Piossasco
San Valeriano

Cappella di San Valeriano

San Valeriano (viaggiata 1943)

Cappella di San Valeriano (viaggiata 1937)

La Cappella di San Valeriano

La cappella di San Valeriano particolare

Cartolina viaggiata nel 1947

San Valeriano oggi

 

San Valeriano 2019

Monti San Giorgio e San Valeriano (viaggiata 1927)

Chi da Piossasco guarda il monte San Giorgio, a destra in basso sopra il costone roccioso, dove esisteva fino a qualche anno fa una cava in pietra, sorge la Cappella di San Valeriano. E' assai imponente: alta, circondata sul fianco a mezzodì da un portico, che sulla facciata forma un elegante atrio.
L'abside è rotonda e vi campeggia una grande icona o quadro con la figura di san Valeriano soldato romano, inginocchiato davanti alla Madonna.
La cappella è senza volta: si vede il tetto, sostenuto da robuste capriate, aventi ciascuna al centro una grossa croce di legno. Sulla finestra alta della facciata sta una artistica vetrata a colori con l’immagine di San Valeriano. Il grazioso altare è di marmo. Ci sono i banchi e la balaustra in legno; il pavimento è a piastrelle colorate di cemento. Questa cappella è stata costruita in tempi recenti sullo stesso posto, dove stava la precedente, che fu bombardata dai nazisti tedeschi nel luglio 1944, durante l’ultima guerra mondiale. Sparando cannonate dalla strada provinciale, la ridussero un cumulo di macerie. Il quadro fu salvo per miracolo. Su quelle macerie fu celebrata la Messa nella festa annuale del 1946 e da quelle macerie il Vicario di San Vito, Don Giuseppe Fornelli, lanciò l’appello a tutti i Piossaschesi per far risorgere la Cappella più bella di prima “quale monumento di fede cristiana e quale ricordo imperituro della terribile guerra”.
L’appello venne raccolto e per unanime volontà di popolo, la Cappella, su progetto dell’Architetto Filippo Dott. Cesare, di Torino, fu ricostruita negli anni 1947-48. Prima però fu costruito un tronco di strada rotabile di mezzo chilometro, per facilitare il trasporto del materiale occorrente.
La devozione di Piossasco verso San Valeriano si perde nei secoli; quindi non si può sapere in quale epoca il paese abbia eretta la prima Cappella a questo Santo, e proprio lassù, sopra quello sperone roccioso. La tradizione dice che il soldato romano Valeriano, fuggendo perché perseguitato quale cristiano, sarebbe passato lungo la montagna di San Giorgio, per arrivare in territorio di Cumiana , dove fu raggiunto e decapitato la, dove sorge il noto Santuario di San Valeriano, vicino a Tavernette. A ricordare questo fatto sarebbe sorta la Cappella; e San Valeriano con San Giorgio diventò uno dei due Santi Protettori di Piossasco.
Nella relazione della Visita Pastorale, avvenuta a Piossasco nel 1668 si legge che l’Arcivescovo di Torino si portò a visitare la Cappella “mantiuncula eidem Cappellae annexa” abitava un Eremita “Tertiarius Religiosus S. Francisci” un religioso terziario di S. Francesco, non sacerdote. Egli aveva la cura della Cappella; raccoglieva le elemosine dei fedeli che venivano alla Cappella e andava qualche volta durante l’anno a questuare di casa in casa.
Nel 1750 al Consiglio Comunale si parlò di togliere al Romito (Eremita) la casetta presso la Cappella e la vigna poco distante. Il fatto che vi fosse un eremita custode della Cappella è segno che essa era molto frequenta da fedeli, che probabilmente non venivano solo da Piossasco, ma anche da altri paesi.
Ma cento anni dopo, le cose erano ben diverse. La relazione della Visita Pastorale del 1775 descrive il pessimo stato in cui era ridotta la Cappella: le pareti dovevano essere riparate; il solaio rifatto; l’icona sostituita da un’altra. La porta della Cappella non chiudeva bene. Non si parla più dell’eremita: vuol dire che non c’era più; e la sua abitazione era pericolante, per cui bisognava o ripararla o demolirla.
Viste e considerate le cose come stavano, la Cappella venne interdetta dall’Arcivescovo, il quale dispone che entro un biennio si pigliassero gli accennati necessari provvedimenti, diversamente egli avrebbe decretato l’abbattimento della Cappella; “dirui mandabimus”.
In seguito a queste energiche disposizioni dell’Arcivescovo di Torino, la Cappella venne riparata; invece la casetta dell’eremita fu demolita: doveva essere posta a mezzodì della Cappella, dove lo spazio del terreno lo permetteva e come risulta da tracce trovate.
L’attuale quadro di San Valeriano è stato forse fatto nel 1785 per ordine del Priore Don Valinotto, perché in uno scritto di Don Paolo Valinotto leggiamo: ”Li 30 giugno 1785 il sig. Priore mi ha dato lire 25 per pagare il quadro di San Valeriano”.
Ecco il nome di alcuni eremiti, che custodivano la Cappella e ne tenevano i conti:
Nel 1723, Vitto Borgiato di Volvera
Nel 1737, Gio Michele Biolio e prima di lui Fra Gio Pietro
Nel 1754, Fra Vito

Dal libro:
Storia civile e religiosa di Piossasco
Giuseppe Fornelli
Alzani, 1965.

 

Maggio 1932
...Nonostante tutto, la “Voce dell’Operaio”, a proposito del ballo pubblico, messo in piazza San Vito, in occasione della festa di San Valeriano scrive: “La popolazione di San Vito è stata molto mal impressionata che sia stato concesso, che il pubblico ballo s’impiantasse sulla piazza a pochi passi dalla Chiesa. E’ stata una cosa gravemente offensiva ai sentimenti religiosi della popolazione e offensiva alle leggi dei Vescovi, per questo speriamo che non abbia più a ripetersi. Le feste religiose non devono essere profanate e sfruttate da divertimenti illeciti e profani.”

 

Maggio 1934
La festa di San Valeriano, da farsi alla relativa Cappella, dovette necessariamente essere soppressa. Intanto gli scribi ed i farisei, che volevano festeggiare da soli, senza sacerdoti, si sono trovati col cartello rovesciato dalla pioggia, che minacciava di cambiarsi in tempesta. Dio non paga di sabato! La capissero una buona volta tanti cristiani che mescolano la Messa con il ballo, la Comunione con la moda immodesta, il cristianesimo con la calunnia, insomma Dio con satana, fino al punto di dettar legge ai Parroci! A questi lupi rapaci che hanno tentato di rovinare il gregge della nostra parrocchia, contro di essi ha elevato forte la voce il Pastore, vorremmo che leggessero una pagina della bibbia, ove si trovano queste terribili parole e minacce divine:
“Voi avete profanato le mie feste, e io verrò alle porte delle vostre Nazioni, delle vostre città, dei vostri paesi; e accenderò il fuoco dell’ira mia per divorare voi, i vostri averi e le vostre case”.
Intanto per l’avvenire, a maggior sicurezza del tempo e di… altro, la festa di San Valeriano si farà il 21 aprile, essendo giorno di riposo, perché festa nazionale, tutti potranno comodamente prendervi parte.

 

Marzo 1935
Le Cappelle Rurali nel 1668.
Non solo la Chiesa parrocchiale ha la sua storia, ma anche ogni Cappella che è sul territorio. Farebbe piacere poterla scrivere, non tanto per curiosità, ma perché la storia delle Cappelle è unita alla vita delle Borgate. Da quella visita Pastorale del 1668, noi possiamo sapere e conoscere quante e quali erano le Cappelle che esistevano in Piossasco, perché furono tutte visitate dall’Arcivescovo Mons. Begiamo. Erano precisamente undici Cappelle, ne riportiamo una brevissima annotazione.
…Si recò poi alla Cappella di San Valeriano, presso la quale viveva un Eremita, che ne aveva la custodia e la cura. Fu incaricato di raccogliere elemosine per riparare il pallio ossia il contraltare che era in pessimo stato.

 

Maggio 1936
La festa di S. Valeriano si presentava meravigliosa, poiché il santo fu soldato romano, la posizione della Cappella fa arrivare lassù le popolazioni delle due parrocchie, inoltre questa festa, non si era ancora fatta in paese. Si pensò un altare all’aperto e un Cappellano militare avrebbe tenuto il discorso ufficiale. I rettori presentarono il progetto al Podestà, poi il parroco lo invitò personalmente, chiedendo che il tal epoca non permettesse che si mettesse il ballo in territorio di San Vito, facendogli presente le disposizioni dei Vescovi, i quali vietano ogni funzione religiose nelle Cappelle, quando un ballo pubblico è impiantato nella parrocchia. Nelle ultime settimane di Quaresima, quando leggiamo che scribi e farisei si erano radunati in conciliabolo per combinare di mandare a morte Gesù, a Piossasco si combinava di fare un grave insulto alla religione di Gesù, col mettere un ballo a circa dieci passi dalla Chiesa di S. Vito, profanando la solennità di Pasqua, e ci sono riusciti. Le autorità non l’avrebbero permesso, ma invece … tuttavia se non gli uomini, abbiamo il tempo dalla nostra parte, perché il vento e il freddo e la pioggia hanno intirizzito l’ardore dei ballerini e dei loro capi. Che importa che sia Pasqua, che il ballo sia vicino alla Chiesa, che ingombri in modo straordinario la piccola piazza? Che importa che in Abissinia i nostri soldati soffrono, combattendo e muoiono? Qui si deve ballare allegramente. La Filarmonica Municipale di Piossasco, che è sussidiata dal Comune e qui nella nostra parrocchia di S. Vito non fa mai nessun servizio né di processioni né di conserti, dicono che ha bisogno di denaro, non sarà certamente il denaro guadagnato in questo modo che porterà fortuna. I parrocchiani di S. Vito, hanno sempre pagato le tasse e imposte gravi, non per avere balli. Per reclamare magari con diritto strade, e strade accessibili. In conclusione, è certo che in un’Italia della Conciliazione, questo fatto è poco conciliabile.

 

Gennaio 1937
S. Barbara a San Valeriano. Sotto la guida saggia e paterna del sig. Giacomo Chiosso, gli operai della Cava di pietra presso la Cappella di S. Valeriano, hanno la lodevole usanza di celebrare ogni anno la festa di S. Barbara, che essi considerano come la loro celeste Patrona, facendo dire la Messa nella Cappella suddetta. La festa quest’anno ebbe una maggior solennità per il fatto che venne benedetto ed inaugurato un grande quadro della Santa, sorretto da una mensola di graniglia gettata dal sig. Nino Fornatto. Il Vicario nel procedere alla benedizione dell’artistico quadro, ha detto delle appropriate parole, ha spiegato l’influenza che le immagini sacre hanno sulla nostra pietà, ed ha notato che quest’opera in onore di Santa Barbara, compiuta per iniziativa del sig. Chiosso, segno di devozione da parte degli operai della Cava, è pure un abbellimento della Cappella. La funzione, compiuta venerdì 4 dicembre, alle ore 9, alla quale erano presenti tutti gli operai, riuscì bella e suggestiva.

Aprile 1937
Festa di S. Valeriano. Si celebrerà il 21 aprile nella Cappella a Lui dedicata, con una Messa cantata alle ore 9, si farà la solita processione dalla Confraternita, con la benedizione delle campagne. I rettori della festa sono Antenore Riboldi e Giacomo Chiosso.

Maggio 1937
Festa di S. Valeriano. Celebrata il 21 aprile, per i felici accordi intervenuti, tra il Vicario e il Segretario politico, la festa è riuscita quest’anno una magnifica esaltazione della Giornata del Lavoro. Non si era mai visto tanta gente attorno alla storica Cappella di S. Valeriano. C’erano i Bimbi dell’Asilo, Scolaresche ed Insegnanti, Balilla e Piccole Italiane, Giovani e Donne Fasciste, Avanguardisti, Fasci Giovanili e Fasci di Combattimento, Camice nere, la Banda Musicale, Combattenti, Associazioni d’Azione Cattolica. Insomma tutte le Istituzioni e Organizzazioni piossaschese presenti, schierate sullo spiazzo davanti alla Cappella, in una cornice vivente di una folla innumerevole. Si è eretto un altare davanti alla facciata della Cappella, adorna di tricolore, celebrò la Messa, il prof. don Tonietti salesiano, il quale al vangelo tenne un elevato e patriottico discorso, elogiando l’iniziativa di santificare la festa del lavoro con una funzione religiosa. Ha tracciato un opportuno parallelo tra il lavoro ordinario e pacifico del lavoratore italiano, assistito nel Regime Fascista da tante provvidenze sociali, e il disordine, le devastazioni e la fame, in cui vivono gli operai nei paesi rossi, in Spagna specialmente, da cui il rev. don Tonietti dovette ultimamente fuggire dopo 32 anni passati in quella Nazione. Alla fine della Messa il Segretario politico, sig. Doglio, ha pubblicamente ringraziato l’oratore, dichiarando di essere soddisfatto della festa. Durante la Messa, le due scuole di canto eseguirono mottetti a tre e a quattro voci. Attorno all’altare facevano corona una selva di bandiere, stendardi gagliardetti. A fianco del segretario e della Segreteria politica, e del signor Commissario prefettizio Luigi Boursier, stavano tutte le Gerarchie fasciste locali. Al sig. Doglio va tutto il nostro elogio per la geniale iniziativa, che è riuscita con comune soddisfazione di tutti, con l’auspicio di sempre più grandi successi, per l’unico bene del paese nella completa armonia di tutti. I rettori della festa sono stati i sigg. Riboldi Antenore e Giacomo Chiosso, i quali hanno provvisto per i preparativi della festa, anche per un prezioso servizio di dolci e bibite alle Autorità e ai cantori. Per il prossimo anno hanno eletto i rettori, sigg. Lanza Antonio e Borgi Celestino.

Agosto 1937
Furto sacrilegio a San Valeriano. Una brutta sorpresa abbiamo avuto nell’ultima visita fatta alla Cappella di S. Valeriano. Un largo buco tanto da potervi passare una mano, è stato praticato attraverso il muro della facciata, in modo da arrivare alla bussola interna, e prendervi i soldi. Il denaro rubato non era che poche lire, ma è l’atto sacrilego che si deve assolutamente deplorare e che dimostra la degradazione morale di quei disgraziati che lo hanno compiuto. Non sappiamo quando il fatto è stato compiuto, forse avvenne in principio di luglio, e si deve attribuire ai diversi furterelli che si sono allora verificati al Marchile e che furono attribuiti agli zingari. Diamo l’allarme perché si vigili, affinché il fatto non si ripeta più né a S. Valeriano, né in altre Cappelle.

 

Maggio 1938
La Voce del Pastore. Due fatti importanti caratterizzano il mese passato, e meritano di essere ricordati. Il primo è lo spettacolo meraviglioso offerto il mattino di Pasqua, da un numero straordinario di uomini, che si sono presentati a fare la Comunione pasquale. Questo segno di vera fede cristiana, ha superato il concorso degli anni passati. Un pegno di benedizioni che il Signore spande sulle famiglie della nostra parrocchia. Il secondo fatto è stata la festa di San Valeriano alla Cappella omonima, il 21 aprile, la quale ha combaciato con la festa del Lavoro. Sono saliti fin lassù le Associazioni fasciste, sindacali e dopolavoristiche, con i gagliardetti, accompagnati dalla Banda musicale e guidate dai loro Gerarchi. La manifestazione ha assunto un tono di grandiosità per la presenza di tutte le Autorità del paese, del Podestà, del Segretario Politico, della Segretaria dei Fasci femminili, del Segretario Comunale, dei sigg. Insegnanti delle scuole, la Messa celebrata dal rev. cav. don Maddio, maestro di Cumiana, la nostra scuola maschile di canto ha eseguito pezzi scelti di musica polifonica. Due parole dette dal Vicario, una per la festa di San Valeriano, soldato romano e Martire cristiano, e l’altra per la festa del lavoro umano e cristiano. Molta gente gremiva il piazzale davanti alla Cappella e facevano corona le Autorità, allineate presso l’Altare, di questo ringraziamo Dio, e in modo particolare ringraziamo il sig. Michele Fenoglio, segretario politico, che è stato l’organizzatore della bellissima manifestazione. Non c’è rosa senza spine, e la spina è stato il ballo pubblico sulla piazza della chiesa nel giorno di Pasqua. E’ stata una profanazione della grande solennità. Il Signore per rinnovare ai fautori del ballo la solita lezione, che dà a loro quasi ogni anno, e per calmare i bollenti spiriti dei ballerini, ha mandato la pioggia, con grande soddisfazione dei contadini, i quali non vivono di divertimenti, ma di lavori della terra per il fabbisogno della famiglia e della patria. Ringraziamo Dio, che come sempre, dal male ha saputo ricavare il bene.

 

Maggio 1939
Festa del Lavoro. E’ ormai entrato nelle nostre consuetudini festeggiare il natale di Roma e la festa del lavoro alla cappella di San Valeriano, il 21 aprile. Anche quest’anno abbiamo fatto la messa all’aperto, alla presenza delle Autorità civili e politiche, degli insegnanti con le scolaresche e con l’intervento delle rappresentanze dei Sindacati e del dopolavoro. Il colle di San Valeriano, brulicava di una straordinaria moltitudine di gente, che dopo la messa celebrata dal Vicario, si sparse fra i pini a consumare la colazione con il più formidabile appetito. La mattina splendida invitava proprio a godere un momento di svago.

 

Maggio 1940
Festa di San Valeriano. Festa del Lavoro. Il 21 aprile, natale di Roma, giornata fissata dal nostro governo per la celebrazione della festa del lavoro, una folla straordinaria di gente, poiché era domenica, si è riversata sul colle di S. Valeriano, nella bella mattinata splendente di sole. Alle ore 9 giungevano, accompagnate dalla banda musicale, le associazioni fasciste e dopolavoristiche con a capo il segretario politico, organizzatore della festa. Erano presenti anche il Commissario Prefettizio sig. comm. Rivera con il segretario del Comune, il presidente della sezione Combattenti, la Segreteria dei fasci femminili, gli insegnanti delle scuole comunali e altre Autorità e Gerarchi. Si è iniziata la finzione religiosa con la celebrazione della messa all’aperto fuori dalla cappella. Il Vicario con pensieri di circostanza ha parlato del lavoro umano e materiale, cristiano e spirituale che deve essere il dovere quotidiano d’ogni lavoratore italiano, per il bene della Patria terrena e per la conquista della Patria celeste. Alla fede umana a fascista il lavoratore deve unire e vivere una vera fede cristiana. In questo additava un pratico esemplare in S. Valeriano, soldato dell’Imperatore e soldato di Cristo, artefice della grandezza dell’Impero, nello stesso tempo cooperatore eroico allo splendore della Religione cristiana. Durante la messa, i cantori della parrocchia, hanno eseguito musica polifonica senza accompagnamento, contribuendo al contegno religioso dimostrato dai presenti. Rettori della festa erano i sigg. Vincenzo Vaudagna e Renato Balbo, i quali hanno assolto al loro compito con generosità.

 

Aprile 1941
Festa di San Valeriano. Sarà celebrata lunedì 21 corrente, con la messa cantata alle ore 9. Sono quest’anno rettori i sigg. Fiora Giovanni di Vito e Carlo Ruffinatto.

 

Aprile 1942
La Festa di S. Valeriano. Alla cappella omonima si celebrerà come il solito il giorno 21 aprile, con la messa cantata alle ore 9. Se nelle attuali circostanze di guerra non è consentita di fare la festa del lavoro come in altri tempi, tuttavia noi ricorderemo nella semplice funzione religiosa tutti i lavoratori d’Italia, affinché essi, compresi dell’importanza che ha il lavoro, specialmente ore per il raggiungimento della vittoria, possano dare più efficacemente il contributo della loro opera per il bene della Patria. Festeggiando S. Valeriano che fu soldato romano, non potremo dimenticare i nostri Soldati Italiani. Tanto meno quest’anno che uno dei rettori sarà Aldo Ruffinatto di Luigi, un soldato che nell’adempimento del suo dovere, combattendo in Grecia un anno fa, mise a repentaglio la sua vita, restando anche prigioniero, sopportando indicibili pene. La fede in Dio e le preghiere dei suoi cari lo hanno salvato ed egli è ritornato all’affetto della famiglia. Con lui sarà rettore Maria Paviolo fu Domenico.

 

Aprile 1944
La festa di S. Valeriano, si celebrerà alla Cappella omonima il lunedì di Pasqua, 10 corrente mese. La messa cantata avverrà alle ore 9. Accoriamo tutti fiduciosi ai piedi di San Valeriano che fu soldato romano, per raccomandare alla sua protezione i nostri soldati, specialmente quelli che sono lontani o che da qualche tempo non hanno più fatto sapere loro notizie. Rettori della festa sono Giuseppe Lovera e Mario Alberga.

 

Settembre 1944
La Cappella di San Valeriano. La storia, che sta scrivendo le dolorose pagine di questa terribile guerra, avrà qualche grave episodio da registrare anche su Piossasco. I Piossaschesi per proprio conto ne hanno impresso il ricordo in modo incancellabile. La Cappella di S. Valeriano, centro d’ardente devozione dei fedeli delle due Parrocchie, segno di speranza dei nostri soldati di tutte le guerre, opera pregevole per antichità, come l’aveva dichiarata un Ministro d’Italia, ora non è più che un cumulo di rovine. Ci siamo già portati più volte sul posto col cuore in pianto. Caduto il tetto e il soffitto; rimane in piedi il solo muro a nord, spezzati e diroccati gli altri; là fra le travi e gli assi pendenti sulle rovine, eguali a quelle di un terremoto, è rimasto pressoché intatto il quadro di San Valeriano. Guardando il glorioso Martire, ora tormentato e ferito in effige, ci parve sentire la sua voce che dicesse: “Mi sono offerto vittima per voi, per salvare le vostre famiglie e le vostre case”. “Ebbene, abbiamo risposto, la popolazione riconoscente ti farà risorgere una Cappella più bella e più pregevole. Tu degnati continuare la tua protezione sul paese, sui devoti vicini e lontani”. Il quadro è stato ricuperato e portato nella chiesa parrocchiale, donde un giorno, speriamo non tanto lontano, ripartirà trionfalmente per ritornare lassù sulla sua aspra balza, e ripetere al mondo, perché sia registrato ancora una volta nella storia: “Dio non muore”. Sono già arrivate offerte per la futura Cappella, segnaleremo nelle prossime volte.

 

Novembre 1944
Per la nuova Cappella di San Valeriano. Nella lettera inviata al Comando Germanico per chiedere un contributo per la riedificazione della Cappella cannoneggiata e distrutta, affermavo che “San Valeriano è molto onorato e pregato dai Piossaschesi, i quali sollecitano il momento in cui, rifatta la Cappella, il glorioso Santo riprenderà la sua protezione su questa gente laboriosa e tranquilla”. Non ho mentito. Di fatti dalla più piccola frazione al centro del paese, dalla più povera casa al palazzo comunale, è un continuo interessarsi sul quando risorgerà la Cappella di San Valeriano, è un promettere aiuti e concorsi perché risorga più bella di prima. Ebbene posso rispondere a tutti che ho già affidato ad un architetto l’incarico di preparare un progetto della nuova Cappella. Egli è già stato sul luogo a prendere le necessarie misure, per fare alcuni rilievi preliminari e sta lavorando per darci presto un disegno; attendo con impazienza il momento di dare il “via” ai primi lavori di sgombero delle macerie e di preparazione. Intanto sto pensando alla costituzione di un comitato di persone, delle due parrocchie, le quali mi possano aiutare nella risoluzione di difficoltà e problemi che si dovessero incontrare e per collaborare con me alla raccolta delle offerte, affinché al più presto possibile riappaia sul roccioso brich la Cappella di San Valeriano, quale monumento storico e glorioso. Inizio la pubblicazione delle offerte già ricevute, porgendo vivi ringraziamenti a tutti. Ma un grazie speciale rivolgo alla famiglia dell’Ing. Ferrero, la quale coadiuvata dalla famiglia del Dott. Cresio, il 1° ottobre scorso, ha organizzato nella propria villa un trattenimento o riunione a favore della ricostruenda Cappella di S. Valeriano. Gli intervenuti recarono le loro generose e spontanee oblazioni, che raggiunsero la bella cifra di 3.755 lire. Diamo calorosi applausi a questo fatto, il quale va segnato anche perché dimostra quanto sia forte la corrente di devozione e di simpatia, esistente nella parrocchia di S. Francesco, verso S. Valeriano. Lascio al nostro Santo l’incombenza di ricompensare degnamente i suoi devoti con le più desiderabili grazie. A tutti prometto l’appoggio delle mie preghiere.
I° elenco offerte pro S. Valeriano. Raccolte tra la popolazione e tra le persone intervenute al trattenimento in casa Ferrero, per un totale di lire 5.985.

 

Dicembre 1944
Ai Parrocchiani ed ai Lettori del Bollettino, il Vicario augura Buon Natale!
Per la ricostruenda Cappella di San Valeriano. Dal Commissario Prefettizio di Piossasco abbiamo ricevuto in data 4 novembre la seguente lettera: “Dal bollettino mensile della vostra parrocchia ho appreso la bell’iniziativa per la ricostruzione della Cappella di San Valeriano. Mi associo alla vostra attività in tal campo ben lieto di collaborare a quest’ottima iniziativa”. Questa lettera del Capo del Comune ci ha fatto molto piacere, perché la collaborazione da parte del Municipio ha per noi una grande importanza. Quindi, il nome del sig. Commissario Prefettizio figurerà in prima linea nel Comitato d’onore che si sta preparando e che sarà pubblicato nel prossimo numero del bollettino. Ci consola vedere che ben si comprende come questa ricostruzione sia reclamata all’unanimità dalla popolazione di Piossasco e si promette di volervi contribuire. Quest’unione d’intenti da parte delle Autorità e del popolo, c’incoraggia ad iniziare quest’opera che nei momenti attuali presenta non indifferenti difficoltà. In questo mese di dicembre, sarà compiuto il lavoro di rimozione delle macerie e le demolizione dei tronchi di muri della rovinata Cappella per preparare il tracciato e le fondamenta della nuova costruzione. Perciò sarà necessaria l’opera di volenterose persone, che certamente si presenteranno. A questo proposito cogliamo l’occasione per ringraziare pubblicamente alcune persone che già si sono prestate con lodevole prontezza per il ricupero dei travi, assi e legname, che tutto con non lieve fatica fu trasportato giù alla Cadorina, dove il sig. Colombaro Battista col carro condusse gratuitamente in parrocchia. Queste persone, salvo omissioni, sono: Aldo Bruno, Aleardo Lanza, Albino Colombaro, Bruno Bertolin, Maria Martinatto, Domenica Rolando, Santina Mia. Ne invochiamo la ricompensa da S. Valeriano, e siamo sicuri che il loro esempio sarà imitato per l’avvenire da molti altri.
Ecco intanto altre offerte per un totale di lire 3.060, che vanno ad aggiungersi alle altre.

 

Marzo 1945
La Festa di San Valeriano - 2 aprile. La Cappella, cannoneggiata dai tedeschi, è completamente rasa al suolo; come si potrà fare la festa? Ecco la risposta, se persisterà la guerra con i quotidiani pericoli da parte d’aeroplani nemici, la festa si farà nella chiesa parrocchiale, dove si trova già il quadro del Santo. Lo esporremo, come abbiamo fatto per la Madonna delle Grazie e così alla presenza del quadro celebreremo le funzioni, alle 9,30 e alle 16,30. Se invece saranno cessate le ostilità e cessate quindi i pericoli delle incursioni, la festa si farà lassù sul colle, all’aperto, sulle rovine della Cappella, là porteremo il quadro e sull’altare provvisorio sarà celebrata la Santa Messa. Quel giorno della festa dovrà essere come l’espressione di un voto di tutto il paese, il quale vuole assolutamente che la Cappella risorga e più bella di prima. E’ pronto il disegno della nuova Cappella; i lavori di preparazione e di sgombro delle macerie sono già stati fatti; anche le offerte arrivano, s’incalzano, si accrescano e parlano dell’impazienza di tutti, perché presto sia data a S. Valeriano degna riparazione dell’oltraggio subito. Elenchiamo l’elenco delle oblazioni ricevute per la Cappella lire 3.095.

 

Maggio 1945
La Festa di S. Valeriano, è stata celebrata nella chiesa parrocchiale il giorno 2 aprile con un concorso di popolo come nelle più grandi circostanze. Questo fatto dimostra quanto sia radicata e viva in tutti i Piossaschesi, la devozione verso San Valeriano. L’abbondanza delle offerte raccolte in chiesa e nell’ufficio parrocchiale, è segno del forte desiderio di tutti che la rovinata Cappella risorga presto e più bella di prima. Il progetto, già preparato, della nuova costruzione è stato esposto all’entrata principale della chiesa parrocchiale, pare riuscito di gradimento generale. La Cappella avrà attorno il suo grazioso porticato; avrà la sua abside o coro; avrà un piccolo campanile. Tutte cose che mancavano in quella precedente, la quale se era pregevole per antichità, non lo era per niente per architettura e arte. Quando avranno inizio i lavori della costruzione? Al più presto possibile, intanto stiamo studiando per risolvere alcuni problemi, fra i quali quello di avere lassù l’acqua per la calce. Speravamo anche di aver risolto quello del legname per il tetto della Cappella, ma purtroppo il Municipio di Piossasco ha finora deluso le nostre attese. I tempi cambieranno, cambieranno le situazioni e le persone, di modo che ci sarà da sperare si avere dal Comune quel contributo che la popolazione invoca. Intanto registriamo la somma di lire 6.215, a tutti i più vivi ringraziamenti, significando che siano notificati all’Ufficio parrocchiale gli errori che involontariamente avvenissero.

 

Agosto 1945
Per la Cappella di San Valeriano. Il reparto militare tedesco, partendo dal paese in fine aprile, aveva lasciato intatta, nel cortile della canonica di nostra parrocchia una lunga tettoia di legno, eretta per nascondervi automezzi. Il legname avrebbe potuto servire per la ricostruenda Cappella di S. Valeriano. Perciò il Vicario immediatamente si diede attorno per raggiungere lo scopo. Fu mandato da Erode a Piloto; ma finalmente, dopo essere passato per la Prefettura e per il Comando Forestale di Torino, dietro appoggio d’ottime persone, ottenne che il detto legname restasse assegnato per i lavori da farsi alla Cappella di S. Valeriano. Questo bottino di guerra non poteva avere migliore destinazione, che a riparazione di danni di guerra: i tedeschi che distrussero a cannonate la Cappella, dovevano concorrere alla riedificazione della medesima. Va notato che questo legname non è sufficiente per coprire il fabbisogno della nuova Cappella; di modo che si spera che a suo tempo si avrà dal Comune di Piossasco, quello che mancherà ancora e che è già stato promesso. Ecco una cospicua cifra di benefattori di lire 5.715.

 

Luglio 1946
Festa di San Valeriano. Lunedì di Pasqua 22 aprile scorso, il colle di S. Valeriano era tutto un formicolio di persone; centinaia e centinaia di Piossaschesi erano saliti lassù per assistere alla Santa Messa celebrata all’aperto, sulle rovine della distrutta Cappella, e cantata dalla cantoria della nostra parrocchia. Mai tanta gente si era vista alla festa di S. Valeriano. Il Vicario dal punto più alto delle macerie ha parlato dopo i Vangelo, fra la più devota attenzione del pubblico. Dopo aver ricordato che la Cappella fu distruttala cannonate tedesche, ha proclamato con insistenza che la Cappella si deve riedificare e più bella di prima. A questo numero del Bollettino è unita una lettera circolare che è recapitata ad ogni famiglia, in cui s’invitano i Piossaschesi a dare i mezzi necessari, affinché il progetto della nuova Cappella diventi presto una realtà. Quelli che più contribuiranno, saranno certamente i fortunati Reduci, ritornati sani e salvi e i fortunati Partigiani, che sono usciti vivi dalla tragica guerra. Erano Rettori della festa i sigg. Paolo Gardois e Roberto Allasio (rappresentato dal cognato Eligio Andruetto, perché non ancora ritornato dalla prigionia). La colletta ha superato la cifra di lire 5.300.

 

Luglio 1946
Per la ricostruzione della Cappella di S. Valeriano
Piossaschesi,
La devozione del nostro paese verso S. Valeriano si perde nei secoli. Non si sa con precisione in quale epoca Piossasco avesse innalzato a Lui quella Cappella, che era stata giudicata pregevole per antichità, e che i tedeschi, nemici della nostra Religione e della nostra Patria, hanno cannoneggiato e distrutto nel luglio 1944. Ora la Cappella per unanime volontà di popolo deve risorgere, più bella di prima, quale monumento di fede cristiana e quale ricordo imperituro della terribile guerra. Il progetto della nuova Cappella, preparato dall’Architetto Dott. Cesare Filippi di Torino, è piaciuto a quanti lo poterono già vedere, attende di essere messo in esecuzione. Vengo perciò a chiedere la collaborazione di tutti i Piossaschesi. Ho eletto un Comitato d’azione formato di persone delle due Parrocchie. Esso si dedicherà alla propaganda, alla raccolta delle offerte, ad organizzare aiuti, a spingere la causa, perché presto e bene si svolgano i lavori della ricostruzione. Piossasco ha sperimentatola protezione celeste di S. Valeriano, durante questa ultima tragica guerra; perciò ho fiducia che NON UNA SOLA FAMIGLIA resterà assente o indifferente per la riedificazione della nuova Cappella. Soprattutto spero nella generosa collaborazione dei militari, che ebbero la grazia di aver salva la vita. I nomi delle persone o delle famiglie che faranno un’oblazione di almeno DUE MILA LIRE saranno ricordati in apposita iscrizione nella Cappella. PIOSSASCHESI, date prova della vostra sincera e grande devozione a S. Valeriano, firmando il qui unito tagliando, che mi dovete ritornare al più presto; mentre invece il denaro promesso lo verserete con vostra comodità entro gli anni 1946-1947. Dalla risposta a questo appello dipende la decisione per l’inizio dei lavori. Siate dunque solleciti e generosi. S. Valeriano vi benedica.
Piossasco, 10 giugno 1946 - don Giuseppe Fornelli, Vicario.
COMITATO DI AZIONE: Buttigliengo Giovanna, Novarese Tersilla, Brero Mario, Lovera Eraldo e Paviolo Mario (parrocchia S. Vito); Franchino Caterina, Martinatto Germana, Balbo Renato, Camisasso Alverio e Rufinatto Carlo (parrocchia S. Francesco).

 

Settembre 1946
Per la Cappella di S. Valeriano. Nel mese di giugno scorso, è stata compilata una lettera circolare la quale fu distribuita nel mese di luglio; in essa si chiedeva l’adesione per la ricostruzione della nuova Cappella di S. Valeriano e s’invitavano i Piossaschesi a sottoscrivere offerte da versare entro il 1946-47. Le prime adesioni e le prime sottoscrizioni sono già arrivate e anche già alcuni biglietti da mille. La nuova Cappella si deve ricostruire assolutamente, i lavori s’inizieranno e nel prossimo autunno o nella prossima primavera. Stiamo preparando i preventivi. E’ bene inteso che facciamo conto delle condotte dei materiali, che saranno fatte gratis dai devoti Piossaschesi. Vi è chi ha già promesso mattoni, chi sabbia, chi tegole e altro materiale. Prevediamo che vi sarà una nobile gara per dimostrare generosamente la devozione a San Valeriano, in ringraziamento di favori già avuti e in pegno di grazie da ottenere. La somma delle offerte, che però non sono ancora quelle con risposta alla circolare, ammonta a lire 5.055.

 

Novembre 1946
Cappella di San Valeriano. Il Comitato d’azione va raccogliendo adesioni per la ricostruzione della cappella. Le offerte giungono, alternate le piccole con le grandi. Fra queste va notata l’offerta del Dott. V. Meynardi della villa Cadorina, il quale ha messo a disposizione mille mattoni. Il suo generoso esempio merita plauso e non mancherà certamente di essere imitato. Nella prossima primavera speriamo poter iniziare i lavori, che durante l’inverno andremo studiando e predisponendo. Si sta commentando l’idea lanciata dal signor Vicario dal pulpito, nella festa della Madonna del Rosario. L’idea è di fare sorgere sulla strada che porta alla cappella di S. Valeriano 15 piloni rappresentanti i 15 misteri del Rosario. L’idea è piaciuta ai più, e sarà attuata dopo la ricostruzione della cappella. Ci aiuti S. Valeriano perché si possa realizzare presto quanto è in progetto, a gloria Sua ed anche ad onore del Paese.

 

Gennaio 1947
Cappella S. Valeriano (banco di Beneficenza). Quando leggerete questo Bollettino, saranno già incominciati i lavori per costruire la nuova carrozzabile, che dalla Cadorina dovrà portare su alla Cappella di S. Valeriano. Questa strada era necessaria per effettuare il trasporto del materiale destinato alla riedificazione della Cappella. Il sig. geom. Walter Cruto ha accettato con entusiasmo di prestare l’opera sua, ne ha fatto il tracciato e ne cura l’esecuzione. L’inverno, mentre i lavori di campagna danno tregua, è il tempo opportuno per la costruzione di questa strada, con l’aiuto gratuito dei volenterosi Piossaschesi. Anche la pineta e tutta la regione montana acquisterà importanza. Nell’anno che ora è cominciato, speriamo di poter anche iniziare la ricostruzione della Cappella. La spesa si prospetta quanto mai grande; ma la nostra fede è ancora più grande; S. Valeriano ci manderà i mezzi necessari. Intanto lanciamo fin d’ora un’idea e un appello. Per la prossima Pasqua abbiamo ideato un Grandioso Banco di Beneficenza pro Cappella S. Valeriano. Il Comitato d’azione si è già messo al lavoro. Piossaschesi, preparate oggetti e regali: domandate e raccogliete fra i vicini e i lontani, perché il Banco riesca con esito sorprendente. Dal gettito di questo Banco piglieremo le mosse per cominciare i lavori della nostra Cappella. Gli oggetti si possono recapitare all’Ufficio parrocchiale e presso i membri del Comitato d’azione. Ora il primo elenco delle offerte che già ci sono pervenute pro Cappella San Valeriano, che ammonta a lire 20.950. sentiti ringraziamenti a tutti con l’augurio che vi siano molti imitatori generosi.

 

Marzo 1947
Cappella di San Valeriano – La Nuova Strada – Banco di Beneficenza.
Piossaschesi, il primo passo verso la riedificazione della Cappella di S. Valeriano è stato compiuto con la costruzione della nuova strada che porta lassù; la quale dovrà servire non solo per la comodità dei devoti, ma per il trasporto dei materiali. Il mattino del 30 dicembre 1946 si dava il primo colpo di piccone, che ne iniziava i lavori. Era la prima squadra di volenterosi, che gratuitamente veniva a prestare la mano d’opera. Succedevano altre squadre nei giorni seguenti, tanto che si può dire che nel giro di un mese, la strada nuova che misura mezzo chilometro, era fatta. Nell’ultimo tratto, che dal colletto o pineta, sale alla Cappella, si incontrarono maggiori difficoltà causa il terreno roccioso. Fu necessario invocare l’aiuto dei minatori della vicina cava di pietra. Con il consenso del Presidente della Provincia, On. Avv. G. Bovetti, e per l’interessamento del geom. Bosco e del sig. Vaschetto, le mine sono state preparate e fatte brillare dal bravo minatore Gontero Michele, così la strada restava aperta. Arriva e finisce in uno spiazzo sufficientemente largo, dal quale si salirà con breve gradinata alla Cappella, dal quale si gode un meraviglioso panorama verso la pianura. Ringrazio vivamente tutti quelli che poco o tanto e in qualsiasi modo si sono prestati: ne conserviamo i nomi, sono 90 della parrocchia di S. Vito e 30 di S. Francesco. Il primato è stato toccato da Roberto Bonetto, che non ha mancato una sola giornata. Un grazie speciale all’Ing. Schaeffer, che, interpellato, subito concesse che la strada passasse attraverso la sua proprietà. Ma soprattutto ringrazio il sig. geometra Walter Cruto, che ha tracciato la strada in modo geniale e ne ha curato la costruzione con costante volontà e generoso impegno, per devozione a S. Valeriano e per il bene del paese, il quale effettivamente trova ora migliorata la regione della pineta. Quello che il passato fascismo, nonostante la strombazzata propaganda per la pineta, non aveva saputo fare, lo ha realizzato ora la devozione di un popolo ad un Santo Protettore di Piossasco. Ecco ciò che la storia non può far a meno di registrare. Ed ora tutte le nostre energie vanno indirizzate al BANCO DI BENEFICIENZA, che si terrà nella prossima festa di Pasqua. Tutti sospirano di veder presto risorta la Cappella di S. Valeriano e chiedono con insistenza quando s’inizierà la costruzione, ora che la strada è fatta. Rispondiamo che l’inizio dei lavori dipende dal Banco di beneficenza. Se i Banco darà un buon incasso, darà pure la prima spinta ad iniziare i lavori. E’ dunque assolutamente necessario che il banco sia grandioso e dia in introito eccezionale. In questo mese di marzo, tutte le nostre forze siano mobilitate a farne la preparazione. Si parli del Banco, si lavori per il Banco, si raccolgano oggetti per il Banco. Gli oggetti si possono recapitare all’ufficio parrocchiale delle due parrocchie; presso la Farmacia Crescio, presso Cartoleria Caselli, presso Drogheria Franchino. Se conoscete Persone, Ditte fuori Piossasco, dalle quali possiate sperare bene, chiedete al Comitato pro Cappella di San Valeriano, che tiene pronte Circolare di propaganda, spedite, mandate con vive raccomandazioni. Piossaschesi all’opera !
Festa di San Valeriano. Come il solito, si celebrerà il lunedì di Pasqua. Sulle rovine dell’antica Cappella erigeremo un altare su cui celebrare la S. Messa alle ore 9,30. Se il concorso di gente l’anno scorso fu straordinario, quest’anno dovrà essere superato. Tutto Piossasco sarà certamente lassù. Rettori della festa sono i signori Merlo Giovanni ed Emilio Macario.

 

Maggio 1947
La festa di San Valeriano. E’ stata celebrata il lunedì di Pasqua, in un’atmosfera d’ardente entusiasmo e in una cornice di grandiosità, mai vista finora. Diversi coefficienti vi hanno contribuito, come l’intervento della Banda musicale del Comune, il cielo splendido con un sole primaverile, invitante ad uscire da casa e a salire verso la montagna, per godere le prime bellezze della primavera. Ma ecco la cronaca precisa. Alle ore 9 era stato dato convegno alla popolazione in piazza San Vito, donde con la Banda in testa partì il corteo. All’imbocco della nuova strada che si doveva inaugurare, la Banda eseguì una suonata per dar tempo alla folla di raggrupparsi; quindi s’iniziò la salita. La nuova strada lunga mezzo chilometro, era letteralmente occupata dall’interminabile teoria di gente, che in fila di tre, di quattro persone, lentamente saliva, commentando il lavoro stradale ben riuscito e comodo. Sul piccolo piazzale, ove termina la strada, guardando a mezzogiorno la larga distesa della pianura in un panorama splendido, la Banda musicale lanciava ancora al paese, al piano e al monte i suoi squilli festanti, eccitando in ogni cuore vibrazioni di gioia. Intanto i Rettori della Festa sigg. Giovanni Merlo ed Emilio Macario, avevano trasportato dalla Chiesa parrocchiale il quadro di San Valeriano, il superstite quadro, che fra le rovine della Cappella bombardata, rimase miracolosamente intatto, e che quindi sarà rimesso nella nuova Cappella. Davanti al quadro, eretto sulle macerie, fu preparato un altare, ove fu celebrata la S. Messa; durante la quale furono cantati mottetti di musica polifonica sacra dalla nostra Scuola maschile di canto. Il Vicario tenne un breve discorso, nel quale accennò alla tradizionale e riconoscente devozione di Piossasco verso San Valeriano. In quel momento se ne dava un’evidente dimostrazione, perché tutto il colle nereggiava di gente: tutto Piossasco era lassù. Fece notare l’unanime volontà della popolazione delle due Parrocchie che si è impegnata nella ricostruzione della Cappella, e che invia offerte; sono cittadini d’ogni categoria che offrono; nessuno vuol restare assente. Il Vicario ha espresso la sua ammirazione e soddisfazione per questa meravigliosa armonia di volontà, ha terminato con la quasi certa speranza che per la festa del prossimo anno, ci sarà già la nuova Cappella. Indice de numero e della generosità dei presenti è la colletta raccolta durante la funzione, che fu di lire undici mila e cinquecento. Per la cronaca dobbiamo aggiungere che anche una macchina ha inaugurato il nuovo tronco di strada. Precisamente l’Aprilia del sig. Candido Biamino. Rettori per la festa del 1948 saranno i sigg. Cesare Lanza di Antonio e Giuseppe Bonino di Lorenzo.
Banco di beneficenza. Anche qui il cronista dovrebbe usare espressioni grandiose per parlare convenientemente del Banco pro Cappella S. Valeriano, perché è riuscito oltre ogni aspettativa. Tutte le famiglie di Piossasco, tutte le Ditte del paese hanno dato oggetti od offerte o l’una cosa e l’altra, tanto che non tutti i regali hanno potuto essere esposti, benché il Banco avesse una lunghezza di otto metri. Il Comitato ringrazia vivamente gli oblatori. Il Banco fu solennemente aperto alle ore 10 del giorno di Pasqua dalla Banda municipale. L’afflusso all’estrazione dei biglietti, fu così straordinaria che al termine della giornata era ormai tutto esaurito. Non era il valore o la vistosità dei regali che attirava la gente, ma il desiderio di fare un’offerta pro Cappella S. Valeriano. Ecco il resoconto che vogliamo sia conosciuto a tutti: dalla vendita dei biglietti lire 199.000; dall’incanto oggetti invenduti lire 35.000; da offerte varie pro Banco lire 36.000. Totale lire 270.000. Dopo quest’esito lusinghiero, il Vicario a nome proprio e in nome del Comitato pro Cappella S. Valeriano, pubblicamente ringrazia, anzitutto la Banda musicale per il servizio prestato; ringrazia la sig.ra Gilda Crescio, che ha assunta la direzione nell’allestimento del Banco, tutti coloro che l’hanno coadiuvata in un lavoro lungo, non facile e noioso. Ringrazia i collettori degli oggetti e anche il corriere (Borgi) e Peretti che gratuitamente hanno trasportato da Torino quanto, persone, ditte e società avevano mandato e disposto per il nostro Banco; (anche il famoso Stok ha inviato qualche cosa da Trieste). Ringrazia i falegnami che hanno impiantato il Banco e coloro che lo hanno vegliato di notte e coloro che hanno dato stoffa e copertoni per coprirlo e addobbarlo; tutti, tutti. Questo primo indiscutibile successo dispone e sprona a preparare un altro nel prossimo anno per la stessa festa. Evviva S. Valeriano !
Altra lista d’Offerte Pro Cappella S. Valeriano. Sono arrivate lire 30.330, il sig. Giovanni Zoppetto di Vito ha offerto alcuni tubi di cemento per i ponti della nuova strada; il sig. Biamino Candido ha messo a disposizione mille mattoni per la nuova Cappella. A tutti il più vivo ringraziamento del Vicario, che sugli Oblatori invoca la ricompensa Divina, per intercessione di San Valeriano.

 

Luglio 1947
Cappella di S. Valeriano. Si avvicina il giorno dell’inizio dei lavori. Tutte le Ditte edili di Piossasco, convocare dal Vicario, già si sono radunate e hanno convenuto rilavorare di comune accordo, a prezzi speciali, per avere tutte il piacere e l’onore di aver prestata la propria opera per la costruzione della nuova Cappella. Intanto c’è un lavoro di sgombro e preparatorio da fare attorno alle fondamenta e sul piazzale, dove avrà condotto il materiale. A questo fine si fa caloroso invito ai volontari di trovarsi lassù sul colle S. Valeriano, lunedì mattina 18 agosto prossimo. Da giorno in poi si fa viva raccomandazione a tutti i Piossaschesi di volersi prestare per condurre su sabbia, mattoni, calce ed altro. Appena vi sarà sufficiente materiale, subito si darà inizio ai lavori da parte dei muratori. Per S. Valeriano, pronti dunque all’appello, pronti al lavoro!
Offerte. A tutti un vivo ringraziamento e una preghiera a San Valeriano per le offerte ricevute di lire 21.550.

 

Novembre 1947
Cappella di San Valeriano. Tutti siamo impazienti di vederne la ricostruzione. Si sperava d’iniziare i lavori in questi mesi dell’autunno; ma è impossibile per tanti motivo, perciò è giocoforza rimandarli alla prossima primavera. Gli acquazzoni della fine di settembre hanno rovinato assai la strada, di modo che non è possibile fare trasporti di materiale senza rimetterla un po’ a posto. Questa sistemazione la volgiamo fare in questo mese di novembre, per poi subito iniziare le condotte di sabbia, che si dovranno fare prima della cattiva stagione. Avvisi al riguardo saranno dati dal Vicario in chiesa. Vogliate prestarvi come per il passato, con buona volontà e generosità. Acquisterete meriti presso Dio e S. Valeriano, ma vi farete anche onore presso le generazioni future del paese. Ecco le offerte, che ammontano a lire 13.300.

 

Gennaio 1948
Per la Cappella di S. Valeriano, dobbiamo sempre fare i conti col tempo, che sovente ci fa dei dispetti. Se non cadeva tanto presto la neve, i nostri progetti non sarebbero falliti. Comunque, in questo mese certamente si darà una aggiustatine alla strada, che fu rovinata dalle piogge, e appena possibile si faranno le condotte di sabbia. Si tratta di dare l’avvio alla cosa, e poi andrà avanti sicuramente. Per la prossima Pasqua vi sarà di nuovo il Banco di Beneficenza. Pregate fin d’ora.

 

Marzo 1948
Cappella di San Valeriano. Carissimi parrocchiani, ho affermato pubblicamente che il 1948 sarà l’anno che vedrà ricostruita la cappella di S. Valeriano. Ho azzardato quest’affermazione fidandomi della collaborazione vostra e di tutti i Piossaschesi; i quali sospirano il momento di dare a S. Valeriano degna riparazione per l’insulto che ci fecero i tedeschi, cannoneggiando e abbattendo la sua Cappella. Questo momento deve venire al più presto. Pertanto per la prossima festa del lunedì di Pasqua speriamo di vedere i muri ad una buona altezza, nell’annata, prima dell’inverno, abbiamo fiducia di poter mettere il tetto alla nuova Cappella. Pertanto mi rivolgo e mi raccomando a tutti, perché siano fatte a tempo le condotte del materiale (specialmente della sabbia) affinché i muratori non abbiano ad interrompere i lavori. Occorre intanto continuare la raccolta dei fondi, perché dati i momenti, le spese della ricostruzione saranno forti. Tengo attualmente a disposizione in cassa, la somma di lire 400 mila; cifra appena sufficiente per l’inizio dei lavori. Ecco perciò la necessità di preparare un altro Banco di Beneficenza in occasione delle feste pasquali. Quello dell’anno passato ha dato un magnifico incasso, che vorrei si ripetesse quest’anno. Perciò ho formato di nuovo un Comitato d’azione, ma su più ampie basi, più allargato, perché la sua azione sia più efficace. Sono rappresentate tutte due le Parrocchie di Piossasco; ho invitato a farvi parte le Maestre del Paese, consapevole della loro influenza e attività. Questo Comitato è già stato più volte radunato per consultazioni, onde impostare il lavoro. Il primo lavoro è stato la compilazione di una circolare per il Banco di beneficenza, la quale fu già divulgata in Piossasco e fuori. Ora un altro lavoro gravoso, e impellente s’impone, ed è la raccolta dei doni per il Banco. Anche quest’anno credo che non si sarà famiglia che vorrà stare assente, e non preparare qualcosa per il Banco. Affrettatevi dunque. Di più fatevi propagandisti presso amici, conoscenti, ditte, che sono fuori Piossasco. Si sappia che si accettano offerte in denaro da chi non può dare oggetti e doni. Siamo dunque tutti mobilitati per una santa impresa, che deve avere un glorioso successo per amore e onore di S. Valeriano. Voglia il nostro Santo benedire i nostri sforzi.
La Festa di San Valeriano, avrà luogo Lunedì di Pasqua (29 marzo) con la Messa cantata alle ore nove. Il Banco di Beneficenza si aprirà Domenica di Pasqua alle ore 10. Si aprirà lunedì alla stessa ora. Sono Rettori della Festa i sigg. Cesare Lanza di Antonio e Giuseppe Bonino di Lorenzo.

 

Maggio 1948
Parrocchiani, Piossaschesi e devoti di San Valeriano. Con nuovo e straordinario entusiasmo abbiamo celebrato quest’anno la festa di S. Valeriano, né avevamo ben ragione. Tutto Piossasco con la Banda municipale in testa, era salito lassù, sul colle. Non più sulle macerie della vecchia Cappella avete ascoltata la S. Messa; ma dentro e attorno alla nuova Cappella, che ha già i suoi muri alti fino al tetto. Tutti siamo stati ben impressionati della nuova costruzione, la quale nella sua ossatura lascia già capire che sarà una bella, grandiosa e artistica Cappella. Tutti si sono meravigliati che in così poco tempo si fosse fatto tanto lavoro. Di fatti i lavori si sono iniziati il giorno 2 marzo, ed il 27 dello stesso mese, i muri avevano già raggiunta la massima altezza. I muratori e i manovali sono partiti con volontà risoluta di ultimare i lavori per il lunedì di Pasqua. Lavoravano nove ore il giorno e senza perdere tempo; lavoravano a tariffa ridotta, per dare così il loro contributo alla Cappella. Intanto mettevano nell’affanno il sottoscritto, il quale doveva pensare a non lasciar mancare il materiale. Quindi sono corso ripetutamente a bussare alla porta di tutte le case, ove sapevo esserci dei cavalli, invitando a venir fare delle condotte. Se volessi fare un elenco dovrei mettere in prima fila, i Peretti della cascina del Priore, poi quelli della Palazzina, dell’Airale, della Farnesa; poi dalla Farnesa saltare al Campetto, a San Bernardino, alla Cappella, al Marchile; dal Marchile ai Lupi; dai Lupi alla Pavona, ai Brentatori. Tutti i miei Parrocchiani che avevano un cavallo, si sono prestati per i trasporti. L’elenco sarebbe ancora più lungo se io volessi ricordare tutte le famiglie che dalla Chisola hanno condotto sabbia e ghiaia nei luoghi prestabiliti. Ma ho voluto che l’onore di collaborare per la cappella di San Valeriano fosse condiviso anche dai parrocchiani di San Francesco. Anche da loro ho trovato molta corrispondenza. Ho visto intervenire i fratelli Ruffinatto con il camino; ho visto col carro non solamente quelli della Borgata, ma anche quelli delle cascine più lontane, come il Duis, Gambarana, Tetti Scaglia. A tutti ripeto il mio vivo ringraziamento; a tutti il plauso del paese, per il valido contributo recato. E’ bello, incoraggiante vederci così unanimi e uniti in un’opera che farà onore a Piossasco. La Cappella non è che incominciata, sarebbe il lavoro più difficile e importante sia stato fatto. Ora è urgente e necessario metterle il tetto. Ebbene noi in questo mese la copriremo. Il tetto sarà di lastre di pietre, che la Ditta ci darà fino alla Cadorina. Di là il trasporto verrà dai cavalli. Ecco un altro lavoro, quindi invocherò di nuovo l’aiuto di chi possiede cavalli. Messo il tetto, potremo tirare il fiato un po’ lungo e riposare fino al prossimo anno. Ma voi mi domanderete: i mezzi ci sono? Le spese fatte? Ebbene vi posso rispondere che le spese sono già tutte pagate. Ecco la distinta: per i muratori e manovali lire 362.300. Per calce, cemento, mattoni, provviste varie lire 141.480. Totale lire 503.780. Come potete costatare abbiamo toccato il mezzo milione, e i fondi che c’erano se ne sono andati, anzi non ce ne sono stati a sufficienza. Ma ecco che già se ne sono formati dei nuovi con il
Banco di Beneficenza. Anche a proposito de Banco devo ringraziare Parrocchiani, Piossaschesi e Devoti di S. Valeriano, i quali hanno inviato doni e offerte, in modo che il Banco è riuscito grandioso e ha dato un incasso lordo di lire 256 mila, comprese le oblazioni varie e l’incanto degli oggetti rimasti. Qui dovrei fare nomi e ringraziare particolarmente quelli del Comitato pro Banco, quelli che hanno lavorato per preparare il Banco, quelli che hanno servito al Banco nei giorni di Pasqua e lunedì seguente. Quanto lavoro si è fatto, ma senza il minimo incidente, tutti protesi volenterosamente nel successo che non è mancato. “Deo Gratis”. Mettere il tetto alla Cappella è una necessità, per riparare i muri dalle intemperie; ma è anche certo che per ora non ci sono tutti i fondi occorrenti, ecco la convenienza di una Festa Votiva, la quale servirà per inaugurare il tetto e per raccogliere offerte. Anche i Rettori ci tengono alla festa. Pensate che il Lunedì di Pasqua hanno raccolto di colletta la bella cifra di lire 24.600, quindi speravano in un bis. Pertanto la festa si potrà fare domenica 4 luglio, con la Messa alle ore 9. Sarà una festa votiva e commemorativa del bombardamento della Cappella, avvenuto nel mese di luglio 1944. Probabilmente vi sarà lassù alla Cappella qualche incanto straordinario per facilitare la raccolta di fondi. Ai Parrocchiani, ai Piossaschesi, ai Devoti di San Valeriano lancio l’invito per questa seconda festa, mettere su tutti la celeste protezione del Santo.

 

Luglio 1948
Cappella di San Valeriano. La festa pubblicata per il 4 luglio è sospesa fino a data da stabilirsi, il motivo è perché il tempo piovoso ci ha impedito di compiere i lavori che erano in programma, in pratica il tetto della cappella. Il legname e le lastre di pietra erano pronti; ma non sono potuto essere trasportati su a causa della prolungata pioggia. Appena i lavori di campagna avranno una breve sosta, n’approfitteremo per invitare i proprietari di cavalli a fare le condotte necessarie. Sarà l’affare di due o tre giorni, non di più; speriamo che questo si possa fare nel corrente mese di luglio. Quindi la festa votiva già programmata, è rimandata a quando la Cappella avrà già il tetto. Con piacere notiamo che le offerte pro Cappella continuano; ne diamo qui un elenco, mentre preghiamo di segnalarci liberamente quegli errori involontari che venissero osservati. Registriamo la bella cifra di lire 34.850, da oblatori comuni che offrirono per una grazia particolare, come la nascita di un figlio, o in ricordo delle loro nozze. Gruppi come l’Associazione giovani San Vito, la Cassa di Risparmio di Piossasco, come l’onorevole Giuseppe Pella ministri del Tesoro di Roma. A tutti i più vivi ringraziamenti.

 

Settembre 1948
Cappella S. Valeriano. Parrocchiani, Piossaschesi. Alzando lo sguardo, anche dalle vostre case potete osservare, che la nuova Cappella di S. Valeriano ha messo il … cappello. E’ un tetto robusto di lastre di pietra delle cave di Luserna. Nella settimana 25-31 luglio scorso è stato collocato a posto il legname, che nella settimana dell’otto al 15 agosto è stato ricoperto delle pesanti lose. Operai specializzati, venuti da Bibiana di Pinerolo, coadiuvati dai capomastri Borgi Clemente e figlio Teodoro, hanno compiuto felicemente un lavoro pesante e difficile. La Cappella è dunque coperta, l’ossatura è ultimata, la parte più importante, più necessaria, più costosa è fatta. Ora abbiamo bisogno di un respiro e assai lungo, per dare un po’ d’ossigeno alla cassa che è … completamente vuota, e per dare respiro alle generose famiglie che hanno volenterosamente contribuito al trasporto del materiale. I loro nomi meriterebbero di essere ricordati non su questi fogli di carta, ma su lapide di pietra. Da queste colonne rinnovo il mio vivo ringraziamento. Per intanto ho pensato di celebrare lassù una finzione di ringraziamento e di collaudo dei lavori. Sarà una festa votiva, che si farà domenica 5 settembre corrente, con Messa alle ore 9. Dopo la funzione avverrà sul piazzale della Cappella un incanto speciale di materiale mangiabile e bevibile, il quale potrà essere consumato sul posto a colazione o al pranzo al sacco (salami, formaggio, frutta, salumi, pagnotte di pane, bottiglie). Chi intende offrire pro Incanto, può inviare all’ufficio parrocchiale, oppure semplicemente segnalare quello che sarà portato all’ultimo momento, perché se ne tenga l’elenco. Tutti dunque a San Valeriano in tal giorno! La Cappella ha ora bisogno di essere chiusa al più presto. Le finestre sono molte; ma a Piossasco i falegnami sono anche numerosi. Da qualche tempo alcuni di loro mi avevano assicurato personalmente la loro collaborazione gratuita. Ai falegnami dunque rivolgo un caloroso appello. Intanto ho già il piacere di additare l’esempio del sig. Francese, il quale si è offerto di fare la porta centrale dell’ingresso, che sarà robusta e artistica. Grazie. Occorreranno anche inferiate. Anche per questo lancio un appello a chi può. Nutro piena fiducia che gli appelli saranno ben accolti, e la Cappella S. Valeriano si andrà a poco a poco completando e abbellendo.

 

Ottobre 1948
Cappella S. Valeriano. L’annunziata festa che si doveva fare in settembre per inaugurare i lavori compiuti finora, non si è potuta celebrare a causa de il cattivo tempo. Rincresce, anche per l’incanto, che era in programma. Allo scopo di rifornire la cassa che è vuotissima. Ma la provvidenza ha disposto diversamente, ha cioè disposto che la Compagnia filodrammatica, aderente all’ACLI di Piossasco, accettasse l’invito pro Cappella S. Valeriano una recita nel salone dell’Asilo S. Vito, recita artisticamente ben riuscita. Negli intermezzi il sig. Nino Fornatto con la sua nota comicità tenne brillantemente un incanto di oggetti offerti dalla popolazione, il quale poteva dare un maggior incasso, se il pubblico fosse stato più numeroso. Il Vicario intanto ha radunato ancor una volta il Comitato pro Cappella per esporre la situazione di cassa e per avere consigli sul da farsi. I debiti attualmente si aggirano sulle lire 200.000. Come si pagheranno? Col Banco di Beneficenza che si terrà nella prossima primavera. E’ dunque necessario pensarci per tempo e fare in modo che riesca grandioso. Sarà forse l’ultimo. Quindi fin d’ora potete inviare oggetti all’ufficio parrocchiale. Qualcuno ha suggerito di chiedere al Comune di Piossasco un contributo. Trattandosi di un’opera pubblica a bene della popolazione e ad onore del Paese, il Comune non dovrebbe rifiutarsi. L’idea è buona. Prepareremo la supplica al Consiglio Comunale. Intanto registriamo lire 10.875, offerte da oblatori.

 

Gennaio 1949
Cappella di San Valeriano. Novità?… Se ne stanno preparando, nonostante i debiti da pagare. Si pensa e si spera, che per la prossima festa di San Valeriano, sia costruito il portico attorno alla Cappella e siano apposte le porte e le finestre. Per questi lavori verrà di nuovo chiesto l’aiuto di persone di buona volontà per il trasporto del materiale e per la manovalanza. Intanto è intenzione di preparare nuovamente il banco di beneficenza per le feste di Pasqua. Sarà forse l’ultima volta che si fa. E’ bene dunque fare uno forzo da parte di tutti, perché riesca grandioso come per il passato. Fin d’ora si possono portare oggetti all’ufficio parrocchiale, e inviare offerte. Quanto prima si radunerà il Comitato per coadiuvare il signor Vicario nella difficile e lunga impresa. Nessuno si scoraggi, ma avanti unanimi, per l’onore del paese e per la gloria di S. Valeriano.

 

Maggio 1949
Cappella S. Valeriano. Lunedì 18 aprile scorso, celebrando l’annuale festa di S. Valeriano abbiamo inaugurato gli ultimi lavori della nostra Cappella. Essi consistono nel caratteristico portico, che corre sulla facciata e lungo il fianco prospiciente, il paese. Bello e maestoso soprattutto l’atrio davanti la porta d’entrata alla Cappella. Questi lavori furono eseguiti dai capomastri Borgi Clemente e Figlio Teodoro, con l’aiuto e l’impiego d’alcuni operai disoccupati. Per il trasporto del materiale hanno pensato alcuni parrocchiani volonterosi della Cappella, dei Brentatori e dei cascinali attorno alla cascina del Priore con in prima linea la famiglia Peretti. Ora l’ossatura della Cappella è completa; ed era la parte più difficile e costosa, ed è riuscita bene, di generale gradimento; nessuno può lamentare che le offerte non siano state ben impiegate. Per l’avvenire bisognerà pensare alle porte, alle finestre ed all’altare; queste sono le cose più urgenti. Per venire incontro alle gravi spese, anche quest’anno fu preparata una vendita di beneficenza, consistente in un cosiddetto Pozzo di S. Patrizio; anzi in verità, due erano i pozzi, dai quali si estraevano gli oggetti e le sorprese. La novità della cosa ha vivamente interessato ed attirato la gente, in modo che nella serata del primo giorno, i due pozzi erano già… asciutti. L’incasso ha superato le 100.000 lire. Il successo è stato coronato da un incanto d’oggetti più preziosi ed attraenti. Fra questi vi fu una bicicletta, donata dai fratelli Lazzeris, ai quali mando da queste colonne uno speciale ringraziamento. In un prossimo Bollettino darò un resoconto preciso della situazione finanziaria della Cappella di S. Valeriano. Un pubblico e meritato grazie esprimo a tutte quelle persone che si sono occupate per la felice riuscita della vendita; un vivissimo e grande ringraziamento a tutti gli innumerevoli benefattori della Cappella di S. Valeriano, sui quali invoco la protezione del Santo. Invece vorrei dire, se fosse possibile tutta la mia soddisfazione per la solenne riuscita della Festa del Lunedì di Pasqua. Una folla imponente salì lassù sul colle, richiamata dalla Banda musicale di Piossasco, la quale alle ore 9 partiva in testa al corteo da piazza S. Vito, riempiendo l’aria primaverile della mattinata con le sue festose suonate. Alle ore 9,30 fu celebrata la S. Messa, durante la quale i nostri cantori eseguirono musica scelta polifonica. Ho parlato alla popolazione che riempiva e attorniava la Cappella, ma non tutti hanno potuto sentirmi; sarebbe stato opportuno un altoparlante. La colletta fatta dai sigg. Rettori ha fruttato oltre 18 mila lire. Ecco un elenco d’offerte già pervenute prima della festa che ammonta a lire 34.600. A queste offerte si aggiungano quelle varie e anonime, raccolte invece dei doni per la vendita di Beneficenza, che fanno parte dell’incasso totale della vendita. A tutti ed a ciascuno esprimo il mio più sentito grazie, mentre prego mi siano segnalati eventuali ed involontari sbagli.

 

Luglio 1949
Pro Cappella S. Valeriano. Ci sono state consegnate lire 8.000 quale provento netto di una serata teatrale pro Cappella S. Valeriano. La serata fu data giovedì dell’Ascensione, nel salone dell’Asilo S. Vito, con l’esecuzione dell’operetta “Marco il Pescatore”, in due atti, seguita da una romanza, cantata dal baritono sig. G. Gajdo. Gli attori cantanti, accompagnati al piano dalla sig.na Brunicardi, hanno riscosso meritati applausi dal numeroso pubblico, che apprezzò la grazia del canto e la naturalezza della scena. Ringraziamo attori e organizzatori della bella serata per la generosa offerta e auspichiamo… altre serate benefiche.

 

Febbraio 1950
Poiché si avvicina il giorno della festa, è bene parlare della Cappella di S. Valeriano. Cosa si sarà quest’anno di nuovo? Quest’anno bisognerà soprattutto pensare a pagare i debiti che ancora ci sono. E’ quindi necessario assicurare delle entrate. Provvederemo anche quest’anno per Pasqua, se non ad un Banco do beneficenza, almeno ad un Pozzo di S. Patrizio o ad una pesca a sorprese. Le offerte non mancano, sebbene arrivino a goccia a goccia. Sarete certamente desiderosi di conoscere la situazione della cassa della Cappella di S. Valeriano. Ed io la espongo in breve, nel quadro delle Entrate e delle Uscite. Dal 1944, cioè da quando s’iniziò la raccolta d’offerte per la costruzione della Cappella a tutt’oggi, entrarono in cassa un milione ottomilacinquanta lire (1.008.050), vi furono spese per un milione centonovantatremilasettecentocinquantotto lire (1.193.758). Vi è dunque un debito di lire 185.708. Non c’è da allarmarsi, ma neppure è prudenza aggravare la situazione. Pertanto quest’anno ci limiteremo a mettere a posto porte e finestre, con la prospettiva di fare tutto o quasi gratis, per la generosità dei falegnami e dei fabbri di Piossasco, che da qualche tempo hanno promesso il loro contributo. Ecco intanto un totale d’offerte non ancora pubblicate, sebbene alcune siano arrivate da molto tempo, che ammonta a lire 30.400. In caso che si osservassero sbagli involontari si prega di avvisare.

 

Aprile 1950
Lunedì 3 aprile, Festa di S. Valeriano. Tutti saliremo a rivedere l’artistica Cappella, che attende d’essere ancora ultimata. Quest’anno sarà un anno come di piccola sosta per prepararci ad uno sbalzo, che ci porterà presto all’ultimazione dei lavori, per i quali occorrono ancora somme non indifferenti. Le offerte che di raccoglieranno nel giorno della festa saranno certamente generose come sempre, ad esse si uniranno quelle provenienti da diverse lotterie che si faranno quest’anno. Alle ore 9 si partirà dalla Parrocchia, la Messa verrà cantata nella Cappella alle ore 9,30. Rettori della festa i sigg. Libero Lanza e Giacomo Gorrea.

 

Giugno 1950
Festa di San Valeriano, riuscitissima, celebrata il lunedì di Pasqua. In una mattinata splendida, una folla straordinaria di Piossaschesi è salita su il colle, richiamata anche dalle festose note della Banda musicale del Comune. Tutti con piacere hanno riveduto la risorta e bella Cappella, ricercavano in essa qualche novità, trovarono di fatti le nuove porte e le nuove finestre. La grandiosa porta d’ingresso è opera del falegname sig. Francese, che la offerse a ricordo e un suffragio della sua consorte defunta. La robusta porta della sacrestia è opera e dono dei fratelli artigiani Eraldo e Pierino Lovera. Per assistere alla S. Messa, la gente gremiva l’interno della Cappella, che è assai vasta; ma quelli che stavano fuori erano assai più numerosi. La colletta raccolta ha superato le 22 mila lire. Dopo che tutti ebbero assistito religiosamente alla funzione, si sparsero a gruppi per il colle e per la pineta a consumare allegramente il pranzo al sacco.
Erano Rettori della festa i sigg. Libero Lanza e Giacomo Gorrea, ai quali succedono per il 1951 i sigg. Albino Rosso e Luigi Gorrea.

 

Ottobre 1950
In memoria del Dott. Crescio. Il dott. Attilio Crescio, da tanti anni farmacista del nostro paese (classica figura di farmacista), non è più. Proprio quest’anno aveva lasciata la farmacia per ritirarsi a godere il suo meritato riposo; ed invece, contro le previsioni, la sua salute peggiorò repentinamente. Fu per alcuni giorni all’ospedale Mauriziano, per sottoporsi a visite ed esami, e quando stava per ritornare a Piossasco, per improvviso collasso, mancava fra le braccia della sua signora. Era il 26 agosto, non aveva ancora 70 anni. Trasportato a casa sua, ebbe in Piossasco solenni funerali. Vi partecipò anche la nostra parrocchia con il clero, le Compagnie religiose e l’Asilo. La popolazione, gli rese unanimi onori, perché tutti conoscevano il grande e generoso cuore del dott. Crescio, pronto ad aiutare, pronto ad incoraggiare ogni iniziativa a bene delle famiglie e del paese. Ricordiamo la sua devozione a San Valeriano e a San Giorgio: non mancava nelle feste annuali di salire alle due Cappelle. Ricordiamo come incoraggiava con l’esempio e con la parola le iniziative per la ricostruzione della Cappella di S. Valeriano. Ricordiamo speciali riguardi che egli ebbe per il nostro Asilo S. Vito. Se era affezionato al suo Piossasco, godeva in modo speciale quando poteva salire a S. Vito a respirare aria più balsamica e contemplare le bellezze della natura fra gli avanzi e i ricordi dell’arte antica. La Madonnina della fontana della Guraià lo avrà protetto e lo avrà ricompensato delle gentili cure che il dott. Crescio ebbe per farle onore. Alla signora, ai figli e a tutti i parenti, rinnoviamo sentite condoglianze.

 

Gennaio 1951
Parrocchiani Carissimi. L’inizio di un nuovo anno suscita in noi tre sentimenti: il primo è di ringraziamento a Dio “Te Deum laudamus”, perché ci ha mantenuto in vita. Molti cominciarono con noi il 195° e non lo hanno più finito. Il secondo sentimento è di propiziazione “miserere mei, Deus”. Domandiamo perdono a Dio, se non lo abbiamo servito com’era nostro dovere, se abbiamo peccato, nell’anno trascorso. Il terzo è un sentimento di fiducia, di speranza “Veni Creator Spiritus”; che il nuovo anno sia più fortunato e più felice di quelli passati; sia soprattutto più ricco di meriti per il cielo, perché il tempo passa e la morte viene, solamente le opere buone ci seguiranno oltre la tomba. Questo Bollettino v’inviterà a compiere opere buone: ogni mese ve ne suggerirà. Fin da questo primo mese dell’anno vi vuol parlare della Cappella di S. Valeriano. Quest’anno bisognerà tentare di finirla. Ho fatto le pratiche per avere un sussidio dal Genio Civile, per i danni di guerra. Ma non ebbi alcuna risposta. Quindi tocca proprio a noi Piossaschesi fare lo sforzo che è ancora necessario, perché la Cappella sia ultimata. La cosa più urgente che occorre è l’altare, lo vogliamo di marmo, degno della bella Cappella, e speriamo di poterlo inaugurare nella prossima primavera. La spesa sarà non indifferente, perciò decidiamo di fare un Banco di Beneficenza. Fin d’ora pensate a preparare gli oggetti, molti oggetti, affinché i Banco riesca grandioso e superi nell’incasso quelli che abbiamo fatto altre volte. Agli oggetti so devono aggiungere offerte in denaro. Pertanto mi è stata suggerita una bela idea, che senz’altro accetto, ed è questa, di far pervenire ad ogni famiglia di Piossasco una BUSTA, nella quale la famiglia includerà la sua libera offerta, e quindi rimanderà la busta a me o al Comitato prima della festa di S. Valeriano. Ecco dunque un’opera buona da compiere, questa di cooperare, perché la Cappella di S. Valeriano sia ultimata preso e bene. Un’altra Cappella è sorta nel territorio della parrocchia ed è riuscita bella e carina, come avete potuto vedere, ed è la Cappella della Consolata alla frazione Lupi. Questa Cappella è stata terminata in brevissimo tempo, data la gran buona volontà dei parrocchiani del luogo. Ormai non le manca più nulla; ha già persino il suo campanile con la relativa campanella. Rimane solo da pagare un debituccio di trenta mila lire. Ecco un’altra opera buona da compiere; fare offerte in onore e per amore della Madonna Consolata per la Cappella dei Lupi. Quest’anno nuovo ci porta ancora il problema di una terza Cappella, la Cappella del Marchile. La Cappella è gravemente pericolante, tanto che non è più prudente celebrare la Messa. Ma il Marchile, che è una frazione tanto importante e la più numerosa della parrocchia, non si può lasciare senza Cappella. E’ allora quale soluzione si darà al problema? La Madonna Immacolata, cui è dedicata la Cappella, interverrà e se sarà necessario farà anche dei miracoli. Restiamo nell’attesa.

 

Febbraio 1951
Carissimi Parrocchiani, in questo mese di febbraio, vi viene incontro la S. Quaresima, lunga magra e stecchita, con il capo coperto di cenere, e un pizzico lo pone anche sulla nostra fronte, richiamandovi al pensiero della morte: Memento Homo…Quando vi troverete alle porte dell’eternità, che cosa vi piacerebbe aver fatto? Aver ballato, aver partecipato a veglie danzanti, aver assistito a cinema proibiti, a divertimenti illeciti? In punto di morte dovranno sentire rimorsi ed agitazioni di coscienza specialmente quelli che si sono fatti portatori, hanno favorito i divertimenti illeciti e pericolosi, al pensiero di tanti peccati, che per loro si sono commessi e forse si sono rovinate per sempre le anime. Passate la Quaresima secondo le direttive della S. Madre Chiesa, in altre parole nello spirito di penitenza, aumentando le vostre preghiere e facendo opere buone. Per il mondo traviato e agitato, chiedendo perdono, riparate ed invocate la pace: Agnus dei qui tollis peccta mundi, miserere nobis… dona nobis pacem… Ogni venerdì di Quaresima fate il Pio esercizio della “Via Crucis” o in chiesa, la sera a notte, o anche a casa vostra con l’aiuto di qualche libro di devozione. In questo mese celebreremo una festa che è tanto cara a tutti i Piossaschesi, ed è quella della Madonna delle Grazie al Prarosto. Si celebra, ogni anno l’ultimo giorno di carnevale, che quest’anno capita il 6 febbraio. Alle nove vi sarà la Messa cantata nella devota Cappella e alle ore 16 vi sarà il Rosario e la benedizione in parrocchia. La Cappella resterà tutto il giorno aperta per la comodità dei visitatori. Rettori: Ottorino Levizzari ed Emanuele Germena. In questo mese ancora ci attende un importante lavoro, che è quello di pensare seriamente a preparare il Banco di Beneficenza pro cappella di San Valeriano, distribuite tutte le buste a tutte le famiglie di Piossasco per la raccolta delle offerte. Si raduneranno i muratori per decidere sui lavori da farsi: ci sarà da erigere l’altare di marmo, che è già in lavorazione a Torino; forse si farà anche il pavimento nuovo. Se le previsioni del Banco sono ottimiste, si potranno eseguire maggiori opere. Ci sarà bisogno di volenterosi che si prestino per condurre sabbia, calce e altro materiale. Come per il passato, spero nella collaborazione di tutti i Piossaschesi. Su tutti invoco il patrocinio di S. Valeriano. Il Vicario.

 

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Maria Teresa Pasquero Andruetto