Sangano
Campo San Giorgio Sangano (Provincia
di Torino)
Il creatore Cap. Dott. Giuseppe Giusiana
Campo San Giorgio Sangano (Provincia di Torino)
S.A.R. il Principe Filippo Ludovico Duca di Pistoia inaugura a Sangano il "Campo San Giorgio"
L'INTERESSAMENTO DI MUSSOLINI PEL
"CAMPO DI SANGANO"
Da "LA STAMPA" del 19-III 1928 - A. VI.
Roma, 19 [mattino]
L'on. Mussolini si è vivamente interessato della filantropica istituzione
del «Campo di Sangano» (Provincia di Torino), che da incolta petraia
fu, dal capitano Giusiana, trasformata in un campo sperimentale da additare
come esempio alla Nazione. Questa opera, frutto di un paziente e costante
lavoro, interessò tutte le Autorità del Piemonte. Il Ministro
dell'Economia Nazionale, on. Belluzzo, in una visita sua a Torino, si è
recato a constatare l'opera filantropica del Giusiana, il quale si è
servito della collaborazione dei bambini e dei contadini, che si prestarono
gratuitamente alla intensa coltivazione di quella terra, la cui lavorazione
fu iniziata sotto il patronato del Duca di Pistoia. Le massime Autorità
politiche e finanziarie si sono interessate all'opera, tanto più che
a lato dell'opera agricola, si è costituita una Società per
la costruzione di canali di irrigazione ed altri scopi di applicazioni scientifiche.
Il Capo del Governo ha espresso il desiderio che l'Ente del «Campo di
Sangano» venga chiamato con il nome augurale di «Fondazione Agricola
Vittorio Veneto».
S. E. ON. MUSSOLINI ROMA
Sanganesi felici ed orgogliosi considerarsi promotori «Fondazione Agricola
Vittorio Veneto» che ridarà all'Italia la forza primaverile,
in segno di riconoscenza per quella che fu la più grande vittoria della
Storia umana «un falso Impero distrutto dalla libertà di un popolo
agricoltore» con tacita, umile, santa fedeltà E.V. sintetizzano
loro sentimenti più nobili nell'espressione che ripeteranno come una
preghiera per sempre: Ogni giorno, sotto tutti i rapporti gli'Italiani vanno
di bene in meglio e noi saremo tra i migliori.
CAPITANO GIUSEPPE GIUSIANA
Il Capo del Fascio Piemontese Colonn. Di Robilant Conte Carlo
S. E. il Prefetto di Torino Generale De Vita - Gr. Uff. De Albertis - Comm
Umberto Renda (Villa Giusiana)
SANGANO PER I CADUTI
3 Dicembre 1919.
Per iniziativa del Comune e di un comitato di generosi oblatori si solennizzò
domenica la memoria dei soldati Sanganesi caduti.
Fu giornata di care ricordanze e di fervidi suffragi in cui la religione santificava
ed abbelliva l'amore di patria.
Al solenne funerale cui prese parte in corpo il comune, assisteva tanta folla
quanto ne poteva capire la chiesa parrocchiale; numerosissimi pure gli intervenuti
alla funzione della sera. Eseguì inappuntabilmente scelta musica la
"Schola Cantorum" della Parrocchia della Crocetta di Torino invitata
graziosamente dalla munificenza della famiglia Giusiana.
Dopo la solenne benedizione la folla si riversò sulla piazza ed assistette
allo scoprimento della artistica lapide fatta su disegno dell'ing. Giacomo
Caroglio. Assisteva un picchetto armato, presenziava pure S. E. il generale
Do e il cap. Boeris e prestava servizio la banda musicale della Società
Cattolica di Giaveno.
L'oratore cap. Giuseppe Giusiana, con discorso patriottico e cristiano, rievocando
la memoria dei Caduti di Sangano, illustrò maestrevolmente l'alto ed
efficace contributo portato alla vittoria delle nostre armi dai soldati contadini,
la riconoscenza che a questi deve la Nazione, e la preziosa cooperazione che
la Società attende dalla loro cristiana rettitudine per la risoluzione
dei gravi problemi dell'avvenire.
Il Capitano Giusiana presenta alle Autorità i suoi piccoli collaboratori (Villa Giusiana)
RELAZIONE DEL PRESIDENTE
SULL'ANNATA SOCIALE 1924
Fedeli al programma che vi esponemmo nella prima Assemblea
cercammo nei limiti consentitici di dare il massimo sviluppo a quanto poteva
interessare secondo gli scopi che si propone il nostro sodalizio, e riteniamo
aver in ogni campo assolto degnamente il nostro compito.
L'attività dell'Associazione è meglio indicata dalle cifre che
non dalle parole:
ENTRATA:
per quote L. 806,45
per incassi 6411,—
per offerte 9632,45
TOTALE L. 16849,90
USCITA:
per istruzione, educazione L. 4980,00
per sport, festeggiamenti 4765,50
per assistenza 5377,15
per diverse 1727,25
TOTALE L. 16849,90:
Formuliamo l'augurio che anche per l'avvenire il Circolo
San Giorgio possa ogni anno segnare un nuovo progresso, migliorando non solo
il più bel patrimonio dell'uomo che è quello della mente e del
cuore ma adornando il grazioso paese di Sangano cinto di verde e di azzurro
del più glorioso dei tesori: quello della bellezza ideale di una perfetta
concordia.
Il Presidente: F.to Cap. Giuseppe Giusiana
I tecnici dell' "Agraria" e della "Fiat" constatano "de visu" il miracolo di Sangano (Villa Giusiana)
RELAZIONE DEI SINDACI
SULL'ANNATA SOCIALE 1924
Onorati della fiducia avuta col delicato incarico della revisione,
abbiamo con la maggior diligenza verificato ogni atto corrispondente alle
relative scritturazioni sulla gestione sociale e i conseguenti conti regolari.
Siamo lieti di riferirvi di aver riscontrato ogni cosa in ottima regola e
ci permettiamo di presentare il bilancio alla vostra approvazione, compiacendoci
di rilevare come la chiusura dei conti dell'annata sia avvenuta con cifre
confortanti in considerazione del piccolo paese di Sangano e dei tristi tempi
che attraversiamo economicamente.
Rassegnamo quindi l'onorifico mandato che ci avete affidato convinti di aver
compiuto con scrupolosa azione il nostro dovere, ed esprimiamo i migliori
auguri per l'avvenire quanto più prosperoso e desiderabile del nostro
sodalizio.
Sangano, 18 Gennaio 1925
Il Tesoriere: F.to Levrino Lorenzo
Il Segretario: F.to Luigi Rosso
Revisori: F.ti Nicol Natale, Lazzero Paolo, Luigi Barone
Presidente: F.to Cap. Giuseppe Giusiana
Il "Parco della Rimembranza" opera gratuita dei contadini di Sangano (Via Pinerolo Susa)
BOLLETTINO
DEL REGIO PROVVEDITORE AGLI STUDI DI TORINO
Dicembre 1924.
A Sangano, piccolo paese dei dintorni di Torino, si ritirò
a vita privata, in una sua villa, il dottor Giuseppe Giusiana, capitano di
cavalleria, valoroso combattente, più volte ferito e più volte
encomiato dalle più alte Autorità militari. Appunto in seguito
a quelle ferite, sospese temporaneamente il servizio, e, come ricordo al suo
bel reggimento Lancieri di Firenze, dedicò una cospicua somma, che
fu costituita in Fondazione a lui intitolata ed eretta in Ente morale.
Nella nuova vita rivolse la sua fervida attività al suo piccolo paese
adottivo, Sangano, e riuscì davvero a trasformarlo moralmente.
Incominciò col raccogliere in casa sua i ragazzini, dai 9 ai 15 anni,
a cui faceva egli stesso lezione la sera, e poiché i padri constatavano
i progressi dei loro figli, domandarono di essere accolti anch'essi in quella
provvida scuola.
Il Municipio accordò in seguito un locale, e il capitano Giusiana lo
adattò, lo illuminò e riscaldò a spese sue; sicché
anche dai paesi vicini, superando non pochi chilometri, si accorreva alla
sua scuola serale, e purtroppo non fu possibile accogliere tutti.
Allora pensò al Circolo, che in pochi mesi raccolse l’adesione
e sopratutto l'intervento di quasi tutti i borghigiani. In un paese di circa
300 anime, i soci sono circa 500.
Con raccoglimento gli scolari richiamano alla memoria gli eroi caduti in guerra anno 1928 (Via Pinerolo Susa)
Sotto la guida del Capitano Giusiana, i contadini di Sangano affrontano
il rude lavoro, per trasformare una pietraia in campo redditizio
Il Circolo ebbe il suo bravo Statuto, approvato e stampato,
e per iscopo l'istruzione e l'educazione intellettuale, morale e fìsica.
Mezzo efficacissimo per raggiungere la prima fu la bella macchina per proiezioni,
di cui fu tosto dotato il Circolo, e il volonteroso aiuto della maestra
locale, signora Virginia Benedetto, e del signor Luigi Rosso, segretario
del Circolo. Per la parte fìsica fu istituito un campo polisportivo,
su cui si svolsero animate gare di giuochi, di sport, di foot-ball, di ciclismo,
di corse, di bocce. Per l'educazione intellettuale oltre la scuola serale
e il Circolo, è stata inaugurata l'apertura di un asilo infantile
diretto da suore, un laboratorio per ragazze con scuola femminile e canto.
Il Circolo fu posto sotto il patrocinio di S. A. R. il Duca di Pistoia,
che si degnò di recarsi in persona, solennemente ad onorarlo, e a
portare il suo fervido augurio e l'ambita lode al suo fondatore. Si recarono
pure a Sangano illustri personalità, e finalmente il provveditore
agli studi, comm. Renda, il quale, da uomo pratico, volle vedere anche i
bilanci del Circolo, e constatò un miracolo maggiore: trovò
un movimento sociale di oltre L. 16.000 per istruzione, sport, ed assistenza
a totale benefìcio del paese.
Il Provveditore comm. Renda, ammirato, tributò un encomio solenne
al capitano Giuseppe Giusiana, e opportunamente rilevò che, se in
ogni Comune d'Italia l'esempio di lui fosse stato seguito da una sola persona,
l'Italia in pochi anni non solo avrebbe dimostrato il giusto posto che nella
scala sociale devono avere i valori morali, ma si sarebbe assisa vera maestra
di istruzione e di benessere popolare.
Squadre di volontari
INAUGURAZIONE DEL CIRCOLO
SAN GIORGIO
SANGANO
ALLA PRESENZA DI S. A. R. IL DUCA DI PISTOIA ORATORE
UFF. CAPITANO GIUSEPPE G1USIANA
« ALTEZZA!
Il Gagliardetto del Circolo San Giorgio s'inchina con gli animi nostri riconoscenti,
s'inchina a voi, Principe e combattente.
Non è senza significato che il nome del Santo protettore di tutti
i Cavalieri sia anche quello del nostro Sodalizio Rurale, composto di lavoratori
dei campi; la voluta omonimia risponde alle più pure tradizioni della
gentilezza italica e, ricordando, rinnova quel maggio luminoso del trecento
in cui, come cantò il poeta, tutto il popolo era cavaliere.
La sacra bellezza della terra, la pensosa solitudine della campagna, il
verde eloquente silenzio dei prati, ispirano da secoli al nostro contadino
due grandi, tenaci indistruttibili amori : la religione e la patria; la
fede nel Creatore che permette alla messe di biondeggiare e di trasformarsi
in pane, e la fede nella terra stessa, nella buona genitrice che obbedisce
docilmente al soave imperio della procreazione e che diventa patria per
virtù delle ossa paterne, sepolte nei piccoli cimiteri, all'ombra
dei campanili e sotto la protezione delle umili croci.
Son questi i sentimenti eterni che formano la coscienza e l'onestà
di popolo; Altezza, dove un campanile svetta verso il cielo, dove un campo
lavorato germoglia, dove un focolare vigilato si accende, ivi è Dio,
ivi è la Patria!
Son queste leggi immortali, leggi di amore, direi leggi di cavalleria poiché
fra i lavoratori del contado, fra gli uomini dell'aratro e della falce vige
un regolamento di assistenza paterna di reciproco soccorso.
Contro la piena, contro l'incendio, contro la pestilenza, contro ogni forma
e aspetto del male che tenta turbare l'armonia delle cose e distruggere
il sudato tesoro dei raccolti, la fratellanza insorge istintivamente.
Ora, è opera veramente civile e morale, il dare sviluppo a queste
bellissime qualità insite nel cuore onesto e devoto del contadino,
l’uomo più vicino alla terra e, forse, l'uomo meno distante
dal cielo.
Altezza, è il compito che noi assolviamo in questa terra di Sangano
e lo assolviamo facilmente, sia detto a onore e vanto di questa popolazione,
perchè il suo grado di educazione e di istruzione religiosa e civile
era già così elevata da permetterci di raccogliere senza sforzo
i consensi di tutti nel comune scopo di costituire un Sodalizio ricreativo
e culturale. Così in breve l'iniziativa diventò realtà;
il Circolo San Giorgio, formato in un primo tempo di ragazzetti, si accattivò
ben presto l'animo dei giovani, dei padri, di tutti: egli aprì le
sue porte modeste ma ospitali ai vicini che ogni giorno si accresce e si
migliora.
Se è bello e confortevole spettacolo il veder giovani accorrere disciplinati
alla palestra e al campo sportivo, se è bello e confortevole spettacolo
l'assistere a sagre domenicali di forza gioconda che si svolga all'aria
aperta e ben lontano dal lezzo delle rissose taverne covi di bestemmie e
di biechi propositi, è ancor più, perchè più
commovente, notare con che zelo scrupoloso, con quale sottomessa pazienza
non soltanto i giovani ma anche gli anziani si raccolgono dopo il lavoro
nella nostra scuola serale per accrescere il miglior patrimonio dell'uomo:
quello del cuore e della mente.
Nella nostra scuola, sugli stessi banchi a lato dei ragazzetti che son la
speranza di questa terra, si assidono i padri di famiglia in una promiscuità
patriarcale che è davvero edificante. Rinvigorire il corpo, irrobustire
la mente, temprando la forza con la bontà, associando l'idea di Dio
a quella di patria, informare la coscienza del popolo al dovere religioso,
e al dovere nazionale ecco, Altezza Reale, il nostro programma che si completa
con l'opera cristiana e civile della reciproca paterna assistenza.
I soci di San Giorgio sanno che il santo cavaliere, il quale vinse il drago,
può bene simboleggiare il trionfo della vera libertà, libertà
dell'ordine, della legge, della fede.
ALTEZZA !
Voi siete una stirpe millenaria che, senza adulazione, può venir
chiamata la «Prediletta di San Giorgio». Voi siete il degnissimo
discendente di quei Principi leali e giusti che condussero il popolo piemontese
a battaglie, le quali, prima che l'Italia fosse, erano già per l'indipendenza
nazionale; Principi che, come Vittorio Amedeo, spezzavano il Santissimo
Collare dell'Annunziata per elargire al popolo l'ultima ricchezza rimasta;
Principi che, come Carlo Emanuele, dopo la battaglia della Madonna dell'
Olmo, accettavano dal granatiere fedele, dal buon figlio del popolo, l'ultimo
tozzo di pane rimasto nella bisaccia militare ma a patto di dividere il
boccone con lui, da camerati.
Alla fronte, questa secolare fedeltà degli Italiani per la gloriosa
dinastia di Savoia, si è confermata e riconsacrata in episodi quasi
innumerevoli.
Perciò, con cuore di combattente, di piemontese, di cavaliere, mi
è caro interpretare l'intimo sentimento dei miei conterranei, gente
devotissima, razza di ottimi soldati sabaudi, e di porgere all'Altezza Vostra
un fervido ringraziamento per aver degnato di Sua Augusta presenza il Circolo
San Giorgio del nostro paese di Sangano.
Altezza, sento che dal cuore dei presenti sta per erompere un grido e io
lo raccolgo: è il grido del popolo cavaliere quando combatte per
l'Italia e la dinastia: SAVOIA!.
Ufficiali, studenti, contadini, operai, donne e bambini riuniti nella gioia di un lavoro disinteressato
La parola più bella: Carità La potenza più grande:
Poter fare la carità Verità assolutà: Onestà
Nel lavoro della terra lo spirito si apre come zolla sfaldata dall'erpice
Breve sosta
Dove non esistevano che sterpi e pietre oggi è campo che
presenta la sua superfice pronta sotto il sole a ricevere la semenza
La trattrice "Fiat" azionata dai Balilla
IL MIRACOLO DI SANGANO
INTERVISTA
E una cosa molto semplice quanto io ho fatto a Sangano, d'altra parte molte
volte dalle idee semplici derivano opere colossali, tanto più quando
nel caso attuale, la mia idea venisse fatta dall'animo semplice e generoso
dell'uomo più vicino alla terra e forse meno lontano dal cielo: il
contadino.
È con doveroso orgoglio che affermo di aver combattuto a piedi ed
a cavallo sui monti della Carnia, al medio Isonzo, sul Carso, durante il
ripiegamento, e con immenso dolore di avere dovuto abbandonare la mia arma
prediletta, i miei cavalli a guerra finita, per aver richiesto nel periodo
della lotta cruenta, al mio organismo più di quanto poteva dare.
Finita la guerra mi sono sentito stroncato (per usare un termine ippico)
e per consiglio dei medici curanti, mi sono ritirato nella mia villa di
Sangano per ritemprare il mio organismo nel silenzio della campagna, nel
nostro Castello di Sangano, che sentì i miei primi vagiti: dove l'anima
mia si schiuse ai nobili sentimenti.
Ogni angolo ha per me un ricordo dolcissimo, ma il punto ispiratore della
mia vita è nella nostra cappella privata. Due tombe racchiudono due
rappresentanti dei Conti Laiolo, uno di questi caduto sul campo della battaglia
di Goito. Ebbene, io mi ricordo che fin dalla più tenera età,
quando la mia povera mamma mi portava a venerare la memoria, io sentivo
in me sentimenti diversi ugualmente sacri di rispetto, ammirazione, e specialmente
un desiderio di emulazione.
Fin d'allora io mi ripromettevo di abbracciare la carriera militare facendo
tacita promessa sulla tomba dell'Eroe che come lui avrei amato la mia Patria,
come lui avrei saputo consacrare tutte le mie energie fisiche ed intellettuali
e, se del caso, la vita per la grandezza dell' Italia.
Non sono venuto meno alla mia promessa. Quale soldato che ha versato sangue,
molto sangue in guerra; quale Ufficiale che ha compiuto sempre e dovunque
il proprio dovere ed in molte circostanze più del dovere, quale uomo
che ha dato la vita per la Patria perchè vita senza salute significa
agonia, nulla rimpiango, nulla domando, perchè nulla pretendo.
Il sollievo morale che mi viene dal ricordo del mio passato e dell'interessamento
riguardo le mie iniziative del dopo-guerra, soffoca ogni sofferenza e mi
rende felice.
Ritiratomi a Sangano, siccome non è possibile fermare il cervello,
come non è possibile fermare il cuore, indirizzai il mio pensiero
verso la terra e sono orgoglioso che dal solco duro e profondo delle mie
sofferenze, qualche cosa è nato, o sta per nascere e tal cosa sento
avrà la potenza di un germe dal quale deve nascere tutta una primavera.
Saranno i contadini, che formavano ieri la santa fanteria, a cui la terra
italiana imprestò tutte le sue radici e, come se radicati nel suolo,
resistettero ai più formidabili urti, saranno i contadini che uniti
in una grande corporazione levata da tutta la terra nostra dalle Alpi al
Mare, ridaranno all'Italia la forza primaverile, in segno di riconoscenza
per quella che fu la più grande vittoria della storia umana: UN FALSO
IMPERO DISTRUTTO DALLA LIBERTÀ DI UN POPOLO AGRICOLTORE!
La mia permanenza a Sangano mi ha fatto rilevare come proprio nei paesi
di campagna dove abbondano i generi di prima necessità, e dove maggiormente
si potrebbero godere le grandi ricchezze che madre natura offre gratuitamente
all'Umanità, si verificano i casi della più squallida miseria
e le economie più insensate.
A parte il sentimento della carità io mi domando se non è
cosa insensata fare economia di acqua, impedire che attraverso grandi finestre
l'aria, il sole, la luce regnino trionfalmente nelle tranquille dimore?
Non è cosa insensata fare dell'economia sulla nutrizione dell'uomo
che fatica, del bimbo che rappresenta la generazione avvenire?
Ebbene, io ho visto della gente morire abbandonata, ho visto bimbi denutriti,
uomini sfiniti, gente senza sentimento alcuno vivere in tuguri asfissianti,
come le bestie.
Tutto questo fece balenare alla mia mente una crociata e pensai al Sodalizio.
Pur avendo vissuto in ambiente militare, ho subito capito che per realizzare
la mia idea avrei trovato molti ostacoli nell'ambiente civile e non nego
che sono stati moltissimi.
Se ogni uomo sapesse quale potenza di bene rappresenta collaborando nelle
azioni buone, e quale potenza di male rappresenta anche semplicemente criticandola,
ognuno comprenderebbe come "jus murmurandi" largamente concesso
da S. E. il Capo del Governo, sia una di quelle immense libertà che
alle volte incatenano le azioni più oneste.
Anziché affrontare subito tutto il Paese colle mie proposte, mi accattivai
nel primo tempo l'animo dei bambini facendoli venire a giocare nella mia
Tenuta. In un secondo tempo passai alle lezioni serali che facevo io stesso
ai bambini delle scuole elementari.
Scopo delle mie lezioni era quello di mettere i bambini in condizione di
superiorità rispetto ai relativi padri e fratelli maggiori per tutte
quelle esplicazioni corrispondenti alla mentalità del contadino utilitario.
Insegnavo loro a tenere una contabilità semplice, fare un conto,
una ricevuta, un telegramma, ottenendo che la meraviglia e la approvazione
unanime dei maggiori facesse in modo che essi mi pregassero di estendere
a loro tutte le mie lezioni.
Il dirigente il Paese concesse un grandioso locale nel Palazzo Municipale,
Locale che illuminai e riscaldai adattandolo per la Scuola. Eravamo d'inverno.
L'affluire pronto e numeroso degli scolari di tutte le età, di tutti
i paesi viciniori, fin dalle casupole perdute nei boschi, rese impossibile
la risoluzione del primo problema: il posto nella scuola.
Quando al mio ingresso nell'Aula il comando "attenti" inchiodava
nella posizione più corretta vecchi e bambini, sentivo sulla piazza
allontanarsi mormorando i gruppi numerosissimi degli sfortunati che non
trovando posto dovevano ricalcare la neve per chilometri e chilometri lungo
le strade solitarie.
Dato il successo per costituire un sodalizio duraturo lo trasformai in Campo
San Giorgio. Il Campo San Giorgio è rappresentato da un appezzamento
di terreno di una giornata, dissodato, preparato e coltivato gratuitamente
dagli uomini di buona volontà a favore dei poveri e delle istituzioni
locali.
Il Campo San Giorgio era una petraia, oggi per opera di tutti i sanganesi
(uomini, donne, vecchi e bambini) è un orto redditizio cintato da
montagne di pietra che ora e per sempre dimostreranno il lavoro compiuto.
La Direzione del Campo San Giorgio ha l'onore di segnalare:
Di avere riportato il trionfo della Lista Nazionale nelle elezioni del 1925;
oltre alla scuola serale – con l’impiego della macchina cinematografica
a scopo didattico
di avere aperto l'asilo infantile diretto da suore con laboratorio per ragazze,
scuola femminile e canto;
di avere sostenuto e di sostenere materialmente e con larghezza i poveri
del paese;
di avere favorito e di favorire moralmente tutti i Sanganesi ed in qualsiasi
circostanza;
di avere esplicato attività sane e generose nel campo del divertimento
e dello sport.
I gloriosi caduti in guerra, per iniziativa del Campo San Giorgio e con
lavoro gratuito dei contadini, che hanno risparmiato all'Amministrazione
una spesa considerevole, sono ricordati da un magnifico parco della Rimembranza,
e, squisito pensiero, sono segnati su apposito quadro nella Sala Comunale
tra gli oblatori del dollaro per il pagamento del Debito americano.
Dal provento del Campo San Giorgio sono prelevate somme determinate per
abbonamento di giornali e simpatiche letture e così via ogni forma
di attività generosa e di sana propaganda trovano loro esplicazione.
(Ali alla Patria, ecc. ecc.).
Per iniziativa del Campo San Giorgio, i bimbi
delle scuole elementari hanno preparato un appezzamento di terreno nelle
vicinanze della Scuola, trasformandolo in vivaio di pioppi e di gelsi.
I tralci, piantati nella primavera, curati ed irrigati con relativo divertente
lavoro da parte dei bambini, rappresentano oggi una somma rilevante, poiché
ogni tralcio, divenuto alberello, ha un valore di L. 2.— e sono migliaia.
I contadini, gratuitamente, hanno preparato le buche per il trapiantamento
dei sopradetti alberelli lungo alcuni tratti delle strade comunali, lungo
gli argini, sulle piazzuole delle chiesette di campagna, dovunque c'è
un posto che non dia danno a terzi.
Il reddito dei pioppi è importantissimo: basta pensare che num. mille
pioppi rappresentano nello spazio di anni 10 un provento di oltre 50.000
lire, ed a rotazione perenne per il piccolo Comune.
L'Italia importa per centinaia di milioni di legnami per la carta e la seta
artificiale.
L'iniziativa dei gelsi, poi, rappresenta
il maggior incremento per la gelsibachicoltura. Ho appreso da la "Terra"
come non ci sia stata industria più redditizia alla nostra economia,
che come quella della seta, abbia subito deplorevoli trascuranze, da parte
specialmente dei maggiori interessati. Qualche cifra antica e recente sarà
sufficiente a dimostrare tale verità.
Dalla produzione di 65 milioni di chilogrammi annui di bozzoli nel 1840,
l’Italia è discesa a 43 milioni di chilogrammi annui nel 1926
dopo una triste parentesi di diminuzione che segna i 20 milioni del 1919.
Impiegabile, se si consideri che la seta naturale rappresenta da sola in
esportazione, circa 3 miliardi di lire su un complesso di 18 miliardi d'esportazione
in genere. Che l'Italia è la Nazione la quale da sola contribuisce
per due terzi alla produzione europea della seta naturale.
Ebbene: per ovviare risolutamente alla decadenza di questa nostra industria,
i bambini di Sangano vantano oggi decine di migliaia di piante di gelsi
che saranno trapiantate lungo le strade comunali, lungo gli argini, collegando
a siepe le piante dei pioppi e facendo dei veri parchi di gelsi nei terreni
oggi ancora brulli.
A tempo opportuno il Podestà farà consegnare alla maestra
un ambiente idoneo per l'allevamento del baco da seta, allevamento che si
svolge in un mese circa.
Nel primo tempo una sola persona debitamente pagata, e pratica, può
sorvegliare anche oncie di bachi. Nel periodo di lavoro progressivo farà
intervenire la collaborazione gratuita dei bambini, che con le loro forbicine
taglieranno senza rischio di pericolo, i tralci dei gelsi nani. L'opera
tempestiva e gratuita dei piccoli scolari e il rendimento delle siepi e
dei parchi di gelsi, offriranno a Sangano un provento fortissimo.
Occorre anche e specialmente per scopo morale, trascinare i giovani verso
il verde della campagna che significa in questo caso non speranza, ma certezza
che i giovani sapranno ritrovare la vera spiritualità, la vera bontà,
la vera forza in quella che felicemente S. E. il Capo del Governo, chiamò
"Industria Madre": l'Agricoltura.
Accanto al libro ogni giovane dovrebbe avere e sapere adoperare i ferri
del contadino.
Ogni giovane deve essere agricoltore, perchè nel lavoro della terra
lo spirito si apre come zolla sfaldata dall'erpice e si vive in profonda
armonia con la Natura che vuol dire comprendere la vita.
La Nazione è una collettività umana dotata di personalità,
avente cioè una vita propria, capace di pensare e di agire come collettività.
Ora, di questa collettività l'Uomo è un organo in funzione
con tutti gli altri coi quali forma l'organismo vivente: Nazione.
Occorre dunque curare il germoglio umano dalla culla all'Asilo, alle Scuole,
nelle Associazioni, fino a quando l’Esercito lo congeda Uomo completo.
Io parto dal principio che in questo mondo non esiste la verità vera,
e la verità falsa, come il bene buono e il bene cattivo, e siccome
io baso ogni mia azione sul principio dell'onestà assoluta, indiscutibile
per tutti, ritengo che gli uomini onesti saranno con me perfettamente d'accordo
o almeno mi combatteranno apertamente, onestamente.
F.to Capitano Giusiana Dott. Giuseppe
REGGIMENTO GENOVA CAVALLERIA
Il Balilla vive in profonda armonia con la natura, che vuol dire comprendere la vita
Pag 1 - 2
Maria Teresa Pasquero Andruetto