Il Sangonetto da Trana, Sangano a Piossasco
La bealera o Gora Superiore
Trana -Moranda, dove la bealera si divide in due partitore
sx bealera Sottana (= Inferiore) dx da monte (= Superiore)
Trana -Moranda, dove la bealera si divide in due partitore
sx bealera Sottana (= Inferiore) dx da monte (= Superiore)
Sangano - Prato dell'Abbà maggio 2018
Sangano - Prato dell'Abbà maggio 2018
Sangano - Prato dell'Abbà maggio 2018
Sangano - Prato dell'Abbà maggio 2018
Sangano - via delle Prese, a dx un'affluente della bealera superiore - alluvione novembre 2016
Sangano - il Sangonetto inferiore in via delle Prese - maggio 2019
Sangano - il Sangonetto Superiore alla Cascina Micheletti
Trana - Atto di nascita 21 ottobre 1870 L’anno mille ottocento settanta, e talli ventidue
del mese di ottobre in Trana verso le ore dieci e mezza di mattina… |
Sangano - Atto di morte 28 luglio 1873 L’anno mille ottocento settantatre addì
ventinove del mese di luglio in Sangano ed alle ore sei pomeridiane
nella casa Comunale dinnanzi a me Ramassotti Giovanbattista Sindaco… |
Il Sangonetto superiore Piossasco - Regione Galli
Il Sangonetto superiore Piossasco - Regione Galli, luglio 2020
Il Sangonetto superiore Piossasco - Regione Galli, luglio 2020
Il Sangonetto superiore ai Tiri di Piossasco
Il Sangonetto Superiore ai Tiri di Piossasco
Sentiero verso l'area Tiri e San Valeriano - Piossasco
Sentiero verso l'area Tiri e San Valeriano - Piossasco
Sentiero verso l'area Tiri e San Valeriano - Piossasco
Il cancello sottostante Villa Luzzati sulla bealera superiore - Piossasco
Villa Luzzati, nonostante l’avvicendarsi di diversi proprietari, ha conservato, il nome originario: Si trova in Via Monte Grappa. All’inizio del viale che conduce all’edificio, sulle colonne che sostengono il cancello in ferro battuto capeggiano due targhe in bronzo con il nome dell’antico proprietario. Primo Levi, che da giovane frequentava la casa estiva dei suoi nonni materni, ricorda gli acroteri sormontanti i pilastri, oggi scomparsi. A argine del confine con le proprietà Scheffer e Cadodorina si ritrovano robinie, bambù e pini neri che conducono alla villa. In posizione sopraelevata rispetto al terreno antistante, l’edificio guarda su un piccolo giardino a “balcone” protetto da un parapetto in ferro battuto. La proprietà è divisa in due parti: quella nobile è in posizione pianeggiante rispetto a quella rustica che degrada verso la Bealera Superiore.
Dal libro: Piossasco da borgo a paese
Note e memorie catastali 1786- 1922
Mario Cattelino – Gianfranco Martinatto
A fianco del cancello di Villa Luzzati - Piossasco
La Chiesa di San Giulio protettore dei muratori, alle spalle la bealera Superiore - Piossasco
Tra
i ricordi più significativi della mia infanzia, trascorsi a Piossasco
in Via Mario Davide, ci sono i miei amici e i miei vicini di casa.
I loro nomi sono Maria Teresa, Rosina, Francesca, Pina, Paola e Franco. Non c'era molto negli anni '50, ma l'amicizia ci legava e specialmente d'estate ci trovavamo per giocare al Pilone della Madonna della Neve di proprietà di Chiantore Maria Teresa, che c'è tutt'ora ! Proprio di fronte a casa nostra, scorreva l'acqua che arrivava dal Sangonetto. Lì, mia nonna Lucia (detta "Ciota") e mia mamma Angiolina andavano a lavare con la panca, una specie di asse che si immergeva nell'acqua per poter sbattere i panni. Ne avevo una piccola anche io che aveva costruito il mio caro papà, Mario. A dieci minuti da casa, sorgeva la Chiesetta di San Giulio, immersa nei bellissimi prati. Rosina, una delle mie care amiche, portava li le mucche a pascolare e io andavo a farle compagnia; giocavamo, correvamo e facevamo merenda insieme sul prato vicino alla Chiesa. Quando faceva molto caldo ci mettevamo un costume da bagno (fatto dalla sarta). Ricordo che il mio era rosso a pois bianchi, tutti insieme facevamo il bagno nella bealera Sangonetto ed eravamo felici. Anche se non c'erano pericoli, con noi c'erano almeno due mamme che ci davano da mangiare e prendevano il sole con noi. Ho un bel ricordo della sera, quando la mia famiglia (compresi i nonni paterni) insieme alle altre famiglie vicine, preparavamo i cestini e le coperte e andavamo a fare la "merendo sinoira", composta da antipasto rosso piemontese, acciughe al verde, salame, frittatine, pane casereccio e del buon vino. Si cantava e si rideva insieme al chiarore della luna, condividendo il cibo e allegria con gli altri in modo disinteressato e genuino. La Chiesetta di San Giulio veniva addobbata a festa per la Santa Messa, mi sembra a Gennaio, perché San Giulio è il protettore degli edili e dei muratori. Nel giorno del Santo, venivano ti molte persone, tra cui muratori e costruttori. Si faceva una grande festa insieme che si concludeva con un pranzo alla Società, in Via Palestro al Canuti d'or. In quella occasione a noi bambini donavano dei dolci e del pane e cioccolato. Ricordo ancora il profumo e sapore di quel pane appena sfornato. Porto tutti questi ricordi nel mio cuore. Anna Pereno |
La bealera superiore dalla Chiesa di San Giulio verso San Vito - Piossasco
La Cappella Madonna delle Grazie al Prarosto, eretta per un voto fatto dalla
popolazione nel 1630,
quando imperversava la peste, a sinistra scorre la Bealera Superiore
La Bealera Superiore sotto il passaggio carraio in via San Vito - Piossasco
Particolare della scaletta sotto il passaggio carraio in via San Vito - Piossasco
Casa Lajolo - l'ingresso della Bealera sul confine con casa Boneschi (28-5-2020)
La Bealera che scorre sotto il Giardino di Casa Lajolo
si intravede la paratia alzata sul rio che scende dal San Giorgio
e attraversa il giardino di Casa Lajolo, che scende a fianco della Stra' di
Babi (28-5-2020)
Il rio che scende dal San Giorgio e attraversa il giardino di Casa Lajolo,
con un salto di circa tre metri prosegue a fianco della Stra' di Babi (28-5-2020)
La Bealera che scorre sotto il Giardino di Casa Lajolo,
si intravede la paratia alzata sul rio che scende dal San Giorgio
e attraversa il giardino di Casa Lajolo, che scende a fianco della Stra' di
Babi (28-5-2020)
La porta di Casa Boneschi sulla Bealera (28-5-2020)
Un tratto della bealera nel giardino di Casa Lajolo (28-5-2020)
Un tratto della bealera nel giardino di Casa Lajolo (28-5-2020)
Un tratto della bealera nel giardino di Casa Lajolo, a dx il lavatoio
La Bealera Superiore che passa sotto Casa Lajolo, per preseguire attraversando la Strà di Babi (28-5-2020)
Particolare della Bealera Superiore che passa sotto Casa Lajolo
La Bealera Superiore passa sotto Casa Lajolo
La Bealera Superiore passa sotto Casa Lajolo
La Bealera Superiore attraversa la Stra di babi
La Bealera Superiore prosegue per via del Convento Vecchio
Bealera superiore via del Campetto angolo via del Convento Vecchio - Piossasco
La Bealera Superiore scorre sopra il Rio Martignona - Piossasco (20 dic 19)
Particolare della Bealera Superiore (20 dic 19)
Con la paratia alzata la Bealera Superiore scende nel Rio Martignona (20 dic 19)
Il discorso corre su un filo di mistero; la montagna che
sovrasta Piossasco e lo protegge dalla gelida tramontana fa scaturire dal
suo seno una serie di fontane che con il gorgolio dell'acqua accumulata dal
gocciolio delle nevi o dai temporali improvvisi scende dalle fenditure raccogliendosi
in un rivo dal nome sinistro e fantasioso detto La Martignona, esso seguendo
un percorso sinuoso in mezzo ai rovi e felci giunge a fianco del muro perimetrale
del castello poggiato sulla rocca del Gran Merlone, nel passare sotto un ponticello
della strada che porta al Campetto il rivo si inabissa e crea un luogo orrido
che la fantasia popolare ha definito posto per le maschere, creature indefinite,
metà donne e metà streghe.
Si racconta che esse si facevano vedere dagli uomini che si recavano al mattino
di buon'ora al lavoro dei campi, esse li aspettavano in quel punto. Martinatto
Giovanni detto Giuvanin Pessana ne ha incontrata una, erano le 2,30 del mattino
e lui con la falce in spalla si recava al taglio del fieno. Arrivai presso
il luogo della Martignona — egli racconta — e come per incanto
me la trovai davanti, non distinguevo bene come fosse, la vidi grossa con
un cappellaccio e quando titubante le passai vicino non si mosse.
Passato che fui, la creatura cominciò a seguirmi saltellando e gesticolando,
quando giunsi ad una distanza ragguardevole ed avendo una tranquillità
per la vicinanza di un cascinale, mi girai e la lama della falce vibrò
nella luce lunare, la misteriosa creatura scomparve come per incanto.
Il Rio Martignona che scende dalle pendici del Monte San Giorgio
Maria Teresa Pasquero Andruetto