Piossasco

Don Giuseppe Fornelli
Cinquant’anni di Messa

 

 

 

 

Parrocchiani di San Vito – Piossasco

Il vostro rev. sig. Vicario compie quest'anno 50 anni di Messa, essendo stato consacrato Sacerdote nel 1915. Si tratta di Nozze d'Oro sacerdotali.

La ricorrenza merita di essere celebrata solennemente. Si è formato un "Comitato Parrocchiale" che ha già inviato a ogni famiglia una circolare nella quale si dà notizia della Festa Giubilare e se ne espone il Programma.

La circostanza vi invita e vi favorisce a pensare e a riflettere chi è il Sacerdote. E' stato detto e scritto che egli è un "altro Gesù Cristo" — Alter Christus —, impersonifica Gesù Cristo in mezzo agli uomini; e come Gesù Cristo passa nel mondo facendo del bene a tutti.

Un Santo dichiarò che se per la strada incontrasse un Sacerdote e un Angelo, prima si inchinerebbe a salutare il Sacerdote e poi l'Angelo, per la grande dignità, di cui è insignito il Sacerdote, creato dal Sacramento dell'Ordine "Ministro dell'Altissimo".

Divini sono i suoi poteri: di fatti egli compie cose così grandi quali non possono fare gli Angeli e neppure la Madonna SS.ma. Egli consacra il pane e il vino nella S. Messa; egli perdona i peccati nel sacramento della Confessione; come il Divino Maestro egli predica la verità e illumina le genti: "Egli è la luce del mondo - Vos estis lux mundi".

Eccolo all'altare per celebrare Messa e funzioni sacre: ha salito dei gradini, è più in alto che i fedeli, è fra il popolo e Dio; scelto e prescelto di mezzo al popolo, ne è diventato l'intermediario. Prende dal popolo preghiere e suppliche, sacrifici e sofferenze e le offre a Dio. Prende da Dio benedizioni e grazie e le sparge sul popolo. E' il personaggio più meraviglioso del mondo. E' il più amato e il più odiato.

Si avvera in lui quello che predisse Gesù Cristo « Come hanno perseguitato me, perseguiteranno anche voi ».

Parrocchiani di S. Vito, considerate che il vostro sig. Vicario è tutto questo, per cui fate bene a dimostrargli stima e a fargli onore. Ma c'è di più: dei suoi 50 anni di Messa, ben trentaquattro li ha spesi per voi in qualità di Priore e Vicario di questa Parrocchia.

Non invano è vissuto tanti anni in mezzo a voi. La sua attività, dal giorno del suo ingresso, della sua venuta qui, segnò un crescendo di opere a gloria e onore della Parrocchia. E l'ultima sua opera a decoro della Chiesa parrocchiale è il nuovo Battistero, che verrà benedetto e inaugurato nel giorno della Festa Giubilare, da un eccellentissimo Vescovo.

Pertanto la Festa deve essere contrassegnata da un vostro caldo spirito di sentita riconoscenza.
Unite le vostre voci a quella del sig. Vicario per cantare il Te Deum del ringraziamento a Dio, che gli ha concessi 50 anni di Messa e 75 di vita. Pregate perchè egli possa arrivare a celebrare le Nozze Sacerdotali di Diamante — 60 anni di Messa —. Pregate perchè il Signore gli conservi le energie necessarie per continuare ad essere un Pastore zelante che sa difendere la Fede cristiana, e anche la libertà e la democrazia, per il bene religioso e civile di Piossasco.

Cenni biografici

Ultimo della famiglia, nasceva 75 anni fa a Cafasse Torinese, da Matteo Fornelli e da Mecca Alejna Maria, oriundi da Monastero di Lanzo.

Compì le scuole elementari presso il Papà, che per molti anni fu Maestro nel Comune di Monastero.
E fu proprio a Monastero che al ragazzo Giuseppe Fornelli "il figlio del Maestro" spuntò la vocazione sacerdotale. Tutte le mattine in qualunque stagione e per qualsiasi tempo, egli si recava in Chiesa a servire la Messa, mentre il Papà cantava nel coro. E così si meritò la Vocazione, che sbocciò viva e forte sotto l'impressione delle prediche di valenti Predicatori, che attorno al 1900, a Monastero tennero le Missioni al popolo.

Il ragazzo aveva raggiunto i 12 anni: era necessario iniziare gli studi ginnasiali. Si bussò alla porta dei Salesiani a Valdocco; ma la retta mensile, sebbene non alta, era superiore alle forze della famiglia del Maestro. Si bussò allora alla porta del Cottolengo, dove nella famiglia dei Tommasini fu trovato un posto a dieci lire al mese. Quivi, nell'ottobre del 1902, entrava per compiere cinque anni di ginnasio.

I suoi vecchi genitori

La ferrea volontà di riuscire Sacerdote gli fece superare ogni difficoltà e lo sosteneva nello studio, tanto da tenere sempre i primi posti in classifica. Nel 1907, in settembre, a Cafasse nella sua parrocchia natia vestiva l'abito chiericale, ed entrava nel Seminario di Chieri per gli studi liceali e filosofici, che durarono tre anni.

Terminati ottimamente gli anni di Liceo o filosofia, il chierico Giuseppe Fornelli passò al Seminario Metropolitano di Torino, per i cinque anni di Teologia. Ma tre anni li trascorse nel Seminario di Giaveno (1912-1913-1914) ove fu mandato quale Assistente dei Giovani studenti Fra i quali conobbe e assistette colui che è poi diventato l'egregio e stimato medico Ufficiale sanitario a Piossasco: vogliamo dire il Comm. Alfano dott. Francesco.

I compagni di corso attorno al Rettore del Seminario di Chieri

I due si ritrovarono a Piossasco, uno Medico e l'altro Vicario di S. Vito, conservando sempre cordialissima amicizia.

Nel 1915 il chierico Giuseppe Fornelli è rientrato nel Seminario di Torino per prepararsi allo studio della Messa e all'ordinazione Sacerdotale, che avvenne nella Cappella dell'Istituto delle Suore del Cenacolo di Corso Vittorio Emanuele il mattino del 29 maggio.

Una insolita trepidazione agitava l'anima di quei novelli Sacerdoti: da pochi giorni era scoppiata la guerra mondiale, che durò dal 1915 al 1918. Sulle frontiere tuonava il cannone, quando alcuni dei novelli Sacerdoti già partivano per la missione di Cappellani militari.

Soldato nella 1° Compagnia di Sanità

Don Giuseppe Fornelli nell'attesa di essere richiamato al servizio militare, cominciava a servire Dio quale suo Ministro, svolgendo per alcuni mesi la sua opera pastorale, quasi vicecurato a Fiano Torinese, poco distante da Cafasse,coadiuvando uno zelante e vecchio Vicario

Ma nel novembre di quel 1915 dovette deporre la talare per vestire la divisa di soldato. Vestì dapprima la famosa "Pinota" e poi il grigio verde.

Per debolezza di costituzione non fu mandato al fronte, ma venne assegnato al servizio dei militari malati negli Ospedali territoriali di Torino. Non volle essere Cappellano né graduato e rimase semplice Soldato dal 1915 al 1919.

Quale "Aiutante di Sanità" fu alle dipendenze di rinomati Professori Medici, come Gradenigo, Gavello, Bajardi, Bozzolo, Stropeni, Uffreduzzi... che erano titolari di Cliniche Universitarie, funzionanti nell'Ospedale S. Giovanni.

Fu congedato nel 1919 e fu mandato di nuovo dai Superiori, al Seminario di Giaveno; ma questa volta quale insegnante nelle classi elementari perchè egli aveva conseguito la Patente di Maestro.

Insegnò per due anni, poi sentì predominare l'attrattiva della vita pastorale: si fece vicecurato per entrare nella via che porta più facilmente alla Parrocchia. La vicecura più lunga (oltre sette anni) fu quella passata a Torino alla Parrocchia di S. Gaetano. In quegl’anni scrisse un dramma della Passione di Cristo, che fu rappresentato con successo e con repliche in diversi teatri delle parrocchie di Torino e di fuori Torino.

Eccolo con alcuni Compagni di servizio

Ma ormai la sua aspirazione più forte era quella di essere Parroco. Si presentò ad alcuni Concorsi parrocchiali: l'ultimo fu quello dell'aprile 1931, per cui fu promosso Parroco a S. Vito di Piossasco.

L'ingresso parrocchiale, per la sua grandiosità, rese indimenticabile quella giornata del 9 luglio 1931.

La Parrocchia di S. Vito, ricca di antichità, aveva bisogno di aggiornamento e di progresso: il nuovo Vicario si accinge al molto lavoro: fonda l'Azione Cattolica, costruisce un ampio Oratorio per la Gioventù, istituisce due scuole di canto; tutti gli altari laterali della Chiesa parrocchiale vengono rifatti in marmo e si rinnovano alcuni grandi quadri-Icona; sorgono nuove Cappelle campestri.

Festeggiamenti per il cinquantennio di Messa
del sig. Can.co Don Giuseppe Fornelli

Ricordo dell'ingresso parrocchiale

Per opera del Vicario Fornelli, la Parrocchia si è messa in movimento.

L'Asilo Infantile "S. Vito", fondato dal Vicario antecedente, aveva bisogno di un locale moderno. Il nuovo Vicario con la collaborazione dei volenterosi parrocchiani, riesce alla costruzione di un nuovo edificio, che il 15 ottobre 1939 veniva benedetto e inaugurato da un eccellentissimo Vescovo. L'edificio comprende un grande salone che serve a moltissime manifestazioni e necessità parrocchiali: teatri, riunioni, saggi scolastici, accademie...

 

Asilo infantile San Vito

Il Vicario è ricordato in molti paesi, specialmente della Diocesi di Pinerolo, per le sue numerose Missioni predicate al popolo.

Nella Diocesi di Torino e fuori è conosciuto per i suoi due libri di predicazione evangelica: uno "Vangelini Festivi" fu stampato nel 1956 dall'Istituto Padano d'Arti Grafiche di Rovigo; e l'altro "Vangeli per i Fanciulli" edito dalla tipografia Marietti di Torino.

Nonostante le occupazioni della parrocchia, trovava ancora il tempo per scrivere.

Ma il suo libro più importante e che lo impegnò per diversi anni in studio e ricerche, è quello della: "Storia Civile e Religiosa di Piossasco", che vede la luce proprio in questo mese, stampato dalla Tipografia Alzani di Pinerolo.
Questo libro resterà a ricordo del 50° di Messa del sig. Vicario.

Altro monumento ricordo sarà il nuovo Battistero, ricco di marmi preziosi che indubbiamente costituisce l'angolo più artistico, che aggiungerà nuovo decoro alla Chiesa parrocchiale.

C'è da aggiungere che il Vicario Don Fornelli non limitò il suo lavoro al campo spirituale, ma imitando altri Sacerdoti e Parroci di nostra conoscenza, si interessò di strade, di luce, di acqua, di scuole, per il bene comune del Paese.

Un gruppo di Compagni di Corso

Egli è stato uno dei fondatori della "Pro Loco" di Piossasco, che mentre favorisce il Turismo, sviluppa il progresso e il benessere del paese.

E' certamente a riconoscimento di quanto compiuto in Parrocchia che in data 8 aprile 1958 il sig. Vicario veniva insignito del titolo di Canonico Onorario della Collegiata di S. Maria della Stella di Rivoli.

Il Cinquantennio di Messa del sig. Vicario chiuderà forse il ciclo delle sue opere? Non lo possiamo dire, perchè se la carne, il corpo è infermo, per l'età (ha 75 anni), lo spirito è ancora giovanile, pronto e forte. Sappiamo che un suo sogno e desiderio sarebbe quello di non morire prima che sia restaurata la Cappella di S. Giorgio: lavoro difficile, lungo e costoso; ma egli spera nella collaborazione di tutti i Piossaschesi, e in modo speciale dal Gruppo ex-Alpini.

Al coro unanime di felicitazioni e auguri, che in questa occasione giungono al sig. Vicario, si unisce la voce dello Storiografo.

Nell'autunno del 1915, prima che venisse chiamato al sevizio militare, fu mandato quale
Assistente dei Chierici al Seminario di Chieri dove fu brevissima la sua permanenza.
Nella foto lo si vede accanto ai Superiori e fra i Chierici.

Don Giuseppe Fornelli fu sempre amante della Musica. Ovunque egli passò o eresse o diresse Cantorie che
si distinsero per esecuzioni religiose, profane e accademiche. Fu anche organista. A titolo di premio e per
incoraggiare le Scuole, ogni anno organizzò gite estive o ai monti o al mare o ai laghi. La foto che qui
pubblichiamo ricorda la gita a Cafasse ( dove suo fratello il cav. G. Fornelli, maestro ha sempre
coltivato e tenuta in vita una buona Cantoria maschile). Ecco nella foto le due Cantorie
e i due Maestri: i due fratelli Fornelli.

Anche l'orologio...

del nostro campanile si è allineato con i Parrocchiani per far onore al sig. Vicario.
Da lunghi mesi esso era paralitico, camminava zoppo: suonava solo le mezze e non più le ore. Qualcuno pensava che la sua fosse una malattia cronica, inguaribile, e quindi che fosse giunta la sua estrema ora, da essere smontato, calato dal campanile, per essere messo In un museo d'antichità, perchè conta più di duecento anni di vita.
Parecchi "dottori" che parevano competenti, lo visitarono e non seppero fare di più. Finalmente fu trovato "l'ortopedico", che seppe raddrizzargli le gambe e rifarlo alla vita normale. Costui è il sig. Racca Michele, meccanico esperto e intelligente. Egli smontò tutto l'orologio per trovargli la causa del male; lo (riparò, lo fornì di cuscinetti a sfera, e il malato fu completamente risanato: l'orologio si è messo a camminare con una (precisione che prima non ebbe mai.
E così è arrivato in tempo per unire la sua voce a quella dei parrocchiani di S, Vito e presentare al sig. Vicario felicitazioni e auguri' per la festa Giubilare.
Il Vicario a nome suo e della popolazione ringrazia il sig. Racca e fa voti di poter camminare di pari passo con l'orologio ancora per parecchi anni.

Sagra degli alpini

La festa del 1° maggio va prendendo sempre maggior sviluppo: quest'anno ha raggiunto una grandiosità che non aveva mai toccato. Il merito spetta al gruppo ex Alpini di Piossasco, che ha saputo organizzare in tal giorno la sua sagra (annuale, lassù in cima ad monte S. Giorgio, ove sono salite migliaia di persone e centinaia di macchine.

Gli Alpini di Piossasco avevano lavorato per delle settimane ad allargare la strada, specialmente là dove si inerpica e serpeggia su per il ripidissimo costone del monte, in numerose curve, che vennero ampliate.

Nell'atrio della antichissima Cappella era stato eretto un altare, sul quale alle ore 10,30 il sig. Vicario di S. Vito celebrò la S. Messa. Nel suo discorso esaltò l'opera disinteressata degli alpini, che senza alcun con tributo sono riusciti a costruire e a donare al Comune, al paese una così magnifica strada (turistica, panoramica che dopo le folte pinete di S. Valeriano porta lassù in una zona storica, ricca di antichità.

L'Autorità Comunale ha provvisto al collaudo della strada e ne ha ringraziato il gruppo Alpini.

Attorno all'altare assistevano il presidente del gruppo sig. Marcello Giordana, il sig. Giuseppe Racca, rappresentante del Sindaco, e i seguenti alti ufficiali ex comandanti dì reparti alpini: generali Musso e Suquet, il colonnello Garino, il sig. aw. Operti, l'ing. Fanci, presidente della Sezione Alpini -di Torino; l'ing. Fangi e altri ufficiali, in rappresentanza della Brigata alpina torinese.

L'intervento di queste alte dignità è stato un pubblico e ambito onore per gli alpini di Piossasco.

Dopo la Messa, tutti si sono raccolti attorno alla Croce monumentale nella cui base venne scoperta e benedetta una piccola lapide per ricordare il generale Magnani, da qualche mese deceduto in seguito ad un incidente d'auto.
Un Generale tenne il discorso commemorativo alla presenza dei due figli del defunto. La lapide dice: A RICORDO E IN RICONOSCENZA AL GENERALE FRANCO MAGNANI, MEDAGLIA D'ORO AL V. M., il Gruppo Alpini di Piossasco 1-5-1965.

Il generale Magnani era un amico degli alpini di Piossasco, e quale comandante della Divisione Alpina Taurinense, aveva concesso permessi e facilitazioni per la costruzione della strada.

Seguì il pranzo che alle autorità e rappresentanze venne servito sotto il portico del Rifugio alpino. L'entusiasmo popolare andava crescendo: sorsero suoni e canti, fra i quali i Cori alpini dell'associazione "La Baita".

Una cosa è spiaciuta a tutti ed è stata la forzata assenza del segretario del Gruppo Alpini di Piossasco, sig. Giorda Giovanni, l'ideatore e l'animatore delle opere del Gruppo. Dall'alto del monte gli giungevano forse all'orecchio i calorosi applausi che a lui erano indirizzati!

La giornata magnifica e indimenticabile lascia sperare che la festa del prossimo anno sarà ancora migliore.

Dal Gruppo Alpini il sig. Vicario e tutto Piossasco attendono ancora un'opera di straordinaria importanza, ed è quella dei restauri alla Cappella S. Giorgio, che è cadente.

Ora che la strada c'è fino in . cima al monte, resta facilitato il trasporto del materiale occorrente. I Piossaschesi con le loro offerte pagheranno il materiale, e gli Alpini metteranno generosamente la loro mano d'opera.

La costruzione della strada e la restaurazione della Cappella saranno le opere più grandi compiute dal Gruppo Alpini di Piossasco, e a suo tempo verranno esternate in lapidi infisse nei muri della Cappella.

27 giugno 1965
Parrocchiani carissimi

FESTA INDIMENTICABILE

Non tanto presto si spegnerà nei nostri cuori l’eco gioiosa della grande Festa che si è celebrata in parrocchia, domenica 27 giugno scorso, in occasione del mio Cinquantennio di Sacerdozio.
Le pubbliche dimostrazioni, che in mio onore avete svolto, hanno superato ogni previsione e aspettativa. Voi avete voluto onorare in me il Sacerdote, e dimostrare il vostro apprezzamento e la vostra riconoscenza per le opere compiute nei 34 anni, passati in mezzo a voi.
Ma è giusto condividere i meriti, poiché le opere non le ho compiute io da solo, ma con la vostra collaborazione: opere in Chiesa e anche fuori di Chiesa. Io sono del parere che un Parroco non è completo, se non si interessa anche della vita sociale dei suoi parrocchiani, cooperando a renderla migliore e progredita. Ho cercato di imitare l’attività di altri parroci e sacerdoti, i quali si sono interessati di luce, di strade, di scuole... ossia dei problemi locali, a bene delle loro popolazioni, che li ricordano come insigni benefattori.

L'OPERA PIÙ' UTILE

Fra le opere compiute e che furono ricordate nella circostanza della Festa Giubilare, la più importante, la più utile ai Parrocchiani è certamente la Cappella del Marchile, che abbiamo rifatta dalle fondamenta, abbiamo allargata e ben sistemata. Funziona quale Succursale della Chiesa parrocchiale, vi sì celebra ogni giorno la Messa.

Il sig. Vicario vestito della nuova casula, pronto per celebrare la Messa Giubilare al nuovo altare portatile

In tutte le stagioni, per qualunque tempo, anche dopo che fui minacciato, sono sempre sceso e scendo ogni mattino a dire la Messa: sono anche il Cappellano del Marchile! Quanto bene si fa in questa Cappella! Si dà occasione di sentire Messe, di Confessarsi e comunicarsi, di recitare tanti Rosari, di fare tridui e novène...
Quei del Marchile sono dunque trattati con riguarda speciali, godono di privilegi. Ma sono riconoscenti, e me ne diedero prova in occasione del Cinquantennio di Messa.

Sulla porta della Chiesa aspettando il Vescovo
Il Vicario veste la cappa da Canonico

DONI ALLA CHIESA

II Comitato per i festeggiamenti nel raccogliere offerte aveva il proposito di acquistare doni da lasciare alla Chiesa a ricordo del mio Giubileo, e ci è riuscito.
Il primo dono è una ricca e dorata "Casula", cioè una pianeta che ora torna di moda, e che ho indossato per la prima volta nel giorno della Festa, come potete vedere nella foto.
Il secondo dono è un prezioso "Ostensorio" per la benedizione del Santissimo.

Il Vescovo all'Ambone pronuncia il suo discorso di circostanza

Il terzo dono è un "Ambone elettronico", che serve per amplificare la voce del predicatore e del commentatore delle funzioni religiose. E' posto presso la balaustra. L'abbiamo inaugurato con felice successo, nel giorno della Festa.
Ma c’è di più: la Ditta Fratelli Lovera ha regalato l'altare portatile, voluto dalla nuova Liturgia, sul quale io ho celebrato la Messa Giubilare.
Pertanto, al Comitato, ai fratelli Lovera, a tutti coloro che versarono una loro offerta o piccola o grande, va il mio vivo ringraziamento. E se i doni mi sono stati graditi, ancora più lo sono state le tante e tante preghiere che, data la ricorrenza, sono state fatte per me. Da Dio ne invoco la ricompensa.
E ora la vita riprende: dopo questa tappa dei 50 anni di Messa e 75 di età, l'ascesa della vita riprende, diventando sempre più faticosa. Arriverò alla tappa dei 60 anni di Messa? Qualcuno mi ha scritto augurandomi di arrivare non solo alla Messa di "Diamante", ma anche a quella di Platino". Noi non mettiamo limiti alla Divina Provvidenza, e lasciamo fare a Lei.
L'importante è volerci sempre più bene, e procedere in piena armonia alla realizzazione di opere buone.
Con cuore commosso per le vostre dimostrazioni di affetto e stima, invio a tutti la mia benedizione e i miei saluti.

CAN. DON GIUSEPPE FORNELLI VICARIO

Cronaca dei festeggiamenti

Non è esagerato dire che nella nostra Parrocchia e forse in Piossasco non si è mai vista una Festa così grandiosa e imponente come quella in onore del nostro sig. Vicario, celebrata domenica 27 giugno, ricorrendo il suo Cinquantennio di Messa.

Erano presenti: un Vescovo, Sua Eccellenza Mons. G. Nepote, vescovo missionario della Consolata. Tre onorevoli Deputati, cioè Emanuela Savio, Aurelio Curti e Carlo Stella. Due Assessori alla Provincia, cioè la sig.ra Gallesio e il geom. Botta. Il Vicesindaco di Calasse, paese natio del sig. Vicario, con due Assessori comunali. Molti Presidenti e Rappresentanze di Associazioni varie di Piossasco e di fuori Piossasco.

Grandi fogli murali, foglietti volanti, striscie Inneggianti al sig. Vicario e Invitanti alla festa, tappezzavano i muri delle case e delle strade.

Alle ore 10,30 alla porta della Chiesa veniva accolto il Vescovo al canto solenne dell'« Ecce Sacerdos Magnus ». Egli dall'ambone rivolgeva al popolo un discorso di circostanza, esaltando il valore del S. Battesimo; quindi in fondo alla Chiesa benedisse e inaugurò il nuovo marmoreo Battistero, Ultima opera compiuta dal sig. Vicario, a decoro della nostra Chiesa parrocchiale.
Seguì la Messa Giubilare, celebrata dal Festeggiato, che indossava per la prima volta la preziosa "Casula", donata dai parrocchiani, e cantata in musica a voci miste dalle due scuole di canto parrocchiali.

Il Can. Giov. Aimerito, dall'Ambone pronuncia il discorso ufficiale.

Numeroso il Clero presente: il rev. Don L. Ronco, curato del Carmine di Torino, che accompagnò il Vescovo da Torino a qui e gli fece da "prete assistente" durante le funzioni. Quasi tutti i Parroci della Vicaria. Gli ex-Vicecurati di S. Vito: Don Domenico Fornelli e Don Leo Michiels. Il parroco di Pieve di Scalenghe Don Renato Paviolo. I due Sacerdoti nostri concittadini: Don Mario Bonetto, vicecurato a Chieri e Don Renato Succio vicecurato ad AvigIiana.
Questi due servirono da Diacono e Suddiacono alla Messa.
Il Parroco di Cafasse e altri Sacerdoti.

Dopo il Vangelo, davanti ad un pubblico eccezionale, che gremiva la Chiesa, il rev. Canonico G. Aimerito, compagno di corso del sig. Vicario, diede lettura del telegramma che recava la Benedizione dei Papa; e quindi con elevatezza di pensièro con eleganza di parola, pronunciò un magistrale discorso, ricordando le tappe più importanti della vita del sig. Vicario e le opere da lui compiute nei 34 anni già passati nella parrocchia di S. Vito.

Al pranzo, servito signorilmente come sempre, al Ristorante dei Nove Merli, parteciparono centotrenta commensali. La disposizione delle numerose tavole, nell'ampio salone centrale del Castello, rendeva un magnifico spettacolo.
Al centro della tavola d'onore sedeva il Vescovo con accanto il sig. Vicario e l'onorevole Curti. Non facciamo altri nomi per non correre il rischio di dimenticarne qualcuno. Notiamo piuttosto alcuni gruppi, come quello dei Coscritti del sig. Vicario, dei Cantori di Piossasco e di Cafasse, il Gruppo ex-Alpini con il Presidente e il Segretario, il numeroso gruppo dei Cafassesi, comprendente i parenti e gli amici del Vicario.

Abbiamo notato alcuni Consiglieri comunali e alcune Insegnanti di Piossasco; i rappresentanti dei Luisetti e degli AI livellatori...

A un dato punto, lo spiker diede lettura dei telegrammi e delle lettere di adesione alla Festa, fra le quali quella di S. E. Mons. Tinivella che inviava cordialmente una speciale benedizione al Festeggiato. Quindi seguirono i discorsi. Parlò per primo Mons. Vescovo, poi l’on. Curti che fra l'altro volle esaltare nel Vicario lo "Storiografo", avendo pubblicato la Storia di Piossasco.

Parlò quale Presidente della Pro Loco di Fiossasco Il geom. L. Boursier affermando che iI sig. Vicario fu il fondatore della Pro Loco.

Dopo alcuni altri discorsi, parlò il sig. Vicario, Il quale dichiarò commosso dell'imponente manifestazione da parte di autorità e di popolo; ringraziò tutti in generale e qualcuno in particolare.

Auspicò concordia e collaborazione fra Pro Loco e Amministrazione comunale e fra Parroco e parrocchiani al fine di poter compiere ancora due opere cioè la sistemazione della strada "Convento vecchio" e la restaurazione della Cappella S. Giorgio. Tutto per il progresso, per il bene e per l'onore del Paese.

L'On. Curti, il Vescovo, e il Vicario al centro della tavola d'onore.

Le brillanti suonate della Banda Musicale di Piossasco, arrivata con a capo il sig. Maestro Nizza, per la levata di tavola, hanno contribuito ad alzare di tono la solennità della Festa.

Il geom. Boursier legge le adesioni e pronuncia il suo
discorso - al pranzo - quale Presidente della Pro Loco di Piossasco

Dopo il canto del Te Deum di ringraziamento nella Chiesa parrocchiale, e dopo la Benedizione Eucaristica impartita dal Vescovo, ebbe luogo nel salone dell'Asilo S. Vito un'accademia in onore del Festeggiato.

I bimbi dell'Asilo, i fanciulli e le fanciulle dell'oratorio, il Piccolo Clero, si produssero in canti e scenette.

La Banda Musicale di Piossasco accompagna il Vicario all'Accademia.

Le due scuole di canto all'Accademia.

La Corale "La Baita" eseguisce cori alpini.

Scenette e canto ginnico all'Accademia

Fiora Vittorio, presidente del Comitato parla a nome dei Parrocchiani all'Accademia.

Le :due scuole di canto eseguirono pezzi d'opera e canti di circostanza, a tre, a quattro e fino a cinque voci, riscuotendo meritati applausi.
Anche la Corale "La Baita" rese il suo omaggio musicale con ben eseguiti cori alpini.
Il Presidente del Comitato parrocchiale, sig. Fiora Vittorio, parlò a nome dei parrocchiani e presentò al sig. Vicario i doni acquistati per la Chiesa a ricordo del Cinquantennio. Parlò ancora il sig. Prevosto di Cafasse a nome dei Cafassesi.
L'accademia si chiuse con le parole del sig. Vicario, stanco per gli impegni della giornata, ma contento e soddisfatto della riuscita della Festa, nella quale potè constatare l'affezione e la stima, di cui lo circondano i suoi parrocchiani.
Questa grandiosa celebrazione mentre è stata di conforto per il sig. Vicario, fu anche di stimolo, di incoraggiamento a lavorare ancora per il bene della parrocchia e per la gloria di Dio.

LA STORIA DI PIOSSASCO

Piossasco ha finalmente la sua Storia scritta. Chi la scrisse è il nostro sig. Vicario, che con paziente tenacia, in sette od otto anni, ha esaminato carte antiche e documenti presso Biblioteche e Archivi, ed ha raccolto tante notizie su Piossasco, da formare un volume di oltre 360 pagine.

Il volume è comparso al pubblico e messo in vendita, proprio nel giorno, in cui in parrocchia si festeggiava il Cinquantennio di Messa del sig. Vicario; e ne sarà un bel ricordo.

Il volume, stampato a Pinerolo dalla Tipografia Alzani, si presenta in una bellissima ed elegante veste tipografica. Sulla copertina sfoggia in tutti i suoi colori originali, lo Stemma dei Conti di Piossasco, con i Nove Merli.

La stampa è nitida: capitoli e sottocapitoli ben disposti e con rilievo; numerose e chiare le illustrazioni. E' un libro che attira l'attenzione, si fa comperare e invoglia a leggerlo; perchè oltre che stimolare la curiosità di conoscere Piossasco, ha uno stile non elevato nè rettorico, ma semplice con un italiano scorrevole. Che sia piacevole lo dimostra la grande vendita che se ne fa.

L'opera è divisa in due parti: Civile e Religiosa; l'una contempla l'origine e lo sviluppo della vita civile di Piossasco; l'altra l'origine e lo sviluppo della religione nel Paese. E' dedicata ai Piossaschesi, che sono invitati a leggere la Dedica, posta in prima pagina.

E dopo la Dedica, segue la lusinghiera e autorevole lettera di Sua Eccellenza Mons. F. Tinivella, che fa complimenti e auguri al sig. Vicario, che fra le cure pastorali ha trovato ancora tempo per scrivere un Libro di Storia, quanto mai impegnativo.
Anche Mons. M. Grosso, archivista della Curia di Torino, e scrittore di libri storici, nella lettera di presentazione di questa Storia, dichiara che « ...tutto il lavoro corrisponde ad una ben vagliata e paziente ricerca di studioso attento ».
Corredata di queste due lettere, che sono due autorevoli e competenti documenti, la Storia di Piossasco assume valore e credito tanto da poter con sicurezza affrontare il pubblico e la critica.

 

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Maria Teresa Pasquero Andruetto