Sangano - Trana - Piossasco
“Cento anni o cento mesi, l’acqua torna ai suoi paesi”.
Il Torrente Sangone e le Bealere
Sangano
quindeci marzo 1651
Copia di commissione
La Contessa Virginia Rippa
Con la presente di nostra mano firmate in vigore dell’autorità
che teniamo da monsignor Vittorio Agostino Rippa Abbate di S.to Solutore et
a nome d’esso habbiamo deputato e deputiamo il notaio Anto Aliberti
per far tutti li atti necessari et opportuni nel prender le informazioni delle
opere di fatto, ….. seguite in Sangano in pregiudicio de Molini, artifici
per la acqua, pratti et altri beni dell’Abbazia , tagliamento d’alberi
rotture di Chiuse d’uomini del disposto delle acque costruzione di nuove
bealere, e generalmente di tutto quello che sarà stato fatto in pregiudicio
delle raggioni, possesso e beni de molini sudetti sotto prettesto di metter
in ordine altro molino concedendo a tal effetto testimonianza dello stato
presente, e presentando informazioni delle novità fatte come pure delle
male accensasioni che potessero esser commesse dai ministri della Com.tà
sotto nome d’essa delle radunanze seguite di moltitudine d’homini
sovra l’instrumento d’officiale et d’ogni altro dellitto
a simil mattania (1) appartenente per tutte le quali cose ed ogni altra annessa
con esse e …, li conferiamo ogni altra esposta.
data In Torino quindeci marzo 1651
Virginia Rippa Buschetta
Estratto dall’originale Aliberti
(1) mattania - bizzarro e repentino cambiamento
Particolare Mappa antica di Sangano anno 1757
Archivio di Stato di TORINO
Testimoniali di visita
18 marzo 1651
L’anno del signore mille sei cento cinquanta uno et
alli diciotto del mese di marzo. Ad ognuno sia Manifesto che transferti modo
deputato dall’Ill.ma Contessa Rippa per lettere da essa seguite et debitamente
spedite sotto li quindeci del corrente, di compagnia del Rev.do Gio Dom.co
Vachio churato del presente logo di Sangano, Gio Luiggi Reynaldo mr. Gio Batta
Vaio a questo testi per le ..… dell’Abbazia di S. Solutore nel
finaggio del presente logo di Sangano reggione, detta in basse (1) et in longo
duna picola bealera che adacqua li pratti si vede un edifficio di quattro
Muraglie in quadro coperto a coppi di fabrica che pare quasi nova, et dentro
si vede una cava fatta in terra con una rotta di bosco da far girar una rotta
di Molino dentro essa cava con l’arbore dessa che sorte dalla muraglia
verso la bealera, et che al disopra della medema cava vi è un piano
d’assi con una mola di pietra da molino cio e quella va al dissotto,
quale pare mai abbi macinato per non esserci, ne bussola (2) ne ferri ne altra
cosa appartenente ad un mulino meno alcuna vestiggia vi sia stata farina ne
grano inoltre che al di fori d’essa fabrica al dirimpetto d’essa
rotta non vi sono ora canali, schiansoie ne altri instrumenti spettanti ad
un molino, ne vi è apparenza che vi siano stati de quali tutte cose
detto mr. Gio Batta Vaio a questo infra chiede gliene siano concessi pubblico
testimoniali.
Le quali io Francesco Antonio Aliberti nodaro in Torino et in cio deputato
dall’Ill.ma contessa Rippa ho concesso et ricevute alla presenza delli
sudetti testi richiesti et astanti.
Aliberti nodaro
1 - in basse regione posta al di la
del torrente Sangone zona acquedotto, la piccola bealera era alimentata dalle
sorgenti Baronis ora intubate che portano l'acqua a Torino
2 - bussola dove s'innesta il rodigino capace di metterla
in rotazione
Sangano
24 settembre 1772
La rettilineazione del Torrente Sangone
Informativa che si trasmette a S.E. il Sig. cavaliere Morozzo
Il torrente Sangone, che trascorre sovra le fini di Sangano
dalla parte di mezzo giorno, e levante, avendo la natural inclinazione verso
il territorio di detto luogo, ha già per l’escrescenza seguita
anni dieci circa sono, corrose giornate quattro prato al medemo da tal parte
coerenti, ed avendo col seguito del tempo presa maggior inclinazione verso
detto territorio, e luogo, nell’escrescenza di questa ultima primavera,
sormontate le proprie ripe versò ed allagò il territorio, e
s’introdusse persino nel recinto e casamenti del luogo, e
mollino del Sig. Marchese di S. Tomaso (molino vecchio), benché
ancora in competente distanza dall’alveo di detto torrente nuovamente
nell’escrescenza delli ultimi passati giorni corrose una parte de’
sunarrati prati.
La comunità di Sangano per andar a riparo di maggiori corrusioni, che
al luogo stesso potrebbero essere di troppo pregiudiziali, appoggiata al parere
del misuratore Enrici, e per risparmio dell’eccessiva spesa, cui dovrebbe
soccombere con un semplice riparo Munitivo a seconda dell’alveo, con
cui pur anco teme di non potersi a sufficienza procauzionare contro gli impeti
delle acque in caso di escrescenza ha pensato di rettilineare l’alveo
di detto torrente, col taglio per la fuga di trabucchi 24 e mezzo d’una
pezza di Gorretto proprio del Sig. Conte Orsini di Orbassano, e tenuta in
enfiteusi perpetua da Antonio Versino di detto luogo, e nella parte che detta
pezza, qual resta sovra le fini di Trana, forma verso il Torrente una linea
curva, o sia un seno rottondo, notato nel Tipo colla lettera E quale per essere
di sito fermo, e sodo e respingente, stato sia la caggione che le acque che
di detto Sangone siansi allargate verso mezzo giorno ed abbiano caggionate
le anzidette corrusioni, con qual taglio, rendendosi l’alveo più
retto e regolare spera la Communità, di trarne un più sicuro
riparo dalle corrusioni, e di soggiacere a molto minor spesa, di poca considerazione
essendo il sito che, occupare s’intende per detta rettilineazione, trattandosi
di sito in cui la qualità del bosco ceduo si è di rovere, verna,
cespugli, e bossoli di cui se ne fa il tagliamento ripartitamente, e facendosi
una taglia rasa richiederebbe lo spazio d’anni quindici prima che fosse
giunto a nuova maturità.
Queste sono le informazioni, che in obbedienza al venerat.mo foglio delli
12 corr. 7bre mi è riuscito di avere e, passando ora a dare il mio
sentimento sovra quanto si è dalla Comunità di Sangano supplicatosi
osserva per una parte che una doppia proibizione incontrerebbe la Communità
supplicante per devenire all’opera progettata, la prima col disposto
del (illeggibile) trattandosi di sradicare una porzione di sito imboschito
per ridurlo in alveo la 2da col disposto del (illeggibile) di detto libro
trattandosi di rettilineazione dell’alveo.
Di un terzo ostacolo altresì potrebbe essere il pregiudizio che ne
potesse talvolta sentire qualche altro territorio o particolare.
Riflettasi però all’opposto che il grandissimo vantaggio, che
secondo il parere del perito verrebbe a sentirne la Communità Supplicante,
ed il più forte riparondalle corrusioni, e la poca quantità
di terreno imboschito potrebbe servir alla medema di mottivo sufficiente per
ottener le Reggie Grazie, e non trattandosi nel secondo capo di una vera rettilineazione,
con cui abbandonato l’alveo primiero venga a formarsene un nuovo ma
di semplice dilatazione in un sito formante un angolo protendente verso l’alveo,
non potrebbe considerarsi a questo caso estensibile al (illeggibile) in ordine
al terzo finalmente potrebbe ovviarsi colla visita di qualche saggio perito
e colle regole da questo prescrivendo il quale sarebbe pure colla dismessa
del corso del torrente in istato di giudicare se un tal pregiudizio possa
o non arrecarsi.
Quindi io farei di sentimento potesse S.M. per S.R. grazia permettere alla
Communità Supplicante di devenire alla progettata opera colle cautele
che verranno da un perito idoneo prescritte per cui si darebbe quest’atto
tutta l’attenzione in procurarlo che e quanto ho l’onore di rassegnare.
Susa li 24 7bre 1772
Archivio di Stato di TORINO
Sangano
29 agosto 1780
Instruzione de lavori restano necessari a farsi al Torente Sangone non tanto per dare l’acqua alla Bealera Comune del molino dell’Ill.mo sig. Marchese di San Tomaso, che per riparare la corente di detto Torente che non s’introduca totalmente a devastare li beni, e cose di particolari di questo luogo di Sangano.
In seguito ad ordine conferitomi da questa Comunità
sendomi di compagnia dè sudetti Michele Franchino, e Gio Portigliato
Sindaco e Consigliere di detta Comunità trasferito sul luogo del luogo
di detto Torrente Sangone, ed nella regione detta dè Goretti, in pocca
distanza delli confini del territorio di Trana, ed nel sito, dove
la Bealera detta delli sorgizzi entra nel detto Torrente Sangone venendo da
mezza notte a mezzo giorno, per la fuga di trabucchi cinque al di sotto di
detta Bealera andando verso levante, ho osservato che
in quest’ultima escrescenza d’acqua seguita la notte de ventiquattro
(giovedì) venendo alli 25 (venerdì, agosto 1780) del corrente
mese ha interamente riempito di ghiaia l’alveo dove era solita discorrere
l’acqua di detto Torrente, e fattisi un nuovo canale e vasto seno che
da mezzo giorno va da mezza notte a mezzo giorno, inclinando verso levante,
dove doppo la fuga di trabucchi 15 circa ha formato un nuovo alveo, e devastato
parte delli Goretti e prato delli Michele Franchino, e dell’Ill.mo sig.
Conte Bergera, ed altri particolari e sormontata l’acqua nè prati
della regione di Lilla dove si è inoltrata fin nelle case del luogo,
ed esser stati in necessità diversi di detti particolari di portare
le loro robe al piano superiore, atterrar muraglie di pietra asciutta, e porte
per dar sfogo alle acque e condurre li loro bestiami nelle case del luogo
più sicure, e perciò per andare al riparo di simili inconvenienti,
e per, introdurvi conveniente acqua nella prenarata Bealera comune della Bealera
dell’Ill.mo
sig. Marchese di San Tomaso sti.mo si debba in-
Primo luogo formare un alveo dove già discorrevano la acque di detto
torrente avanti di detta escrescenza per la fuga di trabucchi venti, larghezza
trabucchi due, e di profondità o sia bassezza di piedi due e mezzo
liprandi da principiarsi al di sotto di detta Bealera de sorgizi, e continuarsi
sino ad una bassa che s’incontra verso il Goretto degli eredi Ambrosini
andando da ponente a levante, inclinando anche verso notte, e ciò non
tanto per levare dal detto nuovo canale come sovra novante formatosi l’acqua
acciò si possa con più facilità formare al di sotto di
detto nuovo canale ed alveo la ficcha devesi fare per introdurre l’acqua
in detta Bealera comune inserviente in prima a far girare il suddetto molino,
ed indi a beneficio del luogo, e dè beni de particolari che per procurare
di nuovamente introdurla nel solito alveo acciò d’impedire li
prenarati inconvenienti.
In secondo luogo si dovranno formare nel sudetto canale al di sotto dell’imbeatura
di detto nuovo alveo da formarsi due gabioni della larghezza in diametro di
mezzo trabucco e quelli mettersi nel mezzo di detto canale distanti un trabucco
l’un dall’altro, e riempirsi di pietre grosse, mettendavi però
prima quattro grossi passoni ben impiantati nel suolo per cadun gabione per
sostegno de medesimi, e con sue radici a due ordini inchiodate con caviglie
di ferro, ed indi si dovranno latteralmente a detti due gabioni formare due
pietrere o sia speroni a pietra asciuta della longhezza di trabucchi due e
mezzo per caduna parte e larghezza trabucchi uno, e ciò per introdurre
l’acqua di detto Torrente nel predetto alveo da formarsi, restando soltanto
apperto quel sito framezzo detti due gabioni per introdurre quella quantità
d’acqua resterà sufficiente per tramandare nella sudetta Bealera
comune.
Dat Sangano li 29 Agosto 1780
Calcolo delle spese per la riparazione contro il Torrente Sangone
Primo per la formazione delli trabucchi venti del nuovo alveo
da formarsi come nell’instru.ne L. 70
Dico lire settanta
2.do per la formazione dè gabioni, impiantamento dè passoni,
e formazione dè due speroni nel modo prescritto da detta istruzione
del giorno d’oggi lire venti dico
In tutto lire novanta dico
Dat Sangano li 29 Agosto 1780
Gaspare Favrie
Archivio storico Comune di Sangano elaborazione propria
1 Trabucco = m. 3,0825
1 Piede Liprando = cm 51,3766 x 6 = 1 trabucco
www—www—www—www—www
1785. 20 dicembre
Abazia di Sangano
Comunità di Sangano
L'Abazia
Comparso e produzioni per dimostrare
che le opere a farsi
dalla Comunità riguardano non la Bealera
detta Comune, ma quella detta Fontanile esistente
sopra le fini di Trana
Nella comparsa 20 dicembre 1785, per la Comunità di Sangano si sono
prodotti li seguenti documenti
Atto consolare 10 maggio 1785 colla relazione della pubblicazione fattura
li 15 suddetto
L’istruzione ed il calcolo – delli 16 aprile 1785 del misuratore
Bertineto
Il decreto di maggio dell’uffizio dell’Intendenza esistente
al piede di capitolo per l’affittamento de’ boschi Comuni
La dichiarazione 27 maggio suddetto del Sig. Canonico Gio Batta Prever
Coll’aggiunta d’altra dichiarazione per capo 8° del medesimo
delli 14 giugno 1785.
Una missiva 27 maggio del detto Sig. Lorenzo Prever che trasmette detta
dichiarazione del zio altra missiva 9 luglio 1785 del predetto Sig. Canonico
Gio Batta Prever
Altra missiva 10 luglio del medesimo ed altro atto Consolare delli 2 agosto
1785
Colorata - Mappa antica di Sangano anno 1757 - AST
BLU= Fontanili o sorgizi - BIANCO= A sx Cascina Baronis
È ciò all’effetto di dimostrare che
le opere destinate farsi dalla comunità non riguardano la Bealera
denominata Comune, ma bensì quella che si chiama la Bealera Fontanile
esistente soura le fini di Trana
Credendo che l’Abazia per difetto d’interesse nel progettato
rettilineamento di detta Bealera non sarà per opporsi denominazione
della Bealera Fontanille, o sia della Bealera de fontanille fu usata solamente
dal Misuratore Bertinetto nella sua Istruzione e nel suo calcolo prodotto
ma non già dalla Comunità, la quale anzi nell’atto Consulare
10 maggio 1785 comprende sotto il nome di Bealera Comune la Bealera da rettilineare
colla opera de’ quali nella suddetta Istruzione Bertinetto de’
16 predetto aprile ivi letta correggendo così implicitamente l’espressione
usata dal misuratore per il che in margine del detto atto si vede scritto
di mano a carattere del detto Pola Bertolotti Segretario d’essa Comunità=proposizione
per rettilineamento di una parte della Bealera comune=
E lo confermerebbero l’atto Consulare de’ 24 marzo ed il successivo
deliberamento dell’impresa del mantenimento delle fiche e purgatura
della Bealera Comune ivi citati, mentre ne apparirebbe che si qualificò
anche in casi per Bealera Comune quel tratto cadente nel progetto del rettilineamento
e riempimento d’alveo vecchio.
Indi la stessa Comunità nell’atto Consulare delli 2 agosto
parlando della trattativa fatta col suddetto Canonico Gio Batta Prever per
ottener dal medesimo il sito necessario per l’eseguimento del suddetto
progettato rettilineamento disse espressamente che trattasi di dismissione
del sito da farsi dal medesimo per la formazione d’una parte della
Bealera Comune e perciò in margine de detto atto Consulare si vede
pur scritto di mano e carattere del suddetto Sig. Pola Bertolotti Segretario
d’essa Comunità proporzione per compra di sito pel nuovo alveo
della Bealera Comune.
Dimostrano dunque li suddetti documenti che li opere destinate farsi dalla
comunità riguardano la bealera denominata comune.
E ciò basta per impedire che nulla si innovi pendenza questo giudizio,
in cui si tratta di giustificare che la bealera denominata Comune è
quella medesima che fu dell’Abazia conceduta alla Comunità
nel 1494, ponendo ogni alterazione dello stato e corso d’essa Bealera
offuscare o render più difficili le prove di tale identità
le quali possono risultare dalla combinazione di molte particolarità
e coerenza della Bealera ne’ diversi tempi da allora in poi trascorsi.
Al punto poi dell’interesse dell’Abazia d’opporsi alle
progettate opere anche quando non vi fosse la questione dell’identità
suddetta conviene premettere
Primo – Che l’alveo del Sangone, e li terreni posti nelle vicinanze
del medesimo tanto nel territorio di Sangano, che superiormente nel territorio
di Trana ed inferiormente abbondano di sorgizi o siano sorgenti anche copiose
di modo che anche quando in un dato sito siasi con una Bealera derivata
tutta l’acqua d’esso torrente con tutto ciò poco inferiormente
si trova nuovamente a decorrere in esso tant’acqua che basta a derivare
un’altra Bealera, e questa infatti se ne deriva, a ciò vedesi
succedere replicatamente, per esempio nel territorio di Trana si prende
tutta l’acqua del Sangone per la Bealera de’ Molini d’esso
luogo, e con tutto ciò in poca distanza dal medesimo il torrente
somministra di nuovo l’acqua alla Bealera di Piossasco che in esso
territorio si deriva e traversando il territorio di Sangano decorre a Piossasco,
senza più ricader nel Sangone. Indi il principio del territorio di
Sangano il medesimo torrente è nuovamente provvisto d’acqua
da somministrare alla Bealera Comune di Sangano che la prende tutta poco
più inferiormente alla derivazione d’essa Bealera Comune si
deriva, nello stesso territorio di Sangano l’altra Bealera denominata
di Bruino, la quale prende pur tutta l’acqua e va a Bruino e serve
a qual Molino né più ricade nel torrente e nulla di meno ancora
nello stesso territorio di Sangano poco inferiormente si deriva un’altra
Bealera denominata della Transazione che serve a bagnare i beni posti nelle
regione della Transazione, e dirimpetto ad essa si deriva un’altra
Bealera per li Molini e beni del luogo di Rivalta e con essa due Bealere
si prende tutta l’acqua e poco inferiormente in quella della Transazione
ancora nel territorio di Sangano si deriva la Bealera denominata della Duranza.
A Rivalta poi si prende tutta l’acqua del Sangone per i suoi Molini
e beni che più noti ricade in esso, e con tutto ciò a
Beinasco il Sangone è nuovamente così provvisto d’acqua
che ivi si tiene una nave per poterlo tragittare i
viandanti a piedi.
Nelle fini di Sangano in poca distanza dal luogo ed in molta distanza dal
Sangone vi è una di tante sorgenti denominata la Fontana
di San Lorenzo come poca distanza dalla Cappella
d’esso Santo, la quale getta molta acqua e serve
a bagnare alcuni beni in questi contorni, li possessori de quali hanno nel
acquaggio dall’Abazia, e sono tenuti per esso al pagamento del fitto,
come apparisce dai consegnamenti, benche adesso siasi lasciato andar in
disuso la ricognizione di tal diritto ed il pagamento del fitto per non
essersi rinnovati li consegnamenti da 100 anni a questa parte
2° - Che nella mappa territoriale di Sangano è
designato un antico alveo o sia braccio del Sangone principiante alla linea
dividente dal territorio di Trana poco superiormente alla Cassina del Sig.
Conte Bertodano detta la Cassina Baronis e progressiva
a mezzogiorno di detta Cassina e beni ad essa adiacenti indi a mezzo giorno
del sito Comune denominato la Scarena o sia lo Scarnasso al piede della
Costiera delle vigne sino all’attuale alveo del Sangone che incontra
a levante.
3° - Che il detto braccio antico era la continuazione di quello che
vi era ivi superiormente nel territorio di Trana, del quale rimangono i
vestigi né beni di detta Cassina Baronis situati sulle fini di Trana,
benche ora più non esista.
4° - Che in detto territorio di Trana nel sito de vestigi di detto braccio
antico del Sangone, a vicinanza si trovano diversi sorgizi perenni che naturalmente
decorrerebberro in detto braccio antico del Sangone nel territorio di Sangano
vicino alla Cassina baronis secondo il naturale declivio del terreno se
non fossero impediti e divertiti altrove per opera manufatta, come di fatti
vi è un sito di Bealera che si tien chiuso con una ficca ne’
beni del Sig. Conte Bertodano dirimpetto ad un prato di Domenico e fratelli
Bertineto, ed un altro sito di Bialera che si tien chiuso con altra ficca
nel prato del Sig. Conte Bertodano, ed una terza Bealera grande a forma
di canalasso che si tien per chiusa nel sito di divisione d’esso prato
del Sig. Prever con altra ficca presentemente nella linea divisionale de’
due territori di Trana e Sangano, quali tre Bealere chiuse con dette fiche
vanno tutte a terminare in detto braccio antico del Sangone nel territorio
di Sangano
5° - Che tutti tali sorgizi o fontanili si raccolgono per opera della
Comunità di Sangano in una Bealera che principia dal sorgizio più
rimoto in un sito che si dice acquistato per essa comunità dagl’autori
del Conte Bertodano benche non si sappia se tale acquisto sia vero cui sono
coerenti a levante il sig. Conte Bertodano, a mezzodì il medesimo
ed il Sig. Chirurgo Bertinetto, a ponente Gioanni e Giuseppe Anto fratelli
Giordano, ed a mezzanotte Arcangelo Giordano, e continua tal Bealera sino
a detta prima ficca, indi risvolta fra mezzo i beni di detta Cassina Baronis,
poi tra essi beni a mezzanotte, e li beni delli Lorenzo Antonieto e Giorgio
fratelli Schioppo e del Sig. Prever a mezzogiorno a ponente e li beni di
detta Cassina Baronis sino alla suddetta 2° fica, indi si volge verso
mezzogiorno tra il detto Prever a ponente e li beni di detta Cassina Baronis
a levante, e dopo la fuga di circa trabucchi 13 riceve altra minor Bealera
derivante da altri sorgizi principianti circa trabucchi 38 superiormente
tra il prato di Francesco Dudino a quello delle Sig.re sorelle Pola e decorre
questa minor Bealera tra li prati Francesco Dudino, Sig. Giuseppe Gatino
e Sig. Prever a mezzanotte, e li prati del Sig. Pachiodi ed altro del detto
Sig. Prever a mezzogiorno
6° - Che detta Bealera impinguata che è coll’altra suddetta
Bealera minore continua per la fuga di trabucchi 13 tra il detto ultimo
prato del sig. Prever e quello della Cassina Baronis o sia del Sig. Conte
Bertodano colla tendenza da mazzanotte a mezzogiorno alquanto inclinata
verso levante.
7° - Che indi la detta Bealera fa un risvolto verso levante tra il detto
prato del Sig. conte Bertodano a mezza notte ed il detto ultimo prato del
Sig. Prever a mezzo giorno e con tale tendenza decorre per la fuga di trabucchi
18 sino alla linea divisoria de territori di Sangano e trapassa intieramente
detta linea, ed ivi attraverso di detta linea ha a mezza notte la ficca
suddetta 2° ficca posta parte sul territorio di Trana e parte sul territorio
di Sangano, che la impedisce di continuare il suo corso a levante verso
il suddetto braccio antico del Sangone nel territorio di Sangano tra li
castagneretti prativi di detto Conte Bertodano segnati colli numeri di mappa
92 e 93, per via della suddetta 3° Bealera ossia canalasso.
8° - Che giunta sul territorio di Sangano detta Bealera risvolta immediatamente
verso mezzogiorno, e decorre lungo alla linea suddetta divisoria de due
territori dalla parte di Sangano in testa del suddetto castagneretto prativo
del Sig. Conte Bertodano segnato col numero 93 per la fuga di trabucchi
26 indi in testa del successivo prato e goretto de’ Sig. Eredi Ambrosini
segnato col numero 96 per la fuga di trabucchi 5, dirimpetto a quel corsosi
trova superiormente nelle fini di Trana il suddetto ultimo prato del Sig.
Prever durante detta fuga di trabucchi 26, indi l’angolo d’un
goretto del Sig. Conte Gromis per la fuga di trabucchi 5, la detta Bealera
continua il suo corso verso mezzogiorno.
9° - Che dopo la fuga di trabucchi 5 la detta Bealera continua il suo
corso verso mezzogiorno discostandosi gradatamente dalla suddetta linea
divisoria de due territori continuando in testa del suddetto prato e goretto
de Sig.ri Eredi Ambrosini indi in testa del goretto di Gioanni Pietro Oliva
segnato col n. di mappa100 per la fuga di trabucchi 28 ed ivi giunge all’attual’alveo
del torrente Sangone, avendo a ponente di detta fuga di trabucchi 38, il
gorreto di Giovanni Prato segnato col n. di mappa 97.
10° - Che ivi in detto alveo del Sangone formatosi per corrosione nel
1781 la Comunità di Sangano ha formata e mantiene una ficca colla
quale deriva tutta l’acqua del torrente insieme alla suddetta de sorgizi
in esso introdotta, e la fa decorrere nel successivo cavo, che traversando
l’alveo del Sangone in cui decorreva nel 1757, e perciò designato
nella mappa territoriale, indi traversando li siti corrosi dove avanti il
1781 aveva il Sangone preso il suo corso e dove si è fatta pure dalla
comunità dopo il 1781 un ficca per sostenere l’acqua che non
si disperda in detti siti corrosi, va ad uscire sull’attual ripa soda
del Sangone a mezzogiorno del prato della Cassina del Sig. Conte Bergera
segnato col n. 280, indi tiene il suo antico corso verso il molino del Detto
Marchese di S. Tomaso passando in poca distanza dal cavo denominato rivasso,
che dall’Abazia si è allegato essere il cavo dell’antica
Bealera del Molino Abaziale ora diroccato.
11° - Che le opere ora progettate farsi dalla Comunità consistono
nell’aprire nel detto ultimo prato del Sig. Prever nelle fini di Trana
un nuovo alveo progressivo per linea retta e per la fuga di trabucchi 44,
il quale principierà nell’alveo attuale della bealera sul risvolto
menzionato qui soura al principio dal § 7° ed allontanandosi dal
prato del Sig. Conte Bertodano traversava il detto prato ultimo del Sig.
Prever per la fuga di trabucchi 39, indi l’angolo del gorreto del
detto Sig. Conte Gromis per la piega di trabucchi 5, e così in tutto
per la fuga di trabucchi 44, ed anderà a terminare per imbocco retto
nell’alveo attuale della Bealera e nelle fini di Sangano precisamente
nel sito, in cui comincia a discostarsi dalla linea divisoria dè
territori, indicato al § 9°
12° - E mediante l’aprimento di detto nuovo alveo si abbandonerà,
e riempirà col materiale da scavarsi dal medemo, l’alveo attuale
della Bealera esistente nelle fini di Trana tra il prato del sig. Conte
Bertodano ed il prato del Sig. Prever dal risvolto suddetto sino alla linea
divisoria de territori per la fuga di trabucchi 18 di cui suddetto §
dove vi è la suddetta 3° ficca, e così cesserebbe alla
comunità la spesa del mantenimento si detta 3 à ficca, e si
renderebbe impossibile il corso di detta acqua nella terza dalle Bealere
menzionate nelli § 4° e 7° sul detto territorio di Sangano.
13° -Ee similmente si abbandonerà e riempirà come sovra
l’alveo attuale detta Bealera esistente sulle fini di Sangano al luogo
della linea divisoria de’ territori per la fuga di trabucchi 31 in
testa ed a ponente del castagneretto prativo del Sig. Conte Bertodano e
del goretto de detti eredi Ambrosini di cui soura § 8°
14° - E per conseguenza la Comunità verrebbe altresì a
scaricarsi del mantenimento di trabucchi cinque di bialera, perchè
annullerebbe bensì l’alveo attuale per la fuga di trabucchi
18 e di trabucchi 31 e così in tutto di trabucchi 49, ma vi surrogherebbe
un alveo nuovo della fuga di trabucchi 44
15° - Per ciò eseguire deve la Comunità comprare il sito
di tavole 16 è più del prato del sig. Prever 3 per tavola
oltre l’ottavo di più che imposta a 60 circa, e deve inoltre
pagare al medesimo una volta tanto per il ponte 50, e comprare il sito dal
detto Conte Gromis di tra 2 e che all’ottavo di parti detti 6, e poi
deve fare la spesa del nuovo alveo e riempimento dell’altro calcolato
nella suddetta istruzione a tutto 228, e così deve soccombere ad
una spesa di 350 e a oltre li vacati de’ periti e sovrastanti per
collaudare l’opera che faranno per la mano ascendere il totale della
spesa a tutto 400 ed oltre la spesa degli atti a ciò necessari e
quanto all’avvenire si supera il vantaggio che apparirebbe richiederebbe
della manutenzione d’un alveo nuovo di profondità maggiore
dell’attuale cioè della profondità d’once 24 perla
fuga di trabucchi 10, d’once 50 per la fuga d’altri trabucchi
24, e d’once 26 per la fuga de’ restanti trabucchi 10 e questa
maggiore profondità rendendo più dispendioso il mantenimento
supera il vantaggio che apparirebbe collo scaricarsi del mantenimento de
trabucchi 5 suddetti di bealera e della 3za ficca.
16° - Li suddetti sorgizi sono sempre concorsi a dare l’acqua
ad uno dei Molini e de prati dell’Abazia oltre l’acquaggio di
prati posti in qua contorni loro conceduto dall’Abazia a riconoscimento
ne’ consegnamenti de prati di quella regione di Lilla in cui si trova
la Cassina Baronis, benchè nel nuovo cattasto quella parte della
detta di regione siasi applicato altro nome cioè di Gorretti.
Dopo la concessione fatta dall’Abbazia nel 1494 alla comunità
di formar una nuova Bealera da derivarsi dal sangone superiormente alla
Bealera antica de Molini dell’Abazia cominciò la Comunità
a concorrere nella spesa del mantenimento della Bealera in cui si raccoglievano
detti sorgizi sino al Sangone, ma ciò faceva per autorità
ed a nome dell’Abazia, la quale li aveva sempre presi e condotti al
Sangone e da questo nella sua Bealera de prati Abaziali e nella Bealera
de suoi Molini.
Risulta ciò dalle informazioni sommarie prese nel 1510 nella causa
dell’Abazia contro li Sig.ri di Rivalta per le acque, e specialmente
del teste il nobile Stefano di Cavoretto di Moncalieri il quale al principio
del 1495 era entrato nell’affittamento di beni e redditi dell’Abazia
in Sangano, e l’aveva tenuto per anni 12 o 13 e così sino al
1507e depone che durante tal affittamento era stato solito di prendere e
far prendere l’acqua nelle maniere seguenti cioè sotto e dirimpetto
la casa del Sig. Giorgio di Coazze situata nella costiera e vigne, ne’
sorgizi, e da colà la conduceva in Sangano, dove faceva e faceva
fare tanto da se a tal nome quanto dalla Comunità ed uomini di Sangano
una ficca nel luogo ed alveo del fiume a Sangone, dove allora vedevasi fatta
ed ivi prendeva l’acqua che correva in detto fiume e la conduceva
per essa ficca insieme alla predetta acqua da prendetti sorgizi, e quindi
conduceva le dette acque in certo picciol braccio del Sangone la di cui
acqua colle predette due acque mediante un’altra ficca ivi ancor allora
esistente la quale egli faceva e teneva o sia faceva fare da detta Comunità,
la conduceva in altro braccio del Sangone, e conduceva l’acqua altresì
di questo braccio insieme alle predette tre acque mediante un’altra
ficca ivi pur ancor allora esistente nel luogo denominato Lilla cui erano
coerenti quelli de’ Rosa di Sangano, e tutte esse acque conduceva
sino ad un altro luogo ivi vicino e distante il getto a mano d’un
piciol sasso dal predetto ultimo braccio del fiume, cioè ad un luogo
anche denominato Lilla dove sono due schiansoire, una delle quali conduce
parte di detta acqua ai prati della Comunità ed uomini di Sangano,
e l’altra schiansoira conduce l’altra parte cioè la metà
di detta acqua a bagnare i prati dell’Abazia: la qual metà
d’acqua decorrente ai prati dell’Abazia il Molinaio de’
Molini dell’Abazia quando ne aveva bisogno la prendeva, e la conduceva
per opere altresì che detta Bealera era già fatta quando egli
venendo abitare in Sangano, e vi erano anche già allora alcune altre
bealere tanto che al di sopra questa al di sotto vi era colle quasi a suo
piacere divertire essa acqua ad essi Molini e faceva riposare le altre Bealerese
era bisogno e ne faceva altre nuove, non sapendo che avesse fatto quelle
che così ritrovò ne da chi si riparassero e si presero e le
cose promesse faceva come in casa propria dell’Abazia.
Ed interrogato del luogo e numero di detti sorgizi disse che erano vicino
alla casa deposta in principio di detta Bealera e vi erano altri sorgizi
inferiormente a diramarsi in essa Bealera non ricordandosi del numero, la
quale si prende vicino alla casa di quello di Coazze e tende alla schiansoira
ed indi ai Molini, ed ha presentemente le fiche rotte, e l’altra inferiore
per la quale corre anche la parte dell’acqua che discende e si spinge
dalla ficca di detta Bealera superiore ed ora rotta, nel tempo deposto era
nello stesso luogo o ivi vicino, e crede d’esser egli stato causa
di ripararla e farla di nuovo e divertiva per essa opera divertire l’acqua
discendente dall’altra Bealera superiore o sia dalle fiche d’essa,
ed interrogato disse d’aver fatta la suddetta trattativa a richiesta
de sindaci e di altri particolari di Sangano riferendosi del resto agl’istrumenti
da esso ricevuti.
Il teste 3° Vicario dell’Abate ottuagenario concorda ed aggiunge
che già da 10 anni passati vide farsi nel prato della Chiesa di Sangano
una nuova Bealera inferiormente alla ficca che è dirimpetto alla
casa di Giorgio di Coazze ed ivi mediante certa ficca su cui sono li penoncelli
Ducali conducevasi l’acqua del Sangone ai Molini, qual ficca è
nel luogo chiamato alla ficca del prato d’Audana e nel secondo braccio
del Sangone allora formato dalle inondazioni.
Il teste 4° concorda e aggiunge che egli essendo stato affittavole de’
Molini dell’Abazia prendeva l’acqua nel primo braccio del Sangone
sotto e dirimpetto la casa del fu nobile Giorgio di Coazze, e presso certa
casa di quelli de’ Baroni di Trana dove vi era ed è una ficca
divertente essa acqua del fiume e de’ sorgizi negl’altri bracci
del Sangone
Il teste 5° Lanceloto Rosa fratello del Francesco concorda, e dice che
il prato d’Audana ora e di quelli de Perachi, e che quando gli Abati
non volevano servirsi d’essa acqua ai Molini la divertivano ai prati
di detta Abazia e della comunità di Sangano per bagnarli.
Il teste 6° che è Domenico Perachi possessore della metà
del suddetto prato d’Audano concorda ed aggiunge d’aver sempre
veduto prender l’acqua del primo braccio del Sangone e de’ sorgizi
presso la casa de quelli de Baroni di Trana dove ora è una ficca,
e vide anche prender detta acqua un po’ più in su nello stesso
braccio e sorgizi, dove anche adesso vi è un’altra ficca, e
visto altresì prendersi li scolatizi e li sorgizi di detta ficca
nello stesso primo braccio in luogo inferiore dagli altri denominato prato
d’Audano il qual prato è in parte d’esso teste ed è
coerente ad un’altra ficca ivi esistente soura la quale sono i penoncelli
delle armi Ducali, colla quale si vide sempre in tal forma e gli Abati per
l’Abazia prendere tutte le acque d’essi braccie sorgizi delle
fini per Sangano, e divertirle a loro piacimento a quando essi Molini non
ne avevano bisogno la divertivano ai prati dell’Abbazia e di certi
uomini di Sangano che non sa specificare ed interrogato disse che suoleva
l’acqua essere divertita ne’ modi deposti porsi avanti ch’egli
sapeva.
Il teste 7° affittavole da due anni de’ molini
dell’Abazia
concorda e dice d’aver egli fatto per maggior comodo la suddetta ficca
inferiore che chiama ficca della scarena in cui sono li penoncelli delle
armi Ducali, e che vi erano quando egli entrò nell’affittamento
anche le dette due ficche superiori, e parte delle schiansoira suddetta
e che avendone bisogno prendeva per il Molino l’acqua che con una
d’esse schiansoira si divertiva ai prati dei particolari di Sangano.
17° - Da un’istrumento 19 febbraio 1427 ricevuto dal Notaio Ruber
si vede che era allora notorio ed admesso ne statuti di Sangano che "quelibet
persona seteri et possideri possessionej aliquas cupesiunque conditinis
sine veleristant sive bealeri oj ipas consignare et recognaviere tener predicta
eclesia (S. Maria da Sangano) particulariter et divisitur cum nius fichi
tributis et certibuis prome statuto Sangani de manistrati." (un latino
poco chiaro da una poco chiara calligrafia)
Per il che l’Abate Henrico de Luserna aveva ridotto a sue mani certe
Bealere che erano state fatte in una pezza di prato di Antonio de Bona alias
Gonteris nella regione detta Comba di San Lorenzo per via della quali Antonio
de Perino detto Seraj era stato ed era solito prender e far prender l’acqua
decorrente in essa per condurla e farla condurre nel suo prato ivi contiguo
senza mai averne fatta sino allora alcuna ricognizione ne pagato alcun fitto
censo o tributo. Ed in essa instro supplicazione di Gioannina vedova di
detto Gonteris e di Michele di lei figlio vende alli medesimi dette Bealeree
li investisce d’esse per il prezzo di fiorini due e mezzo d’oro
di Savoia ad uso di terza vendita successione accoramento affittamento ed
a tutti gli altri usi di Sangano all’obbligo di pagar annualmente
per esse Bealere e per l’acquagio d’esso prato all’Abate
denari due di moneta corrente.
Ciò tutto premesso l’interesse dell’Abazia nelle opere
suddette progettate dalla comunità appariva danchè si vorrebbe
annullare un alveo di Bealera decorrente nel territorio di Sangano e surrogarvene
un altro decorrente nel territorio di Trana per esimersi dalla dipendenza
dell’Abazia.
Danchè col riempimento dell’alveo attuale nelle fini di Sangano
potrebbe suffocarsi qualche sorgizio esistente in detto alveo e così
nelle fini di Sangano.
Il tipo regolare 6 aprile 1783 sottoscritto dal sig. Misuratore
Giuseppe Antonio Vaira colla data di Trana entrano nelle mappe territoriali
di Sangano e di Trana, rappresentante l’origine a proseguimento della
Bealera comune di Sangano, comprende li numeri della mappa di Sangano 101
ed 124mezzo
144 146 ed 283 che è la Cassina del Conte Bergera
312 che è il campo in Fiarda dell’Abazia
314 ed 349
E’ intitolato come segue
Tipo regolare estratto dalle mappa territoriali de luoghi di Sangano e di
Trana con l’aggiunta di alcune specificazioni per maggior chiarezza,
rappresentante l’origine e proseguimento sino alle regione di Fiarda
della Bealera comune di Sangano colla diramazione di quella che suole decorrere
nella Villa di Sangano, e dopo aver servito per via d’un condotto
di cotto e d’una canala di legno attraversante il fosso del Castello
ad irrigare il sito prativo attorniante a tre parti il Castello, continua
per poco tutto il suo corso a lato della contrada indi entrando nel giardino
della Casa Parrocchiale va poi a sboccare nel detto fosso del Castello,
e serve per la peschiera, e per i prati del Castello o sia dell’Abazia
nella regione di Pradonio, e per alcuni beni de’ particolari ivi attinenti.
Sussegue immediatamente l’idica come infra
Il color rosso denota il Castello
segnato col numero 185 e la cassina del Castello ivi attigua verso ponente
e tutte le case colli suoi cortili, che formano la Villa o sia luogo di
Sangano feudo solidario ed antichissimo dell’Abazia de SS. Solutore,
Avventore e Ottavio di Torino denominata di S. Solutore Maggiore.
A - Prima
ficca solita mantenersi dalla Comunità di Sangano nelle fini di Trana
per raccogliere tutta l’acqua de ‘ sorgizi, o siano sorgenti,
e non lasciarli decorrere verso la Cassina
Baronis, o verso un’antico braccio del Sangone
B - Seconda ficca solita
mantenersi dalla medesima Comunità nello stesso fine sulle fini di
Trana
C - Terza ficca solita mantenersi
dalla stessa Comunità parte nelle fini di Sangano e parte sulle fini
di Trana al medesimo fine, e per condurre mediante il successivo corso del
Sangone l’acqua di dette sorgenti
D - Quarta ficca formata
dalla detta Comunità nel nuovo attuale alveo del Sangone apertosi
per la concessione seguita nel 1781, con successivo nuovo corso nel vecchio
alveo a fine di continuare a derivare come per l’avanti tutta l’acqua
del Sangone insieme a quella de’ suddetti sorgizi in esso introdotto
E - Quinta ed ultima ficca
formata dalla stessa Comunità in seguito a detta correzione del 1781
per sostenere l’acqua ed introdurla nel nuovo cavo allora surrogato
al cavo vecchio che era stato corroso
F - Partitore della Bealera
Comune dove si divide da essa la Bealera del Castello, o sia del Sig. Abate,
che decorre verso la Villa, indi in essa Villa di Sangano, e va a sboccare
nel fosso del Castello, continuando la Bealera Comune il suo corso dall’altra
parte della strada in direzione verso la Villa, a successivo rivolto verso
mezzo giorno per decorrere nell.a regione di Fiarda, indi in quella di San
Lorenzo, Dorgnano e Comina Longa
G - Cavo vecchio della Bealera
Comune stato corroso nel 1781 colla sua ficca
H - Riparo fatto dalla detta
Comunità per sostenere tutta l’acqua del Sangone nel suo nuovo
alveo apertosi per la corrusione del 1781
I - Strada detta della Montagna,
che tentde verso la montagna.
L - Strada detta di San
Lorenzo che passa alla Cappella
desso Santo discosta n. 170 alteno dell’Abazia denominato la Braida
178, 179, 180, 181, 182, 183, 184, prato, bosco, campo peschiera, altro
campo, orto, e morevia prativa il tutto dell’abazia simultenente col
Castello
nella regione di Pradonio 312, campo dell’Abazia nella regione di
Fiarda.
M - Bealera che si estrae
dalla Bealera Comune e che irriga parte de’ prati di Lilla.
NN - Balconera del Molino
del Sig. Marchese di San Tommaso
alla Bealera Comune che servono anche per introdurre l’acqua in detta
Bealera in quella del scolatore, e della Bealera che serve ad irrigare li
prati di Lilla.
O - Via di Lilla che dal
luogo di Sangano tende al Molino
suddetto ed alla cassina detta di Baroni
al di la del Torrente Sangone, e da detta Cassina tende al luogo di Trana.
Il terzo tipo è
autenticato come infra
Dichiaro io sottoscritto Misuratore d’aver confrontato il presente
Tipo regolare desunto ed estratto dalla Mappa della Comunità di Sangano
formata nell’anno 1757, e da quella della Comunità di Trana
formata nell’or scorso anno 1782, quale concorda in tutto e per tutto
in dette Mappe unita tra detti due finaggi dal termine primo posto lateralmente
alla strada che tende dal luogo di Trana a quello di Sangano vicino alla
Cassina del Sig. Conte Bergera e sino al termine quinto descritto in detto
Tipo, e da detto termine quinto proseguendo le linee da mezzo giorno e notte
dividente detti due finaggi sebben concordino gli angoli in essa Mappa formati
sino alli confini del territorio di Reano, ciò nonostante vi restano
ivi beni contenziosi tra dette due Comunità.
Più si è aggiunto in questo Tipo e nella pezza del n. 201
mezzo del Sig. Conte Bertodano situata soura le fini di Trana un braccio
vecchio del Torrente Sangone dove si vedono soltanto le vestigia e che presentemente
più no esiste dalla lettera A sino ai detti confini di Sangano, è
ciò stato formato per unirlo al detto braccio vecchio di detto Torrente
designato in detta Mappa di Sangano nel 1757.
Più s’è aggiunto in questo Tipo astratto dalla Mappa
di Sangano con la variazione dell’alveo del medesimo seguiti dopo
detto anno 1757, unitamente anche alla variazione della Bealera Comune pur
anche stata corrosa e variata come vedesi in questo designata colla lettera
GG, sendosi puranche aggiunta diversa Bealera de’ prati derivati da
detta Bealera Comune, che non restano designate in detta Mappa di Sangano,
e nel restante di questo Tipo per le pezze, Bealere, e Rivi in quesa designata
concorda in tutto e per tutto in dette Mappe. In fede del che mi sono qui’
soscritto, data Trana li 6 aprile 1783
Sottoscritto = Giuseppe Antonio
Vayra Misuratore
Aggiunte di varie pagine
Questo si divolga essere il fine principale del progettato rettilineamento, perché li Molinai di Bruino dicesi che rompono di notte detta ficca onde l’acqua va nel Sangone, e dal torrente nella Bealera di Bruino, e per essere ivi profondo il canalasso non si può così subito di notte riparare la rottura, come si riparerebbe se rompessero la prima o seconda ficca suddetta di cui sera giacchè la rottura d’una di quelle basterebbe poi nell’avvenire all’intento de Molinai di Bruino
Il prato d’Audana era di Michela figlia figlia del fu Odino Bonaudi Alias Mazola e moglie del Notaio Gioannetto Audani il quale lo consegnò nel 1490 a titolo di dote di sua moglie, e fu poi consegnato nel 1502 da detta Michela Marola vedova d’Audana colla specificazione anche del fitto per l’acquaggio.
Inferiormente alla detta prima ficca se n’era poi
fatta un’altra con nuova Bealera nel prato della chiesa di Sangano
da dove si conduceva l’acqua nel Sangone e per i Molini ed era tal
ficca anche nel detto primo braccio del Sangone qual ficca inferiore era
al prato d’Audana, il quale allora era posseduto da Domenico Perrachi.
Tal ficca si denominava anche ficca della scarena
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Atti civili tra li Monaci della Novalesa e li Signor Abbate Vibbo’, e Conti d’Orbassano, in cui li Monaci propongono il possesso d’estrar l’acqua dal Torrente Sangone per l’adacquamento de loro prati posti nelle fini di Sangano e dipendenti dall’Abbazia di Sangano terminati a sentenza delli 3 giugno 1712 per cui li Monaci sono stati mantenuti nel possesso.
Indice del presente Tippo
A – Sangone Torrente
B – Imboccatura della Bealera inserviente alli Monaci della Novalesa quando il Sangone scarseggia d’acqua
C – Cavo della Bealera de medesimi Monaci
D – Imbocco novo fatto aprire da Monsignor Ill.mo Rev.mo unitamente all’Ill.mo Sig. Conte d’Orbassano
E – Cavo novo per la Bealera de medesimi Sig.ri
Torino 12 febraro 1712,
Tomaso Senalle
Archivio di Stato di TORINO Sezioni Riunite
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Figura Regolare della derivazione e corso della Bealera di Piossasco dal Sangone nel territorio di Trana
A — Ficca per detta derivazione
B — Bealera di Piossasco
C — Scaricatore di detta Bealera
D — Altro scaricatore della medema
E — Bocchetto per bagnare la pezza di prato attigua
F — Altro bocchetto per bagnare le pezze di prati tra le due strade
G — Strade vicinali
H — Fosso che riceve scolatizi superiori
I — Divisione della Bealera in due
K — Cassina del Sig. Conte Bergera nelle fini di Sangano
A — Bealera
di Piossasco su cui sono li molini dell’Abbazia B — Bealera Comune di Sangano C — Bealera di Bruino su cui erano li molini antichi dell’Abbazia (1) D — Bealera dei PP. della Novalesa E — Bealera di Rivalta F — Fontanili o sian sorgenti di Baronis O — Sito in cui si gareggia li PP. della Novalesa, e quei di Rivalta per tirar l’acqua ciascuno per il rispettivo imbocco della sua Bealera, e dove si crede che anticamente esistessero le loro ficche (1) – Molino campo del Trucchetto e Battitore da Rusca tra l’alteno della Brayda et li prati del Castello |
Archivio di Stato di TORINO Sezioni Riunite
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.Tipo regolare del corso del Sangone presso l'abitato di Trana coll'indicazione delle varie derivazioni, che da esso colà si praticano a beneficio tanto di detta Comunità quanto di quella di Piossasco
A — Bealera derivata superiormente
dal Torrente Sangone, quale serve per attivare li Molini propri della
comunità di Trana L — Corso della medesima Bealera M — Molini appartenenti alla comunità di Trana N — Punto in cui le acque come sopra derivate si restituiscono nel Sangone O — Ponte di legno a tre campate con spalloni, e pile di fabbrica varcante il Torrente Sangone B — Derivazione dell’esercizio della fucina propria della Comunità di Piossasco H — Corso della Bealera della Fucina P — Fucina spettante alla comunità di Piossasco Q — Sito in cui le acque della fucina nuovamente si immettono nel Sangone C — Estrazione d’acqua per l’irrigazioni dei prati del territorio di Trana D — Derivazione della Bealera di Piossasco I — Andamento della Bealera di Piossasco detta anche Sangonetto E — Prati del territorio di Trana, che si innaffiano colle acque della Beallera di Piossasco B e D nei giorni di Sambojra F — Prati dei particolari di Trana, che ricevono il loro adacquamento dalla deviazione C S — Estrazione d’acqua, che si pratica a favore della Comunità di Sangano Torino li 4 luglio 1825 |
Particolare del ponte in legno e dell'abitato
Archivio di Stato di TORINO
Cartella: 124. Foglio: 1
Stato: I - Data : 04/07/1825
Dimensione : 66 x 102
Orientamento : - Scala : metri 400 = cm 16 - Supporto: Cartaceo
Note: Causa tra Trana e Piossasco.
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Disegno, ossia figura dimostrativa della Pontiglia
da formarsi
pel varco del Torrente Sangone in vicinanza dell’abitato di Trana
La lettera “R” denota rocca
o rampa verso il capoluogo
La lettera “M” denota muraglia a secco
La lettera “A” denota alveo
schizzo a matita del ponte
Archivio Storico Comune Trana
Ristaurazione del ponte in legno sul Torrente Sangone presso l’abitato di Trana
REGIA VICE INTENDENZA
Della Provincia di Susa
AVVISO D’ASTA
PER IL GIORNO 13 SETTEMBRE 1831
ORE 10 DI MATTINA
Il pubblico è avvertito che il 13 del prossimo mese
di settembre alle ore 10 del mattino si procederà nell’Ufficio
d’Intendenza della Provincia di Susa.
All’appalto della ricostruzione del Ponte in legno sul Sangone presso
Trana le di cui opere consistono:
Legnami —————————
6088 26
Ferramenta ———————— 292 86
Ciottolato —————————
147 84
Muratura a calce —————— 18
Obbligazioni accessorie ———— 53 18
Totale ——————————
6600 14
Materiali ceduti all’appaltatore — 300
Si residua il prezzo a ————— 6300 14
S’invita chiunque voglia attendere a quest’impresa
a presentarsi al predetto Ufficio nell’indicato giorno ed ora, in sarà
deliberata in un solo incanto, all’estinzione della candela vergine
a favore dell’ultimo e miglior offerente sotto l’osservanza de’
capitoli de’ quali si potrà aver visione nella Segreteria del
suddetto Ufficio.
La ristaurazione dovrà essere terminata entro tre mesi partendo dalla
data dell’approvazione della sottomissione.
I termini fatali per diminuzione di sesta o mezza sesta sono ristretti a giorni
otto i quali scadranno al mezzodì del giorno 21 del mese di settembre
prossimo venturo.
Si dichiara che si osserveranno nell’appalto tutte le formalità
prescritte dalle leggi.
Susa li 23 agosto 1831
Il Segretario d’Intendenza
G. Rajmondi
Archivio Storico Comune Trana
Elaborazione propria tratta da documenti depositati presso l’archivio
comunale.
Designazione dei siti ed opere ad eseguirsi
1 e 2 Nuovo riparo a costrursi 3 – Ma...era a costrursi a maggior sicurezza 4 – Balconiera da costrursi all’imboccatura della bealera 5 – Scavamento da farsi della ghiaia per diriggere il Torrente nel suo antico alveo 6 – Riparo esistente 7 – Debordamento del Torrente nelle ultime seguite escrescenze |
Designazione, e calcolo
della spesa necessaria a farsi per la costruzione di ripari contro il Torrente Sangone a preservazione de’ prati esistenti nelle Regioni della Molla, Basse, e prati del lupo nel Territorio di Trana. Per la costruzione del riparo designato al n. 1 e 2 della dietro scritta designazione per la fuga di trabucchi otto, larghezza trabucchi due è necessaria la spesa cioè: 1 – Per la costruzione d’un muro antemurale
per la lunghezza di trabucchi otto, larghezza once venti a Pietra calce,
calcolati per cadun trabucco di lunghezza a £. 26 cadun trabucco.
——— 208 2 – Per muraglione a pietra secca per trabucchi 8 di lunghezza e di larghezza trabucchi 1 m 40 dietro detto antemurale a maggior sostegno del 1° muro a £. 21 per trabucco accumunato. ——— 168 3 – Per la masera designata al n. 3 a pietra secca per la lunghezza di trabucchi 8 larg. Trabucchi uno per cad. trabucco £. 10. ——— 80 4 – Per la balconiera di pietra a tre montanti, con cappelletto e, …… designata al n. 4. ——— 74 5 – Per l’escavamento della ghiaia nel sito designato al n. 5. ——— 36 Totale spesa. ——— 566 |
Nomi e cognomi de proprietari contribuenti
1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12 13 14 15 16 17 18 19 20 21 22 23 24 25 26 27 28 29 30 31 32 33 34 35 36 37 |
Andreis Felice fu Carlo Bernardi Giuseppe e Nipoti Bernardi Angela vedova fu Stefano Bertinetto eredi fu Innocenzo Bertinetto Domenico fu Michele Bertinetto Gioan Battista fu Michele Bertinetto Michele fu Gioanni Bertinetto eredi fu Giacinto Borione Carlo e Giovanni fu Vittorio Borione Serafino fu Giuseppe Boggio Giuseppe, e Michele fu Matteo Boggio eredi fu Gioan Pietro Congregazione di Carità di Trana Ferro Giovanni e Bertinetto Teresa Giugali (coniugi) Gallo Giovanni fu Bartolomeo Gervato Giacomo fu Lorenzo Garino Antonio fu Gioan Battista Gioberto eredi fu Giacomo Giordano Michele fu Gioan Battista Giordano Giacomo di Giuseppe Gromis Ill.mo Sig. Conte Carlo Lussiana Domenico fu Giuseppe Malano Michele fu Giovanni Pola Bertolotti Sig. Notaio Gioachino Pola Bertolotti Sig. Notaio Giuseppe Pola eredi fu Sig. Speziale Tranquillo Pituri eredi fu Sig. Giovanni Picco Giacomo fu Domenico Ponzetto Carlo fu Stefano Ponzetto Rosa fu Giacomo Antonio Pognante Antonio fu Gioan Battista Ponzetto eredi fu Michele Paysio Giuseppe fu Giuseppe Riva Stefano fu Matteo Rosso Sig. Vito fu Tomaso Ruffino Giuseppe fu Felice Valente Sig. Maria moglie del fu Giuseppe |
Archivio Storico Comune Trana
Elaborazione propria tratta da documenti depositati presso l’archivio
comunale.
Comune di Trana
Costruzione di argine sul Sangone, eseguita nell’anno 1948,
con prestazioni volontarie degli abitanti
Comune di Trana
Costruzione di argine sul Sangone, eseguita nell’anno 1948,
con prestazioni volontarie degli abitanti
Comune di Trana
Ricostruzione della strada della frazione Pianca, distrutta dall'alluvione.
Lavoro eseguito nel 1948 con prestazioni volontarie degli abitanti
‘L gorgh ëd l’ula
I registri dei battesimi e dei morti della parrocchia di Sangano degli anni 1698 e 1711 tramandano due piene del Sangone: Gioanna Maria di Giov. Battista Guido di Giaveno habitante in qualità di massaro nella Cascina del Sig. Marconetto in Moranda finaggio di Trana e morta li 23 settembre 1698, di anni tre circa et a causa del torrente Sangone che non si e potuto passar per portarla a Trana e stata sepolta in questo luogo. Ottavia Margarita figlia di Steffano et Maria giugali Cugno della borgiatta Moranda finaggio di Trana nata il 24 maggio 1711 è stata battezzata oggi li 29 sudetto mese et nella chiesa parrocchiale del presente luogo di Sangano a causa della crescita di Sangone... II 24 novembre 1698: Cattarina già moglie di Giuseppe Chiesa di Bruino è stata ritrova morta nel torrente Sangone (Sangano), ed il dì seguente è stata sepolta come sopra facendo io Lodovico Artucchi le esequie. |
Bialere e canali
Attualmente il paese di Piossasco gode di acqua abbondante:
ma un tempo non era così : la popolazione era poca e si accontentava
di pozzi e di qualche fontana. Poi aumentarono gli abitanti, si accrebbe la
coltura della campagna e si fece sentire il bisogno di acqua per le necessità
delle famiglie e per l'irrigazione dei prati e dei campi. Si pensò
allora di andarla a prendere al torrente Sangone, nel territorio di Trana.
Già esisteva una Bealera che dal Sangone portava l'acqua a Sangano,
e ne avevano diritto il Convento di Sangano e quello di Rivalta per i terreni
di loro proprietà, o dipendenza. L'11-12-1288 fu definita una questione,
sorta fra i due Conventi per un prato da irrigare. Rappresentava Sangano il
Prevosto « Prepositus Ecclesie Sancte Marie de Sangano », che
era uno dei Signori di Piossasco e si chiamava Valfredo (o Gualfredo).
Piossasco pensò di usufruire della stessa Bealera: comperò i
diritti del Convento di Rivalta, pagandogli un censo annuo; entrò in
trattative per avere da Trana una maggior quantità d'acqua, obbligandosi
ad un canone annuo da pagarsi agli Orsini Conti di Orbassano e Consignori
o Feudatari di Trana. Il contratto porta la data del 10-6-1492.
Per altra parte l'Abate di Sangano, Amedeo dei Marchesi di Romagnano, con
Atto del 10-5-1494 concedeva che il Comune di Sangano e i suoi abitanti potessero
usare per irrigazione ed altri usi l'acqua della bealera di Sangano, che era
di uso esclusivo dell'Abazia.
Questa Bealera diede un sacco di noie alla Comunità di Piossasco e
costò gravi spese. I particolari di Trana, specialmente in tempo di
siccità, si trovavano a mancare l'acqua per irrigare i loro poderi,
e quindi di quando in quando rompevano la « ficca » o diga, che
fatta attraverso il Sangone, dirigeva l'acqua nella Bealera.
Nascevano allora questioni e risse fra i particolari di Trana e quelli di
Piossasco. La causa venne portata davanti al Giudice Pretore di Rivoli, il
quale il 28 luglio 1789 faceva un sopraluogo a Trana, per rendersi conto del
come quei di Trana avessero modificata in loro favore la ficca, che i Piossaschesi
pretendevano che fosse rimessa in pristino.
La Comunità di Piossasco, allo scopo di terminare ogni questione e
assicurare la quantità d'acqua necessaria per il paese, comperava
la Fucina, posta poco sotto Trana, la quale era funzionata da un canale
d'acqua, corrente lungo la sponda destra del Sangone. La Comunità,
padrona di quest'acqua, sperava di non avere più molestie.
Ecco i documenti dell'archivio comunale, riguardanti questa compera :
« Nel dicembre 1799 il Sindaco Domenico Ferrerò è mandato
a Torino in compagnia del Consigliere Pietro Serra per ottenere da' Signori
Maggiori Registranti lo sborso di una somma per convertirla nell'acquisto
della Fucina di Trana ».
Nello stesso mese la Fucina viene acquistata « con stipolazione della
vendita fatta dal sig. Conte di Trana, Gromis
Carlo, alli Francesco Ollivero, Gioanni Ferrerò, e Felice Nariga,
della Fucina di Trana, e da questi
acquistata per conto della Comunità ».
E nel marzo 1800 a Pinerolo è fatto lo strumento nell'ufficio della
Regia Intendenza, col quale strumento i suddetti « fanno dismissione
della Fucina di ferro alla Comunità
».
L'acqua del Sangone fu una vera ricchezza per Piossasco e segnò un
progresso sotto ogni aspetto : si costruirono Molini (attualmente sono tre);
si fabbricarono Piste per fiaccare le noci e farne dell'olio; Piste per la
canapa; Piste per la piccola industria della Rusca; sorsero piccole officine,
come la Fuccina da ferro di proprietà della signora Marchesa di San
Tommaso e della Contessa Galleani di Barbaresco, situata nella regione che
ancor oggi è chiamata « La fucina ». E soprattutto migliorò
l'agricoltura.
L'acqua proveniente da Trana, entrata nel territorio di Piossasco venne divisa
in tre Bealere o Canali :
a ) Bealera Superiore, che camminando sul fianco del monte S. Giorgio, attraversa
la Frazione Piazza, passa sotto i muraglioni dei Castelli e va a perdersi
verso la regione S. Bernardino.
b ) Bealera Inferiore che attraversa il centro del paese, scorre al piano,
prendendo il nome di Sangonetto. Sul suo cammino l'acqua incontra diverse
ficche o dighe, che distribuiscono l'acqua ai cascinali e ai loro fondi.
c ) Bealera Rittana, che porta l'acqua alla regione Garola.
Molti grattacapi ebbe sempre la Comunità di Piossasco prima per la
Bealera di Trana e poi per le Bealere che dalla prima si diramano. Le questioni
nascevano soprattutto per la ripartizione dell'acqua, che gli utenti non trovavano
equa e giusta. Quindi avvenivano furti dell'acqua e rotture delle ficche;
e quindi ricorsi alla Comunità (in Municipio) perchè mettesse
le cose a posto.
La Bealera inferiore, oltre la Paperia, si divide in tre diramazioni. La ficca
o diga che ne fa la divisione è detta appunto delle tre Bealere. Nel
1912 iniziava e continuava per diversi anni una grossa lite: il Vicario di
S. Vito per tutelare i diritti dei prati della Cascina del Beneficio; la Contessa
Piossasco di None per salvaguardare i diritti della cascina Morello di sua
proprietà; i sigg. Porporato Pietro e Bellone Savino per mantenere
i diritti delle loro relative cascine si unirono e insorsero contro il Comune
e il Consorzio delle Bealere per la ingiusta ripartizione e la minacciata
riduzione dell'acqua, di cui i loro beni avevano sempre goduto. Il Comune
e il Consorzio perdettero la lunga lite e dovettero pagarne le gravi spese.
Dal libro:
Storia civile e religiosa di Piossasco
Giuseppe Fornelli
Alzani, 1965.
Piano dimostrativo dell’origine e corso della Bealera inserviente al Castello, e beni di Sangano dell’Abazia di San Solutore per cui la Comunità di Sangano ha mossa lite all’affittavole in quest’anno 1780. Li numeri sono relativi al cattasto ultimo del 1757, coll’indicazione dè proprietari d’allora, e di alcuni loro successori moderni.
A - Torrente Sangone che decorre da ponente a levante
B - Bealera Comune composta dalle sorgenti al di la del Sangone e dall'acqua
del Sangone che prende nel traversato per via d'una ficca di sole pietre e
toppe.
B 2 - Proseguimento di detta Bealera verso le regioni di Fiarda, Cumina Longa,
S. Lorenzo, Dorgnano, e della Via di Bruino
267 - Mollino a due Ruotte del Sig Marchese di S. Tomaso, altre volte della
Comunità venduto li circa il 1650 girante con detta bealera
H - Strada pubblica, che da Trana passa per il luogo di Sangano e continua
per Bruino, e Orbassano
H 2 - Strada d' Orbassano
H 3 - Strada di Bruino
265 - Prato della Sig.ra Angela Prever sulla punta del quale verso levante
vi è la Cappella pubblica di San Rocco della comunità
T - Imbocco di cui si tratta, largo once otto circa, dal quale si deriva la
piccola Bealera che serve ad irrigare una parte del detto prato Prever, e
li tre prati susseguenti de' nn 253, 252, e 214 indi per uso del luogo, e
poi per i beni Abaziali, ed altri come infra o strada vicinale
X 2 - Proseguimento di detta piccola bealera a lato della strada con tre ponti
sopra di essa mantenuti dalla comunità
253 - Prato di Gio Batta Vachio fu Pietro
252 - Prato di Gabriel Vachio fu Pietro
214 - Prato del Sig. Avv. Roccÿ
M - Strada pubblica che da Sangano và al Villar di Basse
196 - Orto di Gio Batta Armando, ora della moglie di certo Marone
195 - Orto di Gio Padovano, ora di Maria Reÿnaudo
V - Andito, e successiva porta d'ingresso del Castello, e Cassina Abaziale,
in principio del quale vi e un ponte di lose sulla detta piccola bealera X
mantenuto dall'Abazia, ed a lato d’esso andito, e porta vi è
un acquedotto di cotto, per cui si deriva l'acqua di detta bealera per bagnare
il sitto prativo attorno il castello, facendola passare con una gorgia di
legno soppra la Peschiera, nella quale cadono poi li scolatizzi di detto sito
185 - Castello dell'Abazia con suo muro di cinta
185 1/5 - Ponte per cui si entra nel castello
185 ½ - Sito prativo intorno il castello
185 ¼ - Peschiera intorno il Castello, nella quale s'introduce tutta
l'acqua di detta piccola bealera vicino all'angolo tra ponente, e mezzo dì
quando non è necessaria all'orto, Giardino, e prati, di cui infra,
segnati colli nn.191 190 188 186 ed al suddetto prato nuovo del n. 182.
185 1/3 - Casiamenti con ajra della cassina Abaziale
R - Sbocco di detta Bealera nella Peschiera
184 - Morevia prativa del castello
181 - Altra peschiera del castello, in cui scaricano le acque della detta
peschiera
182 - Campo del castello, una di cui porzione verso mezzodì si è
ridotta a prato e si bagna colla sudetta piccola Bealera
179 - Bosco dell'Abazia
180 - Campo dell'Abazia detto del Truchetto
180 ½ - Prato del Sig. Eugenio Sterpone
183 - Orto dell'Abazia
178 - Prato in Pradonio dell'Abazia di gior.te 25,25 di cui la parte verso
mezzanotte si bagna coll'acqua, che si deriva per un Bochetto dalla Bealera
di Bruino, e la parte verso mezzodì colla suddetta piccola Bealera
X ricadendo a levante tutti li scolatizzi in essa
G - Bealera di Bruino che va a Bruino
G 2 - Acque di sorgenti vicine, che s'introduce nella medesima
G 3 - Boschetto dell'Abazia su essa Bealera, che si usa per sambojra
G 4 - Sito, dove si incontrano le acque derivate dalla detta Bealera di Bruino,
ed alla peschiera, decorrendo indi unite nel detto prato 178.
194 - Orto, con casa a ponente, di Gio Merlo, ora di Gio Portigliato, che
non si adacqua
193 - Giardino della casa Parochiale, che si bagna con detta piccola Bealera
X
193 1/3 - Aÿra della casa Parochiale
193 ¼ - Casa Parrocchiale
Z - Sito in cui la detta Bealera X, abbandonando la strada, rivolge il suo
corso nel giardino suddetto della Parrocchiale, prende la tendenza verso levante
penetrandone il muro per un apertura d'once 18 circa
† - Chiesa Parrocchiale con cimitero attiguo a mezzanotte, e Piazza
avanti, e andito a levante
192 - Orto di Solutore Rosso, che non si bagna, con casa 192 1/2 ora il tutto
di Bernardino Valesano
191 - Orto di Gio Caravello, che si bagna con la detta bealera X passata che
e dietro la di lui casa del n. 191 1/2
190 - Giardino delli Sig.ri Ambrosini, che si bagna con la detta Bealera X
188 - Prato di Michele Franchino di … Che si bagna come sopra
186 - Prato di Messer Bartolomeo Gattino ora del detto D Agostino Gattino,
che si bagna come sopra.
187 - Campo di Michele Franchino, ora ridotto in aÿra aperta
X - Bealera piccola di cui si tratta, derivata per ora dall'imbocco T dalla
Bealera comune, che decorre longo la via pubblica di Trana, ed a mezzanotte
d'essa, al mezzo dì del prato Prever, con un rivolto dietro la Cappella
di S. Rocco ritornando sulla strada, e poi continuando nell'abitato fino a
che la traversa sotto un ponte, e si porta a decorrere a mezzo dì di
detta strada, avendo un'altro ponte in capo della contrada tendente a mezzo
dì, un terzo ponte dove detta strada di Trana si unisce a quella di
Villar di Basse, e forma la contrada tendente da mezzanotte a mezzo dì
verso la Piazza: dopo quell'ultimo ponte la Bealera proseguisce il suo corso
al longo d'essa ultima contrada, ed a levante d'essa infine a che giunta vicino
alla Piazza, s'introduce con un rivolto nel giardino della casa Parrocchiale
e traversato che ha in detto giardino, e successiva aÿra Parrocchiale
da ponente a levante passa dietro alla casa di Gio Caravello del n. 191 mezzo,
o sia dietro la porzione di detta casa, che ora è posseduta da Gio
Martini, ed ivi cada collo sbocco R nella Peschiera del Castello fuorche voglia
prendersi l'acqua per le suddette pezze delli nn. 191 190 188 186 e 182.
Dalla detta Peschiera poi, passando a mezzanotte del detto campo n. 182, va
nell’altra peschiera del n. 181, e poi da questa uscendo dirama una
parte dell'acqua a sinistra verso il bosco dell'Abazia,n. 179 per bagnare
quella porzione del prato 178 dell’Abbazia, e col restante della sua
acqua tendendo verso mezzo dì, poi verso levante, indi verso mezzanotte
gira intorno al detto prato n. 178 per bagnare il resto d'esso prato, e poi
va a servire alli prati di diversi particolari delli nn. 173 174 175 176 177
175A 175B e 175C, nei quali terminano il finagio. Questa Bealera dal suddetto
Passato agente del S. Viale affittavole dell'Abazia nel 1757 si denominava
la Bealera dell'Abazia che infatti ne ha l'uso principale.
Giallo= Chiesa dei SS. Martiri e Cappella di San Rocco -
Rosa= cimitero
Azzurro= Sangone, bealere, fossato del Castello e peschiera - Verde= prato
Rosso= Molino del Marchese di San Tomaso (Molino vecchio) - Grigio= strade
e piazza
Copia dell’intitolazione, indice e scritturazioni,
del tipo del sig Ingegnere e Misuratore Giuseppe Gino
delli 28 febbraio 1784.
Tipo dimostrativo del corso tanto delle Bealere Comune e dell’Abazia di Sangano per la regione di LILLA, o sii NOVARETTO, e per la regione di BRAMAFAM, o sii FIARDA , o sii FALCONETTA, o sii MONTECALVETTO, e per la villa di Sangano, e per la regione di PRATO DONIO, quanto del corpo dell’antica Bealera del Molino ora rovinato di detta Abbazia, e del corpo dell’attuale Bealera denominata di Bruino, fatto da me sottoscritto a richiesta dell’Ill.mo Rev.mo Sig. Abate Crotti di Costigliole in qualità di Abate Commendatario d’essa Abbazia in seguito alle memorie pur da me prese dalla mappa territoriale del piano di detto luogo di Sangano esistente negli archivi della Regia Camera, ed informazioni avute per chiarimenti delle questioni vertenti per l’uso dell’acque tra la detta Abbazia e la Comunità di Sangano come infra segue
Indice
A - imbocco attuale della Bealera denominata comune, la quale
dal Sig. Abate si crede formata in dipendenza della concessione del 1494.
B - Sito, in cui l’acqua dalla Bealera comune può introdursi
nel rivasso o sia nel cavo ancor esistente dell’antica Bealera del molino,
ora rovinato, dell’Abazia col farsi le opportune purgature ad esso cavo
ora negletto attesa la rovina del suddetto Molino
C - Ponte sulla strada di Trana, sotto cui passa il bracchio destro della
detta Bealera Comune, il quale continua il suo corso colla tendenza da ponente
a levante al lungo e a mezzo giorno della detta strada fino all’incontro
della pezza campo nella regione di FIARDA designato nella Mappa col n. 315.
indi tra detti campo e l’alteno designato col n. 289. risvolta verso
mezzo giorno tendendo per un sito anticamente strada denominata di MONTECALVETO
segnata colla lettera -R- nella regione anticamente di MONTACALVETO o sia
BRAMAFAM ora di FALCONETTA e FIARDA passando in testa del campo della detta
Abazia, e designati col n. 312. nella regione di FIARDA.
D - Bealera ora contesa dalla Comunità con pretendere che consista
nella sola ragione di scolatizi, che a lato ed a mezza notte di detto ponte
si divide da detta Bealera comune alla forma di brachio sinistro d’essa,
e dal Sig. Abate si pretende che sia la continuazione della Bealera antichissima
dell’Abazia, la quale avanti che si derivasse la Bealera suddetta Comune
superiormente all’antica Bealera del Molino dell’Abazia si derivava
dal Sangone ed era denominata Bealera di PRATO DONIO, Bealera de prati del
Signore, Bealera del Sig. Abate, Bealera del Castello e Bealera della Villa,
il di cui alveo superiormente si sia comunicato dall’Abazia alla Comunità
per farvi passar la sudetta Bealera concessagli di fare nel 1494 e decorre
a mezza notte della suddetta strada di Trana colla tendenza a levante fino
all’incontro delle prime case della Villa suddetta, indi dopo traversata
detta strada continua colla stessa tendenza verso levante il suo corpo a mezzo
giorno d’essa strada di Trana, o sia nella contrada superiore o sia
nella RUATA da MONT sino all’incontro della contrada proveniente dalla
Montagna e dalla Piazza e tendente verso il Sangone, ed ivi traversata detta
contrada decorre verso mezzo giorno a levante della medesima fino dirimpetto
alla porta di ingresso della cascina e del Castello dell’Abazia segnata
colla lettera -N- somministrando ivi per un piccolo condotto di cotto l’acqua
a bagnare col mezzo d’un canale di legno attraversante poi il fosso
del Castello il sito prativo attorno al suddetto segnato colla lettera -P-
indi da dirimpetto a detta porta continua a decorrere a levante di detta contrada
colla tendenza a mezzo giorno sino verso il fine del giardino della casa parrocchiale
segnato col n. 193. ed ivi introducendosi in detto giardino con un risvolto
per un’apertura nel muro d’esso colla tendenza verso levante va
a sboccare nel fosso di detto Castello nel sito segnato colla lettera -E-
somministrando però nelle occorrenze in vicinanza di detto sbocco l’acqua
per adacquare alcuni giardini, orti, e prati inferiori, e giunta nel detto
fosso del Castello serve per la peschiera esistente nel medesimo fosso tutto
all’intorno del Castello segnato colla lettera -Q- poi nell’angolo
tra levante e mezza notte uscendo da esso fosso e peschiera prende il suo
corpo colla tendenza verso levante e và a somministrare l’acqua
ad altra peschiera del Castello segnata colla lettera -F- e sostenendosi al
di sopra di d’essa peschiera và a bagnare li prati dell’Abazia
nella regione di PRADONIO segnati colla lettera -G- che sono a mezzo giorno
degli altri prati d’essa Abazia segnati colla lettera -H-, e sono coerenti
alla strada pubblica tendente da Sangano a Bruino, e non possono bagnarsi
con altr’acqua per la loro situazione più elevata e dopo essi
a bagnare li prati inferiori attigui segnati colli nn. 173. 174. 175. 176.
e 177. nella regione pur di PRADONIO anticamente di PRATO RIVETTO, ed anche
a bagnare le tre pezze di prato poste al di la della suddetta strada segnate
al n° 175A. 175B. 175C. le quali non si possono bagnare con altra acqua
E - Sbocco della Bealera dell’Abazia nel fosso del Castello.
F - Peschiera dell’Abazia.
G - Prati superiori dell’Abazia nella regione di PRADONIO.
H - Prati inferiori dell’Abazia nella regione sudetta, che si bagnano
coll’acqua della Bealera di Bruino, ed anche coll’acqua proveniente
dalla peschiera F.
I - Imbocco della Bealera denominata di Bruino.
L - Molino antico dell’Abazia ora rovinato.
M - Porta dell’Abazia per comodo de beni aggregati alla sua cascina.
N - Porta d’ingresso della cascina, e del Castello dell’Abazia.
O - Piazza del luogo di Sangano.
P - Sito prativo attorno al Castello.
Q - Fosso circondante il Castello, ed inserviente di peschiera.
R - Strada antica denominata Via di MONTECALVETO ridotta poi in Bealera nel
1494 col farvi passare la nuova Bealera allora formatasi come sovra.
Numeri della mappa e riportati nel cattastro di Sangano del 1757
170 Alteno dell’Abazia detto della Brajda
171 Alteno della Parrocchiale regione della Brajda
172 Bosco ivi della Parrocchiale
173 Prato del Sig. Conte Chialamberto regione di Pradonio
174 Prato del Sig. Capello regione di Pradonio
175 Prato ivi del Sig. Verani
175’A Prato degli eredi del Sig. Sterpone regione Prato Vacchiero
175’B Prato ivi del sig. Conte di Chialamberto
175’C Prato ivi del Sig. Marchese D’Angenes
176 Prato regione di Pradonio del Sig. Conte di Chialamberto
177 Prato ivi del Sig. Conte Mistrotti
178 Prato ivi dell’Abazia
179 Bosco ivi dell’Abazia
180 Campo ivi dell’Abazia
181 Peschiera ivi dell’Abazia
182 Campo ivi dell’Abazia
183 Orto ivi dell’Abazia
184 Morevia ivi dell’Abazia
185 Casiamenti Aja Castello fosso e sito all’intorno del Castello regione
di Pradonio
193 Giardino ivi della casa Parrocchiale
194 Orto ivi di Gioanni Merlo
195 Orto ivi di Gioanni Padoano
196 Orto ivi di Battista Armando
196 ½ Forno ivi con sito della Comunità
197 Orto ivi di Giuseppe Grosso
198 Prato ivi di detto Grosso
199 Orto ivi di messer Bartolomeo Gattino
200 Prato ivi di detto Gattino
280-281-282-283 Cascina e beni regione di Lilla alla medesima aggregati del
Sig. Conte Bergera
284 Campo nella regione di Falconetta del Sig. Conte Bergera.
285 Campo ivi del Sig. Ambrosini
286 Campo nella regione di Falconetta della Sig.ra Angela Prever.
287 Campo ivi del Sig. Ambrosini.
289 Alteno ivi del Sig. Ambrosini
312 Campo nella regione di Fiarda dell’Abazia
315 Campo ivi delli Sig.ri fratelli Ambrosini
Scritturazioni sparse nel tipo
Fini di Trana
Fiume Sangone
Rivasso o sia cavo antico della Balera del molino dell’Abazia
Balera denominata di Bruino
Lilla o sia Novaretto
Strada da Piossasco a Trana
Strada del luogo di Sangano tende al luogo di Trana.
Cascina del Sig. Conte Bergera
Molino del Marchese di S. Tommaso.
Strada vicinale di Lilla
S.Rocco
Falconetta anticamente Montecalveto e Bramafam
Ruata superiore o sia da Mont
Strada che va al Sangone
Strada della Montagna
Strada di S. Lorenzo
Cascina dell’Abazia
Castello dell’Abazia
Ruata inferiore o sia da Val
Strada che da questo luogo di Sangano tende al luogo di Bruino di Orbassano
Scaricatore
Goretti
Per memoria Torino li 28 febbraio 1784
Ing.re Giuseppe Gino
Memorie per la causa e la comunità di Sangano per l’acqua.
L’Abazia di Sangano fondata circa il 1005. Da Gezone
Vescovo di Torino colla donazione fra le altre cose del luogo, e territorio,
e chiesa di Sangano con amplissime espressioni indicanti la solidaria pertinenza
di tutti i beni, acque, molini e da sempre da allora in poi posseduto solidariamente
il feudo di Sangano.
Possedeva, e ivi fra gli altri effetti ritenuti uniti alla sua Mensa un Molino,
di cui ne rimangono le vestigia né muri rovinati in attiguità
d’un suo campo ora denominato del Trucchetto, sulla sponda della Bealera
ora denominata di Bruino, la quale si estrae dal torrente Sangone al guado
della strada tendente al Villar di Basse, e dopo il suo passaggio a lato di
dette rovine del Molino decorre da ponente a levante costeggiando il detto
campo del Trucchetto, poi entra in mezzo ai beni dell’Abazia fra l’alteno
della Braida ed i prati di Pradonio ( anticamente usavasi Prato Domini per
significare i prati del padrone ossia i prati del Signore del luogo ) e serve
all’irrigamento d’una pezza d’essi prati e tutti dell’Abazia,
mo non può irrigarli tutti per difetto del necessario declivio riguardo
ad una parte di essi, indi vi svolta verso mezzo giorno e prosegue il suo
corso verso il luogo di Bruino somministrando però dell’acqua
all’irrigamento d’alcuni beni nella regione del Devesio e nel
tenimento della transazione.
Questa Bealera ora detta di Bruino anticamente si denominava la Bealera Bergeria,
e prendeva sotto li Molini di Sangano, ed era tenuta dalli Consignori di
Rivalta in enfiteusi dall’Abazia coll’obbligo del canone d’un
turone d’oro rotondo, ed ora è posseduta dal Sig. Conte Malines
feudatario di Bruino, il quale pochi anni fa fece giudizialmente annullare
tutti i bocchetti che erano aperti su essa bealera nel territorio di Sangano
fuorchè quelli dell’Abazia, e quello del Devesio di cui sopra
si è fatta menzione, a quella che nel tenimento della Transazione serve
ai beni del medesimo Tenimento: Non sapendosi il modo in cui sia passata detta
Bealera al Sig. Conte di Bruino, né in contradditorio di chi abbia
ottenuto tale otturamento.
Inferiormente alla detta bealera di Bruino si estraeva altra Bealera anticamente
denominata la Girauda, detta poi in appresso Bealera della Transazione, ed
ultimamente Bealera dei Padri della Novalesa, li quali possedono nel Tenimento
della Transazione una Cassina detta dell’Ora con giornate 100 circa
beni enfiteutici semoventi dall’Abazia e questa si ritrova che altre
volte la tenevano anche in enfiteusi come sovra li Consignori di Rivalta col
fitto di dodici denari Genovini da pagarsi all’Abazia, e si prendeva
sotto la ficca de molini di Rivalta, ed ora si prende all’altro guado
del Sangone nella regione del Devesio, altre volte Vado di voyr, dove la strada
da Bruino tendente al Villar di Basse traversa il Sangone, alquanto inferiormente
a dove esisteva la ficca divertente l’acqua del Sangone per condurla
ai Molini di Rivalta come si ricava da atti di lite tra detti Padri ed Consignori
e Comunità di Rivalta.
Per impinguare la detta Bealera Bergeria li Sig.ri di Rivalta godevano altresì
in enfiteusi dall’Abazia col peso del canone d’un grosso uno scolare,
che si prendeva
sotto i prati di Pradonio, col quale l’acqua discendente dal detto prato
si conduceva al Sangone e nel Sangone o sia nella Bealera Bergeria. Al presente
li scolatizi de prati di Pradonio cadono realmente nella Bealera di Bruino,
ma non già nel Sangone, dove se cadessero non potrebbero più
entrare in detta Bealera di Bruino. Sicchè o vi è stato errore
nell’enunciare che tal scolare conducesse l’acqua al Sangone e
nel Sangone o si è alterato notabilissimamente lo stato de terreni
per le corrusioni del Sangone, giacchè non può dubitarsi che
la Bealera ora di Bruino fosse la Bergeria.
Per far girare il suo Molino antico suddetto l’Abazia estraeva dal Sangone
una Bealera che si denominava la Bealera dei Molini, la quale non si può
ubicare precisamente dove uscisse affatto dal Sangone, ma facendo questo diversi
bracci si cominciava a prendere dal primo braccio o sia dal più rimasto
vicino alla scarena raccogliendo ivi anche l’acqua de sorgizi superiori
che in esso cadevano i quali erano come sono ancora vicino alla Cassina Baronis
e dirimpetto alla fabbrica che allora vi era in una vigna del Sig. Giorgio
Fayditi de Consignori di Coazze, facendo una ficca in esso primo braccio,
e quindi per mezzo di successivi casi e fiche conducendo l’acqua negl’altri
bracci del Sangone e nuovamente estraendola da essi venivasi finalmente ad
estrarne da tutto l’alveo del Sangone tutta l’acqua d’esso
torrente insieme alla suddetta de sorgizi, e per via d’un cavo o sia
bealera formata fra mezzo ai beni posti nella regione di Lilla superiormente
al Molino si conduceva ad esso Molino.
Il sito preciso, in cui esistesse l’imbocco di questa Bealera ora denominata
comune, perché questa si dimandò alla Comunità, e si
accordò dall’Abate Amedeo Romagnano nel 1494, che si potesse
formare superiormente alla detta Bealera de Molini e assai verosimile che
il corso d’essa Bealera de Molini fosse fosse quella che ancora esiste
nella regione di Lilla e si denomina Rivasso, il quale a ponente comunica
colla detta Bealera Comune e va a comunicare a levante colla detta Bealera
di Bruino avanti che giunga al detto Mulino. Convien però pensare,
che non fosse molto inferiormente il detto imbocco, e successivo cavo, a quello
della Bealera Comune, poiché doveva derivarsi da esso un’altra
Bealera denominata del Castello, o sia del Sig. Abate, ed anche della Villa,
la quale si trova dai consignamenti del 1477 e 1394, che già esisteva
allora, e decorreva come decorre ancor adesso, al lungo della regione di Lilla,
ed in quella del Novareto, e nella Villa di Sangano, che va poi a sboccare
nel fosso che circonda il Castello e serve di Peschiera indi va in altra Peschiera
inferiore dell’Abazia e poi a bagnare li prati di Pradonio d’essa
Abazia cioè quella parte che non può bagnarsi colla Bealera
di Bruino, indi anche l’altra parte.
Da informazioni sommarie del 1510 in contradditorio
da
Sig.ri di Rivalta ad istanza dell’Abate risulta
Si prendeva l’acqua per il Molino e come infra cioè
In mira della casa del Sig. Giorgio di Coazze e d’una casa degl’eredi
di Sebastiano Baroni posta nella costera (ai piedi degli Scarnassi sorgizi
Baronis, zona acquedotto) e vigne dei sorgizi, qual di là si conduceva
nel Sangone, dove facevasi dall’Abazia e dalla Comunità una fica
nell’alveo d’esso fiume, e con tal fica prendeva l’acqua
d’esso Sangone e prendeva tutte e quattro essa acqua per via d’un'altra
ficca formata dove si dice in Lilla coerenti certi da Rosa, e le conduceva
tutte sino a certo altro sito ivi vicino, e distante un tiro di picciola pietra
del detto ultimo braccio, cioè ad un luogo dove sono due schiansoire
anche denominate in Lilla, dalle quali schiansoire una conduce parte di detta
acqua ai prati della Comunità ed uomini di Sangano, l’altra conduce
l’altra parte cioè la metà di detta acqua ad adacquare
i prati dell’Abazia. Quale metà cioè quella che discorre
ai detti prati dell’Abazia il molinaro d’essa abazia quando ne
aveva bisogno la prendeva, e la conduceva per uno scolatore o sia bealera
ivi vicino ad esse schiansoire nel predetto ultimo braccio del Sangone. E
la quale schiansoira conducente e divertente la metà dell’acqua
predetta nei prati della comunità di Sangano e superiormente alla suddetta
divertente l’altra metà ai prati e molini dell’Abazia,
e tende e discorre verso il luogo di Sangano e mezzo giorno, e nel predetto
ultimo braccio del Sangone mediante un'altra ficca, che faceva, prendere e
conduceva dà suoi Molinay la predetta acqua ivi divertente come disse
per una bealera discorrendo ad essi molini di lungo in lungo vicino ai beni
d’alcuni di Sangano cioè cominciando da esso ultimo braccio del
Sangone sino al fondo di Chiaffredo da Udrieto alias Molli, indi vicini ad
altro alteno di Mattia Venisio e successivamente sino ad esso Molino dell’Abazia.
Ed in sostanza nel modo sovra deposto prendeva e conduceva tutte le acque
del Sangone e di detti sorgizi che tener poteva medianti dette fiche ne luoghi
predeposti.
La suddetta metà dell’acqua per i prati della comunità
si divertiva ad essi con la suddetta schiansoira superiore solamente quando
li Molini dell’Abazia abbondavano d’altra acqua, ma se questi
ne avevano bisogno divertivano anche detta metà al Molino.
Archivio di Stato Torino - aut. 6165/28.28.00 del 20-11-2012
Archivio di Stato di TORINO Sezioni Riunit
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Tipo dimostrativo di parte del corso del Torrente Sangone fluente ne territori di Sangano e Villar, degl'imbocchi e ficche, delle bealere del Mulino della Com.tà di Sangano in ora propria di S.E.Il. S. marchese di S. Tomaso, e di quella di Bruino di S.E.Il. S. Conte Malines Governatore di S.A.R. il S. Principe di Piemonte, del bocchetto della Bealera dell’Abbazia di Sangano, e delle scanature fatte dagli particolari di Sangano a pregiudizio della Bealera di Bruino, ed Abbazia sudetta.
Archivio di Stato di TORINO
Tipo dimostrativo di parte del Corso del Torrente Sangone fluente ne' Territori
di Sangano e Villar
Data : 06/06/1772
Causa del Conte Malines di Bruino contro D'angennes, il Marchese di San Tommaso,
l'Abbazia di Sangano
Autore disegno originale Vaira
Indice |
L —
Fontane proprie S.E.Il. S. Conte Malines le quali impinguano la suddetta
Bealera Torino li 6 giugno 1772 |
Maria Teresa Pasquero Andruetto