Sangano - Trana - Piossasco

La prima guerra mondiale
1915 - 1918

Sangano

Decorati

 

 

Capitano Giusiana Giuseppe (1889) medaglia di bronzo

Porto Buffolè 7 novembre 1917 – Teneva contegno calmo e coraggioso di fronte al nemico e guidava, sotto il fuoco avversario, il proprio squadrone appiedato in rinforzo di un altro già in posizione sull’argine del Livenza, sfruttando abilmente il terreno, in modo di evitare perdite ed ottenere, in concorso con l’altro squadrone, il risultato voluto di far tacere le mitragliatrici nemiche e di impedire i tentativi di riattamento di un ponte. (B.U. 1918 pag. 3174)

Porto Buffolè, 7 novembre 1917
Bollettino Ufficiale del 20 giugno 1918 – decreto Luogo tendenziale del 134 giugno . Risp.40 – pag. 3174…
Il Capitano con la indennità di tale medaglia ha costituito una fondazione: “Premio Porto Buffolè”, con l’offerta di L. 2000nominali a favore del Reggimento Cavalleggeri Firenze.
Tale fondazione venne eretta in ente morale (Giornale Militare 23 febbraio1923 – disp. 44).

Sergente Andruetto Lodovico (1885) medaglia di bronzo

Costalunga 18-19 giugno 1918 – Comandante di pattuglia, si spingeva sotto i reticolati nemici per catturare una mitragliatrice ivi appostata; successivamente, rimasto ferito l’ufficiale, assumeva il comando del proprio plotone e lo portava due volte all’assalto, finchè penetrato alla testa del suo reparto, nella ridotta avversaria ne fugava i difensori con nutrito lancio di bombe a mano. (B.U. 1919 pag. 6969)

Soldato Martini Giuseppe (1892) medaglia di bronzo

Santa Maria 28 agosto 1915 – Si recava volontariamente a collocare e far brillare tubi esplosivi sotto i reticolati nemici. Durante l’operazione, fatto segno a vivo fuoco dall’avversario appostato a pochi metri, non si ritrasse, ma, intrepido e non curante del pericolo, diede fuoco agli inneschi, mandando a compimento la missione affidatagli. (B.U. 1916 pag. 2878)

Soldato Ghiglione Giovanni Battista medaglia di bronzo

Monte Ortigara 11 giugno 1917 – Spintosi fin sotto i reticolati, con sereno coraggio scagliava bombe nelle trincee dell’avversario, causandogli forti perdite. (B.U. 1918 pag. 6207)

 

Guerra per l'unità d'Italia 1915 - 1918

 

50° anniversario della vittoria 1918-1968

 

Andruetto Michele - Lanzetto Giuseppe - Merlo Albino - Ruffino Antonio - Savone Giuseppe

Cantone Vincenzo - Levrino Lorenzo - Merlo Paolo - Andruetto Gioachino - Ruffino Agostino - Bert Vito

Andruetto Natale - Andruetto Giovanni - Giusiana Giuseppe - Ferro Luigi - Fiore Lorenzo - Matta Ettore

 

—www— Andruetto Michele —www—

1891 - 1915

...Il sottoscritto Sottotente Alberto Bizzarini incaricato della tenuta dei registri…
L’anno mille novecento quindici ed alli diciannove del mese di ottobre nel posto avanzato di Gabrie mancava ai vivi alle ore cinque in età d’anni ventiquattro, il Caporale Maggiore Andruetto Michele nativo di Sangano figlio di fu Bernardino e Salto Orsola, celibe morto in seguito a pallottola alla regione temporale con lesioni al cervello, sepolto a Gabrie come risulta dall’attestazione delle persone a piè del presente sottoscritte…

A.S.S.C.S.

—www— Lanzetto Giuseppe —www—

1895 - 1915

Lanzetto Giuseppe

Lanzetto Giuseppe soldato d'artiglieria di montagna

L’Ufficiale dello stato civile del Comune di Cividale avendo ricevuto dal locale Ospitale militare di riserva un avviso…il giorno sette giugno mille novecento quindici è morto in detto Ospedale il soldato Lanzetto Giuseppe Enrico di Carlo e di Storero Giuseppa d’anni venti nato a Sangano

A.S.S.C.S.

Lanzetto Giuseppe

moriva a Monte Nero il 7 giugno 1915

 

—www— Merlo Albino —www—

1892 - 1916

Soldato Merlo Albino

Soldato Merlo Albino

...Distretto militare di Torino estratto dell’atto di morte del soldato Merlo Albino iscritto nel fascicolo 2° tenuto dall’ottava compagnia del 3° Reggimento Alpini…che è del tenore seguente
Il sottoscritto Capitano Garello sig. Mario incaricato della tenuta dei registri di stato civile presso la suddetta compagnia…
L’anno mille novecento sedici et alle venticinque del mese di dicembre nei pressi del costone Equard mancava ai vivi alle ore dieci in età d’anni ventiquatto il soldato Merlo Albino del terzo reggimento Alpini ottava compagnia battaglione Assietta al numero ventinovemila seicentotrentotto di matricola classe mille ottocento novantadue nativo di Sangano figlio di Giacomo e Carpinello Giuseppa…sepolto a Casema Vecchia come risulta dall’attestazione a piè del presente sottoscritte...

A.S.S.C.S.

—www— Ruffino Antonio —www—

1889 - 1916

Ruffino Antonio

Soldato Ruffino Antonio

L’anno millenovecentosedici il primo ottobre ad ore nove nella Casa Comunale di Sangano
Io Levrino Giuseppe Sindaco ed Ufficiale dello Stato Civile del Comune di Sangano avendo ricevuto dal Distretto Militare di Torino Estratto dell’atto di morte del SOLDATO RUFFINO ANTONIO iscritto sul registro tenuto dal centosessantuno Reggimento Fanteria M.M. a pagina tredici II fascicolo n. trenta d’ordine per intiero ed esattamente trascritto copia stessa che è del tenore seguente.
Il sottoscritto Tenente Perlo Giuseppe Ufficiale d’Amministrazione incaricato della tenuta dei registri di stato civile presso il centosessantuno Reggimento Fanteria milizia mobile dichiara che nel Registro degli atti di morte a pagina tredici II fascicolo ed al n. trenta d’ordine trovasi inscritto quanto segue:
L’anno mille novecento sedici ed alle nove del mese di maggio nella località denominata Cime Norre mancava ai vivi alle ore quindici in età d’anni ventisette il soldato Ruffino Antonio del centosessantuno Reggimento fanteria M.M. dodicesima compagnia al numero duecentoquattro quarantuno di matricola classe mille ottocento ottantanove nativo di Sangano Provincia di Torino figlio di Felice di Copolo Maddalena ammogliato con Ghigo Rosa Carola, morto in seguito a ferite multiple, testa, tronco ed arti prodotti per fatti di guerra sepolto a Cima Norre costone est come risulta dall’attestazione delle persone a piè del presente sottoscritte. Il Caporale Griot Serafino teste soldato Griot Giuseppe il tenente Medico Pasquale Tule l’Ufficiale d’Amministrazione incaricato del presente registro Perlo Giuseppe il Colonnello comandante il Reggimento Venezia.

A.S.S.C.S.

 

—www— Savone Giuseppe —www—

1895 - 1918

Savone Giuseppe

Soldato 21° Reggimento di fanteria nato il 13 agosto 1895 a Moncalieri, distretto Militare di Torino, morto il 26 febbraio 1918 in prigionia per malattia (Vienna)

 

—www— Cantone Vincenzo —www—

1896 - 1973

Cantone Vincenzo

Cantone Vincenzo anno 1915 circa

Cantone Vincenzo invalido di Guerra - anno 1928 circa

Cantone Vincenzo
Roma li 25 novembre 1970

50' Anniversario della vittoria 1918-1968 ———— Associaz. Naz. Mutilati ed Invalidi di Guerra

 

—www— Levrino Lorenzo —www—

1894 - 1983

Levrino Lorenzo

Levrino Lorenzo
Roma li 27 marzo 1969

Croce al merito di guerra
15 marzo 1919

Classe 1894 38° Reggimento di Fanteria
Foglio di Congedo illimitato
Al soldato Levrino Lorenzo
Durante il tempo passato sotto le armi ha tenuto
buona condotta ed ha servito con fedeltà e onore
Alessandria addì 14 settembre 1919

 

—www— Merlo Paolo—www—

1898 - 1976

Soldato Merlo Paolo

Soldato Merlo Paolo

 

—www— Ferro Luigi —www—

1899 - 1981

Ferro Luigi

Al Cav. di Vittorio Veneto Luigi Ferro

 

—www— Bert Vito —www—

1898 - 1985

Bert Vito

Bert Vito

 

—www— Andruetto Gioachino —www—

1889 - 1970

Andruetto Gioachino

Il Soldato Andruetto Gioachino - Borgata Prese

Foglio di licenza illimitata

Andruetto Gioachino Borgata Prese- foglio di licenza illimitata

Ricevuto il pacco.....Sangano 3 agosto 191.....

Andruetto Gioachino per essersi trovato alle armi il giorno dell’armistizio e per aver avuto
6 mesi di ininterrotto servizio a quella data ha diritto al pacco vestiario.
Ha percepito il premio di licenziamento in lire…

Andruetto Gioachino Borgata Prese
Roma li 25 novembre 1970

 

—www— Ruffino Agostino —www—

1892 - 1973

Ruffino Agostino

Il Caporale Ruffino Agostino - Borgata Prese

Ruffino Agostino

Ruffino Agostino
Roma li 27 marzo 1969

Ruffino Agostino guerra di Libia

Medaglia Commemorativa
della Guerra di Libia

 

—www— Andruetto Giovanni —www—

1899 - 1977

Andruetto Giovanni

L'ardito Andruetto Giovanni

Gli arditi furono una specialità dell'arma di fanteria del Regio Esercito italiano durante la prima guerra mondiale.
La specialità, sciolta dopo il conflitto, fu brevemente ricostituita durante la seconda guerra mondiale con l'attivazione del 10º Reggimento arditi (15 settembre 1942 - settembre 1943). Le sue tradizioni furono ereditate a partire dal 1975 dal 9º Battaglione d'Assalto Paracadutisti "Col Moschin" (poi Reggimento dal 1995).

Andruetto Giovanni

L'Ardito Andruetto Giovanni

 

—www— Andruetto Natale —www—

1895 - 1973

Andruetto Natale

Soldato Andruetto Natale - Borgata Prese

Andruetto Natale

Soldato Andruetto Natale - Borgata Prese

Andruetto Natale

Andruetto Natale
Roma li 10 ottobre 1970

Andruetto Natale

Sezione di Sangano anno 1951

 

—www— Soldato Fiore Lorenzo—www—

1895 - 1990

Soldato Fiore Lorenzo

 

—www— Caporale Maggiore Matta Ettore —www—

1895 - 1948

Caporale Matta Ettore

 

Croce al Merito di Guerra

E' concessa al Caporale Maggiore Matta Ettore di Mattia la Croce al Merito di Guerra

Ricordo di tutti i graduati della 20° sezione 21 luglio 1917 - il terzo da dx in piedi Ettore Matta

Il primo a dx seduto sulla panca Ettore Matta

Alpini sciatori

 

—www— Il Capitano Giusiana Giuseppe —www—

1889 - 1965

Capitano Giuseppe Giusiana

DUE VOLTE VOLONTARIO DI GUERRA IN MENOMATE CONDIZIONI FISICHE:
Alla vigilia della conflagrazione europea che portò l'Italia ai suoi naturali confini, il Sottotenente Giuseppe Giusiana trovavasi in licenza di convalescenza (un anno) per gravissima caduta da cavallo riportata in servizio alla Scuola di Cavalleria di Tor di Quinto (Roma).
"TRAVOLTO E SCHIACCIATO NELLA CADUTA DAL CAVALLO CHE CON UN CALCIO LO COLPI’ ANCORA ALL'ADDOME.
Trasportato all’Ospedale Celio di Roma, gli venne riscontrata una CONTUSIONE RENALE CON EMATURIA.
Egli VOLONTARIAMENTE RIPRENDE IMMEDIATAMENTE SERVIZIO INCONDIZIONATO (per la prima volta volontario di guerra in menomate condizioni).
Di tale servizio piace ricordare qualche momento specialissimo dal quale emerge non solo e sempre l'intelligenza, l'arditezza ed il coraggio, ma la SPONTANEITÀ DELL'INIZIATIVA del valoroso ufficiale che, sempre con funzioni di grado superiore disimpegnò egregiamente la carica di Comandante di Squadrone e di Gruppo di Squadroni Sempre VOLONTARIAMENTE assumeva i compiti più delicati e più volte, NON COMANDATO, si portò dove maggiore era il pericolo anche e specialmente per fraternizzare con soldati di altri Reparti e di altre Armi esercitando, come dichiara il Gen. Ibba Piras, SULLE TRUPPE AI SUOI ORDINI E SU QUELLE VICINIORI un benefico ascendente, segnalandosi in ogni circostanza per spiccata AGGRESSIVITÀ E PER CORAGGIO INDISCUSSO.
In Carnia, quale Sottotenente al primo Squadrone dei Cavalleggeri di Monferrato e addetto a servizi speciali di retrovia egli, smanioso di incontrare il nemico, si reca SPONTANEAMENTE, nelle ore libere del suo servizio, in linea per fraternizzare con i prodi alpini dell'allora Cap. Pizzarello, avendo l'onore di avere questo eroe (Medaglia d'Oro) come padrino nel battesimo del fuoco (Pal Grande).
Va notato l'appiedamento del suo reparto nel 1915, comandato di rinforzo; ad una importante posizione della Valle del Chiarsò, in seguito ad attacco sferrato dagli austriaci sul Monte Lodin.
Al medio Isonzo il reggimento è appiedato ed il Tenente si trova in linea (Gerenie Polie) con le funzioni del GRADO SUPERIORE disimpegnando brillantemente la carica di comandante la compagnia (squadrone appiedato) e svolge col suo reparto alcune azioni dimostrative (maggio-giugno 1916). Costituisce nel suo reparto i VOLONTARI DELLA MORTE DI CUI NE E'' IL CAPO.
Sul Carso è assegnato al settore "Adria-Vercle". Sin dai PRIMI GIORNI il suo nome viene segnalato IN TUTTE LE TRINCEE DEL SETTORE con il seguente encomio solenne:
"Reggimento Cavalleggeri Monferrato (13°) n.220 - Ordine permanente luglio 1916".

Il giorno 5 agosto ALLE 11 DEL MATTINO col Tenente Giannino Stringher raggiunge il cosidetto "VIALE DEI CADAVERI" sotto i RETICOLATI AUSTRIACI.
Il giorno 7 agosto rientra in trincea all'alba CON 5 PRIGIONIERI ungheresi catturati nella palude del Liesert.
Il 9 agosto Comandante di Squadrone, porta il proprio reparto all'attacco contro la quota 121 ed e FERITO GRAVEMENTE.
Culmina nel momento della gravissima ferita riportata sul Carso quota 85 l'ESEMPIO PIU’ FULGIDO DI EROISMO E DI FEDE: letteralmente sotterrato dallo scoppio di un grosso calibro mentre, per un falso allarme di gas asfissianti, unta la faccia di vasellina sta per mettere la maschera, con la faccia nera di terra raggiunge il posto di Comando per l'attacco alla baionetta.
Ferito nell'azione da pallottola nemica che (PASSATA LA FACCIA DA PARTE A PARTE ATTRAVERSO LA BOCCA, CON ASPORTAZIONE DI CINQUE DENTI E DI OSSO FACCIALE) si fermò nel collo, con i lineamenti sfigurati NON POTENDO CON LA PAROLA per i vomiti di sangue, s'irrigidisce in un'espressione di fierezza che non ammette indugi, distrazioni, preoccupazioni per la sua persona; e CON GESTI segnala ad ognuno IL SUO POSTO DI COMBATTIMENTO che egli stesso in quelle CONDIZIONI DISPERATE CONTINUA FINO ALL'ESAURIMENTO,
IN ULTIMO estenuato per la forte emorragia NON POTENDO PARLARE, lascia per iscritto il comando all'ufficiale più anziano, con parole d'INCITAMENTO ai suoi soldati esprime il suo DOLORE nel dover abbandonare il glorioso reggimento, ha FRASI COMMOVENTI nel ricordo della MAMMA lontana e prega di TACERE ogni cosa ai suoi di casa.
MIRACOLO, SE PER LA SUA FORZA DI RESISTENZA NON E' MORTO SUL CAMPO DISSANGUATO.
DOPO SETTE MESI di ospedale il Tenente Giusiana ha l'alto onore di venire encomiato da S.A.R. il Conte di Torino in presenza di tutti gli Ufficiali del Reggimento perchè "PUR CON LE FERITE APERTE E CON LA BOCCA NON AGGIUSTATA, rinunciava al servizio territoriale per riprendere IMMEDIATAMENTE IL SERVIZIO INCONDIZIONATO" (per la seconda volta volontario di guerra in menomate condizioni fisiche).
Promosso Capitano raggiunge il nuovo Reggimento Lancieri di Firenze e Cambresco.
Durante il ripiegamento dall'Isonzo al Piave venne ENCOMIATO dal Comando del 28° Corpo d'Armata e quindi per ALTRA AZIONE DECORATO AL VALORE con la motivazione che qui si riporta:
"Teneva contegno calmo e coraggioso di fronte al nemico e guidava sotto il fuoco avversario il proprio reparto appiedato in rinforzo di un altro già in posizione sull'argine della Livenza in modo da evitare perdite ed ottenere, in concorso con l'altro squadrone, il risultato voluto di FAR TACERE LE MITRAGLIATRICI nemiche e di IMPEDIRE i tentativi di riattamento del ponte, sfruttando abilmente il terreno.

Porto Buffolè, 7 novembre 1917.
Bollettino Ufficiale del 20 giugno 1918 - Decreto Luogotenenziale del 13 giugno 1918 - Risp. 40 - pag. 3174.

A sinistra il Capitano Giuseppe Giusiana a destra il Sindaco Gioachino Gallo

 

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Al centro: sx Bert Vito 1898-1985 - dx Fiore Lorenzo 1895-1990 Cavalieri di Vittorio Veneto
novembre 1981

Fiore Lorenzo a Trieste 1930

Fiore Lorenzo a Trieste sicuramente il raduno degli Alpini del 13 aprile 1930
retro Trieste 1930

Bibliografia
Archivio Storico dello Stato Civile Sangano=A.S.S.C.S.

 

Sangano tabella delle nascite dal 1899 al 1928

1899 nati 10
1900 nati 23
1901 nati 14
1902 nati 22
1903 nati 12
1904 nati 14
1905 nati 11
1906 nati 16
1907 nati 11
1908 nati 14
1909 nati 11
1910 nati 14
1911 nati 11
1912 nati 17
1913 nati 9
1914 nati 8
1915 nati 11
1916 nati 4
1917 nati 3
1918 nati 2
1919 nati 2
1920 nati 8
1921 nati 8
1922 nati 7
1923 nati 12
1924 nati 8
1925 nati 8
1926 nati 4
1927 nati 6
1928 nati 7

 


Matrimoni dal 1899 al 1928

1899 - 10
1900 - 9
1901 - 6
1902 - 5
1903 - 5
1904 - 3
1905 - 5
1906 - 6
1907 - 8
1908 - 4
1909 - 4
1910 - 8
1911 - 7
1912 - 4
1913 - 8
1914 - 4
1915 - 0
1916 - 0
1917 - 0
1918 - 0
1919 - 6
1920 - 7
1921 - 6
1922 - 4
1923 - 4
1924 - 0
1925 - 5
1926 - 2
1927 - 2
1928 - 1

 

Le donne nella Grande Guerra

L'assenza di molti uomini chiamati a combattere contro l'esercito austro-ungarico provocò delle conseguenze molto pesanti a livello economico e sociale.
La gran parte dei nuclei famigliari erano di origine contadina, legati alle consuetudini e alle tradizioni di un tempo: i membri maschili avevano il compito di lavorare fuori dalle mura domestiche mentre le donne eseguivano le proprie mansioni all'interno, accudendo i figli e sbrigando le faccende di tutti i giorni. Le cose non erano molto diverse nemmeno per le famiglie "operaie" dove l'unica differenza era l'impiego degli uomini nelle fabbriche anziché nei campi.
Una situazione che mutò profondamente nel 1915. I posti di molti contadini ed operai furono lasciati vuoti e vennero coperti da chi era restato e non sarebbe mai stato chiamato al fronte: le donne. Si trattò di un momento molto importante per la storia sociale del Paese. Il loro ruolo, per la prima volta, passò da "angelo del focolare domestico" a membro attivo dell'economia e della società collettiva.
Non che le donne fossero del tutto nuove a questo tipo di esperienza: molte di loro erano già abituate a contribuire al lavoro nei campi mentre, a livello industriale, la loro presenza era già stata registrata nel settore tessile. Ma adesso il loro numero era aumentato considerevolmente e furono presenti in settori del tutto nuovi come la metallurgia (riconvertita alle esigenze belliche), la meccanica, i trasporti e mansioni di tipo amministrativo.
Ovviamente questo processo non fu indolore: non essendo state previste delle divisioni del lavoro, le donne erano obbligate a compiere gli stessi lavori dei colleghi maschi, anche quelli più pesanti. Nei campi era necessario spostare i covoni di fieno o i sacchi di grano, accudire il bestiame e utilizzare tutte le macchine agricole. Allo stesso modo all'interno delle fabbriche dovevano essere sollevati pesi non indifferenti e compiuti gesti ripetitivi e meccanici.
Le donne presero il posto dei propri mariti (o figli) anche in quelle faccende domestiche tipicamente maschili come le questioni burocratiche, gli acquisti o le vendite di prodotti agricoli ed i problemi di natura legale.
A questa sorta di "emancipazione" lavorativa non corrispose però una maggiore libertà a livello personale: nonostante l'assenza degli elementi maschili in età arruolabile, spesso nelle case rimanevano gli anziani i quali, come da tradizione, continuavano ad esercitare il loro ruolo autoritario all'interno della famiglia. Inoltre non mancavano diffidenze e gli atteggiamenti di rifiuto da parte dei moralisti e tradizionalisti: "Nelle fabbriche metalmeccaniche la presenza femminile era talvolta avvertita, specialmente dai vecchi operai, come un sovvertimento dell'ordine naturale e un attentato alla moralità.". Un modo di pensare che peggiorò col tempo, quando le ragazze più giovani, sempre più spesso, si spostarono dalla loro casa per trovare un'occupazione.

 

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Maria Teresa Pasquero Andruetto