Trana
Giuseppe Ratti
1890 - 1965
Omaggio a Giuseppe Ratti
Comunicato
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Domenica 18 ottobre 2015 ore 15:00, presso la sala conferenze del Giardino
Botanico Rea
“OMAGGIO A GIUSEPPE RATTI, IMPRENDITORE, FLORICULTORE E BENEFATTORE
A CINQUANT’ANNI DALLA SCOMPARSA” .
Convegno e inaugurazione della Mostra a lui dedicata,
a cura del Comune di Trana in collaborazione con il Giardino Botanico Rea
e Pro Natura Torino. Ingresso libero
“Giuseppe Ratti è stata una figura significativa
per la città di Torino, un uomo che ha saputo coniugare le grandi risorse
di imprenditore ottico d’avanguardia, con un impegno civile caparbio
e pervasivo che lo aveva portato a mettersi a disposizione per la crescita
sociale e culturale della sua città.
La sua esistenza è stata permeata da un’immensa passione per
i fiori e le piante, nata da quando
si era trovato in possesso della casa della mamma a San Bernardino di Trana,
che ampliò creando un bellissimo giardino, che due volte all’anno
apriva a tutti i visitatori per condividerne la gioia.
In memoria della madre restaurò la chiesetta della frazione, in seguito
ampliò la scuola elementare
e il cimitero del capoluogo in cui riposa nella tomba della sua famiglia.
Il Giardino Botanico REA di San Bernardino è sicuramente la cornice
più adatta per rendergli omaggio in occasione del 50° della sua
scomparsa.”
La mostra, composta da una ventina di pannelli che ripercorrono le numerose
attività e passioni di Giuseppe Ratti, verrà inaugurata domenica
18 ottobre e si potrà visitare dal 19 al 30 ottobre 2015, dal lunedì
al venerdì ore 09.00/12.00 - 13.00/17.00 - Domenica 25 ottobre ore
14.00/18.00 presso il Giardino Botanico Rea di S. Bernardino di Trana.
Per il Comune di Trana: Rosanna Bechis
Per il Giardino Botanico: Liliana Quaranta
La famiglia Ratti con amici di Sangano
La famiglia Ratti
S. Bernardino di Trana Villino Ratti - anno 1906
S. Bernardino di Trana Villino Ratti - anno 1910
Con Ratti, Sofia Loren e Pininfarina a Flor 61
A Enrica Tesio con tanta simpatia Thelma Ratti
1954: la fontana luminosa alla Mostra
dei Fiori al giardino Reale,
donata alla Città di Torino, oggi al Valentino G. Ratti
1961: il Giardino Roccioso creato
da Giuseppe Ratti al Valentino
1961: un angolo del Giardino Roccioso
lasciato da Ratti alla Città di Torino
San Bernardino: la scarpata rocciosa (foto G. Ratti)
San Bernardino: panorama (foto G. Ratti)
San Bernardino: particolare del giardino (foto G. Ratti)
San Bernardino
San Bernardino - anno 1974
Ricordo a Trana
Ratti, l'uomo dei super occhiali
Domenica 18 alle 15, si tiene presso la sala conferenze del
Giardino Botanico Rea il convegno “Omaggio a Giuseppe Ratti, imprenditore,
floricultore e benefattore a cinquant’anni dalla scomparsa”; tra
i partecipanti anche la nipote Thelma Blumenthal che ricorderà suo
nonno. In concomitanza viene inaugurata una mostra a lui dedicata, a cura
del Comune di Trana in collaborazione con il Giardino Botanico Rea e Pro Natura
Torino. Giuseppe Ratti è stata una figura significativa per la città
di Torino, un uomo che ha saputo coniugare le risorse di imprenditore all’impegno
civile. Ratti, già fotografo, diventa proprietario dell’ottica
Berry ed inizia la sua avventura destinata a culminare in un successo internazionale:
comincia infatti, in un piccolo cortile in via Caboto, a realizzare occhiali
tecnicamente all’avanguardia, studiati per soddisfare le esigenze di
comfort, protezione e visione ottimale, di aviatori e piloti sportivi: i famosissimi
“Persol”. I vari modelli creati saranno adottati dall’aviazione
militare italiana e statunitense, dalla Nasa, da Marcello Mastroianni nel
film “Divorzio all'italiana” e in numerose spedizioni al limite
dell’estremo, come quelle di Reinhold Messner sull’Himalaya. Furono
indossati da assi dell’aviazione, dell’automobilismo e del motociclismo,
tra loro D’Annunzio (che aveva un modello su misura), De Pinedo, Ferrarin,
Chiron, Nazzaro, Fangio, Opessi, Bolognini e Ghersi. La vita di Ratti è
stata permeata da un’immensa passione per i fiori e le piante, nata
da quando si era trovato in possesso della casa della mamma a San Bernardino
di Trana, che ampliò creando un bellissimo giardino, che due volte
all’anno apriva a tutti i visitatori per condividerne la gioia. In memoria
della madre restaurò la chiesetta della frazione, in seguito ampliò
la scuola elementare e il cimitero del capoluogo in cui riposa nella tomba
della sua famiglia. Cavaliere del lavoro, Giuseppe Ratti fu ideatore e creatore
di “Flor ’61”, la grande esposizione floreale che si svolse
nell’ambito di Expo 1961, durante le celebrazioni per il centenario
dell’Unità d’Italia: fra spazi interni ed esterni circa
200mila metri quadri di esposizione; il giardino roccioso al Parco del Valentino
rimane oggi a testimonianza di quella mostra che fu visitata anche dalla regina
Elisabetta II di Inghilterra. Il Giardino Botanico Rea è dunque la
cornice più adatta per rendergli omaggio in occasione del 50esimo della
sua scomparsa. La mostra, che ripercorre le numerose attività e passioni
di Giuseppe Ratti, si potrà visitare dal 19 al 30 ottobre, dal lunedì
al venerdì dalle 9 alle 12 e dalle 13 alle 17 e domenica 25 dalle 14
alle 18 presso il Giardino Botanico Rea di S. Bernardino di Trana, in via
Giaveno nella frazione San Bernardino di Trana.
L'eco del chisone mercoledì 14 ottobre 2015 - Luca
Cerutti
Ratti, l'imprenditore "poeta dei fiori"
che amava San Bernardino di Trana
A 50 anni dalla morte, il tributo ad un brillante uomo che
scrisse pagine importanti nella storia italiana
TRANA – E’ compito non semplice quello di sintetizzare in alcune
pagine la vita e le opere di Giuseppe Ratti, imprenditore nel campo dell’ottica,
filantropo, appassionato di fiori e piante, antesignano della difesa dell’ambiente
e altro ancora. La mostra ed il convegno organizzati dal comune di Trana e
dal Giardino Botanico Rea in collaborazione con Pro Natura Torino a cinquant’anni
dalla sua scomparsa vogliono essere un tentativo di recuperare il ricordo
di una figura illustre non solo per Trana, ma anche per Torino e l’Italia,
di una vita intensa, avventurosa e piena di intuizioni pionieristiche. Tutto
ebbe inizio il 5 aprile 1890 ad Arena di Calabria quando nacque Giuseppe,
ultimo di quattro figli dell’alessandrino Piero Ratti, funzionario di
banca, e della vercellese Domenica Balbi; nel 1892 la famiglia Ratti si trasferì
a Torino, qui Giuseppe si diplomò geometra nel 1910. Il diploma fu
però ben presto accantonato perché il giovane Ratti acquistò
il negozio di articoli fotografici Berry in via Roma, dando inizio alla storia
che stiamo per raccontare, la storia di un cammino in continua ascesa, che
spesso si è felicemente intrecciato con quello del capoluogo subalpino.
Nella cattedrale di Torino, il 14 luglio 1917, sposò Thelma Menaldo,
ed il 28 marzo 1920 divenne a soli trent’anni il più giovane
Cavaliere del Lavoro d’Italia. Dagli anni Trenta in poi, con l’acquisto
della casa di San Bernardino (oggi conosciuta come Villa Ratti) entrò
inoltre anche nella “piccola” storia di Trana, dove divenne conosciuto
ed apprezzato come benefattore e proprietario della villa “più
fiorita d’Italia”. Ma tornando ai suoi anni giovanili occorre
parlare della fotografia e dei suoi primi successi in questo campo: cominciò
esponendo nel suo negozio le istantanee da lui realizzate e che documentavano
la vita mondana di inizio Novecento, oltre ai primi esperimenti aviatori sul
campo di Mirafiori. Ma il grande salto lo fece divenendo fotoreporter di guerra
allo scoppio del conflitto italo-turco nel 1911, aggregato come corrispondente
di un paio di quotidiani nazionali all’XI Reggimento Bersaglieri, schierato
sul fronte libico: immagini di uniformi, truppe e zone di operazioni, come
è ovvio, ma anche tanti più interessanti scatti che ci descrivono
la gente, i luoghi, le atmosfere, la vita di ogni giorno di quel Paese. Dopo
questa esperienza tornò ad indossare la divisa allo scoppio della Prima
Guerra Mondiale, assegnato come allievo ufficiale alla nascente aviazione
militare; rimase in servizio pochi mesi, prima del congedo per motivi di salute,
ma ebbe tempo di interessarsi agli equipaggiamenti pionieristici in dotazione
ai piloti del tempo, cominciando a mettere a punto i primi occhiali protettivi,
che verranno impiegati da equipaggi italiani ed alleati, oltre che da personaggi
come Gabriele D’Annunzio e Italo Balbo. E’ questo l’avvio
della trasformazione in senso industriale dell’attività di Giuseppe
Ratti e l’occhiale modello “Protector” cominciò ad
essere prodotto nella prima fabbrica di via Caboto alla fine del 1917, mentre
negli anni Venti arrivarono i primi occhiali da sole con il marchio Persol,
brand in auge ancora oggi e di proprietà di Luxottica. Nel 1927 un
nuovo e più grande stabilimento sorse in Lungo Dora Firenze, ricostruito
ed ampliato dopo i bombardamenti dell’ultima guerra. Torino per lui
non era solo la sede della sua fabbrica e dei suoi negozi, ma una città
con un’immagine degna di essere rilanciata in tanti settori, non ultimo
quello della floricultura: nacquero così nel 1952 la Scuola per Apprendisti
Giardinieri, intitolata nel 1955 allo stesso Giuseppe Ratti, ed esposizioni
di successo come “Torino in fiore” nel 1954, prologo della strepitosa
“Flor 61”, esposizione internazionale di fiori e piante inclusa
nella cornice della manifestazioni per il centenario dell’Unità
d’Italia, ospitata al parco del Valentino e nel padiglione di Torino
Esposizioni e che fu visitata da 600 mila persone. Fu inoltre il primo presidente
di Pro Natura Torino, era il 1958 e Giuseppe Ratti si adoperò fin da
subito per salvare i Giardini Hambury di Ventimiglia dalla speculazione edilizia
e per intervenire in più occasioni a tutela del paesaggio. Morì
improvvisamente, ancora pieno di energie, di idee e di voglia di fare, il
18 gennaio 1965 nella sua casa di Sanremo: i titoli dei giornali di allora
parlarono della scomparsa del “poeta dei fiori e della natura”.
Una mostra e un convegno al Giardino Rea
Una mostra ed un convegno sono le iniziative proposte dal comune di Trana,
in collaborazione con il giardino botanico Rea e Pro Natura, per ricordare
la figura di Giuseppe Ratti a mezzo secolo dalla morte. Impresa non facile
per i curatori della mostra quella di descrivere adeguatamente una persona
come Ratti, la sua vita intensa di imprenditore ottico d’avanguardia
ma anche di benefattore impegnato per la crescita sociale e culturale della
sua Torino, e soprattutto la sua passione per i fiori e per le piante. Quest’ultima
sbocciò, è il caso di dirlo, quando venne a trovarsi in possesso
della casa della madre a San Bernardino di Trana, che ampliò creando
uno splendido giardino, aperto al pubblico due volte all’anno. Da qui
la scelta non casuale di organizzare al Giardino Rea di San Bernardino, domenica
18 ottobre alle 15, il convegno dal titolo “Omaggio a Giuseppe Ratti,
imprenditore, floricultore e benefattore a cinquant’anni dalla scomparsa”,
oltre alla mostra, composta da una ventina di pannelli che ripercorrono le
attività e le passioni di questo illustre tranese d’adozione.
A Trana Ratti fu infatti sempre molto legato, in memoria della madre fece
restaurare la chiesetta di San Bernardino, finanziò l’ampliamento
della scuola elementare della frazione e del cimitero del capoluogo dove fece
erigere la tomba di famiglia in cui riposa. La mostra, che verrà inaugurata
anch’essa il 18 ottobre, sarà aperta gratuitamente al pubblico
dal 19 al 30 ottobre, dalle 9 alle 12 e dalle 13 alle 17; domenica 25 ottobre
dalle 14 alle 18.
La Valsusa giovedì 15 ottobre 2015 - Riccardo Salomoni
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Maria Teresa Pasquero Andruetto