Sangano
Le antiche famiglie di Sangano
Carbonaie alle Prese
Testamento di Antonio Andruetto
L'agricoltura - Sangano -
Trana - Piossasco
Musica e allegria
Malvisi Adolfo Sindaco 1892 - 1948
O vey' d mia ca, cost sangh che an ancaden-a a lé 'd na
fòrsa che a tem nen la mòrt: basta che iv pensa per che im senta fòrt,
per che im senta la ment ciàira e seren-a.
(Pinin Pacòt)
Dove affondano le radici
Cognomi e nascite.
Tutti abbiamo un cognome: le persone e le famiglie si distinguono per il
cognome. Sarebbe interessante conoscere l'origine e il significato di ogni
cognome; ma la cosa è tutt'altro che facile.
Per quella poca conoscenza che abbiamo della Bibbia e del Vangelo, troviamo
che presso gli Ebrei non si usavano i cognomi.
Presso i Romani si usavano tre nomi, cioè il pronome, nome e cognome;
es. Caio Giulio Cesare. Questo uso si perdette dopo il 400. I cognomi nacquero
sul finire del X secolo, rari sul principio, più frequenti nel secolo
XI, e poi universalmente adottati nel secolo XII, per distinguere non tanto
gli individui quanto le famiglie di una stessa terra.
Attorno al Mille risulta che quei Signori, i quali godevano in beneficio
o per qualche altro motivo qualche corte o villaggio, usavano distinguersi
dagli altri col nome del villaggio da essi posseduto; e questo nome divenne
poi il loro cognome. Così i Piossasco, Valperga, Ceva, Romagnano
e Saluzzo... che sono le più antiche famiglie del Piemonte, presero
il cognome dal paese del loro feudo.
Qualche volta a questi nomi propri di persona è stata aggiunta una
desinenza e ne sono derivati cognomi come questi: Andruetto da Andrea, Micheletti
da Micheli, Bert da Berti, Franco e Franchino da Franchi. Molti cognomi
sono nomi di animali. Forse erano soprannomi affibbiati a qualche persona,
e divennero poi i cognomi della famiglia. Per esempio Merlo, Gallo da Galli,
Gattino da Gatti.
L'idioma gentile italiano, prima di raggiungere la perfezione attuale, è
passato attraverso variazioni e trasformazioni che durarono diversi secoli.
E così è stato anche per i cognomi.
Dal 1682 fino a tutto il 1837, nei registri parrocchiali, gli atti ufficiali
di battesimo, matrimonio e di morte erano scritti in latino; e anche i cognomi
erano scritti in latino, e nella loro desinenza seguivano la declinazione
e la grammatica della lingua latina.
Nello scrivere o trascrivere i cognomi, nei tempi passati non si usava affatto
quella rigorosa esattezza che ora è richiesta.
Lo stesso cognome, nella stessa pagina, lo si può trovare scritto
in più modi.
C'era molta ignoranza, per cui si scriveva malamente quello che anche malamente
si pronunciava.
Ecco alcuni esempi:
Baronis Joannes Bapta - Barone Giovanni Battista
Catteris Joanne D.co - Cattero Giovanni Domenico
Micheletis Augustinus - Micheletti Agostino
Con un lavoro che potremmo definire da "certosino",
abbiamo ricercato i cognomi di Sangano a partire dall'anno 1682 al 1950,
sui registri della parrocchia (mancano i primi cento anni). L'obbligo di
registrare le nascite è stabilito solo dal Concilio di Trento (1545-63).
Come si può notare, in queste sezioni via via si trovano dei cognomi
nuovi con poche nascite, di famiglie venutesi a stabilire per pochi anni
come affittavoli. Le terre abbaziali di Sangano, infatti, sotto gli abati
commendatari, furono a poco a poco acquistate in grandi appezzamenti da
nobili e gente della buona borghesia. Sorsero così altre grandi aziende
agricole, oltre alla cascina del Castello: le cascine Barbera, Baronis e
soprattutto quelle degli Ambrosini (Cascina Vecchia, Cascina Dolza, Cascina
Grossa e Cascina Nuova) affidate a massari e bovari con contratti a termine.
Piccole porzioni furono cedute in affitto. Sangano accrebbe la sua popolazione
con gente forestiera, alla quale vanno aggiunti domestici, giardinieri,
affittavoli delle case dei più agiati possidenti, altri con un alto
numero di nascite rimasero definitivamente. Il numero a fianco del cognome
indica le nascite dal 1682 al 1950.
Come possiamo notare, vi sono ancora oggi cognomi di famiglie che compaiono
già nel 1600. Per qualcuno, a fianco è indicata la borgata
Prese e la provenienza. Via via, gli ultimi abitanti si sono stabiliti nel
capoluogo intorno agli anni cinquanta.
Dal 1650
al 1700. Cognomi con una sola nascita:
Arua-Bruet-Castagneri-Catte-Graneris-Nuris-Neprette-Riut-Rosana-Rotta.
Cognomi con più nascite: AIMO 5 - ANDRUETTO 302 Prese - ARMANDO 122 - BARONE 69 - BERT 17 - BERTETTO 80 - BORINA 8 - BORIONE 2 - BRAMANTE 23 - CATTERO 62 - CHIABERGE 8 - CHIAPUSSO 20 - CROTTA 5 - CUGNETTO 31 - CUGNO 99 - DOVIS 34 - FERRERO 40 - FORNERO 9 - FRANCHINO 31 - FRANCO 92 - GALETT 6 - GALIO 4 - GATTINO 67 - GIACOBINO 38 - GIOANNINI 38 - MARONE 33 Prese - MERLO 77 - MICHELETTI 103 - MORA 7 - PADOVANO 21 - PARA 3 - PICCO 144 -PRATO 82 - ROSA 30 - ROSSO 74 - RUFFINATO 18 - SPESSO 238 Prese - TARQUINO 51 Prese - VACCHIO 36 -
La famiglia Marone (vende verso il 1840 agli Spesso e Andruetto) ha dato il nome al primo gruppo di case arrivando alle Prese, "Ca' Maroun"; quelle sottostanti hanno preso il nome dagli Andruetto "Ca' Andervet". Troviamo Maron o Maronis. I Tarquino si trasferiscono nel capoluogo verso il 1820, vendendo le proprietà agli Spesso e Andruetto
Dal 1701
al 1750. Cognomi con una sola nascita:
Alcamo-Aloisio-Bader-Bertolla-Bioberti-Buglio-Buli-Cartienari-Castagno-Ciafredi-Delfino-Drago-Fogliarino-Geloisio-Giorlo-Gribaudo-Grotta-Hegni-Iacchiorato-Marietta-Marrino-Molines-Morello-Nurizio-Paviolati-Peana-Piausone-Prant-Preho-Quaglia-Rachieta-Raynero-Roleri-Storero-Toia-Villaretto-Viola.
Cognomi con più nascite: APRILE 9 - AVATANEO 16 - BERTOLOTTO 6 - BESELO 2 - CALMO 2 - CAPELLO 4 - CARAVELLO 32 - CARRETTO 2 - CHIRIOTTO 3 - CIOCA 26 - COATTO 11 - CORDERO2 - DAVICO 3 - DE SANTIS 2 - FASCIO 10 - FERRO 4 Prese - GAGNOE 4 - GARELLO 59 - GENNATO 2 - GRASSO 6 - GRESI 2 - GUERRA 4 - GUITALI 2 - LEVRINO 50 - LORENZINO 3 - LUIGGI 23 - LUSSIANA 6 - MARTINI 84 - MORIONDO 2 - MULINERI 19 - NARIGIONE 5 - NOTA 2 - OLIVERI 4 - PAUTASSO 56 - PECCHIO 44 - PERENA 3 - PICHETTO 3 - PORTIGLIATTI 47 - PUTERO 2 - RAMASSOTTO 20 - REGIS 7 - REYNAUDO 18 - ROASIO 5 - ROLETTI 8 - ROLLE 11 - RUBENIS 4 - RUFFINO 76 Prese - SARTORE 3 - SCALA 4 - STORERO 2 - SUITA 4 - UGHETTO 26 - ULIVA 46 - VACCI 12 - VAIVA 6 - VALESANO 12 - VALZANO 3 - VATANO 2 - VERINA 22 - VIOLA 2 - VOTA 3 -
Dal 1751
al 1800. Cognomi con una sola nascita:
Ambrosini-Ardissone-Barata-Baravello-Becchio-Bellour-Bertolino-Bertolio-Bomone-Bromio-Brondino-Burdino-Caioli-Calveto-Cravotto-Fausetto-Fologno-Gariglio-Giaie-Giovo-Gollier-Gribaudo-Horiulari-Iermena-Manfreddi-Marengo-Massara-Moia-Notario-Penassio-Perlo-Pesso-Philippa-Pra'-Promio-Riccardi-Santena-
Valente- Varrana-Zoniot.
Cognomi con più nascite: AGHEMO 79 - BAIETTO 6 - BARDO 2 - BATTAGLIOTI 5 - BERGOGLIO 5 - BERTINETTO 4 - BOGLIONE 4 - BONETO 17 - BONGIANO 4 - BRUNERO 3 - BRUNO 2 - CALLIERIO 7 - CANONICO 3 - CARELLO 20 - CARPINELLO 13 - CASALEGNO 40 - CATO 2 - CHIESA 3 - CIAPINO 2 - CLERICO 3 - COLOMBAT 2 - CRIVELLO 6 - DUDINO 2 - FALCETO 5 - FARIANO 4 - FASSI 7 - FERRERATI 7 - FRAISI 2 - GALLINA 2 - GALLO 37 - GHIGO 28 - GHIRARELLI 2 - GILARD 3 - GOYS 8 - GUARELLI 3 - IRE 2 - LANZA 9 - LORENZALE 8 - MAFFIOTTI 40 - MALETTO 27 - MARTINASSO 3 - MORARDO 13 - NEIROT 2 - NICOL 33 - PACE 4 - PARMERIO 2 - POIRTIETO 8 - RENAUDO 18 - ROGERIO 2 - SACCHETTI 2 - SERMINATO 7 - SERRA 10 - SOPEGNO 3 - STERPONE 11 - SURA 6 - TESSA 5 - TONDA 5 - USSEGLIO 4 - VALFREDO 21 - VASCHETTO 4 - VAUDANO 2 - VIGNOLA 3 - VERRA 5 - VIZZI 3- ZAVENALE 2 -
Dal 1801
al 1850. Cognomi con una sola nascita:
Arena-Almasio-Audenino-Benedetti-Bergera-Bonisconti-Caffaratto-Cassul-Chiara-Ciaudie-Ciastellano-Coletto-Colombino-Crosette-Daro-Devalle-Festa-Gamba-Giacomelli-Girardi-Godino-Lovera-Malsent-Massero-Massocio-Merenda-Mola-Montersino-Mous-Pesco-Pognano-Poni-Porcellana-Prette-Pudentiana-Quaranta-Raymondo-Ralbiano-Rambaudo-Rudis-Salassa-Salivetti-Scaglia-Stoissa-Sulonio-Torchio-Valfano-Vietti-Virano-Visconti-Zenchiera.
Cognomi con più nascite: AMPRIMO 2 - AUDANO 22 - AUDISIO 3 - APRA' 2 - ARTUSIO 2 - BARBERA 38 - BOERIS 10 - BOGGIA 6 - BORDI 2 - BOSCA 4 - BOSIO 7 - CAMISASSA 2 - CANALIS 2 - CERUTI 11 - CIAUDANO 5 - COTTINO 2 - DAMOUSCY 7 - DOMININO 2 - FALDI 5 - FENO 11 - FILIPPA 2 - GABRIOLOTTO 6 - GAI 7 - GAROLA 3 - GARONE 9 - GHERRI 20 - GIACONE 3 - GINO 56 - GOFFIS 7 - GOITRE 20 - GRIFFA 5 - MARCHISIO 2 - MARITANO 8 - MARTOGLIA 8 - MARTOIO 19 - MOLINO 2 - MOLLIA 11 - MOLLARDO 2 - MONDIGLIO 2 - MONTESORO 2 - MOSSO 2 - MUSSETTO 7 - PAVESIO 9 - PECETTO 2 - PICCIETTO 3 - PIOVANO 10 - POGOLOTTO 2 - PRELI 2 - PRINA 15 - QUARETTA 13 - REANO 4 - ROLANDO 2 - ROSSOTTO 2 - RUBIOLA 11 - SADA 5 - SESINO 6 - TORTA 5 - TURCO 3 - TURINA 42 - VECCO 3 - VIRETTO 12 -
Dal 1851
al 1900. Cognomi con una sola nascita:
Amedeo-Battaglio-Beltramo-Berta-Blatto-Bonaveri-Borgarello-Bronzo-Brunetti-Campo-Carmino-Caselli-Chiaretta-Cristoforo-Dessigna-Falconetta-Gastaldi-Gianone-Gili-Layolo-Mollar-Monfrino-Pansa-Perotti-Racca-Salengo-Seschiera-Testa-Venturino-Viccio-Zani.
Cognomi con più nascite: AIASSA 10 - ARDUINO 10 - ASCHIERI 3 - BARONETTO 6 - BELLARIA 2 - BENETTO 19 - BENNA 6 - BERGANO 3 - BIANCO 3 - BOGGETTI ELLENA 6 - BONINO 11 - BORELLA 16 - CALCAGNO 12 - CALIGARIS 2 - CAMANDONA 4 - CANTONE 24 - CESA 3 - CHIARBONELLO 12 - CIBRARIO 6 - COMBA 6 - COMOTTO 5 - DURANDO 11 - FERRAUDI 6 - FIORE 20 - GERMANO 2 - GHIOTTI 5 - GIACHERO 3 - GIORDANO 4 - GROSS 2 - LANZETTO 19 - LAROSA 3 - MAYNA 3 - MAROCCO 6 - MIGNONE 2 - NIVOLI 2 - ODDENINO 13 - ONOFRIO 2 - OSTORERO 2 - PEROSINO 5 - PICCOTTO 4 - SANTIANO 12 - VAY 3 - VERGNANO 6 -
Dal 1901 al 1950. Cognomi con una, o più nascite:
ACCASTELLO - AITA - AMBROSIO - ANDERLINI - ARTERO - BECHIS - BEI - BELLINO - BERNARDI - BERRA - BRERO - CALLERO - CANCIAN - CARDONATTO - CARO - CAVATORTA - CELLONE - COMOGLIO - CORNETTO - DANUSSO - FANTIN - FARO - FERRARIS - FORMENTO - FRANCAUDO - GALIZIO - GIAI PRON - GIRARD - GUARENTI - GURLINO - LAZZERO - MACARIO - MAINO - MAIOCCHI - MARCO - MASSIMINO - MATTA - MINA - MONTANARO - MONTELLA - MONZA - PAGLIERO - PASTORE - PAVIOLO - PODIO - POGNANTE - POLLEDRO - RAPALI - RAVERA - RISIO - RUFFINELLA - SCLARANDI - SOLERA - STROBINO - SUPPO - TABBIA - TARICCO - TONIOZZO - TOSCHI - TOSO - VAUDAGNOTTO - VIOLINO.
Alle Prese fumigavano le carbonaie. Il mestiere di carbonaio, anche nei dintorni di Sangano, era praticato già nel cinquecento ai tempi dei Duchi Filiberto I e Carlo I di Savoia, se dobbiamo credere a Luigi Gramegna che in un suo romanzo storico asserisce fosse praticato nel quadrilatero boscoso fra Rivoli, Reano, Rivalta e Grugliasco e menziona i carbonai di Roncaglia e Villarbasse. Gli abitanti delle Prese, agricoltori, si dedicavano alla produzione di carbone soltanto come attività complementare, sfruttando la loro condizione di unici abitanti della montagna in mezzo a estesi boschi a ceduo che altrimenti non sarebbero stati di molto rendimento e rubavano spazio alle coltivazioni e al pascolo. Vi si dedicavano poi in modo più intensivo gli Spesso e gli Andruetto, affittando i boschi della comunità. Aiutandosi reciprocamente preparavano degli airali (spiass); su di essi innalzavano i “camini” formati da quattro pali alti circa 2 metri, legati insieme; ai lati disponevano due piani di legna a elementi incrociati alti ciascuno 110-120 cm fino alla sommità dei pali, lasciando intorno ai camini uno spazio libero di una ventina di centimetri (ventre della carbonaia). Tutto intorno si disponeva la legna ottenendo una montagnetta conica e con spezzoni più piccoli si rivestiva la superficie esterna (camicia della carbonaia). Che poi veniva coperta con foglie secche, muschio e terra grassa umida trattenuta da tronchi spaccati disposti attorno alla circonferenza. L’accensione e l’alimentazione del fuoco avvenivano dall’alto introducendovi palate di brace e spezzoni di legna; infine si chiudeva la bocca del camino con una “losa” e si praticava uno sfiatatoio alla base della catasta. La combustione dopo nove giorni raggiungeva gli strati più bassi della carbonaia, ponendo fine al ciclo di fabbricazione del carbone. Le “carbonere” erano in funzione da marzo a settembre per rifornire i depositi dei rivenditori che richiedevano carbone di faggio e rovere per riscaldamento domestico e di castagno, molto fumoso, adatto per le forge dei fabbri e acquistato dalle ferrovie per trazione a vapore. Abbiamo trovato una annotazione di vendita compilata da Bernardino Andruetto per una partita ordinata da Stefano Regge Volpe; il 21 agosto 1813 – kg 1300 di carbone di rovere a fogo da rimettere in settembre, pattuito f (franchi o lire) 6,6 per rubbo (8-9 kg) e kg 300 di carbone di castagno a f per rubbo per il primo settembre di mattino.
rubbo = unità di peso
Dal libro:
Storia di Sangano e della sua gente
Giuseppe Massa - Maria Teresa Pasquero Andruetto
Lazzaretti Editore, 1996.
21 agosto 1813 Bernardino Andruetto
2: per levature delle carte dal Sig. Consindico Cravotto per la lite del
Sig. Demagistris £. 45,00
3: per compra di un vitello in Giaveno £. 16,00
4: per fitto alla cassina di Bruino £. 40,00
5: per giornali (giornate lavorate) pagati al lavorante £. 30,00
6: per compra di cottone in filo per tessere £. 4,00
pagato per segatura dei terzuoli (sicuramente il terzo taglio dell'erba)
£. 6,00
pagato al fabbro di Bruino £. 6,00
pagato per giornali e palli a Battista Andruetto (giornate lavorate e pali
di legno) £. 39,50
pagato al segretario Almasio £. 13,00
pagato Margherita vedova di nostro padre £. 15,00
pagato al speziale di Bruino £. 40,00
Lo speziale era colui che si occupava della
preparazione delle medicine, effettuava anche attività di
vendita delle spezie e delle erbe medicinali.
Nella bottega dello speziale si trovavano inoltre i profumi ed essenze,
i colori usati per la pittura e dai tintori, la cera
le candele, la carta e l'inchiostro e spesso anche
dolci speziati preparati dallo speziale stesso.
Gli "eredi" degli speziali sono gli odierni farmacisti.
3: ricevuto per un vitello alla fiera di Rivoli (fiera di S. Caterina?)
£. 36,00
4: ricevuto per palli della vite da mio fratello £. 10,00
5: ricevuto dal fornaio Guala d'Orbassano £. 61,00
6: ricevuto per carbone da Giacomo mio fratello £. 50,00
8: ricevuto per una vacha £. 53,00
9: ricevuto per altra vacha dicembre £. 77,00
10: vitello li 3 gennaio 1844 ricevuto £. 50,50
11: ricevuto dal fratello Giacomo £. 12,00
13: ricevuto da Cellone Lorenzo £. 15,00
1 dicembre 1788
Testamento di Antonio Andruetto
L’anno del Signore mille settecento ottant’otto,
e al primo del mese di dicembre, circa le ore quattro di Francia, dopo mezzo
giorno, sulle fini del luogo di Sangano, Borgata delle Prese e casa del testatore,
avanti me sottoscritto Regio Notaio, et alla presenza di Giuseppe fu Antonio
Spesso, Pietro di Battista Spesso, Battista Marrone fu Bartolomeo, Michele
Tarquinio fu Chiaffredo, Pietro Marrone fu Bartolomeo e Giuseppe, e Pietro
Padre e figlio Andruetto tutti sette nativi, ed abitanti in queste fini testimoni
cogniti, richiesti, et astanti, e tutti sette infra astanti al detto testatore
sottosignati con un segno di croce per essere illetterati come dicono.
Ad ognuno sia manifesto, che considerando Antonio fu Giacomo Andruetto nativo,
ed abitante in queste fini la brevità di questa fragil vita, e l’incertezza
dell’ora della morte, abbia, mentre si trova li sensi retti della ragione,
determinato per evitare fra suoi posteri ogni lite e discordia che potrebbe
insorgere, di fare l’infrascritto suo testamento nuncupativo apperciò
raccomandando, l’anima sua all’Altissimo Signore Iddio, alla Gloriosa
Sempre Vergine Maria, Suoi Santi Protettori, e a tutta la Celeste Corte, prega
il primo a concedergli e gli altri ad interferirgli il perdono de suoi falli.
Elegge la sepoltura di suo corpo, fatto che fu cadavere nel Sacro Cimitero
della Parrocchia di questo luogo, o dove seguirà suo decesso, accompagnato
da quelle pompe funebri solite farsi a persone di suo grado.
Lega in suffraggio della di lui anima messe cento cioè novanta private
e dieci cantate, oltre queste nelli giorni della di lui sepoltura, e settima
da questi celebrare, cioè mettà fra un anno, e l’altra
mettà fra due anni dopo seguito il di lui decesso.
Interrogato et esortato da me sottosto a far qualche legato agli Ospedali,
e Congregazioni di Carità risponde non intende legar cosa alcuna.
Lega quindi a Margarita fu Giuseppe Regis di lui presentanea consorte la somma
di lire trenta da pagarli fra un anno dopo il di lui decesso, e per una volta
soltanto, per altrettanto portatoli dalla medesima rimesse all’occasione
del loro matrimonio oltre l’usufrutto annuo, sua vita naturale durante,
stando vedova, casta et onesta, d’una pezza campo situata sulle fini
di questo luogo Regione delle Prese, o Rocheria, e si, come viene goduta dal
testatore, a condizione che gli annui pesi dal giorno dell’usufrutto
siano a carico della medesima, coerenti a detta pezza Battista Spesso fu Vito,
le fini di Piossasco, e Pietro Andruetto salvo altre coerenze, se vi fossero.
Dichiarando il testatore non avere fatto cosa alcuna delle di lei doti, e
ragioni dotali.
Quindi ha instituito, come instituisce in di lui erede particolare Solutore
Andruetto, quale ha di bocca sua propria nominato, e nomina l’Autore
Andruetto di lui figlio legittimo e naturale nella somma di lire trecento
reali e dati venti caduna, da pagargli fra anni due dopo seguito il decesso
di detto testatore cogli accessori alla Regia Comune, quali intende che vogliano
tanto per ragion di legittima che supplemento d’essa, falcidia e trebellianica
e ciò stanti le grosse somme di denaro somministrategli pendente il
tempo, che abitò fuori della casa paterna, come abita ancor di presente.
Instituisce quindi in di lui eredi particolari Maddalena Rolando moglie di
Lorenzo, Anna vedova fu Giovanni Benetto, Lucia moglie di Battista Spesso,
Teresa moglie di Sebastiano Lupo, di lui figlie legittime, e naturali nella
somma di lire cento Reali, già date ad esse pagate all’occasione
del loro matrimonio.
Come anche Maria Andruetto, ed Apollonia Andruetto pure di lui figlie legittime
e naturali nella somma di lire cento, da pagargli, oltre il competente fardello,
venutegli a mancare in legittimo matrimonio e mentre queste staranno nubili
intende il testatore, e vuole, che vengano vestite, ed alimentate a spese
dell’eredità, adoprandosi però a beneficio degli infrascritti
di lui eredi universali, e non potendo, ne volendo convivere con questi saranno
tenuti i medesimi di pagarle fra un anno dopo il di lui decesso dette lire
cento, e fardello, e verranno queste impiegate a beneficio delle medesime
secondo loro meglio piacerà.
Come altresì instituisce in di lui eredi particolari la figliolanza
di Maria moglie di Ottavio Reynaudo, di Angela moglie di Spirito Franco, e
di Margarita moglie di Matteo Barduffo, pure di lui figlie legittime e naturali,
nella somma, cioè alla figliolanza di detta fu Maria Reynaudo di lire
cento, alla figliolanza di detta fu Angela Franco di lire cento, ed alla figliolanza
di detta fu Margarita Barduffo di lire cento, già date per mezzo delle
rispettive loro madri pagate all’avasione del loro matrimonio dalla
medesime unitamente nel fardello, come si appare dai rispettivi instrumenti
datali.
Instituisce quindi in di lui eredi particolari, quali ha di bocca sua propria
nominati, e nomina, Bernardino, e Michele di lui figlioli legittimi e naturali
nell’usufrutto, sua vita naturale durante di quella porzione d’eredità
spettante agli infrascritti di lui coeredi universali loro figliuoli nascituri
rispettivamente, e questo servirà anche tanto per ragion di legittima
che supplemento d’essa, falcidia, trebellianica.
Quindi ha prelegato, come prelega in proprietà ai detti figlioli nascituri
di legittimo matrimonio di detti Bernardino e Michele di lui figliuoli tutto
il corpo di casiamenti, siti, corte e benali di presente tenuti, e propri
del testatore in questa Borgata situate (Prese di Sangano), sotto le coerenze
nel pubblico catastro di questo luogo descritte.
Instituisce quindi in di lui erede particolare Maddalena fu Giacomo Andruetto
moglie di Giuseppe Fornuto di lui nipote di figlio, somma di lire trenta,
da pagargli sulla porzione d’eredità degli infrascritti coeredi
universali Antonio, Giovanni e Tomaso di lei fratelli.
Instituisce finalmente in di lui eredi particolari tutte le figlie nasciture
di legittimo matrimonio di detti Bernardino, e Michele di lui figlioli nella
somma di lire quaranta caduna da pagarglisi venendosi a mancare in legittimo
matrimonio dalla porzione rispettivamente d’eredità degli infrascritti
coeredi universali figlioli nascituri di detti Bernardino e Michele loro fratelli,
unitamente al loro competente fardello, volendo il testatore, che mentre le
medesime staranno nubili vengano provviste ognuna dai loro rispettivi fratelli,
tanto sono, che inferme dei necessari alimenti, et indumenti, adoprandosi
però secondo le loro forze possibili, ognuna a beneficio de medesimi
rispettivamente.
E dia tutti li nipoti sui beni stabili che mobili crediti, denari, ed effetti
ovunque sono siano e ritrovano, potranno a detto testatore in instituito e
instituisce in di lui eredi particolari tutti i figlioli maschi nascituri
di legittimo matrimonio di detti Bernardino e Michele Andruetto di lui figlioli
legittimi e naturali, e li Antonio, Giovanni e Tomaso Andruetto fu Giacomo
di lui nipoti di figlio.
Li figlioli di detto Bernardino Andruetto per una porzione, li figlioli di
detto Michele per l’altra e per l’altra detti Antonio, Giovanni
e Tomaso Andruetto ognuno d’essere propria quota ed eguale.
E venendo uno o più di detti figlioli a morire in pupillar età,
ha a questi sostituito, come sostituisce gli altri fratelli sovrascriventi,
e mancando tutti li figlioli d’uno di detti Bernardino e Michele ha
sostituito, come sostituisce li figlioli dell’altro ognuno per egual
porzione, e mancando tutti li figlioli maschi ha sostituito, e sostituisce
le figlie secondo l’ordine avanti scritto, ognuna per egual porzione.
E quanto sovra il detto testatore ha detto, e dice essere sua ultima volontà
e testamento, qual vuole che voglia per testamento, ed in difetto per quella
forma, che meglio potrà valere ad aver effetto.
Del che richiesto ho ricevuto il presente scritto di mio pugno proprio a cui
si sono come infra, presenti lettura, e spiegazione fattane, signati avendo
il testatore ricusata la fede da titolo del presente e per l’insinuazione
sono dovute lire tre, oltre li diritti di carta, e tabelline in originale.
Segno di detto Antonio Andruetto illetterato come si dice
Segno di detto Giuseppe Spesso teste illetterato come si dice
Segno di detto Pietro Spesso teste illetterato come si dice
Segno di detto Battista Marone teste illetterato come si dice
Segno di detto Michele Tarquino teste illetterato come si dice
Segno di detto Pietro Marone teste illetterato come si dice
Segno di detto Pietro Andruetto teste illetterato come si dice
Segno di detto Giuseppe Andruetto teste illetterato come si dice
Contiene il presente scritto di mio pugno fogli quattro facienti pagine otto
e manualmente
Giuseppe Michele Pola Bertolotti Notaio
A tenor d’insinuazione
Il 12 gennaio 1789 in Avigliana libro primo C.1 Dicembre 1788 testamento di
Antonio Andruetto a fogli 55 pagato lire tre come da ricevuta del Giacinto
Gamire segretario.
L’avanti scritto testamento da me ricevuto e il proprio carattere, ad
istanza di Bernardino Andruetto in seconda copia all’originale levato
e manoscritto in fede Trana li 13 gennaio 18…
Giuseppe Pola Bertolotti Notaio in Trana
Andruetto Antonio 1709 - 14 dicembre 1788
1° matrimonio Giacomo *1732 figli Maddalena-Antonio-Giovanni-Tomaso |
2° matrimonio Bernardino *1764 |
Borgata Prese di Sangano, documenti ritrovati durante i restauri nella casa
di Andruetto Sergio
Sindaco di Bruino — Sangano per alcuni mesi nel 1943
|
Adolfo Malvisi a Roma indicato con la freccia
Retro delle quattro fotografie
Al centro Adolfo con la mamma Ressia Giuseppina e sorella Carmela
Ugo e Adolfo Malvisi Roma luglio 1929
1892—1948
Adolfo Malvisi con la figlia Dalia
A sinistra la Statale Pinerolo Susa
|
Erpicatura: l'erpice è una sorta di "pettine" metallico
(più anticamente in legno) composto da pesanti maglie dentate.
Veniva trainato da buoi o cavalli e al contadino non era richiesto uno sforzo
particolare.
I ripetuti passaggi sui solchi lasciati dall'aratura sminuzzavano le zolle
e spianavano la
superficie del terreno facilitando così la successiva operazione di
semina.
Campo San Giorgio
Sangano
Il creatore
Cap. Dott. Giuseppe Giusiana
1928
Borgata Prese di Sangano carretto trainato da buoi o cavalli
Borgata Prese di Sangano a destra una gerla portata a spalle per la raccolta
delle foglie - anno 1945
da sinistra Donato sfollato alle Prese e Marcellino Spesso
Andruetto Giacomo Res. a Sangano Frazione Prese - N. 248
Libretto accredito contributi dal 1957 al 1966
La vendemmia
Piazza della Chiesa - trebbiatura casa Andruetto 22 agosto 1941
Statale Pinerolo Susa Sangano
sullo sfondo il Monte San Giorgio 30 giugno 1966
Lavorare in allegria
A sx il viale di Villa Concezione Statale Pinerolo Susa carretto trainato a mano
Veicolo a braccia Matr. nr. 4
Comune di Sangano – Provincia di Torino
Gino Vincenzo
Targa regolamentare di Stato Legge 11-2-63 n. 142 Aut. LL. PP. n. 15.401
1970 circa
La vendemmia
Un taglia fieno e antico orcio piemontese chiamato olla o ula in terracotta,
serviva all'epoca per conservare i salami dei contadini nel grasso di maiale
Da Sangano
17 gennaio 1953
Nuova Sezione coltivatori diretti
Con l'intervento del segretario provinciale cav. Marocco
si è costituita domenica scorsa (11 gennaio 1953) la Sezione autonoma
coltivatori diretti della nostra frazione. Alla riunione, tenutasi in una
sala dell'ex-palazzo Comunale, erano presenti il rev.do sig. Parroco (Don
Gioana), il Presidente della Sede: di Villarbasse sig. Ferroglio con un numeroso
gruppo dei suoi soci.
Il cav. Marocco portato il saluto dell'on. Stella trattenuto a Roma da impegni
parlamentari, ha messo in rilievo la necessità e i vantaggi della organizzazione,
come strumento di difesa dei legittimi interessi della categoria. Ha poi illustrato
le provvidenze legislative a favore della piccola proprietà e le previdenze
infortunistiche, nonché la natura e il funzionamento della Mutua Ospedaliera
costituita dalla Federazione Torinese, della quale diversi soci avevano fruito
con notevoli benefìci economici e con la più completa soddisfazione.
L'assemblea ha quindi proceduto alla nomina del Consiglio Direttivo della
nuova Sezione. Risultarono eletti: Cardonatto Giuseppe presidente; Bonino
Giovanni segretario; Pastore Spirito, Ferro Luigi, Artero Francesco, Benetto
Gioachino, Micheletti Luigi e Andruetto Gioachino consiglieri.
Ai nuovi eletti, e soprattutto al Sig, Cardonatto a cui si deve la costituzione
della Sezione, rallegramenti e auguri di un fecondo lavoro a favore degli
associati.
Il Coltivatore Piemontese - Torino
Settimanale di agricoltura
17 gennaio 1953
Elaborazione propria tratta da documenti depositati presso l’archivio
dei Coldiretti Torino.
Modello Super 45 - CV 45 - cilindrata 10'340 - carburante gasolio - anno
1938
Avviamento a mano usando il volante di guida inserito nel
volano dopo aver scaldato la testata a 800 °c
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Modello major 44 - CV 44 - cilindrata 8'000 - carburante gasolio - anno 1957
Avviamento a mano usando il volante di guida inserito nel
volano dopo aver scaldato la testata a 800 °c
Entrambi i trattori erano utilizzati per arature profonde o trebbiatura del frumento
Proprietà Ferrero Matteo
Borgata Moranda anni cinquanta
Attrezzi abbandonati
Il Coltivatore Piemontese
Settimanale di agricoltura
A Trana
Domenica 11 febbraio in Trana, alla presenza delle autorità
Ecclesiastiche e Civili, si è svolta una imponente manifestazione di
fede, in occasione dell'entrata del neo Priore Don Domenico Peretti. Fin dalle
prime ore del pomeriggio, una gran folla si è radunata dai paesi circonvicini,
nelle strade e piazze di Trana, per ricevere degnamente il ministro di Dio,
designato, quale Pastore delle anime Tranesi.
Appena giunto un bimbo gli ha porto il primo augurio di benvenuto, dopodichè
al suono dell'Inno del Piave, Don Peretti si è recato a recitare il
suo primo Deprofundis, ed a deporre un mazzo di fiori al Monumento dai caduti.
Il Sindaco sig. Bonetto Rinaldo, ha rivolto quindi al neo Priore parole di
apprezzamento, di stima, di fiducia, e di incoraggiamento per lo svolgimento
della sua missione di bene.
In seguito ha preso la parola l'Economo Spirituale Don Giovanni Ogliara, ringraziandolo
di essere venuto in mezzo a noi, recando il suo grande esempio di Sacerdote
instancabile, affettuoso, e sincero.
Segui la solenne funzione in Chiesa, con parole di ringraziamento da parte
del neo Priore, e Benedizione Eucaristica.
Una breve accademia al cinema teatro, tenuta in special modo dai prediletti
dei Priore, i bimbi delle scuole, e asili. Omaggi offerti dal Sindaco a nome
di tutta la popolazione, con congratulazioni da parte delle autorità
presenti.
Alla cerimonia era presente in rappresentanza della categoria agricola, il
cav. uff. Carlo Stella, Consigliere Provinciale e Presidente della Federazione
C. D. La popolazione tranese, conscia dell’importanza della manifestazione,
è intervenuta al completo onde ricevere degnamente il suo Priore, esprimendogli
cosi il suo primo grazie sincero, e sentito, per la sua venuta.
28 febbraio 1962
Elaborazione propria tratta da documenti depositati presso l’archivio
Coldiretti.
Benedizione dei trattori giorno del ringraziamento 25 nov 1956
Carretto trainato da due buoi - Via Vittorio Alfieri angolo Via Pinerolo (viaggiata 1917)
Il Coltivatore Piemontese
Solenni festeggiamenti a Don Giuseppe Fornelli, Parroco di S. Vito.
Domenica scorsa i parrocchiani di S. Vito e la popolazione
di Piossasco hanno solennemente festeggiato il venticinquesimo anniversario
di parrocchia del Rev. Don Giuseppe Fornelli.
E' stata una festa piena, di animi e di cuori, che ha radunato attorno al
festeggiato una vera folla di amici e di autorità. Fra i presenti l'on.
Stella, il Cons. Prov. Elia Michele, benemerito figlio di Piossasco, il Sindaco
e gli amministratori comunali, Rev Sacerdoti, Dirigenti della Sezione Coltivatori
Diretti e del Gruppo Giovani Coltivatori.
Dopo la solenne funzione religiosa, centoventi commensali hanno preso parte
al pranzo in onore del festeggiato: al levar delle mense hanno preso la parola
il Cons. Prov. Elia Michele, il Rev Don Aimerito e l'on. Stella che hanno
avuto appropriate espressioni di augurio e di felicitazioni all'indirizzo
del Rev. Don Fornelli.
L'on. Stella nel suo discorso, ha poi reso noto che il Presidente della Repubblica
ha conferito al sig. Elia la Croce di Cavaliere al merito della Repubblica,
suscitando vivi applausi da parte dei convenuti che conoscono i meriti e le
capaciti del neo-cavaliere.
Successivamente il Rev. Don Fornelli, visibiImente commosso, ha preso la parola
per rin-graziare quanti hanno voluto esprimere affettuosi auguri al suo indirizzo:
in particolare ha ringraziato la popolazione e le autorità.
giugno 1956
Elaborazione propria tratta da documenti depositati presso l’archivio
Coldiretti di Torino
A destra Don Gioana - Piazza della Chiesa - 1935 circa
La scritta sul muro: "nessuno pensi di piegarci senza avere prima duramente combattuto, Benito Mussolini" Via Pinerolo Susa angolo Via Bert |
Con la fisarmonica Martini Francesco classe 1910 - Piazza della Chiesa
Alle spalle Villa Bosco Mellano
Anno 1957 la Banda di Orbassano in Piazza della Chiesa