Piossasco
Alessandro Cruto 1847 — 1908
l'inventore della lampadina
21 aprile 1933
Scuola elettronica "Galileo Ferraris"
Avendo avuto la fortuna di conoscere personalmente Alessandro Cruto e di apprezzarne
quindi il valore, in merito al quale non ho che a ripeterle le dichiarazioni
che Le sono state fatte dalla Direzione della Scuola, sono ben lieto di associarmi
alle onoranze che Gli saranno rese dal suo Comune natio, non ho difficoltà
ad accettare di far parte del Comitato è procurerò di intervenire
nel giorno del festeggiamento, ben grato alla S. V. On. se mi vorrà
tenere informato delle disposizioni che saranno prese in riguardo a tali onoranze.
li 12 giugno 1933
In riscontro alla pregiata Sua dell'8 corrente, ben volentieri accetto di
far parte del Comitato per le onoranze ad Alessandro Cruto, luminosa gloria
Italiana, nel 25° anniversario della sua morte.
7 luglio 1933
Le sono molto grato delle notizie contenute nella cortese Sua del 30 giugno,
sopra ricordata. Ove la R. Accademia d'Italia accordi il suo alto patrocinio,
e nei limiti di quanto Essa sarà per consentire, sarò ben lieto
di far parte del Comitato per le onoranze ad Alessandro Cruto, figlio benemerito
di codesta nobile terra.
Ugo Bordoni
15 luglio 1933
Illustrissimo Signor Podestà,
ricevo il suo pregiato foglio n. 1661 del 13 corr. col quale mi invita a far
parte del Comitato per le onoranze ad Alessandro Cruto.
Ben volentieri aderisco al suo invito, ritenendomi onorato di poter concorrere,
come meglio potrò, ad onorare la memoria di Alessandro Crutoa cui è
dovuta molta riconoscenza da parte di tutti gli elettrotecnici non solo d'Italia.
In attesa di maggiori informazioni sulle progettate onoranze, Le presento
coi miei ringraziamenti, i più distinti saluti.
Carlo Clerici
Associazione Elettronica Italiana
17 ottobre 1933
Stamane, nella fretta, ho dimenticato di prendere gli opuscoli da inviare
ai giornali allegati alle lettere di accompagnamento che Ella cortesemente
volle consegnarmi.
La prego quindi di spedirmi urgentemente le circolari ed i due opuscoli.
Comune di Alpignano
17 ottobre 1933
Quale Podestà del Comune di Alpignano e quindi interpreto dei sentimenti
dell'intera popolazione plaudo e mi associo alla ottima iniziativa delle onoranze
promosse in memoria ed onore del grande Piossaschese Alessandro Cruto il quale
proprio in questo paese da Lui prediletto ha dedicato il suo alto valore tecnico
e il forte suo impegno per contribuire alla creazione della lampadina elettrica
ad incandescenza ed a fondere la prima importante fabbrica di lampade elettriche.
Era giusto che sorgesse un Comitato che ricordasse chi ha onorato con il suo
indefesso lavoro la nostra nazione e ne esternasse il nome in una lapide marmorea.
Il Comune di Alpignano dove tanti cittadini ricordano ancora il modesto quanto
intelligente e studioso delle discipline fisiche e chimiche ha dedicato ad
Alessandro Cruto una delle Vie principali del paese e precisamente quella
che adduce alla nuova fabbrica di Lampadine elettriche PHILIPS la cui esistenza
e legata al nome di Lui e che dà pane e lavoro a tante famiglie di
Alpignano.
Sarà mia cura assumere una particolare deliberazione per contribuire
finanziariamente alla manifestazione e non appena sancita dalla prescritta
approvazione, invierò l'importo del contributo.
17 ottobre 1933
Abbiamo ricevuto la pregiata Sua del 14 corrente nella quale si avverte che
le onoranze ad Alessandro Cruto sono state rinviate a domenica 29 corrente.
Riguardo alle medaglie da distribuire agli antichi collaboratori di Alessandro
Cruto, Le comunichiamo che abbiamo deciso di darla ai soli uomini e precisamente
ai seguenti che ci risulta aver lavorato col Cruto nella sua prima officina
di Piossasco:
Cattanea Giuseppe, Piossasco —
Amprimo Pietro, Alpignano
Vignotti Battista, Piossasco — cav. Perdomi Riccardo, Torino —
Ferrero Leandro ,Torino
Pei primi due, che funzionarono da Capi, abbiamo creduto opportuno fare allestire due medaglie di formato più grande e per gli altri tre, che furono semplici operai, medaglie di formato più piccolo, le quali saranno loro consegnate dalle Sue mani durante la manifestazione in questione, ed a tale scopo Le saremo grati di voler avvisare i sopra nominati, perchè siano presenti a detta manifestazione.
Ci pregiamo avvertirla che le 5 medaglie onorative per le onoranze ad Alessandro Cruto, sono pronte e che ci faremo premura di consegnarle a Lei domenica prossima, al nostro arrivo a Piossasco.
Archivio Comune Piossasco
ff. 6 - 3/1 onoranze ad Alessandro Cruto - 1931-1966
Elaborazione propria tratta da documenti depositati presso l’archivio
comunale.
27 ottobre 1933
Illustre Presidente
Il Rotary Club di Torino ben volentieri manda la Sua adesione alle onoranze
promosse dalla Sua per ricordare la memoria di Alessandro Cruto valoroso pioniere
dell'illuminazione elettrica.
Società Torinese di Tranways e Ferrovie Economiche
Ci pregiamo comunicare alla S.V. Ill.ma che per le onoranze
al Alessandro Cruto che verranno effettuate il 29 c. m. a Piossasco, effettueremo
da Torino per Piossasco un treno speciale in partenza alle ore 9,00 e da Piossasco
per Torino un treno in partenza da Piossasco alle ore 11,45.
Per i soci dell'Associazione elettronica Italiana verrà concesso un
bilglietto di andata e ritorno al prezzo di £. 6,00 se in I° classe
e di £. 4,50 se in 2° classe.
Grati se vorrà rendere edotti di quanto sopra chi di ragione.
All’Ill.mo Sig. Podestà del Comune di Piossasco
E pervenuta a questa Reale accademia la lettera della S.V. Ill.ma, con il
programma delle onoranze che cotesto spettabile Comune si propone di tributare
alla memoria di Alessandro Cruto, nel 25° anniversario della morte, il
15 dicembre p.v.
D’incarico di S.E. il Segretario Generale Le comunico che il programma
dei festeggiamenti per la quale la S.V.Ill. ma chiede l’adesione della
Reale Accademia d’Italia, sarà portato a conoscenza della Classe
delle scienze Fisiche, matematiche e naturali, nella prima adunanza dopo le
ferie estive.
Con osservanza.
Il Cancelliere A. Marpicati
All’Ill.mo Sig. Podestà del Comune di Piossasco
Torino
Onoranze ad Alessandro Cruto
Le sono vivamente grato dell’assai cortese e gradito invito contenuto
nella lettera indicata qui a fianco.
Poichè, per altro, mi consta che R. Accademia d’Italia gradisce
molto, per ovvie ragioni di carattere generale, di poter coordinare e indirizzare
le manifestazioni del genere di quella che codesto Spett. Comune si propone
di fare in onore di Alessandro Cruto, così mi permetto di chiedere
se siano già stati presi accordi al riguardo, e se la R. Accademia
d’Italia abbia concesso alla manifestazione il suo Alto Patronato. La
questione acquista speciale importanza nel caso specifico, in quanto, malgrado
la diffusione nel grande pubblico di opinioni diverse, non si può dire
che dalla lampada elettrica a filamento di carbone esista un inventore; si
può solo parlare di un gruppo (non piccolissimo) di studiosi e di inventori
(e di questo gruppo fa parte Alessandro Cruto) i cui lavori, completandosi
mutuamente, hanno a poco a poco perfezionato le prime idee ed i primi tentativi
in materia di lampade elettriche ad incandescenza (idee e tentativi che risalgono,
rispettivamente, al 1836 ed al 1841), sino a giungere a risultati pratici,
e ad una attività commerciale, intorno al 1880.
In attesa di un cortese cenno di risposta in merito a quanto sopra, ed in
merito ai limiti entro i quali codesto Comune si propone di mantenere la manifestazione
progettata per onorare un valente e degnissimo suo figlio, voglia credermi,
ch.mo Sig. Podestà, con ogni riguardo.
Ugo Bordoni
All’Ill.mo Sig. Podestà del Comune di Piossasco
Torino
Ho ricevuto la circolare relativa alle onoranze ad Alessandro Cruto e fin
d’ora esprimo l’augurio per il migliore successo della imminente
celebrazione del Geniale Pioniere.
A titolo di modesta offerta per le onoranze suddette, accludo uno cheque di
Lit. 50.
Coi più distinti saluti.
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5 settembre 1882
Nuova luce elettrica
Anche in Italia, la terra dei Volta, dei Galvani e dei Pacinotti,
fu trovata una nuova importantissima applicazione dell’elettricità
alla illuminazione.
Iersera (martedì 5 settembre 1882) a Piossasco se ne fecero i primi
esperimenti che riuscirono splendidamente sotto ogni aspetto.
La nuova importante invenzione, che non potrà a meno di recare grande
influenza nei nuovi ineccepibili sistemi di illuminazione elettrica, ha già
ottenuto i brevetti di privativa nei principali stati civili del vecchio e
nuovo mondo.
Ne parleremo altra volta tornando sull’argomento.
Gazzetta Piemontese 6 settembre 1882
Ultimo corriere
Lampada elettrica Cruto
Ieri ebbe luogo a Piossasco un nuovo esperimento delle lampade
Cruto. L’esito corrispose ed anzi superò le aspettative. Erano
nello stesso circuito 4 lampade di 4 candele, 32 lampade di 8 candele, 18
di 16 candele, e 2 di 32 candele; ebbena tutte queste lampade di così
diversa forza si illuminavano con perfetta regolarità ed uguaglianza,
tramandando tutto egualmente una luce fissa e vivissima.
Il principio perfettamente scientifico su cui riposa la fabbricazione delle
lampade e specialmente dei carboni, permette all’egregio inventore di
costruire lampade di qualsivoglia portata con sicurezza di riuscita, e gli
permise di arrivare a lampade di 32 candele con doppio carbone, come gli permetterà
di fare lampade anche di 100 candele.
Il sig. Alessandro Cruto sta per recarsi a Londra (ove è già
grande l’aspettativa per la sua invenzione), per farvi conoscere de
visu la sua lampada; e tutti coloro che assistettero agli esperimenti di Piossasco,
non dubitano che le lampade Cruto a Londra saranno per ogni riguardo trova
superiori a tutte quelle finora conosciute.
Gazzetta Piemontese 7 maggio 1883
1 luglio 1883
Un pranzo ad Alessandro Cruto
Pei nostri lettori il nome di Alessandro Cruto e oramai una vecchia conoscenza. Gli è più di un anno che essi hanno appreso ad ammirare lo splendido ingegno da quest’uomo che dal modesto silenzio in cui era vissuto fino allora, quasi subitamente balzava fuori nel Pantheon degli inventori illustri dell’industria moderna si è fatto acclamare dagli scienziati non solo d’Italia, ma di mezzo mondo, coll’appellativo di Edison di Piossasco,
Alessandro Cruto, lo si sa, e inventore delle lampade di
cui noi abbiamo dato altre volte cenni descrittivi e che da lui continuamente
perfezionate, rappresentano oggidì, a detta dei tecnici più
competenti, il maggiore trionfo dell’illuminazione elettrica.
Le lampade Cruto, anche questo abbiamo già detto altra volta, sono
basate sopra il principio dell’incandescenza del carbonio chimicamente
puro, a differenza delle altre lampade che consumano carbonio vegetale.
La conquista di questo carbonio puro, depositato su filo veramente capillare
e malleabilissimo, è il vero nucleo dell’invenzione Cruto è
la chiave del problema dell’illuminazione elettrica, risolto tanto pel
lato economico quanto pel tecnico e pratico.
Il Cruto con quel filo di carbonio costruisce oggidì lampade che ardono
a 1500 ore continuamente senza bisogno di ricambio, dando una luce da due
sino a cento e più candele, una luce divisibile a piacimento e graduabile
non altrimenti che quella delle lampade (illeggibile) calcolando che in una
famiglia ordinaria sia necessaria l’illuminazione artificiale d’inverno
e d’estate per quattro ore in media al giorno, vedasi che una lampada
Cruto può servire all’illuminazione famigliare oltre un anno.
Il prezzo della lampada è stato poi ridotto oggidì ad una cifra
minima (poco più di sei o sette lire), onde vedasi che il costo dell’illuminazione
colla lampada elettrica riducendosi a poco di quello della semplice forza
motrice, la lampada Cruto risolve trionfalmente, come abbiamo detto, il programma
dell’illuminazione elettrica sotto ogni riguardo.
Non è quindi punto a meravigliare se l’invenzione del Cruto ha
trovato ovunque il più largo applauso; se alle Esposizioni estere la
lampada dell’Edison di Piossasco è stata oggetto di viva ammirazione;
se speculatori industriali hanno già fatto o stanno stringendo importanti
contratti coll’inventore, e se già in parecchie manifatture italiane
si impiega la luce Cruto, la luce vivida, bianca, fissa per eccellenza.
Mentre tanti anni di gloria, tanta curiosità, tanti interessi e speranze
si sono sollevati attorno al suo nome, Alessandro Cruto continua ad essere
quel modesto, modestissimo Cruto che fin dai primi suoi anni giovanili non
ha mai avuto altro al mondo più caro che starsene continuamente chiuso
nel suo laboratorio, dedicandosi unicamente agli studi ed alle esperienze
alle quali un dio segreto lo ha chiamato.
Alessandro Cruto continua ad essere il solitario di Piossasco, che studia,
osserva, tenta, assalta continuamente i misteri di una natura che non concede
le- sue, vittorie che a prezzo di queste devozioni continue, profonde.
Perdura sempre in Alessandro Cruto la pertinace volontà del giovane
capo-mastro muratore che rubava le ore del riposo per correre a piedi da Piossasco
a Torino per ascoltare le lezioni dell'Antiteatro di chimica; egli e sempre
l'uomo che trova in se solo la fede dell'avvenire e che innanzi alle difficoltà,
senza spavalderie, ma senza esitanze, è pronto a ricominciare le lotte
durate per quindici e più anni, tutto sacrificando, a cominciar da
se stesso.
Alessandra Cruto ha oggidì trentasette anni circa; le lunghe battaglie
durate gli palesano sul viso piuttosto pallido ed affilato e che sembra ancor
più magro per la completa assenza di barba e di mustacchi; ma la vivacità
dell'ingegno gli si dimostra nel fronte spazioso e nell'occhio scintillante
quasi con uno splendore fosforico. Ha gli zigomi un po' sporgenti ed il mento
acuto. La capigliatura rossiccia ed irta completa stranamente quella fisionomia
che ha qualche punto di contatto con certe simboliche figure del Dio del fuoco
dipinta da Pierin del Vago.
Il Cruto e sempre assorto in atto pensoso; anche quando sorride e risponde
cotesemente alle domande che gli rivolgono paro che qualche altra idea più
interessante attraversi la sua mente. Nella sua modestia non pone affermazione,
ma nello stesso modo difende risolutamente le sue parole; ha un cnorc eccellente
di figlio, di fratello e di amico, non a parole ma a fatti.
Il Cruto oggidì, assistito dalla Società che porta il suo nome,
mentre continua le sue esperienze e va ampliando abbastanza considerevolmente
il suo laboratorio, vive di una modestissima rendita assieme alla vecchia
madre e a una sorella. Un altro suo fratello è Tenente di Fanteria.
Commettendo un’indiscrezione, di cui ci fu complice cortese il più
fido amico del Cruto, noi vogliamo offrire qui ai nostri lettori uno schizzo
del profilo del nostro personaggio ricavato da una sua recente fotografia.
E veniamo al pranzo d’onore che gli fu offerto ieri dai suoi Piossaschesi.
I quali, contrariamente al proverbio Nemo propheta in Patria
, non hanno solo pel Cruto un affetto ed una stima sincera, ma una vera venerazione.
Chi fu quel cronista che scrisse un dì pei giornali che i suoi compaesani
vedendo il Cruto sempre assorto negli studi lo credevano matto? A Piossasco
ognuno che porti una testa ragionevole sulle spalle fu sempre convinto che
il Cruto avrebbe fatto qualche cosa, e in attesa di quel che avrebbe fatto
lui, i suoi compaesani lo fecero essi consigliere Comunale e Direttore del
Circolo Letterario. E quel giorno che il grido della vittoria di Cruto ne
andò per il mondo, i Piossaschesi non se ne commossero già come
di cosa impreveduta, ma di quel giusto orgoglio che sente ogni compaesano
per chi assicura la gloria alla comune terra natale.
Da quel giorno i compaesani di Alessandro Cruto sentirono altresì spontaneo
il bisogno di dare al loro illustre amico una prova di onore e rallegramento,
e dicemmo amico perché non si voleva solo onorare lo scienziato, ma
testimoniare la stima e l’affetto che ciascun sentiva e sente per l’uomo
esemplare.
A dirlo niente di più facile che ordinare una più facile dimostrazione
d’onore ad un uomo come Cruto la cosa era ben diversa. A quante insistenze
gli venivano fatte perché si prestasse ad una pubblica festa egli ha
riluttato continuamente: quando veniva avvertito che si tramava qualche cosa
pregava con vero corruccio che non si facesse niente; un mese fa, quando tornava
da Londra cogli applausi dei Tecnici Inglesi, inteso che a Piossasco lo attendevano
in trionfo, trovò il modo di arrivare in giorno ed ora da lasciar tutti
con palmo di naso.
Ma a Piossasco non si abbandonano tanto facilmente i buoni propositi, e quei
signori tanto fecero ed insistettero che finalmente il Circolo Letterario
potè indurre il Cruto ad accettare nella sua qualità di Direttore
del Circolo medesimo un pranzetto di famiglia…
Così lo chiamarono quei bravi Signori, ma in verità fu un pranzone
coi fiocchi.
Fu imbandito ieri nel locale del Circolo medesimo, presso il Caffè
dell’Unione, un locale un po’ ristretto se vogliamo, ma dove non
si passarono meno gradite tre ore cordialissimo succolentissimo, gustatissimo
banchetto. Alessandro Cruto sedeva a capo-mensa; gli stavano a lato il Sindaco
cav. Ferrero ed i membri della Società Cruto, fra i quali i signori
Bardelli, Bechis e Maioli: seguivano l’ordinatore del pranzo dottore
Cesano e i membri della Direzione del Circolo; quindi una cinquantina di altri
commensali rappresentanti tutti i ceti e le autorità di Piossasco,
dagli assessori al Presidente della Società Operaia, dai medici condotti
al segretario Comunale, ecc.ecc.
Tutto il pranzo fu, si può dire, un inno al Cruto. Era una gara fra
i commensali a narrare gli episodi più interessanti, a lodarne le virtù
e a metterne in rilievo le invenzioni. Ci fu narrato ad esempio come il Cruto
inventasse testè un nuovo termometro di speciale graduazione colla
quale dimostrava l’errore scientifico dell’usuale graduazione
centesimale e ottogesimale degli altra termometri…..
Ci fu detto come al principio delle esperienze, sfornito affatto com’era
di studi matematici, o non conoscendo che le quattro operazioni aritmetiche
fondamentali, dopo due o tre mesi di improba fatica si trovò ad aver
composto senso, saperlo, ma per necessità dei suoi calcoli, alcune
tavole che non erano altro che tavole logaritmiche, di cui egli ignorava perfettamente,
nonché il nome, l’esistenza..... Fra gli altri commensali assisteva
al pranzo ed ascoltava quel discorsi un prete magro e vecchierello. Quegli
e stato il maestro elementare del Cruto, il quale dopo la seconda elementare
non ha più compiuto altro corso regolate.
Al brindisi si alza il simpatico dottor Cesano, il quale legge un discorso
del più affettuosi e semplici nello stesso tempo che cuore D'amico
ed orgoglio di compaesano sappiano inspirare. Saluta nel Cruto l'esempio di
tenace volere che trionfa di tutte lo avversità, se ne rammenta le
aspre battaglie da lui tanti anni combattute. A nome della Società
gli presenta quindi, rilegato in album, un bell’indirizzo sonetto dettato
da un laureando in legge e miniato calli graficamente dal sig. Carelli. Quindi
a nome della Società commossa e commovendo, stringa la mano al Cruto
(applausi).
Sotto le finestre imbandierate del Circolo la Banda Piossaschese intona una
marcia.
Quella banda e diretta dal giovine signor Gallo, che è anch’esso
in altro campo un esempio di pertinacia che potremmo dire cratesca. Era un
operaio panettiere e lavorava diciott’ore al giorno: pure trovò
modo durante quelle fatiche, di attendere alla musica, e oggidì porge
speranze di uscire presto un ottimo maestro; tanto e vero che la sua banda,
di una ventina di soggetti, fa già veri miracoli.
Il Gallo dopo il primo concerto sale a presentare al Cruto la partitura di
una polka, scritta appositamente, dal titolo: La lampada Cruto, bizzarra composizione
che viene eseguita tra gli applausi generali.
Il sig. Ferrero presidente della Società degli operai, saluta il suo
carissimo Cruto e gli fa auguri cordiali.
Sorge il Cruto, e con voce un po’ tremante di emozione ringrazia tutti
gli astanti per le prove di affetto e di onore che gli hanno dato. Anch’egli
rammenta le fatiche, ma dice che lo ha sempre sorretto l’idea di compiere
al proprio dovere, che volete? egli dice semplicemente ero chiamato quindi
dovevo fare.
Rammenta affettuosamente suo padre che lo ha amato tanto e che purtroppo oggidì
non è più a goder la consolazione di vedere suo figlio così
onorato… Rammenta pure la buona sua madre che chiama la sua prima azionista…
ringrazia i benemeriti soci che lo hanno sovvenuto fin qui: e fra coloro di
cui dichiara di più amare cita l’operaio sig. Cattaneo, il suo
fido alter ego del laboratorio, col quale ha sempre diviso illusione e disillusioni.
Si augura presto l’esito finanziario delle sue scoperte corrisponda
all’esito morale e si ripromette di meglio dimostrare allora la sua
riconoscenza e il suo affetto per Piossasco. (applausi vivi e replicati)e
grida di viva Cruto, al quale viene presentato un mazzo di fiori a nome dell’Avvocato
Baudino assente per indisposizione).
Il signor Boccardi pronunzia brevi parole a nome della Società Filarmonica:
legge pure un saluto il sig. Carelli; a nome del municipio, prende la parola
il Sindaco Ferrero; il sig. Bechis, a nome della Società Cruto; e finalmente
l’operaio Cattaneo salutando il suo amico dice che se tutti gli uomini
si amassero come lui e Cruto navigherebbe sicura la barca sociale… (applausi).
La banda intonava ancora una marcia; e si pone fine al banchetto fra la più
affettuosa cordialità.
Il Cruto prima di lasciarci vuole che facciamo una visita a casa sua, e noi
non sappiamo rifiutarci al cortese invito. Con mlta gentilezza egli ci introduce
nel suo caratteristico laboratorio spiegandoci oggetto per oggetto la suppellettile
dell’officina
E meraviglioso osservare tutta quella strana adunanza dei più bizzarri
oggetti in quel luogo spirante una solennità quasi paurosa; ma è
più meraviglioso ancora pensare che in quella casetta dimenticata la
in mezzo alla campagna in un angolo di paese di cui sono ben molti quelli
che ancora un anno fa ignoravano persino l’esistenza, un uomo venuto
su dal nulla, solo per la pertinacia del suo volere, sia riuscito a risolvere
una dei maggiori problemi della scienza industriale moderna.
Onore ad Alessandro Cruto!
Un pranzo ad Alessandro Cruto - file PDF
La stampa 2 luglio 1883
28 febbraio 1887
Società Italiana di Elettricità Sistema Cruto
Assemblea degli azionisti
Alle ore nove ant. di domenica mattina (27 feb), nel locale
sociale; erano presenti gli azionisti rappresentanti 570 azioni. Il presidente
C. Bechis apre la seduta e da lettura della relazione del Consiglio di amministrazione.
In essa si accenna al grandioso impianto della nuova fabbrica di Alpignano,
dove si potrà svolgere su grande scala l’attuale fabbricazione.
Il laboratorio di Piossasco sarà chiuso nel prossimo mese di marzo
e tutta la lavorazione sarà concentrata nel nuovo stabilimento. Indi
si spiega come gli utili dello scorso esercizio siano abbastanza soddisfacenti,
avuto riguardo alla parte del capitale impiegato allo sviluppo della fabbricazione
della lampada Cruto.
Il sig. cav. Avv. Colla legge quindi la relazione dei sindaci, la quale constata
con soddisfazione avvicinarsi alla fine ormai per la Società il lungo
periodo di preparazione ed incominciare presto il corso regolare degli affari,
che, dalle previsioni che è lecito fare, si presenta sotto buoni auspici.
Constata la regolarità del funzionamento amministrativo, e propone
all’assemblea, l’approvazione del bilancio del chiuso esercizio
del 1886.
Dopo la riconferma dei membri del Consiglio di amministrazione scadenti d’ufficio:
signori Bardelli, Majoli e Kommeri, e nomina dei sindaci: sig. cav. Colla,
ing. Nigra, avv. Marconati, e supplenti: sig. Rapetti e ing. Alinati, alle
ore 10 la seduta è levata.
Gazzetta Piemontese - 28 febbraio 1887
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Maria Teresa Pasquero Andruetto