solo la fede di rivederlo
un giorno in cielo reca conforto al loro straziato cuore. Faccia Iddio che
dal sacrificio del loro figlio e da quello di tanta altra fiorente gioventù,
possa sorgere un’Italia più grande e migliore tu, caro Renzo,
sii sempre vicino ai tuoi amati Genitori e per loro prega. Noi scriviamo il
tuo nome nell’elenco dei gloriosi Caduti di questa terribile guerra,
con Castagneto e Spesso che già ti hanno preceduto. La Patria non vi
dimenticherà mai, ma neppure noi, A voi onore e gloria.
Processione del Corpus Domini. La festa del Corpus Domini cade quest’anno
il giorno 24 del corrente mese, avendo la precedenza su quella di S. Giovanni
Battista, che viene trasferita il giorno seguente. La nota più caratteristica
della festa del Corpus Domini è la processione del SS. Sacramento,
che quest’anno avrà un itinerario splendido. Per gentile e cordiale
consenso del Comm. Amerigo Sagna, la processione salirà al Castello
fra il verde delle piante che adornano e ombreggiano la strada e che con la
loro naturale bellezza rendono onore al Creatore celato nei Veli Eucaristici.
Di lassù, sullo spiazzo del Castello, attualmente già molto
restaurato e abbellito dal Comm. Sagna, proprietario dell’incantevole
soggiorno, Gesù Sacramentato benedirà tutta la parrocchia.
Mentre proclamiamo i nomi dei Retori e delle Rettrici per corrente anno, ringraziamo
quelli scaduti per l’opera prestata nell’anno decorso e dell’offerta
fatta a bene della chiesa.
Luglio 1943
Al Palazzo del Comune, ha ripreso il posto di Capo del nostro
Comune, con l’incarico di commissario Prefettizio, il prof. Brugo rag.
Giuseppe. Egli ha per il nostro paese grande affezione e speciale attaccamento
poiché la mamma sua era nativa di qui. Questi suoi sentimenti si rivelano
chiaramente anche dalle espressioni da lui usate nella lettera che egli ha
indirizzato alla popolazione nell’atto di riprendere la carica già
tenuta qualche anno fa, lettera che volentieri pubblichiamo. “Nel riassumere
l’Amministrazione del nostro amatissimo paese, mi è caro rivolgere
a tutti i miei affezionati conterranei ed ai grandissimi cittadini, qui sfollati,
il mio fervido, affettuoso, cameratesco saluto. Come nel passato, io sarò
sempre sollecito dei legittimi diritti di ognuno, facendo in contraccambio
assegnamento sul volenteroso spirito di compressione e d’adattamento
della popolazione tutta. Incito i rurali a perseverare nella loro nobile e
feconda fatica, intesa a dare alle nostre famiglie il necessario sostentamento.
Per quel che riguarda la difesa contraerea del nostro territorio, nulla sarà
risparmiato, in perfetta collaborazione col Fascio locale, per proteggere
le vite, gli averi ed i prodotti agricoli. Va da sé, che ciascuno deve,
osservando minuziosamente le norme dell’oscuramento totale, far sì
che, beneficando della fortunata ubicazione del nostro Comune, i pericoli
dell’offesa aerea siano scongiurati al massimo grado. Sopra ogni cosa,
occorre assolutamente evitare, in caso d’allarme notturno, l’accensione
di luci, senza il preventivo, ermetico, completo schermaggio delle aperture
esterne e interne, anche e specialmente nel periodo estivo. Un pubblico elogio,
devo qui tributare ad un benemerito proprietario di ville, che ha proceduto
alla costruzione di un solido e capace rifugio: mi auguro che il suo altruistico
esempio trovi molti imitatori. Termino nella maniera più degna, inviando
un caloroso augurio ai nostri eroici soldati, - ed in particolari ai figli
di questa terra, - che, senza posa lacuna, salvaguardano i nostri focolari”.
Piossasco, 1 giugno 1943 – XXI - F.to Il Commissario Prefettizio, Prof.
Brugo.
Ricambiamo a lui il nostro deferente e rispettoso saluto, assicurando che
da parte dei cittadini non mancherà di rinfrancarsi il morale, vedendo
da parte della suprema Autorità locale l’ottima disposizione
a venire loro incontro per soddisfare le legittime richieste e rendere loro
meno disagiata e depressa la vita. Non andrà quindi molto che si vedrà
riparato il tronco di strada che dalla via provinciale sale a S. Vito, e che
ulteriormente è stato ridotto in condizioni pessime e pericolose. Questo
urgente lavoro rientra certamente nei legittimi diritti della popolazione
e anche nei legittimi riguardi che si devono avere verso i nostri Sfollati.
Onoranze e Suffragi ad un altro Caduto. La guerra ha fatto un’altra
vittima tra la fiorente gioventù della nostra parrocchia, verso la
fine di maggio, un improvviso, inaspettato telegramma del Ministero della
guerra, recava la dolorosa notizia che in seguito a bombardamento aereo nemico,
era deceduto il 14 maggio a Civitavecchia il Soldato Bonetto Ernesto di Mattia.
La notizia recò strazio al cuore dei suoi genitori e parenti, destò
pure penosa impressione e generale rimpianto in tutti. Era così giovane;
era poco più che ventenne, essendo nato il 2 novembre 1922. In aprile,
poco prima di Pasqua, era stato a casa, e non aveva mancato di fare la Comunione
nella sua parrocchia; poi da Casale era partito con il 79° Gruppo Contraerei
destinato in Sardegna. Il 14 maggio a Civitavecchia stava per imbarcarsi per
l’isola. Quel giorno mandò ancora a casa una cartolina, che però
non riuscì a finire di scrivere, forse perché disturbato dall’allarme?
“Questa sera parto per la Sardegna” diceva. Invece partì
per un altro più lungo viaggio senza ritorno. La città fu sorpresa
da grave bombardamento, di cui parlarono anche i giornali; anche lui fu colpito
mortalmente e cadde così tragicamente al posto del suo dovere. La sua
salma fu raccolta e tumulata nel cimitero di Civitavecchia; ma in tempo forse
non lontano, potrà essere trasportata qui al suo paese natio. Giustamente
fu scritto di lui che fu giovane esemplare per fede religiosa, per amore al
lavoro, per attaccamento alla famiglia, schivando i giochi e i divertimenti.
Per lui ad iniziativa dei genitori è stata celebrata una funzione d’onore
e di suffragio, domenica 6 giugno, con quella solennità usata già
per altri Caduti, con intervento d’Autorità e popolo. I suoi
affezionati coscritti, con gentile pensiero, hanno disposto per un’altra
funzione religiosa in onore e suffragio del caro Ernesto e che si svolgerà
nella nostra Chiesa parrocchiale domenica 4 luglio corrente alle ore 10,30.
Agosto 1943
Questa è l’Ora della Carità. La guerra
fra il conteggio dei mali che trascina con sé, conta anche quello di
aumentare il numero dei poveri e dei bisognosi. Quindi se prima il numero
dei poveri residenti nella nostra parrocchia era minimo, ora non è
più così, specialmente dopo i molti sfollati qui da Torino.
E’ perciò urgente la necessità di provvedere a venire
incontro ai bisognosi. Per questo abbiamo lanciato un appello nel mese scorso,
da queste stesse colonne per provvedere all’organizzazione pratica dei
soccorsi. L’appello è stato raccolto e domenica 18 luglio è
stata tenuta in parrocchia la prima adunanza preparatoria, nella quale si
sono gettate le basi per costruire un’Associazione Caritativa parrocchiale
la quale comprenderà tre categorie d’iscritti: Azionisti, Contribuenti
e Visitatrici. L’Associazione composta di sole donne, avrà probabilmente
anche una sezione maschile. Si è senz’altro proceduto alla nomina
di un Consiglio direttivo con a presidente la signora Vittoria Boneschi. Una
seconda riunione sarà tenuta domenica primo agosto corrente, alle ore
17, per la definitiva costituzione dell’Associazione. Le famiglie bisognose
presenteranno domanda di sussidio o al Vicario, che è il direttore
dell’Associazione, o alla presidente. I soccorsi saranno dati in denaro
o in natura o in oggetti di vestiario di cui potrà disporre il guardaroba
dell’Associazione. Ci permettiamo rivolgere preghiera a tutti di far
recapitare in parrocchia oggetti di vestiario non più usati, ma in
condizioni servibili. In quest’ora, in cui la lotta per la vita si acuisce,
mentre i casi pietosi s moltiplicano, al numero dei bisognosi si aggiunge
la schiera dei sinistrati della guerra, costretti spesso ad implorare un pane
per sé e per le famiglie, abbiamo il dovere di appartenere ai veri
Samaritani, che si avvicinano alla povera umanità dolorante con un
amore fattivo, che inizia la sua opera dai bisogni più urgenti del
corpo, per arrivare anche a quelli dello spirito. Questa è l’ora
della carità, non solo predicata, ma organizzata. Ascoltate la voce
e date la vostra collaborazione.
Nel nostro Asilo S. Vito. Saggio. Come di consueto, a chiusura dell’anno
scolastico, i bimbi del nostro Asilo Infantile, hanno dato un trattenimento
in omaggio ai genitori e benefattori, domenica 4 luglio scorso. Il trattenimento
che giustamente di chiama saggio, è stata una manifestazione del progresso,
soprattutto intellettuale, che i bimbi hanno raggiunto sotto la premurosa
e zelante cura delle rev. me Suore. I diversi numeri del saggio, sono piaciuto
molto, specialmente furono di gradito effetto quelli eseguiti con accompagnamento
di pianoforte, al quale sedeva la maestra sig.na Angela Gonnella. Il pubblico
ha ammirato ed applaudito i piccoli artisti; ma ancora più ha ammirato
l’attività della Re. Ma Suor Pasqualina, che seppe far miracoli
nella preparazione dei bimbi e nel provvedere alle scene, ai costumi e a tutte
quelle piccole cose che sono necessarie per dar risalto al saggio. Distintissime
signore, benefattrici di quest’Istituzione, hanno con la loro presenza,
onorato il trattenimento. Anche l’incasso fu sorprendente, avendo oltrepassato
le 1.000 lire. Una sorpresa finale ha fatto l’Avv. Alsona, girando una
breve pellicola cinematografica. Il Vicario, in nome dell’Amministrazione,
ha porto un vivo ringraziamento alle Suore, al Pubblico, a tutti i Benefattori,
con la soddisfazione di vedere crescere sempre più la simpatia e l’interessamento
verso questo nostro caro Asilo. Gli Amministratori hanno offerto un gelato
ai bimbi, le signore Boneschi, Svignano e il sig. G. Giorda, presidente dei
Combattenti, hanno inviato caramelle e dolci. Il nostro Asilo, date le molte
famiglie sfollate qui, quest’anno è stato frequentato da oltre
40 bambini, ed ha funzionato un mese più degli altri anni, essendo
stato chiuso solo il 31 luglio scorso. Si aprirà al primo ottobre.
Festa alla Cappella delle Prese (intitolata alla Madonna della Neve). Lunedì
9 agosto – messa cantata alla detta Cappella alle ore 9,30.
Il Grave Lutto della Famiglia Piacentino. Domenica 27 giugno scorso, verso
sera, improvvisamente si correva per il medico e per il sacerdote. Un male
fulmineo aveva colpito il Cav. Uff. Giovanni Piacentino, e ne stroncava immediatamente
la preziosa vita. Al mattino, come faceva ogni festa, si era recato alla messa
parrocchiale, aveva quindi pranzato come il solito, e nulla faceva presagire
una così repentina catastrofe. Aveva 76 anni. Nato a Torino, aveva
nella stessa città con la sua intelligenza e laboriosità, percorso
una meritata carriera nel campo del lavoro, occupando cariche importanti e
di fiducia presso Società e Ditte. Per 46 anni fu occupato alle Ferriere
Fiat, ove raggiunse il posto di primo Procuratore e poi di Direttore commerciale.
Fu primo presidente della fonderia Borsello e Piacentino; presidente della
Società Ricuperi Fiat, consigliere della Società Combustibili
e Ghise di Milano. Ovunque diede sempre fulgido esempio d’onestà
rettitudine e compitezza. Virtù che furono riconosciute nelle numerose
onorificenze, che gli furono accordate. Era Cavaliere Ufficiale della Corona
d’Italia, era premiato di medaglia d’oro della Camera di Commercio,
era fregiato della medaglia d’anzianità che ricevette dalle stesse
mani del Duce a Roma. Da alcuni anni veniva a passare fra noi la stagione
estiva, con la sua affezionatissima signora. La sua affabilità e cordialità
lo resero ben presto conosciuto e stimato da tutti, per questo in tutti ha
destato sincero rimpianto la sua scomparsa. Per la bontà del suo animo
era molto portato alla beneficenza. Fece elargizioni anche al nostro Asilo
S. Vito, che ne ricorderà sempre il nome scolpito sulla lapide dei
Benefattori. I suoi funerali furono imponenti, con uno straordinario intervento
di persone non di Piossasco e del campo industriale e commerciale, fra le
quali la distinta Famiglia Piacentino gode stima e simpatia. Una sola corona
di fiori, quella della famiglia; perché volontà del defunto
era che non si spendesse in fiori, ma in beneficenza. Ed è pure in
ossequio a questa volontà che la signora Piacentino ha fatto al nostro
Asilo una generosa offerta. Alla stimatissima Signora Piacentino, ai figli
sigg. Cav. Edoardo ed Angelo rinnoviamo le più sincere condoglianze.
Una Colonia a Piossasco. Nel palazzo delle scuole è stata aperta una
Colonia elioterapica, che si intitola a Sergio Falletti, glorioso caduto in
Africa settentrionale. La Colonia ebbe l’onore da essere inaugurata
dal Segretario Federale di Torino, nella mattinata di sabato 10 luglio. Sul
piazzale delle scuole erano schierati i bimbi e le bimbe nei loro adatti costumino,
guidati e assistiti dalle Maestre incaricate. Il federale, ricevuto con gli
onori dovuti, ossequiato da tutte le Autorità e dalle Rappresentanze
d’Associazioni ed Enti locali, dopo essersi intrattenuto affabilmente
con i bimbi, visitò i locali. Bisogna convenire che i locali sono stati
veramente ben adattati e ben provvisti del necessario; per questo tutto fa
sperar che il funzionamento della colonia sarà superiore ad ogni aspettativa,
e i bimbi e le rispettive famiglie ne avranno i migliori vantaggi. La Colonia
è diretta con competenza ed energia dalla sig.na Fagnoni, la quale
è coadiuvata dalla sig.na maestra Borgi quale economa, e dalle sig.ne
Negro, Gino, Marta e Giorda, addetta all’assistenza. L’Opera merita
di essere guardata con simpatia per il gran bene fisico e educativo, che recherà
agli assistiti, i quali in massima parte appartengono a famiglie di sfollati.
Settembre 1943
(non è uscito il Bollettino, causa restrizioni sulla carta)
Ottobre 1943.
Associazione Dame di Carità. Questa provvidenziale
Associazione funziona già da tre mesi, portando aiuti spirituali e
materiali a molte famiglie bisognose. Le dame, che sono visitatrici, tengono
regolarmente ogni settimana la loro adunanza sotto la presidenza della signora
Vittoria Boneschi e con l’assistenza del Vicario, settimanalmente esse
si recano a far le visite a domicilio per distribuire soccorsi sia in vitto,
sia in vestiti, e per diffondere con la loro carità, conforto e sollievo
a chi più ne ha bisogno. L’opera caritativa dell’Associazione
viene sempre più apprezzata e va allargandosi, poiché il numero
delle famiglie aiutate aumenta. Per svolgere la sua attività l’Associazione
accetta con riconoscenza denaro, vestiti e generi vari, da chiunque voglia
servirsi di lei per fare della carità e del bene. Intanto per domenica
3 ottobre, alle ore 8,30 è stabilita la funzione religiosa, con la
quale si farà solenne accettazione delle Dame che desiderano appartenere
all’Associazione, con la distribuzione dei Crocifissi, dei distintivi,
statuti e diplomi.
Festa Annuale dei Fanciulli, è stata celebrata domenica 19 settembre.
La funzione del mattino ha raccolti i fanciulli ai piedi dell’altare
alle ore 8,30 per assistere alla S. Messa, fare la S. Comunione, elevando
preghiere secondo le intenzioni del Sommo Pontefice, onde ottenere la pace
al mondo. La funzione del pomeriggio ha visto la chiesa gremita di bimbi,
attorno alla statua di Gesù Fanciullo, portato solennemente in processione.
Una speciale benedizione speciale è stata impartita ai fanciulli ed
ai molti bimbi che le Mamme portavano in braccio. Speriamo che Iddio abbia
ascoltato le preghiere di tanti cuori innocenti e affranti il giorno della
sospirata Pace. Priori della festa erano il bimbo Valvassori Riccardo e le
bimba Preti Graziella; i quali distribuirono a tutti i presenti, un’elegante
immagine a ricordo della giornata e anche dolci. Presa l’occasione,
il Vicario ha pubblicato il nome dei premiati alla scuola di Catechismo, e
furono distribuiti i seguenti premi: 1) premio di prima Comunione istituito
dalla Sig. ra Maddalena Schaeffer, alla bimba Giuseppina Andruetto. 2) due
premi istituiti dalla sig.ra Battistini in memoria della sua Mamma, alla bimba
Teresina Zoppetto e al bimbo Mario Tarquino. 3) premio per diligenza nel servizio
messe, al bimbo Paolo Mola. 4) premio d’eccezione
al bimbo delle Frazione Prese Ferruccio Dovis. Gli altri premi,
se giungeranno saranno dati nell’inizio del nuovo anno Catechistico.
Associazione Santa Agnese. Nozze. Abbiamo festeggiato la nostra dirigente
Albina Elia, che è andata in sposa al sig. Mario Brero. La cara Albina,
che fu anche segretaria dell’Associazione, era attualmente Delegata
per la Sezione Aspiranti; occupò dunque cariche importanti e diede
in molti anni attiva collaborazione per la vita dell’Associazione. La
sua dipartita ci addolora, ma speriamo tanto per lei un lieto avvenire, perché
il Signore le scelse un ottimo sposo, e perché Ella è preparata
a svolgere bene la sua missione di sposa e di madre. La funzione dello sposalizio
fu solenne e si compì sabato 18 settembre, nella nostra chiesa parrocchiale,
fra luci e fiori. Sulla porta della chiesa, la Sposa fu accolta da una rappresentante
dell’Associazione con bandiera. Le rivolsero complimenti, auguri e voti
le bimbe Martinasso Erica e Boero Albina. Non è mancato il discorso
del Vicario, che opportunamente ha ricordato l’opera prestata in parrocchia
dalla Sposa nelle diverse cariche e uffici, la ringraziava, invocando su di
lei copiose benedizioni divine. Ai fortunati sposi rinnoviamo gli auguri.
Offerte Pro Bollettino. Sono arrivate lire 385, ringraziamo tutti gli offerenti,
mentre comunichiamo, che nello scorso mese di settembre, il bollettino non
è potuto uscire per causa delle restrizioni fatte sulla carta.
Attenzione, attenzione. A tutta la popolazione della parrocchia, raccomando
vivamente di mantenersi calma, di evitare in modo assoluto qualsiasi atto
inconsueto che potrebbe provocare immediate e dolorose repressioni. Nessuno
osi turbare l’ordine pubblico. Nessuno osi agire contro quanto stabiliscono
i bandi e i manifesti che sono pubblicati, onde risparmiare al paese la rigida
ed immediata applicazione delle severe sanzioni di guerra. Ricordate che il
mezzo più sicuro per alleviare e abbreviare le tribolazioni, è
la pazienza, rinforzata con la preghiera e la speranza in Dio. Ascoltate il
vostro Vicario.
Novembre 1943
Il nuovo altare del Suffragio, con nostro rincrescimento
non è potuto essere ultimato per le SS. Quarantore, perché sinistrato.
Proprio così. Era ormai ultimato, quando nel luglio scorso una bomba
nemica colpiva in pieno il laboratorio del marmista sig. Giovanni Vaudagnotti,
sito in Via Catania, a Torino, e mandava in frantumi i pezzi preparati e seppelliva
sotto le macerie il blocco di marmo contenente l’urna, e questo non
è ancora potuto essere estratto. I pezzi infranti sono stati rifatti
e sono già stati collocati a posto in chiesa, come si può vedere.
C’è buona speranza che al più presto l’altare sarà
ultimato. Intanto provvisoriamente è stato disposto in modo che si
possa celebrare la messa, perché certamente in questo mese vi saranno
molte messe da dire a questo altare. Le offerte continuano e le speriamo assai
abbondanti in questo mese. Ce n’è bisogno, perché le spese
oltre essere gravi, sono aumentate di molto, perché appunto per l’avvenuto
sinistro, l’altare è dovuto essere rifatto, si ebbe quindi una
doppia compera di marmi e un doppio lavoro. Nella quinta lista d’offerte
pro altare, troviamo la somma di lire 1.205.
Il 25° della Gioventù Femminile d’Azione Cattolica. Nel 1918
sulla branca nazionale dell’Unione Donne d’Azione Cattolica, sorgeva
il ramo della Gioventù Femminile Italiana, che immediatamente fornì
prova della sua vitalità in una fioritura straordinaria d’Associazioni
in ogni parte d’Italia. L’ascesa della Gioventù Femminile,
nella ricristianizzazione della nostra Nazione, infetta di massoneria, di
comunismo e d’indifferentismo religioso, è stata meravigliosa.
Attualmente sono circa 16 mila Associazioni in Italia, con circa un milione
d’iscritte. La nostra Associazione S. Agnese, che è un ramoscello
della Gioventù Femminile Cattolica Italiana, non poteva lasciar passare
la data senza celebrarne il glorioso venticinquennio. Questo si fece domenica
10 ottobre, con una festa tutta religiosa e devota. Al mattino vi fu messa
con Comunione generale di tutte le tesserate delle diverse sezioni, con fervorino
dell’Assistente Ecclesiastico. Al pomeriggio, Ora d’adorazione
predicata con intonazioni e riflessioni al venticinquennio. Quindi nel salone
dell’Asilo, ove ha sede l’Associazione, avvenne la commemorazione
ufficiale, tenuta da una propagandista Diocesana e dal Vicario, in una cornice
di poesie e scenette allegoriche. Con affettuoso e gentile pensiero erano
state invitate anche le ex socie, le quali si trovarono presenti per rivivere,
se pur brevemente, i bei giorni (forse i più belli della vita), passati
nella cara Associazione. La festicciola culminò nella presentazione
al Vicario di un prezioso e utilissimo dono per la chiesa: una pisside dorata,
espressione delle offerte raccolte fra le iscritte e anche fra le ex socie.
Il copri pisside, riccamente composto di seta infiorata, fu offerto dall’ex
Dirigente Elia Albina, da poco sposa, in ringraziamento a Dio per il bene
ricevuto nell’Associazione. In un fervido ardore giovanile furono rinnovati
fermi propositi d’intensificare ancora più l’attività
dell’Associazione nel nuovo anno sociale, che si sta cominciando.
Due lieti avvenimenti in casa Boneschi. Il primo avvenne il mattino del 18
settembre scorso. Dalla signora Adele Valvassori Boneschi, nasceva felicemente
un angelo di bimbo, apportatore di sincera letizia. Ottenuta la dovuta licenza
dall’autorità superiore, il Vicario gli amministrava solennemente
il S. Battesimo in casa, imponendogli i nomi di Giorgio, Piero, Giovanni.
Presero parte alla bella funzione, svoltasi nel modo più degno e rispettoso,
oltre la Mamma, i Nonni e alcuni Parenti, anche molte Signore dell’aristocrazia
di Piossasco Piazza. Uno che avrebbe sommamente desiderato d’essere
presente fu il Papà del neonato, capitano Valvassori sig. Alberto,
che invece fu forzatamente assente, perché degente in Ospedale militare.
Ma vi era col pensiero, come il pensiero di tutti correva a lui in quel momento.
Una seconda festa rallegrò casa Boneschi, il giorno 16 ottobre, fu
la Prima Comunione del nipotino Valvassori Riccardo, fratello del neonato
Giorgio. La funzione si svolse nella nostra chiesa parrocchiale e precisamente
nella Cappella laterale della Madonna del Rosario, trasformata in un piccolo
paradiso terrestre fra fiori e luci. Il piccolo Riccardo, che era stato preparato
al gran giorno, dalla rev. da Direttrice del nostro Asilo, Suor Pasqualina,
fornì prova d’intelligente e sincera devozione, compiendo dignitosamente
quell’atto santo, che renderà il 16 ottobre uno dei giorni più
indimenticabili e belli delle sua vita. Gli facevano corona i genitori, i
nonni, molti parenti e i bimbi dell’Asilo. Celebrò la messa il
Vicario, che rivolse appropriate parole al fortunato fanciullo, che posto
in un inginocchiatoio in presbiterio, era tutto assorto nella sublimità
dell’azione che stava per compiere. La funzione, finora nuova nella
nostra parrocchia, è stata devota e commovente. A casa Boneschi rinnoviamo
felicitazioni ed auguri.
Adunanza Dame della Carità. Domenica 28 novembre ore 16,30. Sarà
un’adunanza generale di tutte le donne iscritte all’Associazione
Dame do Carità della Parrocchia. Lo scopo principale sarà di
predisporre insieme in qual modo si potrà preparare in pacco speciale
in occasione del Santo Natale alle famiglie, che regolarmente sono visitate
e aiutate dalle nostre Dame. Si vorrebbe rendere più lieta la festa
del Natale ai poveri e bisognosi, facendo loro pervenire qualche aiuto in
più. Facciamo tutto il possibile, perché questo caritatevole
pensiero sia realizzato.
Non troviamo parole sufficienti per dire tutta la nostra soddisfazione per
la riuscitissima funzione compiuta nella nostra chiesa domenica 3 ottobre.
Dopo la S. Messa, durante la quale le Dame s’accostarono alla SS. Comunione,
furono benedetti i crocifissi, i distintivi, i regolamenti e i diplomi, che
poi furono distribuiti ad una trentina di Dame presenti. Il Vicario in nome
dell’Associazione, ha toccato i cuori con un fervorino tutto intonato
alla carità, accendendo in tutte, nobili sentimenti d’amore sincero
verso i poveri e i necessitasi. Appena vi sarà un numero considerevole
di nuove Dame, si ripeterà la funzione dell’aggregazione.
Dicembre 1943
Sabato 25 dicembre. SS. Natale di N. S. Gesù Cristo.
Non vi sarà la messa di mezzanotte, né nella notte, né
alla vigilia, la prima messa comincerà al solito alle ore 7, e vi saranno
messe ininterrottamente di seguito fino alle ore 10. L’ultima messa
delle ore 11 sarà cantata in musica dalla scuola maschile di canto.
N.B. Poiché ricorrono due giorni attigui alla festa, il 25 e il 26,
è un’occasione quanto mai propizia per potersi accostare ai Santi
Sacramenti della Confessione e Comunione. Ringraziamo Iddio che ci ha conservati
in vita nell’anno che finisce, insistiamo con le nuove preghiere perché
questo sia definitivamente l’ultimo Natale di guerra. Per gli uomini
vi sarà una funzione speciale con messa e Comunione generale, domenica
due del prossimo gennaio, celebrandosi la Giornata Antiblasfema.
Il Primo Giovedì del mese. Altra novità. D’ora in avanti
anche il primo giovedì d’ogni mese vi sarà nella nostra
parrocchia una funzione speciale. Sarà celebrata la messa votiva di
Gesù Cristo, Sommo ed Eterno Sacerdote, durante la quale si faranno
preghiere per la santificazione del Clero, e perché il Signore si degni
di suscitare nuove vocazioni. Questa funzione (che sarà alla messa
prima delle ore 6,30) è stata un’iniziativa del Gruppo Donne
d’Azione Cattolica. Nell’ultima adunanza mensile d’ottobre,
quasi a ricordo e a conclusione dell’anno sociale 1942-43, che aveva
avuto per tema di studio il Sacerdozio, si stabilì di provvedere con
offerte personali e collettive, perché ogni primo giovedì del
mese vi fosse in Parrocchia la messa per lo scopo suddetto. Intanto le nostre
Donne si sono impegnate di pregare per le vocazioni sacerdotali e di favorire
e coltivarle, appena n’avessero notati dei segni nei loro figlioli.
Non possiamo fare a meno di affermare che si tratta di una bellissima novità!
Che piacerò certamente a Dio, dal Quale otterrà sulla Parrocchia
speciali benedizioni.
A tutti i parrocchiani ai Lettori del Bollettino il Vicario presenta sinceri
Auguri di BUON NATALE invocando su tutti le più elette Benedizioni
di Gesù Bambino.
Passati all’Eternità. Il 20 ottobre scorso, lasciava quest’esilio
per ritornare alla patria celeste l’anima buona di Angela Gardois nata
Lovera. La sua malattia durava da circa sette anni, benché non avesse
quasi mai tenuto il letto. Fu assistita con speciale amorevolezza dalla figlia
Teresa. Il male l’aveva tanto cambiata; si era fatta silenziosa e malinconica.
Il pensiero dei suoi figli militari, lontani da casa fu sempre un’acuta
spina al cuore di lei, che ne invocava continuamente il ritorno; non poteva
ricordarli senza piangere. Fu donna di profondi sentimenti religiosi; con
la sua famiglia godeva ottima stima in parrocchia, e se n’ebbe una prova
nel grande intervento di gente alla sepoltura. Apparteneva alle nostre Compagnie
religiose ed era anche iscritta al Gruppo Donne d’A.C. Il suo ricordo
rimarrà a lungo in tutti, perché in tutti lascia un sincero
rimpianto, tanto più che contava appena 59 anni. All’ottimo suo
marito, all’affezionata Famiglia e a tutti i numerosi parenti rinnoviamo
sincere condoglianze.
Associazioni Dame della Carità. Sotto gli auspici di S. Vincenzo de’
Paoli, il padre dei poveri, è sorta i 18 luglio scorso quest’Associazione,
che ha il caritatevole scopo di assistere moralmente e materialmente i poveri
e bisognosi della nostra parrocchia. Chi ha presenziato all’assemblea
delle iscritte, tenutasi domenica 28 del mese passato, ha potuto farsi un’idea
dell’attività sorprendente, svolta dall’Associazione in
soli quattro mesi. Dalle relazioni della presidente, signora Vittoria Boneschi,
della segretaria, signorina Angela Gonnella, stralciamo alcune cifre molto
espressive. Ecco le Dame aggregate all’Associazione sono 43; Visitatrici
sono 12, le quali settimanalmente visitano 26 famiglie bisognose. La cifra
delle entrate in cassa ha sorpassato le 11 mila lire. Le spese fatte raggiungono
le sette mila lire, con una media di quattrocento lire per settimana. Funziona
un guardaroba, tenuto con cura speciale dalla signorina Luisa Boneschi, al
quale sono arrivati indumenti di tutti i generi a decine, e dal quale se ne
sono ripartiti, rifatti, ritoccati, ripuliti se ce n’era bisogno, per
giungere alle famiglie assistite dall’Associazione. Cresce il numero
dei bisognosi? Crescono anche le offerte, aumenta il numero delle famiglie?
Aumenta anche il numero delle Visitatrici. Tutto fa sperare in un sempre maggior
lavoro. Per la festa del SS. Natale che è la festa dei cuori, la festa
delle famiglie, la signora presidente ha ideato e sta preparando, col consenso
e con l’aiuto di tutto il Consiglio Direttivo, un pacco speciale per
ogni famiglia già soccorsa dall’Associazione. Lo scopo è
molto cristiano, cioè quello di rendere più lieta la bella festa
del Natale in questo tristissimo inverno di guerra. Nella suddetta assemblea
è stata chiesta alle Dame presenti, la loro collaborazione per procurare
le provviste necessarie. Charitas Christi urget nos. E’ la carità
di Cristo che ci spinge.
Abbasso la bestemmia. Cominciamo questo nuovo anno 1944 con
una giornata Antiblasfema, la quale reca in programma due parti principali:
il mattino ore sette messa con Comunione generale di tutti gli uomini della
Parrocchia. Essi fanno riparazione delle proprie e delle altrui bestemmie.
Nel pomeriggio, alle ore 16,30 conferenza per soli Uomini, ancora sulla bestemmia.
La giornata deve richiamare l’attenzione di tutti sulla gravità
e sconvenienza della bestemmia, e segnerà l’inizio di un’attiva
crociata per fare scomparire questa vergognosa piaga dalla nostra parrocchia.
Ecco un punto di restaurazione e purificazione sociale, che è necessario
intraprendere. All’opera! Religione e civiltà proibiscono la
bestemmia: perciò chi bestemmia; perciò chi bestemmia è
un cattivo cristiano e un cittadino maleducato. La bestemmia è il linguaggio
del demonio; quindi chi bestemmia è un nemico di Dio. Ricordatelo!
Associazione Dame della Carità. La vigilia di Natale, alle famiglie
più bisognose della parrocchia, raccolte nella sala parrocchiale, le
Dame distribuirono un pacco con il cristiano pensiero che servisse a rendere
loro liete le Festa Natalizie. Ogni pacco era stato confezionato dalle Dame
stesse e conteneva cibarie e indumenti, in proporzione delle necessità
e dei desideri della famiglia cui era destinato. Per la preparazione dei pacchi
hanno concorso molte persone, inviando con generosa abbondanza, denaro e roba
in natura. Le famiglie beneficate, n° 30, hanno apprezzato molto l’atto
caritatevole delle Dame, e hanno dimostrato in mille ringraziamenti la loro
riconoscenza, specialmente verso la presidente dell’Associazione, signora
Vittoria Boneschi, che del pacco natalizio ebbe la prima idea e ne curò
a casa sua le preparazioni, non badando a difficoltà, a lavoro e a
disturbi. E’ la carità di Cristo che ci spinge.
Ai Parrocchiani e ai lettori del Bollettino il Vicario invia cordiali Auguri
di Buon Anno.
Febbraio 1944
Vita Parrocchiale. Ecco le statistiche riguardanti l’anno
1943. Battezzati 21 di cui cinque femmine e sedici maschi. Sul totale, solo
quattro sono vati da famiglie qui sfollate. Morti 22 di cui otto appartenenti
a famiglie qui sfollate. Tra i nomi di questi fratelli passati all’eternità,
troviamo dei giovanissimi, uno d’anni 15, infanti di soli undici mesi,
ben due: un maschietto e una femminuccia, ed un altro infante di quattro mesi.
Per questi nostri fratelli, aggiungiamo per loro una sincera preghiera di
suffragio. Matrimoni sono tre, sono pochi, sebbene già uno più
dell’anno scorso. La causa principale è la guerra. Se ci guardiamo
in dietro, possiamo affermare che le cose durante l’altra grande guerra
andavano ancor peggio: di fatti nel 1917 non vi fu alcun matrimonio nella
nostra parrocchia; e nel 1918 (quarto anno di guerra), vi fu solo un solo
matrimonio. E’ dunque necessario che finisca questa terribile calamità,
affinché si possano costituire nuove famiglie.
La Giornata Antiblasfema, celebrata la prima domenica di gennaio, ebbe buon
esito. Al mattino un gruppo imponente d’uomini si è accostato
alla S. Comunione, formulando una solenne Promessa di non mai bestemmiare.
Nel pomeriggio, dopo le funzioni in chiesa, fu tenuta dal rev. don Giuseppe
Capitani, insegnante attualmente nelle scuole di Piossasco, una dotta Conferenza
sulla bestemmia, alla presenza di un centinaio d’uomini. Si è
così iniziata nella nostra parrocchia una crociata contro il vizio
della bestemmia, che religione e civiltà condannano.
La Festa di S. Antonio Abate, si è celebrata con solennità più
che tante altre volte, perché oltre la messa cantata con la benedizione
degli equini vi fu nel pomeriggio anche il vespro in onore del santo, seguito
dalla predica con la S. Benedizione. Erano rettori della festa i sigg. Bergoglio
Michele fu Giuseppe, e Marchisio Lorenzo, i quali raccolsero la quota dei
soci iscritti alla Compagnia, la quale quota quest’anno fu portata a
lire due. La Compagnia è assai numerosa; ma potrebbe essere molto di
più, se almeno tutti coloro che hanno bestie nella stalla sentissero
il dovere di metterle sotto la protezione di S. Antonio e quindi s’iscrivessero
alla Compagnia, pagando regolarmente ogni anno la loro quota. Speriamo che
questo avvenga. Se il Santo Abate è tanto popolare è appunto
perché tanto si è sperimentatoli suo patrocinio. Rettori per
l’anno venturo saranno i signori Ernesto Gardois e Bartolomeo Castagnero.
La Festa al Prarosto. La Cappella del Prarosto è dedicata alla Madonna
delle Grazie e se ne celebra la festa alla vigilia del mercoledì delle
Ceneri. Quindi quest’anno la festa avverrà il giorno 22 corrente.
Vi sarà messa cantata alle ore 9,30 e nel pomeriggio vi sarà
la benedizione in parrocchia alle ore 16. Mai come in questo momento noi,
le nostre famiglie, il mondo ha bisogno di grazie. Tutto è sconvolto
e rinnovato; tutti siamo agitati e sofferenti; come sentiamo il bisogno che
la nostra Mamma celeste ci rivolga il suo sguardo benigno e ci ridoni pace
e tranquillità. Accoriamo dunque tutti fiduciosi ai piedi della Madonna.
Rettori della festa sono: Vittorio Fiora e Luigi Piatti.
Pro Asilo San Vito. Nel mese di gennaio scorso, abbiamo assistito ad una recita
teatrale Pro Asilo San Vito, organizzata da un gruppo di giovani della nostra
parrocchia, sotto la guida e la direzione del sig. Mario Bianco. Lo spettacolo
ebbe un esito quanto mai lusinghiero, sia per la bontà del lavoro drammatico,
sia per l’interpretazione artistica sia gli attori seppero dargli. Il
pubblico numerosissimo, che gremiva letteralmente il salone, ha goduto soddisfatto,
ed ha applaudito calorosamente i bravi giovani e l’abile maestro e direttore
di scena signor Banco. E’ stata notata con piacere la presenza del rev.
mo Mons. Bernardino Caselli, nostro illustre concittadino. Così pure
con gradita sorpresa è stato osservato per la prima volta un intervento
di molte signore dell’alta aristocrazia piossaschese. Tutti hanno così
onorato non solo la filodrammatica, ma anche il nostro Asilo, al quale hanno
recato un contributo, materiale e morale; perciò l’Amministrazione
rinnova il suo cordiale ringraziamento.
Marzo 1944
L’ora della Carità e della Sofferenza. Carissimi
parrocchiani. L’ora della carità non è passata. Essa continua
a risuonare gravemente e con insistenza, finché dura la guerra, finché
abbiamo presso di noi gli sfollati. I quali hanno bisogno d’alloggio,
di caldo, di cibo, di vestito, di parole confortanti e anche di fraterno sorriso.
Solo la carità cristiana può loro provvedere tutto questo. Le
Dame della carità dell’Associazione S. Vincenzo di questa parrocchia
dà a questo riguardo ad un meraviglioso esempio con i soccorsi materiali
e orali, che settimana per settimana vanno recando alle famiglie bisognose,
che regolarmente visitano a domicilio. Risulta che anche persone private distribuiscono
aiuto in generi alimentare ai poveri sfollati, e fanno bene. Ma ahimè!
Risulta pure che vi sono contadini che vendono i loro prodotti a prezzi esorbitanti
e sempre in aumento. Con rincrescimento bisogna affermare che questo torna
a danno soprattutto dei semplici operai, i quali devono comperare tutto per
vivere. Ma quali motivi possono giustificare davanti a Dio e davanti agli
uomini quest’evidente disonestà? E’ forse l’avidità
del denaro che domina? Ma questo denaro, che sa di lacrime, e di dolori, d’imprecazioni
e d’ingiustizie, ne potrà spegnere la voce del rimorso che si
deve far sentire nell’intimo della coscienza. Parrocchiani miei, ricordatevi
che siete cristiani, l’essenza del Cristianesimo sta nella pratica della
carità. La carità fatta al prossimo Gesù Cristo la considerata
fatta a se stesso, e ne terrà conto per la ricompensa eterna. Siate
caritatevoli, siate onesti! Non cooperate con i nemici a rendere più
tristi le nostre condizioni alimentari ed economiche. Oh sì, c’è
già tanto da soffrire. Questa è anche l’Ora della Sofferenza:
sofferenza materiale del corpo e sofferenza morale dello spirito. Le esigenze
ferree e crudeli della guerra hanno toccato e investito la vita di ogni famiglia
e vi ha portato registrazioni, privazioni, scomodità, passività,
dolori e sconforto. Ma se vogliamo parlare con sincerità, senza offendere
nessuno, possiamo affermare che finora la vita che meno ha risentito della
guerra è quella del contadino, perché egli come produttore,
ha assicurato quanto gli è necessario per vivere giorno per giorno.
Invece che dire di chi cerca e non trova a comperare? Di chi trova e non può
pagare, perché la paga sua giornaliera non glielo permette? Allora
è inevitabile che costoro con le loro famiglie patiscano la fame. Fino
a quando le cose potranno durare così? Siamo in Quaresima, che dovrebbe
essere tempo di speciale penitenza, ma ora la legge ecclesiastica dell’astinenza
e del digiuno è sospesa, perché incombe la legge terribile del
castigo di Dio, che attualmente colpisce tutta l’umanità. Rinnoviamo
il nostro spirito cristiano, con l’accettazione umile e rassegnata delle
sofferenze causate dalla guerra; con preghiere frequenti e devote imploriamo
l’abbreviazione di questi tristi giorni e prepariamoci a purificare
la coscienza nell’adempimento del precetto pasquale.
La Consacrazione del Nuovo Altare. Il nuovo altare di marmo, dedicato alla
Madonna del Suffragio, sarà inaugurato domenica 12 marzo corrente.
La consacrazione sarà compiuta dall’Ecc.mo Vescovo Salesiano
Mons. Ernesto Coppo, che noi già conosciamo, perché fu già
in parrocchia per altre circostanze. La funzione si svolgerà alle ore
9 e sarà seguita dalla S. Messa. L’altare, come fu pubblicato,
doveva essere a posto fin dal novembre 1943, ma causa i bombardamenti, che
colpirono il laboratorio della Ditta che lo preparava, anch’esso fu
pressoché distrutto, di modo che dovette essere rifatto, e questo portò
un lungo ritardo e purtroppo anche un aumento di spese. Ma le offerte continuano
e siamo sicuri che aumentano ancora. Vorremmo che ogni famiglia della parrocchia,
o tanto o poco offrisse in suffragio dei suoi morti, quale espressione di
memore affetto verso i propri defunti e d’amore verso la chiesa parrocchiale,
che ora si abbellisce di un nuovo altare. Ecco quanto abbiamo raccolto per
questo scopo, lire 850.
Un Altare Votivo al Prarosto. Nel giorno della festa della Madonna delle Grazie
alla Cappella del Prarosto, celebrata martedì 22 febbraio scorso, è
nato il pensiero, espresso dl Vicario, di cambiare l’attuale altare
con un altro di marmo, che sia degno della bella Cappella e torni a maggior
onore della vergine SS. Il pensiero fu una felice sorpresa che piacque a tutti.
Quel pensiero è sbocciato poi in un voto ed è questo: “Se
in quest’anno finisce la guerra e se Piossasco sarà protetto
dalla Madonna in modo che vi regni la tranquillità e sia preservato
d disordini e relative rappresaglie, facciamo Voto solenne di erigere, a perpetua
memoria della nostra riconoscenza, il suddetto altare nell’immediato
dopoguerra con una festa votiva”. Questo voto è stato formulato
e pronunciato in chiesa parrocchiale dal Vicario in presenza dei Parrocchiani,
i quali con lui si sono impegnati a pregare fervidamente la Madonna delle
Grazie del Prarosto, nella sicura fiducia di poter presto sciogliere il voto
fatto. Chiunque di Piossasco leggerà quest’annuncio si unisca
spiritualmente a noi, ripeta lo stesso voto in cuor suo, preghi e confidi
nella materna assistenza della Madonna delle Grazie.
Aprile 1944
Carissimi parrocchiani. In questo mese, ricorrendo il tempo
pasquale, secondo un’antica tradizione cristiana, i sacerdoti di tutte
le parrocchie del mondo compiono la Benedizione delle Case. Altissimo e confortante
è il significato di questo rito cristiano. Il ministro di Dio, che
reca il saluto e l’augurio della pace ad ogni casa e a chi la abita.
Oh se tutte le case del mondo si aprissero per ricevere questa benedizione,
noi saremo sicuri d’avere tosto la fine della guerra. Purtroppo in tante
case le porte resteranno chiuse, rifiutando la pace di Dio per continuare
a vivere nell’odio e nella guerra. Qui, sarò io, il vostro Vicario,
che volentieri percorrerà le vie della parrocchia, anche se questo
mi costerà fatica; passerà da una frazione all’altra,
troverò tutte le porte aperte e facce sorridenti, che mi accoglieranno
con gioia e con fede. Verrò a voi quale pastore per visitare il gregge
che amo, per benedire e portare la pace in ogni famiglia, per invocare un’assistenza
tutta speciale in questi difficili momenti da parte dell’Angelo divino
destinato a custodire le vostre case.
La nostra chiesa parrocchiale si è abbellita di un nuovo altare di
marmo, quello della Madonna del Suffragio. Così in 13 anni abbiamo
già inaugurato tre altari di marmo: il primo fu quello della Madonna
del Rosario, il secondo quello del S. Cuore di Gesù. Se Dio ci farà
la grazia, noi per parte nostra proponiamo di rinnovare presto anche gli altri
tre che ancora rimangono, per dare maggior decoro alla nostra chiesa. Il rito
della consacrazione fu compiuto, in forma breve, dal Vescovo Salesiano Mons.
Ernesto Coppo, domenica 12 marzo scorso. Nel cosiddetto “sepolcretto”
scavato nel centro della tavola di marmo che costituisce la mensa, furono
incluse le reliquie dei SS. Martiri Teofilo e Costanza. Finito il rito, ebbi
la consolazione e l’onore di celebrare sul detto altare la prima messa,
che ho applicato per i miei parrocchiani vivi e defunti. Il fatto dell’altare
nuovo deve servire anche a ravvivare in tutti noi la devozione verso le Anime
del Purgatorio, per le quali tante messe si potranno d’ora innanzi a
celebrare a quest’altare, dedicato appunto alla madonna del Suffragio.
Ho una bella notizia che mi affretto a darvi ed è questa: ogni debito
del nostro Asilo è stato estinto. Ricorderete che delle spese fatte
(circa 110 mila lire) per la nuova costruzione dell’Asilo, rimanevano
da pagare circa cinque mila lire. Ora abbiamo la soddisfazione di poter affermare
che con la lista delle oblazioni che abbiamo ricevuto: tutto è pagato.
Deo Gratis!
Asilo Infantile San Vito.
Oblazione straordinaria. Il sig. Dottor Crescio ha versato nelle mani del
presidente la bella somma di lire 2.307,50. Sotto, la sua direzione artistica,
la Filodrammatica locale ha date alcune molto riuscite recite teatrali a beneficio
delle Opere Pie di Piossasco. Fatta la ripartizione degli incassi, è
stata offerta ai due Asili, S. Vito e Gianotti, la stessa oblazione nella
cifra anzidetta. L’Amministrazione ha espresso a voce e per iscritto
il suo vivo ringraziamento al Dott. Crescio e ai suoi Artisti, lodando cordialmente
la loro bella e simpatica iniziativa di venire in aiuto degli Asili, i quali
in questi difficili momenti stanno a sbarcare il lunario. Un grazie particolare
va espresso anche al sig. G. Griva, perché ha generosamente concorso
nella suddetta oblazione. Il nostro Asilo S. Vito, ha pertanto il piacere
di annoverare le accennate persone nell’elenco degli egregi Benefattori.
Il Pane dei Poveri. Vi era fra noi un’antica e nobile usanza di distribuire
pane ai poveri in occasione della morte di qualche persona. I poveri dovevano
trovarsi presenti alla messa per il defunto, onde recare i loro suffragi;
dopo la funzione religiosa, si distribuiva il pane. Attualmente questo non
è più possibile. Però si può sovvenire i poveri
seguendo la via dalla famiglia Giordana in occasione della messa d’anniversario
della morte del Papà sig. Giordana Giacomo. La famiglia Giordana ha
fatto pervenire all’Associazione Dame di S. Vincenzo la somma di lire
300 e l’Associazione distribuì il denaro alle famiglie povere,
che settimanalmente già soccorse, avvisandole di intervenire al funerale
che si celebrò il giorno 15 marzo nella nostra parrocchia. Il metodo
usato è quanto mai opportuno, perché così la carità
è veramente arrivata dove ce n’era bisogno. Segnaliamo il caso
che potrebbe servire d’esempio per altre famiglie. L’Associazione
Dame di Carità è stata ben contenta di prestare l’opera
sua, e in nome dei poveri ringrazia la famiglia Giordana.
Ai Parrocchiani, ai Lettori del Bollettino il Vicario presenta AUGURI di BUONA
PASQUA.
La festa di S. Valeriano, si celebrerà alla Cappella omonima il lunedì
di Pasqua, 10 corrente mese. La messa cantata avverrà alle ore 9. Accoriamo
tutti fiduciosi ai piedi di San Valeriano che fu soldato romano, per raccomandare
alla sua protezione i nostri soldati, specialmente quelli che sono lontani
o che da qualche tempo non hanno più fatto sapere loro notizie. Rettori
della festa sono Giuseppe Lovera e Mario Alberga.
Maggio 1944
Festa di San Giorgio sul Monte. Domenica 14 maggio. Non solo
per la nostra parrocchia, ma per tutto il paese di Piossasco, la festa alla
cappella di S. Giorgio è sempre una ricorrenza molto aspettata. Nei
tempi passati la giornata era desiderata per compiere una magnifica gita,
da alcuni anni invece la festa ha l’aspetto di un pio pellegrinaggio,
che devotamente facciamo per invocare la protezione di S. Giorgio sui nostri
soldati e sul nostro paese. Con questo spirito saliremo anche quest’anno
lassù, con la più gran fiducia che San Giorgio da noi invocato,
salverà Piossasco e la sua brava gente da ogni pericolo. Dato che la
Cappella del Santo ha bisogno di restauri, già iniziati, quest’anno
porteremo su qualche po’ di materiale occorrente, e precisamente dei
mattoni. Affinché il trasporto possa farsi con maggior concorso di
gente, la festa è celebrata domenica 14 corrente mese, con la messa
cantata lassù alle ore 10. Alla villa Cadorina, vi saranno mille mattoni,
che il Dott. V. Meynardi con squisito pensiero di gentilezza e generosità,
offre e mette a disposizione in onore di S. Giorgio. Ogni pellegrino potrà
rilevare almeno un mattone e portarlo su alla Cappella. Il viaggio sarà
così più faticoso, ma anche più meritorio. Nessuna famiglia
di Piossasco resti assente. La partenza è fissata per le ore 8 dalla
parrocchia di San Vito.
Rettori per l’anno 1944. Dato che le processioni sono state sospese
per causa della guerra, anche il lavoro dei rettori resta più ridotto.
Pertanto le mansioni che essi devono sbrigare consistono per quelli della
Compagnia del Suffragio, nel raccogliere le offerte per le messe nei giorni
delle SS. Quarantore; per quelli del SS. Sacramento e della Madonna, nel raccogliere
le offerte in denaro equivalenti al grano e alla meliga, che di solito si
passava a questuare di casa in casa, cosa ora impossibile. Mentre porgiamo
un vivo ringraziamento ai retori scaduti per l’opera prestata, che sarà
certamente ricompensata da Dio, pubblichiamo il nome dei rettori per il corrente
anno.
Compagnia del SS. Sacramento. Giovanni Zoppetto di Vito e Giovanni Andruetto
di Battista.
Compagnia della Madonna del Rosario. Giuseppe Girardi e Anselmo Bergoglio.
Compagnia del Suffragio. Giovanni Frigeris e Virginio Scarafia.
Giugno 1944
Come fu la Festa di S. Giorgio. Domenica 14 maggio, siamo
saliti alla cappella sul monte S. Giorgio, portando tutti almeno un mattone
per i futuri restauri. La diffusione di voci inconsistenti, incontrollate
e alquanto allarmistiche, hanno fatto sì che molti, che già
avevano deciso la venuta, se ne restarono a casa. La conseguenza fu una metà
dei mattoni messi a disposizione del Dott. Meynardi, è rimasta dov’era,
cioè alla Cadorina. Pazienza, speriamo però di ripetere un altro
pellegrinaggio anche più numeroso, nel quale porteremo su anche altro
materiale. Sull’esempio del Dott. Meynardi, che ha dato i mattoni, c’è
altra persona che già ha fatto sapere che regala parecchi metri cubi
di sabbia, ed è il sig. Giuseppe Martinatto di Giovanni, che fin d’ora
ringraziamo di cuore. L’idea dei restauri piace a tutti, perché
tutti ne vedono la necessità, perché in tutti è viva
la devozione a S. Giorgio, protettore del paese, sul quale pare dall’alto
stendere le sue braccia. Alle ore 10 ebbe inizio la messa cantata, durante
la quale il Vicario disse brevi parole intonate ai momenti; parole che trovarono
eco in tutti i cuori, ha detto dell’assistenza di S. Giorgio sui nostri
soldati, da alcuni anni i Rettori della festa sono militari che sempre furono
protetti e salvati dal Santo. Ha parlato dei restauri che sono urgenti, perché
la cappella non rovini completamente; la quale se sarà ritornata alla
bellezza antica, formerà attraente mèta di pellegrinaggi e di
gite sul monte, dal quale si gode un meraviglioso panorama, che si estende
dalle Alpi e Prealpi a quasi tutto il Piemonte. La buona disposizione di tutti
per i restauri e la devozione verso S. Giorgio, si possono arguire anche dal
fatto che sono state raccolte nel solo giorno della festa lire 1.250. Alle
quali facciamo qui, seguire altre offerte già ricevute all’Ufficio
parrocchiale e che ammontano a 960 lire, ringraziamo questi oblatori, che
hanno così aperta la lista delle offerte.
E’ proibito alle Donne, entrare in chiesa o accostarsi ai SS. Sacramenti,
senza avere le calze lunghe e senza essere vestite secondo le regole della
modestia cristiana. In questi dolorosi frangenti di guerra, le donne dovrebbero
essere disposte a vestire di gramaglie e di sacco per placare la Divina Giustizia
e affrettare la pace, e non dare segni, come purtroppo molte fanno, di leggerezza,
di poca aderenza alla realtà dei momenti, di poco rispetto ai luoghi
sacri e d’intolleranza delle disposizioni delle Autorità Ecclesiastiche.
“L’immoralità delle donne è indizio di decadenza
dei popoli”. – Questo detto ha la sua prova nei fatti a cui dolosamente
assistiamo. – Donne cristiane, dimostrate anche nel vestito che avete
vera fede cristiana.
Luglio e Agosto 1944
Una Parola speciale per gli Operai. Questa volta intendo
parlare agli Operai. La nostra parrocchia nella sua massima parte è
composta d’agricoltore o proprietari o affittatoli. Non manca però
una buona percentuale d’operai che ogni mattina lascia la casa e il
paese per recarsi in città, non senza rilevante disagio, per guadagnarsi
il pane. In questi momenti tristi, sono appunto gli Operai, che si trovano
in maggiori difficoltà di vita, che ha un particolare bisogno di conforto,
d’aiuto e di sentire quelle parole di verità e di giustizia,
che solo la religione sa dire. I nostri operai lavorano sovente in ambienti,
ove sono esposti alla nefanda propaganda antireligiosa, potrebbero lasciarsi
impressionare da false teorie, le quali cercano di illudere il lavoratore
per farne strumento di rivoluzione.
Cari Operai, è giusto che voi siate assillati dai problemi inerenti
al lavoro e vi preoccupiate di un avvenire che desiderate migliore del passato
del presente. Parlate tra voi e tanto spesso vi sentite parlare da altri dei
Diritti dell’Operaio: fate attenzione per non essere ingannati. I vostri
giusti diritti vengono dal Vangelo, che fu predicato dal Divino Operaio, quale
fu Gesù Cristo; solo quando il Vangelo sarà da tutti predicato,
gli operai staranno bene. Voi lo sentite che non basta la paga per farvi felici
e contenti, perché l’uomo non vive di solo pane. Voi, oltre al
salario giusto, avete diritto di essere trattati con dignità, da uomini,
non come bestie o macchine; avete ad un lavoro proporzionato all’età,
alle forse, al sesso; avete diritto al riposo festivo; se avete una famiglia
(e ogni operaio aspira a formarsi una famiglia che sia il suo nido d’amore)
avete diritto di guadagnare quanto fa bisogno per mantenerla e per educarla
convenientemente; avete diritto di potervi acquistare una casetta, un orto,
un campo; avete diritto di essere aiutati e difesi dallo stato e non schiacciati
dalla massa o assorbiti come tante ruote nell’ingranaggio del capitalismo
totale. Belle cose, direte, cari operai, ma come faremo ad ottenerle? Non
si devono certo ottenere con la rivoluzione, perché ciò che
si ottiene con la violenza non può durare. Si otterranno con la evoluzione,
in altre parole a poco a poco, come bene insegnò l’attuale Pontefice,
parlando a 25 mila operai, radunati in Vaticano: credete che l’influenza
e gli insegnamenti del Papa a vostro favore, verranno molto più che
non i discorsi violenti dei falsi profeti, che specialmente in questi momenti
cercheranno di sfruttare il vostro malcontento e la vostra esasperazione cagionata
dalla guerra, per farsi uno sgabello e salire al comando, lasciando che l’operaio
tiri sempre la carretta. Guardate in Russia cosa è avvenuto, nel posto
più alto ci sta il così detto Zar rosso con la sua corte di
sommi gerarchi, più sotto ci sta l’esercito dei poliziotti con
poteri assoluti; più sotto la casta degli impiegati e funzionari, dei
commissari e propagandisti; e all’infimo grado la massa sterminata degli
operai e lavoratori. Naturalmente gli stipendi, gli alloggi e i privilegi
sono in proporzione. Si tratta di una vera dittatura non del proletariato,
ma sul proletariato. Cari Operai, solo la religione cristiana può risolvere
i problemi sociali con vero vantaggio dell’operaio, perché essa,
che tutti affratella nel comune Padre che è Dio, essa non comanda solo
la giustizia, ma anche la carità, che sono le due virtù che
non devono mai essere disgiunte, se si vuole che nel mondo regni la pace,
l’ordine e il benessere. Nell’ordine nuovo che tutti ci auguriamo
nasca dopo questa rovinosa guerra, ci sarà un vero miglioramento delle
condizioni dell’Operaio, se si terrà conto dell’insegnamento
preciso, fatto dal Papa nei Suoi meravigliosi radio messaggi. Sono in progetto
riunioni parrocchiali di soli uomini per lo studio e la discussione dei problemi
sociali; ne riceverete presto l’avviso e l’invito; procurate di
non mancare, perché in questi momenti si deve anzitutto avere idee
ben chiare, per sapere dove si vuole arrivare e come si può arrivare.
Ascoltate come sempre il vostro Vicario.
Oblazione straordinaria. Il Vicario, con l’incarico di presidente, ha
annunziato al pubblico durante il saggio dei bimbi, la straordinaria oblazione
di lire dieci mila, ricevuta entro il mese di giugno passato a favore dell’Asilo.
La benefica e generosa persona è il sig. Carlo Brocchi, residente a
Piossasco, nell’ambito di questa parrocchia. L’annunzio è
stato accolto con fragorosi applausi, ai quali il Vicario aggiunse fervidi
ringraziamenti all’indirizzo del sig. Brocchi, il cui atto munifico
merita di essere additato com’esempio a tutti. Anche questa è
una chiara dimostrazione che l’attività di questa Istituzione
è notata e apprezzata largamente e in alto, da ogni ceto di persone,
le quali benevolmente danno aiuti, perché l’Opera si sviluppi
sempre più e sempre meglio secondo i programmi educativi delle Scuole
materne. L’oblazione straordinaria è giunta opportuna, perché
sarà d’incoraggiamento all’Amministrazione, la quale sta
preparando progetti di miglioramenti e ampliamenti dei locali. Al sig. Brocchi
si rinnovano da queste colonne o più sinceri ringraziamenti. Altre
offerte ricevute per un ammontare di lire 1.740.
Settembre 1944
L’Associazione Dame di Carità di S. Vincenzo.
Si è compiuto nel mese di luglio scorso un anno dalla fondazione di
questa benefica Associazione, che si occupa dei poveri della parrocchia. L’anniversario
è stato ricordato con una funzione religiosa e con un’assemblea.
La funzione religiosa avvenne proprio il giorno di San Vincenzo, mercoledì
19 luglio. Alle ore 8,30 nella chiesa parrocchiale con le Dame di Carità
intervenivano le famiglie bisognose che vengono sussidiate dall’Associazione.
Celebrava la messa il sig. Vicario, che in breve discorso di circostanza parlò
della carità di S. Vincenzo, alla quale s’ispira l’opera
delle nostre Dame, e invitò i beneficati a rivolgere preghiere riconoscenti
a Dio per tutti coloro che forniscono fondi all’Associazione nostra
di San Vincenzo. Dopo la funzione, nel salone parrocchiale, a tutte le famiglie
venne consegnata una busta di danaro, a chi n’aveva bisogno, furono
distribuiti zoccoletti adatti per la stagione estiva. Martedì 15 agosto,
fu tenuta l’Assemblea generale delle signore iscritte all’Associazione
o che finora servite dell’Associazione per fare della carità
nella nostra parrocchia. Fu fatto un resoconto morale e finanziario del 1°
anno di vita dell’Associazione. Quanto lavoro, quanta carità!
Le Dame visitatrici ogni settimana hanno visitato oltre 30 famiglie, recando
loro pane, medicine, effetti di vestiario, distribuendo denaro per soccorsi
vari, pacchi Natalizi e Pasquali, raggiungendo la cifra complessiva di oltre
32 mila lire di spese. L’Associazione si è occupata anche di
bambini che ha fatto ritirare in appositi Istituti, preparando corredi e pagando
rette mensili. Le Dame ebbero la felice idea di preparare anche una Maternità
presso il locale Ospedale. Se in mille modi si svolge l’attività
dell’Associazione per far arrivare soccorsi ai bisognosi, bisogna affermare
che anche tante e straordinarie sono state le iniziative intraprese per rifornire
la cassa. Il maggior merito va attribuito evidentemente alla Presidente sig.ra
Boneschi Vittoria, tanto ben coadiuvata dalle volenterose Signore che compongono
il consiglio Direttivo.
La Cappella di San Valeriano. La storia, che sta scrivendo le dolorose pagine
di questa terribile guerra, avrà qualche grave episodio da registrare
anche su Piossasco. I Piossaschesi per proprio conto ne hanno impresso il
ricordo in modo incancellabile. La Cappella di S. Valeriano, centro d’ardente
devozione dei fedeli delle due Parrocchie, segno di speranza dei nostri soldati
di tutte le guerre, opera pregevole per antichità, come l’aveva
dichiarata un Ministro d’Italia, ora non è più che un
cumulo di rovine. Ci siamo già portati più volte sul posto col
cuore in pianto. Caduto il tetto e il soffitto; rimane in piedi il solo muro
a nord, spezzati e diroccati gli altri; là fra le travi e gli assi
pendenti sulle rovine, eguali a quelle di un terremoto, è rimasto pressoché
intatto il quadro di San Valeriano. Guardando il glorioso Martire, ora tormentato
e ferito in effige, ci parve sentire la sua voce che dicesse: “Mi sono
offerto vittima per voi, per salvare le vostre famiglie e le vostre case”.
“Ebbene, abbiamo risposto, la popolazione riconoscente ti farà
risorgere una Cappella più bella e più pregevole. Tu degnati
continuare la tua protezione sul paese, sui devoti vicini e lontani”.
Il quadro è stato ricuperato e portato nella chiesa parrocchiale, donde
un giorno, speriamo non tanto lontano, ripartirà trionfalmente per
ritornare lassù sulla sua aspra balza, e ripetere al mondo, perché
sia registrato ancora una volta nella storia: “Dio non muore”.
Sono già arrivate offerte per la futura Cappella, segnaleremo nelle
prossime volte.
Salviamo la Pineta. La pineta, che riveste ormai tutta la montagna di San
Giorgio, era guardata finora come un tesoro da parte del paese, ed i Piossaschesi
avevano imparato a rispettarla. Oltre che una bellezza per il monte così
ben rinverdito, era un evidente vantaggio per la purificazione dell’aria,
resa più salubre e profumata. Ma ora che succede? Ai deprecati fuochi
distruttori si accompagnano troppo frequenti e gravi asportazioni di piante
da parte della gente, che ha circa bisogno di legna e che crede di potersi
servire a suo agio dei pini della pineta, che atterra benché verdi
e prosperosi. – E che male c’è? - dicono gli approfittatori,
poiché non c’è nessuno che protesta, nessuna guardia comunale
o forestale compare mai ad impedire quello che si sta compiendo; così
a poco a poco si fanno dei vuoti, si allargano quelli già esistenti,
e la pineta è rovinata. Alle famiglie bisognose affermiamo che si accontentino
dei pini secchi, alle altre (poiché vi sono persone che abbattono pini
non per bruciare per proprio conto, ma per vendere o trasportare altrove)
ripetiamo che la distribuzione che fanno, non è lecita né di
fronte alla coscienza né di fronte al paese. Vogliamo intanto sperare
che le Autorità locali, non resteranno più completamente assenti,
chè diversamente darebbero l’impressione che la pineta non interessa
più il Comune e che chiunque (sfollati e non sfollati) può continuare
nella rovina e distribuzione della medesima. Per amore del paese, salviamo
la pineta!!
Ottobre 1944
Nuova balaustra in chiesa. La Cappella dell’Immacolata,
in fondo alla navata sinistra di nostra Chiesa parrocchiale era la cappella
gentilizia dei Conti Piossasco di None. Ma da quando i sigg. Martina, eredi
dei Conti, rinunciarono ad ogni diritto di patronato, la cappella come tutte
le altre parti della chiesa, passò alle cure del Vicario, il quale
pensò subito a migliorarne le condizioni. Ed ecco che una domenica
dell’agosto scorso, i parrocchiani ebbero la lieta sorpresa di ammirare
una candida balaustra di marmo con due gradini pure di marmo bianco e una
finestra nuova aperta per dare più luce alla Cappella tanto scura.
Il nuovo lavoro, intonato al candore della Immacolata, abbellisce quando mai
la Cappella, mentre ha pure lo scopo di favorire la devozione alla Madonna
Immacolata. Qualcuno ha chiesto quanto sia costato e se si può concorrere
alla spesa. Rispondiamo che il lavoro è costato cinque mila lire e
che si accettano libere offerte.
Salvi per miracolo. Nel pomeriggio del 21 agosto scorso, quattro velivoli
nemici, dopo aver volteggiato nel cielo di Piossasco, sganciavano due bombe
ciascuno e quindi scendevano a mitragliare una colonna militare che transitava
sulla strada provinciale. Il Vicario tosto si portava sul luogo, passando
alla frazione Cappella, ove incontrava i borghigiani, i quali ancora sconvolti
in viso e trepidanti ritornavano alle proprie case, mentre raccontavano il
pericolo scorso, perché essi trovavano nei campi r nei prati a lavorare
o al pascolo, nei pressi della strada, ripetevano con sincerità: “Siamo
salvi per miracolo!”. Quindi il Vicario si recava alla frazione Milone,
ove erano cadute le bombe; anche là si vide venire incontro facce bianche
e spaventate e si sentì ripetere: “Siamo salvi per miracolo!”.
Le bombe erano cadute vicinissime alle case, tanto che umanamente parlando
queste sarebbero dovuto cadere; invece non ebbero che qualche tegola rotta.
Il più grave pericolo corse Elia Bonetto Caterina, che nel momento
del bombardamento si trovava nel cortile antistante la casa (la più
vicina al luogo del disastro). Si strinse fortemente al cuore i suoi tre piccoli
bimbi, raccomandandosi a Dio, mentre terriccio, pietre, tegole le cadevano
tutt’attorno, essa rimase miracolosamente illesa. Un altro caso sorprendente
fu quello di Giuseppe Martinatto di Giovanni, il quale arrivava a Milone proprio
nel momento in cui venivano sganciatele bombe. Si trovava vicino al suo cavallo
che conduceva il carro; ma ad un dato punto fu proiettato giù dalla
scarpata della strada, e non vide e non sentì più nulla, finché
svegliatosi come da un sonno, cercò il cavallo che illeso si era fermato
davanti ad un’enorme buca fatta da una bomba caduta sulla strada. Sia
alla Cappella come a Milone nessun ferito tra la nostra popolazione. Come
si è visto qui la potente protezione della Madonna che ha difeso tutti.
Ringraziamo e continuiamo a pregare con fiducia.
Salviamo al Pineta. Qualcuno si è mostrato offeso per l’articolo,
che abbiamo pubblicato su quest’argomento. Sappiamo che qualche volta
la verità offende; eppure quando è ora la verità bisogna
dirla, noi l’abbiamo detta. Siamo contenti che l’Autorità
Municipale abbia percorso provvedimenti, che si desiderano già molto
prima, a tutela della pineta, la quale non è solo una ricchezza per
il Comune, ma è soprattutto una bellezza per il paese. Ora c’è
da sperare che ci sia la necessaria vigilanza da parte degli incaricati, affinché
i provvedimenti non restino lettura morta. Abbiamo letto sui giornali, che
in qualche località i militi della G.N.R. hanno arrestato alcuni disboscatori
arbitrari, che asportavano legna da terreni appartenenti ad enti pubblici.
Questo non capiterà qui, perché i Piossaschesi sono osservanti
delle disposizioni delle Autorità. Per altra parte può darsi
che il Municipio disponga che una certa quantità di legna sia distribuita
ai poveri per il prossimo inverno. La guerra si prolunga e i disagi accrescono,
perciò l’Ente Comunale d’Assistenza non mancherà
di svolgere una sempre più larga azione di beneficenza, per la quale
sarà non sostituito, ma coadiuvato dalle Associazioni Vincenziane parrocchiali.
Questa è l’ora della carità e della beneficenza.
Novembre 1944
Carissimi Parrocchiani, il nostro voto fatto e le molte e
insistenti preghiere che si fanno nella nostra parrocchia, hanno finora ottenuto
un’evidente protezione della Madonna delle Grazie sopra Piossasco. Ma
con il protrarsi e l’avvicinarsi della guerra, nuovi e forse più
gravi pericoli si affacciano. Occorre ravvivare la nostra fede, occorre intensificare
le nostre preghiere, bisogna stringersi più ancora sotto il presidio
della Vergine SS. Pertanto lancio un altro appello per una Giornata di Preghiere
nel piccolo Santuarietto del Prarosto; appello che sarà certamente
raccolto dai vostri cuori trepidanti; di modo che col vostro pronto intervento,
dimostrerete alla Madonna la vostra pietà filiale, la vostra sicura
speranza nella Sua protezione. La Giornata scelta e fissata è lunedì
6 novembre. Alle ore 8 vi sarà messa cantata e preghiere speciali;
alla sera alle ore 16 vi sarà il rosario, canto delle Litanie della
Madonna e preghiere speciali. La Vergine SS. delle Grazie voglia esaudire
le nostre fervorose suppliche, voglia sentire compassione delle nostre miserie,
voglia stendere sulla nostra parrocchia, sul paese la Sua potente mano protettrice
e salvarci. La nostra riconoscenza sarà imperitura e avrà solenni
manifestazioni, che daranno a Lei onore e renderanno sempre più decorosa
e bella la Cappella del Prarosto. Divenuta ormai un centro efficace di viva
devozione alla Madonna.
Per la nuova Cappella di San Valeriano. Nella lettera inviata al Comando Germanico
per chiedere un contributo per la riedificazione della Cappella cannoneggiata
e distrutta, affermavo che “San Valeriano è molto onorato e pregato
dai Piossaschiesi, i quali sollecitano il momento in cui, rifatta la Cappella,
il glorioso Santo riprenderà la sua protezione su questa gente laboriosa
e tranquilla”. Non ho mentito. Di fatti dalla più piccola frazione
al centro del paese, dalla più povera casa al palazzo comunale, è
un continuo interessarsi sul quando risorgerà la Cappella di San Valeriano,
è un promettere aiuti e concorsi perché risorga più bella
di prima. Ebbene posso rispondere a tutti che ho già affidato ad un
architetto l’incarico di preparare un progetto della nuova Cappella.
Egli è già stato sul luogo a prendere le necessarie misure,
per fare alcuni rilievi preliminari e sta lavorando per darci presto un disegno;
attendo con impazienza il momento di dare il “via” ai primi lavori
di sgombero delle macerie e di preparazione. Intanto sto pensando alla costituzione
di un comitato di persone, delle due parrocchie, le quali mi possano aiutare
nella risoluzione di difficoltà e problemi che si dovessero incontrare
e per collaborare con me alla raccolta delle offerte, affinché al più
presto possibile riappaia sul roccioso brich la Cappella di San Valeriano,
quale monumento storico e glorioso. Inizio la pubblicazione delle offerte
già ricevute, porgendo vivi ringraziamenti a tutti. Ma un grazie speciale
rivolgo alla famiglia dell’Ing. Ferrero, la quale coadiuvata dalla famiglia
del Dott. Cresio, il 1° ottobre scorso, ha organizzato nella propria villa
un trattenimento o riunione a favore della ricostruenda Cappella di S. Valeriano.
Gli intervenuti recarono le loro generose e spontanee oblazioni, che raggiunsero
la bella cifra di 3.755 lire. Diamo calorosi applausi a questo fatto, il quale
va segnato anche perché dimostra quanto sia forte la corrente di devozione
e di simpatia, esistente nella parrocchia di S. Francesco, verso S. Valeriano.
Lascio al nostro Santo l’incombenza di ricompensare degnamente i suoi
devoti con le più desiderabili grazie. A tutti prometto l’appoggio
delle mie preghiere.
I° elenco offerte pro S. Valeriano. Raccolte tra la popolazione e tra
le persone intervenute al trattenimento in casa Ferrero, per un totale di
lire 5.985.
Dicembre 1944
Ai Parrocchiani ed ai Lettori del Bollettino, il Vicario
augura Buon Natale!
Per la ricostruenda Cappella di San Valeriano. Dal Commissario Prefettizio
di Piossasco abbiamo ricevuto in data 4 novembre la seguente lettera: “Dal
bollettino mensile della vostra parrocchia ho appreso la bell’iniziativa
per la ricostruzione della Cappella di San Valeriano. Mi associo alla vostra
attività in tal campo ben lieto di collaborare a quest’ottima
iniziativa”. Questa lettera del Capo del Comune ci ha fatto molto piacere,
perché la collaborazione da parte del Municipio ha per noi una grande
importanza. Quindi, il nome del sig. Commissario Prefettizio figurerà
in prima linea nel Comitato d’onore che si sta preparando e che sarà
pubblicato nel prossimo numero del bollettino. Ci consola vedere che ben si
comprende come questa ricostruzione sia reclamata all’unanimità
dalla popolazione di Piossasco e si promette di volervi contribuire. Quest’unione
d’intenti da parte delle Autorità e del popolo, c’incoraggia
ad iniziare quest’opera che nei momenti attuali presenta non indifferenti
difficoltà. In questo mese di dicembre, sarà compiuto il lavoro
di rimozione delle macerie e le demolizione dei tronchi di muri della rovinata
Cappella per preparare il tracciato e le fondamenta della nuova costruzione.
Perciò sarà necessaria l’opera di volenterose persone,
che certamente si presenteranno. A questo proposito cogliamo l’occasione
per ringraziare pubblicamente alcune persone che già si sono prestate
con lodevole prontezza per il ricupero dei travi, assi e legname, che tutto
con non lieve fatica fu trasportato giù alla Cadorina, dove il sig.
Colombaro Battista col carro condusse gratuitamente in parrocchia. Queste
persone, salvo omissioni, sono: Aldo Bruno, Aleardo Lanza, Albino Colombaro,
Bruno Bertolin, Maria Martinatto, Domenica Rolando, Santina Mia. Ne invochiamo
la ricompensa da S. Valeriano, e siamo sicuri che il loro esempio sarà
imitato per l’avvenire da molti altri.
Ecco intanto altre offerte per un totale di lire 3.060, che vanno ad aggiungersi
alle altre.
Alla Cappella del Prarosto. Come fu pubblicato, il 6 novembre avvenne una
Giornata di preghiere alla Cappella della Madonna delle Grazie al Prarosto.
L’intervento della popolazione delle due parrocchie è stato imponente
tanto il mattino alla messa, quanto il pomeriggio per il rosario e il canto
delle litanie. Per due volte il Vicario ha recitato pubblicamente la preghiera
votiva, compilata appositamente, per invocare dalla Madonna SS. sulla nostra
parrocchia e sul paese la di Lei protezione in questi dolorosi frangenti.
La giornata si è chiusa con la benedizione ed il bacio della reliquia
della Vergine SS., lasciando nei cuori di tutti una rinnovata speranza di
salvezza.
Nell’Azione Cattolica Parrocchiale.
Gruppo Donne. Nell’iniziare il nuovo anno sociale 1944-45, il Vicario
ha voluto rinnovare il Consiglio Direttivo, che nell’assemblea mensile
di novembre ha presentato al Gruppo così formato: Lucia Gontero presidente,
Giovanna Mola vicepresidente, Luigina Mola Elia segretaria, Modesta Caro,
Cesarina Andruetto, Lucia Gardois, Rosa Spesso, Francesca Lanza, Virginia
Buttigliengo, Albina Brero Elia, Lidia Frigeris e Domenica Rolando consigliere
e delegate. Il Vicario ha ringraziato le Consigliere che lasciavano la carica
per l’opera prestata, di cui avranno degna ricompensa da Dio; quindi
è passato alla spiegazione della 1a lezione del testo di studio per
il nuovo anno sociale. Si sono intanto aperti i tesseramenti, che procedono
regolarmente.
Unione Uomini. Si è riformato il Consiglio di Presidenza con elementi
in prevalenza giovani, segno di rinnovata volontà d’azione. Ecco
i nomi: Michele Elia presidente, Mario Bianco vicepresidente, Mario Paviolo
segretario, Giovanni Andruetto, Mario Brero, Livio Lanza, Angelo Mola e Virgilio
Mola consiglieri. Nell’adunanza di novembre si è dato uno sguardo
al passato, al lavoro compiuto e non compiuto, e uno sguardo al futuro, esaminando
per sommi capi il vasto programma da svolgere nel nuovo anno sociale. L’Azione
Cattolica non è un partito, ma un’associazione di laici che vogliono
lavorare per cristianizzare coscienze, famiglie e società, mai ce ne
fu bisogno come ai tempi nostri. Il nuovo Consiglio sta studiando come meglio
attuare i punti del programma della nostra parrocchia; e intanto si sta svolgendo
il tesseramento, il quale no0n deve subire regressi dagli altri anni, nonostante
che la quota sia stata aumentata.
Pagare le decime… Al Comune, alla Provincia, allo Stato si paga puntualmente
nei giorni fissi, presso l’esattore e presso altri uffici. E alla Chiesa?
Madre benigna e rispettosa della libertà, la Chiesa non impone tasse
o imposte annuali; lascia che i suoi figli facciano spontaneamente e secondo
le proprie forze. In realtà tutti i cristiani devono sentire questo
dovere di sovvenire alle necessità della chiesa con elemosine ed offerte.
Diciamo tutti i cristiani, perché tutti godono dei benefici spirituali
che la chiesa amministra e distribuisce. Per questo motivo nella nostra Parrocchia
vi fu sempre l’usanza di fare la questua del grano e della meliga; ma
da alcuni anni questa essendo impossibile, si raccolgono equivalenti offerte
in denaro. Però va giustamente notato che anche chi non coltiva né
grano né meliga, non è esente dal fare la sua offerta annuale
per i motivi sopradetti. Queste offerte furono raccolte nei giorni delle Quarantore
e raggiunsero la cifra di lire 3.395. chi non avesse ancora fatto il suo dovere,
può versare quanto crede all’Ufficio parrocchiale. Come fu annunziato,
le offerte sono destinate alla costruzione di un nuovo altare di marmo nella
nostra chiesa, in onore di Sant’Antonio abate. A questo scopo abbiamo
ricevuto lire 900.
I nostri progetti per il 1945. Ringraziando Iddio siamo arrivati,
sebbene stanchi e sofferenti per la causa della guerra, alle soglie del nuovo
anno. Spingendo innanzi lo sguardo nella sicura fiducia che questo sarà
l’anno della pace, pensiamo come realizzare i nostri progetti. Essi
sono molti; qualcuno meno coraggioso potrebbe anche assicurare che sono troppi.
Eccoli: in chiesa parrocchiale, resta da ultimare l’altare della Madonna
del Suffragio, mancante ancora della decorazione; c’è da rifare
in marmo l’altare di Sant’Antonio Abate; c’è il battistero
che aspetta una restaurazione, che lo porti al decoro che giustamente gli
spetta. Fuori della chiesa parrocchiale, c’è la cappella di San
Giorgio che attende la continuazione dei lavori di restauro; c’è
un altare votivo di marmo da preparare nella cappella del Prarosto; e soprattutto
c’è la Cappella di San Valeriano da rifare dalle fondamenta.
Compiremo tutte queste opere nel 1945? Non n’abbiamo la presunzione;
ma certamente alcuni lavori li finiremo, altri li spingeremo avanti il più
possibile, specialmente se la pace arriverà presto. Tutto dipenderà
da molti fattori; ma evidentemente molto si potrà fare se non mancherà
tra noi né la fiducia né l’unione. Per tutte queste opere
sono già state iniziate sottoscrizioni, e mese per mese pubblicheremo
su questo bollettino le offerte. Questo caro bollettino, che in questi momenti
costa un occhio. Dieci mila lire annuali non bastano più a pagarlo.
Eravamo indecisi se lasciarlo morire; ma poi abbiamo pensato che esso è
un filo prezioso che lega spiritualmente parroco e parrocchiani, chi scrive
e chi legge, ed è un valido aiuto per la propaganda a favore delle
nostre opere; quindi lo conserviamo in vita… a qualunque costo. Voi,
Parrocchiani e lettori, leggetelo dalla prima parola all’ultima, trattandolo
come un affettuoso amico, che v’indica il bene e vi stimola a farlo,
per la gloria di Dio e anche per l’onore della parrocchia e del paese.
Esso vi porta intanto un fervido augurio di BUON ANNO.
Il Nostro Asilo San Vito. Fra tanto fervore d’opere che si nota nella
nostra parrocchia, fa piacere vedere che il nostro Asilo non è perduto
d’occhio, ma è ricordato in tanti modi. Registriamo con speciale
compiacenza quello che avvenne nel pomeriggio di domenica 19 novembre scorso.
Il salone era gremito fino all’inverosimile da un pubblico straordinario
per assistere ad una fantastica operetta: Pinocchio. L’esito della rappresentazione
è stato brillante, la serata ha piaciuto molto e l’incasso è
stato pure in proporzione: cinque mila lire sono state consegnate alla cassa
dell’Asilo; cifra mai raggiunta. A chi il merito? A chi il plauso? Alla
signora Giuseppina Preti, che con gentile pensiero ha indicato lo spettacolo
pro Asilo, e che con meravigliosa attività lo ha preparato e fatto
eseguire da un bello stuolo di bimbi e bimbe, i quali dimostrarono buone doti
artistiche riscotendo calori applausi. La sig.ra Preti fu coadiuvata egregiamente
dalla cognata signora Antonietta Giordani, che sedeva al pianoforte. Pertanto
l’Amministrazione dell’Asilo riconoscente ringrazia sentitamente
non solo le due Signore, ma anche le loro famiglie Preti e Giordani, per i
gravi disturbi che generosamente si assunsero e per l’opera benefica
a pro di quest’Ente. Altri hanno ricordato il nostro Asilo con le loro
offerte che pubblichiamo di lire 3210. A tutti i nostri benefattori siamo
lieti di poter assicurare che l’Asilo per grazia di Dio, per l’oculatezza
dell’Amministrazione e per la diligenza delle Rev. me Suore, funziona
molto bene, ed è frequentato da oltre 30 bambini, i quali ogni giorno
pregano per chi li benefica.
Una Guarigione Miracolosa? Un caso di guarigione inaspettata ha fatto parlare
molto di sé nella nostra parrocchia. E’ il caso della bimba Marchisio
Giuseppina di Luigi e di Jolanda Beltramino, di 20 mesi. Il suo male datava
dal marzo 1943. Curata dal dott. Silvani di Piossasco, fu riconosciuta affetta
da meningo - encefalite con paralisi infantile ed intossicazione intestinale.
Un complesso di malanni, per cui fu richiesto l’intervento del Prof.
Mussa, specialista per le malattie dei bambini. Egli giudicò il caso
gravissimo, e volle che la bimba fosse portata all’Ospedale di Giaveno,
ove egli l’avrebbe assunta in osservazione. Il 10 aprile la Giuseppina
era là ricoverata; ma il male aveva fatto tali progressi, che la bambina
sembrava agli estremi. La mamma, perché la figliola non morisse fuori
casa e perché il papà la potesse ancora vedere, decise di riportarla
d’urgenza a Piossasco in macchina. Prima che partisse, una professoressa
dell’Ospedale, temendo fortemente che la piccola non avrebbe sostenuto
il viaggio, le fece un’iniezione rinforzante perché non morisse
per istrada. La Giuseppina giunse viva a casa. La mamma, donna di gran fede
religiosa, che già aveva votata la figliola al S. Cuore di Gesù,
si rivolse con straordinaria confidenza al Ven.le don Balbiano di Volvera
(morto in concetto di santità e del quale si fa causa di beatificazione).
Si corse a voliera, si ebbe una preziosa reliquia di Don Balbiano che fu posta
sotto il guanciale della bimba, e s’iniziarono preghiere nella fiducia
di ottenere anche un miracolo. La Giuseppina immediatamente diede segni di
miglioramento. Il Dott. Prof. Mussa, informato, fu stupito che la bambina
ancora vivesse, venne a visitarla, meravigliato di questo fatto sorprendente,
che egli non sapeva umanamente spiegare. Dopo 38 giorni, durante i quali la
Giuseppina non aveva più parlato, il 26 maggio, improvvisamente esclamò
forte: Papa! e d’allora ricominciò a parlare e riprese tutte
le sue facoltà, ritornando allo stato normale, essendo scomparsa ogni
traccia del male o meglio delle diverse malattie che per tanto tempo l’avevano
tormentata. Si può dirla una risuscitata. Ora la bimba gode perfetta
salute, è piena di vivacità e bellezza, come appare anche dalla
fotografia che qui pubblichiamo, e forma la gioia dei suoi genitori, che per
lei vissero lunghi giorni d’ansia e di trepidazione; per riconoscenza
a Dio vogliono adesso che sia pubblicata la grazia ricevuta.
Pro ricostruenda Cappella di S. Valeriano. Ecco il 3° elenco delle offerte
pervenute per la nuova Cappella di San Valeriano, che tutti sollecitano e
desiderano che sia presto ricostruita. Registriamo lire 2.375. Per mancanza
di spazio non c’è possibile questa volta comunicare maggiori
informazioni sulla ricostruenda Cappella di S. Valeriano; speriamo di poterne
parlare nel prossimo mese.
Pro Bollettino. Ringraziamo i benefattori perché registriamo la somma
di lire 7.045, e con questo chiudiamo il bilancio del Bollettino del 1944,
avvertendo che il rincaro dei prezzi porta il costo annuale del bollettino
a circa 15 lire.
Febbraio 1945
Adunanze e Conferenze straordinarie. Allo scopo di favorire
la coltura intellettuale, morale e religiosa dei nostri parrocchiani e per
avviarli sempre più ad una pratica razionale e completa della Fede
cristiana, sono stati tenuti corsi di conferenze da vario genere e alle diverse
sezioni dell’attività parrocchiale.
1°) Alla Gioventù femminile furono tenute tre lezioni sulla Carità
(nel mese di dicembre), le quali dettero il loro frutto nel concorso che le
Giovani prestarono per i pacchi natalizi alle famiglie bisognose, facendo
abbondanti offerte.
2°) Gli Uomini e i Giovani ebbero due Conferenze il 31 dicembre e il 1°
gennaio; la prima sulla “Libertà” e fu svolta dal Prof.
Cav. Mattana, la seconda sul “Miracolo venduto da un medico”,
fu svolta precisamente da un medico, in altre parole dal Prof. Stefano Battistini.
I presenti furono numerosissimi, riempiendo il salone in modo insolito.
3°) Alle Donne, radunate nelle sere del sei e del sette gennaio, fu trattato
il tema “La Madre e il Fanciullo”. La prima sera parlò
la sig.na Salvina Mattana, che nella sua qualità di Maestra, svolse
con competenza il suo argomento sulla missione educatrice della Madre.
Purtroppo dobbiamo affermare che questa fu l’ultima conferenza della
sig.na Mattana, poiché essa perdeva tragicamente la vita nel pomeriggio
del giorno 9 gennaio nel barbaro mitragliamento del treno, avvenuto ad Orbassano.
Lo stroncamento, in modo tanto tragico, di questa giovane vita così
piena di belle speranze, ha destato nel paese un doloroso rimpianto. In Lei
l’Azione Cattolica perde un prezioso elemento, poiché la sig.na
Mattana, che era Vicepresidente dell’Associazione giovanile della Crocetta
in Torino, svolgeva ampiamente in parrocchia e fuori la sua collaborazione
attiva ed entusiasta per tutte le opere di bene per l’evento del regno
di Cristo nel mondo. Lascia totalmente soli i suoi amati genitori, dei quali
possiamo comprendere il vivo cordoglio; per loro per Lei leviamo speciali
preghiere a Dio.
Compagnie Figlie di Maria. “O rinnovarsi o morire” dice un proverbio.
Appunto per riprendere nuova vita è stato ricomposto il Consiglio Direttivo
della Compagnia, che durava già da parecchi anni. Nell’adunanza
generale tenutasi domenica 14 gennaio, in preparazione alla festa di Santa
Agnese, ne fu comunicata alle consorelle. Direttrice Maria Gontero, vice direttrice
Anna Mola, tesoriera Agnese Elia, segretaria Rina Zoppetto, Maestra delle
aspiranti, Giovanna Buttigliengo, Consigliere Michelina Rolando, Rita Fiora,
Elda Bertinetto. Nella stessa riunione è stata fatta la proclamazione
anche della Priora e Vice priora di quest’anno. Esse sono rispettivamente
Caterina Elia di Antonio e Rita Bergoglio. E’ stata data pure una relazione
finanziaria, da cui è risultato alla Compagnia un fondo attivo discreto,
dal quale furono prelevate lire 500 e offerte per i lavori compiuti alla Cappella
dell’Immacolata nella nostra chiesa. Auguriamo al nuovo Consiglio una
vita attiva e feconda di molto bene.
Festa della Madonna del Prarosto. Questa festa, che quest’anno cade
nel giorno 13 del corrente mese di febbraio, martedì avanti le ceneri,
dovrà essere quest’anno celebrata con più slancio e fervore,
se non con maggiore solennità, poiché molto abbiamo da ringraziare
la madonna per la protezione finora usataci, e molto ancora ci resta a implorare
per poter uscire fuori salvi da questo terribile flagello, che pare stia sempre
per finire, intanto continua seminando più stragi e rovine. Alle ore
nove, vi sarà la Messa cantata alla Cappella; nel pomeriggio alle ore
16 vi sarà ancora alla Cappella, la recita del S. Rosario e della preghiera
che è stata pubblicata per rinnovare il vostro Voto alla Madonna delle
Grazie. Accorrete numerosi e fidenti. Rettori della festa sono i sigg. Giovanni
Fiora e Luigi Boursier.
Marzo 1945
Associazione Dame della Carità. Dalla relazione morale
e finanziaria, riguardante l’anno 1944, stralciamo alcune notizie, che
servono a darci un’idea dell’attività dell’Associazione
e dell’opera veramente complessa e provvidenziale, che le Dame sotto
la protezione di S. Vincenzo vanno compiendo nella nostra parrocchia. Le dame
Visitatrici, che sono 15, hanno compiuto in un anno ben 1296 visite alle famiglie
bisognose, assistendo un totale di 100 poveri, ogni settimana. All’ospedale
S. Giacomo è stata aperta una maternità, ove furono degenti
due donne felicemente e amorosamente assistite. Ogni settimana è stata
tenuta con regolarità l’adunanza delle visitatrici e delle consigliere,
nell’annata si ebbero parecchie adunanze generali delle associate contribuenti
od onorarie. La casa ha registrato in entrate, costituite da offerte per azioni,
da offerte libere, da recite, da questue, da vendite da un attivo artigianato
che funziona in casa Boneschi, da buone usanze, la somma di lire 65.083. ha
registrato uscite per pane e cibarie diverse, per sussidi, per buste-dono
a Pasqua, per pacchi Natalizi, per vestiario, per rette mensili di ragazzi
in collegio, un totale di lire 62.534. Queste rilevanti cifre cantano la dolce
poesia della carità e parlano della vitalità dell’Associazione,
che sotto la direzione intelligente, prudente e attiva della sig.ra Vittoria
Boneschi, va spargendo tanto bene materiale e morale nella nostra parrocchia.
Festa della Madonna delle Grazie. I tempi corrono eccezionali e in modo anche
eccezionali è stata celebrata quest’anno la festa della Madonna
del Prarosto. Dati i pericoli d’incursioni aeree con relativi bombardamenti
e mitragliamenti, si è creduto do non fare le funzioni alla Cappella,
ove i partecipanti sarebbero dovuto rimanere in massima parte fuori all’aperto,
ma di farla invece nella chiesa parrocchiale. Pertanto, la sera della vigilia,
il quadro della Madonna delle Grazie fu prelevato dalla Cappella e portato
in parrocchia, e il giorno seguente, 13 febbraio, si svolsero le funzioni
alla presenza del quadro esposto tra luci e fiori. Il concorso di gente ha
superato ogni attesa e ha riempito la Chiesa come nelle grandi solennità.
I fedeli delle due Parrocchie hanno fraternizzato in una dimostrazione straordinaria
di devozione, con un raccoglimento e una fede tali da impressionare e commuovere.
Le parole d’occasione, dette dal Vicario dall’altare, hanno fatto
vibrare le anime in un entusiasmo e fiducioso spettacolare amore e di riconoscenza
alla Madonna SS. che finora ha visibilmente protetto Piossasco. La generosità
degli intervenuti è stata anche eccezionale, di fatti la colletta raccolta
nella giornata ha superato le due mila lire. Dati questi fatti, la Madonna
del Prarosto avrà certamente il suo altare di marmo, come n’abbiamo
fatto voto; ma forse avrà qualcosa di più. Madonna delle Grazie,
prega per noi.
Le Nozze di due Fratelli. E’ raro il caso che due fratelli si sposino
nello stesso giorno e nella stessa funzione, come avvenne nella nostra parrocchia,
il 10 febbraio scorso, in una cornice di gran festosità. I due fratelli
erano Eraldo e Pierino Lovera, che sposarono rispettivamente Vitalina Bertinetto
e Turinetti Albina. Ricevuti alla porta della chiesa con omaggi di poesie
e fiori, occuparono posto in presbitero in banchi appositi, mentre la Chiesa
si riempiva di persone come mai si vide per altri sposalizi. Compì
il rito e celebrò la messa il Vicario, il quale tenne un paterno discorso,
dal quale traspirava la gioia del pastore ne poter rendere onorare e benedire
questi Sposi, che sono tra le migliori pecorelle e che a lui per anni hanno
prestato collaborazione, come iscritti e come dirigenti nell’Azione
cattolica. Erano presenti le bandiere delle due associazioni giovanili con
larga rappresentanza. La santa Messa fu dialogata tra il celebrante e i presenti;
anche gli sposi seguivano la messa con il loro Messalino. Spettacolo bellissimo,
che fu auspicio d’elette benedizioni, che Dio spargerà sul cammino
di questi fortunati Sposi, ai quali il più bello e indimenticabile
che loro vita.
La Festa di San Valeriano - 2 aprile. La Cappella, cannoneggiata dai tedeschi,
è completamente rasa al suolo; come si potrà fare la festa?
Ecco la risposta, se persisterà la guerra con i quotidiani pericoli
da parte d’aeroplani nemici, la festa si farà nella chiesa parrocchiale,
dove si trova già il quadro del Santo. Lo esporremo, come abbiamo fatto
per la Madonna delle Grazie e così alla presenza del quadro celebreremo
le funzioni, alle 9,30 e alle 16,30. Se invece saranno cessate le ostilità
e cessate quindi i pericoli delle incursioni, la festa si farà lassù
sul colle, all’aperto, sulle rovine della Cappella, là porteremo
il quadro e sull’altare provvisorio sarà celebrata la Santa Messa.
Quel giorno della festa dovrà essere come l’espressione di un
voto di tutto il paese, il quale vuole assolutamente che la Cappella risorga
e più bella di prima. E’ pronto il disegno della nuova Cappella;
i lavori di preparazione e di sgombro delle macerie sono già stati
fatti; anche le offerte arrivano, s’incalzano, si accrescano e parlano
dell’impazienza di tutti, perché presto sia data a S. Valeriano
degna riparazione dell’oltraggio subito. Elenchiamo l’elenco delle
oblazioni ricevute per la Cappella lire 3.095.
Aprile 1945
Non è uscito il bollettino in questo mese. La causa: per le ristrettezze economiche, che in questo periodo sono molto tiranne.
Maggio 1945
La festa di san Giorgio, si farà o non si farà?
Gli ottimisti affermano che ci sarà, perché vi sarà già
la pace. Se fosse vero, allora la festa dovrà assumere una solennità
veramente straordinaria; e a questo scopo essa è fissata per il giorno
10 corrente, festa dell’Ascensione, giornata che dovrebbe veder tutto
Piossasco salire sul monte a ringraziare il Santo protettore. La Messa lassù
sarebbe cantata alle ore 10. La Cappella di San Giorgio fu colpita l’estate
scorsa da una cannonata tedesca, che perforò il muro presso l’altare
dal lato dell’Epistola. Ora sono state contratte le debite riparazioni,
e aspettiamo tempi migliori per riprendere i restauri già iniziati.
Ecco intanto una lista d’offerte che ammonta a lire 805.
Per il Bollettino Parrocchiale. Nessuno si lamenti se nel mese scorso non
si è visto arrivare il Bollettino; l’economia, che in questi
momenti è molto tiranna, non ha permesso che uscisse.Speriamo che le
condizioni si facciano presto migliori, in modo che esso possa essere stampato
regolarmente ogni mese, intanto abbiamo registrato con le offerte lire 1255.
Notiamo con piacere che le cifre si sono maggiorate come richiedono i tempi,
e così c’è da credere che il Bollettino non resterà
più passivo. Molte grazie.
Sciopero sul Campanile. Dal giorno 2 aprile scorso, l’orologio del nostro
campanile si è messo in sciopero, non ha più suonato le ore.
E’ un vecchio orologio, che effettivamente sarà stanco e avrà
bisogno di essere sostituito; ma questo è possibile a pace avvenuta.
Rincrescere non sentire più battere le ore, pare che manchi qualche
cosa, manca un amico che ci avvertiva del tempo che passa, e che ci richiamava
d’ora in ora alle nostre diverse occupazioni. Serviva anche tanto per
l’esattezza e puntualità delle funzioni. Ma allora non si può
rimediare? No, certamente finché l’ufficio del campanile (pagato
dal Municipio) avrà l’illusoria paga di lire 500 (cinquecento)
l’anno. Per questo lauto salario c’è da caricare l’orologio
due volte il giorno, c’è da suonare il mezzodì, c’è
da dare il segnale in caso d’incendio, e tanti altri servizi. Se il
nostro Comune tratta così tutti i suoi dipendenti, non sarebbe da stupire
se lo sciopero si prolungasse. Per intanto invochiamo per il campanaro di
S. Vito una giusta retribuzione, onde si possa trovare chi assuma l’impegno.
La Festa di S. Valeriano, è stata celebrata nella chiesa parrocchiale
il giorno 2 aprile con un concorso di popolo come nelle più grandi
circostanze. Questo fatto dimostra quanto sia radicata e viva in tutti i Piossaschesi,
la devozione verso San Valeriano. L’abbondanza delle offerte raccolte
in chiesa e nell’ufficio parrocchiale, è segno del forte desiderio
di tutti che la rovinata Cappella risorga presto e più bella di prima.
Il progetto, già preparato, della nuova costruzione è stato
esposto all’entrata principale della chiesa parrocchiale, pare riuscito
di gradimento generale. La Cappella avrà attorno il suo grazioso porticato;
avrà la sua abside o coro; avrà un piccolo campanile. Tutte
cose che mancavano in quella precedente, la quale se era pregevole per antichità,
non lo era per niente per architettura e arte. Quando avranno inizio i lavori
della costruzione? Al più presto possibile, intanto stiamo studiando
per risolvere alcuni problemi, fra i quali quello di avere lassù l’acqua
per la calce. Speravamo anche di aver risolto quello del legname per il tetto
della Cappella, ma purtroppo il Municipio di Piossasco ha finora deluso le
nostre attese. I tempi cambieranno, cambieranno le situazioni e le persone,
di modo che ci sarà da sperare si avere dal Comune quel contributo
che la popolazione invoca. Intanto registriamo la somma di lire 6.215, a tutti
i più vivi ringraziamenti, significando che siano notificati all’Ufficio
parrocchiale gli errori che involontariamente avvenissero.
Giugno 1945
Questa è l’ora della riconoscenza. Quando la
radio annunciò che le ostilità in Italia erano cessate abbiamo
dato un largo sospiro. Finalmente, dopo cinque anni circa, era spuntata l’aurora
della pace. Non più bombardamenti e mitragliamenti, non più
rastrellamenti né feroci rappresaglie. Finalmente avremmo potuto dormire
tranquilli la notte e uscire sicuri di giorno. Il nostro pensiero si è
levato subito a Dio per ringraziarlo dal profondo del cuore. La nostra viva
riconoscenza va pure alla Madonna SS. delle Grazie e ai Protettori del paese
S. Giorgio e S. Valeriano. Ultimamente abbiamo avuto tra i piedi per oltre
un mese i tedeschi, i quali occupate da padroni le più belle ville
di Piossasco, ci facevano temere con trepidazione che la guerra passasse di
qui con la furia delle sue battaglie. Invece non successe il minimo incidente,
e quando sabato 28 aprile lasciarono il paese, fu per noi un gran sollievo.
Ultimo e più tangibile segno della protezione celeste si ebbe il giorno
seguente, quando, dopo il passaggio delle ultime colonne tedesche provenienti
da Pinerolo, furono fatti saldare i ponti minati. In Piossasco crollarono
il ponte frusto, il ponte che conduce al cimitero, ma non crolla il più
importante, quello nuovo sulla strada provinciale, che resta solo leggermente
danneggiato. Piossasco, tanto straordinariamente privilegiato, ha cantato
il suo solenne Te Deum, riconoscente è poi salito in pio pellegrinaggio
alla Cappella di San Giorgio, ove è stata celebrata la S. Messa alla
presenza di migliaia di persone. Non si era mai visto per il passato un tale
concorso di gente. Ora il pensiero corre alla Madonna delle Grazie del Prarosto,
per sciogliere i voti, fatti. La Cappella dovrebbe riuscire ad avere una migliore
sistemazione; diversamente la devozione verso la Madonna resterà sempre
inceppata. Non c’è strada d’accesso conveniente, non c’è
spazio sufficiente attorno alla Cappella; sicché per non avere danni
all’erba del prato contiguo, ci tocca o sospendere feste o trasportarle
in epoca non sempre opportuna. Di modo che finora non abbiamo ancora celebrato
la festa votiva promessa. Però è già allo studio di un
architetto l’altare di marmo da erigere secondo il voto fatto. Speriamo
che l’altare si possa inaugurare in settembre, per allora si prevede
una festa solenne. Per intanto ciascuno continui a ringraziare Iddio, la Madonna
e i Santi per la protezione ricevuta, è questa l’ora della riconoscenza;
nell’attesa che ritornino alle proprie case i figli ancora lontani.
Allora la gioia delle famiglie sarà completa, e si potranno organizzare
altre feste o giornate di ringraziamento. Se non tornassero più tutti?
Anche per loro, per tutti i Caduti dedicheranno una giornata d’affettuoso
ricordo e di suffragio. Gli Sfollati stanno riprendendo la via di Torino.
Essi hanno sentimenti di gratitudine verso Dio per il tempo passato qui in
molta tranquillità, in questo paese preservato divinamente da fatti
di sangue e di rappresaglie; e prima di partire, con riconoscente pensiero,
lasciano la loro offerta al parroco e per i poveri o per le Cappelle da restaurare
o per la Madonna del Prarosto. Li accompagni la benedizione di Dio e il nostro
ricordo cristiano. In questa atmosfera di vero spirito cristiano, di migliorata
fede religiosa, riprendiamo tutti i nostri posti di lavoro e di responsabilità,
nella più sincera concordia degli animi per il bene e per l’onore
del nostro paese. Il vostro Vicario.
Per onorare San Vito. Ricorre in questo mese la festa del nostro Patrono,
che finalmente possiamo celebrare in pace, la festa, che secondo il calendario
il giorno 15 corrente, è trasferita la domenica 17, perché la
popolazione possa prendervi più parte e la solennità riesca
di maggior gloria al Santo, il quale è titolare della Chiesa nostra
parrocchiale con S. Modesto e S.ta Crescenza; ma è anche sempre stato
ritenuto e onorato quale patrono del luogo. Ecco l’orario delle funzioni:
Qualcuno ha espresso un’idea che condividiamo perfettamente e che abbiamo
il piacere di far conoscere alle autorità e ai parrocchiani, ed è
questa: se anche a Piossasco, nella vita nuova che si è iniziata, si
procederà al cambiamento al nome d’alcune Vie e Piazze, sarebbe
opportuno che l’attuale piazza Regina Elena diventasse Piazza San Vito.
Sarà questa una giusta aspirazione popolare, che non mancherà
di essere rispettata, in omaggio alla sincera democrazia.
Fiori d’Arancio. Le famiglie Mola Giuseppe e di Elia Paolo si sono imparentate
per la seconda volta, poiché un altro figlio del sig. Mola ha sposato
un’altra figlia del sig. Elia. Nel nuovo albore di pace, le nozze si
compirono solennemente e serenamente sabato 12 maggio scorso. Gli sposi Mola
Giovanni Francesco ed Elia Agnesina, ricevuti alla porta della chiesa con
saluti e auguri poetici di bimbi, presero posto in banco preparato in presbiterio
mentre s’iniziava la funzione tra luci e fiori. Il discorso paterno
del vicario ricordava le virtù ed i meriti degli Sposi, che furono
colonne delle due Associazioni giovanili della parrocchia, le quali erano
presenti con le relative bandiere. La sposa con gentile pensiero volle offrire
alla chiesa un fine conopeo, che fu posto al tabernacolo per la prima volta
proprio nel giorno delle sue nozze. Agli sposi, che furono tanto festeggiati
e complimentati, rinnoviamo fervidi auguri di felicità.
La Madonna delle Grazie del Prarosto. “Che la nostra Parrocchia, che
il nostro paese siano salvi” così abbiamo pregato per mesi e
mesi e la Madonna ci ha esaudito. Alla nostra destra e alla nostra sinistra
i paesi piangono distruzioni e morti, opere nefande dei barboni tedeschi.
Noi invece siamo stati miracolosamente preservati. Tutti lo sentono e tutti
ringraziano la celeste protettrice e inviano o portano offerte, perché
si abbellisca il tempietto dedicato alla Madonna delle Grazie del Prarosto.
Certo che la Cappella è troppo piccola e insufficiente a soddisfare
la pietà dei tanti che intervengono, specialmente a certe funzioni.
Non sarebbe possibile un ingrandimento, non sarebbe necessario almeno un pronao,
cioè una piccola costruzione aggiunta che abbellisca la facciata e
allargasse un po’ la Cappella, dandole più signorilità
e ricchezza? Tutte voci che dimostrano la riconoscente e divampante devozione
di tutto il paese verso la Madonna delle Grazie. Restiamo in attesa che la
Madonna disponga le cose secondo la Sua volontà. Intanto per desiderio
dei proprietari del prato attiguo alla Cappella, ricordiamo che la via che
da accesso alla cappella è solamente il sentiero lungo la bealera;
quindi si raccomanda di non passare attraverso il prato per non recare danni.
Iniziamo la lista delle oblazioni per il votivo Altare di marmo. La somma
ammonta a lire 7.225.
La Festa di S. Giorgio, ha chiamato tutto il paese sulla cima del monte, il
giorno 10 maggio. Mai era stata vista lassù tale fiumana di gente,
salita pellegrinando per sciogliere i voti fatti durante la guerra. Abbiamo
visto bimbi di pochi anni e anche vecchi di oltre 80 anni, e famiglie intere;
ogni sacrificio trovato leggero, tanto era vivo il desiderio di ringraziare
S. Giorgio per la prestazione ricevuta. Si calcola che la folla si componesse
di qualche migliaia di persone, e questo si può presumere anche dalla
colletta raccolta, che raggiunse la cifra di lire 7.450. E’ nei propositi
di salire ancora lassù per una giornata di festa, appena siano arrivati
a casa i militari che si aspettano. Pubblichiamo elenco offerte raccolte pari
a lire 3.430.
Luglio 1945
E si ritorna a ballare… se è vero, che persone
si sono intromesse, perché non venisse posto il ballo pubblico sulla
piazza di San Vito, nel mese scorso, io le ringrazio per l’opera buona
che hanno fatto. E se è vero, che siamo entrati in un clima nuovo di
vera democrazia, secondala quale ogni legittima voce del popolo deve essere
ascoltata, il ballo sulla piazza di S. Vito non si dovrebbe mai più
impiantare, perché così vuole la stragrande maggioranza dei
Parrocchiani. I quali sono stati invitati a fare su questo punto un solenne
voto alla Madonna per essere protetti nei momenti più difficili, quando
nel mese di marzo vennero i tedeschi a piantare le loro tende. Data la ristrettezza
sulla piazza, il ballo viene a trovarsi a pochi passi dalla chiesa; inconveniente
grave che il buon senso deplora. Ma se si ritorna a ballare? Il fascismo faceva
molta propaganda del ballo, e i suoi gerarchi correvano a destra e a sinistra
ad inaugurare i balli dei dopolavoro; ma abbiamo visto il bene che esso ha
portato all’Italia. Ed ora si vuol forse riprendere gli stessi metodi
e gli stessi sistemi, con loro collaborare all’evoluzione morale della
gioventù? Numeriamo i grandi vantaggi del ballo; eccoli: al ballo si
spende e quanto! (mentre forse la famiglia fa cinghia e soffre). Al ballo
nascono litigi e risse; la ballo si prendono bronchiti e polmoniti; al ballo
si eccita la sete e si insegna l’ubriachezza; al ballo si dimentica
la casa, ove si fa ritorno a tutte le ore della notte; al ballo soprattutto
si sveglia la parte animale dell’uomo con tutti i suoi bassi istinti…
e dopo tutto questo ci saranno ancora genitori, i quali potranno sostenere
che il ballo è la cosa più innocente di questo mondo? Senza
aggiungere che ballare in questi momenti, in cui le piaghe della povera Italia
sono ancora tanto sanguinanti e lo spauracchio della fame e della disoccupazione
incombe sul popolo, è assolutamente cosa d’incoscienti. Pane
e lavoro, non divertimenti, chiedono la sana popolazione di Piossasco in questi
momenti, in cui sta aspettando che i suoi figli ritornino dalla prigionia,
nella trepidazione che qualcuno non ritorni più. Si vuol ballare? Se
spetta a chi sta in alto richiamare il popolo si doveri dell’ora, da
parete mia io adempirò a quest’ufficio con il massimo rigore.
E così facendo so di spiacere a qualcuno, ma so anche di compiere il
mio dovere di buon pastore.
Offerte Pro Bollettino. Ringraziamo tutti di vero cuore, nella gioia di poter
mandare ogni mese e ad ogni famiglia “Una buona Parola”, ecco
le vostre oblazioni che ammontano a lire 2.110.
Pro Altare votivo alla Madonna delle Grazie. Con ritmo incessante continuano
le offerte per l’altare di marmo da erigersi nella Cappella del Prarosto.
Sono offerte veramente popolari, cioè di tutto il mondo e di tutte
le borse. Le cifre più rilevanti delle famiglie più facoltose
arriveranno certamente a suo tempo per colmare le spese, che, dati i tempi,
saranno molte alte. Ma la devozione alla Madonna delle Grazie è così
viva in tutte le famiglie del paese, che non si arresterà davanti a
nessun ostacolo, pur di rendere onore alla celeste Benefattrice. Ecco un’altra
lista d’offerte che ammonta a lire 12.865.
Agosto 1945
Il nostro Asilo S. Vito. Il giorno 29 giugno scorso avvenne
il saggio dei bimbi, con il quale si chiuse l’anno scolastico. Il programma
semplice e breve è piaciuto molto; i piccoli artisti si fecero applaudire
calorosamente. Accompagnava i canti al pianoforte la maestra sig.na Gonella.
In fine parlò il Presidente, ed ha ricordato che il nostro Asilo anche
durante la guerra ha sempre funzionato regolarmente, e questo grazie alla
saggia previdenza delle Rev.de Suore e alla bontà di tante famiglie
che coadiuvavano le Suore per la parte annonaria. Solo quest’anno ci
fu una sorpresa, quando nel mese di marzo i tedeschi requisirono i locali
dell’Asilo che dovette sfollare. Le Rev. de Suore vennero ospitate nella
villa dalla gentilissima Sig.ra Alsona. Ritornarono in sede in principio di
maggio, riaprendo subito l’Asilo; e nel breve tempo rimasto, non senza
difficoltà e sacrifici, seppero preparare il Saggio. Hanno dunque fornito
prova della loro buona volontà, perciò giustamente hanno meritata
la riconoscenza delle famiglie. Continua nella popolazione la simpatia unanime
verso questa pia Istituzione che, grazie a Dio e ai suoi molti Benefattori,
non ha passività da registrare. Nel giorno del Saggio, le offerte raccolte
hanno superato le 3.000 lire. L’Amministrazione esprime a tutti il suo
vivo ringraziamento.
Il regolamento proibisce ballare. Com’è già stato annunziato
dal pulpito, la Compagnia delle Figlie di Maria e l’Associazione della
Gioventù femminile, esistente nella nostra Parrocchia, sono state sciolte.
Ma immediatamente si sono riaperte le iscrizioni per ricostruirle. Le giovani
che desiderano appartenervi devono fra le altre cose conoscere e osservare
il regolamento che proibisce di frequentare il ballo. Non si può servire
a due patroni, né si può tenere il piede in due staffe. Si sa
che le giovani, le quali s’iscrivono all’A. C. e fra le Figlie
di Maria, vogliono e s’impegnano di seguir un tenore di vita più
religiosa e più perfetta, allo scopo di migliorare la propria vita
cristiana. Per altra parte è un fatto costatato che il ballo è
spiritualmente e moralmente rovinoso. La giovane che frequenta il ballo, comincia
a frequentare meno la chiesa, e invece di salire la strada del bene, comincia
a scendere e qualche volta a precipitare per la via del male. Meglio poche
donne e buone, che molte inverniciate superficialmente di devozione, le quali
per un piatto di lenticchie vendono la dignità di figlie di Maria e
rinunciano alla nobiltà dell’apostolato dell’Azione Cattolica.
Le iscrizioni si ricevono dal Vicario e dalle sig.ne Gontero Lucia ed Elia
Caterina.
Giornata pro Militari. Domenica 19 agosto corrente, dedicheremo la giornata
a ricordare i nostri soldati di questa grande guerra, con questo programma:
ore 7 Messa con Comunione di tutti i Giovani della nostra parrocchia che furono
militari o che avrebbero dovuto esserlo e furono partigiani. In modo speciale
sono inviati i reduci dalla Germania o da altri fronti. Ore 11 messa cantata
solenne con esequie solenni in suffragio dei Caduti soldati o partigiani.
Ore 21 serata in onore dei reduci ed ex militari o ex partigiani nel salone
dell’Asilo, ove verrà rappresentato un lavoro teatrale sfondo
patriottico e partigiano. La giornata darò occasione ai nostri giovani
di ringraziare Iddio, che attraverso tanti pericoli li ha conservati in vita;
e favorirà suffragi per coloro che immolano la loro giovane vita nell’adempimento
del dovere, che non ritornano più, ma che non potremo mai dimenticare.
Per la Cappella di San Valeriano. Il reparto militare tedesco, partendo dal
paese in fine aprile, aveva lasciato intatta, nel cortile della canonica di
nostra parrocchia una lunga tettoia di legno, eretta per nascondervi automezzi.
Il legname avrebbe potuto servire per la ricostruenda Cappella di S. Valeriano.
Perciò il Vicario immediatamente si diede attorno per raggiungere lo
scopo. Fu mandato da Erode a Piloto; ma finalmente, dopo essere passato per
la Prefettura e per il Comando Forestale di Torino, dietro appoggio d’ottime
persone, ottenne che il detto legname restasse assegnato per i lavori da farsi
alla Cappella di S. Valeriano. Questo bottino di guerra non poteva avere migliore
destinazione, che a riparazione di danni di guerra: i tedeschi che distrussero
a cannonate la Cappella, dovevano concorrere alla riedificazione della medesima.
Va notato che questo legname non è sufficiente per coprire il fabbisogno
della nuova Cappella; di modo che si spera che a suo tempo si avrà
dal Comune di Piossasco, quello che mancherà ancora e che è
già stato promesso. Ecco una cospicua cifra di benefattori di lire
5.715.
Settembre 1945
In un paese del Piemonte, ora che finalmente c’è libertà di parola, si va cantando quest’espressiva canzone:
I tre cantunè atacu d’papè
E intant i fussai a stan da gurè:
Le runse e le pere stupu le balere,
E i tre cantunè atacu d’papè
Per fè curi tuti l’imposte a paghè.
E la canzone continua ancora lunga, parlando non solo di
strade, ma anche di luce pubblica che manca e d’altre cosette. Pare
che succedeva altrove quello che succede a Piossasco. Ma per questa volta
noi vogliamo discorrere dell’orologio che più c’interessa.
E’ doveroso che la popolazione sappia come stanno le cose a riguardo
dell’orologio del nostro campanile, il quale è ancora sempre
in sciopero. Si vede chiaramente che siamo in tempi, in cui gli scioperi non
contano più, ma ci vogliono le dimostrazioni piazzaiuole e popolari.
Che occorra proprio che la popolazione in massa si presenti sotto le finestre
del Municipio a rumoreggiare? A parte gli scherzi, bisogna dire sinceramente
che il Comune in questa faccenda dell’orologio non fa bella figura.
Possibile che siano necessari tanti mesi per risolvere una questione tanto
semplice? Esaminiamo la cosa. Il campanaro incaricato dal municipio di tenere
in ordine l’orologio e suonare il mezzodì, ora dato da mesi le
sue dimissioni e con le più giuste ragioni. Pensate che due volte il
giorno doveva salire sul campanile, perché il vecchio orologio non
cammina neppure 24 ore di seguito senza essere ricaricato. Per questo lavoro
e disturbo il Municipio elargiva la generosa cifra di lire 500 l’anno
(diciamo cinquecento). Ora si cera un nuovo campanaro; e i Municipio, nel
bando che ha fatto, pare disposto a raddoppiare la cifra. Ma il Municipio
di Piossasco paga forse così tirchiamente i suoi dipendenti? Ma questi
sono modi di pensare e di fare dell’anteguerra. Le esagerate imposte
comunali non serviranno anche per il campanaro di San Vito? E’ chiaro
che né a 1000 né a 2000 lire l’anno non si troverà
nessuno che si assuma gli impegni necessari. Il Vicario ha suggerito e proposto
al Municipio di portare la paga a Lire 10 al giorno, assicurando che a questo
patto c’è pronta la persona che accetta trattandosi di risolvere
una questione di bene pubblico. Diciamo per il bene pubblico, perché
in Municipio non devono ignorare che l’orologio funziona per il pubblico
e dovrebbero, in questo clima di democrazia, venire incontro al popolo. Ma…
il ma che sta di mezzo è questo: se si aumenta al campanaro di S. Vito
bisognerà aumentare anche a quello del campanile di S. Francesco, e
ciò potrebbe recare chissà quale grave scossa al Bilancio del
Comune, per cui… Per la verità e per la conoscenza che deve avere
la popolazione, aggiungiamo che è stata presentata al sig. Sindaco
la proposta di cambiare l’orologio e installarne uno che non avesse
bisogno di essere ricaricato che una volta ogni otto giorni. Vista la spesa
che spaventava il Municipio, il Vicario promise di concorrervi per 25.000
lire. La proposta non fu accettata. E così continuiamo ad essere senza
ore. Che resta a fare? Semplicemente questo: ricorrere più in alto,
nella speranza di trovare più democrazia e comprensione; intanto affrettare
il giorno delle elezioni comunali nella fiducia che cambiando le persone,
cambieranno anche le cose.
Messa a San Giorgio. Domenica nove settembre corrente, alle ore 10, sarà
celebrata su alla Cappella di S. Giorgio una Messa, a richiesta di una persona
che intende ringraziare il santo per la protezione avuta durante le guerra.
Sarà una buona occasione per tanti, specialmente ex-militari, per salire
a sciogliere voti e promesse a S. Giorgio, non avendo potuto partecipare alla
prima festa, fatta nel maggio scorso. Comunichiamo che, grazie all’opera
del signor Colombaro Albino coadiuvato da amici, il pozzo esistente sul monte
è stato ripulito, risultato profondo poco più di 4 metri con
pochissima acqua. Se i restauri si potranno continuare, anche i pozzo sarà
sistemato in modo da conservare l’acqua necessaria per i pellegrini
che salgono ogni anno lassù. Ecco altre offerte per la Cappella: 1.400
lire.
Festa votiva al Prarosto. Domenica 16 settembre corrente. Speravamo di inaugurare
in questo mese il nuovo altare votivo di marmo con una festa solenne. Invece
i tempi non lo permettono ancora. I marmi necessari non hanno potuto arrivare
né da Carrara né da altre località per mancanza di strade
e di mezzi di trasporto. Ma se l’inaugurazione dell’altare non
è possibile, si può fare lo stesso la festa votiva in ringraziamento
alla Madonna delle Grazie per la protezione avuta su Piossasco. Questa festa
si celebrerà domenica 16 corrente con una Messa cantata alla Cappella
alle ore 9. Si è scelto un giorno festivo per dare più comodità
alla popolazione di intervenire. Pubblichiamo elenco offerte che risalgono
a lire 14.670. le offerte finora ricevute pro Altare Votivo hanno superato
la cifra di lire 33.000. l’altare costerà molto di più
certamente; quindi resta ancora posto per altre offerte. Quanto prima sarà
esposto il progetto dell’altare e sarà pubblicato un preventivo
dei lavori da eseguire.
Che siano impediti i balli. Martedì 21 agosto scorso, in Torino, alcune
migliaia di ex-internati reduci dalla Germania, hanno fatto un lungo corteo
e una dimostrazione portandosi al palazzo della Prefettura. Nel memoriale
che una commissione ha presentato al sig. Prefetto, fra le altre richieste
si legge: Che siano impediti i balli per rispetto ai fratelli che ancora soffrono
e forse muoiono nei campi tedeschi, perché in condizioni tali da non
poter affrontare il viaggio. Ma dunque non sono solamente i preti che condannano
il ballo, specialmente in questi momenti. Passiamo la cosa ai ballerini e
alle ballerine di Piossasco, perché riflettono. Intanto speriamo che
vengano dall’alto disposizioni rigorose, le quali facciano mettere giudizio
e buon significato a certa gioventù italiana. Moralmente e socialmente
deviata, e la richiami allo spirito di solidarietà e di vera fratellanza
cristiana, di cui presentemente c’è tanto bisogno.
Ottobre 1945
Il nostro Asilo San Vito. Adunanza Azionisti. Ricordiamo
che sono Azionisti tutti coloro che pagano almeno un’azione all’anno;
cosa molto semplice e non gravosa, perciò moltissimi potrebbero essere
azionisti, mentre effettivamente sono poco più che 50. Gli azionisti,
secondo lo Statuto dell’Asilo, hanno il diritto e il dovere di eleggere
tre loro rappresentanti nel Consiglio d’Amministrazione, i quali durano
in carica, di regola, quattro anni. Dovendosi rinnovare il Consiglio per altri
quattro anni, ecco che domenica 2 settembre scorso gli azionisti si sono radunati
(in verità un po’ troppo pochi, data l’importanza della
cosa) e fatte le votazioni per schede segrete, sono rieletti i tre che già
facevano parte del consiglio e che da anni disimpegnano lodevolmente la loro
carica. Essi sono Lanza Antonio, Andruetto Battista e Giuseppe Gaido. Intanto
il Vicario, presidente, diede un breve resoconto del bilancio del 1944 che
è attivo. Si parlò si discusse d’azioni, di quote e di
stipendi, fra l’altro si fissarono le seguenti cifre per il prossimo
anno scolastico: ogni azione sarà di lire 25. La quota d’iscrizione
all’Asilo, che si paga una volta tanto all’apertura dell’Asilo,
sarà di lire 50. La quota mensile, pagata dalle famiglie per la minestra,
sarà di lire 40. Se vi fossero due bimbi della stessa famiglia, per
il secondo, la quota sarà solo più di lire 20. E’ inteso
che per le famiglie non a mezzi, tutto è gratuito. L’Asilo si
riapre lunedì primo ottobre. Si prevedono per quest’anno difficoltà
gravi per il funzionamento, per mancanza di generi alimentari. Si fa dunque
viva raccomandazione perché le famiglie che sonno in possibilità,
vogliono soccorrere il nostro Asilo in patate fagioli, farina, burro, lardo,
ecc. L’Asilo è un’opera pia, la quale deve beneficiare
della carità di tutti.
Cappella del Prarosto. Il progetto del nuovo altare è pronto ed è
piaciuto a chi l’ha veduto e ammirato. L’insieme vuol essere un
mazzo di fiori, i fiori della riconoscenza alla Madonna, e uno stuolo d’Angeli
che da una parte ascendono alla Vergine SS. recando le preghiere dei devoti;
discendono dall’altra per portare grazie e benedizioni. Ottima è
l’idea; ma per le circostanze tristi del dopoguerra, manca il materiale
per l’esecuzione; così è gioco forza attendere ancora
fino al prossimo anno. Offerte pro cappella lire 3.950.
Parliamo delle Sepolture. Le sepolture della nostra parrocchia sono una fatica
non lieve e di durata dalle due alle tre ore. Per alcune sepolture c’è
chi consiglierebbe di farle presso la Cappella del Marchile e di San Bernardo.
Il concorso della popolazione alle sepolture è d’ordinario assai
numeroso, questo è buon segno. Dietro la prima croce si devono mettere
le donne senza divisa. Poi seguono i bambini, quando è invitato l’Asilo;
poi le Figlie di Maria, seguite dalle donne della Confraternita. In seguito
alla ricostruzione della Compagnia, abbiamo notato un lodevole fervore ed
una zelante premura nelle Figlie di Maria per intervenire in molte. Alle donne
della Confraternita si sperava nel dopo guerra di poter cambiare e migliorare
la divisa; ma in questi momenti chi può trovare la stoffa? Dietro la
vettura prendono posto i parenti, i forestieri e gli uomini e quasi sempre
i… curiosi. Non deve mai mancare chi recita il Santo Rosario per far
pregare tutti e impedire che si chiacchieri inopportunamente. Le torce non
si portano più al Cimitero fino a che non sarà facile far provvista
di cera, che ora manca. Per l’accompagnamento al Camposanto, per noi
così lontano, basta un solo sacerdote, come regola, andranno tutti
i sacerdoti nei casi particolari. Abbiamo notato con piacere, che al Cimitero
si comincia a tralasciare l’uso di far fare al morto il giro attorno
alla croce centrale. Veramente non abbiamo mai saputo dare una spiegazione
a questo giro. Intanto riesce più comodo depositare il morto in modo
liturgico, cioè in posizione che guardi la croce. Che se invece voltasse
le spalle alla croce e i piedi verso la porta del Cimitero, potrebbe significare
che il morto si dispone ad uscire. Per altra parte il sacerdote che asperge
e benedice il morto lo deve guardare in faccia, precisamente come si fa in
chiesa. Aggiungiamo una raccomandazione: chi per la strada incontra una sepoltura,
è bene, è educazione che si fermi, si faccia il segno di croce
al passaggio delle croci e non del morto, al quale farà un saluto,
se c’è usanza, e reciterà preghiere di suffragio. Ricordiamo
che seppellire i morti è un’opera di misericordia, quindi intervenire
alle sepolture è un’opera meritoria.
La Festa dei Fanciulli – Premi di Catechismo. Con soddisfazione di tutti
si è ripresa l’usanza di fare in quest’epoca dell’anno
la Festa dei Fanciulli, che si celebrò domenica 23 settembre scorso.
Tutti i fanciulli della nostra parrocchia si sono raccolti attorno a Gesù
Fanciullo per rendergli onore e per essere benedetti. La festa ebbe il suo
punto culminante al pomeriggio con la Processione composta di soli bimbi e
fanciulli. Dopo la funzione religiosa ebbe luogo nel salone dell’Asilo
un piccolo trattenimento per divertire e per festeggiare le Mamme, alle quali
alcune bimbe rivolsero affettuosamente e riverenti parole. Seguì la
distribuzione dei premi di catechismo dell’anno catechistico 1944-45.
Diamo qui limone dei premiati: Paolo Mola e Giorgina Boero ebbero il premio
speciale offerto dalla sig.ra Letizia Battistini in memoria della Mamma. Primo
premio: Agnese Paviolo, Mariuccia Caro, Franco Cassola, Romano Guzzo, Luigi
Zoppetto, Riccardo Valvassori. Secondo Premio: Giovanni Battista Grosso, Assunta
Cortese, Luciano Gallo, Oreste Dal masso, Rosina Cassola, Rosetta Sapino,
Silvio Gonella, Rosetta Cortese, Renata Andruetto, Vittorina Dal masso. Terzo
premio: Onorina Mola, Vittorina Mola, Giuseppina Andruetto, Giovanna Zoppetto,
Anna Maria Canadese, Maria Frigeris, Michelangelo Garombo, Mario Tarquino.
Con l’apertura delle scuole elementari, si apre anche la scuola di Catechismo,
che si farà ogni domenica, dopo la Messa delle nove.
Novembre 1945 – non c’è il bollettino.
Dicembre 1945
Gontero Lucia. Quando martedì 16 ottobre scorso, si
sparse fulminea la notizia che Lucia Gontero, era stata colpita da improvviso
malore che la rese cadavere, non parve vero a nessuno. Al mattino, dopo avere
assistito alla S. Messa e fatta la S. Comunione, come faceva tutti i giorni,
si era recata al lavoro, e durante la giornata non aveva accusato indisposizione;
eppure la morte quel giorno la seguiva, alle 17, mentre Lucia era occupata
attorno alla macchina da lavoro, le troncava istantaneamente la vita, senza
che potesse dire una sola parola. Aveva appena 50 anni. Oh che vita preziosa
è stata spenta! Vita preziosa, per i suoi cari e preziosa per la parrocchia;
vita di continuo movimento, d’attività sorprendente. Casa, Chiesa
e lavoro, ecco i tre centri di questa vita, che meriterebbe di essere narrata
e stampata, perché farebbe tanto del bene alle anime. Dotata da Dio
di doni speciali di natura, di un carattere dolce e sereno, che la rendeva
amabile a tutti, la cara Lucia si era incamminata per la via della perfezione,
salendo sempre, spargendo attorno la viva luce d’ottimi esempi; tanto
che la voce comune ripeteva alla sua morte: abbiamo perso l’anima più
bella, più virtuosa della parrocchia. Animata da grande spirito apostolico
di voler far amare Dio e salvare anime, dedicò tutte le sue energie
alla Compagnia Figlie di Maria e al Gruppo Donne d’Azione Cattolica,
come un giardiniere accudisce il suo giardino e ne fu la Direttrice e la Presidente
da molti anni. La carità verso il prossimo, che la spingeva a privarsi
del vitto per darlo a chi n’aveva bisogno, la fece iscrivere fra le
donne della carità di S. Vincenzo e quale Visitatrice recava sussidi
materiali e spirituali alle famiglie bisognose. La sua devozione sincera,
intima e costante, lontana da ogni apparenza di bigottismo, era una continua
predica e faceva ripetere giustamente: Questa è una vera cristiana,
questa è una santa. Vorremmo raccogliere in volume i suoi splendidi
esempi per offrirli specialmente alle Figlie di Maria, perché nell’imitazione
dell’indimenticabile Direttrice, imparassero la sicura via della verità
e della salvezza. La casa e la parrocchia hanno perso in Lei un braccio forte;
ma hanno certamente acquistato una protettrice in Cielo. I funerali sono stati
imponenti. Nulla è stato trascurato per onorare la cara Estinta. Le
Figlia di Maria erano presenti al completo; esse trasportarono la salma, recarono
le torce attorno alla bara, esse cantarono in musica la Messa esequiale. Le
Associazioni spiegarono tutte le loro bandiere. Il Vicario, oltre diverse
particolarità mai usate con altri, disse al camposanto brevi parole
per notare l’unanime cordoglio e per rimarcare la vita eccezionalmente
esemplare di Lucia. Chiniamo la fronte per adorare ed adempiere la volontà
di Dio, e Lo preghiamo che voglia suscitare altre anime imitatrici dell’indimenticabile
Direttrice e Presidente. * I parenti della Defunta per mezzo di questo bollettino
ringraziano tutte le persone che in qualche modo hanno cercato di onorare
la loro cara Lucia, in modo particolarmente le Associazioni d’A. C.
e le Figlie di Maria e la Famiglia Fenoglio Alessandro, che ha voluto ricordarla
con generosa offerta per Messe da celebrare.
Peretti Pietro. Caduto per la Patria. Nel 1943 dopo un lungo viaggiare era
giunto nella lontana isola greca di Cefalonia. In qualità d’artigliere
artificiere era stato posto a guardia di una polveriera. Pochi giorni dopo
il famoso armistizio dell’otto settembre, i feroci tedeschi giunsero
nell’isola, che non si era subito arresa, cominciò la battaglia
contro gli italiani, che in numero impressionante, come furono anche dai giornali,
furono massacrati. Era precisamente il 22 settembre 1943, sul mezzogiorno,
quando Pietro Peretti con altri 20 compagni fu messo al muro e barbaramente
mitragliato. Finiva così immaturamente una giovane e promettente vita;
cadeva così sul campo del dovere e dell’onore una giovane delle
più belle speranze. Era nato a Virle nel 1914 e apparteneva alla famiglia
Peretti, affittatoli della cascina del Priore, famiglia giustamente tanto
stimata in paese e fuori; famiglia che in quel triste 1943 aveva quattro fratelli
sotto le armi. Abbiamo onorato il caro Pietro Peretti domenica 4 novembre
scorso con un solenne funerale, a cui prese parte tanta gente, venuta anche
gente da fuori paese, intervennero con bandiera i suoi Coscritti di Piossasco.
Egli è salito alla gloria degli eroi della Patria, ma soprattutto abbiamo
fede che egli sia salito al Cielo a godere il premio della sua gran bontà
e delle sofferenze patite durante la guerra.
Società del S. Nome di Gesù. Così s’intitola la
nuova Associazione che è sorta nella nostra Parrocchia. Essa è
formata di soli uomini dai 15 anni in su. Ha lo scopo di promuovere il rispetto
al S. Nome di Dio e di combattere la bestemmia. Questa società ebbe
uno sviluppo speciale in America, ove conta milioni di soci. Da un po’
di tempo si va propagando nella nostra Italia, ove ce n’è tanto
bisogno, poiché nonostante la pena comminata dall’art. 724 del
codice, l’Italia continua ad essere infestata da orrende bestemmie.
Promotore zelante di questa Società è il Vescovo salesiano Mons.
Ernesto Coppo, residente in Torino. Egli venne qua domenica 4 novembre scorso;
parlò dal pulpito al popolo per spiegare lo scopo della sua venuta,
poi, radunati oltre 50 uomini, fondava la Società, nominando un Consiglio
direttivo provvisorio. La Società farà la sua prossima adunanza
il 1° gennaio 1946alle ore 16,30. speriamo veramente che il numero dei
soci andrà aumentando per il gran bene che vogliamo alla nostra parrocchia,
dove vorremmo vedere presto scomparsa la bestemmia.
Per la Vita del Bollettino. I mezzi della carta, della mano d’opera,
sono semplicemente fantastici e non sappiamo se si fermano al punto a cui
sono saliti. Presentemente ogni coppia del nostro Bollettino costa cinque
lire. Di modo che ogni famiglia, per averlo tutto l’anno, dovrebbe versare
almeno cinquanta lire. La cifra è rilevante; ma per comodità,
la si può versare anche in due rate. Lasciar morire il Bollettino rincresce:
serve per istruzione, per la propaganda e per la polemica. Allora c’è
da sperare che i Parrocchiani diano volentieri quanto è necessario
per mantenerlo in vita; apriamo quindi elenco delle offerte per il nuovo anno.
Cappella di San Giorgio. Saliti sul monte alla Cappella S. Giorgio per la
celebrazione di una Messa votiva, abbiamo fatto una spiacevole constatazione.
La porta della Cappella era aperta, perché era stata forzata con un
danno della serratura che non chiudeva più; nell’interno si notava
lo spirito vandalico di chi vi era entrato, perché candelieri e quadri
erano rovesciati e altre cose rotte e maltrattate. Come spiegare la cosa?
Che siano stati dei banditi, vaganti per le montagne? Certo che dimostrarono
di essere della peggiore feccia, senza educazione, senza religione; dei poveri
disgraziati senza coscienza. Ma intanto con questi atti vandalici, che quasi
gravemente si ripetono di quando, c’è da chiedersi se vale la
pena di pensare a dei restauri. Abbiamo voluto registrare il fatto additarlo
alla pubblica riprovazione, chiedendo la collaborazione per scoprire all’occorrenza
i colpevoli. Intanto registriamo lire 600 d’offerte.
Possiamo notare che dopo la guerra, i bollettini escono con cadenza bimensile, uno ogni due mesi
La Giornata della Solidarietà. Fu celebrata in Piossasco
il 18 novembre scorso. Lo scopo era di raccogliere fondi, tanto in denaro
che in natura, per far fronte all’assistenza dei bisognosi nell’imminente
inverno, che si preannunziava rigoroso e triste. L’iniziativa era dal
Partito Democratico cristiano, che appunto s’ispira ai santi principi
della carità evangelica. Ma anche gli altri partiti avevano aderito
a quest’opera altamente umanitaria, soprattutto diede l’appoggio
il sig. Sindaco Boch Giovanni. La giornata ebbe buon successo e la manifestazione
si svolse con il seguente ordine: alle ore 10 l’ing. L. Anselmetti,
venuto da Torino, parlava nel teatro comunale e nel pomeriggio alle ore 17
teneva un secondo discorso nel salone dell’Asilo S. Vito. Ove dopo una
breve rappresentazione teatrale avveniva una lotteria. Durante la giornata
persone incaricate raccoglievano offerte alle porte delle chiese, nelle case
e nei negozi. La somma raccolta fu versata agli Enti locali d’assistenza,
perché se ne servano nella distribuzione dei soccorsi ai bisognosi.
Pro Cappella del Prarosto. Si sono raccolte lire 5.100, più offerte
per grazie ricevute, come una catenella e orecchini d’oro.
Festa di Sant’Agnese. La solennità esterna della festa di S.
Agnese sarà celebrata domenica 27 corrente. Concorrono a far celebrare
la festa la Compagnia delle Figlie di Maria e l’Associazione giovanile
d’Azione Cattolica la quale venera la Santa quale Patrona celeste. Alla
messa delle ore 7 vi sarà la Comunione generale delle Figlie di Maria,
alle ore 9 quella delle Sezioni minori dell’Associazione Sant’Agnese.
Priora della festa è quest’anno Bergoglio Rita di Michele. Nella
giornata si raccoglierà la quota annuale delle Figlie di Maria che
è stata fissata in lire cinque. A succedere all’indimenticabile
Lucia Gontero nella carica di Direttrice, è stata chiamata la signorina
Teresa Caro. A segretaria è stata nominata Vicenzina Andruetto. La
Compagnia delle Figlie di Maria riprende quindi a funzionare con attiva regolarità.
Marzo 1946
Votare è un dovere. Il nostro Cardinale Arcivescovo
di Torino, parlando delle prossime elezioni amministrative e politiche, a
scongiurato i Parroci, perché nel miglior modo possibile s’incaricassero
di istruire guidare e orientare i fedeli nel compimento del loro dovere di
votare; dovere che non è semplicemente politico, ma morale e religioso;
dovere coscienza di tutti i cittadini italiani, non esclude le stesse religiose;
dovere così urgente, che astenersi dal voto o votare per una lista
ispirata a principi e programmi condannati dalla chiesa, costituirebbe un
grave peccato. I cattolici italiani debbono appoggiare solo quei partiti politici,
il cui programma s’ispira alle grandi dottrine sociali dei Sommi Pontefici.
Date queste direttive dell’Autorità Ecclesiastica Superiore,
io sento l’obbligo di gridare ai miei Parrocchiani che disertare le
urne oggi è un delitto; che è giunta l’ora grave, in cui
si tratta di dare al nostro Comune degni Amministratori. Volete che arrivino
al Municipio i politicanti, gli inesperti? Non avete che da starvene tappati
in casa e rinunciare al voto. Ma allora vi gravereste le spalle di una vergogna
che non potreste più lavare. Sentite il bisogno di compiere il vostro
dovere e domenica 17 marzo correte alle urne e votate. Quale lista? Non certamente
la lista comunista: il comunismo ha un programma che è stato condannato
dalla Chiesa, perché il comunismo è un’eresia, anzi un
complesso d’eresie. E’ da circa un anno che un Sindaco comunista
rallegra il nostro Municipio, e abbiamo visto le cose andare di male in peggio;
ha fatto della politica più che dell’amministrazione. N’è
un’ultima prova il suo atteggiamento in occasione di queste elezioni
comunali. Voleva solamente due sezioni elettorali, con due cabine ciascuna,
invece di tre sezioni con quattro cabine ciascuna. Si è opposto a che
la terza sezione fosse collocata nell’Asilo S. Vito, adducendo come
giustificazione, perché in Piazza c’è il Vicario, la sezione
non si potrebbe controllare, mettendo così in dubbio la stessa onestà
dell’Ufficio elettorale. Ma la verità di tutto questo suo modo
di fare è presto capita: egli voleva creare difficoltà, perché
non tutti potessero riuscire a votare, specialmente quelli contrari al comunismo.
Che bella democrazia, non è vero? Ma i Parrocchiani di S. Vito andranno
a votare tutti, anche se la sezione sarà alla Borgata, ma la lista
comunista non avrà neppure un voto, perché fra i nostri Parrocchiani
non vi sono comunisti. Si potrebbe anche con sicurezza affermare che tutto
Piossasco non è comunista, perché la laboriosa e tranquilla
popolazione di questo paese ha un programma che si sintetizza in queste tre
sacre parole: Religione, Famiglia e Patria. Quale lista? Votate la lista,
che reca com’emblema lo scudo crociato con sopra il motto Libertas.
E’ il simbolo della fede cristiana e della vera libertà che solo
può venire dal Vangelo. Votate i nomi che sotto la bandiera della croce
sono disposti a lavorare e a lottare per la Giustizia e per la Libertà.
Votate quei nomi che sono d’uomini capifamiglia, uomini di buon senso,
in gran parte contadini che vi danno garanzia di fare i veri interessi del
popolo, amministrando coscienziosamente il Comune senza fare dell’inutile
politica. Alle donne ripeto le parole dette dal Papa in un suo magistrale
discorso: Donne e Giovani, la vostra ora è suonata, la vita pubblica
ha bisogno di voi. Rinunziare al dovere del voto è peggio che abbandonare
la propria casa, lasciandone la porta aperta. Recatevi per tempo alla sala
delle votazioni, se dovete perdere la Messa, ne sarete giustamente scusati.
C’è da prevedere che le votazioni si svolgeranno in perfetta
tranquillità in omaggio alla giusta Libertà. In quella domenica
(17 marzo), nella nostra chiesa faremo preghiere perché il Signore
voglia disporre che dalle elezioni sorga l’inizio di una nuova e migliore
epoca per il nostro Comune di Piossasco.
Parliamo dell’Ospedale S. Giacomo. E’ forse la prima volta che
se ne parla su questo Bollettino, ma non sarà l’ultima. In verità
si sente parlare poco del nostro Ospedale, in quel poco ordinariamente se
ne dice male: ospedale non attrezzato, non moderno, insufficiente di camere
e di mobilio, nonostante che abbia grosse entrate. Ma d’ora in avanti
le cose dovranno andare meglio. Nel mese di gennaio scorso è stata
è stata fatta la nomina del nuovo Presidente nella persona del giovane
prof. Valentino Carpinello, che è pieno d’ottima volontà
per ridare all’Ospedale quel prestigio che giustamente merita. Fra le
opere piene di beneficenza che vi possono essere in un paese, la più
importante é certamente l’Ospedale, sul quale bisogna richiamare
l’attenzione di tutta la popolazione, che vi deve collaborare al buon
funzionamento. Quindi per esempio non sanno che il nostro Ospedale si può
aiutare per mezzo d’azioni annuali? Quanti sono attualmente gli Azionisti?
Un numero insignificante. D’ora innanzi si sappia che anche presso gli
uffici parrocchiali delle due Parrocchie si raccoglieranno offerte pro Ospedale.
Ecco una fiorita opera di carità; pigliatene nota. Accanto al giovane
Presidente è stato eletto Vice presidente il sig. Ruffino Luigi; anch’egli
un prezioso elemento che fa sperare bene per l’avvenire del nostro Ospedale.
Anche questo Bollettino promette di prestare la sua collaborazione con la
propaganda necessaria e all’occorrenza con la giusta critica, perché
l’Opera possa rifiorire degnamente.
Inaugurazione di una Croce al Campetto.
In occasione della festa di S. Antero, protettore della frazione Campetto,
è stata inaugurata una croce di
legno piantata su una grossa roccia, che d’ora innanzi si chiamerà
Il roch d’la Crus
e che è a circa un chilometro oltre l’abitato, nascosta tra i
boschi. Sotto quella roccia, durante il periodo dei rastrellamenti, si nascondevano
i giovani del Campetto, passandovi lunghe e trepidanti ore di giorno e di
notte. Gli abituali frequentatori del luogo furono Livio Lanza, Gino Lanza,
Luigi Novarese, i quali fecero un voto, che ora hanno sciolto in ringraziamento
della protezione avuta, perciò innalzarono sul posto una croce di circa
due metri d’altezza. Il Vicario, accompagnato da una folla di persone,
l’ha benedetta e inaugurata. Anche questo sarà un ricordo di
guerra.
La Festa di S. Antonio Abate, è stata celebrata con speciale solennità.
La Messa è stata cantata in musica con accompagnamento d’organo.
Il panegirico del Santo è stato tenuto dal valente oratore Canonico
Giovanni Lardone. I Rettori Giovanni Valinotto e Arturo Ramassotto, hanno
raccolto le quote dei Soci della Compagnia e offerte diverse, raggiungendo
in tutta la giornata la somma di lire 1.900 d’entrate, che serviranno
per il nuovo altare in onore di S. Antonio. Non è mancata la neve e
assai abbondante; tuttavia il concorso d’uomini alle funzioni è
stato rilevante; il che dimostra la devota fiducia che essi hanno nel Santo
protettore delle loro bestie. Rettori per l’anno saranno i sigg. Battista
Binello e Edoardo Bonetto.
Associazione Dame della Carità. L’Associazione Vincenziana ha
aperto anche nella nostra parrocchia dal giorno 2 gennaio scorso, un distributorio
di minestra. Sono 62 minestre che ogni giorno si danno per aiutare 22 famiglie
bisognose; abbondanti e ottime minestre sotto ogni aspetto. Addetta alla cucina
è Suor Maria del nostro Asilo S. Vito. Se si pensa che le provviste
per le minestre si sono fatte a prezzo di borsa nera, si può capire
quanto possa costare ogni razione, perciò la spesa enorme che mensilmente
incontra l’Associazione. A tutto questo c’è da aggiungere
il pane e qualche sussidio in denaro, che settimanalmente si distribuisce;
di modo che il bilancio settimanale arriva ad una cifra che s’aggira
attorno alle cinque mila lire. Tutto questo avviene all’ombra del campanile.
Anche la cucina stessa è controllata nella canonica del Vicario. Avviene
per la generosità delle famiglie signorili locali, soprattutto per
opera della sig.ra Boneschi. Ciò nonostante si deve sentire qualche
stonata voce di qualche falso comunista che vorrebbe bruciare i preti e i
signori. Che si farebbe allora dei poveri? Tiriamo avanti per la nostra strada,
spinti dalla carità di Cristo, intanto raccomandiamo a tutti l’Associazione
Vincenziana perché a tutti è consesso di collaborare, inviando
alla medesima, offerte in denaro e in natura.
Gruppo Donne d’Azione Cattolica. Lutto. Il nostro Gruppo, ancora in
lutto per la perdita della indimenticabile Presidente, ha il dolore di registrare
la morte della Consorella sig.ra Mola Angela nata Bianciotti. Aveva 78 anni,
spesi tutti nell’amore alla famiglia e nel servire il Signore. Madre
molto esemplare che conta tuttora viventi due figlie sei figlii. Donna di
profonda fede cristiana, colla quale santificò la sua lunga malattia,
che pazientemente sopportò per 12 anni, accudita amorevolmente dalla
figlia Annetta. Ebbe la consolazione di vedersi attorno ai suoi cari, anche
la figlia Maria poté giungere da Roma in tempo per dare alla Mamma
il bacio che essa aspettava. Fu confortata sovente dalla SS. Comunione e da
tante sacerdotali benedizioni che essa volentieri attendeva. Ai funerali che
si svolsero solenni, cantò la Messa in musica la Scuola femminile di
canto in omaggio verso la figlia Annetta, che nella detta scuola tiene un
posto di primo piano. Per la defunta che lascia un generale rimpianto, raccomandiamo
preghiere di suffragio.
La Festa della Madonna delle Grazie, al Prarosto, si celebrerà martedì
5 marzo. Alle ore 9 vi sarà Messa cantata con predica e a metà
Messa si distribuirà la S. Comunione a chi la desidera. Rettori della
festa sono i sigg. Pierino Lovera e l’avv. Oreste Boursié. Nel
pomeriggio alle ore 16 vi sarà la benedizione in Parrocchia. Accorrete
ai piedi della Madonna delle Grazie per ringraziarla della protezione avuta
nel passato e per invocare pace e tranquillità nel mondo tuttora sconvolto
e agitato. Mater divinae gratiae ora pro nobis.
A seguito di quest’ultimo Bollettino, troviamo questo foglio datato 15 marzo 1946 e firmato dal Vicario don Giuseppe Fornelli che qui riportiamo integralmente.
Ai PIOSSASCHESI, per conoscenza.
Con un lungo e largo Manifesto (che speriamo non sia stato
stampato a spese del Comune), di colore verde (come verde di bile doveva essere
la faccia di chi lo scrisse), si è cercato di rispondere al mio articolo,
comparso sul Bollettino parrocchiale di questo mese. Il lungo e largo e verde
Manifesto aveva lo scopo di prendere le difese dell’attuale Sindaco
comunista. Ma chi è l’autore? Per … modestia e umiltà
non ha osato firmarsi. Però dalle sue parole “Chi scrive è
uno…” e dalla firma “Un Piossaschese” risulta chiaro
che il Manifesto non manifesta le idee di un gruppo o di una corrente o di
un partito, ma di un individuo. E il sig. Sindaco non ha da rallegrarsi molto,
se su 2213 Piossaschesi uno solo si muove a prendergli le parti e difenderlo.
Cattivo segno. Premesso questo, rispondiamo al sig. UNO.
1°) Il sig. UNO nella sua ignoranza religiosa si scandalizza, perché
sul mio Bollettino ho detto e ora riconfermo, che chi per adempiere il dovere
di votare non potesse sentire la Messa, domenica 31 marzo, n’è
scusato. E sappia che così è a Piossasco e in tutti i luoghi
dove c’é da votare. Il sig. Uno potrebbe capire queste cose,
se avesse sentito qualche istruzione parrocchiale i più, sulle cause
escusanti dall’assistenza alla Messa festiva. Ma forse anche Lui preferirebbe
che molti non votassero per recarsi a Messa!!
2°) Il sig. UNO parla di una lista “cosiddetta liberale”.
Lo invito a rileggere con calma il mio articolo, ove non troverà una
sola parola né pro né contro la lista liberale. Una circolare
su foglio a parte, è stata distribuita dalla democrazia Cristiana,
lamentando giustamente le mene poco chiare e forse poco leali dei liberali;
ma la Democrazia Cristiana non è il Vicario, sebbene il Vicario appoggi
con tutte le sue forze la Democrazia Cristiana.
3°) Il sig. UNO, sul lungo e largo e verde Manifesto, ad un dato punto
perde le staffe e parla di “canaglie comuniste… il Sindaco comunardo…”.
Ma dove ha letto queste espressioni? Non certamente sul mio Bollettino, dove
le parole sono pesate e dosate di correttezza. Non è sui Bollettini
parrocchiali né sui giornali della Democrazia Cristiana che si fa della
polemica con frasi banali, triviali o bassa lega, come si usa invece fare
da certi ciarlatani su certi giornali. Quindi la sua prosa agitata dà
l’impressione che egli scrivendo avesse smarrito il senso della misura,
né avesse i nervi a posto.
4°) Il sig. UNO vorrebbe ricordare le grandi opere compiute dall’attuale
Sindaco, ma non ci sono. E’ notorio agli amici e ai nemici che il sig.
Sindaco (comunista, ma non comunardo) non ha affatto iniziativa. Per ottenere
da Lui qualcosa bisogna strappargliela con lunghe insistenze e ripetute spiegazioni.
(Non parliamo della giunta che è formata da elementi ben diversi).
Un ponte, dopo circa un anno dalla distribuzione, è stato finalmente
ricostrutto, ma dopo tanti e tanti reclami da parte della popolazione. All’Associazione
S. Vincenzo ha elargito legna del Comune; e anche all’Asilo S. Vito
n’aveva promesso e non ne ha mai dato, perché? Perché
il Presidente che sono io, non ha mai disturbato il sig. Sindaco con richieste
verbali o scritte. Peccato che non si diporti anche così nell’affare
del latte, dove invece pare presenti attivamente la sua collaborazione perché
il prezzo si elevi sempre più. Sarà per fare gli interessi degli…operai?
5°) e veniamo alle sezioni elettorali e cabine. Il lungo e largo e verde
Manifesto dice: “Le sezioni di Piossasco sono sempre state due”.
Benissimo! Così era quando votavano solamente gli uomini. Ora che votano
anche le donne n’occorrerà il doppio, non Le apre sig. UNO? Ma
il paese si accontenta di tre, purché siano comode. “Il Sindaco,
continua il Manifesto, per evitare inutili spese aveva creduto opportuno limitare
le cabine a due per sezione”. Se il signor Sindaco e il sig. UNO giudicano
INUTILI queste spese per le votazioni, a cui tutta la Nazione dà tanta
importanza, con quale appellativo classificheremo i sullodati Signori? Per
altra parte non ricorda il sig. Sindaco le assicurazioni avute, da parte dell’Autorità
che tutte le spese elettorali sono a carico della Prefettura.
6°) Il sig. UNO termina il suo lungo e largo e verde Manifesto col dire
che io tiro l’acqua al mio mulino. Vorrebbe forse che la tirassi al
suo? Si sveli, mi parli del suo mulino; affinché si sappia da tutti
che farina macina. Vorrebbe forse che io tirassi l’acqua al mulino dei
comunisti? Che in Chiesa, nelle conferenze e sul Bollettino io inneggiassi
a Carlo Marx? No, non posso, proibito dai Superiori, che a me e a tutti i
Parroci impongono le direttive che sono state pubblicate. Che non sia il sig.
UNO che tira l’acqua al suo mulino nell’appoggiare il Sindaco?…
7°) Ora, dopo aver commentato il lungo e largo e verde Manifesto, porgo
il saluto cavalleresco all’avversario Uno e mi permetto di dirgli: “Coraggio,
la lotta comincia!”
f.to il Vicario.
Maggio 1946
Dopo le Elezioni Comunali. Il primo passo verso l’opera
di restaurazione da fare nel paese, è stato compiuto con le elezioni
amministrative del 31 marzo scorso. Esse si svolsero con ordinata tranquillità,
e questo fa onore ai Piossaschesi. L’afflusso alle urne è stato
rilevante. Su 2699 elettori, hanno votato n. 1206 uomini, e n, 1237 donne,
vale a dire il 91%. La vittoria arrisa ai Democristiani. Fatti gli scrutini
e sommati i voti di lista con i voti di favore, sono queste cifre: n. 1091
ai Democristiani, n. 835 ai Socialcomunisti, e n. 189 ai liberali. Come si
vede, il fanalino di coda è toccato ai cosiddetti Liberali; e questo
era prevedibile sia perché la loro lista era stata abborracciata su
in fretta e furia includendovi persone niente affatto aderenti al partito
liberale, sia perché ormai il partito liberale ha fatto il suo tempo,
nonostante la dispersione dei voti provocata da quest’ultima lista,
e nonostante disperati sforzi propagandistici dei Social comunisti, hanno
vinto i Democristiani: ma nella soddisfazione del loro successo non hanno
pestato i piedi a nessuno, né fatti sbandieramenti o cortei, hanno
dato esempio d’educazione politica, lasciando che i vinti meditassero
sul proverbio che dice: “L’uomo propone Dio dispone”. Queste
elezioni amministrative avrebbero dovuto portare una maggiore chiarificazione,
che invece non c’è stata, perché i comunisti e i socialisti
per paura di perder e di contarsi, si sono riuniti in blocco. Ora essi danno
la causa della loro sconfitta alle donne; ma sarebbe più giusto darla
al loro stile piuttosto… impetuoso, che urta contro il buon senso del
popolo, il quale nel timore che rinasca qualche altra dittatura, vota per
il partito… giudizioso e democratico. Gli eletti, 16 della lista democristiana
e quattro della lista Socialcomunista, si sono riuniti per la prima volta
domenica 7 aprile per la distribuzione delle cariche. A Sindaco fu nominato
il sig. Giovan Battista Andreis, ottima persona benvista da tutto il paese.
A completare la giunta furono nominati i sigg. Narciso Alberga,Michele Elia,
Antonio Andreis, Ignazio Gino, Giacomo Spesso e Dario Vignotti. Alla nuova
Amministrazione rivolgiamo anche da queste colonne un caloroso saluto e facciamo
il più fervido augurio di buon lavoro.
Dopo le Battaglie Elettorali. Per la cronistoria è bene registrare
sommariamente alcuni fatti avvenuti ai margini delle lezioni. Il mio articolo
del mese di marzo, pubblicato qui, ha fatto divulgare il mio Bollettino, che
fu letto a Piossasco e fuori Piossasco, commentato sulle piazze e sui giornali,
dando al sottoscritto una… aureola d’insaputa celebrità.
Nelle reazioni avvenute, si sono visti i muri tappezzati da un lungo, largo
e verde manifesto di un anonimo Piossaschese, poi da un altro della sezione
Partigiani di Piossasco. Tutti erano partiti in difesa del partito comunista.
Ho dato loro la risposta adatta. In fine mi è arrivata una lettera
minatoria, che ho esposto alla porta della chiesa, perché la popolazione
conoscesse e giudicasse. Non fu possibile svelare con certezza il temerario
anonimo; ma la voce più attendibile afferma che sia stata cucinata
da elementi liberali e comunisti, d’accordo come Erode e Pilato quando
si trattò da dare addosso al Nazzareno. Ed ora finalmente l’aria
si è rasserenata e Piossasco è ritornato più tranquillo
e più bello. Perché nell’avvenire non abbiano a succedere
ingiustificate tempeste, prego tutti di prendere nota di quanto segue:
Il Bollettino parrocchiale non è solo destinato a parlare di funzioni
religiose e di spiegazioni di Vangelo, no; esso è il giornale della
parrocchia e del paese, sul quale sono riferiti e commentati i più
svariati avvenimenti locali, si discutono e si valutano teorie e fatti.
Quando si sente un parroco che pubblicamente a voce o per iscritto, dice ai
suoi fedeli, che tra i partiti politici che vi sono in Italia, essi devono
scegliere il democristiano, non c’è da gridare che fa della politica;
ma c’è semplicemente da pensare che egli compie il suo dovere
che è di illuminare, orientare e guidare. Di fatti al presente il miglior
partito, che in coscienza un cristiano può e deve seguire è
quello che fa suo il programma della democrazia cristiana, perché garantisce
l’applicazione dei principi cristiani nella vita politica e sociale,
è chiaro?
Per la Costituente. Così dopo il primo cimento, ci appressiamo il secondo,
che sarà il 2 giugno, giornata del “Referendum” e della
nomina della Costituente. Giornata immensamente più importante di quella
delle elezioni comunali. Se per il Comune si poteva votare per simpatia, per
parentela o amicizia, per le lezioni politiche bisogna votare badando unicamente
ai programmi dei partiti, poiché da queste votazioni usciranno quei
Deputati, i quali avranno la gran responsabilità di elaborare il nuovo
Statuto d’Italia e le leggi fondamentali della Nazione che fisseranno
i diritti e i doveri dei cittadini. Ricordo perciò a tutti il duplice
dovere morale di votare e di votare bene, il che farete se voterete per la
Democrazia Cristiana. Per finire voglio rilevare un fatto. Mentre contro di
me si notava in Piossasco una levata di scudi incomposta ed esagerata, la
mia popolazione, sempre affezionata, si raccoglieva attorno a me in occasione
del mio onomastico, svolgendo una grandiosa accademia, onorando in me il loro
Parroco, offrendomi omaggi e doni. E’ stata una solenne e amorosa riparazione.
Rinnovo da qui il mio sentito ringraziamento, invocando dal cielo che Dio
renda sempre più salda l’unione e la fiducia tra parroco e parrocchiani,
affinché la nostra famiglia parrocchiale sia veramente cristiana.
Il Nuovo Ponte di “MICILINO”. Il vecchio ponte detto “Frust”
era minato e fatto saltare dai tedeschi in ritirata nell’aprile 1945.
Fu un grave danno per il paese, perché così era stata tagliata
una grand’arteria di comunicazione nel centro dell’abitato. Ora
è stato ricostruito ed è riuscito un bellissimo ponte a due
arcate. Il progetto fu offerto gratuitamente dal geom. Sterratrice; la mano
d’opera fu prestata da elementi rurali ed il lavoro fu eseguito sotto
la direzione della ditta Cruto. Domenica 17 marzo scorso, il ponte fu benedetto
e inaugurato con la presenza delle Autorità e di numeroso popolo, plaudente
per la ben riuscita opera. Ora si fa voti perché nel giro di un anno
venga anche ricostruito il secondo ponte distrutto dai tedeschi. Potremo affermare
che Piossasco rinasce e migliore di prima.
La Festa della Madonna delle Grazie, alla Cappella del Prarosto, è
stata celebrata con un gran concorso di gente. Questo è confermato
anche dalla rilevante elemosina che si è raccolta, consistente in lire
3.500. Mentre costatiamo il fervore della devozione alla Madonna delle Grazie
che va e non andrà mai più scemando, specialmente dopo le prodigiose
grazie fatte dalla Madonna a Piossasco in questi ultimi anni, dobbiamo costatare
anche come la Cappella diventi sempre più piccola, più insufficiente
ad accogliere la moltitudine dei devoti, che sono obbligati a rimanere sparsi
per il prato che circonda la Cappella. Tutti auspicano un santuarietto più
ampio e più degno. Questa è la prima festa dell’anno;
la seconda, quella votiva promossa durante la guerra, sarà celebrata
nell’autunno.
Rettori per il 1946. Ritornando le cose alla normalità, riprendiamo
la nomina annuale dei Rettori, i quali presteranno la loro collaborazione
per il bene della nostra chiesa. Il Signore apprezzerà la loro buona
volontà e li ricompenserà con benedizioni e grazie Ecco i nomi:
Compagnia del suffragio: Martinasso Giuseppe e Marchisio Lorenzo.
Compagnia del SS. Sacramento: Bergoglio Michele e Martinatto Germano.
Compagnia della Madonna: Bergoglio Anselmo e Mario Brero.
Luglio 1946
Festa di S. Giorgio (1° maggio). E’ passato il
tempo, quando il 1° maggio era un monopolio dei social comunisti; ora
è festa del lavoro, di tutti i lavoratori, appartenenti a qualsiasi
categoria, tendenza o nazione. Perché i lavoratori potessero festeggiare
meglio la giornata, abbiamo fissato per tal giorno la festa di S. Giorgio,
salendo in pellegrinaggio alla Cappella del Santo alla cima del monte. Alle
ore 10 avvenne la Messa cantata con predica del Vicario, che svolse tre pensieri:
1°) pellegrinaggio di ringraziamento per la protezione celeste del Santo
su Piossasco, durante la guerra. 2°) progetti di restaurazione per fare
lassù un monumento nazionale e sacro, che sia meta attraente di gite
e di pellegrinaggi. 3°) San Giorgio, soldato ardimentoso, che uccise il
drago a Bejrut di Siria, sia nostro aiuto nella lotta spirituale e quotidiana
contro il drago infernale. Al termine della funzione, il colonnello Giuseppe
Giusiana di Sangano, cavaliere di San Giorgio, tenne un alto ed applaudito
discorso, invitando la popolazione a cooperare generosamente per l’opera
dei restauri, in omaggio al grande S. Giorgio. Erano rettori della festa i
sigg. Giuseppe Lovera, ex prigioniero e Marcello Andruetto, che raccolsero
lire 2.750 d’offerte tra i presenti.
Festa di San Valeriano. Lunedì di Pasqua 22 aprile scorso, il colle
di S. Valeriano era tutto un formicolio di persone; centinaia e centinaia
di Piossaschesi erano saliti lassù per assistere alla Santa Messa celebrata
all’aperto, sulle rovine della distrutta Cappella, e cantata dalla cantoria
della nostra parrocchia. Mai tanta gente si era vista alla festa di S. Valeriano.
Il Vicario dal punto più alto delle macerie ha parlato dopo i Vangelo,
fra la più devota attenzione del pubblico. Dopo aver ricordato che
la Cappella fu distruttala cannonate tedesche, ha proclamato con insistenza
che la Cappella si deve riedificare e più bella di prima. A questo
numero del Bollettino è unita una lettera circolare che è recapitata
ad ogni famiglia, in cui s’invitano i Piossaschesi a dare i mezzi necessari,
affinché il progetto della nuova Cappella diventi presto una realtà.
Quelli che più contribuiranno, saranno certamente i fortunati Reduci,
ritornati sani e salvi e i fortunati Partigiani, che sono usciti vivi dalla
tragica guerra. Erano Rettori della festa i sigg. Paolo Gardois e Roberto
Allasio (rappresentato dal cognato Eligio Andruetto, perché non ancora
ritornato dalla prigionia). La colletta ha superato la cifra di lire 5.300.
Un Grido d’allarme. Sale da ballo, balli pubblici, balli improvvisati.
Ecco quello che succede anche a Piossasco. La cosa comincia a nauseare e sarebbe
ora di porvi un limite. Dobbiamo amaramente costatare, che causa la propaganda
materialistica della vita, fatta da certa stampa e da certi gruppi più
o meno politici, il livello morale della vita si è tanto abbassato,
che si va cercando soprattutto il divertimento senza freno. Ma la vita è
… ballare? No. Secondo la concezione cristiana, la vita è serietà,
è dovere, è lavoro. In questi momenti così difficili
che attraversiamo, l’Italia non si ricostruisce con i balli, che sono
fomite d’immoralità. Da tutti è notato il decadimento
del senso morale, che di nota nella società. Perché? Perché
con il ballo, il cinema, la stampa pornografica, la moda immodesta si esalta
e si eccita la sensualità, il libero costume. Per amore del popolo,
bisogna contrapporsi fortemente a questo stato di cose e diffondere un sempre
più vivo e cristiano senso morale, e far rinascere in molte coscienze
il sentimento religioso, indebolito o spento. Gettiamo questo grido d’allarme,
suggerito anche dalla stagione estiva, la quale con l’ebbrezza del suo
sole, lancia per le strade tante giovinette assetate di divertimento, facile
prede alle più pericolose stravaganze della moda. Speriamo che sia
raccolto specialmente dai genitori, che tanta responsabilità hanno
della salute e dell’anima e del corpo dei propri figli. Piangerete più
tardi a che servirà?
Fiori d’Arancio. In sei mesi di quest’anno, abbiamo avuto sei
matrimoni e altri se ne stanno preparando. Vogliamo ricordare tre spose, tutte
tre Dirigenti dell’Associazione femminile d’Azione Cattolica e
iscritte alla Compagnia Figlie di Maria. Eccole: Bergoglio Rita di Michele
sposata con Aldo Maritano in aprile; Mola Maria di Giuseppe sposata con Giuseppe
Lovera in maggio; Garello Rina fu Vito con Giuseppe Bertoglio (di Orbassano)
in giugno. Il loro matrimonio è stato celebrato con tutta la solennità
possibile nella nostra Parrocchia. Le Spose se lo meritavano. Si erano preparate
al grande passo non frequentando il ballo, ma tra le file dell’Azione
Cattolica e da vere Figlie di Maria. Saranno certamente benedette dal Signore.
Possa il loro esempio essere imitato da tutte le giovani parrocchiane.
Problemi Comunali. 1.- Il Sindaco sig. Andreis Gio. Battista, coadiuvato da
tutti i Consiglieri, è alle prese con un problema quanto mai grave
e importante, quello dell’acqua potabile da dare al paese. Se egli riesce
a risolverlo si farà un nome. Pare che sia da oltre 50 anni che a Piossasco
si studia questo problema e si fanno progetti, i quali non furono mai realizzati,
anche per opposizione da parte dei cittadini. Ma chi si oppone a quest’opera
veramente di prima necessità, è forse colui che mormorava anche
contro la luce elettrica, quando non l’aveva ancora sperimentata. Ma
quando si pensa alla pulizia, all’igiene, alla comodità dell’acqua
potabile, non si può fare a meno di desiderarla e volerla a costo anche
di gravi sacrifici. Auguri dunque che i progetti diventino presto realtà
per il bene e per il … decoro del nostro paese.
2.- Altro problema è quello delle strade. Tutte le strade d’Italia
e non solo quelle di Piossasco sono in cattivo stato, per causa della guerra.
Ma è anche vero che a poco a poco bisogno porvi rimedio. C’è
chi suggerisce un mezzo che ci sembra buono e che rivolgiamo all’Amministrazione
comunale. Quanti cantonieri ha il comune di Piossasco? Quasi uno! Con tante
strade da tenere in ordine e diverse piazze da pulire? Via, è troppo
poco. Si diminuisca il numero degli altri dipendenti municipali, ma si aumentino
i cantonieri. Questi non abbiano come per il passato, l’incarico d’taché
d’papé; perché allora i fussài stan da guré;
ma mentre piove o subito dopo, escano per le strade per riparare i danni che
l’acqua ha portato o per impedire che ne porti. Tanto per citare un
esempio, è vero o no, che passano dei mesi e per la strada che dal
paese conduce a San Vito non si vede mai un cantoniere? Eppure è una
strada che va tanto sorvegliata. Siano dunque in numero sufficienti i cantonieri;
ciascuno abbia la sua zona da sorvegliare e tenere in ordine. La conseguenza
sarà che le strade miglioreranno e la popolazione pagherà più
volentieri le imposte.
Pro Bollettino. Ringraziamo gli oblatori, i quali desiderano che il Bollettino
viva e lo dimostrano con le loro offerte. Ci auguriamo che il loro esempio
sia imitato da tutti i lettori della Buona Parola. Registriamo la cifra di
lire 3.170.
Allegato al bollettino troviamo questo foglio / scheda per la ricostruzione
della Cappella di S. Valeriano.
PIOSSACO – PARROCCHIA S. VITO
Per la ricostruzione della Cappella di S. Valeriano
Piossaschesi,
La devozione del nostro paese verso S. Valeriano si perde nei secoli. Non
si sa con precisione in quale epoca Piossasco avesse innalzato a Lui quella
Cappella, che era stata giudicata pregevole per antichità, e che i
tedeschi, nemici della nostra Religione e della nostra Patria, hanno cannoneggiato
e distrutto nel luglio 1944. Ora la Cappella per unanime volontà di
popolo deve risorgere, più bella di prima, quale monumento di fede
cristiana e quale ricordo imperituro della terribile guerra. Il progetto della
nuova Cappella, preparato dall’Architetto Dott. Cesare Filippi di Torino,
è piaciuto a quanti lo poterono già vedere, attende di essere
messo in esecuzione. Vengo perciò a chiedere la collaborazione di tutti
i Piossaschesi. Ho eletto un Comitato d’azione formato di persone delle
due Parrocchie. Esso si dedicherà alla propaganda, alla raccolta delle
offerte, ad organizzare aiuti, a spingere la causa, perché presto e
bene si svolgano i lavori della ricostruzione. Piossasco ha sperimentatola
protezione celeste di S. Valeriano, durante questa ultima tragica guerra;
perciò ho fiducia che NON UNA SOLA FAMIGLIA resterà assente
o indifferente per la riedificazione della nuova Cappella. Soprattutto spero
nella generosa collaborazione dei militari, che ebbero la grazia di aver salva
la vita. I nomi delle persone o delle famiglie che faranno un’oblazione
di almeno DUE MILA LIRE saranno ricordati in apposita iscrizione nella Cappella.
PIOSSASCHESI, date prova della vostra sincera e grande devozione a S. Valeriano,
firmando il qui unito tagliando, che mi dovete ritornare al più presto;
mentre invece il denaro promesso lo verserete con vostra comodità entro
gli anni 1946-1947. Dalla risposta a questo appello dipende la decisione per
l’inizio dei lavori. Siate dunque solleciti e generosi. S. Valeriano
vi benedica.
Piossasco, 10 giugno 1946 - don Giuseppe Fornelli, Vicario.
COMITATO DI AZIONE: Buttigliengo Giovanna, Novarese Tersilla, Brero Mario,
Lovera Eraldo e Paviolo Mario (parrocchia S. Vito); Franchino Caterina, Martinatto
Germana, Balbo Renato, Camisasso Alverio e Rufinatto Carlo (parrocchia S.
Francesco).
Settembre 1946
Inaugurazione Altare al Prarosto. Domenica 13 ottobre. Si
avvicina il giorno, in cui potremo pagare il debito di riconoscenza che abbiamo
verso la Madonna delle Grazie, sciogliendo il voto fatto durante la tragica
guerra, quando invocavamo protezione sulla parrocchia e sul paese. In nuovo
altare di marmo, preparato dalla Ditta Allegra di Torino, sarà messo
a posto nei primi giorni d’ottobre. Se ne farà l’inaugurazione
solenne domenica 13 ottobre. Alle ore 9 vi sarà la benedizione del
nuovo altare e quindi su di esso si celebrerà la Santa Massa. E’
la Messa votiva che celebreremo ogni anno nell’autunno per ringraziare
la Madonna SS. Parrocchiani e Piossaschesi, intervenite numerosi, la festa
serva a ravvivare in tutti la fiducia nella protezione ella Madonna delle
Grazie giacché i tempi corrono ancora tanto torbidi e disagevoli. Non
mancate di recare la vostra generosa offerta. Il nuovo altare non è
l’artistico altare che era stato progettato in un primo tempo, con l’intenzione
di migliorare le condizioni generali della Cappella; è un altare assai
modesto, come vogliono le difficoltà dei momenti; tuttavia la sua spesa
tocca le cento mila lire. Le oblazioni finora già raccolte si avvicinano
alla metà della suddetta cifra, perciò possiamo guardare fiduciosi
l’avvenire. Ecco intanto la somma delle ultime offerte che ci sono pervenute,
per grazie ricevute o in occasione del matrimonio, o per la nascita di bambini,
per un totale di lire 8.060.
Per la Cappella di S. Valeriano. Nel mese di giugno scorso, è stata
compilata una lettera circolare la quale fu distribuita nel mese di luglio;
in essa si chiedeva l’adesione per la ricostruzione della nuova Cappella
di S. Valeriano e s’invitavano i Piossaschesi a sottoscrivere offerte
da versare entro il 1946-47. Le prime adesioni e le prime sottoscrizioni sono
già arrivate e anche già alcuni biglietti da mille. La nuova
Cappella si deve ricostruire assolutamente, i lavori s’inizieranno e
nel prossimo autunno o nella prossima primavera. Stiamo preparando i preventivi.
E’ bene inteso che facciamo conto delle condotte dei materiali, che
saranno fatte gratis dai devoti Piossaschesi. Vi è chi ha già
promesso mattoni, chi sabbia, chi tegole e altro materiale. Prevediamo che
vi sarà una nobile gara per dimostrare generosamente la devozione a
San Valeriano, in ringraziamento di favori già avuti e in pegno di
grazie da ottenere. La somma delle offerte, che però non sono ancora
quelle con risposta alla circolare, ammonta a lire 5.055.
Don Mario Bonetto, Novello Sacerdote. Sabato 29 giugno scorso, festa di San
Pietro, a Torino nella chiesa Cattedrale, l’Eminentissimo Card. Arcivescovo
M. Fossati, consacrava Sacerdoti 26 giovani leviti. Fra questi vi era un nostro
parrocchiano, don Mario Bonetto, che il giorno seguente, 30 giugno, celebrava
nella nostra chiesa parrocchiale la sua Prima Messa. Ricevuto alle ore 11
alla porta della chiesa e ossequiato con poesie e complimenti, indossati i
sacri paramenti, salì per la prima volta all’altare, assistito
dal Rev.mo Teol. A. Gajdo curato di S. Agostino in Torino. La chiesa si riempiva
di popolo come nelle più grandi solennità; dall’orchestra
la nostra Scuola musicale di canto eseguiva magistralmente la Messa del Perosi.
In fine il novello Sacerdote impartì a tutti una speciale benedizione.
Nel pomeriggio don Mario Bonetto officiò i vespri solenni, dopo i quali
il Vicario tenne dal pulpito il discorso di circostanza, rilevando la grandiosa
e santa letizia della famiglia parrocchiale, per la grazia concessa dal Signore
di avere un parrocchiano Sacerdote, dopo 33 anni dall’ultimo Sacerdote
della parrocchia, che fu il Teol. M. Oddenino. Dopo le funzioni religiose
si svolse nel salone dell’Asilo un’accademia in onore del novello
Sacerdote. Eseguirono musica corale di circostanza, le nostre due Scuole di
Canto, maschile e femminile; sedeva al pianoforte la signorina Delia Brunicardi.
Don Alciati, nostro Vicecurato, aprì l’accademia con appropriate
ed elevate espressioni all’indirizzo del novello Sacerdote. Parlò
il Teol. Gajdo, curato, in nome dei sacerdoti della Parrocchia, dei quali
era presente don Pietro Fiora. Furono declamate poesie di felicitazione e
d’augurio; furono offerti doni; fu rappresentato un bozzetto molto intonato
alla festa. L’accademia terminò con le parole commesse del festeggiato,
che poi distribuì ai presenti un’immagine ricordo della festa.
Se fu una festa parrocchiale, è stata soprattutto una festa per la
famiglia Bonetto Giacomo, così benedetta da Dio, lieta di vedere coronati
i suoi sacrifici e le sue aspirazioni. Faccia il Signore che sorgano altre
vocazioni sacerdotali, perché altre famiglie siano benedette e si ripeta
presto questa festa che lasciò in tutti un incancellabile ricordo.
Saggio dei Bimbi all’Asilo. Come di solito, prima di chiudere l’Asilo
per le vacanze e stive, avvenne domenica 7 luglio scorso, il saggio dei bimbi.
E’ sempre un trattenimento interessante. Anche quest’anno i diversi
numeri del programma furono ben interpretati. Un particolare che evidentemente
concorse a dare più pregio alle esecuzioni, fu il pianoforte, suonato
con tocco d’artista dalla signorina Delia Brunicardi. Va notato per
la verità, che il saggio suscita ogni volta qualche risentimento in
qualche mamma, la quale vorrebbe vedere il proprio bimbo o bimba a seguire
le cose più belle. Ma le mamme devono comprendere che non tutti i bimbi
sono disinvolti e capaci di agire sul palcoscenico e subire lo sguardo del
pubblico, senza provare suggestione e amnesie. Se non si facesse una giusta
scelta tra i bimbi, potrebbe capitare che i Saggio finisse in un fiasco con
poco onore di chi lo prepara e delle famiglie stesse dei bimbi. Quindi, via
ogni invidia o gelosia. Il Saggio ha reso un incasso di circa cinque mila
lire. L’Asilo quest’anno ha bisogno di speciali aiuti, per le
accresciute difficoltà inerenti ai tempi che corrono. Facciamo noto
al pubblico che il nostro Asilo non ebbe mai alcun soccorso dall’ANRRA.
Questa mandava a Piossasco ogni mese materiale alimentare per i bambini, e
tutto andò sempre a finire all’Asilo Gianotti. Perché
non dividerlo fra i due Asili? Forse che l’ANRRA mandava per un solo
Asilo? Ma allora perché l’autorità Municipale ha segnalato
all’ANRRA un solo Asilo e non due?…L’Amministrazione del
nostro Asilo in seguito, appoggiata dall’on. Avv. Bovetti, è
ricorsa al dono svizzero; la domanda fu ben accolta e l’Asilo ottenne
una buon’assegnazione di materiale. Come per il passato vogliamo sperare
sempre nella Divina Provvidenza e nell’appoggio di tante persone amiche
e benefiche.
L’Acqua Potabile a Piossasco. Ci risulta che presso il Municipio è
stata costituita una Commissione, di cui fanno parte anche dei tecnici, per
risolvere il problema dell’acqua potabile. Facciamo voti che i lavori
di detta Commissione siano solleciti, perché, decisa la cosa, si venga
al più presto alla compilazione del progetto definitivo, il quale nel
prossimo anno dovrebbe essere attuato. C’è ancora qualcuno che
sia titubando sulla necessità dell’acqua potabile a Piossasco?
Ma costui non conosce la scarsità d’acqua che c’è
nel paese, specie nel centro, ove si corre da un pozzo all’altro e si
fa la coda per avere un secchio d’acqua. Costui non è mai passato
per le strade del paese, per vedere la schifezza dell’acqua che vi corre.
Costui non è mai caduto sul ghiaccio, che d’inverno abbellisce
le suddette vie, occupandole completamente, per l’agghiacciamento dell’acqua
che vi scorre. Costui non ha mai sentito parlare dei casi di tifo che a Piossasco
annualmente non sono pochi, e che giusta il giudizio dei medici, sono soprattutto
causati dalla mancanza d’igiene nell’acqua usata dalle famiglie.
Ma l’impianto sarà costoso, potrà dire qualche vecchio
retrogrado. Sicuro, che sarà costoso, e in modo proporzionato ai tempi,
e lo si pagherà da tutti, ma specialmente dai consumatori d’acqua,
e quanta se ne consumerà, quando si avrà l’impagabile
comodità del rubinetto in casa; quando sarà facile l’impianto
in casa di un bagno per quando modesto. Per altra parte non bisogna lasciar
passare le presente occasione, che non si sa quando potrebbe ritornare: il
denaro è imprestato dallo Stato, il quale concede 30 anni di tempo
per la restituzione. Venga dunque decisa quest’opera, che si può
ben chiamare di bonifica del paese; opera che con l’impianto dell’acqua
potabile porterà anche l’impianto della fognatura e che darà
occasione di riadattare e migliorare le strade attraverso le quali si dovranno
fare i detti impianti. Il consenso della maggioranza della popolazione del
paese non può mancare alla Commissione né al Consiglio Comunale,
il quale si deve affrettare a decidere quello che sarà una ricchezza
per Piossasco.
Democrazia Pratica. Abbiamo avuto notizia che un contratto si sarebbe concluso
tra il Municipio nostro e il sig. Zorzoli, proprietario dello stabilimento
che in tempo di guerra era sorto sul terreno del Comune, alla così
detta Stazione. Il terreno non sarebbe stato venduto, ma solamente affittato
al sig. Zorzoli per 99 anni, al prezzo di 30 mila lire l’anno. Per gli
anni passati, a titolo di risarcimento danni, il sig. Zorzoli pagherebbe al
Comune la somma di lire 300mila. Intanto egli s’impegnerebbe di far
costruire una pensilina (in sostituzione dell’antica stazione) che servirebbe
per chi deve sostare nell’attesa della corriera. (finalmente!) ci pare
che il Consiglio Comunale abbia fatto una buona cosa, specialmente dal punto
di vista democratico, perché sussistendo la fabbrica Zorzoli e forse
anche allargandosi, darà lavoro a molti operai, che non avranno più
il disagio del viaggiatore come fanno ora. C’è da augure che
sorgono in Piossasco altre fabbriche o industrie, soprattutto per dare lavoro.
Andare incontro all’operaio, facilitargli il lavoro, questa è
vera democrazia pratica. Mentre viceversa tanti non hanno che parole…
democratiche.
Novembre 1946
Il Nuovo Altare del Prarosto consacrato dal Cardinale M.
Fossati. Il ricordo della giornata di domenica 13 ottobre scorso, resterà
incancellabile nella storia della nostra Parrocchia per l’avvenimento
straordinario, che in tale giorno si è compiuto con l’inaugurazione
del nuovo altare di marmo alla Cappella del Prarosto. Abbiamo avuto l’alto
onore di ricevere fra noi l’Em. mo Card. M. Fossati Arcivescovo di Torino,
il quale si è degnato di venire a consacrare personalmente il nostro
altare votivo. Ricevuta alle due strade, il Cardinale Arcivescovo, accompagnato
dalla gran folla che sfilò davanti a Lui su per il prato fino alla
Cappella, alle 10,30 iniziava il rito della consacrazione, secondo la forma
più breve, nel sepolcretto dell’altare racchiudeva le reliquie
dei due santi Martiri Teofilo e Costanza. Quindi rivolgeva paterne parole
ai presenti, ricordando come negli anni tragici della guerra, noi avevamo
invocato la protezione della Madonna delle Grazie sulla Parrocchia e sul Paese,
facendo voto di erigerLe un altare di marmo. La Madonna SS. ha dimostrato
nel modo più evidente di aver gradito il nostro voto, salvando in modo
prodigioso Piossasco. Noi abbiamo perciò sciolto il nostro voto, mantenendo
quello che avevamo promesso. L’Altare, che è opera della Ditta
Allegra di Torino, è riuscito bello, dignitoso e ben intonato alla
Cappella. Il suo marmo roseo vuol rappresentare un mazzo di rose profumate
di riconoscenza che la popolazione offre alla SS. Vergine delle Grazie. Difatti
è tutta la popolazione di Piossasco che concorre alle spese. Dopo la
consacrazione dell’altare, su di esso fu celebrata la S. Messa, durante
la quale il Re. Mo Canonico prof. B. Giaj-Via, che rivestito della sua splendida
cappa canonicale aveva assistito e onorato il Cardinale Arcivescovo, disse
calorose e appropriate parole di circostanza al popolo che assiepava il prato
circostante la troppo piccola cappella. Un ex-militare reduce dalla prigionia
(Vittorio Fiora) ha cantato l”Ave Maria del Soldato”, volendo
esprimere i sentimenti di gratitudine di tutti i Soldati di Piossasco per
l’assistenza speciale avuta dalla Madonna. La meravigliosa giornata
di sole ha inondato di nuova luce spirituale le anime, ha infuso nuovo calore
di devozione nei cuori, ha rinnovato in tutti la fiducia che come nel passato
così nell’avvenire la Madonna delle Grazie sarà la nostra
salvezza, quella cappella sarà per Piossasco il caro Santuarietto,
dove quella fiducia sarà sempre alimentata. Il Vicario ringrazia tutte
le persone che gratuitamente si sono prestate per la pulizia e gli addobbi,
entro e fuori della Cappella, in modo particolarmente il signor Peretti Agostino
per trasporto del marmo da Torino a Piossasco, coadiuvato anche dal sig. Francesco
Destefanis, e dalla Madonna ne invoca la ricompensa. Ecco le ultime offerte
pro altare che ammontano a lire 13.400, donate per grazie ricevute o da persone
che non vogliono indicarne il nome.
Asilo Infantile S. Vito. In principio d’ottobre si è riaperto
il nostro Asilo e con qualche novità. La prima appartiene a due Suore
nuove, Suor Elisabetta e Suor Bruna, che dalla casa madre d’Asti sono
state mandate qui a coadiuvare la Rev. ma Suor Pasqualina Martinetti, che
da cinque anni dirige come Maestra l’Asilo. A loro il benvenuto delle
famiglie della parrocchia. Altra novità è la variazione nella
retta mensile per la minestra dei bimbi. La retta è stata elevata a
lire 100. Trattandosi di due bimbi della stessa famiglia, la cifra è
ridotta a lire 150. Ricordiamo anche che ogni bimbo che si scrive all’Asilo
deve pagare almeno un’azione, che è di lire 50. Per la parte
economica comunichiamo che il Comitato provinciale dell’UNRRA ha disposto
di aiutarci, e già ha inviato i primi soccorsi in materiali per refezioni
dei bambini, l’Amministrazione ha badato a raccogliere legna presso
le famiglie, e pie persone di quando in quando fanno qualche offerta in natura;
di modo che speriamo siano assicurati anche per il nuovo anno scolastico la
vita e il funzionamento del nostro Asilo.
Cappella di San Valeriano. Il Comitato d’azione va raccogliendo adesioni
per la ricostruzione della cappella. Le offerte giungono, alternate le piccole
con le grandi. Fra queste va notata l’offerta del Dott. V. Meynardi
della villa Cadorina, il quale ha messo a disposizione mille mattoni. Il suo
generoso esempio merita plauso e non mancherà certamente di essere
imitato. Nella prossima primavera speriamo poter iniziare i lavori, che durante
l’inverno andremo studiando e predisponendo. Si sta commentando l’idea
lanciata dal signor Vicario dal pulpito, nella festa della Madonna del Rosario.
L’idea è di fare sorgere sulla strada che porta alla cappella
di S. Valeriano 15 piloni rappresentanti i 15 misteri del Rosario. L’idea
è piaciuta ai più, e sarà attuata dopo la ricostruzione
della cappella. Ci aiuti S. Valeriano perché si possa realizzare presto
quanto è in progetto, a gloria Sua ed anche ad onore del Paese.
Amalia Bonetto. Il 17 ottobre 1946 in Piossasco, all’età
di 83 anni, si addormentava nel bacio del Signore. Era nativa di qui, e qui
si era ritirata in riposo, a passare serenamente gli ultimi anni di sua vita,
in compagnia della sorella ved. Crescio. Era una mente eletta e un cuore quanto
mai sensibile e buono. Avviatasi presto agli studi, a 17 anni era diplomata
Maestra elementare, iniziando la sua carriera d’insegnamento a Cumiana.
A 20 anni vinse il concorso per le scuole di Torino e fu nominata insegnante
nelle scuole municipali della grande Metropoli, ove stette fino a che raggiunse
41 anni d’insegnamento. Allora si ritirava in pensione al proprio paesello,
ove un giorno fu onorata e festeggiata con la Medaglia d’oro, concessale
dal Ministero dell’Educazione, come alto riconoscimento dell’opera
attiva e illuminata che essa aveva svolto in mezzo ai fanciulli. La sua grande
bontà di cuore la portò a compiere molte opere benefiche, distribuendo
i frutti di sue fatiche e dei suoi risparmi. Noi la ricordiamo con viva riconoscenza
come prima benefattrice del nostro Asilo S. Vito. Appena letto sul Bollettino
parrocchiale l’appello lanciato dal Vicario, che chiedeva aiuto per
la costruzione del nuovo edificio dell’Asilo, rispose prontamente, offrendo
la generosa somma di lire ventimila. Furono quelle che diedero il primo stimolo
ad iniziare i lavori della costruzione, che in pochi anni fu compiuta. Nel
fare la sua offerta aveva però messo alcune condizioni. La prima fu
che avanti la sua morte non si pubblicasse il suo nome in proposito. Così
abbiamo fatto; ammirando non solo la sua forza d’animo, ma anche la
sua umiltà, tanto esemplare. Altra condizione era, che una sala dell’Asilo
S. Vito venisse a lei intitolata e la sua fotografia fosse esposta, quasi
per restare sempre con i bimbi che tanto amava. Anche questo suo desiderio
è stato attuato. Il 27 novembre scorso, l’Amministrazione dell’Asilo
ha fatto celebrare per lei un solenne funerale di trigesima; ogni anno in
principio dell’anno scolastico, l’Asilo ricorderà questa
grande Benefattrice con un funerale, cui interverranno i bimbi, come lei desiderava.
In questo modo, l’Amalia Bonetto rimarrà vivo il ricordo fra
noi, mentre oggigiorno i bimbi innocenti faranno per lei una preghiera.
Cappella S. Valeriano (banco di Beneficenza). Quando leggerete questo Bollettino,
saranno già incominciati i lavori per costruire la nuova carrozzabile,
che dalla Cadorina dovrà portare su alla Cappella di S. Valeriano.
Questa strada era necessaria per effettuare il trasporto del materiale destinato
alla riedificazione della Cappella. Il sig. geom. Walter Cruto ha accettato
con entusiasmo di prestare l’opera sua, ne ha fatto il tracciato e ne
cura l’esecuzione. L’inverno, mentre i lavori di campagna danno
tregua, è il tempo opportuno per la costruzione di questa strada, con
l’aiuto gratuito dei volenterosi Piossaschesi. Anche la pineta e tutta
la regione montana acquisterà importanza. Nell’anno che ora è
cominciato, speriamo di poter anche iniziare la ricostruzione della Cappella.
La spesa si prospetta quanto mai grande; ma la nostra fede è ancora
più grande; S. Valeriano ci manderà i mezzi necessari. Intanto
lanciamo fin d’ora un’idea e un appello. Per la prossima Pasqua
abbiamo ideato un Grandioso Banco di Beneficenza pro Cappella S. Valeriano.
Il Comitato d’azione si è già messo al lavoro. Piossaschesi,
preparate oggetti e regali: domandate e raccogliete fra i vicini e i lontani,
perché il Banco riesca con esito sorprendente. Dal gettito di questo
Banco piglieremo le mosse per cominciare i lavori della nostra Cappella. Gli
oggetti si possono recapitare all’Ufficio parrocchiale e presso i membri
del Comitato d’azione. Ora il primo elenco delle offerte che già
ci sono pervenute pro Cappella San Valeriano, che ammonta a lire 20.950. sentiti
ringraziamenti a tutti con l’augurio che vi siano molti imitatori generosi.
Cappella del Prarosto. I de voti della Madonna delle Grazie sono stati soddisfatti
del nuovo altare di marmo, che nella sua semplicità piace e ben si
adatta alla Cappella. Abbiamo voluto che su di lui, contro il gradino più
elevato, fosse incisa un’iscrizione che documentasse il motivo della
erezione; ricordasse cioè che l’altare eretto e consacrato nel
1946 fu un voto alla Madonna delle Grazie da parte della popolazione di Piossasco.
La Madonna SS. che ci ha protetti durante la guerra, conservandoci in vita,
ci protegga ora nell’anima, allontanando dal nostro popolo ogni sentimento
di violenza, d’odio, ogni torma d’ateismo e di materialismo, mantenga
vivo in tutte le famiglie, il fuoco sacro della Fede religiosa. La prima festa
della Madonna delle Grazie, che si suole fare ogni anno l’ultimo martedì
di carnevale, ricorrerà quest’anno il 18 febbraio prossimo. Messa
cantata alla Cappella alle ore 9. Rettori della Festa sono i sigg. Martinasso
Alberto e Francesco Vignotti fu Giovanni. La spesa del nuovo altare non è
ancora stata coperta; ma le offerte continuano; ecco le ultime che abbiamo
ricevuto e che ammontano a lire 7.700, molte per grazie ricevute.
Statistica Parrocchiale 1946.
Battesimi 25: di cui 14 maschi e 11 femmine. Ricordiamo che fra questi ci
sono dei nomi noti che sono rimasti a Piossasco, e che lavorano qui, (tra
questi lo scrivente). Altri che sono andati altrove, addirittura in America,
altri che sono già tornati alla Casa del Padre.
Matrimoni 14. Morti sono 13.
Con piacere dalla Statistica possiamo costatare che la nostra Parrocchia è
in aumento, poiché i nati sono il doppio dei morti. Il numero dei matrimoni
è più che normale. I morti sono quasi tutti in età assai
avanzata, ad eccezione di un bimbo di due anni ed una sposa di 46 anni. Anche
su questi punti, tanto importanti per la vita di una parrocchia, si va ritornando
alla normalità, ricostruendo le famiglie.
Marzo 1947
Cappella di San Valeriano – La Nuova Strada –
Banco di Beneficenza.
Piossaschesi, il primo passo verso la riedificazione della Cappella di S.
Valeriano è stato compiuto con la costruzione della nuova strada che
porta lassù; la quale dovrà servire non solo per la comodità
dei devoti, ma per il trasporto dei materiali. Il mattino del 30 dicembre
1946 si dava il primo colpo di piccone, che ne iniziava i lavori. Era la prima
squadra di volenterosi, che gratuitamente veniva a prestare la mano d’opera.
Succedevano altre squadre nei giorni seguenti, tanto che si può dire
che nel giro di un mese, la strada nuova che misura mezzo chilometro, era
fatta. Nell’ultimo tratto, che dal colletto o pineta, sale alla Cappella,
si incontrarono maggiori difficoltà causa il terreno roccioso. Fu necessario
invocare l’aiuto dei minatori della vicina cava di pietra. Con il consenso
del Presidente della Provincia, On. Avv. G. Bovetti, e per l’interessamento
del geom. Bosco e del sig. Vaschetto, le mine sono state preparate e fatte
brillare dal bravo minatore Gontero Michele, così la strada restava
aperta. Arriva e finisce in uno spiazzo sufficientemente largo, dal quale
si salirà con breve gradinata alla Cappella, dal quale si gode un meraviglioso
panorama verso la pianura. Ringrazio vivamente tutti quelli che poco o tanto
e in qualsiasi modo si sono prestati: ne conserviamo i nomi, sono 90 della
parrocchia di S. Vito e 30 di S. Francesco. Il primato è stato toccato
da Roberto Bonetto, che non ha mancato una sola giornata. Un grazie speciale
all’Ing. Schaeffer, che, interpellato, subito concesse che la strada
passasse attraversala sua proprietà. Ma soprattutto ringrazio il sig.
geometra Walter Cruto, che ha tracciato la strada in modo geniale e ne ha
curato la costruzione con costante volontà e generoso impegno, per
devozione a S. Valeriano e per il bene del paese, il quale effettivamente
trova ora migliorata la regione della pineta. Quello che il passato fascismo,
nonostante la strombazzata propaganda per la pineta, non aveva saputo fare,
lo ha realizzato ora la devozione di un popolo ad un Santo Protettore di Piossasco.
Ecco ciò che la storia non può far a meno di registrare. Ed
ora tutte le nostre energie vanno indirizzate al BANCO DI BENEFICIENZA, che
si terrà nella prossima festa di Pasqua. Tutti sospirano di veder presto
risorta la Cappella di S. Valeriano e chiedono con insistenza quando s’inizierà
la costruzione, ora che la strada è fatta. Rispondiamo che l’inizio
dei lavori dipende dal Banco di beneficenza. Se il Banco darà un buon
incasso, darà pure la prima spinta ad iniziare i lavori. E’ dunque
assolutamente necessario che il banco sia grandioso e dia in introito eccezionale.
In questo mese di marzo, tutte le nostre forze siano mobilitate a farne la
preparazione. Si parli del Banco, si lavori per il Banco, si raccolgano oggetti
per il Banco. Gli oggetti si possono recapitare all’ufficio parrocchiale
delle due parrocchie; presso la Farmacia Crescio, presso Cartoleria Caselli,
presso Drogheria Franchino. Se conoscete Persone, Ditte fuori Piossasco, dalle
quali possiate sperare bene, chiedete al Comitato pro Cappella di San Valeriano,
che tiene pronte Circolare di propaganda, spedite, mandate con vive raccomandazioni.
Piossaschesi all’opera !
Festa di San Valeriano. Come il solito, si celebrerà il lunedì
di Pasqua. Sulle rovine dell’antica Cappella erigeremo un altare su
cui celebrare la S. Messa alle ore 9,30. Se il concorso di gente l’anno
scorso fu straordinario, quest’anno dovrà essere superato. Tutto
Piossasco sarà certamente lassù. Rettori della festa sono i
signori Merlo Giovanni ed Emilio Macario.
Per l’Altare di S. Antonio. Che l’attuale Altare di S. Antonio
abate, nella nostra chiesa parrocchiale, sia il più misero di tutti,
è un fatto evidente. Che sia quindi necessario un altare nuovo e decoroso,
è cosa che non si può negare. E’ stato pertanto preparato
un progetto di un altare di marmo, che si aggira sulle cento mila lire. La
cifra non spaventa, perché adatta ai tempi. Come fare a raggiungerla?
Semplicissimo. Basta che ogni famiglia, la quale abbia una stalla, faccia
un’oblazione di lire 500. Anche qui possiamo dire: che cosa sono cinquecento
lire? Ai giorni nostri sono meno che 50 lire anteguerra. Quante famiglie ci
sono che hanno una stalla? Sono circa duecento. Parliamo di stalla, perché
la devozione a S. Antonio abate è sentita e praticata soprattutto dai
contadini, che raccomandano le loro bestie a questo Santo, che è riconosciuto
universalmente quale protettore degli animali. Durante la festa di S. Antonio,
celebrata solennemente nella nostra parrocchia il 17 gennaio scorso, dai contadini
è partita la voce che è arrivata al sottoscritto: “Comandi
l’altare, lo faccia fare, vedrà che noi lo pagheremo”.
Una manifestazione di questa buona volontà si ha nelle offerte già
raccolte e che qui pubblichiamo; nel giorno della festa si sono superate le
quattro mila lire. I Rettori della Compagnia di S. Antonio si sono impegnati
di fare propaganda pro altare. Ecco le offerte pervenute che ammontano a lire
10.500, comprensive di lire 6.000, dalla raccolta pro grano e meliga nella
Quaresima ’46.
Parrocchiani miei, come vedete progetti di lavoro non mancano e non ho detto
tutto. C’è il tetto della chiesa da ripassare perché piove
dentro; ci sono le campane da sistemare prima che cadano in testa a chi le
suona; c’è il Battistero da rifare; c’è l’orchestra
da ampliare e l’organo da migliorare. Tutti questi lavori sarebbero
compresi in un piano quinquennale. Però qualcosa è urgente che
si faccia già quest’anno. Il Signore ci assista, e benedica chi
lavora, chi dona e offre per la sua divina gloria. Don Giuseppe Fornelli,
Vicario.
Qui di seguito presentiamo il volantino del Comitato Pro Cappella di S. Valeriano.
COMITATO PRO CAPPELLA S. VALERIANO. Piossasco (Torino)
Piossasco, 2 febbraio 1947
ILL. mo SIGNORE,
Nel luglio 1944, un reparto militare tedesco, a colpi di cannone, riduceva
in un cumulo di macerie la CAPPELLA DI S. VALERIANO, sita in Piossasco. La
Cappella era pregevole per antichità ed era centro di viva devozione
da parte di tutto il paese. Ora la popolazione, per voto unanime, vuole che
la Cappella risorga in un nuovo tempio, che dovrà ricordare nei tempi
l’atto vandalico tedesco, mentre continuerà la devozione verso
S. Valeriano, che Piossasco venera quale Protettore. La nuova costruzione
importa una spesa rilevante, che si avvicina al milione. I Piossaschesi contribuiscono
in offerte, che già si stanno raccogliendo; ma che non potranno raggiungere
le cifra necessaria. Perciò è sorta l’idea di preparare
uh grandioso BANCO DI BENEFICENZA sulla piazza della Chiesa parrocchiale di
San Vito, nelle prossime Feste Pasquali, e precisamente nei giorni 6-7 aprile.
Allo scopo si è costituito un Comitato d’azione, che già
si è posto all’opera. Esso si pregia rivolgersi con la presente
alla S. V. Ill. ma di cui conosce la generosità per tutte le opere
di bene, pregandola di voler contribuire con l’offerta d’oggetti.
L’eccellenza dell’opera che s’intende costruire non sfugge
a nessuno, perciò nutriamo fiducia di poter allestire un imponente
Banco do Beneficenza, ove faranno bella mostra gli oggetti che la S. V. Ill.
ma si compiacerà di mandare. Con devoto ossequio.
p. Il Comitato
don Giuseppe Fornelli, vicario di San Vito
teol. Carlo Gianoglio, prevosto di S. Francesco
P.S. In Torino gli oggetti si possono recapitare ai seguenti indirizzi: Via
Assietta, 1 (corriere Borgi); Via S. Quintino 37; Via Massena, 36 (Gontero)
Maggio 1947
La festa di San Valeriano. E’ stata celebrata il lunedì
di Pasqua, in un’atmosfera d’ardente entusiasmo e in una cornice
di grandiosità, mai vista finora. Diversi coefficienti vi hanno contribuito,
come l’intervento della Banda musicale del Comune, il cielo splendido
con un sole primaverile, invitante ad uscire da casa e a salire verso la montagna,
per godere le prime bellezze della primavera. Ma ecco la cronaca precisa.
Alle ore 9 era stato dato convegno alla popolazione in piazza San Vito, donde
con la Banda in testa partì il corteo. All’imbocco della nuova
strada che si doveva inaugurare, la Banda eseguì una suonata per dar
tempo alla folla di raggrupparsi; quindi s’iniziò la salita.
La nuova strada lunga mezzo chilometro, era letteralmente occupata dall’interminabile
teoria di gente, che in fila di tre, di quattro persone, lentamente saliva,
commentando il lavoro stradale ben riuscito e comodo. Sul piccolo piazzale,
ove termina la strada, guardando a mezzogiorno la larga distesa della pianura
in un panorama splendido, la Banda musicale lanciava ancora al paese, al piano
e al monte i suoi squilli festanti, eccitando in ogni cuore vibrazioni di
gioia. Intanto i Rettori della Festa sigg. Giovanni Merlo ed Emilio Macario,
avevano trasportato dalla Chiesa parrocchiale il quadro di San Valeriano,
il superstite quadro, che fra le rovine della Cappella bombardata, rimase
miracolosamente intatto, e che quindi sarà rimesso nella nuova Cappella.
Davanti al quadro, eretto sulle macerie, fu preparato un altare, ove fu celebrata
la S. Messa; durante la quale furono cantati mottetti di musica polifonica
sacra dalla nostra Scuola maschile di canto. Il Vicario tenne un breve discorso,
nel quale accennò alla tradizionale e riconoscente devozione di Piossasco
verso San Valeriano. In quel momento se ne dava un’evidente dimostrazione,
perché tutto il colle nereggiava di gente: tutto Piossasco era lassù.
Fece notare l’unanime volontà della popolazione delle due Parrocchie
che si è impegnata nella ricostruzione della Cappella, e che invia
offerte; sono cittadini d’ogni categoria che offrono; nessuno vuol restare
assente. Il Vicario ha espresso la sua ammirazione e soddisfazione per questa
meravigliosa armonia di volontà, ha terminato con la quasi certa speranza
che per la festa del prossimo anno, ci sarà già la nuova Cappella.
Indice de numero e della generosità dei presenti è la colletta
raccolta durante la funzione, che fu di lire undici mila e cinquecento. Per
la cronaca dobbiamo aggiungere che anche una macchina ha inaugurato il nuovo
tronco di strada. Precisamente l’Aprilia del sig. Candido Biamino. Rettori
per la festa del 1948 saranno i sigg. Cesare Lanza di Antonio e Giuseppe Bonino
di Lorenzo.
Banco di beneficenza. Anche qui il cronista dovrebbe usare espressioni grandiose
per parlare convenientemente del Banco pro Cappella S. Valeriano, perché
è riuscito oltre ogni aspettativa. Tutte le famiglie di Piossasco,
tutte le Ditte del paese hanno dato oggetti od offerte o l’una cosa
e l’altra, tanto che non tutti i regali hanno potuto essere esposti,
benché il Banco avesse una lunghezza di otto metri. Il Comitato ringrazia
vivamente gli oblatori. Il Banco fu solennemente aperto alle ore 10 del giorno
di Pasqua dalla Banda municipale. L’afflusso all’estrazione dei
biglietti, fu così straordinaria che al termine della giornata era
ormai tutto esaurito. Non era il valore o la vistosità dei regali che
attirava la gente, ma il desiderio di fare un’offerta pro Cappella S.
Valeriano. Ecco il resoconto che vogliamo sia conosciuto a tutti: dalla vendita
dei biglietti lire 199.000; dall’incanto oggetti invenduti lire 35.000;
da offerte varie pro Banco lire 36.000. Totale lire 270.000. Dopo quest’esito
lusinghiero, il Vicario a nome proprio e in nome del Comitato pro Cappella
S. Valeriano, pubblicamente ringrazia, anzitutto la Banda musicale per il
servizio prestato; ringrazia la sig.ra Gilda Crescio, che ha assunta la direzione
nell’allestimento del Banco, tutti coloro che l’hanno coadiuvata
in un lavoro lungo, non facile e noioso. Ringrazia i collettori degli oggetti
e anche il corriere (Borgi) e Peretti che gratuitamente hanno trasportato
da Torino quanto, persone, ditte e società avevano mandato e disposto
per il nostro Banco; (anche il famoso Stok ha inviato qualche cosa da Trieste).
Ringrazia i falegnami che hanno impiantato il Banco e coloro che lo hanno
vegliato di notte e coloro che hanno dato stoffa e copertoni per coprirlo
e addobbarlo; tutti, tutti. Questo primo indiscutibile successo dispone e
sprona a preparare un altro nel prossimo anno per la stessa festa. Evviva
S. Valeriano!
Altra lista d’Offerte Pro Cappella S. Valeriano. Sono arrivate lire
30.330, il sig. Giovanni Zoppetto di Vito ha offerto alcuni tubi di cemento
per i ponti della nuova strada; il sig. Biamino Candido ha messo a disposizione
mille mattoni per la nuova Cappella. A tutti il più vivo ringraziamento
del Vicario, che sugli Oblatori invoca la ricompensa Divina, per intercessione
di San Valeriano.
Offerte Pro Bollettino. Queste sono le offerte finora ricevute per il corrente
anno 1947, lire 6.350. ringraziamo gli offerenti, e ci auguriamo che il loro
esempio sia imitato da tutti coloro che ricevono il Bollettino.
Festa di S. Giorgio. 1° maggio. Ecco un’altra festa, che sulla popolazione
di Piossasco ha un fascino attraente, come quella di San Valeriano. La ragione
è evidente: perché S. Giorgio è con S. Valeriano uno
dei protettori celesti del paese. La celebriamo il 1° maggio, festa del
lavoro, come abbiamo già fatto l’anno scorso. Così diamo
occasione agli operai di fare una soddisfacente gita in montagna per ritemprare
le forze del corpo nell’aria balsamica del monte San Giorgio, per rinfrancare
anche lo spirito, partecipando ad una funzione religiosa. La parola d’ordine
è dunque questa. Tutti a S. Giorgio. La partenza avverrà da
piazza S. Vito alle ore 7,30; la Messa si celebrerà lassù alle
ore 10. Rettori della festa sono i sigg. Vito Andruetto e Angelo Gino di Ignazio.
Luglio 1947
Cappella di S. Valeriano. Si avvicina il giorno dell’inizio
dei lavori. Tutte le Ditte edili di Piossasco, convocare dal Vicario, già
si sono radunate e hanno convenuto rilavorare di comune accordo, a prezzi
speciali, per avere tutte il piacere e l’onore di aver prestata la propria
opera per la costruzione della nuova Cappella. Intanto c’è un
lavoro di sgombro e preparatorio da fare attorno alle fondamenta e sul piazzale,
dove avrà condotto il materiale. A questo fine si fa caloroso invito
ai volontari di trovarsi lassù sul colle S. Valeriano, lunedì
mattina 18 agosto prossimo. Da giorno in poi si fa viva raccomandazione a
tutti i Piossaschesi di volersi prestare per condurre su sabbia, mattoni,
calce ed altro. Appena vi sarà sufficiente materiale, subitosi darà
inizio ai lavori da parte dei muratori. Per S. Valeriano, pronti dunque all’appello,
pronti al lavoro!
Offerte. A tutti un vivo ringraziamento e una preghiera a San Valeriano per
le offerte ricevute di lire 21.550.
Al Palazzo del Comune. Da qualche mese ha assunto la funzione e la carica
di Sindaco, il sig. Michele Elia. Ne siamo molto contenti, anzitutto perché
è un nostro parrocchiano. Forse da quando il Consilio Comunale ha posto
la sua residenza nel convento di S. Francesco, non vi fu più nessun
Sindaco di S. Vito. Poi siamo contenti, perché si è accresciuta
la nostra fiducia in una sempre più aggiornata Amministrazione consumale,
date le capacità e le doti del nuovo Sindaco. Egli, per il suo carattere
modesto, sincero e volitivo, gode la simpatia di tutti i Consiglieri, i quali,
infatti, non sì perdono più a fare della politica inutile, ma
della vera amministrazione. La stessa stima e simpatia egli gode presso tutta
la popolazione, la quale con piacere ha visto finalmente un lavoro che tanto
aspettava, cioè la riparazione generale delle strade. Il nuovo Sindaco
ha due opere importanti da condurre in porto, vogliamo dire l’impianto
dell’acqua potabile e l’allargamento del Cimitero. C’è
qualcuno che possa negare che sono opere urgenti e necessarie? Chi le contrastasse
sarebbe un nemico della democrazia e quindi del bene del popolo. Auguriamo
dunque che presto se ne inizino i lavori, pronti a collaborare sempre per
il miglioramento del paese.
Una Cappella ai Lupi. Nel territorio di nostra parrocchia esistono ben 13
Cappelle rurali. Ogni frazione ha la sua, eccetto i Lupi. Ebbene forse si
avvicina il giorno in cui anche ai Lupi e Barbosi sorgerà una Cappella.
Gli abitanti del luogo ne sentono il bisogno. Di fatti la Cappella è
simbolo di Fede religiosa, attira le benedizioni di Dio, e da occasione di
celebrare ogni anno una festa, di radunarsi qualche volta a pregare nel mese
di maggio, per novene e tridui. Il Vicario è stato sul luogo a parlare
con i Capifamiglia, i quali sono disposti a fare lo sforzo necessario per
aver l’onore di una Cappella. Anche le famiglie delle cascine circonvicine
e già sotto Cumiana, sono contente di concorrere alla spesa. La Cappella
sarà intitolata alla Madonna Consolata. Dunque anche nella nostra Parrocchia
avremo un piccolo Santuario dedicato alla Consolata, questo è bene.
Chi volesse fare offerte per l’erezione di questa Cappella può
rivolgersi ai Capifamiglia dei Lupi o all’Ufficio parrocchiale.
Rettori per il 1947.
Ecco il nome dei rettori per il corrente anno:
Compagnia del SS. Sacramento: Germano Martinatto e Silvestro Rosso.
Compagnia della Madonna: Mario Brero e Michele Martinatto di Clemente.
Compagnia del Suffragio: Lorenzo Marchisio e Livio Lanza.
I suddetti Rettori, radunati dal Vicario, hanno deciso che quest’anno
passeranno a raccogliere il grano e la meliga. Sono dunque avvertite tutte
le famiglie di tenere a disposizione, le loro offerte. Il provento andrà
a beneficio dell’altare di S. Antonio Abate, che sarà costruito
prima che finisca l’anno.
Settembre 1947
L’Ampliamento Cimitero, era necessario, perché
i Morti possano essere sepolti con più ordine e il Cimitero faccia
più bella figura. Perciò tutti hanno applaudito, quando sono
venuti a conoscenza della felice idea del Consiglio comunale. Per far meglio
conoscere la cosa alla popolazione, abbiamo pregato il signor Sindaco di fornirci
chiarimenti, che qui pubblichiamo, sul progetto dell’ampliamento. Notiamo
anzitutto con piacere, che sarà costruita una Camera mortuaria e una
Cappella, che all’occorrenza potrà servire per la celebrazione
della Messa per i defunti, sepolti nel nostro Cimitero. Il nuovo ampliamento
si farà a lato del nostro di chi guarda la facciata dell’attuale
cimitero e avrà una sua entrata particolare. Così nel nuovo
muro di cinta e nella parte occidentale del vecchio muro saranno aree disponibili
per tombe di famiglia, e queste saranno precisamente in numero di 60, le quali
sono poste in vendita a lire 65 mila se lungo il muro vecchio e a lire 55
mila se lungo il nuovo muro. Una novità per Piossasco, come risulta
dal progetto saranno i Colombari e le Cellette ossario. I cosiddetti Colombari,
in numero di 96, sono posti Trentennali, divisi in due categorie con tre file
ciascuna. I Colombari di prima categoria costano lire 18 mila, e quelli di
seconda categoria lire 12 mila ciascuno. Le Cellette ossario in numero di
154, sono perpetue e costano lire cinque mila ognuna. I suddetti prezzi hanno
vigore fino al 30 settembre 1947. Dopo tale data saranno aggiornati. Coloro
perciò che si prenotano subito e verseranno l’intero prezzo stabilito,
hanno il beneficio di ottenere la concessione a lavori ultimati, senza alcun
aumento sul prezzo versato. Qui è il caso di dire: Affrettatevi, perché
i primi saranno i più fortunati, per tanti ed evidenti motivi. Stavamo
per uscire dal Cimitero, dopo una sepoltura; al sig. G.G. che si attardava
a guardare fra i tumuli, domandavamo: “Che cerca?”. Rispose sorridendo:
“Tutte le volte che vengo qua dentro, giro lo sguardo per cercarmi il
posto, ma non lo penso che mi piaccia”. Gli abbiamo suggerito: “A
suo tempo, quando sarà ora, qualcuno glielo troverà certamente”.
Ma ora col nuovo ampliamento, è forse il momento propizio per trovarsi
un posto gradito; non perdete tempo.
Pro Bollettino Parrocchiale. Ringraziamo gli offerenti, per la cifra di lire
2.150, poiché andiamo verso la fine dell’anno attendiamo dai
molti che non l’anno ancora fatta, la loro generosa oblazione, proporzionata
ai prezzi correnti della carta e della stampa.
Novembre 1947
Cappella di San Valeriano. Tutti siamo impazienti di vederne
la ricostruzione. Si sperava d’iniziare i lavori in questi mesi dell’autunno;
ma è impossibile per tanti motivo, perciò è giocoforza
rimandarli alla prossima primavera. Gli acquazzoni della fine di settembre
hanno rovinato assai la strada, di modo che non è possibile fare trasporti
di materiale senza rimetterla un po’ a posto. Questa sistemazione la
volgiamo fare in questo mese di novembre, per poi subito iniziare le condotte
di sabbia, che si dovranno fare prima della cattiva stagione. Avvisi al riguardo
saranno dati dal Vicario in chiesa. Vogliate prestarvi come per il passato,
con buona volontà e generosità. Acquisterete meriti presso Dio
e S. Valeriano, ma vi farete anche onore presso le generazioni future del
paese. Ecco le offerte, che ammontano a lire 13.300.
Asilo Infantile S. Vito. E’ stato aperto regolarmente ai primi d’ottobre
con qualche novità. E’ stata cambiata la Maestra; la posto di
Suor Pasqualina è stata mandata dalla Casa madre d’Asti Suor
Giovanna. A Direttrice è stata nominata Suor Elisabetta. La terza Suora
è Suor Bruna, che già conosciamo. Alle Reverendissime Suore
il saluto della popolazione e l’augurio e di buon anno scolastico. Di
nuovo c’è il rialzo della retta mensile e delle azioni. In un’adunanza,
tenuta alla fine di settembre, d’azionisti, amici e amministratori del
nostro Asilo, si è convenuto che la quota mensile per le minestre da
pagare dalle famiglie sia di lire trecento, per ogni bimbo, lire cinquecento
se per due bimbi della stessa famiglia; che le azioni siano di lire cento
ciascuna. Queste cifre, ai tempi che corrono, sono tutt’altro che gravi.
Per altra parte se qualche famiglia avesse difficoltà a pagarle, può
presentare domanda di riduzione all’Amministrazione. Fra poco si passerà
alle case per raccogliere la legna. Date tutti qualche poco. Con riconoscenza
si accettano anche patate, fagioli, ed altro. Tutto per amore di Dio e dei
bambini.
Cappella del Prarosto. Abbiamo celebrato il 12 ottobre scorso, la festa votiva,
promessa in riconoscenza alla Madonna delle Grazie, durante la guerra. Benché
vi fosse poco concorso di gente, i Rettori raccolsero oltre due mila lire
d’offerte. La devozione alla Madonna si conserva fervente; si costata
anche dalle frequenti Messe che si fanno celebrare alla Cappella. E’
ancor sempre l’Ora della Madonna, poiché i tempi corrono così
tristi, che solamente la Madonna ci potrà salvare; a Lei dunque ricorriamo
con fiducia come nei gravi pericoli che abbiamo passato in quella terribile
guerra, che sebbene cessata, non ha ancora lasciato in pace i popoli. Offerte
per lire 11.750 da pie persone, che chiedono la protezione della Madonna e
per grazie ricevute o semplicemente per la nascita di un figlio.
CRONACA PARROCCHIALE.
La nuova Biblioteca parrocchiale, è stata aperta al pubblico il giorno
della festa dell’Immacolata. Come c’era da aspettarsi, è
stata presa d’assalto, perché tutti vogliono conoscere i libri
che la compongono. Auguriamo che l’entusiasmo continua e che la Biblioteca
aumenti i suoi volumi. Un plauso al sig. Teologo, don Domenico, alle molte
persone che lo hanno coadiuvato per quest’opera buona.
Il nostro Asilo di San Vito, funziona regolarmente, con n. 30 iscritti. Date
però le crescenti spese, si è stati costretti di elevare la
retta mensile, portandola a lire 400 per bambino, a partire dal primo gennaio
corrente. Nella ricorrenza del Santo Natale, la rev.da suor Giovanna, maestra
dell’Asilo, ha preparato uno spettacolo di piccoli attori, i quali hanno
detto poesie e rappresentato scenette natalizie, molto ben riuscite. Gli spettatori
sono stati numerosi e hanno portato la loro generosa oblazione, di cui ringrazio
anche in nome dell’Amministrazione.
Una Grande Chiesa al Marchile. Poco prima di Natale abbiamo dovuto celebrare
una messa esequiale cioè presente cadavere, nella cappella del Marchile,
perché causa la neve non si poteva salire per la strada del Convento
vecchio. E’ la terza volta, in pochi anni, che succede un fatto simile,
sempre d’inverno, per la neve e il ghiaccio. Ma in altra stagione, se
si può salire, si sale però con pericolo e fatica, specialmente
nell’ultimo tratto di strada che arriva alla via Campetto. Dato l’incidente,
si è parlato di nuovo della necessità di una grande Chiesa parrocchiale
al Marchile. Servirebbe non solo per i morti; ma molto di più per i
vivi, i quali la frequenterebbero di più che l’attuale in piazza
S. Vito. Ebbene, se si trovasse il terreno adatto, offerto o pagato, garantisco
che quanto prima ne comincerebbe la costruzione, iniziando con una Cappella
che a poco a poco si andrebbe allargando, fino all’attuazione del progetto
fissato. La Chiesa potrebbe essere intitolata alla Madonna Immacolata di Luordes,
com’è l’attuale Cappella. Qui occorre forse un miracolo?
Ma chissà che la Madonna non sia disposta a farlo. Speriamo e preghiamo.
Per la Cappella di S. Valeriano, dobbiamo sempre fare i conti col tempo, che
sovente ci fa dei dispetti. Se non cadeva tanto presto la neve, i nostri progetti
non sarebbero falliti. Comunque, in questo mese certamente si darà
una aggiustatine alla strada, che fu rovinata dalle piogge, e appena possibile
si faranno le condotte di sabbia. Si tratta di dare l’avvio alla cosa,
e poi andrà avanti sicuramente. Per la prossima Pasqua vi sarà
di nuovo il Banco di Beneficenza. Pregate fin d’ora
Per la Verità! Tempo fa veniva per posta recapitata a me come a tanti
altri, una lettera anonima, stampata in carta gialla. Era diretta contro alcune
persone di Piossasco. Siccome qualche maligno volle sospettare e far sospettare
che fosse partita dal Vicario di S. Vito, ci tengo a dichiarare che questo
sospetto è completamente senza fondamento. Le lettere anonime sono
una vigliaccheria, che non ho mai commesso in vita mia.
Il Bollettino Parrocchiale, è mandato a tutte le famiglie della parrocchia.
Non vorrei che capitasse come altrove. Un parroco, che come me, invia a tutti
gratuitamente il Bollettino mensile, pur accettando con riconoscenza le libere
offerte per la stampa, s’è visto rifiutare il Bollettino da una
signora, la quale disse a chi glielo presentava: “ Il Parroco chiede
troppo”. Quel parroco come me non chiedeva nessun abbonamento e solo
ci teneva, come me, perché il Bollettino arrivasse a tutti, specialmente
a quelli che frequentano meno la Chiesa, perché possano leggere una
buona parola. Certo però che se certuni qualche volta invece di gettare
centinaia di lire al cinema per avvelenare l’anima propria e dei figli,
volessero dare un’offerta pro Bollettino, nessuno li rimproverebbe,
anzi sarebbero lodarti dalla propria coscienza anche di Dio.
Marzo 1948
Cappella di San Valeriano. Carissimi parrocchiani, ho affermato
pubblicamente che il 1948 sarà l’anno che vedrà ricostruita
la cappella di S. Valeriano. Ho azzardato quest’affermazione fidandomi
della collaborazione vostra e di tutti i Piossaschesi; i quali sospirano il
momento di dare a S. Valeriano degna riparazione per l’insulto che ci
fecero i tedeschi, cannoneggiando e abbattendo la sua Cappella. Questo momento
deve venire al più presto. Pertanto per la prossima festa del lunedì
di Pasqua speriamo di vedere i muri ad una buona altezza, nell’annata,
prima dell’inverno, abbiamo fiducia di poter mettere il tetto alla nuova
Cappella. Pertanto mi rivolgo e mi raccomando a tutti, perché siano
fatte a tempo le condotte del materiale (specialmente della sabbia) affinché
i muratori non abbiano ad interrompere i lavori. Occorre intanto continuare
la raccolta dei fondi, perché dati i momenti, le spese della ricostruzione
saranno forti. Tengo attualmente a disposizione in cassa, la somma di lire
400 mila; cifra appena sufficiente per l’inizio dei lavori. Ecco perciò
la necessità di preparare un altro Banco di Beneficenza in occasione
delle feste pasquali. Quello dell’anno passato ha dato un magnifico
incasso, che vorrei si ripetesse quest’anno. Perciò ho formato
di nuovo un Comitato d’azione, ma su più ampie basi, più
allargato, perché la sua azione sia più efficace. Sono rappresentate
tutte due le Parrocchie di Piossasco; ho invitato a farvi parte le Maestre
del Paese, consapevole della loro influenza e attività. Questo Comitato
è già stato più volte radunato per consultazioni, onde
impostare il lavoro. Il primo lavoro è stato la compilazione di una
circolare per il Banco di beneficenza, la quale fu già divulgata in
Piossasco e fuori. Ora un altro lavoro gravoso, e impellente s’impone,
ed è la raccolta dei doni per il Banco. Anche quest’anno credo
che non si sarà famiglia che vorrà stare assente, e non preparare
qualcosa per il Banco. Affrettatevi dunque. Di più fatevi propagandisti
presso amici, conoscenti, ditte, che sono fuori Piossasco. Si sappia che si
accettano offerte in denaro da chi non può dare oggetti e doni. Siamo
dunque tutti mobilitati per una santa impresa, che deve avere un glorioso
successo per amore e onore di S. Valeriano. Voglia il nostro Santo benedire
i nostri sforzi.
La Festa di San Valeriano, avrà luogo Lunedì di Pasqua (29 marzo)
con la Messa cantata alle ore nove. Il Banco di Beneficenza si aprirà
Domenica di Pasqua alle ore 10. Si aprirà lunedì alla stessa
ora. Sono Rettori della Festa i sigg. Cesare Lanza di Antonio e Giuseppe Bonino
di Lorenzo.
Allegato al Bollettino marzo, troviamo il seguente volantino.
Pro “Cappella San Valeriano” – Piossasco
Egregio Signore,
Si sta ricostruendo la Cappella di “San Valeriano”, cannoneggiata
e rasa al suolo dai tedeschi, vittima di guerra, sacrificatasi per salvare
il paese.
Per riconoscenza della popolazione e per la secolare e tradizionale devozione
verso il Santo Protettore, la Cappella deve risorgere e più bella di
prima.
Le spese necessarie, dati i momenti, sono piuttosto ingenti. Ed ecco quindi
il motivo, perciò si sta preparando un GRANDIOSO BANCO di BENEFICENZA
per le prossime feste di Pasqua. Egregio Signore,
A Lei, alla Sua Famiglia, alla Sua Ditta rivolgiamo un caldo appello perché
con la solita riconosciuta generosità, voglia inviare DONI per il banco.
In Piossasco, il Comitato direttamente o per mezzo di persone incaricate,
passerà a ritirare presso ogni famiglia i Doni preparati.
Fuori Piossasco, i Doni possono essere indirizzati al Corriere Borgi, via
Assetta, 1 – Torino oppure a Gontero Fausto, via Massena, 36 –
Torino.
Con eguale animo grato ci accettano OFFERTE in denaro da chi non ha possibilità
di dare DONI.
Egregio Signore,
E’ un momento di Fede che vogliamo innalzare a simbolo di Pace e di
protezione per Piossasco e per l’Italia.
Vogliamo pertanto sperare che quest’appello sia favorevolmente accolto,
perciò fin d’ora ringraziamo e porgiamo ossequi.
Il Comitato.
COMITATO D’AZIONE.
Caro Teresa, Mola Anna, Ferrero Olimpia, Martinasso Pierina, Frigeris Tersilla,
Martinatto Vittoria, Bonetto Aurora, Bertinetto Marisa, Lanza Vittorina, Andruetto
Carmelina.
Paviolo Mario, Fiora Vittorio, Brero Mario, Lovera Pierino, Lanza Livio, Martinatto
Germano, Bonetto Mattia, Bertinetto Pietro, Germena Ester, Bruno Eugenia,
Marta Rita, Giorda Rita, Lupo Caterina, Francese Silvia, Ferrero Annetta,
Martinatto Germana, Massimino Vincenzina, Ruffinatto Carlo, Balbo Renato,
Zoppetto Giovanni, Fornatto Nino, Lovera dott. Cesare, Marzaioli Angelo.
Maggio 1948
Parrocchiani, Piossaschesi e devoti di San Valeriano. Con
nuovo e straordinario entusiasmo abbiamo celebrato quest’anno la festa
di S. Valeriano, né avevamo ben ragione. Tutto Piossasco con la Banda
municipale in testa, era salito lassù, sul colle. Non più sulle
macerie della vecchia Cappella avete ascoltata la S. Messa; ma dentro e attorno
alla nuova Cappella, che ha già i suoi muri alti fino al tetto. Tutti
siamo stati ben impressionati della nuova costruzione, la quale nella sua
ossatura lascia già capire che sarà una bella, grandiosa e artistica
Cappella. Tutti si sono meravigliati che in così poco tempo si fosse
fatto tanto lavoro. Di fatti i lavori si sono iniziati il giorno 2 marzo,
ed il 27 dello stesso mese, i muri avevano già raggiunta la massima
altezza. I muratori e i manovali sono partiti con volontà risoluta
di ultimare i lavori per il lunedì di Pasqua. Lavoravano nove ore il
giorno e senza perdere tempo; lavoravano a tariffa ridotta, per dare così
il loro contributo alla Cappella. Intanto mettevano nell’affanno il
sottoscritto, il quale doveva pensare a non lasciar mancare il materiale.
Quindi sono corso ripetutamente a bussare alla porta di tutte le case, ove
sapevo esserci dei cavalli, invitando a venir fare delle condotte. Se volessi
fare un elenco dovrei mettere in prima fila, i Peretti della cascina del Priore,
poi quelli della Palazzina, dell’Airale, della Farnesa; poi dalla Farnesa
saltare al Campetto, a San Bernardino, alla Cappella, al Marchile; dal Marchile
ai Lupi; dai Lupi alla Pavona, ai Brentatori. Tutti i miei Parrocchiani che
avevano un cavallo, si sono prestati per i trasporti. L’elenco sarebbe
ancora più lungo se io volessi ricordare tutte le famiglie che dalla
Chisola hanno condotto sabbia e ghiaia nei luoghi prestabiliti. Ma ho voluto
che l’onore di collaborare per la cappella di San Valeriano fosse condiviso
anche dai parrocchiani di San Francesco. Anche da loro ho trovato molta corrispondenza.
Ho visto intervenire i fratelli Ruffinatto con il camino; ho visto col carro
non solamente quelli della Borgata, ma anche quelli delle cascine più
lontane, come il Duis, Gambarana, Tetti Scaglia. A tutti ripeto il mio vivo
ringraziamento; a tutti il plauso del paese, per il valido contributo recato.
E’ bello, incoraggiante vederci così unanimi e uniti in un’opera
che farà onore a Piossasco. La Cappella non è che incominciata,
sarebbe il lavoro più difficile e importante sia stato fatto. Ora è
urgente e necessario metterle il tetto. Ebbene noi in questo mese la copriremo.
Il tetto sarà di lastre di pietre, che la Ditta ci darà fino
alla Cadorina. Di là il trasporto verrà dai cavalli. Ecco un
altro lavoro, quindi invocherò di nuovo l’aiuto di chi possiede
cavalli. Messo il tetto, potremo tirare il fiato un po’ lungo e riposare
fino al prossimo anno. Ma voi mi domanderete: i mezzi ci sono? Le spese fatte?
Ebbene vi posso rispondere che le spese sono già tutte pagate. Ecco
la distinta: per i muratori e manovali lire 362.300. Per calce, cemento, mattoni,
provviste varie lire 141.480. Totale lire 503.780. Come potete costatare abbiamo
toccato il mezzo milione, e i fondi che c’erano se ne sono andati, anzi
non ce ne sono stati a sufficienza. Ma ecco che già se ne sono formati
dei nuovi con il
Banco di Beneficenza. Anche a proposito de Banco devo ringraziare Parrocchiani,
Piossaschesi e Devoti di S. Valeriano, i quali hanno inviato doni e offerte,
in modo che il Banco è riuscito grandioso e ha dato un incasso lordo
di lire 256 mila, comprese le oblazioni varie e l’incanto degli oggetti
rimasti. Qui dovrei fare nomi e ringraziare particolarmente quelli del Comitato
pro Banco, quelli che hanno lavorato per preparare il Banco, quelli che hanno
servito al Banco nei giorni di Pasqua e lunedì seguente. Quanto lavoro
si è fatto, ma senza il minimo incidente, tutti protesi volenterosamente
nel successo che non è mancato. “Deo Gratis”. Mettere il
tetto alla Cappella è una necessità, per riparare i muri dalle
intemperie; ma è anche certo che per ora non ci sono tutti i fondi
occorrenti, ecco la convenienza di una:
Festa Votiva, la quale servirà per inaugurare3 il tetto e per raccogliere
offerte. Anche i Rettori ci tengono alla festa. Pensate che il Lunedì
di Pasqua hanno raccolto di colletta la bella cifra di lire 24.600, quindi
speravano in un bis. Pertanto la festa si potrà fare domenica 4 luglio,
con la Messa alle ore 9. Sarà una festa votiva e commemorativa del
bombardamento della Cappella, avvenuto nel mese di luglio 1944. Probabilmente
vi sarà lassù alla Cappella qualche incanto straordinario per
facilitare la raccolta di fondi. Ai Parrocchiani, ai Piossaschesi, ai Devoti
di San Valeriano lancio l’invito per questa seconda festa, mettere su
tutti la celeste protezione del Santo.
Pellegrinaggio ad Avigliana. Domenica 11 aprile abbiamo compiuto in modo esemplare
e senza incidenti l’annuale pellegrinaggio al Santuario della Madonna
dei laghi. Unico inconveniente che molti lamentano è questo, che proprio
nella domenica del pellegrinaggio vi sia in San Francesco la funzione della
prima Comunione, perciò molte famiglie restano impedite di partecipare
al pellegrinaggio. Questo è un voto antico che i Piossaschesi hanno
fatto; quindi è tutto il paese che ogni anno deve compierlo. Quest’anno
nel devoto santuario dei laghi abbiamo elevato speciali preghiere per il buon
esito delle votazioni nazionale del 18 aprile. Eguale cosa abbiamo fatto nel
Santuario di Trana, che abbiamo visitato nel ritorno. La bella giornata ha
ravvivato in tutti la devozione alla Madonna ed ha lasciato in tutti, ottimo
ricordo.
La Festa di S. Giorgio, è fissata anche quest’anno al primo maggio.
E’ giornata di riposo per gli operai; quindi è occasione propizia
per una gita in montagna per respirare aria più ossigenata e più
libera. Lassù sul monte, anche l’anima si trova più vicino
al Cielo e più volentieri rende omaggio a Dio in una devota funzione
religiosa. Si partirà da Piossasco in processione alle ore 7,30 e vi
sarà lassù la Messa verso le ore 10. Rettori della festa sono
i signori Marcello Oberto e Giovanni Andruetto di Giacinto.
Rettori per il Corrente anno. Nella nostra parrocchia abbiamo tre categorie
di Rettori, i quali effettivamente svolgono un’importante azione al
bene della Chiesa. Sono Rettori delle tre più antiche Compagnie religiose,
cioè quella del SS. Sacramento, della Madonna del Rosario e quella
del Suffragio. Essi compiono annualmente la fatica di passare di casa in casa,
a raccogliere grano e meliga che i parrocchiani danno come una libera decima
da pagarsi alla chiesa. I Retori sono due per ogni Compagnia e si rinnovano
per metà ogni anno. Ecco il nome di quelli che sono in carica questo
anno:
Compagnia SS. Sacramento: Silvestro Rosso e Luigi Girardi.
Compagnia della Madonna: Michele Martinatto di Clemente e Giovanni Andrietto
di Carlo.
Compagnia del Suffragio: Livio Lanza e Giovanni Valinotto.
Luglio 1948
Cappella di San Valeriano. La festa pubblicata per il 4 luglio
è sospesa fino a data da stabilirsi, il motivo è perché
il tempo piovoso ci ha impedito di compiere i lavori che erano in programma,
in pratica il tetto della cappella. Il legname e le lastre di pietra erano
pronti; ma non sono potuto essere trasportati su a causa della prolungata
pioggia. Appena i lavori di campagna avranno una breve sosta, n’approfitteremo
per invitare i proprietari di cavalli a fare le condotte necessarie. Sarà
l’affare di due o tre giorni, non di più; speriamo che questo
si possa fare nel corrente mese di luglio. Quindi la festa votiva già
programmata, è rimandata a quando la Cappella avrà già
il tetto. Con piacere notiamo che le offerte pro Cappella continuano; ne diamo
qui un elenco, mentre preghiamo di segnalarci liberamente quegli errori involontari
che venissero osservati. Registriamo la bella cifra di lire 34.850, da oblatori
comuni che offrirono per una grazia particolare, come la nascita di un figlio,
o in ricordo delle loro nozze. Gruppi come l’Associazione giovani San
Vito, la Cassa di Risparmio di Piossasco, come l’onorevole Giuseppe
Pella ministri del Tesoro di Roma. A tutti i più vivi ringraziamenti.
Pro Bollettino Parrocchiale. Avevamo speranza di poter presto far uscire mensilmente
questo Bollettino come nell’anteguerra; ma purtroppo, i costi sempre
più elevati, non lo permettono ancora. Molti Parrocchiani e lettori
lo meriterebbero mensilmente, perché fanno ogni anno un’offerta
generosa; ma la maggioranza riceve il Bollettino a “gratis”. Con
piacere registriamo da parte degli oblatori la cifra di lire 10.490, a tutti
un meritato e cordiale ringraziamento.
La Festa di San Vito, fu celebrata domenica 20 giugno. Nonostante che si fosse
nel centro dei lavori di mietitura, i Parrocchiani sono accorsi alle funzioni,
che si svolsero con solennità. Il panegirico del Santo fu tenuto brillantemente
dal Rev. mo don Tommaso Alciati, che fu nostro amatissimo Vicecurato e tuttora
molto ricordato da tutti. Alla processione del pomeriggio prese parte la Banda
musicale di Piossasco, la quale sotto la direzione del Maestro Franchi, svolse
poi uno scelto e apprezzato concerto. Il circolo ACLI aveva indetto una gara
amichevole alle bocce, la quale iniziatasi il mattino alle ore 9, si protrasse
tutta la giornata con animazione e terminò la sera con la distribuzione
di diversi premi. Festeggiatissimi i due campioni, conquistatori del primo
premio, signori Giovanni Andruetto e Francesco Mola. Un complimento e un plauso
anche alla scuola di canto maschile, che alle funzioni religiose eseguì
con gusto musicale difficile e d’effetto, come una Messa a tre voci
del maestro Zaninetti, un “Tantum ergo” a quattro voci del maestro
Pagella San Vito, patrono di Piossasco, voglia continuare la sua celeste protezione
anche per l’avvenire su questo nostro paese laborioso, tranquillo e
profondamente religioso.
Commenti al 18 Aprile. “L’Italia s’è desta!”.
Questa frase è comparsa su diversi giornali nei primi giorni dopo le
votazioni del 18 aprile scorso. Con questa frase si voleva affermare che l’Italia
avendo capito il suo grave pericolo, ha dato un forte scrollone a chi se lo
meritava e che la voleva condurre alla rovina, e ha dichiarato in modo inequivocabile
che non vuol essere comunista. E’ L’Italia cristiana che si è
desta, è la coscienza cristiana degli italiani che ha risposto alla
guerra religiosa, alle calunnie contro il Vaticano, alle violenze contro i
sacerdoti da parte del comunismo russo, che maneggiando i burattini che ha
sparso nell’Italia, credeva di poter arrivare al potere e fare dell’Italia
una seconda Iugoslavia. Anche a Piossasco i socialcomunisti hanno avuto quella
sconfitta che era nelle previsioni: 550 voti contro 1.385 della Democrazia
Cristiana. Non si può affermare che abbiano dormito, perché
la propaganda l’hanno esercitata con un’attività sorprendente,
più d’ogni altro partito, minacciando anche la Siberia a chi
non era disposto a votare per la testa di Garibaldi. Ma si devono ormai convincere
che il nostro popolo ha buon senso, ragiona col suo cervello ed è sinceramente
cristiano, perciò non è terreno adatto per il comunismo prepotente,
nemico della religione, della pace e della libertà. Quanti siano in
realtà i comunisti a Piossasco non si può sapere con precisione,
perché nel piatto del fronte popolare non si poté sapere chi
facesse da carne e chi da contorno. Ad ogni modo si può concludere
che sono troppi. Bisognerà convincerli che non basta leggere un giornale
solo, sentire una campana sola, per conoscere quello che è il comunismo
e che cosa fa nel mondo. Bisognerà illuminarli perché vedano
che sono completamente su falsa strada. A ciascuno di loro vorremmo dire piano
piano in un orecchio: “Compagno, non ti vergogni d’essere comunista,
dopo di quello che è successo in Polonia, in Romania, in Ungheria,
in Bulgaria, ed in altri paesi? Non capisci che il comunismo è antiumano
e barbaro?”. Anche alle donne scarlatte vorremmo dire una parolina:
“Sentite, la donna è grazia e gentilezza, il comunismo invece
è prepotenza e brutalità; non vi vergognate di sostenerlo?”.
Per la storia registriamo che la percentuali delle votazioni è stata
altissima, perché su 2.594 elettori, hanno votato n. 2.518 per i Deputati,
e su 2.446 hanno votato 2.390 per i Senatori. I Sargattiani si sono dimostrati
compatti in un gruppo di 300 votanti. Il blocco nazionale, che ere un minestrone
di quattro partiti, fra cui il liberale, anche questa volta ha fatto poca
fortuna e non è arrivato più in là di 138 voti. Il partito
dei contadini ha raccolto la miseria di 55 voti; sono 55 testoni che non vogliono
capire che i contadini sono già rappresentati e difesi dalla Democrazia
Cristiana, con la sezione dei coltivatori diretti, così hanno sprecato
dei voti. Ora auguriamo all’Italia un’era di pace, di lavoro e
di progresso sotto la protezione dello scudo crociato, forte tutore della
vera libertà.
La Festa alla Cappella delle Prese, si farà lunedì 9 agosto,
con Messa cantata alle ore nove.
La Festa del Sacro Cuore di Maria, si celebrerà solennemente domenica
29 agosto, con la processione nel pomeriggio.
Settembre 1948
Cappella S. Valeriano. Parrocchiani, Piossaschesi. Alzando
lo sguardo, anche dalle vostre case potete osservare, che la nuova Cappella
di S. Valeriano ha messo il … cappello. E’ un tetto robusto di
lastre di pietra delle cave di Luserna. Nella settimana 25-31 luglio scorso
è stato collocato a posto il legname, che nella settimana dell’otto
al 15 agosto è stato ricoperto delle pesanti lose. Operai specializzati,
venuti da Bibiana di Pinerolo, coadiuvati dai capomastri Borgi Clemente e
figlio Teodoro, hanno compiuto felicemente un lavoro pesante e difficile.
La Cappella è dunque coperta, l’ossatura è ultimata, la
parte più importante, più necessaria, più costosa è
fatta. Ora abbiamo bisogno di un respiro e assai lungo, per dare un po’
d’ossigeno alla cassa che è … completamente vuota, e per
dare respiro alle generose famiglie che hanno volenterosamente contribuito
al trasporto del materiale. I loro nomi meriterebbero di essere ricordati
non su questi fogli di carta, ma su lapide di pietra. Da queste colonne rinnovo
il mio vivo ringraziamento. Per intanto ho pensato di celebrare lassù
una finzione di ringraziamento e di collaudo dei lavori. Sarà una festa
votiva, che si farà domenica 5 settembre corrente, con Messa alle ore
9. Dopo la funzione avverrà sul piazzale della Cappella un incanto
speciale di materiale mangiabile e bevibile, il quale potrà essere
consumato sul posto a colazione o al pranzo al sacco (salami, formaggio, frutta,
salumi, pagnotte di pane, bottiglie). Chi intende offrire pro Incanto, può
inviare all’ufficio parrocchiale, oppure semplicemente segnalare quello
che sarà portato all’ultimo momento, perché se ne tenga
l’elenco. Tutti dunque a San Valeriano in tal giorno! La Cappella ha
ora bisogno di essere chiusa al più presto. Le finestre sono molte;
ma a Piossasco i falegnami sono anche numerosi. Da qualche tempo alcuni di
loro mi avevano assicurato personalmente la loro collaborazione gratuita.
Ai falegnami dunque rivolgo un caloroso appello. Intanto ho già il
piacere di additare l’esempio del sig. Francese, il quale si è
offerto di fare la porta centrale dell’ingresso, che sarà robusta
e artistica. Grazie. Occorreranno anche inferiate. Anche per questo lancio
un appello a chi può. Nutro piena fiducia che gli appelli saranno ben
accolti, e la Cappella S. Valeriano si andrà a poco a poco completando
e abbellendo.
Gita – Pellegrinaggio ad Oropa – Varallo. La cronaca parrocchiale
registra una magnifica Gita Pellegrinaggio ai Santuari d’Oropa e Varallo,
effettuato da oltre 40 parrocchiani, lunedì 16 agosto scorso. Partiti
da Piossasco (Marchile), alle ore 4,30, siamo giunti alle 7,30 ad Oropa. Alle
ore 8 il sottoscritto Vicario aveva il piacere di celebrare la S. Messa nella
Cappella Eusebiana, davanti alla miracolosa Madonna nera e vi assistevano
i pellegrini. Quindi colazione e poi visita alle Cappelle, sparse sul monte
e al celebre cimitero. Pranzo alle ore 12; ultima visita al Santuario, ultime
preghiere e partenza per Varallo. Ore 15,30, arrivo a Varallo, salita al sacro
Monte, chi a piedi e chi per filovia. Guidati da persona del posto abbiamo
visitato e ammirato le artistiche cappelle (in numero di 40), terminando al
grandioso e ricco Santuario, ove abbiamo goduto il sorprendente spettacolo
della gloria di Maria SS. Assunta, sopra l’altare maggiore. Siamo quindi
scesi nella cripta, che rappresenta il sepolcro di Maria SS. in forma di devota
Cappella, nella quale i pellegrini ricevettero la benedizione del SS. Sacramento.
Erano le 19 quando lasciavamo Varallo, portando con noi un’indimenticabile
e caro ricordo, un vivo desiderio di ritornarvi presto e la persuasione che
chi vede Oropa e “non Varal niente val”.
Offerte Pro Bollettino. Le oblazioni ammontano a lire 6.850, sui parrocchiani
e sui lettori del Bollettino invoco la benedizione di Dio.
Ottobre 1948
Asilo San Vito. Con il mese di ottobre, come si sono riaperte
le scuole elementari, così si è riaperto il nostro Asilo, che
funziona con il grado di scuola materna. In realtà la maestra dell’Asilo
deve avere un cuore materno per disimpegnare quelle cure materne di cui hanno
bisogno i nostri teneri bimbi. Al nostro Asilo è la Rev. da Suor Giovanna
che ha questo delicato e importante ufficio, che già disimpegnò
con successo l’anno passato. La coadiuvano due nuove Suore, Suor Agnese
e Suor Maria. Le frequenze dei bimbi sono state piuttosto scarse nel mese
di ottobre; speriamo che aumentino in questo mese. Per non porre maggiori
ostacoli alla frequenza, l’Amministrazione non ha voluto aumentare la
retta mensile che rimane ancora di lire 400. E’ però obbligatorio
prendere, come iscrizione, un’azione, pagando una volta tanto 100 lire.
Ricordiamo intanto che l’Asilo S. Vito è povero: aiutiamo con
offerte in denaro o in natura. Chi benefica l’Asilo sarà benedetto
dal divino Redentore, che tanto amava i pargoli.
La Visita Pastorale, alla nostra parrocchia, è stata compiuta domenica
26 settembre scorso. E’ la terza visita, che l’Em.mo Cardinale
Maurilio Fossati, Arcivescovo di Torino, fa a Piossasco. La prima e fu la
più solenne, fu il 9 settembre 1934. La seconda il 26 aprile 1939.
Nel 1943 Sua Eminenza il Card.Fossati venne qua per l’amministrazione
della Cresima, ma non in visita Pastorale. Domenica mattina dunque alle ore
8 precise Egli giungeva alla porta della chiesa, ove con il Vicario ed il
Clero presente, il sig. Sindaco del paese, e sventolavano le bandiere delle
Associazioni d’Azione Cattolica e delle ACLI. Due bimbe, bianco vestite
(Maria Caro e Marisa Paviolo). Gli porgevano il primo saluto; quindi parlò
il Vicario presentando all’Eminentissimo Arcivescovo l’omaggio
devoto della popolazione festante. Entrato in chiesa, mentre si cantava dai
presenti l”Ecce Sacerdos magnus”, l’Em.mo Pastore celebrava
la Santa Messa, in forma dialogata, rivolgeva al popolo la sia paterna parola,
sebbene alquanto con fatica perché affetto da raffreddore. Quindi amministrava
la S. Cresima a 49 ragazzi e a 38 fanciulle, dopo averli interrogati e trovati
ben preparati. Alle ore 11 Sua Eminenza procedeva in chiesa alla consacrazione
di un nuovo altare laterale, in onore di S. Antonio abate. Alla breve cerimonia
della consacrazione, seguì la S. Messa, celebrata sul medesimo altare.
Intanto il con visitatore, che accompagnava il Card. Arcivescovo, prof. Mons.
Silvio Solero, canonico della cattedrale di Torino, esaminava l’Archivio
e l’ufficio parrocchiale, libri e registri delle Cappelle, delle Compagnie,
delle Associazioni ed altri documenti, apponendovi i bolli della Curia e dell’Arcivescovo.
Tutto fu trovato pienamente in ordine. Nel pomeriggio alle ore 15, ebbe luogo
l’ultima funzione, la benedizione del SS. Sacramento, impartita dall’Em.mo
Cardinale, il quale, dopo essersi intrattenuto col popolo, dando a baciare
il sacro anello, e accarezzando i bimbi, lasciò la nostra parrocchia
per scendere a quella di S. Francesco. La giornata, che fu di manifesta soddisfazione
per Sua Eminenza, fu anche per tutti i parrocchiani una giornata di gran festa
religiosa e spirituale, lasciando nei cuori un lieto ricordo.
Giubileo di Mons. Caselli. E’ ritornato definitavene al suo paese natio
Mons. Bernardino Caselli. Possiamo ben dire che egli è una gloria di
Piossasco. Sacerdote di molto ingegno, iniziò il suo ministero facendo
il missionario fra gli emigranti in Germania; ma ebbe spiccate doti per fare
il giornalista e lo fu, prima a Torino e poi a Roma, ove ultimamente era direttore
dell’Agenzia Fides. Scrisse anche un poderoso e apprezzato libro sulle
missioni cattoliche. Raggiunta con l’età la meritata pensione,
Mons. Caselli si è ritirato a Piossasco, ove sabato 25 settembre scorso
ha celebrato il suo Giubileo d’oro, cioè il 50.nio di Messa.
I Piossaschesi lieti e orgogliosi del loro illustre concittadino, hanno preso
parte alla bella funzione della Messa giubilare nella chiesa di S. Francesco.
Era presente il Vicario per porgere al festeggiato le congratulazioni e gli
auguri suoi propri e della parrocchia di San Vito. Da queste colonne gli rinnoviamo
i sensi della nostra stima e gli rinnoviamo ancora auguri cordiali “ad
multos annos”.
Cappella S. Valeriano. L’annunziata festa che si doveva fare in settembre
per inaugurare i lavori compiuti finora, non si è potuta celebrare
a causa del cattivo tempo. Rincresce, anche per l’incanto, che era in
programma. Allo scopo di rifornire la cassa che è vuotissima. Ma la
provvidenza ha disposto diversamente, ha cioè disposto che la Compagnia
filodrammatica, aderente all’ACLI di Piossasco, accettasse l’invito
pro Cappella S. Valeriano una recita nel salone dell’Asilo S. Vito,
recita artisticamente ben riuscita. Negli intermezzi il sig. Nino Fornatto
con la sua nota comicità tenne brillantemente un incanto di oggetti
offerti dalla popolazione, il quale poteva dare un maggior incasso, se il
pubblico fosse stato più numeroso. Il Vicario intanto ha radunato ancor
una volta il Comitato pro Cappella per esporre la situazione di cassa e per
avere consigli sul da farsi. I debiti attualmente si aggirano sulle lire 200.000.
Come si pagheranno? Col Banco di Beneficenza che si terrà nella prossima
primavera. E’ dunque necessario pensarci per tempo e fare in modo che
riesca grandioso. Sarà forse l’ultimo. Quindi fin d’ora
potete inviare oggetti all’ufficio parrocchiale. Qualcuno ha suggerito
di chiedere al Comune di Piossasco un contributo. Trattandosi di un’opera
pubblica a bene della popolazione e ad onore del Paese, il Comune non dovrebbe
rifiutarsi. L’idea è buona. Prepareremo la supplica al Consiglio
Comunale. Intanto registriamo lire 10.875, offerte da oblatori.
Pro Bollettino. Lire 7.500, a tutti il più vivo grazie da parte del
Vicario.
Statistica Parrocchiale 1948. Nati 21, di cui 11 maschi e
10 femminucce. Morti 14, di cui otto uomini e sei donne. Tra gli uomini, troviamo
tre in età compresa tra i 42 e 57 anni, mentre tra le donne una bambina
di sei anni ed un’infante di 16 mesi. Matrimoni sono sette. Molte considerazioni
si potrebbero fare su questa statistica, liete e tristi. Fra le liete vi è
questa, che i nati superano i morti. E’ segno di benedizione divina
per le famiglie e per la parrocchia.
Cappella di San Valeriano. Novità?… Se ne stanno preparando,
nonostante i debiti da pagare. Si pensa e si spera, che per la prossima festa
di San Valeriano, sia costruito il portico attorno alla Cappella e siano apposte
le porte e le finestre. Per questi lavori verrà di nuovo chiesto l’aiuto
di persone di buona volontà per il trasporto del materiale e per la
manovalanza. Intanto è intenzione di preparare nuovamente il banco
di beneficenza per le feste di Pasqua. Sarà forse l’ultima volta
che si fa. E’ bene dunque fare uno forzo da parte di tutti, perché
riesca grandioso come per il passato. Fin d’ora si possono portare oggetti
all’ufficio parrocchiale, e inviare offerte. Quanto prima si radunerà
il Comitato per coadiuvare il signor Vicario nella difficile e lunga impresa.
Nessuno si scoraggi, ma avanti unanimi, per l’onore del paese e per
la gloria di S. Valeriano.
Festa di S. Antonio Abate. Avverrà lunedì 17 gennaio corrente.
Alle ore 10,30 vi sarà la benedizione degli equini sulla piazza della
Chiesa, quindi Messa cantata con predica. Nel pomeriggio. Alle ore 16,30,
recita del S. Rosario e benedizione. E’ la Compagnia di S. Antonio che
fa celebrare la festa. Le quote dei soci (lire cinquanta) vengono ritirate
alla porta della chiesa. Si accettano anche offerte libere per ultimare il
pagamento del nuovo altare del Santo. Sono rettori della festa i signori Pietro
Bertinetto e Michele Boccardo di Michele.
Febbraio – Marzo 1949
Carissimi parrocchiani, i nostri sguardi sono rivolti a due
date importanti, alle quali andiamo incontro. La più lontana è
quella della “Madonna Pellegrina”, che visiterà Piossasco
forse nel prossimo giugno. Questo sarà un avvenimento tanto straordinario
da richiedere una preparazione anche straordinaria. Ho già radunato
un Comitato d’Azione, che è formato da rappresentanti di tutte
le borgate della parrocchia e che dovrà progettare e poi dirigere i
lavori preparatori. In un altro numero del bollettino parlerò diffusamente
su quest’argomento. L’altra data più prossima è
quella della festa di San Valeriano, lunedì di Pasqua, 18 aprile. Per
quel giorno potrete ammirare qualche nuovo lavoro alla Cappella, precisamente
il porticato esterno, quindi dovrò di nuovo chiedere la vostra cooperazione
per il trasporto del materiale. Qualche novità ci sarà sempre
ogni anno, finché la Cappella non sarà ultimata. Intanto per
le nuove spese occorre un nuovo Banco di Beneficenza, che sarà allestito
come gli anni passati, sulla piazza S. Vito. Lancio un vivo appello a tutti
ad interessarvi affinché il Banco riesca grandioso. Preparate gli oggetti;
fate propaganda perché tutto Piossasco, come per il passato, contribuisca
generosamente, dimostrando la tradizionale devozione al Santo, che gli antenati
hanno messo sulla rocca a protezione del paese. Lo stesso Comitato per la
Madonna Pellegrina lavora per la festa di S. Valeriano e per il Banco di Beneficenza.
Su tutti gli oblatori, invoca fin d’ora, la benedizione del Santo, il
vostro Vicario.
Il Quarantennio dell’Asilo. Domenica 26 dicembre scorso, il nostro Asilo
S. Vito, ha celebrato il suo quarantesimo anno di vita. Difatti esso cominciò
a funzionare nell’ottobre 1908, nella casa attualmente tenuta dai Salesiani
e allora occupata dalle Suore Immacolatine d’Ivrea, le quali assunsero
la direzione dell’Asilo. Dopo qualche anno l’Asilo dovette sloggiare,
e dopo varie peregrinazioni, trovò stabile dimora nella casa della
sig.ra Margherita Miretti, comprata allo scopo dal Rev. mo sig. Vicario Teol.
Edoardo Bottalo. Qui rimase fino al 1938, quando fu solennemente inaugurato
il nuovo, moderno e ampio locale, costruito col concorso di tutta la popolazione,
sul caseggiato rustico che faceva parte della proprietà Miretti. Fu
in quell’anno 1938, che furono chiamate a dirigere l’Asilo, che
dirigono tuttora, le Rev. Suore Figlie di Nostra Signora della Pietà
d’Asti. Al mattino della giornata commemorativa, fu celebrata una Messa,
cui assistevano i bimbi e tutta l’Amministrazione, per ricordare a Dio
nella preghiera i Benefattori dell’Asilo, vivi e defunti. Quindi fu
servita ai bimbi una dolce colazione. Nel pomeriggio avvenne una riuscita
accademia, ove i bimbi recitarono poesie e dialoghi e rappresentarono graziose
scenette. Era presente il signor Sindaco Michele Elia, erano stati invitati
gli ex amministratori, che sedevano in prima fila. Il Vicario, quale Presidente
dell’Asilo, pronunciò il discorso commemorativo, illustrando
l’importante Opera, che attraverso molti sacrifici il Rev. mo Mons.
Bottalo seppe iniziare e fondare. Ricordò le generose persone che lo
coadiuvarono, fra le quali la baronessa A. Lager che con la sua larga oblazione
diede al Vicario Bottalo il mezzo per comperare la casa ove poi stette l’Asilo.
Come la sig.na Amalia Bonetto con la sua generosa offerta ha dato lo stimolo
all’attuale Vicario per iniziare la costruzione del nuovo locale. La
giornata ha fatto ottima impressione, ha ravvivato in tutti la simpatia per
il nostro caro Asilo.
La Morte del Medico condotto. Il 12 gennaio scorso, il Dott. Silvio Silvani
moriva all’età di 68 anni. Da quasi 40 anni era stato medico
condotto del paese, e il paese, gli a reso omaggio, intervenendo ai funerali,
fatti a spese del Comune, ai quali presero parte tutte le due Parrocchie di
Piossasco. Nell’euforia, da cui furono tutti un po’ presi, furono
dette e scritte parole ed espressioni vaporose, inesatte, esagerate per ricordare
il medico “onesto e buono” il quale ha atteso alla sua professione
e al suo incarico con la capacità e solerzia che d’ordinario
dimostrano tutti i medici. Con piacere va notato che il dott. Silvani, se
pure in vita non frequentasse la Chiesa (forse perché assillato da
troppo lavoro), sentendosi avvicinare l’ora estrema, chiese ed ebbe
i Conforti religiosi e si avvicinò a Dio, provando nella fede cristiana
veramente conforto nei suoi gravi dolori. Il Dott. Silvani, che soffrì
quando fu messo a riposo per età, è morto sulla breccia, com’era
suo desiderio perché cessò il lavoro solo quando ne fu costretto
dal grave male che da tempo lo tormentava. Bella la sua concezione di vita,
che c’è data da Dio per spenderla nel lavoro, specialmente a
pro del nostro prossimo. Dio n’avrà tenuto certamente conto.
Maggio 1949
Carissimi Parrocchiani, la Madonna Pellegrina. Un avvenimento
veramente eccezionale sta per succedere nella nostra parrocchia, com’è
successo e succederà in altre parrocchie, ed è la vissuta della
Madonna Pellegrina. Ormai ne sappiamo la data. Arriverà da noi la sera
del giovedì 14 luglio prossimo, e due giorni prima arriverà
nella Parrocchia di S. Francesco, provenendo da Volvera. Questa notizia, che
è già trapelata da qualche tempo, ha riempito il cuore di tutti
di gioiosa aspettazione, ed ha dato l’avvio ai geniali e laboriosi preparativi.
Sentiamo che non è solo il simulacro della Consolata che viene fra
noi, ma sarà proprio la Madonna SS., che personalmente, sebbene invisibile,
visiterà le nostre famiglie e le nostre anime. Perché la Madonna
vi possa avvicinare tutti e vedervi e benedirvi largamente, ho disposto che
Essa visiti quasi tutte le frazioni della parrocchia. Qui il programma dei
due giorni e delle due notti, che la Madonna sarà nostra gradita ospite.
Giovedì 14 luglio:
Ore 21 raduno in chiesa. Ore 21,30 partenza del corteo. Ore 22 ricevimento
della Madonna alla stazione. Quindi sfilata del corteo per la strada provinciale.
Arrivo al Marchile con breve sosta. Continua il corteo alla Crosa e alla Cappella
con breve sosta. Continua la sfilata alla Martignona fino in Piazza. Ore 24parole
del Missionario sul piazzale della chiesa parrocchiale. Congedo degli uomini
e veglia notturna di sole donne, in chiesa. Ore 24,30 S. Messa dialogata,
atto di consacrazione al Cuore Immacolato di Maria, Comunione generale e Benedizione
del SS. Sacramento.
Venerdì 15 luglio:
Ore 8 Messa dei fanciulli. Ore 11 Messa cantata solenne con discorso del Missionario.
Ore 15,30 Corte a Maria per donne e gioventù femminile. Ore 16,30,
funzione speciale per i bimbi e neonati con processione penitenziale riservata
ai fanciulli. Ore 21 Via Crucis predicata su ai Castelli. Ore 23,30 congedo
delle donne e veglia notturna degli uomini. Ore 24,30 Messa dialogata, atto
di consacrazione al Cuore di Maria, comunione generale e Benedizione del SS.
Sacramento.
Sabato 16 luglio:
Ore 6 Messa letta con meditazione. Ore 7 partenza della Madonna, che passando
per il Trucco e al Marchiale, visiterà la Paperia con Messa alla Cappella
di S. Martino. Quindi continuazione del pellegrinaggio fino ai Brentatori
con Messa alla locale Cappella. Ore 11 ritorno della Madonna, che alla Paperia
passerà sul nuovo ponte, e visiterà Milone e ritornerà
in Piazza attraversando il Marchile. Ore 16 la Madonna visiterà la
Casa Salesiana. Ore 20,30 funzione d’addio, discorso del Missionario,
canto del Te Deum, benedizione solenne. Ore 21,30 partenza per la Maddalena,
per il Campetto, con breve sosta e per S. Bernardino. Ore 23 consegna della
Madonna Pellegrina alla Parrocchia degli Allivellatori su ponte Torre.
Come vedete molte e importanti sono le funzioni che si svolgeranno nelle due
giornate; vi costerà sacrificio il parteciparvi, ma fatelo volentieri
per amore della Madonna. Certamente TUTTI, TUTTI i miei parrocchiani si avvicineranno
alla Madonna, e per compiacere la Mamma, si avvicineranno anche al Figlio
Gesù, accostandosi ai SS. Sacramenti. A che servirebbero tanti preparativi
esteriori, tanti apparati e addobbi, tanti fiori, tante luci se poi mancasse
la preparazione interiore? Se nelle anime non penetrasse la luce e lo splendore
della grazia divina? L’apparato esteriore deve essere la sincera espressione
della fede e dell’amore delle anime. Si, perché lo scopo della
Peregrinatio è di ristabilire nella penitenza e nel pentimento il regno
di Dio nelle coscienze. Non sono le luminarie che convertono, ma l’azione
della Madonna SS. che va preparata con la preghiera. Perciò dico a
chi più comprende queste cose: pregate, pregate molto; così
sarete voi a preparare i frutti della Peregrinatio. Dove la Madonna è
passata ha lasciato una profonda nostalgia di sé e una trasformazione
morale non passeggera. Anche noi desideriamo che così avvenga nella
nostra parrocchia. Abbiamo bisogno tutti d’essere più buoni.
Sia, dunque una festa di cuori e d’anime e non solo di luci e d’addobbi
e di concorso di gente curiosa; siano quelle: giornate di grazia. Il Comitato,
che è stato formato dai rappresentanti di tutte le frazioni, è
convocato in adunanza domenica 8 maggio, alle ore 17. Il comitato ha l0incarico
di dirigere i preparativi e anche di raccogliere offerte per le molte spese
che si dovranno sostenere. C’è chi ha fatto la proposta, e fu
ben accolta, che ogni famiglia procuri di versare 500 o 1000 lire. Con questo
però non si vuol mettere limiti a chi intende essere più generoso.
VIVA MARIA!
Cappella S. Valeriano. Lunedì 18 aprile scorso, celebrando l’annuale
festa di S. Valeriano abbiamo inaugurato gli ultimi lavori della nostra Cappella.
Essi consistono nel caratteristico portico, che corre sulla facciata e lungo
il fianco prospiciente, il paese. Bello e maestoso soprattutto l’atrio
davanti la porta d’entrata alla Cappella. Questi lavori furono eseguiti
dai capomastri Borgi Clemente e Figlio Teodoro, con l’aiuto e l’impiego
d’alcuni operai disoccupati. Per il trasporto del materiale hanno pensato
alcuni parrocchiani volonterosi della Cappella, dei Brentatori e dei cascinali
attorno alla cascina del Priore con in prima linea la famiglia Peretti. Ora
l’ossatura della Cappella è completa; ed era la parte più
difficile e costosa, ed è riuscita bene, di generale gradimento; nessuno
può lamentare che le offerte non siano state ben impiegate. Per l’avvenire
bisognerà pensare alle porte, alle finestre ed all’altare; queste
sono le cose più urgenti. Per venire incontro alle gravi spese, anche
quest’anno fu preparata una vendita di beneficenza, consistente in un
cosiddetto Pozzo di S. Patrizio; anzi in verità, due erano i pozzi,
dai quali si estraevano gli oggetti e le sorprese. La novità della
cosa ha vivamente interessato ed attirato la gente, in modo che nella serata
del primo giorno, i due pozzi erano già… asciutti. L’incasso
ha superato le 100.000 lire. Il successo è stato coronato da un incanto
d’oggetti più preziosi ed attraenti. Fra questi vi fu una bicicletta,
donata dai fratelli Lazzeris, ai quali mando da queste colonne uno speciale
ringraziamento. In un prossimo Bollettino darò un resoconto preciso
della situazione finanziaria della Cappella di S. Valeriano. Un pubblico e
meritato grazie esprimo a tutte quelle persone che si sono occupate per la
felice riuscita della vendita; un vivissimo e grande ringraziamento a tutti
gli innumerevoli benefattori della Cappella di S. Valeriano, sui quali invoco
la protezione del Santo. Invece vorrei dire, se fosse possibile tutta la mia
soddisfazione per la solenne riuscita della Festa del Lunedì di Pasqua.
Una folla imponente salì lassù sul colle, richiamata dalla Banda
musicale di Piossasco, la quale alle ore 9 partiva in testa al corteo da piazza
S. Vito, riempiendo l’aria primaverile della mattinata con le sue festose
suonate. Alle ore 9,30 fu celebrata la S. Messa, durante la quale i nostri
cantori eseguirono musica scelta polifonica. Ho parlato alla popolazione che
riempiva e attorniava la Cappella, ma non tutti hanno potuto sentirmi; sarebbe
stato opportuno un altoparlante. La colletta fatta dai sigg. Rettori ha fruttato
oltre 18 mila lire. Ecco un elenco d’offerte già pervenute prima
della festa che ammonta a lire 34.600. A queste offerte si aggiungano quelle
varie e anonime, raccolte invece dei doni per la vendita di Beneficenza, che
fanno parte dell’incasso totale della vendita. A tutti ed a ciascuno
esprimo il mio più sentito grazie, mentre prego mi siano segnalati
eventuali ed involontari sbagli.
I puntini sugli “i”. Ora che la gazzarra inscenata fuori parrocchia
da elementi sinistroidi è finita come una bolla di sapone, mi sarà
lecito mettere i puntini sugli “i” e fare le osservazioni necessarie.
Forse perderò il ranno ed il sapone, ma pazienza. Però chi è
sincero potrà concludere che su questo Bollettino si afferma la verità
senza servilismo e senza ipocrisia. Dunque:
Ho pubblicato che i funerale del Medico condotto furono fatti a spese del
Comune, e questo è stato un gesto d’onore che io ho lodato, appena
il sig. Sindaco me ne aveva accennato; mentre è anche vero che non
tutti lo hanno approvato.
Ho pubblicato l’espressione “medico onesto e buono” e l’ho
posta fra virgolette, perché tolta dalla pubblicazione del defunto
sulla Gazzetta del Popolo, ritengo che essa sia perfettamente corrispondente
alla verità; mentre non lo è per esempio questa: “ Medico
insigne”. Chi non ha letto tutto quello che fu stampato del Medico defunto,
può forse nella sua insipienza aver malignato e interpretato male il
mio scritto.
Ho pubblicato che il Medico defunto non frequentava la Chiesa, ed è
la verità. Qualcuno ha tirato in ballo la pecorella smarrita: ebbene
il ritorno della pecorella non cancella la colpa del passato lontano dalla
pratica della religione. Un parroco deve desiderare che non solo i ciottoli
della strada parlino del Medico, ma anche i banchi della chiesa.
Ho pubblicato che disapprovo le espressioni vaporose, esagerate ed inesatte
dette in giro e stampate, e conservo questa mia opinione. Ho letto, ho sentito,
ed ho giudicato. Se tutti avessero fatto altrettanto, non avrebbero strillato
né arricciato il pelo. Lo stesso defunto, se potesse parlare, le avrebbe
disapprovato, perché contrarie alla sua modestia, di cui ha sempre
dato esempio in vita.
Ed allora come si spiega la gazzarra?….. Malafede ed ignoranza.
Rettori per l’anno 1949.
Compagnia del Suffragio: Giovanni Valinotto e Cesare Lovera.
Compagnia del Santo Rosario: Luigi Girardi ed Ernesto Gardois.
Compagnia del SS. Sacramento: Giovanni Andruetto fu Carlo e Giovanni Fiora
fu Costantino.
Un doveroso ringraziamento ai retori che sono scaduti, per l’opera prestata
per due anni di seguito, ed ai nuovi Retori l’augurio di buon lavoro
per la gloria di Dio e per il bene della Parrocchia.
Luglio 1949
Carissimi Parrocchiani. La Madonna Pellegrina. Sta per giungere
a Piossasco. Autorità e popolo andranno ad incontrarla per la via di
Volvera, ai confini del paese, presso la cascina Farnesa, la sera de 14 luglio.
La Madonna si fermerà a Piossasco quattro giorni, nei quali scriveremo
una bella pagina di fede cattolica nella storia del nostro paese. Il capo
del partito comunista italiano ebbe l’improntitudine di dire in un pubblico
discorso a Torino, che è cosa vergognosa veder passeggiare madonne.
(I giornali rossi hanno stampato madonne con la m minuscola; questo sì,
che è proprio una vergogna!). Per noi invece, come per tutti i cattolici
e i credenti in Dio, il pellegrinaggio della Madonna è il più
straordinario avvenimento spirituale dei tempi nostri, è il soprannaturale
in marcia, è la Lourdes ambulante, è Fatima che passa con le
sue grazie e i suoi prodigi. Così testimonia la cronaca delle parrocchie,
ove la Madonna è già passata. Moviamo dunque incontro alla nostra
cara mamma celeste, che la sera del 14 luglio entrerà nel territorio
della parrocchia nostra. Riceviamola con l’anima vibrante d’entusiasmo,
con il cuore palpitante del più vivo amore. Con sensi di figliale devozione,
infiorate e illuminate le vostre case al suo passaggio. Però non preoccupatevi
troppo degli addobbi; la Madonna più che all’esteriore guarda
all’interiore. Ricordate le raccomandazioni dell’Autorità
superiori, pubblicate nei Bollettini ufficiali: “La Peregrinatio non
deve essere una dimostrazione coreografica, né una processione festiva,
né una sagra paesana; ma un invito alla penitenza, al pentimento per
una rinnovazione della vita cristiana”. Non mancate dunque di purificare
le vostre anime nel sacramento della confessione. Durante le veglie notturne,
ci saranno confessori a disposizione per dare a tutti la massima comodità.
La vostra preparazione spirituale al grande avvenimento è già
stata fatta attraverso le mie prediche di diverse domeniche, il cui tema fu
appunto la Peregrinatio Mariae. Perciò nella nostra parrocchia non
ci sarà nessun triduo preparatorio.
Attenzione! Attenzione! Per l’orario e il programma delle funzioni ascoltate,
l’altoparlante, che segue ovunque la Madonna, perché probabilmente
vi saranno variazioni da fare su quanto è già stato pubblicato.
Conosciuto l’orario, procurate d’essere precisi, a costo di sacrifici,
affinché si possano svolgere tutte e bene le funzioni che saranno indette
dai Missionari, i quali accompagneranno la Madonna ed hanno pieni poteri al
riguardo. Per intanto ecco l’orario della prima sera, 14 luglio: ore
21 raduno nella chiesa parrocchiale, preghiere e parole d’esortazione.
Ore 21,30 corteo per incontrare la Madonna alla stazione, sulla provinciale.
Dopo le cerimonie protocollari, s’inizierà la sfilata al Marchile,
con la fermata al centro della frazione per gli omaggi alla Madonna SS. Poi
la sfilata proseguirà per la Crosa, per la Cappella, con fermata per
gli omaggi, davanti alla cappella. Arrivati in piazza, dopo il discorso all’aperto,
tenuto da un Missionario, si congederanno gli uomini e si terrà la
veglia per sole donne. L’orario per la giornata seguente sarà
dato dall’altoparlante.
Avvisi Importanti.
Qualunque genere d’addobbi, stoffa, carta, verzura, sarà gradito
alla Madonna. Ciascun faccia secondo la sua fede e le sue possibilità.
A carico del Comitato sono le spese degli archi trionfali, dell’illuminazione
e decorazione dentro e fuori la chiesa parrocchiale, il camion con l’altoparlante
ed altre molteplici spese, fissate dalla Commissione della Peregrinatio.
Nelle due sere che la Madonna è con noi, vi deve essere in tutte le
frazioni la “luminaria”. Dove non c’è la luce elettrica
si potrà fare l’illuminazione con cerini, che sono in vendita
presso il Comitato.
Nell’accompagnamento serale notturno della Madonna pellegrina è
bene che tutti abbiano la fiaccola accesa (flambeaux). La potete acquistare
presso il Comitato. Fatelo per tempo per non rischiare di stare senza.
L’ordine della sfilata è quello solito delle processioni. Dopo
il carro trionfale verranno gli uomini. Prima il carro andrà il Clero,
poi le Figlie di Maria in divisa, poi la Compagnia della Consolata col nastro,
poi le donne di nessuna compagnia. La sfilata si farà a quattro a quattro.
Uomini de Comitato con bracciale faranno servizio per il buon ordine. Non
sono ammesse né bandiere né stendardi.
Presso il Comitato, acquistate tutti e per tempo, il libretto Incontro alla
Madonna, il quale contiene tutte le preghiere, i canti e le spiegazioni delle
funzioni religiose che si faranno.
Offerte per la Peregrinatio. Persone del Comitato, incaricate, sono passate
alle case per raccogliere libere offerte, le quali serviranno per le spese
generali. Ovunque sono state ben accolte, ed hanno trovato famiglie spiacenti
che la loro condizione finanziarie non permettessero un’offerta più
grossa. Ebbene sì, ogni famiglia dia secondo le sue possibilità
e secondo i suoi doveri verso la Madonna SS.; c’è chi ha da chiedere
grazie e c’è chi ha da ringraziare. Io tengo registrate tutte
le offerte per darne conto al Comitato e a chi lo desiderasse, e vorrei che
tutte le famiglie della parrocchia vi fossero elencate, qualsiasi possa essere
l’offerta. Il dare in questo caso è segno di fede e di devozione.
Che cosa si può pensare e dire di chi non dà nulla? A capo dell’elenco
delle offerte sta il Gruppo degli Alpini di Piossasco, che già da qualche
tempo mi ha fatto pervenire la cifra di 2.000 lire. Ringrazio tutti e prego
la Madonna di ricompensarvi regolarmente.
Pro Cappella S. Valeriano. Ci sono state consegnate lire 8.000 quale provento
netto di una serata teatrale pro Cappella S. Valeriano. La serata fu data
giovedì dell’Ascensione, nel salone dell’Asilo S. Vito,
con l’esecuzione dell’operetta “Marco il Pescatore”,
in due atti, seguita da una romanza, cantata dal baritono sig. G. Gajdo. Gli
attori cantanti, accompagnati al piano dalla sig.na Brunicardi, hanno riscosso
meritati applausi dal numeroso pubblico, che apprezzò la grazia del
canto e la naturalezza della scena. Ringraziamo attori e organizzatori della
bella serata per la generosa offerta e auspichiamo… altre serate benefiche.
Festa all’Asilo S. Vito. Domenica 29 maggio, in occasione dell’onomastico
della Direttrice Suor Giovanna, è stata tenuta una riuscita accademia,
la quale si è prestata per ricordare e sottolineare l’attività
molteplice e benefica che le Rev.de Suore svolgono in parrocchia. Poesie,
dialoghi, scenette, bozzetti e canti si succedettero sul palco del salone.
Furono attori i bimbi dell’Asilo, le bimbe dell’oratorio e le
giovani dell’Azione Cattolica. A tutti, il pubblico ha tributato calorosi
battimani, ma specialmente all’indirizzo della Reverenda Suor Direttrice,
la cui opera paziente e intelligente attorno ai bambini, è giustamente
apprezzata. A Lei, oltre i doni spirituali consistenti in preghiere, comunioni
e Messe, furono offerti alcuni regali, cioè una penna stilografica
preziosa, un crocifisso di cristallo e un pregevole mobile per il museo didattico.
L’accademia si chiuse con parole del Vicario, dette anche in nome dell’Amministrazione,
e che si sintetizzano in quest’espressione: “Le Suore sono una
benedizione per la parrocchia”.
Lavori sul Campanile. La campana grossa aveva due gravi difetti: minacciava
di cadere per i sostegni consumati e non si poteva più rovesciare ritta
per suonare il transito dei morti e le baldette solenni. Il ceppo di legno
si era alleggerito in modo che non controbilanciava più il peso della
campana. Era dunque necessario sostituire i sostegni e il ceppo con nuovo
materiale di ferro. Così fu fatto per opera della ditta Mazzola di
Valduggia, rinomata fonderia di campane. Nello stesso tempo si è aggiunta
alla campana una larga ruota metallica, la quale facilita molto il movimento.
La stessa operazione andrebbe fatta alle altre due campane più piccole.
Ma per ora basta così. La spesa fatta è di lire 140.000 che
resta a pagare. Chi pagherà? Per il passato, le spese inerenti al campanile
e campane furono sempre sostenute dal Comune. Vogliamo sperare che le spese
non siano cambiate. Per intanto è bene che i parrocchiani sappiano
i lavori di miglioria che si sono fatti anche sul campanile.
Settembre 1949
Carissimi Parrocchiani. La prima pagina di questo bollettino
dovrebbe essere la cronistoria e il commento delle feste alla Madonna Pellegrina,
che entrava nella nostra parrocchia la sera di giovedì 14 luglio e
vi restava per due notti e due giorni. Ma in verità non saprei dove
trovare parole sufficienti per descrivere la gioia intima, l’entusiasmo
straordinario, che occupano i nostri cuori e si sfogavano in canti, in preghiere,
in evviva frenetici e unanimi. Abbiamo fatto alla Madonna un ricevimento imponente,
sulla strada provinciale, davanti alla casa Giordana, in uno sfolgorio di
luci, con una massa eccezionale di gente, che gremiva la strada e le adiacenze.
Dopo le consuete parole di circostanza dei due parroci, parlò il nostro
Sindaco Michele Elia, poi due bimbi diedero in italiano e in piemontese il
primo saluto alla Madonna. Quindi firmato l’atto protocollare, s’iniziò
la sfilata. Erano le 22,30. Magnifico i Carro Trionfale su cui procedeva la
Madonna: addobbato in modo originale, era tirato da sei cavalli bianchi, montati
da sei paggetti in costume e guidati da sei uomini, che vestivano la divisa
della guardia svizzera vaticana. Era mezzanotte, quando, dopo esser passati
attraverso il Marchile, la Crosa e la Cappella con relative soste, io corteo
giunse in Piazza. Indescrivibile l’impressione che tutti provarono nel
trovarsi davanti all’imponente massa della Chiesa e del campanile, avvolti
da un’abbondante e artistica illuminazione. La Madonna Pellegrina entrò
per la prima in Chiesa, la quale sembrava un lembo di paradiso, inondata dallo
splendore di circa 500 lampade. E’ soprattutto la chiesa che abbiamo
voluto illuminare, perché essa diventava la reggia della Regina Celeste,
di fatti la Madonna, prese posto sul trono a Lei preparato. In poche parrocchie
si è potuto ammirare un trono tanto spettacolare, prezioso e fine.
Le Veglie Notturne, una per le donne e l’altra per gli uomini, riuscirono
ottimamente. Numerosi i presenti, le Comunioni furono quasi come a Pasqua.
Nella giornata di venerdì, la Madonna rimase in chiesa a ricevere gli
omaggi e le suppliche dei parrocchiani, che si sono succeduti ininterrottamente
a farle la corte, intervenendo a funzioni speciali, fino a notte, quando si
svolse su per il colle dei castelli la Via Crucis predicata. E’ stata
veramente una salita dura e difficile, perché pietrosa e poco illuminata.
Emozionante specialmente l’ultima stazione, lassù attorno alla
croce luminosa, segno di perdono, simbolo di fede, di speranza e di amore.
Faticoso e lungo è stato il pellegrinaggio della Madonna, nella giornata
di sabato. Passando per il Trucco. Essa si recò alla Paperia e ai Brentatori.
Dovunque il ricevimento fu solenne, superiore ad ogni previsione. Ma soprattutto
si è trovato sorprendente quello che si vide al Campetto e a S. Bernardino,
dove passò la Madonna, prima di lasciare la nostra parrocchia e di
essere consegnata ai parrocchiani degli Allivellatori. Là dove non
c’è luce elettrica, abbiamo ammirato tanta luce e tanti preparativi,
che nessuno si sarebbe potuto immaginare. A tutte le Frazioni ho sentito il
bisogno di fare i meritati complimenti ed elogi per il lavoro compiuto, la
Madonna Pellegrina avrà certamente gradito e avrà benedetto.
Non posso tralasciare di registrare la visita che la Madonna fece alla Casa
Salesiana, portata a braccia, deposta sul trono che nel cortile della casa,
Le hanno preparato. Breve è stata la sosta, ma vi si è svolta
un’accoglienza così figliale, cordiale e fine da riempire i cuori
di commozione santa. Fu offerta alla Madonna una terza parte di Rosario predicato,
che fu una vera ghirlanda di rose mistiche, intercalate da splendidi gioielli.
Un pubblico ringraziamento, ho già rivolto dal pulpito a quanti si
sono prestati per i preparativi generali in onore della Madonna Pellegrina,
ora qui ripeto il mio cordialissimo ringraziamento e mi dispenso dal fare
un elenco di nomi per non correre dal fare un elenco di nomi per non correre
il rischio di dimenticare qualcuno. L’eco della Peregrinatio Mariae
durerà certamente a lungo; ma noi volgiamo che il ricordo si conservi
in perpetuo. Perciò abbiamo fatto una gran promessa alla Madonna, quella
di erigere nella frazione Lupi, una Cappella intitolata precisamente alla
Madonna Consolata. I grandi avvenimenti, di solito si esternano in qualche
monumento ricordo sarà una Cappella. La cosa è piaciuta non
solo alla popolazione dei Lupi, ma a tutti i parrocchiani; di fatti è
già arrivata qualche offerta. Sarà questo un motivo di più
per conservare ed accrescere nella nostra parrocchia, la devozione alla Madonna
Consolata. Dalla quale invoco ancora una materna benedizione sopra il mio
caro e fedele popolo.
Lettere Anonime. Da qualche tempo mi giungono di quando in quando lettere
anonime. Le ho fatte leggere da una persona di buon senso, la quale non poté
far a meno di esclamare: “Non si tratta solo di sinistroidi, ma anche
di CRINOIDI. Queste lettere sono state scritte in un porcile. Si capisce:
la botte dà il vino che ha, e quando la botte è un pozzo nero…”.
Le lettere sono piene di lordure, come ne sono pieni gli scriventi, sono sempre
le medesime, non sanno dir altro. Poveretti, si vede che vivono sempre col
grugno nel pantano. Si proclamano gli amici e i difensori del “santo
Dottore defunto”, come lo chiamano essi. La cosa si spiega: hanno colto
l’occasione per dare addosso al prete, che per loro è come un
pugno nell’occhio, ma cerca e non fruga, nulla hanno potuto trovare
di consistente da rinfacciare, nulla da rimproverare che osino firmare; così
si contentano di grugniti anonimi. Se fossero miei parrocchiani, li avrei
già individuati e li vorrei aiutare a sollevarsi dal fango e vivere
da uomini e da cristiani. Ma non sono miei parrocchiani, né per ora
li conosco, quindi mi contenderò di pregare per loro.
Ancora i Puntini sugli “I”. Nell’euforia di allora, per
dare addosso al Vicario di San Vito, si è falsificata la verità,
tirando in ballo una certa questione di vendita di terreni. E’ quindi
necessario mettere ancora i puntini sugli “I”. Nel 1946, il sottoscritto,
per la ricostruzione di tettoie della cascina parrocchiale, rovinate dalla
neve, pubblicava la notizia che si mettevano in vendita circa tre giornate
di terra. Tra quelli che si sono presentati, i migliori offerenti, furono
i fratelli Giovanni e Tommaso Ramassotto. Per queste vendite di terreni parrocchiali,
tutti sanno che occorre il Decreto d’autorizzazione da parte delle Autorità
Superiori ecclesiastiche e civile. La pratica per averlo fu subito iniziata.
Ma dopo qualche mese l’Autorità rispondeva che il terreno desiderato
dal Giovanni Ramassotto non si doveva vendere. Si cercò allora altri
terreni e si rifece la pratica. In questa pratica subentrarono come acquirenti
insieme al Tommaso Ramassotto, i sigg. Luigi Caro ed Ernesto Gardois. Intanto,
nella persuasione che la pratica avesse presto buon esito, si permise al Ramassotto
e al Caro di occupare provvisoriamente i terreni, nell’attesa di procedere
all’atto notarile, appena arrivato il decreto d’autorizzazione.
La pratica, contro ogni attesa, si prolungava e finalmente, dopo lunga attesa,
qualche mese fa, arrivava la risposta del Ministero trasmessa alla Curia di
Torino dalla Prefettura, nella quale si comunicava che non era concessa l’autorizzazione
di vendere terreni, restando a totale carico del beneficiato le spese della
ricostruzione delle tettoie, si ordinava di invitare gli occupanti di lasciare
liberi i terreni. Questa è la verità. Se la cosa è andata
per le lunghe e a vendita non è stata autorizzata, di chi la colpa?
Non certo del sottoscritto, il quale per facilitare un esito favorevole si
rivolse anche ad un Deputato, che a Roma presso il Ministero ha dato, sebbene
invano, il suo appoggio. Di questo interessamento tengo le lettere del suddetto
onorevole. Allora come si spiega la gazzarra? Sempre al solito: o ignoranza
o mala fede. Questo bollettino sarà sempre l’arma che difenderà
la verità e farà gli interessi dei Parrocchiani di San Vito.
Il Vicario don Giuseppe Fornelli.
Novembre 1949
La festa dei Fanciulli. Anche questa festa era stata danneggiata
dalla guerra, perciò era stata sospesa e ridotta. Ma quest’anno
si è ripresa con speciale solennità. E’ una festicciola
tanto cara, perché, perché raduna attorno a Gesù Fanciullo
tutti i bimbi della parrocchia, anche quelli che non camminano ancora e che
sono portati in braccio dalle mamme. Il più bello della giornata (domenica
18 settembre) fu la processione che avvenne di pomeriggio, seguita dalla Benedizione
ai cari bambini, che occupano tutta la chiesa. Quindi nel cortile della parrocchia
furono distribuiti dolci, inviati da una gentile Signora, caramelle offerte
dai due piccoli Priori della festa: Giuseppe Sapino e Giovanna Mola.
Grotta di Lourdes. Per iniziativa dei Reverendissimi Salesiani della Casa
di Piossasco, è stata costruita una Grotta di Lourdes nella roccia,
che forma il promontorio avanzato del colle dei castelli, domenica 16 ottobre,
ne fu fatta l’inaugurazione, che è riuscita imponente, oltre
la previsione. Alle ore 20, una grande folla si radunò sul piazzale
della nostra Chiesa, quindi accese le fiaccole che ognuno portava in mano,
si iniziò la sfilata su per la strada dei castelli, illuminata ai fianchi
da globi di ogni colore. Cantando laudi mariane si giunse alla Grotta. In
alto nella nicchia pietrosa spiccava la bianca statua di marmo di Maria Immacolata.
Una luce diffusa la illuminava in modo che pareva una visione. Il Rev. mo
sig. Direttore della Casa Salesiana con parole di circostanza diede il saluto
ai numerosi Piossaschesi intervenuti, presentò loro il lavoro compiuto
ed invitò il Vicario a benedire la statua. La bimba Marisa Paviolo,
disse un poetico omaggio alla bianca Madonna dei Pirenei, poi seguì
la recita del Rosario. In fine era doveroso il mio ringraziamento ai reverendissimi
Salesiani per aver arricchito la parrocchia del prezioso tesoro, al quale
è la devota Grotta di Lourdes, auspicando che essa diventi una fonte
di benedizione e di grazie. Si cantarono ancora lodi, la gente non sapeva,
non poteva distaccarsi da quel luogo diventato ormai sacro. La funzione quanto
mai bella e suggestiva, ha suscitato in tutti una nuova ondata di fede, di
speranza e d’amore verso la Madonna Immacolata. Là ritorneremo
alla spicciolata a pregare, e ritorneremo al più presto in altre processioni
solenni.
A cura di Renzino Martinasso
Archivio Parrocchiale Santi Apostoli
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Maria Teresa Pasquero Andruetto