Sangano - Trana - Piossasco
Il Torrente Sangone e le Bealere
Il molino nuovo
Sangano
Le macine incompiute al Biellese,
Trana
Il
primo mollino e battitore da rusca di Sangano
Gli antichi ingegni dell’Abbazia Mollino e Battitore di rusca
anno 1702
Notta de miglioramenti fatti alla Abbassia di Sangano l'anno 1702
Prima per la fattura del torchio da vino incluso le due vitti pagato lire
Più per acomodar il Battitore della Rusca per assi sette di castagna
per far il canale … caduno pagato lire
Più per quattro pistoni pagato lire
Più per tre assi d’albera per far le palette
Più per li chiodi del Battore e del torchio
Più per fattura di detto Battitore pagato
Più pagato alli Aronchini per aver Roncato una riva del campo del
Pratto Done (Pradonio = prato del padrone) pagato
Più pagato a mastro Giuseppe Grosso mastro da muro per giornali (giornate)
n° 5 tra al Castello ed Battitore lire
Testimoniali d’Attestazioni 6 maggio 1706
L’Anno del Signore mille sette cento sei, et alli sei
del mese di maggio giudizialmente avanti noi Gio Michelle Caroli Notaio Ducale
d’Orbassano Collegiato di Torino Podestà di Sangano e Villar
di Basse ….. Camera dei Conti di S.A.R. et alla presenza degli infrascritti
testimoni.
Personalmente constituti Michelle Cattero, Gio Battista Borino ambi di questo
luogo, li quali in parolla di verità luoro Giuramento mediante prestato
toccate l’uno dopo l’altro corporalmente le suddette scritture
in mani nostre alla semplice richiesta, et instanza l’attuali per parte
dell’Ill.mo Sig. Conte mio … Patrimoniale parte per S.A.R. …
di Cossato, tanto unitamente, che separatamente hanno detto e deposto, dicono,
e depongono saper, et aver vero quanto segue; cioè che da dieci, vinti,
trenta è più anni in qua et dal tempo di nostro raccordo che
saranno anni cioè fa Cattero cinquanta, e cinque circa, et io Borino
quaranta circa sapiamo che li detti Abbati di Sangano sono sempre statti come
sono ancor di presente et questo è pacifico possesso di derivare una
Beallera dal fiume Sangone, e quella conduce alli luoro siti di Mollino
e Battitore da Rusca
(1) esistenti ne beni di questo Castello con il Mollino attiguo al campo del
Trucchetto,
et il battitore esistente tra l’alteno della Brayda et li prati del
Castello di questo luogo, ambi essi ingegni loggi di rovinati, servendo detta
bealera anche per adaquar li pratti suddetti dietro del Castello qual beallera
da detto nostro raccordo in qua sino all’inondazione del Sangone che
saranno anni vinti o vinti uno circa in qua si è sempre tolta da detto
fiume Sangone al di sopra della loya di Santa Paula e tra detta loya, et il
Gorretto della Chiesa Parrocchiale di questo luogo, avanti la ficha della
Beallera del Mollino del Villar di Basse ducento trabucchi circa; et da detta
inondazione sino al presente si è sempre tolta al di sotto la suddetta
loya di Santa Paula attiguo al pratto di S. Spirito di questo luogo, et nelle
fini di Sangano, et ho pubblicamente, e pacificamente senza che mai abbino
visto ne sentito dire che nessuno si sii opposto, tanto per parte del Villar
di Basse, che d’altri et questo lo sapiamo come pratici di questo luogo
e finaggio, et d’aver voluto le fiche fatte sopra al fiume Sangone et
io Cattero per aver veduto il suddetto Mollino in statto che serviva e voltava,
come pure il Battitore da Rusca il quale non sarà più d’anni
vinti circa che è rovinato, et insomma per esserne cosa pubblica, e
notoria in questo luogo, e non potrebbe esser altrimenti che non lo sapessimo.
Seguono le firme Michelle Cattero, Gio Battista Borino
Particolare
Indice Torino li 6 giugno 1772 |
Testimoniali d’Attestazioni
Anno mese giorno suscritto in Sangano Giudicialmente avanti
noi presenti e sottosti Podestà, et alla presenza dell’infrascritti
testimoni.
Personalmente conosciuti Michelle Picco, Michelle Pratto, Bernardo Armando
e Gio Domenico Rosso tutti di questo luogo li qualli in parola di verità
luoro giuramento prestato toccate le suddette corporalmente le suddette nelle
mani di noi suddetti … alla semplice verità et questa fattali
per parte dell’Ill.mo Sig. Conte Patrimoniale Generale di S.A.R. …
di Cossato tanto unitamente che separatamente hanno detto e deposto, diconsi
e depongono come segue.
Cioe da dieci, vinti, trenta, e più anni in qua et dal tempo di nostro
raccordo cioe io Picco, essendo d’ettà d’anni cinquanta
nove, cioe io Pratto d’anni quaranta, io Armando d’anni quaranta
ed io Rosso d’anni trenta cinque circa, sapiamo che detti Abati di questo
luogo sono sempre statti come sono ancor loggi di et questo e pacifico pensano
di derivare una Beallera dal fiume Sangone e quella conduce alla luoro fabriche
di Mollino e Battitore da Rusca codesti ne beni del Castello di questo luogo,
cioe il Mollino attiguo al campo del trucchetto et il Battitore esistente
tra l’alteno della Brayda e li pratti del Castello di questo luogo ambi
essi ingegni loggidì rovinati, qual Beallera serve anche per adacquar
li pratti suddetti dietro del Castello et detta Beallera da detto nostro raccordo
in qua sino all’esondazione del Sangone da farsi anni vinti o vinti
uno circa in qua si e sempre tolta da detto fiume Sangone et di sopra della
loya di Santa Paula fini di Sangano et tra detta loya, et il gorreto della
chiesa Parocchiale di questo luogo dove vi era una fica …. di pietre
e toppe che attraversava tutto il fiume Sangone, molto avanti la ficha della
Beallera del Mollino di Villar di Basse e per li ducento trabucchi, et da
detta fondazione sino al presente si e sempre tolta al di sotto di detta loya
di Santa Paula attiguo al pratto di S. Spirito di questo luogo, e nelle fini
anche di detto luogo, et cio pubblicamente … e senza mai aver visto
ne sentito dire da nessuno et opposto tanto quelli del Villar di Basse che
d’altri luoghi, et questo tumulo (2) sappiamo, cioè io Picco
come ho più visti di questo luogo et aver veduto detti due edifizi
di Mollino, et Battitore voltanti, et in scatto, e manutenzione e riparazione,
annualmente dette due fiche nelli due luoghi suddetti da me deposti, et fa
Pratto per aver veduto detto Battitore in scatto
e voltante, et detto mio padre a servirsene a batter della rusca, e veduto
continuamente le suddette fiche ne luoghi da me deposti e quelle repparare
d'anno in anno secondo li bisogni, et noi Rosso et Armando per esser statti
massari del Castello di questo luogo, e come tali aver particolarmente fatto
riparar dette due ficche e mantenuto sempre l’acqua alla suddetta Beallera,
e servirsi della medema in adaquar li pratti al di sotto del Castello di questo
luogo, et tutti per aver di tutto quanto sopra cosa pubblica e notoria, et
questo e quanto
Convenuto in Bernardino Barrone qual a nome del suddetto sig. Patrimoniale
Segno di: Michelle Picco, Michelle Pratto, Bernardo Armando, Gio Domenico Rosso
Archivio di Stato Torino Sezioni Riunite
Abbazia di Sangano dei SS. Solutore Avventore Ottavio
(1) La raccolta della cosiddetta "rusca", la cortecciola da tannino per la concia delle pelli. Era un lavoro questo che veniva fatto quando la pianta era in succhio, cioè in primavera, quindi con un certo danno per le ceppaie perché le piante erano già in vegetazione; dopo la ceduazione con un coltello a due mani si staccava, con un lavoro improbo, questa corteccia, che in quel momento si staccava un po' più facilmente dal fusto in quanto c'era la linfa circolante. Da questa operazione è derivato il termine gergale piemontese "ruscare", cioè fare un lavoro molto faticoso
(2)-Gli antichi così appellarono un rialto di terra o di mucchi informi di pietre ammassate.
Rusca, polvere di concia, corteccia di rovere macinata - Ruschè, lavorar sodo, faticare, sgobbare - ruscar preparare la concia - Rusch, lavoro - Andè al rusch - Fer dël Rusch, ferri del mestiere - Ruscon, sgobbone
Il battitore a pestello veniva utilizzato per la produzione del tannino, preziosa sostanza che serviva per la concia delle pelli, veniva utilizzato per la pesta vera e propria, consistente in una ruota alimentata ad acqua che trasmetteva il movimento ad un albero a camme, il quale sollevando i pestelli pestavano la corteccia delle piante inserita dentro i mortai - foto archivio P.A. Bona
19 novembre 1721
Calcolo per la costruzione del novo Mollino all’Abbazia di Sangano
Per alzar le muraglie per il piantamento d’esso per
i quali dovrano fondare dove vera la pista della rusca,
per la commodità dell’acqua et cadenza necessaria si dourano
demolire quelle, ch’ancora presentemente si ritrovano non potendo servire
in nisun modo.
La muraglia d’esso mollino verso l’acqua, qual sarà di
fuga trab. 2 et altezza trab. 2 a cagione della caduta dell’acqua, et
grossa oncie 15 tutta di calcina forte di Superga, che in tutta essa muraglia
risulta trab. 6 a £. 30 caduno tot. £. 180
La muraglia verso meza notte di trab. 2 et altezza trab. 1.3 e di grosezza
oncie 13, e dal istessa qualità saranno quelle delle due teste ma solamente
di longhezza che in tutto sono trab. 10 a £. 16 caduno però di
calcina ordinaria £. 166
Il coperto sarà trab. 7 a £. 14 caduno a servendosi delli boscami
dell’abbazia £. 98
L’arbore sarà di longezza trab. 1.4 grossezza oncie 12 in diametro
£. 32
Li ciambini per la rota d’agna saranno longi piedi 3½ liprandi
larg. oncie 10 spes. oncie 6 a £. 8 caduna £. 32
I laterali d’essa rota fatta a sechioni saranno d’assi di rovere
di longhezza trab. 1 larg. oncie 15, e spessore 1¼ a £. 4 £.
8
Li paltoni n. 22 di larg. oncie 10 long. piedi 1.8 e si …… n 7
di rovere spessi oncie 1 a £. 1.15 caduno £. 12.5
Due steppe per le crociere d’essa rota longhezza trab. 1 larghezza oncie
10 spesse oncie 2¼ a £. 5 caduna £. 10
Per far il rovetto di dentro vi vogliono steppe 4 di noce longhezza trab.
1 larghezza oncie 42 e spesse oncie 2¼ a £. 7 caduna £.
28
Per le crociere vi vogliono steppe 2 di trab. 1 larg. oncie 8 e spesse oncie
2 a £. 5 caduno
Per i doi di bosco forte n. 63 a £. 1.8 caduno £. 5.5
Più due virori di piedi 4½ liprandi grossezza oncie 10 £.
10 caduno £. 20
Più due moise per il piano del mollino di trab. 1.3 per oncie 10 caduna
£. 20 tot. 40
Steppe n. 18 due delle quali d’oncie 3 spessore o altezza oncie 2 tutte
di trab. 1 di rovere a £. 4 caduna £. 72
Per far la busola recipiente del grano, cassa per la farina scala si vole
assi n. 18 albera di trab. 1 larghezza oncie dalli 7 fino alli 10 a £.
8 caduna dozena £. 12
In un sonattro, torno, e suoi laterali di steppa di larghezza oncie 6 alte
piedi 4¼ con suo capeletto in tutto £. 15
Per un pignone di noce grossezza oncie 10 longhezza piedi 1½ et una
pontia di longhezza piedi 6 grossezza oncie 6 in tutto £. 8
Per il piantamento del canale qual dovrà esser longo trab. 4 tra piano
e caduta vi voliono steppe di rovere n. 12 di trab. 1 larghezza oncie 10 spessore
oncie 2 e vene vogliono tre a trab. a £. 4 £. 48
Per il feraglio steppe n. 9 della longhezza, e larghezza delle di sopra £.
36
Per due torni, e due portine, con suo pianta mento di travet toni e suoi cappelletti
in tutto £. 16
Per una radice di trab. 1.2 grossezza oncie 9 inco per metter sotto l’inbocadura
del canale e foraglio in cui si devano farvi i suoi pianta menti per i bocetti
£. 16
Per n. 6 cappelletti dell’istessa grandezza a £. 1.20 caduno £.
9
Per i bracci, et acuoni del canale di travetti di rovere di grossezza oncie
2 ve ne vogliono n. 6 a £. 1 £. 6
Per le due pietre si vole £. 60
Per la feramenta necessaria per esso mollino, cioè pistoni per le mole,
ombi, cerchy, massa, palferro, martelli catene per le sciansoire, e ferri
per il pignone in tutto rubbi 28½ a £. 6 caduno £. 185.5
Per la chioderia d’esso mollino rubbi 4½ a £. 5 £.
22.10
Per la fattura del medesimo £. 240
Totale £. 1435.5
Tutti li boscami piabbili per la costruzione del sovra detto mollino, che
si prenderano ne beni d’essa Abbazia, si dedurà il prezzo secondo
la loro qualità nel presente calcolo prescritta
Circa per la pista della rusca tra le muraglie di novo da farsi coperto, rota
e tutti li ordegni necessari per essa ci vorano a darla terminata lire nove
cento circa dico £. 900
In Sangano li 19 novembre 1721
Carlo Matteo Rondolea
Atti di visita e testimoniali di stato delle fabriche e beni dell’Abbazia anno 1726
…E successivamente trasferti alla Fabbrica del Mollino,
e Pista, fatto costruer dalla Regia Camera da qualche anni in qua, ed entrati
nella stanza d’abitazione del Mollinaro Giuseppe Antonio Borello per
un’uscio riguardante verso mezza notte, che ha sua seraglia di rovere
fodrata d’assi d’albera, sostenuta da pollici, e varuelle, con
serradura, e chiave in buon stato, qual stanza ha suo fornello, e cappa, solaro
al di sopra d’assi d’albera sostenute da tre travi, e travetti,
come pur tre finestre, una riguardante mezzo giorno con tellaro e serraglia
in due parti d’assi d’albera, sostenuto da pollici e varuelle,
e le due altre verso levante con suoi tellari, e serraglie intiere d’albera
sostenute caduna d’esse con pollici e vari, et una d’esse con
ferrata infissa nel muro, cioè la prima nell’entrare per l’uscio
sovra descritto col sternito di detta stanza di mattoni in calcina, nella
qual stanza si ritrova altro uscio verso ponente con serraglia d’albera,
con tre travetti simili per di dietro sostenuta da pollici, e varuelle.
Per qual uscio si discende per mezzo d’una scalla di legno nell’edificio
del Mollino, dentro del quale si trovano due finestre, due verso mezza notte,
et una verso mezzo giorno provviste caduna d’esse di serraglia d’assi
d’albera in due parti,sostenute da pollici e varuelle.
Più sicome la porta grande di detto edificio, posta verso ponente,
si vede aver la serraglia fatta d’assi di rovere, e fodrata d’albera
in due parti tutta inchiodata di grossi chiodi al di fuori, e sostenuta da
pollici, e varuelle.
Più siccome d’ivi per mezzo d’un’uscio verso mezzo
giorno s’entra sovra la Balconera di detto Mollino, qual’uscio
si vede aver sua sua seraglia semplice di rovere, con tre travetti per dietro,
munita di ferraglio con suoi anelli di ferro. E ferrogliera, sostenuta detta
serraglia da pollici, e varuelle.
È successivamente entrati nella stanza di detto Mollino esistente verso
mezza notte, qual stalla ha una finestra verso mezzo giorno con sua ferrata,
e serraglia composta d’assi d’albera, sostenuta da suoi pollici,
e varuelle col solaro al di sopra composto pur d’assi d’albera
sostenute da un grosso trave, e travetti, qual uscio ha sua seraglia composta
d’assi d’albera in due parti, con suoi traversi per dietro sostenuta
da tre pollici, e varuelle, mancandovi un pollice inferiore, che detto Mollinaro
dice di aver appresso di se.
Più passando da detta stanza detta del Mollino sovra d’assi esistenti
sovra li caminassi della Bealera
inserviente à detto Mollino, et entrati per un’uscio, che da
adito all’edificio della Pista della Canapa, qual uscio si vede aver
sua serraglia d’assi di rovere semplice con tre traversi simili, per
dietro munita di serradura e chiave sostenuta da pollici, e varelle.
Indi si vede pur la porta di detto edificio di Pista posta verso ponente haver
sua serraglia in due parti composta d’assi di rovere foderata d’assi
d’albera inchiodata con grossi chiodi al di fuori, e sostenuta da quattro
pollici, e varuelle senza serradura e crocho, chiudendosi per di dietro con
barra e travetto, qual stanza ha pur una finestra con sua serraglia in due
parti d’assi d’albera, sostenuta da pollici e varuelle, come pur
altra simile verso mezzo giorno sostenuta da pollici e varuelle senza crochi.
Più come si vedono li coperti di detti Edifici bisognosi d’esser
ricorsi di luogo à luogo con l’agionta d’alcuni coppi,
che si vedono rotti, e fuori di servizio à causa de geli, et intemperie
de tempi.
Proponendo detto Mollinaro restar necessario costruer
un forno per cuocer il pane per suo uso di casa, (il forno
è stato poi costruito) attesta la distanza dal luogo di Sangano d’un
quarto di miglio circa, e per non essersi all’intorno alcuna Cassina
nè forno per potersi servuir per cuocer il pane.
Più restar anche necessario di adrizar la Bealera,
che serve a detto Mollino dopo la caduta dell’acqua per il caminasso,
atteso che la Bealera fa un rivolto, qual causa la regurcitazione dell’acqua,
di modo, che per drizzar detta Bealera convien distruger un’angolo della
rippa del campo proprio di Giovanni Bertetto per la fuga d’alcuni trabucchi,
che però fatto chiamar il medemo Bertetto si è convenuto col
medemo di lasciar distruggere detto angolo per la sua estenzione bisognevole,
mediante il pagamento di lire sei.
È rispetto all’estimo degli ordegni de sudetti Mollino, e Pista,
è stato da detto Signor Ambrosini allegato, che atteso il ritardo della
presente visita, si è convenuto tra esso, et il Giuseppe Antonio Franco
già, affittavole di far quello di commun consenso seguite, come è
seguito sin sotto li quattro gennaio 1725: per via d’esperti hine inde
eletti, et interpellato alla presentazione di detto atto d’estimo per
parte di detto Franco si è quello ivi presentato per farne transunto
né presenti Atti di Visita, stante che intende ritener appresso di
se l’originale del medemo e tal relazione d’estimo si è
ritrovato in tutto, e per tutto come infra segue.
Copia d’estimo delli Mollino, e Pista, o sii delli ordegni de medemi
Estimo delli ordegni esistenti nelli due edifici di Mollino,
e Pista sittuati nelle fini di questo luogo propri dell’Abbazia, e qual
si è proceduto di consenso delle parti dalli sig.ri Giuseppe Maria
dorupèHonorato siolattoEsperti eletti dalle sudette, et infrascritte
parti sotto il giorno d’oggi.
Primo il sorradore avanti il mollino composto di due staniglioni, radice,
capello, torno, e porta con la sua cattena di ferro, con una picola ponta
di valo di longhezza piedi tre manuali al dietro d’esso soradore con
un pezzo d’asso per parte, che serve per laterale a sudetto valo con
sua radice, e tenoni il tutto usitato, ma bensì in stato mediocre,
avuto riguardo ad’ogni cosa si è stimato in tutto £. 20
Più la balconera , che serve al Mollino, e Pista composta di quattro
stanilioni, radice, e capello, tre torni, e tre porte con sue cattene di ferro
il tutto usitato, però ancor in stato ragionevole estimato £.
56
Più il ponte al dietro della balconera qual serve di comunicazione
dal Mollino alla Pista, come pur per dar elevar l’acqua alla Pista,
e Mollino sudetti composto di due travi, con suo sternito d’assi compito
da una muraglia all’altra il tutto il tutto di rovere, et usitato oggidì
però ancor in stato di servizio come sovra estimato £. 25
Più il colletto, e camisasso con suoi balbi con una ponta di fuga il
tutto usitato però al presente in stato come sovra estimato £.
76
Più il viradore al di fuori incluso due colonne, che servuono per sostenimento
d’esso, il tutto in stato ragionevole estimato £. 32.10
Più l’arbore, ruota, e rovetto, il tutto in stato mediocre, avendo
però la ruota un gano fissurato ma al presente ancor di puoco danno
e l’arbore al di dentro con una fessura, che principia dalla chiave
del pollice, e corre sino alle crocere del rovetto estimato in tutto £.
124
Più il scarigadore composto di due ponte con altre tre ponte di vallo,
che ricevono l’acqua di detto Mollino, e Pista con n. 13 radici con
suoi tenoni consistenti in n. 54: steppe incluse le sue sponde, il tutto in
stato ragionevole, estimato in tutto £. 195
Più la scale che serve per discender sovra il piantamento dei viradori
composta de due steppe, e num. sette pezzi de travetti, che formano li gradini,
il tutto usitato estimato £. 10
Più il polpi composto di due travi con n. diecisette steppe incluso
due staffe, alli due bruveroni, il tutto in stato mediocre estimato £.
129
Più l’arsechio con due cerchi di ferro interfoglio, cassolla,
cavaletto, il tutto come sovra £. 25
Più torno con sua dentarella, sue fantine, et altre pertinenze incluso
il cordone per tirar su le molle, il tutto come stato sovra estimato £.
16
Più l’arca della mottura di bosco con sue gambe di rovere intermezo
e varuelle, serradura, e chiave il tutto come sovra stato estimato per averli
agionto l’intermezzo £. 40
Più il ceppo con quattro cerchi, essendo il ceppo con una fissura trapassante
nella testa al di sopra estimato £. 7
Più l’arca che riceve la farina di bosco d’albera, il tutto
in stato come sovra estimato £. 7.5
Più due banchette, et un pezzo di trave, che sostiene l’arca
della farina estimato £. 2
Più due molle di pietra d’oncie sette trà ambe cioè
il sedime d’oncie due e mezza, et il corridore d’oncie quattro
e mezza, avendo però il corridore un pallo quasi traversante da una
parte estimato £. 60
Più due breveroni pontiglia, e viradore in stato come sovra estimati£.
27.10
Estimo della Pista della Canapa
Primo il golletto, e camisasso con suoi balbi una ponta di
fuga il tutto usitato però ancor in stato come sovra £. 67
Più due collone che servono di sostenimento del viradore della pista,
e le due banchette, e viradore sud.o il tutto in stato come soura £.
52
Più la roda, albero, rovetto, e lanterna della sudetta pista, il tutto
usitato massime le crocere della roda, due de quali schiapate nella loro testa,
però incavigliate con caviglie di bosco, et ungano d’essa roda
fissurato e trapassante £. 110
Più tre pezzi di travi, quali sono di sostenimento del viradore al
di dentro incluso però il sud.to viradore £. 10
Piùl’alboretto della pista usitato masime nella testa al di sopra
ove si trovano tre fissure aperte, e trapassanti £. 23
Più il castello, che resta sovra detta pista composto di quattro collonne,
con n. 6 travi, che formano il tellaro, et il suo capello al di sovra dell’arboretto,
il tutto in stato come s.a £. 138
Più l’inchiapatta, e gambinata d’essa pista, cioè
l’inchiapatta composta di quattro steppe al di sotto del sedime, a la
gambinata composta di otto gambini, quattro de quali di rovere, e quattro
di sopra d’arbera, il tutto usitato come sovra £. 56.10
Più il sedime di detta pista di spessore oncie otto, e due quarti £.
68
Più la rubatta di spessore oncie dieci, et un quarto, e di altezza
in diametro oncie venticinque incluso il busciale, assale, spolone,sendo però
la rubatta mancante in diversi luoghi £. 82
Segue l’inventaro della ferramenta
Primo due pollici di ferro infissi nell’albero del mollino,il pignone,
ò sii pallo, qual fa girare la molla n. sei cerchi di ferro alle teste
di detto albero, unpallo di ferro, e due masse di ferro in peso di rubbi trentra
il pallo, e masse.
Più un peso grosso, che pesa rubbi diecinove, la bronzina, che sostiene
il pallo sudetto, e naviglia, un coppo, e mezzo coppo di rame, quattro pollici
di ferro infissi nell’albero della pista, n. dieci cerchi di ferro nelle
teste de medemi, più n. sei traffitte di ferro con sue chiavette, n.
otto staffe di ferro al giacio della pista, la rusca, o sii bussola di ferro,
che resta nel giacio, due cerchi di ferro all’assale, che sostiene la
rubatta, ivi un bolzone di ferro con sua chiavetta, una bronzina di ferro.
A qual sudetto estimo, et inventaro habbiamo proceduto di consenso, e con
intervento de Sig.ri Giuseppe Antonio Franco già affittavole de sudetti
Mollino, e Pista, Pietro Tomaso Coatto Procuratore, et al nome del Sig. Gio
Andrea Ambrosino Affittavole presentaneo de beni, e redditi dell’Abbazia
del Presente luogo, e di Giuseppe Borellomollinaro proposto in detti mollino,
e Pista, a cui si sono consegnati tutti li sudetti ordegni nel modo, e forma,
che restano estimati, e descritti, come anche le chiavi di detti due edifici,
come il medemo qui presente dichiara, et admette alla presenza dell’infrascritti
testimoni in fede Sangano li quattro giugno mille sette cento venti cinque
sottoscritti Giuseppe Maria Donepe Estimatore Honorato Siolato Estimatore,
Giuseppe Antonio Franco, Pietro Tomaso Coatto, al nome sudetto, Giuseppe Borello,
Pietro Amedeo Rosso Testimonio, Bernardino Barone Testimonio.
È fatto il confronto del sovrascritto estimo, et inventaro con il precedente
in data delli ventitre febbraro mille sette cento ventitre, et inserto nelli
Atti di Visita delle fabbriche, e beni di questa Abbazia seguita nel mese
di 9bre mille sette cento venti uno, si è riconosciuto esser detto
primo in somma di £. 1522.10 et il ….. secondo rilevare solo £.
1452.15 siche resta minore di lire sessanta nove, e soldi quindeci.
Ill.mi et Ecc.mi Sig.ri
Rappresenta il Procuratore Generale di S.M. che dovendo spirare per tutto
l’anno scorso 1724: L’affittamento de beni, e Redditi dell’Abbazia
di Sangano tenuto in tal tempo da Gio Andrea Dogliani in virtù di deliberamento
delli 20 giugno 1721 ne fu perciò fatta la rinnovazione a favor del
mercante Gio Andrea Ambrosini di questa città, come per delibera mento
seguito avanti VV.CC. sotto li 29 giugno detto anno 1724: e dovendosi alla
mente dei capitoli d’esso proceder in contraditorio di detti rispettivi
affitta voli alla visita, e conciessione de testimoniali di stato, delle Fabbriche,
beni, edifici, fossi, e Bealere, ed ogni altra cosa spettante, et appartenente
alla sudetta Mensa Abbaziale, come pur anche all’estimo di tutti li
Ordegni del Molino, e Pista tenuti questi in affitto per li anni 1723 e 1724
da Giuseppe Antonio Franco (*1697-+1738) di detto luogo di Sangano, et oggidì
compreso nell’affittamento fatto a favor di detto Sig. Ambrosino, acciò
per mezzo di tal visita si possa riconoscer se detti Dogliani, e Franco abbino
adempito alle obbligazioni portate da loro contratti, et in caso di deterioramento
si possa proceder contra de medemi per la dovuta indennizazione, e ristoro
perciò se ne raccorre.
Acciò restino servite commetter a chi meglio le parerà, che
trasferendosi sovra li luoghi de luoghi abbi a proceder con intervento di
chi faccia le parti dell’esponente, et in contradditorio de sovra nominati
Affittavoli alla visita, recognizione, et estimo delle sudette Fabbriche,
Beni, Edificy, Ordegni, Fossi, Bealere, ed ogni altro effetto spettanti all’Abbazia
sudetta col farne rogare del tutto le opportune Testimoniali, acciò
se le possa avere à suo tempo, e luogo l’opportuno riguardo,
dandone del tutto caricamento al suddetto Sig. Ambrosini moderno affittavole,
come pure delle scorte, et imprestanze, che si ritrovassero del fondo proprio
di detta Abbazia, precedente descrizione di tutte le medeme con provedervi
come meglio.
Torino li 8 giugno 1725
Trascritti come da originale
Archivio di Stato di Torino
Più sicome la porta grande di detto edificio, posta
verso ponente, si vede aver la serraglia fatta d’assi di rovere,
e fodrata d’albera in due parti tutta inchiodata di grossi chiodi al
di fuori, e sostenuta da pollici, e varuelle.
Più sicome la porta grande di detto edificio, posta
verso ponente, si vede aver la serraglia fatta d’assi di rovere,
e fodrata d’albera in due parti tutta inchiodata di grossi chiodi al
di fuori, e sostenuta da pollici, e varuelle.
Anno 1757- Abbazia de Santi Solutore Avventore Ottavio di
questo luogo
n. 487 - In Comminalonga Edificio o sia Molino con sito attorno
di misura tavole sei piedi otto, coerenti...
n. 488 - Ivi edificio o sia pesta da Canapa con sito attorno
di misura tavole quattro piedi quattro, coerenti...
Archivio Storico Sangano
Particolare Mappa antica di Sangano anno 1757 - Archivio di Stato
acquistato 20 xbre 1800 da Riccardi Francesco Alessandro avv. in Torino
n. 163 - Mulino
n. 164 - Battitore
n. 165 -Terre lavorabili
AZZURRO=Bealera Sangonetto - ROSSO=Molino - GRIGIO strada attuale
BIANCO=Maciullatoio da canapa, e forno da pane
Particolare della Mappa Rabbini anno 1864
Archivio di Stato di Torino
6 febbraio 1878 Società Anonima per la condotta di
acqua potabile in Torino
n. 163 - Molino - 163bis bealera
n. 164 - Maciullatoio da canapa
n. 165 - prato 166 - giardino
Vendita dall’Illustrissimo
Signor Conte Schiari Riccardi alla Società Anonima
per la condotta di acqua potabile in Torino in data 6 febbraio 1877
Il Signor Conte Edoardo Schiari Riccardi vende alla società Anonima per la condotta d'acqua potabile in Torino, in persona del suo direttore gerente che accetta, i seguenti beni stabili che egli dichiara suoi propri ad esso pervenuti per assegnamento fattagli nella divisione all'eredità paterna e e dall'avo materno signor Avvocato Allessandro Francesco Riccardi come risulta dall'atto a me notaio ricevuto in data cinque giugno mille ottocento settanta sette registrato in Torino...
1° Il molino detto nuovo di Sangano a
tre
ruote per le granaglie, posseduto nel territorio di
Sangano, nella regione detta Cuminalunga eretto sulla Bealera
detta di Piossasco nonché i siti adiacenti il
tutto notato in mappa coi numeri: 163, 163bis nella sezione D, della superficie
d’are quattro e centiare settanta circa, compresa la bealera, a cui sono
confinanti, a ponente la strada pubblica e l’edificio da pesta da canapa,
a notte e levante i Signori fratelli Coletto, il
quale molino prende moto dalle acque derivate dal Torrente Sangone presso Trana,
e fluenti nell’accennata bealera di Piossasco.
2° Edificio di pesta da canapa annesso al suddetto molino
e posto sulla bealera stessa situata nello stesso territorio e regione notato
in mappa col numero centosessanta quattro (164), nella sezione D della superfice
approssimativa di un'ara incorporato coll’orto e giardino infradescritto.
Anno 1741 - Molendino Abbaziale Portigliatti Giorgio
Anno 1746 - Molinaro Piausone Stefano e famiglia
Censimento anno 1780 Al mollino nuovo dell’Abazia - Pecchio molinaro e
famiglia 6 persone
Censimento anno 1825 - affittavoli fratelli Giuseppe e Michele Vignola persone
8, servo 1 Antonio Vigliotti di Rivoli
Censimento anno 1839 - affittavoli Colombino Giovanni sorella Lucia consorte
Lucia figlio Carlo 4
Dal 1853 al 1863 Molinaro Boeris Giuseppe e famiglia
Dal 1870 al 1872 Boeris Gaspare e famiglia
1883 Perotti Giovanni e famiglia
Dal 1887 al 1907 Arduino Giovanni
e famiglia
Dal 1912 quattro generazioni Bernardi Secondo *1875 |
La ruota del Molino
A sx il Molino - a dx dove erano ubicati l'Edificio di pesta da canapa, e il forno da pane
Il Sangonetto
Il Sangonetto
Ex voto Grazia Ricevuta - 9 marzo 1810
Sangano - ex voto Parrocchia dei SS Martiri Solutore Avventore Ottavio
Trana le macine incompiute
sul versante sopra il Biellese
Trana - versante Biellese le macine incompiute
Maria Teresa Pasquero Andruetto