Il trenino
Torino - Orbassano - Giaveno - Piossasco
Progetto della nuova stazione di Trana 17 luglio 1936
Progetto della nuova stazione di Trana 17 luglio 1936
6 luglio 1937 XV°
Ill.mo Sig. Podestà del Comune di Trana
Messa in tensione della linea Orbassano-Giaveno
Con riferimento alla elettrificazione in corso della linea Orbassano-Giaveno
ci pregiamo comunicare che dal giorno 12 luglio tale tratto potrà essere
messo sotto tensione.
La linea in oggetto e a corrente continua con 1200 volt. ed è quindi
pericoloso il contatto diretto o indiretto con la linea stessa.
Questa Società ha preso tutti i provvedimenti tecnici necessari di
sua competenza per evitare disgrazie, ma comunque ritiene doveroso informare
la S.V. di quanto sopra per quelle comunicazioni che Ella vorrà fare
ai propri amministrati.
Fatti affiggere n. 10 avvisi al pubblico.
Comune di Trana
Domenica 1 agosto 1937 XV° alle ore 9,45 con l’intervento di S.E.
il Prefetto di Torino, del Segretario Federale, del Podestà di Torino
e di un alto Funzionario del Ministero delle comunicazioni e delle Autorità
locali, verrà inaugurata la linea tramviaria elettrificata Orbassano-Trana-Giaveno.
Pregiomi invitare la S.V. Reverendissima a voler intervenire all’inaugurazione.
Saluti Fascisti il Podestà
Fascio di combattimento di Trana
15 luglio 1937- XV
Oggetto: elettrificazione tramvia
Ai Camerati rivestiti d'incarichi
Domenica mattina 1 agosto p/v, con la partecipazione di S.E. il Prefetto,
del Segretario Generale, del Pdestà di Torino e un rappresentante del
Ministero delle Comunicazioni, verrà inaugurato il tronco ferroviario
Orbassano-Giaveno.
Dato che il treno inaugurale si fermerà in Trana 15 minuti circa, è
necessario che tutta indistintamente la Popolazione, inquadrata o meno nel
Partito o nelle sue varie Organizzazioni, si raduni lungo il tratto “nuova
sottostazione ristorante del Castello” onde esternare alle precitate
Autorità il giubilo dei Tranesi per l’avvenuta realizzazione
dell’importantissimo, annoso problema Cittadino.
Voglia pertanto la S.V. predisporre sin d’ora per una adeguata efficace
propaganda, e per l’ammassamento dei Suoi organizzati per ore 9,45 del
giorno stesso.
Confidando nella Sua considerazione, invio cordiali saluti fascisti.
Archivio Comune Trana
ff. 371 8-ferrovie tranvie 1908-1950
3 luglio 1881
L'inaugurazione di una nuova tranvia
La tranvia Torino-Orbassano
Ieri abbiamo avuto l'inaugurazione di una nuova tranvia;
quella che da Torino per Beinasco riesce ad Orbassano.
I nostri lettori devono ricordarsi le lunghe discussioni che nella «stampa
nei Consigli» comunale e specialmente provinciale ha dato luogo la
costruzione di questa e di altre tranvie per i paesi circostanti.
Stavano di fronte la ferrovia a scartamento ridotto e la tranvia: quella
aveva per se quasi un diritto di precedenza cronologica, questa tutta la
preferenza che si merita un mezzo di locomozione il più semplice,
il più spicciativo, il più democratico che finora si sia immaginato.
Noi, se ne ricorderanno i nostri lettori, stavamo per la tranvia. I fautori
dell'uno o dell'altro sistema combatterono a lungo, combatterono con tutti
i mezzi che loro si presentarono; quei della ferrovia, prima di cedere il
campo, tentarono ogni prova.
Alla fine vinse la tranvia. E a questa vittoria che ieri fummo chiamati
a solennizzare ad Orbassano.
Sabato a mezzanotte si poneva l'ultimo regolo, la linea non era ancora collaudata,
e ieri la piccola vaporiera Kraus trascinava giù trionfalmente tre
grandi carrozzoni con oltre un centinaio di persone tra autorità
ed invitati.
Il luogo di convegno per la partenza era stato fissato in via Sacchi, innanzi
all’Hotel Turin; l'ora era per le 10.30.
Due treni sono allestiti: il primo, a tre eleganti carrozzoni chiusi del
nostro bravissimo industriale Locati, e tutto riservato per servizio privato;
Il secondo è composto di tre vetture scoperte, che, duole il dirlo,
sono di fabbrica belga, ma hanno poco a vantare su quello di fabbrica nazionale.
Una di queste tre giardiniere e destinata ancora a servizio privato, le
altre due sono pel pubblico, e, come facilmente si può capire, sono
prese d'assalto.
La tranvia percorre un breve tratto di via Sacchi, poi piega a destra, passa
entro un nuovo cantiere in costruzione destinato a magazzino e a deposito
dei carrozzoni e delle piccole vaporiere della tranvia Corti, Indi lasciata
a sinistra la villa Rignon, e a destra la nuova piazza d'Armi, attraversa
iI borgo della Crocetta, e per la barriera di Orbassano, mette alla via
che conduce a Beinasco e Orbassano percorrendo un tratto di circa 14 chilometri.
La linea di tranvia e posata sul margine destro della strada provinciale
che serpeggia in mezzo a campi e prati; poche cascine sono qua e la in quell'ampia
distesa di terreni coltivati e ubertosi; qualche villa, qualche castello
interrompe appena la monotonia della strada La piccola vaporiera corre veloce;
la strada pure ben costrutta; nessun sobbalzo, nessuna scossa si è
risentita durante iI viaggio.
In mezzora si è giunti a Beinasco, prima stazione che s'incontra
sulla linea.
A Beinasco si è ricevuti al suono della marcia Reale dalle autorità
del luogo e si fa una breve sosta per essere serviti di eccellente vino
bianco, sotto uno tenda appositamente costrutta.
Si risale, e un quarto d'ora da Beinasco cominciano a spuntare le antenne
e i pennoni della villa Marone e le prime bandiere di Orbassano.
Ad Orbassano tutta la popolazione si riversava nella via ed accoglieva (alle
11.30) con evviva e con applausi il giungere della tranvia, mentre la Banda
municipale di Torino rallegrava con liete sinfonie.
Le vie erano pavesate ed imbandierate; innanzi al palazzo del Municipio
eravi innalzato un padiglione, sotto il quale, arrestavasi il treno inaugurale.
Gli invitati discendevano. Vi erano il prefetto della provincia comm. Casalis,
il sindaco Ferraris, il senatore Pacchiotti, il senatore commendatore Micomede
Bianchi, il senatore Benintendi, l'on. Favale deputato del Collegio di Cargnola
di cui Orbassano fa parte, l'onorevole Boselli, gli assessori comunali commendatori
Melano e Guadagnini, i deputati provinciali Boglione e Daneo, I consiglieri
provinciali Delgrosso e Scotti, il colonnello Bellentano comandante la nostra
legione dei carabinieri. il cav. Cesare Frescot direttore del materiale
ferroviario Alta Italia, e lo scrittore Edmondo De Amicis.
La stampa torinese era rappresentata dal cav. Pastore del monitore delle
Strade ferrate, da redattori della Gazzetta del Popolo. della Gazzetta di
Torino e del Risorgimento, e dal direttore della Gazzetta Piemontese.
Il sindaco d'Orbassano, cav. dott. Quenda, con poche ed applaudite parole,
dava il benvenuto agli accorsi all'inaugurazione, il parroco benediceva
le locomotiva e pronunziava un discorsetto d'occasione, parlando dei benefizi
del vapore, della religione che non è nemica del vero progresso,
e del progresso che non può esistere senza religione; diceva che
la religione manda sull'ali del vapore i suoi apostoli a portare la parola
del Vangelo, e concludeva augurando che la nuova tranvia apportasse ad Orbassano
gli utili che da essa tutti si ripromettono.
In seguito prendevasi il vermouth nelle sale del Municipio, donde la comitiva
si incamminava al luogo del banchetto, nella stazione della tranvia, all'estremità
del paese.
La gran tettoia della stazione era stata ridotta dal sig. Angelo Ottino
in una elegantissima sala con arazzi, fiori e bandiere.
Le tavole erano disposte in quattro file che facevano capo alla tavola d’onore,
dove sedevano le Autorità che abbiamo sopra citate i commensali saranno
stati circa centocinquanta.
Il pranzo fu assai ben servito dall'esercente l'Albergo Nazionale in Orbassano,
sig. Vincenzo Gola.
Allo sciampagna cominciarono i discorsi.
Primo parlava l'egregio sindaco di Orbassano cav. dott. Quenda.
Egli esprimeva, poi ai suoi amministrati, la gratitudine per gli intervenuti
alla festa. Rincordava che ben da 12 anni quelle popolazioni attendevano
iI fischio della locomotiva. La costruzione della tranvia (et continuava)
mostra che si e messa in pratica la savia massima “volere e potere”.
Tale costruzione si deve in gran parte al prefetto, si buoni uffici, del
deputato, alla cooperazione del Municipio torinese del suo sindaco, ed alle
popolazioni che vollero e “ferocemente” vollero.
Propina al rappresentante del Governo; manda un evviva a Torino e bevo alla
salute del'lngegnere concessionario Corti, che, nuovo casto Giuseppe, ha
saputo liberarsi da tanti Putifarri della borsa, e da solo ha compiuto quest’opera,
inalberando la bandiera: nè banchieri, né stranieri (Applausi
— Bravo!)
Propina alla libera ed onesta stampa ed a tutti i presenti.
Questo discorso del sindaco d'Orbassano fu detto con tanta bontà
e con tanto affetto, e mostrò tanta convinzione e tanto calore in
chi lo pronunziava che tutti gli astanti ne furono proprio commossi e alla
fine fu accolto da unanimi e calorosi applausi, da bravo e dalle grida di:
Viva Orbassano e il suo degno sindaco!
Indi il cav. Quenda leggeva una lettera del ministro Berti che scusavasi
di non poter intervenire all'inaugurazione, e si congratulava coi promotori
della tranvia, sperando di vedere l'opera loro presto continuata fino a
Piossasco e Giaveno.
Il prefetto, comm. Casalis, ringrazia il sindaco Quenda e dice che gli Orbassanesi,
uomini di buona volonta, seguirono il detto Aiutati che Dio t’aiuta.
Grida: Evviva la tranvia di Orbassano: aspettando a gridare: Evviva le tranvie
di Piossasco e Giaveno!
Non vorrebbe con un'allusione politica turbare la serenità del banchetto;
ma non può trattenersi dal gridare ancora; Evviva iI progresso!
Trova che la tranvia è la democrazia della tranvia, democrazia che
presso di noi si e fatta demagogia; consiglia però a non trascurare
per le tranvie le ferrovie, i primi paragonabili al piccolo cabotaggio,
e le seconde comparabili a lungo corso.
Termina con un: Viva Orbassano! Viva Torino!
Il cav. notaio Boglione, consigliere provinciale di Orbassano, rammenta
le lotte sostenute per la tranvia, dovute specialmente al notaio Dovis,
segretario comunale di Orbassano del cav. Quenda e del sindaco Ferraris,
ed al coraggio dell’ing. Corti.
L'on Favale, deputato del Collegio di Carmagnola, non intende parlare di
politica, che ci dividerebbe. Ringrazia le popolazioni che per due volte
lo nominarono loro deputato. E lieto di venire per la prima volta ad Orbassano
portatovi dalla tranvia, che vi condurrà nuovo e potente rigoglio
di vita commerciale, ricorda le peripezie della nuova tranvia; il coraggio
dell'impresario Ingegnere Corti e la cooperazione di tanti benemeriti.
Propina alla prosperità di Orbassano.
Il sindaco Ferraris, com’è suo costume, comincia scherzosamente,
ricordando il suo imbarazzo per le sue cariche ch'egli rappresenta —
io, egli dice una triplice qualità, se il pastore che benedisse la
locomotiva non ha nulla a ridire sulla mia trinità riunita nella
mia persona. Sono consigliere di Orbassano e sindaco di Torino e mi posero
fra il sindaco di Orbassano ed il prefetto, il primo dei quali mi può
richiamare all'ordine come suo subalterno ed il secondo può darmi
ammonimenti come rappresentante l’autorità governativa.
Il senatore Ferraris, volgendosi alle signore venute ad udire i discorsi,
vuoto che a lui sia dato il vanto di aver fatto il casto Giuseppe. Dichiara
che non sarà contento se non quando saranno costrutte le tranvie
di Piossasco e Giaveno, che debbano staccarsi dalla tranvia di Orbassano.
Egli pertanto, oltre ad essere consigliere di Orbassano e sindaco di Torino,
ricorda appunto di voler conservare la tersa qualità di patrocinatore
degli interessi di quelle brave popolazioni che aspettano di esseri esaudite.
Il mondo fu fatto in sei giorni, e Domeneddio non si riposò che al
settimo; poi siamo appena al primo di della creazione della tranvia di Orbassano,
quando saremo a Piossasco e Giaveno, saremo al terzo giorno e troveremo
ancora molto da fare prima di poter riposare.
Ma dopo lo scherzo egli sentì di dovere e volle essere serio.
Non ammette in tesi assoluta quanto disse l’on. Favale, che la politica
ci divida; bensì le discussioni politiche separano momentaneamente
perchè dalle varie opinioni nasce un concetto unitario e tutti devono
mirare ad uno stesso scopo; — tutti miriamo al benessere ed alla prosperità
della patria comune. — Beve a Re Umberto.
L'ing. Giovanni Corti risponde un po' in versi e un po' in prosa, e brinda
ai benemeriti Dovis Ferraris e Quenda.
Il pranzo termina alle 3.
Nelle sale del Municipio veniva poi servito il caffè; la Banda municipale
dava concerto sulla piazza, ed alle 4.30 il treno inaugurale ritornava a
Torino.
Il viaggio e dell'andata e del ritorno si effettuava senza il minimo inconveniente.
La festa ha lascialo in tutti un'ottima impressione: e tutti tornando a
Torino ripetevano il saluto meritato: Viva Orbassano!
Dopo la partenza del treno torinese da Orbassano ebbero luogo in quel paese
ballo pubblico, suonate, poi sera illuminazione e fuochi artificiali E tutto
andò meravigliosamente bene, colla soddisfazione degli Orbassanesi
e con applausi al sig. Angelo Ottino, appaltatore degli addobbi e dei fuochi.
Gazzetta Piemontese 4 luglio 1881
22 settembre 1881
Pei viaggiatori della tranvia Orbassano-Piossasco
La Direzione della tranvia Orbassano Piossasco ha fatto
mettere sull’angolo di via Sacchi e Corso Vittorio Emanuele un piccolo
casotto in cui i viaggiatori potranno riposare in attesa della partenza
dei treni.
Questo casotto però verrà sostituito da altro elegantissimo
fatto costrurre appositamente dall’Ing. Corti nella ferriera di Vobarno
(Brescia).
Gazzetta Piemontese 22 settembre 1881
Piossasco 7 ottobre
1881
Tranvia Torino-Beinasco-Orbassano-Piossasco
Ci scrivono:
“Ci viene riferito che domenica prossima (9 ottobre 1881) fa la prima
corsa la locomotiva denominata Piossasco, e ci si assicura che tale arrivo
sarà festeggiato dalla popolazione, la quale sarà lietissima
di salutare ancora una volta il solerte Concessionario Ing. Corti.”
Gazzetta Piemontese 7 ottobre 1881
9 ottobre 1881
Da Torino a Piossasco e viceversa
E’ stabilito che oggi i resoconti siano proprio condensati
in stile telegrafico nella Gazzetta: se l’ordine non fosse perentorio
e inviolabile, non basterebbe certo questo stretto colonnino di giornale
per narrare la pleonastica riuscita della gita di ieri, che per eccezione
alle cosiddette gite di piacere è proprio stata tale.
Ieri l’ameno paesello di Piossasco ha celebrato con una festa quasi
di famiglia l’arrivo della macchina pella tranvia, che è stata
battezzata col suo nome. Verso le dieci e mezzo, preceduta dalla musica
con bandiera, guidata da macchinisti piossaschesi, linda come una sposa,
imbandierata, inghirlandata la nuova locomotiva dello Strauss di Monaco
faceva il suo ingresso nell’abitato dopo un viaggetto a tutto vapore
di circa un’ora. La popolazione accolse con ogni cortesia gli ingegneri
Corti e Del Maino e la rappresentanza della stampa che l’avevano accompagnato
in un comodo ed elegante vagone del Locati Alessandro.
Appena giuntala comitiva, benedisse la macchine e pronunciò un discorsetto
l’ottimo curato teologo Giolitti, ed il sindaco notaio e cavaliere
Ferrero diede con brevi parole il benvenuto; un letterato di piossasco fece
poscia declamare da un ragazzino un complimento che vuoi essere in versi.
Poi s’aperse ai cittadini di Piossasco ed agli invitati la bella villa
dell’avv. Baudino, il quale offrì un lauto rinfresco di vermout
squisito di una sua fabbrica da pochi anni stabilita e che produce già
annualmente qualche migliaia di ettolitri, che vanno quasi tutti a confortare
lo stomaco dei nostri buoni vicini d’oltr’Alpe.
Chi sta bene non si muove, a la visita alla ospitalissima famiglia Baudino
si prolunga fino all’ora del pranzo.
Questo ha luogo a mezzodì; siedono a banchetto circa sessanta persone
all’albergo del Cannone d’oro, ed al proprietario Beltramo per
l’ottimo servizio viene decretata una corona civica.
Eccoci al quarto d’ora di Robolais pel cronista; ai discorsi. Anche
i discorsi però hanno parecchie rare qualità: sono pochi ma
buoni, come i versi della ricetta Torti, brevi ed opportuni.
Parla il sindaco, paragonando l’ingegnere Corti ad uno storico conquistatore
disceso in Italia , brindando a Torino, ad Orbassanoed al giorno in cui
la linea sarà prolungata fino a Pinerolo.
Parla il conte Palma di Borgofranco, vantandosi di origine piossaschese,
augurando anche esso il prolungamento della linea fino a Pinerolo, e facendo
voti per la concordia di tutti gl’interessati.
Un subbisso d’applausi: Febo fa per un momento il curioso tra le cortine
di nuvole.
E l’ingegnere Corti con calma e dignitosa parola ringrazia e dichiara
che farà di tutto per favorire l’interesse di questi paesi.
Brinda a Piossasco e, sentendo la musica a suonare, tira in ballo la stampa,
la quale non può fare a meno di esprimere anch’essa riconoscenza
ed auguri.
Chiude i brindisi un vivace discreto del dott. Cesano, medico e presidente
del Circolo, che beve alla salute di Corti, del sindaco, della stampa e
di tutti quanti, i quali tutti quanti si recano di nuovo in casa del cav.
Baudino, ove ha luogo un nuovo ricevimento della gentilissima signora, lo
sturamento di parecchie venerabili bottiglie, la partenza dei giochi aerostatici
ed un brindisi del sig. Forchero, al quale fanno eco di gran cuore tutti
presenti.
Il reporter della Piemontese ritorna a Torino e corre all’Ufficio,
ed oggi ha già steso in piena regola una domanda al suo Direttore
perché non gli si faccia torto nella delegazione quando capiti un’altra
occasione di ritornare a Piossasco: chiederà un solo cambiamento
di consegna: l’abolizione dello stile telegrafico è troppo
uggioso per dire della cordialità dei ricevimenti che usano fare
gli abitanti di Piossasco.
La Stampa 10 ottobre 1881
13 marzo 1882
La nuova linea tranviaria
Orbassano-Trana
Con una festicciola semi-ufficiale, ma di genere affatto
privato si inaugurava ieri, il primo tratto Orbassano-Trana della nuova
linea tranviaria Orbassano-Giaveno, di cui l’ing. Corti e concessionario.
Questa nuova linea destinata a far seguito a quella floridissima Torino-Orbassano,
abbiamo motivo di credere sarà per recare vantaggio grandissimo ai
Comuni di Bruino, Trana e Giaveno, che mancavano fin’ora di mezzi
di trasporto un po’ veloci ed adatti alle nuove commerciali esigenze.
L'attività e l'intraprendenza dell’ing. Corti e degli ingegneri
Lonchantan e Del Maino e davvero fenomenale: in un mese appena venne per
opera loro costrutto il primo tratto della linea in questione che misura
una lunghezza di 12 chilometri circa e si spera da essi di poter in tre
mesi dare al servizio pubblico l'intero percorso della linea, che sarà
di circa 20 chilometri.
Ieri intanto, come si disse, ad inaugurare il primo tronco della tranvia
l'ing. Corti aveva invitati, oltre che i suoi abilissimi: ingegneri, alcuni
membri del Consiglio di sorveglianza e cointeressati della nuova Società
tranviaria, non che amici, persone tecniche, ecc.
Il treno inaugurale, partito da Torino all’una e mezzo pom. giungeva,
alle tre circa a Trana, ove l'ing. Corti offrì agli intervenuti all'inaugurazione
e ai sindaci e notabilità dei Comuni interessati nella costruzione
della nuova linea, un copiosissimo: pranzo all'Albergo del Castello di Trana,
cordialità, allegria, brindisi.
Il treno faceva quindi ritorno a Torino a tarda sera.
Noi ci congratuliamo vivamente colla solerzia dell'ing. Corti e gli auguriamo
che, a linea finita, possa da cosa ricavare quei frutti che ben al suo lavoro
ed alla sua costanza si convengono.
Gazzetta Piemontese 14 marzo 1882
4 febbraio 1883
“Santuario di Trana-Giaveno”
Una festa del lavoro a Giaveno
Domenica a Giaveno ebbe luogo una simpatica riunione in
occasione della prima corsa di prova sul nuovo tronco di tranvia da Trana
a Giaveno.
L’ingegnere Corti assuntore della linea, offriva una copiosa refezione
a circa ottanta fra gli operai che avevano lavorato così indefessamente,
non ostante l’inclemenza dei mesi invernali, alla costruzione tanto
del tronco quanto della stazione sorta come per incanto.
Col Corti partivano da Torino, in convoglio speciale alle dieci parecchi
invitati, amministratori della tranvia, amministratori della Banca d’industria
e commercio, fornitori principali ed amici personali.
Coll’occasione si inaugurava pureuna bellissima vettura di nuovo modello
uscente dallo stabilimento Locati.
Questa vettura salon, che d’estate si converte in giardiniera, contiene
dodici (illeggibile) di due persone ciascuno, è comodissima, capitonnèe
di pelle finissima di capretto, e di un lavoro diligentissimo anche nei
dettagli, e persino nella disposizione dei cristalli alle finestre: due
comodi balconi alla estremità lasciano ammirare il paesaggio della
linea.
Il Locati come bontà di produzione ed eleganza e mitezza di prezzo
oramai dà le pacche a tutti i fabbricanti esteri.
Il nuovo tronco di tranvia, partendo dal Santuario di Trana, uscendo per
sei chilometri fino all’abitato di giaveno, attraversando campi, boschi,
vigne e percorrendo un paesaggio stupendo, in un certo punto gira sulla
cornice di un immenso anfiteatro morenico, nel cui fondo stanno le torbiere
e i laghi d’Avigliana.
La strada e interamente nuova pel tracciato e per la costruzione ed il panorama
non si potrebbe immaginare più splendido.
La grande meraviglia dei convenuti e stata, arrivando a Giaveno, la tettoia
dell’ampia stazione, che copre 150 dei 1500 metri quadrati occupati
da tutta la palazzina, la più vasta e comoda v’abbia in Italia
per una tranvia. Questa tettoia e un circo a sesto intero di dieci metri
di diametro, 10 di sviluppo , lungo 40; l’arco e assolutamente libero,
senza traverse, senza corde visibili, e leggero, elegante e nello stesso
tempo, ora che è a posto e che il contrasto delle spinte e assicurato,
solido per modo che gli operai, così dubbiosi prima della sua forza,
possano liberamente anche passeggiarvi sopra.
Daremo a suo tempo maggiori dettagli su questa curiosa e nuovissima costruzione.
La festa fu oltremodo cordiale; il pranzo, servito dall’oste della
Campana, ottimo; brindisi in prosa ed in versi opportunamente inneggiarono
al lieto avvenimento, foriero di nuova prosperità per una regione
già laboriosa ed industrialissima; un ritratto dell’Ingegnere
Corti in versi ed un’apologia della tranvia dell’alato Capriolo
furono applauditissimi.
Certo i risultati non si faranno molto aspettare; la linea Torino-Giaveno
che ad ogni tappa trova nuove e sicure risorse oltre quella dei viaggiatori,
prima le Fornaci Barbera, che provvedono a Torino annualmente un numero
ragguardevole di milioni di mattoni, poi la cave di Trana, che in pochi
mesi fornirono ventimila tonnellate di pietra al nuovo Ospedale Mauriziano
e tra quelle più sicuramente destinate a buona fortuna, essendo indiscutibilmente
fra le più necessarie.
E tra non molti mesi tutti saranno persuasi anche in Giaveno che certi pregiudizi
economici hanno fatto il loro tempo, che il vapore elettrico per l’industria
sono ciò che l’aria e la luce per la macchina umana , e la
realtà del beneficio compenserà, sotto il doppio aspetto morale
e materiale, le fatiche e l’ardita iniziativa dell’ingegnere
Corti, al quale frattanto, anche senza essere tecnici ne figli di tecnici,
mandiamo per questa sua nuova costruzione sinceri elogi.
La Stampa 8 febbraio 1883
Notizie Italiane
4 dicembre 1889
Piossasco - Cumiana
(Nostre lett. 1° dicembre)
Un banchetto per la tranvia
Martedì scorso si riunivano all’Albergo della Corona Reale
in Cumiana notabilità di Cumiana per offrire un pranzo all’ingegnere
Amoretti, direttore tecnico della Società tranviaria Torino-Orbassano-Giaveno-Cumiana,
sotto la cui vigilanza venne compiuto in brevissimo tempo e con molta cura
il tronco Piossasco-Cumiana della tranvia predetta.
Al pranzo erano stati invitati, all’ingegnere Amoretti, l’on.
Badini Confalonieri e l’avv. Sivio Boselli, figlio del ministro, ma
entrambi, per ragioni diverse, non poterono intervenire e scusarono la loro
assenza per lettera. Intervennero invece il commendatore Bona, il pretore
Matteis, ilnotaio Picchiodi e vari altri. In tutto i commensali erano 24.
Il pranzetto fu squisito ed allietato da grande cordialità ed allegria.
Al levar delle mense, il notaio Picchiodi, alzatosi, ricordando i benefici
che il nuvo tronco di tranvia avrebbe recati a Cumiana od il promettente
avvenire che per essa era lecito sperare, volse sentito parole di ringraziamento
alla Commissione nominata dal Municipio, che ebbe incarico di studiare o
preparare l’impianto della tranvia.
Di questa Commissione vanno ricordati i nomi del cav. Panario, del cav.
Porro, dell’avv. Silvio Boselli e del comm. Carbone, i quali tutti
diedero o mente ad opera ed anche mezzi materiali per la costruzione della
tranvia.
Il pretore avv. Matteis si alzò in seguito e ricordò con belle
parole il defunto conte Bonifanti, sotto il cui sindacato sorse e cominciò
ad essere patrocinata l’idea della tranvia.
Non si volle sciogliere la riunione senza che fosse spedito un telegramma
all’egregio ministro Boselli, che cotanto contribuì nell’opera
in quel giorno festeggiata. Il telegramma fu così concepito:
Ministro Boselli Roma,
“Ventiquattro presenti festeggiamenti tranvia inaugurata,
elemento civiltà , progresso, richiamano unanimi grandezza vostro
concetto felicemente compiuto ed esternano gratitudine imperitura.
Plaudenti festanti pregano gradire affettuoso saluto.”
Al qual telegramma il ministro rispondeva così:
“ Ringraziocordialmente ricambiando cortese saluto con auguri per
ogni prosperità della nostra diletta Cumiana. “Boselli”
La Stampa 4 dicembre 1889
28 ottobre 1928
Le opere e le realizzazioni di Torino
La serie delle inaugurazioni si inizia al pomeriggio, 13.15,
con quella della tramvia elettrificata che congiunge Orbassano a Torino.
L’importante opera, iniziata il 31 ottobre 1927, è stata portata
a termine con una celerità sorprendente. Al capoluogo sul Corso Stupinigi,
attendono le bellissime e comode vetture del nuovo tram, verniciato di un
bel verde cupo ed ornate da trofei tricolori che la brezza fa sventolare
festosamente. Sullo spiazzo dove è radunata molta folla numerosi
soldati di Aviazione stanno schierati.
Gli agenti municipali prestano servizio d’ordine. Una dopo l’altra
giungono le automobili delle autorità: S. E. il prefetto Maggioni
accompagnato dal suo capo gabinetto avv. Cav. Mattirolo: il Commissario
al Comune comm. Ricci, col vice Commissario avv. Bellozzi: il segretario
generale comm. Gay ed il capo di gabinetto comm. Gualco: il reggente la
federazione provinciale fascista barone Basile, in divisa da console della
Milizia: l’onorevole Bagnasco: Edoardo Malsardi segretario generale
dei Sindacati: il gr. Uff. Anselmi, della Deputazione provinciale: il comm.
Ing. Fortis ispettore del Circolo Ferroviario: il comm. ing. Pellegrini,
presidente della Federazione Trasporti: il col. Bianchi d’Espinoza
, per l’M.A.M.A.: il col. Casavecchia col capit. Miozzi dei Carabinieri:
ufficiali dell’Esercito e della Milizia, e rappresentanti della Magistratura,
degli Studi ecc.
Passato e presente
Il gruppo delle autorità, le personalità
e gli invitati prendono posto nelle diverse vetture ed il tram si avvia
mentre dalla folla si dipartono evviva! Senza scosse, per il perfetto funzionamento
delle molle, il convoglio aumenta gradatamente di velocità e si lancia
per la bella via che i binari gli hanno tracciato. Pochi minuti ed esso
corre giù in aperta campagna.
Prima di Beinasco un lacerante fischio avverte i viaggiatori del giungere
di un altro convoglio. E’ la vecchia “caffettiera” che
trascina dietro a se gli ancor più vecchi vagoni, stinti e troppo
incipriati di polvere. Il contrasto fra il vecchio mezzo di locomozione
ormai sorpassato e la nuova tranvia elettrificata, è veramente stridente.
In quel punto il presente e il passato si incontrano.
Beinasco
I viaggiatori apprendono di esser giunti al ridente paese dalle grida che si dipartono dalla folla schierata lungo la trada. Si notano, mentre il tram corre veloce, il tremito delle piccole bandiere che i Balilla e le piccole italiane agitano al di sopra del loro capo.
Orbassano
Il percorso di sette chilometri e mezzo si è compiuto
in venti minuti.
Il tram si è fermato all’imbocco della strada principale salutato
da uno scrosciare di applausi. La banda locale schierata in un angolo suona
la Marcia Reale. Le Piccole Italiane ed i Balilla stanno su tripla fila.
Dalla folla si innalzano bandiere e gagliardetti. In mezzo, un palco d’onore
pavesato di tricolori, attende le autorità.
Mentre queste scendono dai tram si reca ad incontrarlo il Podestà
di orbassano ing. Ettore Torriano, accompagnato dal segretario politico
del Fascio, Cesare Ausiglio. Fra due fitte ali di popolo S. E. il Prefetto,
il Commissario al Comune, il Reggente la Federazione e le altre autorità
salgono sulla tribuna dove già si trova il canonico Cosma Milano,
attorniato dal clero.
Orbassano e i suoi 64 morti
La benedizione della tranvia elettrificata, si svolge rapidamente,
il canonico ringrazia le autorità giunte da Torino per presenziare
alla cerimonia religiosa che consacra e mette sotto la protezione dell’Altissimo
il nuovo rapido mezzo che permette ad Orbassano di sentire più strettamente
legata alla Capitale del Piemonte S.E. il Prefetto Maggioni con elevate
parole, dopo aver affermato che il Governo Fascista fu il primo a riconoscere
e ad apprezzare, senza sottintesi la bontà e la forza della religione
cattolica, parla dei vantaggi che non solo agli abitanti di Orbassano, ma
anche ai torinesi viene dalla nuova linea elettrificata.
Per suo mezzo, in pochi minuti i cittadini di Torino potranno godere la
sana e forte vita della campagna.
La folla ripete entusiasta le acclamazioni. Le Autorità scendono
dalla tribuna, si forma un corteo in testa al quale marcia la musica suonando
l’inno fascista “giovinezza”. Per le vie d’Orbassano
parate a festa, il corteo passa sotto archi tricolori fra un palpitar di
bandiere che sventolano da ogni finestra o balcone di edifici pubblici e
privati. In tutte le strade la folla si assiepa, fa ala al corteo che si
svolge, accoda ad esso e sbocca finalmente nella piazza principale della
bella cittadina. Accompagnate dal Podestà di Orbassano le autorità
salgono alla casa del Comune e si raccolgono nella sala principale. Qui
l’ing. Torriano esalta la data del 28 ottobre, sacra per tutti coloro
che si sentono veramente italiani, e dice che in tal giorno Orbassano inneggiando
all’Italia; al Re Vittorio e al Duce ricorda con orgoglio i suoi sessantaquattro
caduti in guerra.
Tutti gli sguardi dei presenti si volgono alla parete sulla quale spicca
il quadro con la fotografia dei gloriosi che morirono per la grandezza della
Patria e tutte la braccia si tendono nel saluto romano. S. E. il Prefetto
quale rappresentante del Governo pronuncia altissime parole in memoria dei
morti di Orbassano, poi il Barone Basile con nobile forma ed elevatezza
di pensiero parla della nuova tranvia che congiunge una propaggine di Torino,
quale e Orbassano alla metropoli.
Ed egli dice fra l’altro che a differenza della Germania, per la quale
tutto è Berlino e della Francia che si concentra in Parigi, la nostra
Patria che ha Roma, gloriosa di storia antica e recente, per cervello d’,Italia
a lei vuole unite Milano , Genova e Torino per formare un quadrilatero meraviglioso
che rende totalitaria la Nazione. Ma a Roma tutti gli Italiani ritornano
“Civis romano sum”.
Gli applausi al reggente la Federazione le acclamazioni a Sua Maestà
il Re, gli “alalà” al Duce, si susseguono nella sala
comunale finchè la autorità vi permangono.
La Stampa 29 ottobre 1928
31 luglio 1937
L’Orbassano-Giaveno
elettrificata
Con l'inaugurazione di domani scompare
l'ultima tranvia a vapore nella provincia di Torino
Nella mattinata di domani, domenica, si inaugurerà la linea tramviaria elettrificata Orbassano-Trana-Giaveno, in prosecuzione del tratto Torino-Orbassano già precedentemente sottoposto alla tensione elettrica. Il treno inaugurale lascerà la nuova stazione di Orbassano alle ore 9,30. Un treno speciale per gli invitati partirà da Torino, inizio di via Sacchi, alle 8,15. Alla cerimonia parteciperanno le autorità e, fra esse, il Cardinale Arcivescovo che impartirà la benedizione alla linea. Si compie cosi, dopo lungo volgere di anni, un'opera cui il nostro giornale ha dedicato non pochi articoli, facendosi eco dei voti e delle aspirazioni che tutti i Comuni interessati alla linea non mancavano di esprimere in presenza del vecchio mezzo di locomozione divenuto indecoroso per l'uso, ed in presenza delle condizioni della linea stessa, che doveva essere l'ultima nella nostra provincia a conservare l'anacronistico privilegio delle sconquassate e ironizzate caffettiere del tempo passato. Con 'elettrificazione del tratto Orbassano-Giaveno, la trazione a vapore applicata alle linee tranviarie interurbane infatti scompare. E' questa una data che merita di essere posta in rilievo. Strano eppure soltanto di doverla registrare a proposito dì una zona il cui interesse turistico non ha davvero bisogno di essere illustrato ai torinesi, che ne conoscono tutte le seducenti attrattive di bellezza pittoresca panoramica, attraverso valli, risonanti di limpide e fresche acque sotto boschi propizi al riposo e al sogno. Ma presto o tardi l'importante è di essere arrivati. Il merito principale ne spetta al Podestà Sartirana, al quale si deve l’impulso per la risoluzione finale del problema conseguita mercè la costituzione di iniziativa municipale della Società anonima tranvie Torino-ovest (S.A.T.T.O.) ora trasformata nella Società anonima torinese tranvie intercomunali (S.A.T.T.I.), cui ha recato il contributo di una costante e fattiva attività il suo presidente on. ing. Alessandro Orsi. Assunto il primo gennaio 1936 anche l'esercizio della vecchia tranvia a vapore, la Società, condotta rapidamente a termine le pratiche con i competenti uffici ed in modo particolare con quelle del Ministero delle Comunicazioni, meno di sei mesi dopo ne intraprendeva i lavori di trasformazione e di elettrificazione, ponendo mano alla costruzione della stazione di Orbassano e del tratto della linea Orbassano-Bruino portato in sede propria. Il 28 ottobre queste opere erano ultimate, mentre il servizio a vapore per Cumiana e Pinerolo, in diramazione da Orbassano, veniva soppresso e, pure dal 28 ottobre, sostituito con moderne vetture di autobus. A Trana, uno dei più deliziosi luoghi di villeggiatura, si procedeva contemporaneamente alla costruzione della centrale elettrica; da Trana a Bruino si passava alla posa del binario sulla linea anche in tale tratto trasferita in sede propria con circa due chilometri in aperta campagna, ciò che richiese notevoli lavori di bonifica; a Torino infine si preparava la stazione per le merci con annessi uffici di direzione in via Giordano Bruno, tra il corso Lepanto e il corso Rapallo, sebbene per i passeggeri il punto di partenza e di arrivo continui a rimanere via Sacchi. In poco più di un anno l'opera è stata compiuta per una lunghezza di sedici chilometri, quanti cioè ne intercedono fra Orbassano e Giaveno, la graziosa cittadina che, meta di tante gite al tempo delle vecchie comunicazioni, più lo sarà oggi con i nuovi mezzi di maggiore velocità e di comodità unita ad eleganza delle vetture, anch'esse rinnovate. Elettrificata in tutta la sua estensione da Torino a Giaveno — chilometri 31 e 300 metri — la linea sarà per ora dotata di dieci corse giornaliere, salvo ulteriori aumenti, invece delle cinque corse, della trazione a vapore. Il tratto dell'intera linea, fermate comprese, sarà compiuto in un'ora. Un elegante depliant pubblicato a cura della Direzione delle Tranvie Municipali, la quale — inutile: dirlo — si è prodigata con il consueto senso di oculatezza e di praticità nell'allestimento della linea, afferma che le antiche e ansanti vaporiere, a compiere il percorso da Torino a Giaveno e viceversa impiegavano un'ora e mezzo. Ma è un evidente omaggio, cavalleresco al sistema scomparso. Perchè tutti sanno che, quando le celebri «vaporiere» non uscivano dalle rotaie, per raggiungere Giaveno da Torino si ruzzolava abitudinariamente sulle tre ore...
La Stampa 31 luglio 1937
1 agosto 1937
Sul treno inaugurale della Orbassano
– Giaveno
La linea elettrificata benedetta dal Cardinale Fossati
L'intervento del Prefetto e delle altre Autorità Piero Gazzotti esalta
il lavoro costruttivo esprimendo la fervida riconoscenza delle popolazioni
al Duce
La inaugurazione della linea elettrificata Orbassano-Giaveno è avvenuta ieri mattina tra il festoso accorrere delle popolazioni interessate, lo sventolio di innumerevoli bandiere e lo spiegamento di striscioni inneggi miti al Duce, che adornavano le vie e le stazioni toccate dalla linea. Il treno speciale partito da Torino alle 8.45, ha trasportato Orbassano i numerosi invitati, mentre le Autorità sono giunte in automobile. La graziosa cittadina, che era tutta un effondersi di tricolore sotto il cielo ridivenuto sereno dopo il furioso temporale della sera precedente. Ha tributato agli ospiti le più schiette e ospitali accoglienze, Fascisti e donne fasciste in divisa con tutte le formazioni giovanili del Regime, si sono raccolti insieme col popolo nella nuova, stazione, emergente dal fondo di un viale in una posizione che le da risalto di eleganza e al tempo stesso la rende comoda, per i viaggiatori. È' una costruzione di stile moderno a un solo piano, con una capace pensilina verso l'interno e una seconda più ampia pensilina staccata in protendimento dei binari. Caratteristica originale e pratica: tra un binario e l'altro è stato ricavato il passaggio per gli autobus destinati a prendere o a lasciare ad Orbassano, in coincidenza con i treni passeggeri delle soppresse tranvie di Cumiana e Pinerolo. In tal modo per compiere il trasbordo non c'è neppur bisogno di uscire dallo scalo tranviario.
L'opera del Partito
L'impressione che si riceve per la costruzione e l'attrezzatura della stazione di Orbassano, non potrebbe pertanto essere migliore e costituisce un eccellente auspicio per il rimanente della linea. Precisiamo che se questa ha avuto ieri il suo nuovo battesimo da Orbassano a Giaveno nel 1928 era già stata elettrificata da Torino-Orbassano, unitamente alla linea di Stupinigi. Abbiamo rilevato l'altro giorno che poteva sembrare strano che la scomparsa delle ultime vaporiere dalla rete tranviaria Intercomunale urbana della provincia di Torino, si verificasse proprio per una valle quale quella del Sangone è fra le più pittoresche e attraenti dei dintorni della nostra città. La verità è che le difficoltà da vincere furono molte e scabrose. La vecchia linea era stata costruita nel 1882 e la concessione alla Società torinese tramways e scadeva nel 1941. Se di conseguenza alla risoluzione del problema giocò la costituzione della Società municipale, oggi sotto la ragione di Società Anonima Torinese Tranvie Intercomunali — S.A.T.T.I. —, che rilevò la rete dalla anzidetta, a questo risultato e a quello di rinnovare in Torino-Giaveno nel tratto nel tratto da Orbassano in su giungere per la preminente e tenace opera svolta dal Partito. Il Segretario Federale Piero Gazzotti, che per i problemi concreti ha la profonda passione dei realizzatori e dei costruttori, intervenne in persona nella questione, d'accordo con la Podesteria di Torino, e mercè riunioni di Podestà e Segretari dei Fasci, della zona, tenute a Casa Littoria, per un'azione concorde tendente ha eliminare i superstiti particolarismi, e con un costante appoggio per lo svincolo della vecchia rete, riuscì a superare tutti gli ostacoli, in modo che, presente pure l'Amministrazione provinciale, si potè addivenire, sempre a Casa Littoria, sulla stipulazione; dell'accordo che preluse alla realizzazione dell'opera. Ancora una volta, così, il Partito fu il propulsore degli interessi del popolo, e si spiega come, tutti i Podestà nella giornata di ieri, dalle banchine delle stazioni della linea salutavano il passaggio del treno, alta verso il Duce la, riconoscenza delle popolazioni della bellissima valle.
La tramvia e la rotabile
Riprendiamo la cronaca Prima che il treno recante le Autorità si mettesse in moto, altri due treni per Giaveno sono stati fatti partire. Erano entrambi trainati da vaporiere: le ultime, Finalmente alle 9,40 il treno elettrico era pronto. Sua Eminenza il Cardinale Fossati, arcivescovo di Torino, attorniato da S. E. il Prefetto Baratono, dal Segretario Federale Gazzotti, dal presidente della. Provincia Quaglia, dal Podestà Sartirana e dalle altre Autorità, ha impartito la benedizione alla stazione e alla linea. Subito dopo il Podestà di Orbassano, dottor Ballano, ha recato il saluto e il ringraziamento alle autorità, le quali tra gli applausi della folla, il suono degli inni eseguiti dalla Banda locale e l'agitarsi dei gagliardetti, hanno preso posto sul treno, che ha lasciato Orbassano. A ricevere gli ospiti nella stazione si trovava il presidente della S.A.TT.I., on. ing. Alessandro Orsi, che è salito a sua volta sul treno, nelle cui vetture, oltre le Autorità già nominate, si notavano: il gen. Randone, in rappresentanza dei Comandi militari, il console Spelta per il Comando della 1 Zona della Milizia col senatore Melano-Bosco in rappresentanza del Gruppo “Dicat”; il comm. (illeggibile) per la Magistratura; il comm. (illeggibile), per il Questore; il vice Podestà La Forest col Segretario Capo del Comune avv. Gay e il Capo Gabinetto del Podestà comm. Gualco; il dottor Prosperi, segretario particolare del Prefetto; il vice Federale Giai col comm. Molari, direttore della Segreteria della Federazione, e molti altri-, Nella vettura motrice cerano l'ing. commendator Fuortes, direttore del Circolo di ispezione, che collaborò alla soluzione tecnica del problema, e l'ing. comm. Giupponi, che nella sua qualità di direttore dell'Azienda tranviaria municipale, all'opera realizzata apportò il validissimo contributo della sua attività ed esperienza, Lungo il cammino la sistemazione della linea è apparsa in tutta chiarezza. Nei punti nei quali per i binari non si è creata una sede fuori della provinciale, la linea corre sul fianco di questa in sede propria, rialzata: le vecchie rotaie a fior di strada sono state in parte divelte, in parte lo saranno presto: la rotabile ne resta cosi allargata, a incoraggiamento dei turisti che vogliono compiere il giro automobilistico per Rivoli, laghi di Avigliana, Trana o Giaveno. La sistemazione stradale non arriva però che a Trana; per il tratto da Trana a Giaveno, tuttavia esso pure già elettrificato, non si è ancora deciso se più convenga allargare la strada oppure portare la tranvia in sede separata. E' un problema- che si spera di risolvere in seguito.
Il passaggio a Trana
Al suo passaggio nelle altre stazioni, il treno è stato salutata dalle popolazioni accorse con bandiere, gagliardetti e musiche. i Podestà hanno rivolto alle Autorità l'indirizzo di rito. A Trana, benedizione della sottocentrale- automatica, impartita ancora dal Cardinale. Poi d'un balzo treno si è spinto fino al capolinea. Tutta Giaveno era schierata sulla vasta piazza dello scalo. Il benvenuto che lo. simpatica città ha dato ai gerarchi ed ai tecnici convenuti per la lieta cerimonia, non poteva esser più caloroso e fascisticamente cordiale. L'intero fascismo della zona con i gagliardetti e le musiche, si era dato convegno nella piazza, presenti pure l'ispettore Ghiron, il Segretario del Fascio Baglioni e il Podestà- Lachelli, Dalla tribuna eretta per le Autorità, Piero Gazzotti ha rivolto alla folla imponente, composta di molte migliaia di persone, un discorso conciso e succoso, elogiando gli operai che si sono prodigati nella costruzione e facendo una fervida esaltazione del Regime intento sempre a creare nuove opere di civiltà all'interno e a perseguire una politica di pace e di giustizia per tutti all'estero. Interrotto quasi ad ogni frase da formidabili acclamazioni al Duce, il Federale ha trascinato la massa al vertice dell'entusiasmo testimoniando a Mussolini la gratitudine dei lavoratori e salutando in Lui il dominatore della situazione dell'Europa. Poco dopo a Bruino. con la benedizione di quel parroco e l’invio di un messaggio al Capo, S. E. il Prefetto inaugurava l'Ufficio telegrafico. f. o.
Tariffe ed orari della linea
La Società municipale esercente la Tranvia elettrificata di Giaveno e le linee automobilistiche di Cumiana e Pinerolo, ci prega di ricordare che mentre resta valido per i viaggiatori con biglietto di andata e ritorno il diritto a dodici corse gratuite sulla rete tranviaria urbana nel termine di validità del biglietto stesso, col 1.o agosto il costo del viaggio di andata e ritorno da Torino è il seguente: per Giaveno L. 8; per Trana L. 7,50; per Sangano L. 7. Quanto all'orario, nei giorni feriali prevede: per Giaveno 11 corse andata e altrettante al ritorno, oltre una dodicesima corsa al sabato in partenza da Torino cinque minuti dopo la mezzanotte. Nei giorni festivi il numero delle corse è portato a 15.
La Stampa 2 agosto 1937
Inaugurazione della linea tramviaria elettrificata
Orbassano-Trana-Giaveno - 1 agosto 1937
Trana Stazione
Inaugurazione della linea tramviaria elettrificata
Orbassano-Trana-Giaveno - 1 agosto 1937
Trana Stazione
8 marzo 1958
Il trenino di Giaveno sparisce da via Sacchi
Anche il trenino di Giaveno, ultimo superstite del vecchio sistema di comunicazioni interurbane, scomparirà presto dal centro della città: ciò non significa la morte della linea della SATTI. Infatti i dirigenti dell'azienda non ritengono che l'autobus possa servire soddisfacentemente tutta la massa dei viaggiatori che da Orbassano, Beinasco, Trana. Bruino e Giaveno vengono a lavorare a Torino. Il viaggio è disagevole soprattutto d'inverno, poichè la strada è molto tortuosa nell'ultimo tratto ed è soggetta al gelo in quello di pianura. Per migliorare la situazione si è già provveduto ad integrare il servizio con corse automobilistiche, si è constatato che i trenini si svuotano quasi completamente alla Mirafiori mentre i viaggiatori diretti al centro preferiscono l'autoservizio. Di conseguenza la Commissione tecnica per la viabilità ha approvato un progetto secondo il quale (non appena la delibera sarà approvata dal Consiglio) il capolinea .del trenino sarà arretrato uno a via Giordano Bruno, poco oltre il Mauriziano, vicino al deposito della SATTI. Mentre l'Intera via Sacchi vedrà finalmente rinnovata la sua pavimentazione, come è già stato fatto nel tratto fino al corso Stati Uniti. Verrà pure reso possibile in tutta la via il posteggio «a pettine» dal lato del portici, grazie all'allargamento della carreggiata utilizzabile. Ora infatti in un lungo tratto ci sono addirittura tre binari e lo spazio utile per la circolazione del veicoli è ridottissimo. Anche corso Unione Sovietica, da corso Sommeiller al Mauriziano, potrà essere allargato sopprimendo uno dei binari: per poter ampliare la carreggiata centrale, le rotaie ora usate in direzione di Mirafiori verranno utilizzate In senso opposto; esse servono infatti uggi solamente per il trenino di Giaveno, poiché il tram «8» percorrerà all'andata via San Secondo. Il binario attualmente percorso dai tram diretti verso Porta nuova potrà così essere soppresso. Lo spostamento del capolinea della SATTI potrebbe servire a realizzare anche un'altra modifica alla rete tranviaria, che per ora è soltanto allo studio di progetto: prolungare la linea «sei» da via Lagrange per via Nizza e di qui, per il cavalcavia, farla passare in via Sacchi collocando il capolinea nel luogo dove si ferma ora il trenino e precisamente nel tratto in cui vi è un binario fuori della carreggiata stradale. Con tale nuovo percorso si potrebbe abolire un binario in corso Vittorio Emanuele ed anche i viaggiatori, in arrivo o in partenza, avrebbero le fermate tranviarie più vicine di quanto non sia l'attuale capolinea del «sei».
Stampa Sera 8 marzo 1958
Maria Teresa Pasquero Andruetto