Sangano
San Sebastiano e San Rocco
La cappella di San Sebastiano a Sangano fu benedetta nel 1714 da don Artucchi, delegato dal canonico della chiesa metropolitana di Torino monsignor Ignazio Carroccio. Si suppone dunque che sia stata costruita quell'anno.
Nello stesso anno, annota sempre il prevosto don Conte, il
14 ottobre fu benedetta la cappella di proprietà di Giovanni Andrea
Ambrosini dedicata a San Michele.
Probabilmente dello stesso periodo è la cappella dedicata a San Rocco,
molto simile nella struttura a quella di San Sebastiano, però col tetto
a capanna sorretto da capriata ben visibile, a differenza dell'altra col tetto
a padiglioni, ma ambedue poggianti su due snelli e solidi pilastri; anche
questa con lo spazio a riparo delimitato da una cancellata infissa su basso
muretto.
In genere, le cappelle dedicate a questi due santi furono edificate per sciogliere
un voto della popolazione durante la peste o le epidemie. Queste però
risalgono a una settantina d'anni dopo il grande flagello. Quella di San Sebastiano,
solitaria nella campagna, potrebbe, come di solito quelle dedicate a questo
santo, indicare anche il luogo che era stato destinato a ospitare capanne
per gli appestati, anche se nessun documento dice che si fosse pensato a un
lazzaretto nel caso che il contagio fosse arrivato anche a Sangano.
Il luogo della costruzione delle cappelle e la loro dedicazione hanno certamente
un significato.
Le cappelle di San Rocco e San Sebastiano, a quei tempi ai punti estremi del
paese, ben fuori dell'abitato, sembrano essere sorte dove sono per tenere
lontane dall'intero territorio le pestilenze minaccianti le persone e gli
animali e a protezione del paese dalle calamità naturali.
È significativo che vi facessero tappa le processioni delle rogazioni,
alle quali partecipavano anche i rappresentanti della comunità civile.
Alla cappella di San Rocco, il 31 agosto 1730 "fu trovato da Gio Tomaso
Ruffinato un bambino abbandonato con un cartellino al collo su cui era scritto
il nome: Giovanni Michele, verosimilmente di 30 giorni. Fu battezzato sub
condicione e fecero da padrini Pietro Antonio Franco e Anna moglie di Onorato
Caravello" (Libro dei battesimi - anno 1730).
La cappella, la chiesa parrocchiale, ma anche la piazza come altri luoghi
frequentati, sono i luoghi ideali per abbandonarvi i bambini non desiderati.
Novembre 1744: una bimba lasciata davanti la chiesa parrocchiale durante la
notte;
settembre 1858: una bimba di circa un giorno ritrovata "nel buco inserviente
alle pubblicazioni, sulla piazza". Il vicesindaco e il segretario l'affidano
a Maria Andruetto perché provveda all'allattamento, la tengono a battesimo
e la consegnano all'Ospizio di Torino;
1865: un bimbo di genitori ignoti abbandonato alle Prese; febbraio 1879: una
bimba trovata sul prato dei conti Lajolo, supina, in pericolo di morire soffocata.
Cappella di San Sebastiano
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San Sebastiano
San Sebastiano in mezzo ai boschi (viaggiata 1938)
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San Sebastiano
San Sebastiano
San Sebastiano
Notiziario Sanganese
anno 1986
La cappella di San Sebastiano
Un brandello di storia dell'arte Sanganese che chiede di perpetuarsi.
Molti Sanganesi hanno espresso il desiderio di veder restaurata
la Cappella di San Sebastiano che si trova nella piazzetta poco oltre il mulino:
le attuali condizioni di degrado in cui si trova sono veramente inaccettabili.
La Cappella fu costruita ai primi del settecento e pertanto ogni opera che
riguardi il suo recupero è sottoposta all'approvazione della Sovrintendenza
delle Belle Arti. In settembre si è riunita un'assemblea di abitanti
della zona che ha incaricato un gruppo di persone di studiare il problema.
Questo si è rivelato difficile da risolvere, sia per quanto riguarda
gli oneri economici, che per quanto concerne l'espletamento delle pratiche
burocratiche.
Tuttavia riteniamo che sia ormai necessario affrontare il problema, per dare
una sistema-zione decorosa a quello che fu un luogo di culto con un suo senso
e significato e per salvare un valore artistico e culturale che arricchisce
tutta la comunità. Al proposito sono gradite informazioni, notizie
ed altro. La Commissione sta approfondendo il problema e cercherà,
in base al mandato ricevuto di prendere le decisioni più idonee e rapide.
Si impegna inoltre a tenere al corrente di tutto ciò che si potrà
fare, la cittadinanza, che sarà interpellata e chiamata a sostenere
l'impresa con il reperimento di fondi e con la partecipazione personale per
tutto ciò che si potrà fare da sè.
Un gruppo di sanganesi
Prima dei restauri
L'interno
Particolare
Notiziario Sanganese
anno 1988
Cappella di San Sebastiano
Nel bollettino del 1986 si era espresso il desiderio di veder
restaurare la Cappella di San Sebastiano, nel piazzale omonimo. Oggi possiamo
dire con gioia che il desiderio si è avverato. Grazie all'interessamento
di tante persone che hanno voluto occuparsi di questo patrimonio locale e
che hanno cercato in ogni modo di far rivivere un pezzetto di arte e di storia
spirituale, è stato possibile restaurare la Cappella.
Ottenute le necessarie approvazioni da parte delle autorità competenti
e con l'opera sapiente di volontari si è finalmente inaugurata in data
26 maggio 1988.
La Cappella di S. Sebastiano tornata come un tempo con una grande e commovente
partecipazione di tutti noi Sanganesi a testimoniare il valore che la nostra
Cappella ha per la nostra Comunità. Vogliamo ringraziare con riconoscenza
il Comitato e tutte le persone che si sono prodigati per questi restauri che
costituiscono un grande patrimonio artistico della nostra Sangano.
San Sebastiano oggi
San Rocco
San Rocco anno 1935
San Rocco anno 1953
Cappella campestre di San Rocco
Passeggiata alla Cappella campestre di San Rocco a dx
Cappella campestre di San Rocco
San Rocco
San Rocco restauro 1996
In occasione del restauro annuale (1989) abbiamo scoperto il vecchio affresco sulla parete dietro l'altare. Molti di noi sapevano della sua esistenza, altri l'avevano scordato, ma è stata per tutti una felice esperienza poter donare nuovamente a San Rocco un vecchio affresco a lui dedicato.
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Maria Teresa Pasquero Andruetto