Le radici alle Prese
La casa nativa della sua bisnonna Rosa Maria Andruetto
Mappa Rabbini anno 1866 - segnata in bianco la casa di Andruetto Rosa Maria di Michele e Reynard Elisabetta
Antonio |
1672 - 1742 Giacomo |
1675 - 1755 Margherita |
1714 - 1761 |
Margherita |
1759 - 1821 |
Ruffino
Margherita |
1787 - 1867 |
1793 - 1841 |
1821 - 1903 |
1831 - 1902 |
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Rosa Maria 1864 - 1950 |
Michele 1857 - 1945 |
figli di Rosa Maria e Michele
Ernesto Natale e Domenico
1898 1930 - 2006 1960 Giorgio, Liliana e Susanna |
1901 |
Eraldo Andruetto 1930 - 2006 papà di Giorgio
Giorgio in visita nei luoghi dei suoi avi
maggio 2016
Alla Croce sul Monte Pietraborga Sangano - Trana
Alla cappella di Santa Maria Maddalena alle Prese di Sangano
All'antico forno della borgata Prese di Sangano
La cappella di San Pancrazio a Pratovigero luogo nativo della sua trisavola Ferraudo Maria
Monte San Giorgio cappella omonima
Monte San Giorgio alla Croce degli Alpini
Il panorama dal Monte San Giorgio
Ospite d'onore Jorge Andruetto
"Quattro passi tra storia e tradizione"
Sangano nonostante la pioggia che ha cominciato a cadere
proprio all’inizio della manifestazione, l’iniziativa “Quattro
passi tra storia e tradizione”, sabato 30 aprile, ha riscosso un
buon successo di pubblico e di partecipanti. Sono stati, infatti, 35 i
gruppi storico folkloristici provenienti da tutto il Piemonte che hanno
preso parte alla prima edizione di questo particolare “meeting”
ideato da Magna Pulentina, al secolo Claudia Andruetto, maschera ufficiale,
con Barba Budin (Marco Ruffino), del Borgo di San Rocco. Sbandieratori
e falconieri avrebbero dovuto esibirsi per le vie del paese, ma il cattivo
tempo li ha costretti a mostrare le loro abilità in Pagoda. Ospite
d’eccezione della manifestazione e della successiva cena
(preparata dagli Amici del Borgo di San Rocco) durante cui sono stati
distribuiti 180 coperti, è stato Jorge Andruetto, argentino di
Comodoro Rivadavia, città della Patagonia, dal chiaro cognome “indigeno”.
“Jorge è venuto in Italia, per la prima volta nella sua vita,
per cercare le sue origini piemontesi - spiega Marité Turco Pasquero…Andruetto,
autentica memoria storica dei “Tre confini” (Trana, Sangano
e Piossasco) - Suo nonno, Michele Andruetto, era originario della parrocchia
di San Vito di Piossasco, mentre sua nonna, Rosa Maria Andruetto, proveniva
dalle Prese di Sangano.
Entrambi partirono, verso fine ‘800, alla volta dell’Argentina,
alla ricerca di un futuro migliore”. Jorge è attualmente
ospitato dalla cugina Nella Andruetto, a Piossasco e sta visitando tutti
quei luoghi che in lui erano già vivi grazie ai ricordi dei suoi
antenati.
Alberto Tessa
La Valsusa giovedì 12 maggio 2016
L'argentino Jorge Andruetto in
Val Sangone alla scoperta delle sue origini
Dalla Patagonia a Sangano cercando la sua storia
I bisavoli emigrarono in Argentina nel 1890, ora cerca i lontani parenti
SANGANO - Da oltre 20 anni Jorge Andruetto, argentino
di 55 anni con un evidente cognome locale, sognava di potere visitare
i luoghi da cui provenivano i suoi avi ed eventualmente incontrare i suoi
lontani parenti italiani. Ma fino a qualche anno fa era praticamente impossibile
riuscire, da Comodoro Rivadavia, la città della Patagonia in cui
abita, fare ricerche che potessero soddisfare i suoi desideri. Poi nel
2004 l'arrivo di Facebook, e con la sua diffusione, gli Andruetto emigrati
nel mondo si cercano e, in alcuni casi, si trovano.
Jorge scopre che il suo bisnonno Michele abitava nei pressi della parrocchia
di San Vito di Piossasco, mentre la sua bisnonna, Rosa Maria Andruetto,
con l’omonimo cognome, proveniva dalle Prese di Sangano, dall’unica
borgata montana del Comune. I suoi bisavoli si sposarono nel 1883 e verso
il 1890 partirono per l'Argentina alla ricerca di un futuro migliore,
per fare l'unica cosa che sapevano fare: coltivare la terra e lavorare
i campi, con la speranza di trovare condizioni di vita migliori di quelle
assai povere che offriva la Val Sangone.
Probabilmente il nome di Jorge deriva proprio dal monte San Giorgio, che
sovrasta Piossasco ed è visibile dalla borgata delle Prese. Queste
notizie giungono dall'Italia grazie alla sua lontana cugina Maria Teresa
Pasquero Andruetto, memoria storica locale, che come lui s'è messa
alla ricerca di altre persone con il loro stesso cognome. Devono però
passare ancora diversi anni prima che Jorge possa raggiungere l’Italia.
In questi giorni è ospite della cugina, Nella Andruetto a Piossasco
e, grazie a Maria Teresa, sta visitando i luoghi dove vissero i suoi cari
nel passato: le Prese di Piossasco e di Sangano, i monti Pietraborga,
e San Giorgio, analizzando la copia ingrandita di un'antica mappa, che
si trova nell'atrio del municipio di Sangano, Maria Teresa è stata
anche in grado di localizzare la casa, oggi rudere, in cui per un periodo
di tempo hanno vissuto Michele e Rosa Maria, giovani sposi. La donna ha
anche accompagno Jorge a piedi su per la montagna, aiutandolo finalmente
a ritrovare le sue origini. Jorge, che ha ricevuto in dono da Maria Teresa
il libro, che lei stessa ha scritto, sulle origini di Sangano, è
stato anche ricevuto ufficialmente dal sindaco Agnese Ugues. Ora gli Andruetto
hanno un altro desiderio da realizzare: Michele aveva dieci fratelli,
chissà se qualche pronipote si ricorda di avere sentito parlare
di questa coppia e della loro numerosissima famiglia ed ha delle ulteriori
notizie per loro. Sarebbe la realizzazione di un sogno nel sogno.
L'eco del Chisone - mercoledì 25 maggio 2016
Luca Cerutti
Ritorna a Sangano anno 2017
In visita al Castello
dell'Abbazia dei SS Solutore Avventore ed Ottavio di Sangano
con l'Assessore Alessandro Merletti
Giorgio in visita al Castello con l'Assessore Alessandro Merletti
Anno 2019
Un valsangonese
d'argentina, che ha riscoperto la terra d'origine: Jorge Andruetto
"Mi sento uno di voi, avvolto dall'affetto"
Lo straordinario senso di appartenenza alle sue radici ci regala, ormai da dieci anni, il suo vivace sorriso
Se chiedete ad un argentino qual
è il suo personalissimo significato del verbo "Volver",
la reazione potrebbe essere duplice: di entusiasmo o di grande tristezza.
Entusiasmo perchè "tornare” significa completare un
viaggio iniziato cento anni prima. Tristezza perchè pensare alle
tante traversie che si sono dovute affrontare in troppi anni di viaggi
per poter regalare dignità alla propria esistenza può portare
allo scoramento assoluto. Lo cantava anche Carlos Gardel, in uno dei suoi
tango più famosi. "Ritornare ... Con la fronte appassita,
le nevi del tempo argentarono la mia tempia. Sentire ... che è
un attimo la vita, che venti anni non sono niente, che è febbrile
lo sguardo, errante nelle ombre, ti cerca e ti nomina. Vivere ... con
l'anima aggrappata a un dolce ricordo che piango un'altra volta".
Le lacrime, regalai alla propria terra lontana, per l'appunto. E musicate
su note dolcissime. E questo straordinario senso di appartenenza alle
proprie radici che, ormai da dieci anni, regala alla Valsangone, il sorriso
e la simpatia di Jorge Andruetto, Rosarino di nascita ma assolutamente
fiero del proprio sangue. "i miei nonni Michele
e Rosa Maria Andruetto”
partirono per l'Argentina nel 1890, subito dopo essersi sposati a Sangano.
Erano gli anni della prima grande emigrazione piemontese in America: in
Italia non avevano prospettive, la povertà di poteva toccare con
le dita di una mano e non c'era terra da lavorare ".
Il Nuovo Continente offerse loro una seconda possibilità...
Arrivarono, dopo un viaggio interminabile di venticinque giorni al Porto
di Santa Fè. Da lì si trasferirono a San Jorge, una città
poco distante, e iniziarono a lavorare come agricoltori. La vita nei campi
era dura, ma loro riuscirono, con enormi sacrifici, a raggiungere un discreto
benessere. Nel 1930 nacque mio padre Eraldo, che iniziò, sin da
ragazzino, ad aiutare i miei nonni (Quando racconta le vicende della sua
famiglia, Jorge pare quasi commuoversi)... Nel 1960 nacqui io, dopo mia
sorella maggiore Susana (1956) e prima di Liliana, nata nel 1964. I miei
nonni erano morti nel 1950, e mio padre decise di trasferirsi a Rosario,
una città decisamente più grande, che offriva maggiori opportunità
di lavoro.
Rosario, terra di mate e di pallone.
È vero, molti grandi giocatori argentini, come Messi, Dybala e
lcardi ad esempio, sono nati a Rosario o nella provincia. Ci sono due
grandi squadre, il Rosario Central e il Newell's Old Boys, che curano
molto il settore giovanile, e ogni anno "sfornano" fior di campioni.
Come ogni buon argentino anch'io adoro il calcio, e tifo Rosario Central.
In Italia non nascondo di essere un simpatizzante della Juventus.
Sei cresciuto negli anni della dittatura militare.
Qual era il clima che respiravi a 16/17 anni?
Un clima di grande timore, di terrore. La dittatura argentina è
stata feroce e non ha risparmiato nessuno. Bastava uno sguardo strano
per farti catturare. Un giorno, credo nel 1977, nella scuola superiore
che frequentavo a Rosario, hanno sequestrato un'intera classe e degli
alunni non si è mai più saputo nulla. L'Argentina ha pagato
un tributo altissimo di vite umane. 300000 morti, la maggior parte dei
quali è stata fatta sparire con i voli della morte.
Nel 2010 riscopri le tue origini, e torni, per
la prima volta, in Italia.
I miei cugini vivono tra Sangano e Piossasco e la loro accoglienza è
stata meravigliosa. Mi fanno sentire uno di loro, mi regalano tanto affetto.
E si fidano ciecamente di me, consegnandomi le chiavi di casa non appena
arrivo. Questo significa davvero tanto.
Cosa ti piace dell'Italia?
La familiarità e la semplicità della gente. I tanti amici
che ho conosciuto in questi anni mi portano in giro, a mangiare fuori
e a visitare città. Io spesso li ri-pago preparando loro un po’
di carne alla brace (Jorge è davvero un ottimo Asador…) e
le serate finiscono sempre in allegria.
Non hai mai pensato di tornare definitivamente?
Non mi dispiacerebbe, ma la mia vita è in Argentina. I miei figli
Tamara, German e Daiana vivono a Rosario, non lontano da dove vivo io,
Comodoro Rivadavia, la porta della Patagonia.È difficile abbandonare
tutto.
Pare che il cognome Andruetto in Argentina sia
abbastanza popolare?
Ci sono circa 150 Andruetto, è vero. Non sono tutti miei parenti,
ma molti sì. Sono tutti piemontesi. Sono artisti, fotografi, camionisti
e operai. Una comunità nella comunità insomma...
Per concludere, parlaci della situazione politica
argentina attuale.
La situazione economica è brutta, inutile negarlo, perchè
la politica, ovvero politici attuali, non ha saputo ascoltare il popolo,
Per quanto mi riguarda, con la mia attività (Jorge è manutentore
di caldaie) non mi posso lamentare. A volte penso di essere come un ago
in un pagliaio, quando mi guardo intorno.
Valsangone network martedì 20 agosto 2019
Fabrizio Giai Arcota
Il legame con l'America Latina nato dall'immigrazione
Dall'Argentina alla ricerca delle origini a Sangano
«Ciao, il mio nome è Pablo Avila Ruffino,
sto mettendo insieme l'albero genealogico dei miei nonni, mio nonno materno
di nome Giuseppe Ruffino, il mio bisnonno Luigi Ruffino è nato
il 10/04/1874 a Sangano, figlio di Michele e Andruetto.Luigia Ruffino.
Per favore, se conosci qualche informazione su di loro, apprezzerei molto».
L'italiano di questo messaggio forse è un po' stentato, ma è
intuibile che la persona che lo ha scritto vuole conoscere le origini
sua famiglia.
A riceverlo dall'Argentina è stata, tramite i social network, Micaela
Agnese Ruffino, conosciuta in paese anche per avere impersonato "la
Budinera", qualche anno fa.
Spiega: «Sono stata contattata, credo per via del cognome; Pablo
ha chiesto se riconoscevo qualcuno, e visto che nessun nome riconduceva
alla mia famiglia ho pensato di chiedere ai sanganesi.
Al messaggio viene allegato un estratto di documento proveniente dall'anagrafe
e la notizia si diffonde a Sangano.
A ricucire i legami familiari ci prova e ci riesce Maria Teresa Pasquero
Andruetto, appassionata di storia locale e curatrice del sito www.3confini.it.
In cui raccoglie materiale storico di Sangano, Trana e Piossasco.
La famiglia di Pablo è originaria delle Prese
di Sangano, unica borgata montana del paese, e Luigi,
suo bisnonno, era il sesto di 9 fratelli.
L’Eco del Chisone mercoledì 7 agosto
Luca Cerutti
Da sx Rodolfo Rosalex, Giorgio Andruetto e Pablo Avila tutti originari delle Prese di Sangano
Dalle Prese alla Francia
Fleurance (Gers)
Fotografo I. Barrieu Fleurance (Gers) matrimonio
1934 un nostro ricordo
La mia Baldina Spesso a l'età di 17 anni
figlia di Giacomo Spesso 1894 e Andruetto Maria 1893
il nonno Spesso Marcello 1869
emigrati in Francia nel 1938
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Maria Teresa Pasquero Andruetto