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1530 - Don Albrito Stefano
Veniva investito della parrocchia dall'abate di Sangano.
Detta chiesa parrocchiale sotto il titolo di S. Maria della Stella, ossia
della Natività, era situata in quel sito medesimo ove al presente si
trova il Santuario della Stella
1551 - Don Radicati Bernardino
Veniva investito della parrocchia dall'abate di Sangano dell'Ordine
dei Benedettini.
Questo parroco ebbe a sostenere lite coi Fondatori Orsini per rivendicare
le decime come risulta da verbale del Municipio di Trana.
1582 - Don Gallo Michele
Nel mese di novembre veniva investito dall'abate di S. Salutore
di Sangano, come risulta dalle bolle presentate al delegato Cesare Lasero
mandate dal visitatore apostolico Angelo Perulio, Vescovo Paralevesi e Conte
in visita pastorale li 28 agosto 1584.
Dalla relazione di questa visita pastorale risulta essere la chiesa parrocchiale
di S. Maria della Stella situata in luogo campestre, ossia a ponente del paese,
ma che per maggior comodo dei parrocchiani si facevano pure le funzioni in
altra chiesa attigua al Castello dei Fondatori dedicata a Santa Maria.
Per la gran povertà non si teneva il SS .Sacramento il che s'impone
almeno nei giorni festivi di Pasqua; ne si aveva ciborio e pisside e Compagnie
del Sacramento al che si provvide pure.
La popolazione era di circa 500 anime e ciò che fa meraviglia si comunicavano
"sub duplici specie", porgendo il vino consacrato in vaso vitreo.
Il reddito parrocchiale era di scudi 40. La chiesa parrocchiale di S. Maria
di Libera Collazione dell'abate di S. Solutore di Sangano si trovava in pessimo
stato e quasi derelitta per cui furono interdetti tre altari e si proibì
di ancor celebrarvi se prima non fosse stata ristorata, come lo fu.
1595 - Don Colombo Francesco
Da Rivoli pigliava possesso della Parrocchia di S. Maria
della Stella, abitando però nel Capoluogo in una casa comperata a proprie
spese attigua alla nuova Chiesa Parrocchiale costruita nell'anno 1621.
Alli 13 Giugno si poneva la Prima Pietra presente il Priore D. Colombo, Don
Gelso Giorgio prevosto di Sangano, D. Vincenzo Prevosto di Bruino, D. Eustacchio
prevosto di Villarbasse.
Il suddetto Priore oltre di essere benemerito per la nuova costruzione della
Parrocchia lo fu ancora per la donazione della Casa Parrocchiale con obbligo
però ai suoi parroci successori di celebrare settimanalmente una Messa
a suffragio di sé e dei suoi successori, ed essendo dovere del Municipio
a provvedere ai Parroci l'alloggio in scarico di detto peso da allora in poi
contribuì al parroco Lire 50 annue sul Bilancio Comunale.
Detto Priore "inpace quievit" nell'anno 1630.
1631 - Don Martini Onorato
Già Cappellano Maestro in Trana pigliava possesso della nuova Chiesa Parrocchiale con investitura del Vescovo di Torino. Visse poco. Dopo due anni e pochi mesi di cura parrocchiale, nel mese di marzo dell'anno 1633 passava a miglior vita. Si ignora di quale paese e quale fosse la sua età.
1633 - Don Carpone Giovanni
Dal Villar assunse la cura parrocchiale in dicembre dell'anno 1633 e morì nel mese di febbraio 1666. Nulla di rimarchevole risulta sotto questo Priorato.
1666 - Don Gays Antonio Giovanni
Prese il possesso in settembre e morì l'anno 1697,
dopo una malattia di dolorosa podagra che soffrì in pace per ben sette
anni. Ebbe a cappellani, maestri e coadiutori D. Sciattino da Salassa, come
di Salassa si crede fosse il Priore, poi D. Faletto Giuseppe e nel 1682 D.
Pola Gio Antonio di Trana.
Durante questo priorato ebbe molto a soffrire religione e patria. Dichiarata
la guerra nel 1690 addi 3 giugno tra il Re di Francia, Luigi XIV ed il nostro
Sovrano Vittorio Amedeo II, il generale Catinai col castello di Avigliana
prese a saccheggio i paesi circonvicini tra cui Trana nel 1691, e nel 1693
quando ebbe luogo la battaglia sanguinosa nei confini e dintorni di Orbassano
fra l'esercito francese e quello degli alleati austriaci, spagnolo e piemontese,
battaglia nella quale restarono più di 15 mila morti da ambo le partì.
Vincitori, però i francesi, pieni di orgoglio il giorno dopo assalito
Trana e Giaveno vi diedero il saccheggio.
È probabile che in quest'epoca sia pure stata distrutta la fortezza
di Trana.
1697 - Don Angiono Giovanni Battista
da Vico (Ivrea) Prendeva possesso il 23 giugno 1697.
Questi decorò l'altare maggiore e rinnovò quello del suffragio,
costrusse in marmo il Fonte battesimale, cinse a sue spese di un muro il cimitero,
edificò una nuova sacrestia per gli uomini, ristorò la chiesa
parrocchiale quasi rovinata per la guerra, fece acquisto di una statua del
Rosario, promosse l'edificazione della cappella di S. Pancrazio in Pratovigero
e quella di S. Grato in Moranda.
Fu molto caritatevole verso i poveri che chiamava provvisori delle case, molto
pio e zelante, morì il 21 dicembre dell'anno 1710 in età di
soli 43 anni ripetendo sovente le parole del salmo "unam petii a Domino
hanc requiram ...".
Fu compianto da tutti. Resse la parrocchia come economo D. Armondino prete
di Trana.
1711 - Don Bono Antonio
da Rocca, venne investito della parrocchia il 10 aprile e
nel mese di aprile del 1727 vi rinunciava volontariamente.
Visse in tempi tristi come egli stesso lasciò scritto nel registro
dei morti nell'anno 1721. In quest'anno vi furono orribili inondazioni, bruchi
che devastarono i raccolti, peste bovina ed altre calamità. Rivendicò
dal Municipio le lire 50 solite a pagarsi dal Comune per le messe 52 lasciate
dal Priore D. Colombo in compenso della canonica lasciata ad uso dei parroci
che il Municipio non voleva più erogare.
Fu sacerdote zelantissimo per le anime deplorando l'irreligione e la scostumatezza.
Dopo la sua rimanenza resse come economo la parrocchia D. Sclopis Eugenio.
A quest'epoca non esisteva più in Trana famiglia nobile, le più
distinte di Trana erano Pacchiodi, Pola, Oddenini e Bernardi la quale contava
anche un prete, D. Bernardi Giovanni Battista vicecurato.
1727 - Don Vacca Giacomo
da Giaveno, prese possesso della Parrocchia nel giugno 1727.
Sotto il suo priorato ebbe luogo la donazione della reliquia di S. Tranquillo
mediante l'opera dell'ottimo sacerdote D. Cugno Gio. Giacomo nato in Trana
frazione Pratovigero il 4 ottobre 1684 e morto il 24 aprile 1732 in Torino
in qualità di direttore del Regio Ospedale dei SS. Maurizio e Lazzaro.
Sacerdote di grande virtù e dottrina, compianto alla morte da tutti,
anche dallo stesso Sovrano Vittorio Amedeo.
Fabrizio Furnengo, cavaliere e auditore di Sua Maestà, fu il donatore
della reliquia di S. Tranquillo alla comunità di Trana e D. Cugno l'intercessore.
Dietro questo regalo e il lascito di un reddito di lire 15 sull'Opera di San
Paolo a favore dell'altare della Maddalena eretto nella parrocchia di Trana
e Mons Arboero Gattinara gli concedeva il patronato di detto altare.
Il priore Vacca si rese benemerito per aver restaurata la casa rovinata in
parte dal fulmine anco pure ampliata della sala a mezzodì e fatto costrurre
l'attuale campanile, portando lui a piedi scalzi la croce inalterata e i fedeli
caricando le pietre sugli omeri nei giorni festivi. Ebbe a coadiutori uno
dopo l'altro D. Bernardi e D. Catero ambedue sacerdoti di Trana. Morì
il 18 settembre dell'anno 1755.
1755 - Don Calza Michele
Prese possesso in gennaio ed era nativo di Coassolo. Sotto
il suo priorato venne riedificata, ampliata e condotta a miglior forma la
chiesa del Santuario che fu parrocchia fin dal 1621 col mezzo di molte offerte
fatte dai fedeli che venivano da ogni parte in seguito all'apparizione della
Vergine apparsa un dì al medesimo ed altre due persone con lui presenti,
cioè al farmacista Pola-Bertolotti ed al chirurgo Futile sui ruderi
della chiesa antica rovinata, vestita a bianco l'anno 1768, come è
voce comune e come risulta da relazione scritta però non autenticata.
Questa apparizione assieme ad altri fatti miracolosi e grazie segnalate destò
talmente nei popoli circonvicini la venerazione a Maria Santissima della Stella
che con le abbondanti offerte si potè condurre a compimento l'attuale
chiesa nell'anno 1774 ed opporsi nuovamente il piccolo nuovo santuario della
Vergine alla venerazione da lunghi anni trasportato e conservato nella nuova
chiesa parrocchiale in Trana.
Morto il parroco all'età di 68 anni il 18 maggio 1777, governò
la parrocchia come parroco D. Grosso Giovanni Battista coadiuvato dal molto
Rev. D. Pola, ex-direttore del Monastero delle Orfane di Torino.
1777 - Teologo Massarolo Lorenzo
da Rivoli, prese investitura il 21 settembre e morì
li 13 aprile del 1800 in età di anni 58.
Fu pastore zelantissimo delle anime e della gloria di Dio.
Ne fanno prova la pavimentazione della chiesa parrocchiale in pietre della
bargioliera, l'altare maggiore stuccato e costrutto in nuovo.
L'arcova principale acquistata nel 1784, i restauri e le ampliazioni fatte
nella casa parrocchiale e l'acquisto della "Via Crucis" e il largo
censo suo patrimoniale lasciato parte alla parrocchia, parte alla Congregazione
di Carità.
Ebbe a coadiuvarlo uno dopo l'altro D. Grosso e D. Gervato nel 1783, Don Ramalone
nel 1787 e Don Rosamarino fu economo dopo.
1800 - Teol. Sclopis Luigi
da Giaveno, veniva investito della parrocchia dall'abate
della Sacra di S. Michele Gerdit Benedettino dalla cui giurisdizione dipendeva
allora la parrocchia di Trana dopo la convenzione fatta tra l'Arcivescovo
di Torino Baldassarre all'abate suddetto, cedendo alla Sacra Trana e Valgioie
nell'anno 1781.
Sotto questo priorato, e cioè il 16 maggio 1805, parroco e popolo si
recarono processionalmente ad incontrare ed ossequiare il grande Pontefice
Pio VII che prigioniero di Napoleone veniva condotto in Francia ed il felice
incontro ebbe luogo sullo stradale di Susa vicino a S. Ambrogio, ivi dopo
aver reso i dovuti ossequi di figliale devozione all'augusto prigioniero esule,
ebbe da lui la facoltà di erigere nella parrocchia la "Via Crucis"
che ancor mancava della debita approvazione che fu poi benedetta li 19 maggio
domenica 5 dopo Pasqua.
Ebbe a suoi coadiutori Marietti, D. Giacinto, D. Gaston. Fatto canonico della
collegiata di Giaveno rinunciava la parrocchia nel 1818. D. Vironda fu l'economo.
1811 - Don Astrua Francesco
Di S. Benigno Canavese entrava in possesso il 23 maggio alli 11 dicembre anno 1832 rinunciava alla parrocchia per demenza e prese la reggenza D. Picchiotino Rocco che fu poi il successore
1823 - Don Picchiotino Rocco
Da Barbania prendeva investitura il 13 dicembre 1835 dopo
circa tre anni di reggenza come economo. Fu sacerdote pio e dotto.
Nei trenta e più anni di ministero pastorale ebbe molto a lavorare
essendo le molte frazioni sprovviste di cappellano, ed il suo zelo venne mai
meno. Moriva dopo penosa malattia alli 27 settembre 1863 compianto da tutti.
Sepolto ai piedi dell'altare maggiore.
D. Gandi Vincenzo da Cambiano ne assumeva la reggenza in qualità di
economo. Da D. Picchiotino Rocco in avanti non vi sono più accenni
alle opere svolte, ne tanto meno alla storia di Trana.
1864 - Mons. Motta Giacomo
Nato a Valperga il 18 aprile 1830.
Fu priore di Trana per 47 anni ( dal 1864 al 1911 ), muore il 10 ottobre 1911
ed è sepolto nel cimitero di Trana.
1912 - Can Forgia Bartolomeo
Nato a Villafranca P.te, priore di Trana per 22 anni, muore
il 15 giugno del 1934 all'età di 57 anni.
La sua salma riposa nel cimitero di Villafranca Piemonte.
1935 - Don Gianolio Giuseppe
Priore di Trana per 26 anni. Nel 1961 rinunciava alla parrocchia. Muore a Chieri nel 1975.
Relazione dell'opera svolta dal Clero nella Guerra 1940 - 1945 nel paese di Trana (Prov. di Torino) opera a vantaggio di sinistrati e sfollati
Sin dal Novembre 1943 quando i primi
bombardamenti obbligarono gli abitanti di Torino allo sfollamento,Trana fu
letteralmente presa d'assalto lata la sua comodità con Torino.
Per venire incontro alle miserie di tanti sfollati e sinistrati il Parroco
mise a disposizione locali sia per abitazione sia per ricovero del mobilio;
in seguito per ovviare nell'ambito del possibile a tutte le altre difficoltà
(penuria ai viveri, di suppellettili, di vestiario) fondò coll’aiuto
di brave persone la Conferenza di S. Vincenzo per la visita dei poveri a domicilio
che si rese ammirevole per il suo spirito ai abnegazione e per l’abbondanza
dei soccorsi in denaro in derrate alimentari e in vestiario.
In seguito il Parroco si fece propagatore per una raccolta a vantaggio dell'opera
"La Carità dell'Arcivescovo" e presentava nelle mani di Sua
Em. il Cardinale la vistosa somma di Lire Ventunmila.
Opera svolta dai Parroco in occasione di azioni di rappresaglia La quiete
di Trana fu turbata la prima volta il 9 febbraio 1944 quando repubblicani
esaltati volevano impiantare nel Palazzo delle Scuole un Comando Repubblicano.
Alle ore 14 dello stesso giorno capitò per le strade di Trana una feroce
scaramuccia fra Repubblicani e i Partigiani della Valle Sangone e i repubblicani
avuta la peggio lasciavano cinque morti.
Per impedire nuovi conflitti e sopratutto la vendetta sul Paese minacciata
dai Repubblicani il Parroco riuscì colla persuasione a far sloggiare
da Trana chi era l'anima per l’organizzazione di questo centro repubblicano.
Più tardi e precisamente il 26 Giugno 1944 i Partigiani di Val Sangone
in seguito ad una falsa interpretazione di ordini presero possesso di Trana
e della vicina Polveriera di Sangano.
Alla sera dello stesso giorno arrivò uno squadrone di tedeschi con
autoblinda e carri armati che gettò lo spavento in mezzo alla popolazione
con uno sfoggio di scariche di mitraglie e cannoncini.
Vedendo in seguito la loro impossibilita di sorprendere i Partigiani annidati
sulle montagne circostanti Trana, entrarono nelle case e prelevarono settanta
ostaggi in preferenza padri di famiglia-ostaggi che stavano per essere portati
in campi di concentramento.
Il Parroco saputa la cosa intervenne presso il comandante tedesco e assumendosi
la responsabilità dell'innocenza dei 70 detenuti riusci ad ottenerne
la liberazione fra il giubilo e la riconoscenza commossa di tutta la popolazione
in lacrime.
Con questa liberazione si stimava chiusa così triste parentesi, ma
invece nelle prime ore del 27 giugno piombava improvvisamente su Trana uno
scaglione di tedeschi della SS. della Bermans che bloccato il paese, fatta
man bassa sugli averi di molte case radunarono tutta intera la popolazione
(compresi i bimbi lattanti, i vecchi e gli ammalati) sulla piazza della Parrocchia
e li fra un apparato di forza bruta si venne ala scelta di 40 ostaggi scelti
fra i 20 e i 50 anni.
Contro di questi si pronunciò la fatale sentenza: "se entro alle
ore 19 di questa sera non saranno restituiti i 14 Tedeschi presi prigionieri
dai partigiani alla polveriera di Sangano questi 40 ostaggi verranno fucilati.
Grida di strazio e lacrime furono l'eloquente risposta di tutta la popolazione
e a queste grida il barbaro tedesco rispose: “Rivolgetevi al vostro
Parroco che si dia d'attorno per trovare i nostri 14 compagni, il Parroco
fedele al suo mandato percorse prima le montagne di Giaveno e Coazze; poi
lasciate persone di fiducia per trattare coi partigiani dell'investigazione
e in seguito della resa, egli col medico locale partiva per Torino ingannando
il Comando tedesco locale che si rifiutava a tale partenza, a Torino poi si
portava ai vari comandi della Repubblica e dei tedeschi per vedere di procrastinare
l'ora fatale della resa.
La Provvidenza e l'aiuto visibile della Vergine con condusse a buon esito
le pratiche e alle ore 20,45 i quaranta ostaggi potevano ritornare in seno
alle loro famiglie.
Dal giugno al dicembre (data dell’ultimo rastrellamento) fu un susseguirsi
di ore e di giorni di apprensione .I Partigiani occultati nei boschi di Trana
tentavano agguato ai tedeschi e repubblicani che transitavano sulla strada
provinciale Torino - Pinerolo - Giaveno, di modo che in parecchie circostanze
il Parroco e il Podestà (gli unici rimasti sul posto perché
tutti gli altri all’effettuarsi d'ogni imboscata si davano prontamente
alla fuga) s'industriavano per rimuovere morti e feriti onde evitare sul paese
probabili e feroci rappresaglie.
Nell'agosto una colonna di autocarri accompagnati da autoblinde e carri armati
arrivavano a Trana e facevano sosta sul ponte Sangone decisi a rimanere sino
a quando non avessero avuto dal Parroco garanzia che i partigiani per tre
giorni consecutivi non avrebbero tese imboscate, minacciando nel caso lo scoppio
di bombe piene di gas asfisianti che essi intendevano trasportare dalla Polveriera
di Sangano alla Stazione di Avigliana. E allora il Parroco per evitare danni
alla popolazione prende i sentieri della montagna e sul piazzale della Chiesa
della Maddalena sopra Giaveno raduna tutti i Capibanda e con preghiere ed
insistenze ottiene la richiesta garanzia.
Al culmine poi di tutto questo interessamento il Parroco accusato di favoreggiamento
ai partigiani veniva brutalmente prelevato dai tedeschi dalla Casa Parrocchiale
il 4 di dicembre e dopo una notte ai freddo e di sofferenze veniva gettato
col podestà di Giaveno nelle camere di sicurezza sottostanti all'ex
Caserma dei Carabinieri di Pinerolo. Per 22 giorni il Parroco scontava presso
i tedeschi S.S. della Bermans il suo interessamento a vantaggio della popolazione
affidata alle sue cure e solo ai 26 dicembre poteva fra il giubilo di tutti
ritornare al suo Ministero.
In Fede Trana 3 ottobre 1945
1962 - Don Peretti Domenico
Nato a Volvera il 28 febbraio 1919, priore di Trana fino
al 1983. Rinuncia alla parrocchia per motivi di salute.
Muore a Pancalieri, Casa del Clero "Boccardo" il 1 febbraio 1992
ed è sepolto nel cimitero di Volvera.
1983 - Don Pairetto Francesco
Nato a Scalenghe l'11 marzo 1945, priore di Trana dal 20
novembre 1983 al 30 giugno 1994.
Viene trasferito a Grugliasco, parrocchia di S. Maria ed in seguito a Giaveno
come coudiuvante e parroco della frazione Pontepietra e Maddalena.
1994 - Don Marraffa Giovanni
Nato a Manduria (Ta) il 24 giugno 1924, ordinato sacerdote l'8 luglio 1962
2011 - Don Dino Morando
Don Dino Morando è arrivato in Trana il 17 settembre
2011 facendo ingresso in parrocchia il Sabato alle ore 16, accompagnato dal
sindaco di Coazze, ricevuto dal Sindaco di Trana dai sacerdoti della Zona
ai quali si è unito don Virginio Meloni primo parroco di don Dino e
molti parrochiani di Mirafiori ex parrocchia di don Dino.
Don Dino dopo aver fatto l’ingresso come parroco non ha potuto però
fermarsi nel paese come abitazione perché la casa non era abitabile
e quindi continuamente era di ritorno al Santuario dove era ancora Rettore,
iniziando però a Trana a ristrutturare la casa e l’Oratorio.
Così per primo mise mano alle aule catechistiche dell’Oratorio
con i servizi, aggiungendone 2 con ingressi indipendenti più un lavabo.
In seguito ristrutturò la casa parrocchiale cominciando dal tetto che
è stato rifatto completamente.
Poi il parroco realizzò un piccolo alloggio per poter abitare e non
ritornare sempre in Santuario dove nel frattempo era stato sostituito.
Poco alla volta anche le altri parti della casa furono rimesse in sesto. Anzitutto
realizzò il vaspaio sotto i pavimenti a pian terreno per togliere l’umidità.
Si scrostaronoi muri facendo venir fuori i mattoni del ‘600 , lasciandoli
poi a vista.
E’ stato realizzato tutto l’impianto della luce,del citofono,
di internet . Rifatto l’impianto del riscaldamento adeguadolo alle nuove
norme sostituendo la vecchia caldaia a gasolio con caldaia a gas.
Anche nella cappellina feriale è stata sostituita la stufa a casolio
con una stufa a pellet.
Le cantine sono state rimesse a nuovo realizzando un’uscita diretta
nel cortile così da recuperare tutta una parte per depositocaritas.
Nella casa parrocchiale sono stati realizzati : un ufficio
con archivio, una sala catechisti ed un salone per assemblee con un bel caminetto
a pellet, tutto al pian terreno.
La scala interna che collega il pian terreno con il primo piano è stata
completamente rifatta perché troppo ripida sostituendone i vecchi gradini
di pietra in nuovi con pietre di luserna . Anche le fiancate della scala sono
state foderate con piastrelle di finti mattoni.
Al primo piano oltre l’alloggetto privato del parroco,
si è realizzata una sala da pranzo per i ragazzi , una sala ricevimento,
uno studio privato e una stanza da letto per ospiti con terrazzo coperto e
con rete anti zanzare, bagno con doccia. Queste sale sono state “foderate”
con piastrelle per non più aver da dare colori vari, compreso lo studio.
Tutto il piano ha il soffitto a perline in legno in quanto sopra nel sottotetto
è stato realizzata una mansarda come dormitorio dei ragazzi (18 posti)
che fanno ritiro spirituali.
Sempre al primo piano, lungo la fiancata della Chiesa è stata realizzata una biblioteca chiusa con grandi finestroni e soletta in cemento armato.
Nel cortile dietro la casa è stato realizzata una tettoia con un tetto e nuove tegole. E sotto la tettoia rimessi a nuovo un garage, un magazzino attrezzi, e un locale per raccogliere la carta del gruppo caritas.
In Chiesa sono stati sostituiti i lampadari di legno perché
la seconda domenica dopo l’ingresso del parroco, uno era preso fuoco
perché ormai consunti e tarlati e vennero sostituiti con altri di bronzo,
dopo aver sostituite le staffe in ferro battuto che li sorreggevano-
Prima dell’inverno del 2011 fu messa a norma la caldaia della Chiesa
perché la canalizzazione dell’aria calda non era più a
norma perché il coibente era ormai polverizzato e quindi pericoloso.
Primo restauro è stato per il confessionale che è
stato trasformato dal falegname Gregorio di S. Bernardino in un confessionale
in cui il penitente entra all’interno.
Un Artista di Trana Maria Primolan ha realizzato un bassorilievo raffigurante
la cena di Emmaus che è stato incastonato sotto la Mensa eucaristica.
Sono stati rifatti anche nella chiesa sia l’ impianto luci perché
era ancora addirittura con fili di piombo sostituendo tutte le lampade , fari
e faretti con luci led e comandi domotici. Così è stato rifatto
completamente l’impianto voci con tutti gli apparecchi di amplificazione
con la possibilità di inviare il suono e i canti sul campanile.
Per poter far passare le tubazioni si è dovuto rifare anche parte del pavimento della navata della chiesa realizzando così l’intercapedine sotto il pavimento.
Anche l’altare del Crocifisso c’è stato
rimaneggiamento infatti l’urna con la statua di Gesù deposto
dalla croce è stata rifoderata con mosaico rosso e illuminata con luci
led.
Nell’altare della Madonna è stata realizzata una nicchia per
inserire sotto vetro l’immagine di Maria bambina che è la patrona
della Parrocchia. Rifatto e ridipinto negli anni tutto l’altare realizzando
le colonne prima dipinte con biacca bianca in finto marmo verde come il marmo
già esistente. La parete centrale dell’altare è stato
ridipinto in azzurro e sono state applicate 20 formelle raffiguranti i misteri
del Rosario com’era originariamente perché risulta intitolato
altare della Madonna del Rosario. Tutti gli altari sono stati illuminati con
luci led.
Nell’altare maggiore è stata ripristinata la
nicchia sotto il tabernacolofoderandola con mosaico dorato con la reliquia
del santo patrono di Trana S.Tranquillo.
Così nel 2017 il parroco don Dino con l’intervento della Compagnia
S.Paolo ha fatto restaurare la grossa pala dell’altare Maggiore raffigurante
la Nascita di Maria Vergine,e i due grandi quadri degli altari laterali raffiguranti
uno S.Antonio da Padova del Gonin e l’altro le anime del purgatorio
con Cristo crocifisso.
Sono state rifatte le stanze adiacenti la Chiesa e allora
una è stata riservata per i chierichetti con l’ armadio dei loro
vestiti. Altra stanza dove è stato rimesso in funzione un bellissimo
lavandino del 600 facendo arrivare la tubazione dell’acqua anziché
la vaschetta deposito.
Infine la sacrestia sempre con l’opera dei coniugi Balestra di S.Bernardino,
falegname e scultrice è stata completamente rinnovata completando il
grande armadio con bancone per i paramenti liturgici e la posizionaturain
alto di candelabri in legno che erano stati donati al parroco sullo stile
ottocentesco ha completato l’opera.
In sacrestia sono stati anche collocati tutti i reliquiari messi insieme dalle
suore sordomute del Cottolengo come dono a don Dino che ha celebrato nel 1972
la sua prima Messa nella loro casa.
Anche nelle altre Cappelle delle borgate il parroco ha voluto
mettere mano.
Anzitutto risistemato la Cappella di S. Agata che da anni era chiusa e quasi
diroccata, rifacendone il pavimento con l’associazione Alpini e dipingendo
le pareti interne ed esterne.
Fece realizzare il quadro della Santa titolare e lo collocò durante
una cerimonia di inaugurazione.
Nella Chiesa di S. Pancrazio di Pratovigero nel 2016 furono rifatti i tetti con l’aiuto delle borse lavoro e posizionato una mensa eucaristica ed un ambone in marmo.
Nella Chiesa di S.Teresa fu restaurata e rinnovato il colore dell’antica statua della Vergine Assunta.
Nella Chiesa di S. Giovanni con l’aiuto dei borghigiani è stato rifatto il portone centrale e realizzato il tettuccio esterno al portone.
Nel 2016 nella Chiesa di S. Bernardino è stata ristrutturata la Porta laterale che è diventata come nuova.
Nella chiesa della confraternita sono stati posizionati un nuovo altare e l’ambone e i quadri raffiguranti i dodici Apostoli appesi sulle pareti.
Nel 2016 anche a Borgata Moranda è stato rifatto il tetto della Chiesa di S. Grato dai borghigiani.
Per il Natale del 2016 il parroco ha fatto arrivare da Treviso 22 banchi nuovi per la Chiesa parrocchiale e portando quelli tolti nella Cappella dell’Immacolata del Colombè.
Nella Chiesa Parrocchiale è stata restaurato il massiccio portale in cui sono state inserite dei rosoni di bronzo raffiguranti 8 dei dodici privilegi di Maria, realizzati sempre dall’artista di Trana Maria Primolan in collaborazione con il marito falegname Gregorio Balestra.
Nel 2017 è stata restaurata la facciata della Chiesa parrocchiale con il sostegno della Fondazione Magnetto.
Nella Chiesa della Madonna delle Grazie nel 2018 sarà restaurato parte del tetto e rifatto totalmente il pavimento realizzando il vespaio per togliere l’umidità.
Oltre i lavori materiali il parroco ha iniziato fin da subito ad operare finchè il paese ritrovasse la strada della Chiesa perché si è accorto che tutta brava gente ma in chiesa molto pochi, l’oratorio chiuso e le pratiche religiose al minimo.
Nell’autunno del 2013 don dino ha girato tutte le borgate
facendo assemblee con più gente possibile proponendo di organizzare
il palio delle Borgate per poter superare l’individualismo e per riuscire
a conoscersi un po’ di più.
Qualcuno durante la riunione ha detto a Don Dino : “ma non si monti
la testa perché qui non riuscirà a far niente, a Trana non si
è mai fatto niente e non sarà certamente lei che farà
cambiare il detto: “ a Trana a sun i fan pan en”.
Combinazione proprio in quei giorni Don dino ha ricevuto l’invito a
presiedere la Messa a Grugliasco per festeggiare i trent’anni del palio
fondato proprio da lui assieme ad alcuni uomini delle parrocchie del paese,
ed ha accettato anche se non ha poi potuto presiedere perché era stato
operato alla spalla ed aveva il tutore e quindi il braccio destro immobilizzato,
ma ha partecipato assieme al presidente della pro loco di Trana, Sacchetto,
il quale ritornato a Trana non finiva di magnificare come era stata la cerimonia
e come la gente del paese era riconoscente a don dino per quello che aveva
fatto nel loro paese, tanto da dire in piemontese: a laviu mac pi da adurelu.
Quando Don Dino ha finito il giro delle borgate il presidente della Pro Loco
di trana: Claudio Sacchetto ha inviato un messaggio al don offrendo la sua
collaborazione per organizzare il palio, aggiungendo :” così
non potrai più dire che mi faccio i soldi con le feste serali estive.
Ed infatti si è incominciato a fare riunioni in Oratorio con tutti
quelli che pensavano di poter avere idee per organizzare questo Palio.
E il Palio delle Borgate è partito e ogni anno nella festa Patronale
della Parrocchia si gioca il Palio delle Borgate proprio nel cortile antistante
l’Oratorio e l’8 settembre festa della Natività di Maria
tutte le borgate partecipano alla processione in cui si porta l’effigie
della Madonna Bambina.
Nel 2015 è stato realizzato il nuovo salone dell’Oratorio assieme
alla cucina quasi industriale dove si preparano pranzi anche per 150 persone.
Nel 2016 sono stati realizzati ben 14 pranzi domenicali.
Il gruppo delle borgate nel 2015 ha deciso di realizzare un calendario per
il paese di Trana dove sono in bella vista i gruppi delle borgate con maglietta
del colore della propria borgata.
Nel 2018 non volendo più portare avanti questa iniziativa la parrocchia
se ne è assunto l’onere della compilazione e della diffusione
perché si potessero sapere in anticipo le attività e le festività
di tutte le borgate.
Nel 2016 sono arrivate in aiuto a Don Dino che era stato nel frattempo nominato
anche parroco di Reano tre suore della congregazione Zelatrici del Sacro cuore
che l’aiuteranno nelle due parrocchie e abiteranno a Reano nella casa
parrocchiale.
La parrocchia nel 2017 per la prima volta ha organizzato l’estate ragazzi
con l’aiuto della Cooperativa fondata da Don Dino a Torino Mirafiori
e le suore e alcuni volontari adulti e ragazzi .
É l'attuale parroco della Chiesa della Natività e Maria Vergine
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I Parroci di Sangano
Don Gianni Mazzali dal 2015
Don Igino Golzio Amministratore dal 2014 al 2015
dal 2012 al 2014
dal 1986 al 2012
dal 1960 al 1986
dal 1916 al 1960
dal 1886 al 1916
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——Don
Francesco Magnetti, di Lanzo
parroco dal 1847 al 1885. Morto nel 1885.
——Don Pietro Deortis, di Giaveno
parroco dal 1824 al 1846. Dal 1832 si assenta da Sangano per sette anni
“per qualche questione sorta col popolo” (viene sostituito da
Don Gio. Batta Tamagni)
ritorna nel 1839. Morto nel 1846.
——Don
Giovanni Battista Gastone di Mondovì, frate OM
Conventuali
parroco dal 1818 al 1824. Morto nel 1824.
——Don Giacomo Andrea Conte frate
dei Minori Conventuali
parroco dal 1807 al 1818. Morto nel 1818.
——Don Carlo dal Pozzo dottore
d’ambe leggi cavalier di Malta
parroco per circa un anno. Rinuncia nel 1807.
——Teol.
Domenico Casalegno di Moncucco presso Chieri
parroco dal 1803 al 1807. Rinuncia per andare parroco a Monbello.
——Don Lorenzo Bruno di Valloria
parroco dal 1784 al 1803. Rinuncia per andare parroco a None.
——Teol.
Carlo Pastore di Cuneo
parroco dal 1777 al 1784. Morto nel 1784.
——Don Lorenzo Massarolo
di Rivoli
parroco dal 1773 al 1777. Rinuncia per andare parroco a Trana.
——Don
Giovanni Antonio Borgarello di Cambiano
parroco dal 1738 al 1773. Morto nel 1773.
——Don Giuseppe Artucchi
nato a Torino. Succede allo zio nel 1725. Morto nel 1738.
——Don Ludovico Artucchi di Bolina
di Nizza
parroco dal 1682 al 1725. Rinuncia alla parrocchia nel 1725. Morto nel 1735
in parrocchia.
——Don Francesco
Gallo
morto nel 1682.
——Don Gio. Domenico Vachio
era parroco nel 1666 e ancora nel 1674.
——Don Giorgio Cella di Riva presso
Chieri
parroco dal 1615 al 1626.
——Don Giovanni Oddone
parroco dal tempo del Concilio di Trento, con reddito 30 scudi "cum onere
exercendi curam animarum"; morto nel 1615.
——Don Michele Giungla
“curatus Sanctae Mariae de Sangano”; parroco nel 1493 (doc. del
giuramento di fedeltà degli uomini di Sangano, 20 dicembre 1493).
——Gualfredo
di Piossasco
prevosto nel 1288 (cfr. Fornelli, Storia di Piossasco cap. 19).
Archivio Parrocchiale di Sangano
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Maria Teresa Pasquero Andruetto