Sangano - Trana - Piossasco
La prima guerra mondiale
1915 - 1918
Sangano
Decorati
Capitano Giusiana Giuseppe (1889) medaglia di bronzo Porto Buffolè 7 novembre 1917 – Teneva contegno calmo e coraggioso di fronte al nemico e guidava, sotto il fuoco avversario, il proprio squadrone appiedato in rinforzo di un altro già in posizione sull’argine del Livenza, sfruttando abilmente il terreno, in modo di evitare perdite ed ottenere, in concorso con l’altro squadrone, il risultato voluto di far tacere le mitragliatrici nemiche e di impedire i tentativi di riattamento di un ponte. (B.U. 1918 pag. 3174) Porto Buffolè, 7 novembre 1917 |
Sergente Andruetto Lodovico (1885) medaglia di bronzo Costalunga 18-19 giugno 1918 – Comandante di pattuglia, si spingeva sotto i reticolati nemici per catturare una mitragliatrice ivi appostata; successivamente, rimasto ferito l’ufficiale, assumeva il comando del proprio plotone e lo portava due volte all’assalto, finchè penetrato alla testa del suo reparto, nella ridotta avversaria ne fugava i difensori con nutrito lancio di bombe a mano. (B.U. 1919 pag. 6969) |
Soldato Martini Giuseppe (1892) medaglia di bronzo Santa Maria 28 agosto 1915 – Si recava volontariamente a collocare e far brillare tubi esplosivi sotto i reticolati nemici. Durante l’operazione, fatto segno a vivo fuoco dall’avversario appostato a pochi metri, non si ritrasse, ma, intrepido e non curante del pericolo, diede fuoco agli inneschi, mandando a compimento la missione affidatagli. (B.U. 1916 pag. 2878) |
Soldato Ghiglione Giovanni Battista medaglia di bronzo Monte Ortigara 11 giugno 1917 – Spintosi fin sotto i reticolati, con sereno coraggio scagliava bombe nelle trincee dell’avversario, causandogli forti perdite. (B.U. 1918 pag. 6207) |
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Guerra per l'unità d'Italia 1915 - 1918
50° anniversario della vittoria 1918-1968
Andruetto Michele - Lanzetto Giuseppe - Merlo Albino - Ruffino Antonio - Savone Giuseppe
Cantone Vincenzo - Levrino Lorenzo - Merlo Paolo - Andruetto Gioachino - Ruffino Agostino - Bert Vito
Andruetto Natale - Andruetto Giovanni - Giusiana Giuseppe - Ferro Luigi - Fiore Lorenzo - Matta Ettore
1891 - 1915
...Il sottoscritto Sottotente Alberto Bizzarini incaricato
della tenuta dei registri…
L’anno mille novecento quindici ed alli diciannove del mese di ottobre
nel posto avanzato di Gabrie mancava ai vivi alle ore cinque in età
d’anni ventiquattro, il Caporale Maggiore Andruetto Michele nativo di
Sangano figlio di fu Bernardino e Salto Orsola, celibe morto in seguito a
pallottola alla regione temporale con lesioni al cervello, sepolto a Gabrie
come risulta dall’attestazione delle persone a piè del presente
sottoscritte…
A.S.S.C.S.
1895 - 1915
Lanzetto Giuseppe soldato d'artiglieria di montagna
L’Ufficiale dello stato civile del Comune di Cividale avendo ricevuto dal locale Ospitale militare di riserva un avviso…il giorno sette giugno mille novecento quindici è morto in detto Ospedale il soldato Lanzetto Giuseppe Enrico di Carlo e di Storero Giuseppa d’anni venti nato a Sangano
A.S.S.C.S.
moriva a Monte Nero il 7 giugno 1915
1892 - 1916
Soldato Merlo Albino
...Distretto militare di Torino estratto dell’atto
di morte del soldato Merlo Albino iscritto nel fascicolo 2° tenuto dall’ottava
compagnia del 3° Reggimento Alpini…che è del tenore seguente
Il sottoscritto Capitano Garello sig. Mario incaricato della tenuta dei registri
di stato civile presso la suddetta compagnia…
L’anno mille novecento sedici et alle venticinque del mese di dicembre
nei pressi del costone Equard mancava ai vivi alle ore dieci in età
d’anni ventiquatto il soldato Merlo Albino del terzo reggimento Alpini
ottava compagnia battaglione Assietta al numero ventinovemila seicentotrentotto
di matricola classe mille ottocento novantadue nativo di Sangano figlio di
Giacomo e Carpinello Giuseppa…sepolto a Casema Vecchia come risulta
dall’attestazione a piè del presente sottoscritte...
A.S.S.C.S.
1889 - 1916
Soldato Ruffino Antonio
L’anno millenovecentosedici il primo ottobre ad ore
nove nella Casa Comunale di Sangano
Io Levrino Giuseppe Sindaco ed Ufficiale dello Stato Civile del Comune di
Sangano avendo ricevuto dal Distretto Militare di Torino Estratto dell’atto
di morte del SOLDATO RUFFINO ANTONIO iscritto sul registro tenuto dal centosessantuno
Reggimento Fanteria M.M. a pagina tredici II fascicolo n. trenta d’ordine
per intiero ed esattamente trascritto copia stessa che è del tenore
seguente.
Il sottoscritto Tenente Perlo Giuseppe Ufficiale d’Amministrazione incaricato
della tenuta dei registri di stato civile presso il centosessantuno Reggimento
Fanteria milizia mobile dichiara che nel Registro degli atti di morte a pagina
tredici II fascicolo ed al n. trenta d’ordine trovasi inscritto quanto
segue:
L’anno mille novecento sedici ed alle nove del mese di maggio nella
località denominata Cime Norre mancava ai vivi alle ore quindici in
età d’anni ventisette il soldato Ruffino Antonio del centosessantuno
Reggimento fanteria M.M. dodicesima compagnia al numero duecentoquattro quarantuno
di matricola classe mille ottocento ottantanove nativo di Sangano Provincia
di Torino figlio di Felice di Copolo Maddalena ammogliato con Ghigo Rosa Carola,
morto in seguito a ferite multiple, testa, tronco ed arti prodotti per fatti
di guerra sepolto a Cima Norre costone est come risulta dall’attestazione
delle persone a piè del presente sottoscritte. Il Caporale Griot Serafino
teste soldato Griot Giuseppe il tenente Medico Pasquale Tule l’Ufficiale
d’Amministrazione incaricato del presente registro Perlo Giuseppe il
Colonnello comandante il Reggimento Venezia.
A.S.S.C.S.
1895 - 1918
Soldato 21° Reggimento di fanteria nato il 13 agosto 1895 a Moncalieri, distretto Militare di Torino, morto il 26 febbraio 1918 in prigionia per malattia (Vienna)
1896 - 1973
Cantone Vincenzo anno 1915 circa
Cantone Vincenzo invalido di Guerra - anno 1928 circa
Cantone Vincenzo
Roma li 25 novembre 1970
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50' Anniversario della vittoria 1918-1968 ———— Associaz. Naz. Mutilati ed Invalidi di Guerra
1894 - 1983
Levrino Lorenzo
Roma li 27 marzo 1969
Croce al merito di guerra
15 marzo 1919
Classe 1894 38° Reggimento di Fanteria
Foglio di Congedo illimitato
Al soldato Levrino Lorenzo
Durante il tempo passato sotto le armi ha tenuto
buona condotta ed ha servito con fedeltà e onore
Alessandria addì 14 settembre 1919
1898 - 1976
Soldato Merlo Paolo
1899 - 1981
Al Cav. di Vittorio Veneto Luigi Ferro
1898 - 1985
Bert Vito
—www— Andruetto Gioachino —www—
1889 - 1970
Il Soldato Andruetto Gioachino - Borgata Prese
Andruetto Gioachino Borgata Prese- foglio di licenza illimitata
Ricevuto il pacco.....Sangano 3 agosto 191.....
Andruetto Gioachino per essersi trovato alle armi il giorno dell’armistizio
e per aver avuto
6 mesi di ininterrotto servizio a quella data ha diritto al pacco vestiario.
Ha percepito il premio di licenziamento in lire…
Andruetto Gioachino Borgata Prese
Roma li 25 novembre 1970
1892 - 1973
Il Caporale Ruffino Agostino - Borgata Prese
Ruffino Agostino
Roma li 27 marzo 1969
Medaglia Commemorativa
della Guerra di Libia
—www— Andruetto Giovanni —www—
1899 - 1977
L'ardito Andruetto Giovanni
Gli arditi furono una specialità dell'arma di fanteria
del Regio Esercito italiano durante la prima guerra mondiale.
La specialità, sciolta dopo il conflitto, fu brevemente ricostituita
durante la seconda guerra mondiale con l'attivazione del 10º Reggimento
arditi (15 settembre 1942 - settembre 1943). Le sue tradizioni furono ereditate
a partire dal 1975 dal 9º Battaglione d'Assalto Paracadutisti "Col
Moschin" (poi Reggimento dal 1995).
L'Ardito Andruetto Giovanni
1895 - 1973
Soldato Andruetto Natale - Borgata Prese
Soldato Andruetto Natale - Borgata Prese
Andruetto Natale
Roma li 10 ottobre 1970
Sezione di Sangano anno 1951
—www— Soldato Fiore Lorenzo—www—
1895 - 1990
—www— Caporale Maggiore Matta Ettore —www—
1895 - 1948
E' concessa al Caporale Maggiore Matta Ettore di Mattia la Croce al Merito di Guerra
Ricordo di tutti i graduati della 20° sezione 21 luglio 1917 - il terzo da dx in piedi Ettore Matta
Il primo a dx seduto sulla panca Ettore Matta
Alpini sciatori
—www— Il Capitano Giusiana Giuseppe —www—
1889 - 1965
DUE VOLTE VOLONTARIO DI GUERRA IN MENOMATE
CONDIZIONI FISICHE:
Alla vigilia della conflagrazione europea che portò l'Italia ai suoi
naturali confini, il Sottotenente Giuseppe Giusiana trovavasi in licenza di
convalescenza (un anno) per gravissima caduta da cavallo riportata in servizio
alla Scuola di Cavalleria di Tor di Quinto (Roma).
"TRAVOLTO E SCHIACCIATO NELLA CADUTA DAL CAVALLO CHE CON UN CALCIO LO
COLPI’ ANCORA ALL'ADDOME.
Trasportato all’Ospedale Celio di Roma, gli venne riscontrata una CONTUSIONE
RENALE CON EMATURIA.
Egli VOLONTARIAMENTE RIPRENDE IMMEDIATAMENTE SERVIZIO INCONDIZIONATO (per
la prima volta volontario di guerra in menomate condizioni).
Di tale servizio piace ricordare qualche momento specialissimo dal quale emerge
non solo e sempre l'intelligenza, l'arditezza ed il coraggio, ma la SPONTANEITÀ
DELL'INIZIATIVA del valoroso ufficiale che, sempre con funzioni di grado superiore
disimpegnò egregiamente la carica di Comandante di Squadrone e di Gruppo
di Squadroni Sempre VOLONTARIAMENTE assumeva i compiti più delicati
e più volte, NON COMANDATO, si portò dove maggiore era il pericolo
anche e specialmente per fraternizzare con soldati di altri Reparti e di altre
Armi esercitando, come dichiara il Gen. Ibba Piras, SULLE TRUPPE AI SUOI ORDINI
E SU QUELLE VICINIORI un benefico ascendente, segnalandosi in ogni circostanza
per spiccata AGGRESSIVITÀ E PER CORAGGIO INDISCUSSO.
In Carnia, quale Sottotenente al primo Squadrone dei Cavalleggeri di Monferrato
e addetto a servizi speciali di retrovia egli, smanioso di incontrare il nemico,
si reca SPONTANEAMENTE, nelle ore libere del suo servizio, in linea per fraternizzare
con i prodi alpini dell'allora Cap. Pizzarello, avendo l'onore di avere questo
eroe (Medaglia d'Oro) come padrino nel battesimo del fuoco (Pal Grande).
Va notato l'appiedamento del suo reparto nel 1915, comandato di rinforzo;
ad una importante posizione della Valle del Chiarsò, in seguito ad
attacco sferrato dagli austriaci sul Monte Lodin.
Al medio Isonzo il reggimento è appiedato ed il Tenente si trova in
linea (Gerenie Polie) con le funzioni del GRADO SUPERIORE disimpegnando brillantemente
la carica di comandante la compagnia (squadrone appiedato) e svolge col suo
reparto alcune azioni dimostrative (maggio-giugno 1916). Costituisce nel suo
reparto i VOLONTARI DELLA MORTE DI CUI NE E'' IL CAPO.
Sul Carso è assegnato al settore "Adria-Vercle". Sin dai
PRIMI GIORNI il suo nome viene segnalato IN TUTTE LE TRINCEE DEL SETTORE con
il seguente encomio solenne:
"Reggimento Cavalleggeri Monferrato (13°) n.220 - Ordine permanente
luglio 1916".
Il giorno 5 agosto ALLE 11 DEL MATTINO col Tenente Giannino
Stringher raggiunge il cosidetto "VIALE DEI CADAVERI" sotto i RETICOLATI
AUSTRIACI.
Il giorno 7 agosto rientra in trincea all'alba CON 5 PRIGIONIERI ungheresi
catturati nella palude del Liesert.
Il 9 agosto Comandante di Squadrone, porta il proprio reparto all'attacco
contro la quota 121 ed e FERITO GRAVEMENTE.
Culmina nel momento della gravissima ferita riportata sul Carso quota 85 l'ESEMPIO
PIU’ FULGIDO DI EROISMO E DI FEDE: letteralmente sotterrato dallo scoppio
di un grosso calibro mentre, per un falso allarme di gas asfissianti, unta
la faccia di vasellina sta per mettere la maschera, con la faccia nera di
terra raggiunge il posto di Comando per l'attacco alla baionetta.
Ferito nell'azione da pallottola nemica che (PASSATA LA FACCIA DA PARTE A
PARTE ATTRAVERSO LA BOCCA, CON ASPORTAZIONE DI CINQUE DENTI E DI OSSO FACCIALE)
si fermò nel collo, con i lineamenti sfigurati NON POTENDO CON LA PAROLA
per i vomiti di sangue, s'irrigidisce in un'espressione di fierezza che non
ammette indugi, distrazioni, preoccupazioni per la sua persona; e CON GESTI
segnala ad ognuno IL SUO POSTO DI COMBATTIMENTO che egli stesso in quelle
CONDIZIONI DISPERATE CONTINUA FINO ALL'ESAURIMENTO,
IN ULTIMO estenuato per la forte emorragia NON POTENDO PARLARE, lascia per
iscritto il comando all'ufficiale più anziano, con parole d'INCITAMENTO
ai suoi soldati esprime il suo DOLORE nel dover abbandonare il glorioso reggimento,
ha FRASI COMMOVENTI nel ricordo della MAMMA lontana e prega di TACERE ogni
cosa ai suoi di casa.
MIRACOLO, SE PER LA SUA FORZA DI RESISTENZA NON E' MORTO SUL CAMPO DISSANGUATO.
DOPO SETTE MESI di ospedale il Tenente Giusiana ha l'alto onore di venire
encomiato da S.A.R. il Conte di Torino in presenza di tutti gli Ufficiali
del Reggimento perchè "PUR CON LE FERITE APERTE E CON LA BOCCA
NON AGGIUSTATA, rinunciava al servizio territoriale per riprendere IMMEDIATAMENTE
IL SERVIZIO INCONDIZIONATO" (per la seconda volta volontario di guerra
in menomate condizioni fisiche).
Promosso Capitano raggiunge il nuovo Reggimento Lancieri di Firenze e Cambresco.
Durante il ripiegamento dall'Isonzo al
Piave venne ENCOMIATO dal Comando del 28° Corpo d'Armata e quindi per
ALTRA AZIONE DECORATO AL VALORE con la motivazione che qui si riporta:
"Teneva contegno calmo e coraggioso di fronte al nemico e guidava sotto
il fuoco avversario il proprio reparto appiedato in rinforzo di un altro già
in posizione sull'argine della Livenza in modo da evitare perdite ed ottenere,
in concorso con l'altro squadrone, il risultato voluto di FAR TACERE LE MITRAGLIATRICI
nemiche e di IMPEDIRE i tentativi di riattamento del ponte, sfruttando abilmente
il terreno.
Porto Buffolè, 7 novembre 1917.
Bollettino Ufficiale del 20 giugno 1918 - Decreto Luogotenenziale del 13 giugno
1918 - Risp. 40 - pag. 3174.
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A sinistra il Capitano Giuseppe Giusiana a destra il Sindaco Gioachino Gallo
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Al centro: sx Bert Vito 1898-1985 - dx Fiore Lorenzo 1895-1990
Cavalieri di Vittorio Veneto
novembre 1981
Fiore Lorenzo a Trieste sicuramente il raduno degli Alpini
del 13 aprile 1930
retro Trieste 1930
Bibliografia
Archivio Storico dello Stato Civile Sangano=A.S.S.C.S.
Sangano tabella delle nascite dal 1899 al 1928
1899 nati 10 |
1900 nati 23 |
1901 nati 14 |
1902 nati 22 |
1903 nati 12 |
1904 nati 14 |
1905 nati 11 |
1906 nati 16 |
1907 nati 11 |
1908 nati 14 |
1909 nati 11 |
1910 nati 14 |
1911 nati 11 |
1912 nati 17 |
1913 nati 9 |
1914 nati 8 |
1915 nati 11 |
1916 nati 4 |
1917 nati 3 |
1918 nati 2 |
1919 nati 2 |
1920 nati 8 |
1921 nati 8 |
1922 nati 7 |
1923 nati 12 |
1924 nati 8 |
1925 nati 8 |
1926 nati 4 |
1927 nati 6 |
1928 nati 7 |
Matrimoni dal 1899 al 1928
1899 - 10 |
1900 - 9 |
1901 - 6 |
1902 - 5 |
1903 - 5 |
1904 - 3 |
1905 - 5 |
1906 - 6 |
1907 - 8 |
1908 - 4 |
1909 - 4 |
1910 - 8 |
1911 - 7 |
1912 - 4 |
1913 - 8 |
1914 - 4 |
1915 - 0 |
1916 - 0 |
1917
- 0 |
1918 - 0 |
1919 - 6 |
1920 - 7 |
1921 - 6 |
1922 - 4 |
1923 - 4 |
1924 - 0 |
1925 - 5 |
1926 - 2 |
1927 - 2 |
1928 - 1 |
Le donne nella Grande Guerra
L'assenza di molti uomini chiamati a combattere contro l'esercito
austro-ungarico provocò delle conseguenze molto pesanti a livello economico
e sociale.
La gran parte dei nuclei famigliari erano di origine contadina, legati alle
consuetudini e alle tradizioni di un tempo: i membri maschili avevano il compito
di lavorare fuori dalle mura domestiche mentre le donne eseguivano le proprie
mansioni all'interno, accudendo i figli e sbrigando le faccende di tutti i
giorni. Le cose non erano molto diverse nemmeno per le famiglie "operaie"
dove l'unica differenza era l'impiego degli uomini nelle fabbriche anziché
nei campi.
Una situazione che mutò profondamente nel 1915. I posti di molti contadini
ed operai furono lasciati vuoti e vennero coperti da chi era restato e non
sarebbe mai stato chiamato al fronte: le donne. Si trattò di un momento
molto importante per la storia sociale del Paese. Il loro ruolo, per la prima
volta, passò da "angelo del focolare domestico" a membro
attivo dell'economia e della società collettiva.
Non che le donne fossero del tutto nuove a questo tipo di esperienza: molte
di loro erano già abituate a contribuire al lavoro nei campi mentre,
a livello industriale, la loro presenza era già stata registrata nel
settore tessile. Ma adesso il loro numero era aumentato considerevolmente
e furono presenti in settori del tutto nuovi come la metallurgia (riconvertita
alle esigenze belliche), la meccanica, i trasporti e mansioni di tipo amministrativo.
Ovviamente questo processo non fu indolore: non essendo state previste delle
divisioni del lavoro, le donne erano obbligate a compiere gli stessi lavori
dei colleghi maschi, anche quelli più pesanti. Nei campi era necessario
spostare i covoni di fieno o i sacchi di grano, accudire il bestiame e utilizzare
tutte le macchine agricole. Allo stesso modo all'interno delle fabbriche dovevano
essere sollevati pesi non indifferenti e compiuti gesti ripetitivi e meccanici.
Le donne presero il posto dei propri mariti (o figli) anche in quelle faccende
domestiche tipicamente maschili come le questioni burocratiche, gli acquisti
o le vendite di prodotti agricoli ed i problemi di natura legale.
A questa sorta di "emancipazione" lavorativa non corrispose però
una maggiore libertà a livello personale: nonostante l'assenza degli
elementi maschili in età arruolabile, spesso nelle case rimanevano
gli anziani i quali, come da tradizione, continuavano ad esercitare il loro
ruolo autoritario all'interno della famiglia. Inoltre non mancavano diffidenze
e gli atteggiamenti di rifiuto da parte dei moralisti e tradizionalisti: "Nelle
fabbriche metalmeccaniche la presenza femminile era talvolta avvertita, specialmente
dai vecchi operai, come un sovvertimento dell'ordine naturale e un attentato
alla moralità.". Un modo di pensare che peggiorò col tempo,
quando le ragazze più giovani, sempre più spesso, si spostarono
dalla loro casa per trovare un'occupazione.
Maria Teresa Pasquero Andruetto