Trana
17 settembre 2011
Ingresso
Del Nuovo Parroco di Trana
Don Dino Morando
Carissimi Parrocchiani
con piacere mi accingo
a scrivere questa mia prima lettera di saluto a codesta mia Comunità
e approfitto per delineare un po' la mia vita per farmi conoscere.
Io son nato a Givoletto, allora non faceva Comune e quindi risulto nato a
San Gillio Torinese il 3 ottobre del 1944 i miei genitori son di Pianezza
ed io son cresciuto lì. Ho lavorato alla Philips di Alpignano fino
a 18 anni, quando son entrato in Seminario a Rivoli.
Son diventato sacerdote il 25 giugno del 1972 nella parrocchia di S. Gioachino
in Porta Palazzo, perché in quella parrocchia seguivo una comunità
di ragazzi come pre-Seminario.
Son stato nominato come viceparroco in Corso Belgio nella parrocchia di S.
Giulio d'Orta, nello stesso tempo seguivo la parrocchia di Mondrone in Val
di Lanzo.
Nel 1976 il Card. Michele Pellegrino mi ha inviato tra i terremotati del Friuli
- e precisamente a Gemona, cittadina distrutta quasi totalmente con 400 morti
- a dirigere il Campo di lavoro dei volontari della Diocesi, e restai 7 mesi.
Ritornato a Torino nel 1977, sono stato mandato a costruire la chiesa parrocchiale
di Maria Immacolata e S. Giovanni Battista in Via Passo Buole a Torino. Terminata
la costruzione anche della casa parrocchiale, il Card. Anastasio Ballestrero
mi ha inviato a costruire la chiesa di S. Antonio in Borgata Lesna di Grugliasco.
In quel periodo, ammalatosi il Parroco di Balme in Val di Lanzo, l'Arcivescovo
mi incaricò di seguire anche quella parrocchia.
Nel 1985 il Card. Ballestrero mi incaricò di costruire la chiesa dei
Beati Parroci in Mirafìori Sud. Lì son rimasto fino al 2005
costruendo la chiesa parrocchiale, la casa parrocchiale, l'Oratorio, il campanile.
Nel 2005 il Card. Severino Poletto, viste le condizioni di salute di don Viotti
a Forno di Coazze, mi chiese di prendermi cura del Santuario-Grotta Nostra
Signora di Lourdes, della Casa di Spiritualità annessa e della piccola
parrocchia di Forno.
Ora, per la scarsità dei preti in Diocesi di Torino, il nuovo Arcivescovo
Mons. Cesare Nosiglia mi ha chiesto di affiancare ai precedenti impegni anche
quello di Parroco a Trana.
Io, come sempre, non son capace a dir di no ai superiori ed ho accettato,
scrivendo però che tengano conto che non son più giovane, sono
molto stanco e "frust", anche perché nel contempo mi è
stato chiesto di interessarmi a livello diocesano del movimento del Cursillos
di Cristianità.
Vi confesso che son contento di diventare di nuovo Parroco di una parrocchia
vera, e non "in minia-tura" come è quella di Forno con 22
abitanti, e spero proprio di poter tessere con voi un buon rapporto.
Vi dico già fin d'ora che mi piace lavorare in tutti i sensi, fisico
e spirituale, ma mi piace anche farmi aiutare e quindi cercheremo di avviare
una collaborazione con tutti perché la parrocchia non è del
Parroco, ma di tutti e tutti han ricevuto nel Battesimo il mandato "andate
e portate il mio vangelo... ".
Purtroppo non sarò a tempo pieno per Trana, specialmente d'estate dovrò
dividermi tra Trana e Forno. Ma tutti assieme riusciremo ad assicurare tutti
i servizi.
Sarei contento di conoscere personalmente le famiglie, specialmente coloro
che avranno idee da proporre per il bene della comunità; da parte mia
farò visita prima di tutto a coloro che, ammalati o in qualche modo
impediti, non possono avvicinarsi alla chiesa, poi farò visita alle
borgate per conoscere la loro realtà e decidere assieme per le festività
patronali e la gestione delle Cappelle, dove ci sono.
Altro problema che mi sta a cuore è l'Oratorio dei giovani e la loro
formazione umana, culturale e spirituale.
Due cose ritengo siano importanti in una parrocchia, e mi auguro esistano
già a Trana: il Consiglio Pastorale Parrocchiale, in cui far convergere
tutte le realtà della parrocchia e assieme programmare la vita della
comunità; e il Consiglio degli Affari Economici, per sollevare il Parroco
dalle pastoie burocratiche ed economiche e lasciarlo agli impegni pastorali
e spirituali.
Altro punto per cui insisterò è la conoscenza della Parola di
Dio e la liturgia capita e ben fatta.
Quindi la Santa Messa della domenica dovrà essere il nostro punto di
partenza e il punto di arrivo, perché è proprio partecipando
con convinzione all'Eucaristia che formiamo la Chiesa, per questo chiederò
la puntualità sia a me che a voi, e poi la partecipazione, che vuol
dire non chiacchierare, non distrarsi, ma partecipare per diventare un cuor
solo con Gesù.
Ecco brevemente le linee programmatiche e guida perché il nostro avvio
possa essere fruttuoso fin da subito.